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Rissa alla movida di Milano, due trapper tra gli 11 indagati

MILANO (ITALPRESS) – La Polizia e i Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano e dalla Procura per i Minorenni di Milano, hanno eseguito due ordinanze cautelari nei confronti di 11 persone, tra le quali figurano due noti trapper, accusati di rissa, lesioni, rapina aggravata e porto abusivo di arma da sparo.
L’operazione di polizia giudiziaria ha avuto origine a seguito della violenta rissa che ha visto coinvolte più di dieci persone, con l’uso di armi da fuoco, la notte tra il 2 e il 3 luglio scorso in via Alessio di Tocqueville, luogo noto della movida milanese. In quella circostanza, il primo intervento della Polizia di Stato aveva consentito di fermare due senegalesi convolti attivamente nella rissa, entrambi raggiunti da colpi d’arma da fuoco alle gambe.
Le indagini hanno consentito di individuare in modo puntuale le fasi salienti della violenta rissa e di ricondurre la stessa a pregressi contrasti tra bande di strada e a relativi interessi economici.
Alla rissa avrebbero partecipato almeno 13 persone, di cui 11 appartenenti ad una fazione (tra i quali due minorenni) e due a un’altra. Un ruolo attivo nella rissa sarebbe stato svolto proprio da due noti trapper milanesi, facenti parte del gruppo più nutrito, orbitante intorno a una casa discografica.
La violenta rissa, inizialmente caratterizzata da ripetuti calci e pugni tra i partecipi, si è conclusa come una vera e propria esecuzione nei confronti dei due senegalesi, colpiti alle gambe da colpi d’arma da fuoco e derubati del denaro ed atri effetti personali.

– foto: polizia-Carabinieri

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Al via la “Cronaca Tributaria”, la riforma della giustizia tributaria

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PALERMO (ITALPRESS) – Martedì 4 ottobre prenderà avvio la “Cronaca Tributaria” (La Camera LIVE), costituita da dirette su i social della Camera sotto forma di discussioni periodiche di approfondimento e confronto su tematiche tributarie di particolare rilevanza ed attualità. Il primo Talk si terrà il 4 ottobre 2022 dalle ore 15,00 alle ore 16,00 e tratterà il tema della “Riforma della giustizia tributaria: la principali novità”. Interverranno il Professore Antonio Uricchio, Ordinario di diritto Tributario Università di Bari e Presidente ANVUR, l’avvocato Francesco Lucifora, Componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria e l’avvocato Salvino Pillitteri, Vice Presidente vicario dell’Associazione Magistrati Tributari. Moderano il Professore Angelo Cuva, Docente di Diritto Tributario UNIPA, Vice Presidente Uncat e Presidente della Camera Avvocati Tributaristi di Palermo e l’avvocato Daniele Giacalone, Presidente Collegio revisori UNCAT e Vice Presidente della Camera di Palermo.

Foto: Italpress

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Blitz contro i vertici del clan Santapaola-Ercolano, 30 arresti

CATANIA (ITALPRESS) – Colpo ai vertici della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. I carabinieri del Comando provinciale di Catania hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip etneo, nelle province di Catania, Prato, L’Aquila, Enna, Perugia, Vibo Valentia, Palermo, Benevento, Siracusa e Avellino.
Sono oltre 30 gli arrestati, accusati di associazione di tipo mafioso e concorso esterno, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi e munizioni e concorso in trasferimento fraudolento di valori, reati aggravati dal metodo mafioso. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, hanno consentito di portare alla luce le recenti evoluzioni delle dinamiche associative della famiglia di Cosa Nostra etnea Santapaola-Ercolano, individuandone gli elementi di vertice.
L’operazione, denominata “Sangue Blu”, ha permesso di assicurare alla giustizia anche l’attuale “responsabile provinciale” della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano.
Dall’indagine, evidenziano gli inquirenti, sono emersi “un vasto giro di estorsioni ai danni di imprenditori catanesi, un fiorente traffico di stupefacenti, il recupero crediti attraverso prestiti ad usura e l’intestazione fittizia di attività economiche. I proventi delle attività illecite venivano utilizzati sia per il mantenimento delle famiglie degli affiliati detenuti, sia reinvestiti in altre attività imprenditoriali infiltrando il tessuto economico catanese”.
Sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 4 milioni di euro.

– foto ufficio stampa Comando provinciale carabinieri Catania –
(ITALPRESS).

Da giugno 40 tonnellate di alimenti non idonei sequestrati dai Nas

ROMA (ITALPRESS) – Nell’ambito del piano di controllo durante il periodo divacanze “Estate Tranquilla 2022” dal mese di giugno ad oggi, i NAS hanno effettuato 10.058 ispezioni che hanno determinato l’accertamento di irregolarità in 3.483 strutture (pari al 35% circa degli obiettivi controllati), a seguito delle quali sono state segnalate alle Autorità Giudiziaria e Sanitaria 3.214 operatori di settore e contestate oltre 5 mila sanzioni per un valore complessivo di oltre 3 milioni 506 mila euro.
Nel corso dei controlli sono state sequestrate 40 tonnellate di alimenti non idonei al consumo, eseguendo provvedimenti di chiusura/sospensione di 240 imprese commerciali irregolari.
Comparto alimentare e turistico Principali obiettivi dei controlli dei Carabinieri NAS sono state le attività del settore turistico o situate in aree a preminente vocazione vacanziera come ristoranti, agriturismi, punti di ristoro delle vie di comunicazione, stabilimenti balneari, villaggi turistici, stabilimenti termali e centri benessere.
In particolare, la metà delle verifiche ha interessato il settore della ristorazione: su 4.946 locali di somministrazione ispezionati, 1.983 hanno evidenziato irregolarità (pari al 40%). Tra le violazioni più significative la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, pietanze dichiarate come fresche sebbene preparate con prodotti congelati ed episodi di intossicazione alimentare causate dalla errata conservazione di prodotti a base di pesce, per i quali 148 gestori di esercizi di ristorazione sono stati deferiti alle competenti Procure della Repubblica. Proprio a causa di gravi situazioni emerse dagli esiti dei controlli, 150 attività tra ristoranti, pizzerie, gastronomie e take-away sono state oggetto di sospensione o chiusura.
Violazioni diffuse hanno riguardato inoltre l’inadeguatezza di cucine e depositi, la mancata applicazione delle misure di autocontrollo e igiene, la tracciabilità e l’etichettatura degli alimenti utilizzati.
Oltre alle verifiche della filiera alimentare e turistica, l’azione di controllo dei Carabinieri NAS ha interessato il rispetto dei livelli di assistenza e di cura presso strutture socio-assistenziali, con intensificazione delle verifiche nel periodo estivo quando. Sono stati 651 i controlli dedicati allo specifico settore, con 185 esiti non regolari e 14 strutture oggetto di chiusura o sospensione dell’esercizio. Le più frequenti difformità riscontrate riguardano carenze strutturali ed organizzative delle strutture ricettive, sovrannumero di anziani all’interno delle stanze, l’insufficiente erogazione delle necessarie cure assistenziali, specie per gli anziani non autosufficienti, causate dal limitato numero di operatori, peraltro anche privi di qualifica professionale.
L’attenzione ispettiva dei NAS è stata orientata anche verso i Servizi di Continuità Assistenziale (Guardie Mediche) e i punti di primo soccorso adibiti provvisoriamente in località ad elevata densità turistica. In tale ambito sono state ispezionate 267 strutture sanitarie rilevando anomalie in 49 di esse, oggetto di segnalazione alle ASL per l’adozione di misure di adeguamento e miglioramento dei servizi offerti e nella corretta gestione di attrezzature mediche e farmaci.

– foto: ufficio stampa Carabinieri

(ITALPRESS).

La terra trema in Liguria, Emilia Romagna e Marche

ROMA (ITALPRESS) – Diverse scosse di terremoto si sono verificate, a distanza di poco tempo l’una dall’altra, in alcune regioni d’Italia. Un sisma di magnitudo 4.1, con epicentro nel Comune di Bargagli, è stato avvertito nel primo pomeriggio a Genova e in tutta la provincia, come rilevato da Ingv. Poco più tardi una scossa di magnitudo tra 3.7 e 4.4 ha avuto come epicentro l’Appennino in provincia di Modena, ma è stata avvertita anche in provincia di Lucca.
Un sisma è stato registrato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia stamane anche in provincia di Ascoli Piceno, con magnitudo 4.1.
Una scossa di magnitudo 3.6 si era verificata alle 4.21 in provincia di Catania.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Marche, proseguono le ricerche dei due dispersi

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Sono 250 i vigili del fuoco impegnati nella zona di Ancona, 100 in quella di Pesaro Urbino, con un totale di circa 900 interventi effettuati rispettivamente nelle due aree colpite dall’alluvione che ha investito nella notte tra giovedì e venerdì le Marche. Senza sosta le ricerche degli ultimi due dispersi nella zona di Barbara (AN).
Intanto è salito a undici il numero delle vittime. Ieri, infatti, i vigili del fuoco hanno recuperato il corpo di un uomo a Serra de Conti, in provincia di Ancona.
“Siamo qui solo da 20 mesi. Stiamo portando avanti tanti progetti per il territorio. Ma servono tempo e risorse: per questo porteremo all’attenzione della Conferenza delle Regioni e del governo l’esigenza di un piano straordinario per la sicurezza del territorio”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. “Il cambiamento climatico è ora una durissima realtà”, osserva e, quanto alle accuse di negare il problema dice: “Come si fa a essere negazionisti su questo. Ma chi potrebbe negare risorse a un’emergenza straordinaria come questa?”. Secondo il governatore “il Misa ha bisogno di un progetto complessivo che costa più di 100 milioni. Lo stiamo realizzando e lo potenzieremo. Come abbiamo fatto per la tutela del territorio: finanziando interventi per un ammontare superiore ai 5 anni precedenti”.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Vigili del Fuoco-

Maltempo nelle Marche, sale a 11 il numero delle vittime

ANCONA (ITALPRESS) – Sale ad undici il numero delle vittime per l’alluvione che ha investito le Marche. I vigili del fuoco. infatti, hanno recuperato il corpo di un uomo a Serra de Conti, in provincia di Ancona. Si cercano ancora dei dispersi.

“400 vigili del fuoco al lavoro, prosegue la ricerca dei tre dispersi dopo il nubifragio, due a Barbara e uno a Fabriano. 400 interventi fatti, conclusa l’operazione di rimozione dei tronchi sotto il ponte della ferrovia a Senigallia”. Lo dicono, su Twitter, i vigili del fuoco. Ad Ancona, sono 250 i vigili del fuoco al lavoro nell’area colpita, con interventi di messa in sicurezza e di assistenza alla popolazione. Operazione nella notte dei vigili del fuoco dei nuclei speleo a Senigallia per liberare le arcate del ponte della ferrovia da grossi tronchi di albero che ostacolavano il deflusso del fiume Misa nei pressi della foce. Riaperta alle 2.20 la linea ferroviaria chiusa durante l’intervento.  Sono 300 gli interventi conclusi nella zona di Pesaro Urbino, dove sono in servizio 100 vigili del fuoco.

La provincia di Ancona, in particolare Senigallia e l’Alto Pesarese sono le zone più colpite. Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche, come annunciato dal Premier Mario Draghi.

Durante il nubifragio, molte persone hanno trovato riparo ai piani alti e i Vigili del Fuoco hanno fatto sapere di aver salvato nella notte decine di persone che si erano rifugiate sui tetti delle abitazioni e sugli alberi.  Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha descritto quanto accaduto come “una tragedia di enormi proporzioni”. In una lettera indirizzata al capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per chiedere lo stato di emergenza nel territorio marchigiano, Acquaroli ha ricordato che il nubifragio, nel corso del quale sono caduti in circa tre ore 420 millimetri di pioggia, la metà di quello che piove in un anno nella regione, si è principalmente riversato nelle province di Pesaro Urbino e Ancona. Oltre Senigallia, particolarmente colpiti sono stati i comuni dell’entroterra nel nord della regione. Tra questi ci sono: Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola, Serra Sant’Abbondio in provincia di Pesaro Urbino e Sassoferrato, Arcevia, Ostra, Serra de Conti, Barbara, Trecastelli, Corinaldo in provincia di Ancona.

Per le giornate di oggi e domani è stato proclamato il lutto su tutto il territorio regionale, con le bandiere esposte a mezz’asta sugli edifici istituzionali della Regione. Nel primo pomeriggio, secondo i dati diffusi dalla Prefettura di Ancona, erano circa 150 gli sfollati impossibilitati a rientrare nelle loro case, la maggior parte dei quali nel comune di Senigallia. In base ai numeri dell’ufficio del governo di Ancona, inoltre, sul territorio sono state impegnate 200 unità dei Vigili del Fuoco, 100 dei Carabinieri, 50 della Polizia di Stato e 30 della Guardia di Finanza, mentre per la giornata di domani è prevista allerta gialla per rischio idrogeologico e idraulico.

– foto Vigili del fuoco –

Dieci morti e 3 dispersi il tragico bilancio dell’alluvione nelle Marche

ANCONA (ITALPRESS) – Dieci morti e tre dispersi è, per il momento, il tragico bilancio dell’alluvione che nelle scorse ore ha colpito le Marche. Lo rende noto la Prefettura di Ancona aggiornando il precedente dato e sottolineando che ci sono ancora tre persone disperse. Le vittime sono state tutte identificate. Strade interrotte, auto inghiottite dal fango, ponti crollati, alberi abbattuti, case allagate e senza corrente elettrica, aree inagibili e corsi d’acqua straripati: un violento nubifragio ha colpito il territorio marchigiano. La provincia di Ancona, in particolare Senigallia, e l’Alto Pesarese sono le zone più colpite. “Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per la Regione Marche”, ha annunciato il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa dopo il Cdm di oggi e prima di recarsi nei luoghi colpiti. “È previsto – ha spiegato – lo stanziamento di 5 milioni per i primi interventi per la popolazione”. Draghi ha espresso “profondo cordoglio per le vittime dell’alluvione delle Marche e la vicinanza mia e del governo – ha detto – ai familiari delle vittime e a tutti i feriti”. Il premier ha poi riferito di aver sentito il presidente della Regione, Francesco Acquaroli: “Ho assicurato che il governo farà tutto ciò che è necessario”, ha affermato. Draghi ha ringraziato, tra gli altri, “tutti i soccorritori per la professionalità, la dedizione e il coraggio che stanno dimostrando nelle operazioni di assistenza”.

Durante il nubifragio, molte persone hanno trovato riparo ai piani alti e i Vigili del Fuoco hanno fatto sapere di aver salvato nella notte decine di persone che si erano rifugiate sui tetti delle abitazioni e sugli alberi. Per il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, che si è recato sul posto, “la quantità di acqua che è caduta è veramente notevole”. “Più di 400 mm in alcune aree – ha aggiunto parlando a Sky TG24 -, che corrispondono a un terzo di quello che normalmente cade durante tutto l’anno”. Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha descritto quanto accaduto come “una tragedia di enormi proporzioni”. “Il dolore per quanto accaduto è profondo ma la comunità marchigiana è forte e saprà reagire”, ha affermato Acquaroli. “Il pensiero – ha aggiunto – va alle persone scomparse e alle loro famiglie, a cui esprimo cordoglio e vicinanza”.

In una lettera indirizzata al capo del dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, per chiedere lo stato di emergenza nel territorio marchigiano, Acquaroli ha ricordato che il nubifragio, nel corso del quale sono caduti in circa tre ore 420 millimetri di pioggia, la metà di quello che piove in un anno nella regione, si è principalmente riversato nelle province di Pesaro Urbino e Ancona. Oltre Senigallia, particolarmente colpiti sono stati i comuni dell’entroterra nel nord della regione. Tra questi ci sono: Cantiano, Cagli, Frontone, Pergola, Serra Sant’Abbondio in provincia di Pesaro Urbino e Sassoferrato, Arcevia, Ostra, Serra de Conti, Barbara, Trecastelli, Corinaldo in provincia di Ancona.
“Lo straordinario sforzo operato dal sistema di protezione civile, volontariato, vigili del fuoco e forze dell’ordine sino a qui compiuto – ha affermato Acquaroli – si sta rivelando tempestivo: si è attuato un massiccio dispiegamento di risorse umane e materiali anche con la collaborazione della Difesa, che ha messo a disposizione elicotteri con capacità operative nelle ore notturne”.

Per le giornate di oggi e domani è stato proclamato il lutto su tutto il territorio regionale, con le bandiere esposte a mezz’asta sugli edifici istituzionali della Regione.
Nel primo pomeriggio, secondo i dati diffusi dalla Prefettura di Ancona, erano circa 150 gli sfollati impossibilitati a rientrare nelle loro case, la maggior parte dei quali nel comune di Senigallia. In base ai numeri dell’ufficio del governo di Ancona, inoltre, sul territorio sono state impegnate 200 unità dei Vigili del Fuoco, 100 dei Carabinieri, 50 della Polizia di Stato e 30 della Guardia di Finanza, mentre per la giornata di domani è prevista allerta gialla per rischio idrogeologico e idraulico.

(ITALPRESS)
-foto vigili del fuoco –