La Guardia di Finanza di Taranto ha arrestato l’ex Presidente della Provincia di Taranto, Martino Tamburrano, un dirigente dello stesso Ente, il presidente e un membro della Commissione di gara per la raccolta di rifiuti solidi urbani di un comune della provincia di Taranto, 2 imprenditori attivi nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, nonché il procuratore speciale di una società gestore di una discarica nel comune di Grottaglie. Delle 7 misure cautelari 4 prevedono la custodia in carcere, mentre 3, gli arresti domiciliari.
I reati contestati sono, tra gli altri, corruzione, e turbata libertà degli incanti. Le indagini riguardano, in particolare, l’iter amministrativo per la concessione dell’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie – contrada Torre Caprarica richiesta dalla società che la gestisce.
Il gruppo, costituito dall’ex presidente della Provincia, da un dirigente dello stesso Ente e da imprenditori operanti tra l’altro nel settore dello smaltimento e gestione rifiuti, ha tratto vantaggi in denaro e beni attraverso atti corruttivi che hanno consentito notevoli indebiti guadagni.
ARRESTATO EX PRESIDENTE PROVINCIA TARANTO
NUOVA ZELANDA, ATTACCO ALLE MOSCHEE
È al momento di 49 persone morte il bilancio di un attacco a due moschee avvenuto a Christchurch, in Nuova Zelanda. A colpire, nella notte italiana, un commando composto da quattro persone che sono state arrestate dalla polizia.
Si tratta di tre uomini e una donna. Il primo attacco si è verificato nella moschea di Al Noor, dove c’erano almeno 300 persone raccolte nella preghiera del venerdì. Poco dopo il secondo assalto alla moschea di Masjid nel sobborgo di Linwood. A sparare sarebbe stato Brenton Tarrant, 28 anni, che ha ripreso la strage in diretta streaming e l’ha pubblicata su Facebook.
Per il premier Jacinda Ardern si è trattato di un vero e proprio “attacco terroristico. Un atto di violenza senza precedenti e ben organizzato. Uno dei giorni più bui della Nuova Zelanda”.
MODENA, ZIA E NIPOTE GIÙ DAL DECIMO PIANO
Tragedia a Modena. Una donna di 35 anni ed il nipote di 5 hanno perso la vita dopo essere caduti dal decimo piano di un palazzo. La tragedia si e’ verificata in Largo Montecassino nel quartiere Morane. Secondo le notizie le vittime, entrambe italiane, sarebbero una zia e il nipote.
Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118 sono risultati vani i tentativi di salvare le vite. Tra le ipotesi alll’origine dell’accaduto si profila quella del suicidio.
Pare infatti che la donna avrebbe deciso di lanciarsi nel vuoto trascinando con se’ il
piccolo, figlio del fratello. Al momento nessuna ipotesi viene comunque esclusa.
OMICIDIO A PALERMO, 34ENNE TROVATO MORTO IN AUTO
Terzo omicidio in quattro giorni a Palermo. E’ avvenuto intorno alla mezzanotte. Un uomo, Francesco Manzella, pregiudicato di 34 anni, è stato trovato morto all’interno di un’auto, una Polo, ucciso da un colpo di pistola alla testa. L’auto è stata trovata vicino a un viadotto sulla strada statale Palermo-Sciacca che porta al carcere Pagliarelli. L’uomo è originario di Falsomiele.
Sul posto sono arrivati gli inquirenti della squadra mobile, il medico legale e il magistrato di turno. A chiamare la polizia sono state alcune persone che hanno sentito gli spari.
SIRIA, ISIS UCCIDE COMBATTENTE ITALIANO
Un combattente italiano è stato ucciso dell’Isis in Siria. Si tratta di Lorenzo Orsetti, 33 anni, fiorentino, morto a Baghuz, ultima roccaforte degli estremisti nella parte orientale della Siria. Il volontario italiano si trovava da un anno e mezzo nel nord-est del Paese, dove combatteva a sostegno del fronte curdo dell’Ypg.
NAVE JONIO SALVA 49 MIGRANTI E SI DIRIGE IN ITALIA
La Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, nave battente bandiera italiana impegnata nella missione di monitoraggio del Mediterraneo centrale, ha soccorso a 42 miglia dalle coste libiche 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua.
Tra le persone soccorse 12 risultano minori. “Le persone a bordo si trovavano in mare da quasi 2 giorni e, nonostante le condizioni di salute risultino abbastanza stabili, sono tutte molto provate con problemi di disidratazione. Il personale medico di Mediterranea sta prestando assistenza. La Mare Jonio si sta dirigendo in questo momento verso Lampedusa, ovvero verso il porto sicuro più vicino rispetto alla zona in cui è stato effettuato il soccorso. Nel frattempo, è in arrivo una forte perturbazione nel Mediterraneo centrale – spiega Mediterranea Saving Humans in una nota -. Abbiamo chiesto formalmente all’Italia, nostro Stato di bandiera e stato sotto il quale giuridicamente e geograficamente ricade la responsabilità, l’indicazione di un porto di sbarco per queste persone”.
Il Viminale fa sapere che sta lavorando a una direttiva per ribadire le procedure dopo eventuali salvataggi in mare. La priorità – spiegano fonti del ministero dell’Interno – rimane la tutela delle vite, ma subito dopo è necessario agire sotto il coordinamento dell’autorità nazionale territorialmente competente, secondo le regole internazionali della ricerca e del soccorso in mare. Qualsiasi comportamento difforme, sostiene il Viminale “può essere letto come un’azione premeditata per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani”. Per questo, il ministro dell’Interno Matteo Salvini sta per firmare una direttiva che sarà inviata a tutte le autorità interessate.
AUTISTA DA’ FUOCO A SCUOLABUS, FERMATO
L’autista di uno scuolabus è stato fermato dai carabinieri dopo aver dato fuoco al mezzo sul quale viaggiava una scolaresca. L’episodio è avvenuto sulla strada provinciale 415, all’altezza di San Donato Milanese. Il mezzo è andato distrutto, ma non ci sono feriti. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e 118.
“Abbiamo avuto notizie rassicuranti su tutti i passeggeri dell’autobus: sia l’accompagnatrice scolastica, che i 51 ragazzi della seconda media stanno bene”, assicura il prefetto di Milano, Renato Saccone.
Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, spiega che “un senegalese con cittadinanza italiana al volante di uno scuolabus, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e violenza sessuale, ha dirottato il mezzo e infine gli ha dato fuoco. In questo momento le forze dell’ordine stanno perquisendo la sua abitazione. Voglio vederci chiaro: perchè una persona con simili precedenti guidava un pullman per il trasporto di ragazzini?”.
INCENDIATA A PALERMO AUTO DI UN’ATTIVISTA DI LIBERA
L’auto di un’attivista di ‘Libera’, Chiara Natoli, è stata data alle fiamme. L’atto intimidatorio, è avvenuto venerdì scorso all’indomani della Giornata dedicata alle vittime di mafia, quando la ragazza aveva guidato il corteo organizzato nell’occasione dall’Associazione. L’attentato incendiario ha distrutto la Nissan Pixo della giovane che si trovava posteggiata nei pressi della caserma della Guardia di Finanza al Borgo Vecchio. Sull’episodio indaga la Polizia.
“Ringrazio tutti per la vicinanza e il sostegno. Le indagini sono in corso e nutro massima fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e della magistratura che si stanno adoperando per individuare i responsabili. In particolare ringrazio la Prefetta che sin dalle prime ore mi ha espresso personalmente la vicinanza dello Stato. In attesa delle verifiche ribadisco che quelle fiamme non erano rivolte solo a me, ma colpiscono tutta Libera e i tantissimi che il 21 marzo sono stati con noi in piazza. Un ‘noi’ che a Palermo e in Sicilia sta facendo rifiorire una nuova primavera. Una primavera che nessuna incendio, nessuna intimidazione può fermare”, ha commentato Chiara Natoli.
Numerose le testimonianza di solidariet. Tra cui quella del sindaco di palermo, Leoluca Oralndo “a nome personale e di tutta la Giunta comunale. Confido che da parte degli inquirenti siano adottati tutti i provvedimenti necessari ad assicurare alla giustizia gli autori di questo gesto vile e sono certo che Chiara, cui non mancherà il nostro sostegno, non arretrerà nel proprio impegno”.
Il ministro e vice premier Luigi Di Maio, in u tweet ha parlato di “un atto intimidatorio che io e tutto il M5S condanniamo con forza. Chiara non è sola, insieme a lei c’è lo Stato e i tantissimi cittadini onesti che non hanno paura di combattere le mafie. Un abbraccio Chiara, vai avanti così!”.










