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Cronaca

VASTO INCENDIO NEL GENOVESE, CASE EVACUATE

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Un grosso incendio è divampato nella notte a Cogoleto, in provincia di Genova. Spinte dal forte vento, le fiamme si sono propagate dalle colline fino a lambire le case a ridosso dell’Aurelia. Evacuate per precauzione numerose abitazioni, mentre sulla sulla A10 Genova-Savona è stato chiuso per alcune ore un tratto per ragioni di sicurezza.

Secondo quanto rende noto Autostrade per l’Italia, dalle 6 circa è stato possibile riaprire il tratto tra Varazze e Savona, in entrambe le direzioni, mentre permane la chiusura, sempre in entrambe le direzioni, tra Arenzano e Varazze, dove prosegue l’intervento dei vigili del fuoco. Lungo il percorso interessato, a causa dei danni provocati dalle fiamme in alcuni punti, sono state installate riduzioni di carreggiata per consentire le immediate operazioni di ripristino da parte del personale della Direzione del 1° Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia intervenuto sul posto.

A partire dalle ore 10.30, l’Autostrada A10 è stata completamente riaperta al traffico in entrambe le direzioni di marcia. La situazione dunque, nonostante permangano ancora delle code in alcune tratte, sta tornando alla piena normalità. La Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia, fin dai primi minuti dopo l’incendio di origine esterna, ha seguito minuto per minuto l’evolversi della situazione, in stretto raccordo con il Comitato Coordinamento Soccorsi della Prefettura di Genova.

CORRIERI DELLA DROGA IN VIAGGIO SUI BUS, 41 ARRESTI

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Maxi operazione antidroga della Polizia a Roma, con oltre 90 kg di sostanza stupefacente sequestrata, tra hashish e marjuana, e 41 persone finite in manette, per la maggior parte nigeriani. Punto focale dell’intervento, che ha permesso di assicurare alla giustizia pericolosi ‘corrieri’, con borsoni e trolley carichi di droga, sono stati i capolinea dei bus e le stazioni dei pullman dislocate tra la stazione Tiburtina e Porta Maggiore. Il modus operandi, ben collaudato, era sempre lo stesso: zaini in spalla e trolley alla mano. All’apparenza normali viaggiatori che, confondendosi con gli altri passeggeri, salgono a bordo di pullman trasportando la droga verso le più disparate città italiane o addirittura mete estere.

ARRESTATI 10 LATITANTI DELLA MAFIA NIGERIANA

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La Polizia di Stato, in collaborazione con le polizie tedesca e francese, ha rintracciato e tratto in arresto 10 latitanti nigeriani. Sono tutti destinatari di mandato di arresto europeo in relazione all’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere emessa a loro carico il 26 gennaio scorso dal Gip del Tribunale di Catania perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, violenza sessuale e violenza sessuale di gruppo.

Gli arrestati sono ritenuti membri di un’organizzazione criminale transnazionale nigeriana di matrice cultista, facente parte di un più ampio sodalizio radicato in Nigeria e diffuso in diversi stati europei ed extraeuropei. Gli indagati appartenevano tutti alla cellula denominata “Catacata M.P. (Italy Siciliy) – De Norsemen Kclub International”, operante a Catania e provincia, con base operativa presso il C.A.R.A. di Mineo (CT), imponeva la propria egemonia sul territorio, opponendosi e scontrandosi con gruppi cultisti rivali al fine di assumere e conservare il predominio nell’ambito delle comunità straniere presenti all’interno di quel centro di accoglienza, creando un forte assoggettamento omertoso.

 

COMPRAVENDITA VOTI, ARRESTI A TORRE DEL GRECO

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I Carabinieri di Torre del Greco hanno eseguito a 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati accusati di associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale, voto di scambio elettorale, attentati contro i diritti politici del cittadino, rivelazione e utilizzazione di segreti di ufficio, favoreggiamento, detenzione illegale di armi da sparo comuni e da guerra.
Nel corso di indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata i militari hanno scoperto l’esistenza di un sodalizio criminale attivo a Torre del Greco che in occasione delle elezioni amministrative del 2018 aveva acquistato voti in cambio di somme tra i 20 e i 35 euro, o di generi alimentari, o promettendo posti di lavoro previsti da un progetto regionale.

Accertata la responsabilità di un candidato poi eletto consigliere comunale nell’assunzione a tempo determinato di 5 persone presso la ditta appaltatrice del servizio di nettezza urbana cui era seguita la promessa di assunzione per sempre in cambio del voto loro e dei familiari.
Un altro candidato, poi eletto consigliere, dovrà invece rispondere di favoreggiamento e di rivelazione di segreto di ufficio poichè avrebbe informato di un imminente controllo delle forze dell’Ordine alcune persone intente alla compravendita dei voti davanti a un seggio elettorale.

CARCERI, AL 41 BIS 746 DETENUTI

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Attualmente, negli istituti di pena italiani ci sono al 41 bis 263 detenuti affiliati alla Camorra, 231 detenuti appartenenti a Cosa Nostra, 202 alla ‘ndrangheta, 21 alla Sacra Corona Unita, 29 alle altre mafie.
“Alla fine delle nostre indagini e dei nostri processi, è l’esecuzione della pena quella che conta, che ristabilisce il diritto violato, è altrettanto importante quanto lo svolgimento delle indagini e dello svolgimento dei processi, per questo è importante il lavoro della polizia penitenziaria. Noi della procura di Palermo siamo stati tra i principali ‘datori di lavoro’ del Gruppo Operativo Mobile della Polizia Penitenziaria, fin dalle prime applicazioni del regime del 41 bis, che ha visto un folto gruppo di detenuti siciliani”, ha detto il procuratore della Repubblica di Palermo, Francesco Lo Voi, intervenendo a Roma a un incontro organizzato in occasione del ventennale della fondazione del Gruppo Operativo Mobile.
“Il 41 bis non è una pena aggiuntiva, si tratta di interrompere o ridurre i contatti tra chi sta dentro e chi sta fuori” ha aggiunto Lo Voi, “togliere un soggetto a queste organizzazioni criminali significa togliere loro una fetta di potere”.
Il procuratore della procura di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri ha sottolineato quanto “il 41 bis sia uno strumento indispensabile per la lotta alla criminalità organizzata, è uno strumento necessario per interrompere i legami tra detenuti e organizzazioni criminali. La criminalità organizzata teme questo strumento. Il Gom ha dato prova negli anni di grandissima professionalità e sacrificio, di avere capacità di saper leggere quello che avviene nei reparti, ci sono i detenuti al 41 bis, dal 41 bis non ci si puo’ allontanare, c’è la necessità di far fronte a una criminalità sempre più feroce e pervasiva”.
Al termine dell’incontro è stato presentato il primo “pizzino”, un reperto storico-giudiziario risalente al 1901: si tratta di un fazzoletto di cotone dove si legge la “Canzone di Amelia la disgraziata”, una lettera di un detenuto della criminalità barese.

SIRIA, LIBERATO SERGIO ZANOTTI

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“A conclusione di una complessa e delicata attività di intelligence, investigativa e diplomatica, condotta in maniera sinergica, in data odierna siamo riusciti a ottenere la liberazione di Sergio Zanotti, rapito in Siria nell’aprile 2016. Il nostro connazionale appare in buone condizioni generali e tra qualche ora rientrerà in Italia, a Roma. Un ulteriore successo delle nostre Istituzioni e, in particolare, dell’Aise: a loro il mio più vivo e sentito ringraziamento”. Lo rende noto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

 

IMMIGRAZIONE CLANDESTINA E DROGA, 13 ARRESTI

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I Carabinieri di Frascati stanno eseguendo ad un’ordinanza di misura cautelare, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 18 persone (di cui 11 in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 5 sottoposti all’obbligo di presentazione alla PG). Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ad agevolare l’immigrazione clandestina, traffico internazionale di stupefacenti, porto abusivo di arma da guerra.
I Carabinieri di Frascati hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione – formata in gran parte da cittadini di etnia albanese – che gestiva il traffico di ingenti quantitativi di marijuana provenienti dall’Albania e destinati al mercato della Capitale e di un altro sodalizio criminale, collegato al primo, che aveva creato un vero e proprio “ponte” tra l’Italia e l’Inghilterra per consentire a cittadini albanesi di raggiungere il territorio britannico illegalmente. In tale ambito, grazie anche alla collaborazione della polizia inglese, è stata  identificata una donna albanese che era giunta all’aeroporto di Londra, utilizzando una carta d’identità intestata ad una italiana, e il suo accompagnatore messo a disposizione dall’organizzazione.

‘NDRANGHETA, OLTRE 30 ARRESTI IN TUTTA ITALIA

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La polizia di Vibo Valentia, in collaborazione con la questura di Catanzaro e con lo Sco, coordinate dalla Procura antimafia di Catanzaro, sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di numerose persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’operazione denominata “Rimpiazzo”, tuttora in corso, impiegati oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano, Udine.
“Operazione anti-‘ndrangheta: più di trenta arresti disposti dalla Procura Antimafia di Catanzaro. Grazie alle nostre Forze dell’Ordine e agli inquirenti! Operazioni di questo tipo – commenta il ministro dell’Interno, Matteo Salvini – mandano un segnale preciso ai clan: c’è tolleranza zero, lo Stato è più forte di voi”.