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Cronaca

Papa “Edifichiamo una Chiesa libera da moralismi”

ROMA (ITALPRESS) – “Non si tratta di guardare indietro con nostalgia, restando bloccati sulle cose del passato e lasciandoci paralizzare nell’immobilismo: questa è la tentazione dell’indietrismo. Lo sguardo cristiano, quando si volge per fare memoria, vuole aprirci allo stupore dinanzi al mistero di Dio, per riempire il nostro cuore di lode e di gratitudine per quanto il Signore ha compiuto. Perciò senza memoria non c’è stupore. Se perdiamo la memoria viva, allora la fede, le devozioni e le attività pastorali rischiano di affievolirsi, di essere come dei fuochi di paglia, che bruciano subito ma si spengono presto. La memoria del passato non ci chiude in noi stessi, ma ci apre alla promessa del Vangelo”. Così Papa Francesco incontrando a Nur-Sultan in Kazakhstan vescovi, sacerdoti e diaconi, consacrati, seminaristi e operatori pastorali della Chiesa locale.
Secondo il Papa “essere piccoli ci ricorda che non siamo autosufficienti: che abbiamo bisogno di Dio, ma anche degli altri, di tutti gli altri. Ci accorgiamo, in spirito di umiltà, che solo insieme, nel dialogo e nell’accoglienza reciproca, possiamo davvero realizzare qualcosa di buono per tutti”. Francesco ha quindi sottolineato come “l’apertura, la gioia e la condivisione sono i segni della Chiesa delle origini: e sono anche i segni della Chiesa del futuro. Sogniamo e, con la grazia di Dio, edifichiamo una Chiesa più abitata dalla letizia del Risorto, che respinga paure e lamentele, che non si lasci irrigidire da dogmatismi e moralismi”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

Maxi incendio in azienda chimica nel Milanese. Tre feriti, uno è grave

MILANO (ITALPRESS) – I Vigili del Fuoco sono al lavoro per estinguere un incendio sviluppatosi in un’azienda chimica nell’hinterland di Milano alle 10.45 di stamattina.
Le fiamme sono divampate all’interno dell’impresa Nitrolchimica, in via Monferrato 75 a San Giuliano Milanese. L’incendio ha innalzato una densa colonna di fumo nero. Ancora ignote le cause. L’incendio sarebbe partito dalla ditta Tomolpack e si è esteso alle ditte vicine come
la Nitrolchimica.  Sono due i feriti soccorsi. Al momento dello scoppio erano 17 i dipendenti dell’azienda presenti sul luogo di lavoro. Uno di loro, un uomo di 43 anni, è stato ricoverato in gravi condizioni, attraverso il trasporto in elisoccorso, all’Ospedale San Gerardo di Monza a causa delle esalazioni. Per lui ustioni di secondo e terzo grado al volto, al torace e agli arti inferiori e superiori. Un altro dipendente, un uomo di 56 anni, è stato ricoverato in codice giallo all’Ospedale San Paolo con ustioni di primo e secondo grado al volto. Un uomo di 37 anni (non è ancora chiaro se si tratta di un soccorritore o di un dipendente dell’azienda) è stato ricoverato all’ospedale di San Donato per un taglio alla mano. Altri 15 dipendenti (quattro dei quali sono monitorati per le inalazioni) sono in fase di valutazione da parte del personale di Areu accorso sul posto con elisoccorso, 2 automediche, 6 ambulanze, 4 mezzi di coordinamento. “Questa mattina, nella zona industriale di Sesto Ulteriano, è scoppiato un incendio in via Monferrato. Le autorità preposte e le Forze dell’Ordine sono già sul posto per coordinare le operazioni necessarie al suo spegnimento e per la messa in sicurezza della zona. Per precauzione, si invitano i cittadini a chiudere le finestre per evitare possibili esalazioni e a non avvicinarsi alla zona interessata”. Lo scrive su Facebook il comune di San Giuliano Milanese. (ITALPRESS).

Photo credits: Vigili del Fuoco Milano

Covid, 20.503 nuovi positivi e 68 morti in Italia

ROMA (ITALPRESS) – Sono 20.503 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati contenuti nel bollettino quotidiano diffuso del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano 21.817. Le vittime di oggi sono 68, in calo rispetto alle 90 di ieri. I tamponi eseguiti – tra antigenici e molecolari – sono 155.751. Il tasso di positività si attesta al 13,2%, stabile rispetto al 13% di ieri. Il totale dei contagi da inizio pandemia raggiunge quota 21.888.255. I casi attuali sono 634.194, i guariti invece sono 21.078.398 (+32.169). Sono 18 i nuovi ricoveri nei reparti di terapia intensiva.
(ITALPRESS).

– credit photo agenziafotogramma.it –

31 anni fa moriva Libero Grassi, l’imprenditore che disse no al racket

PALERMO (ITALPRESS) – “Volevo avvertire il nostro ignoto estortore di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso e le spese per l’acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la protezione della polizia”. Era il 10 gennaio del 1991. L’imprenditore Libero Grassi, attraverso una lettera inviata al Giornale di Sicilia alzava la testa contro la mafia, ribellandosi apertamente alla violenza di Cosa nostra. Un atto rivoluzionario in una Sicilia in cui pochi imprenditori avevano il coraggio di denunciare il racket. Un coraggio che Grassi pagherà con la propria vita qualche mese dopo; il 29 agosto infatti, alle sette e mezza del mattino, in una Palermo ancora avvolta dalla calura estiva, mentre a piedi si stava recando al lavoro viene affrontato da un killer che gli scarica 4 colpi di pistola uccidendolo. Cosa nostra in questo modo punirà chi, apertamente e pubblicamente, aveva avuto l’ardire di ribellarsi, di tentare di liberarsi dal cappio stretto attorno alle aziende siciliane.
Nomen omen. Libero Grassi porterà con sè fin dalla nascita quell’aggettivo che lo contraddistinguerà; la sua esistenza infatti è essa stessa testimonianza di una eroica disubbidienza verso le regole del malaffare. Da uomo probo e dalla schiena diritta lottava per i suoi ideali, sempre, senza mai abbassare la testa. Fu un martire laico nella lotta civile e imprenditoriale alle mafie. Nato a Catania nel ’24 in una famiglia antifascista (il suo nome è esso stesso un tributo a Giacomo Matteotti), a 8 anni si trasferisce a Palermo. Studierà tra Palermo e Roma, sognerà di diventare diplomatico ma asseconderà il volere del padre commerciante. Si forma a Gallarate, nel profondo nord industriale; formazione che gli permetterà di tornare in Sicilia e aprire uno stabilimento tessile. Libero Grassi non era un semplice imprenditore tutto “fabbrica e lavoro”, è stato un grande attivista civile, impegnato nella politica dapprima avvicinandosi ai Radicali poi al Partito Repubblicano.
Ma il suo più grande impegno è nella lotta alla mafia da imprenditore, attraverso un gesto che a quel tempo appariva rivoluzionario: rifiutarsi di pagare il pizzo, obiettando con un secco no alle telefonate del fantomatico “geometra Anzalone”.
“Ho costruito questa fabbrica con le mie mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere. Se paghiamo i 50 milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo abbiamo detto no al ‘Geometra Anzalonè e diremo no a tutti quelli come lui”, scriverà nella missiva indirizzata al Giornale di Sicilia.
Preziosa la sua collaborazione per individuare gli estortori, i fratelli Avitabile, temibili esattori della famiglia Madonia di Resuttana. Grassi denunciò il suo isolamento; dopo la lettera si sentì solo, avvertì la mancata vicinanza di Sicindustria. Oramai vulnerabile fu bersaglio facile per la mafia. Autori e mandanti furono poi individuati; a premere il grilletto Salvino Madonia, figlio del boss di Resuttana, ma il via libera al suo omicidio fu deliberato dall’intera Cupola.
La sua morte, come accaduto altre volte in Sicilia con il sacrificio di altri eroi civili, contribuì a dotare l’Italia di uno strumento a favore degli imprenditori coraggiosi; nello specifico al varo del decreto che porta alla legge anti-racket 172, con l’istituzione di un fondo di solidarietà per le vittime di estorsione. Un sacrificio che non è risultato vano, una morte che ha scosso le coscienze e convinto molti imprenditori allora come oggi, a distanza di 31 anni esatti, a denunciare il pizzo.
E come ogni anno in via Alfieri, alle 7:45, nel luogo dove si consumò l’omicidio dell’imprenditore tessile, la famiglia Grassi affigge il manifesto che rievoca le condizioni di isolamento e solitudine in cui maturò il delitto.
credit photo agenziafotogramma.it
(ITALPRESS).

Visita pastorale a L’Aquila di Papa Francesco

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L’AQUILA (ITALPRESS) – Papa Francesco è arrivato in elicottero a piazza D’Armi all’Aquila, in occasione della sua visita alla città abruzzese. A causa di un po’ di nebbia, infatti, il Santo Padre non è atterrato all’aeroporto del Gran Sasso, come previsto, ma allo stadio della città. Si è poi trasferito in in piazza Duomo, accolto dal cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo Metropolita dell’Aquila, da Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo e dalle principali autorità civili e religiose della città. Accompagnato dal cardinale Petrocchi, Francesco è entrato in Duomo per una visita privata alla struttura che ancora porta su di sé le cicatrici del sisma, quindi, sul sagrato, l’incontro con i familiari delle vittime del terremoto del 6 aprile del 2009. “Voi aquilani avete dimostrato un carattere resiliente, che vi ha consentito di avviare subito il lavoro coraggioso e paziente della ricostruzione. C’è tutto da ricostruire: le case, le scuole, le chiese. Ma voi lo sapete bene, questo lo si fa insieme alla ricostruzione spirituale, culturale e sociale della comunità civica e di quella cristiana” ha detto. “La rinascita personale e collettiva, dopo una tragedia, è il dono della grazia e anche il frutto dell’impegno di ciascuno e di tutti insieme – ha aggiunto -. E’ necessario rafforzare la collaborazione, la sinergia delle istituzioni e degli organismi associativi. Una concordia laboriosa e lungimirante, perché stiamo lavorando per i figli, per i nipoti per il futuro”. “Voglio salutare e ringraziare la delegazione del mondo carcerario abruzzese qui presente e darvi un segno di speranza, perché anche nelle carceri ci sono troppe vittine. Voi siete un messaggio di speranza nella ricostruzione umana e sociale” ha concluso. Di seguito la visita alla Basilica di Santa Maria in Collemaggio per la celebrazione della Santa Messa, la recita dell’Angelus e il rito dell’apertura della Porta Santa. Un rito, quello della “perdonanza celestiniana” che si ripete dal 1244. (ITALPRESS).

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Due ciclisti colpiti da un fulmine nel torinese: morti l’industriale Alberto Balocco e un amico

TORINO (ITALPRESS) – Tragedia questo pomeriggio a Pragelato, piccolo comune della Val Chisone appena sotto il Sestriere, dove è morto fulminato Alberto Balocco, titolare dell’omonima celebre azienda dolciaria. A trovare il cadavere dell’imprenditore e di un amico, i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese nella zona del colle dell’Assietta. La chiamata di emergenza è stata effettuata intorno alle 14 da una persona che transitava sulla strada in automobile e ha individuato i due ciclisti a terra, esanimi.
Nonostante condizioni meteo negative, l’eliambulanza è riuscita a sbarcare l’equipe che ha avviato le manovre di rianimazione cardiocircolatoria, inutilmente. Sul Piemonte da ore si alternano schiarite e improvvisi annuvolamenti, con scrosci di pioggia improvvisi. Sarà Francesco La Rosa della procura di Torino a ricostruire la dinamica che però appare chiara.
Balocco era nato nel 1966 e aveva compiuto proprio ieri 56 anni. All’inizio di luglio aveva pianto la scomparsa del padre Aldo, patron dell’azienda dove lavora anche la sorella Alessandra, e che dà lavoro a circa 500 persone a Fossano. Era sposato con Susy ed era padre di tre figli, Diletta, Matteo e Gabriele. Era stato Alberto Balocco l’artefice della trasformazione dell’azienda cuneese in una multinazionale tascabile, come ce ne sono tante in quel territorio. Sponsor della Juventus e del Giro d’Italia, grazie a varie campagne pubblicitarie di successo, aveva “esportato” la Balocco in tutt’Italia.
Immediate le reazioni alla tragedia. “Va via un gigante dell’imprenditoria italiana e un pezzo importante di storia piemontese. Lo ricorderemo sempre per la sua competenza e per la lungimiranza imprenditoriale con cui ha fortemente contribuito a portare il meglio della nostra terra nel mondo” ha dichiarato il senatore di Forza Italia e viceministro allo Sviluppo economico, Gilberto Pichetto. “Il Piemonte e l’Italia perdono una brava persona e un grande imprenditore: addio ad Alberto Balocco, ucciso da un fulmine mentre andava in bicicletta. Una morte assurda: una preghiera per lui e un abbraccio affettuoso a tutti i suoi cari” dichiara su Twitter Matteo Salvini. Il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, parla di una “tragedia improvvisa che colpisce un amico, un imprenditore simbolo della nostra terra, che ha portato il Piemonte nelle case di tutto il mondo”. “L’industria italiana perde uno dei suoi simboli. Addio ad Alberto Balocco, imprenditore che ha saputo portare l’eccellenza del nostro Paese nelle case di tutto il mondo, con impegno, passione e capacità rare” gli fa eco il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. “Alberto Balocco per molti era l’industriale dei biscotti e dei panettoni. Per me un amico ed una persona che stimavo enormemente. Oggi un fulmine ha interrotto la sua vita. Una tragedia inaccettabile per chi lo amava, per sua moglie, i suoi figli ed i tanti che gli volevano bene” sottolinea Guido Crosetto, esponente di punta di Fdi, e imprenditore della Granda. “L’improvvisa scomparsa di Alberto Balocco ci lascia sgomenti: rivolgiamo le più sentite condoglianze alla famiglia che, a poco più di un mese dalla dipartita del papà Aldo, perde una persona di grande umanità, marito e padre amorevole, oltre che un imprenditore visionario” scrive su Twitter, Confindustria Cuneo.
(ITALPRESS).
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Nubifragi al centro nord, due morti in Toscana. Caduti frammenti dal campanile di San Marco a Venezia

PIACENZA (ITALPRESS) – Maltempo e nubifragi al centro Nord. Due le vittime in Toscana. Un uomo di 54 anni è stato trovato morto questa mattina in un terreno privato a Sorbano del Giudice (Lucca) sotto un grande ramo di un pioppo che pare stesse potando. Secondo una prima ricostruzione il cinquantaquattrenne stava tagliando una serie di piante divenute pericolanti a seguito della forte pioggia caduta nella notte di Ferragosto, e l’improvvisa bomba d’acqua di questa mattina potrebbe avere fatto cadere un albero che gli avrebbe procurato il trauma mortale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Lucca, una volante della polizia, un’ambulanza della Misericordia di Lucca e l’auto-medica del Campo di Marte.
Una donna invece è stata travolta e uccisa da un albero caduto al parco Ugo La Malfa ad Avenza (Massa e Carrara). Quattro persone sono rimaste ferite sempre a causa di alberi caduti che li hanno investiti. E’ successo al camping Italia a Marina di Massa. In tre sono stati portati in codice giallo all’ospedale Apuane mentre i vigili del fuoco sono ancora impegnati a liberare una quarta persona, una donna che si trovava in una roulotte sempre all’interno del campeggio. A Camaiore (Lucca), infine codice giallo per un altra persona travolta da albero e trasportata all’ospedale Versilia.
Con il passare delle ore si fa la conta dei danni dopo la bomba d’acqua che ha colpito il Veneto, in particolare la provincia di Venezia, dove le raffiche di vento hanno raggiunto i 115 chilometri orari. A Venezia sono volati dei frammenti di mattoni dal campanile di San Marco è si sta cercando di capire il punto esatto del distacco. Nella zona dei Giardini,sempre in centro storico, il vento ha fatto volare il chiosco di un’edicola.
Pioggia, vento e grandine da Piacenza a Ferrara. Come previsto dall’allerta di colore giallo, diramata ieri dall’Agenzia di Protezione Civile dell’Emilia-Romagna, l’intera regione è attraversata da forti temporali. La situazione è critica in Romagna, nel Ferrarese, dove già ieri a causa di “un tornado, a detta di alcuni siti specializzati, sia la zona centrale che quella industriale è stata devastata”, spiega il sindaco Alan Fabbri che aggiunge: “La situazione è grave ma la macchina dei soccorsi è già attiva”. I danni più gravi a Bondeno dove il sindaco Simone Saletti non ha “mai visto uno scenario simile”. Nella notte “sono state aperte quasi tutte le principali arterie viabili, in modo da garantire la scorrevolezza del traffico e la sicurezza stradale. Tra i punti principali, resta per il momento bloccata via per Zerbinate all’altezza del ristorante “La Perla”. Prestate la massima attenzione”. Sempre nel Ferrarese, a Boara, una gru è caduta su alcune villette a schiera. “Nessun ferito – ha assicurato su Facebook il sindaco Alan Fabbri – i soccorsi sono già sul posto per le operazioni di evacuazione e di controllo degli appartamenti. Presente anche l’assessore alla protezione civile Nicola Lodi. Pronti a trovare una soluzione immediata alle famiglie”. “Gli appartamenti inagibili sono due. Ai due nuclei familiari è già stata garantita una sistemazione per i prossimi giorni e siamo pronti ad assistere anche gli altri cittadini per cui dovessero sorgere difficoltà”. Intanto è partita la conta dei danni. “Oltre alla situazione di Boara abbiamo ricevuto nuove segnalazioni di edifici e le stiamo verificando in queste ore – aggiunge Fabbri -. Come sindaco di Ferrara, insieme al sindaco Saletti di Bondeno e altri territori maggiormente colpiti, sollecitiamo alla Regione il riconoscimento dello stato di crisi regionale”. Nel resto della regione vento, pioggia e grandine a Modena, a Reggio Emilia e sull’Appennino Parmense e Piacentino. Nel Reggiano i carabinieri sono intervenuti nel centro abitato di Roteglia (Castellarano) dove, a causa del maltempo, un albero si è sradicato finendo in mezzo alla strada: nessun ferito. A Compiano, in provincia di Parma, “brusco risveglio stamattina con grandine e vento – si apprende dalla pagina social del Comune. I nostri mezzi assieme a quelli della Provincia stanno intervenendo per ripristinare alcune strade e pulire tombini. Anche i Vigili del Fuoco sono al lavoro per alcuni alberi caduti, anche su alcune abitazioni. Alcune squadre di ENEL sono al lavoro per ripristinare l’energia elettrica in alcune zone del nostro territorio”. A Bardi, nel Parmense, alcune strade si sono trasformate in fiumi d’acqua a causa della forte pioggia, accompagnata dalla grandine. Grossi chicchi di grandine anche nel territorio di Bore. In provincia di Piacenza pioggia e grandine a Morfasso, in Alta Val d’Arda. Lungo la Provinciale che scende a Lugagnano, risultano essere cadute alcune pietre sulla strada nei pressi della diga di Mignano. Strade come fiumi anche a Vernasca mentre a Fiorenzuola d’Arda si sono allagati i sottopassi, richiedendo l’intervento dei Vigili del Fuoco: sul posto anche le forze dell’ordine.
(ITALPRESS).

– foto Vigili del Fuoco –

Incendio a Pantelleria, Canadair in azione per contenere focolai attivi

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E’ stato contenuto dai Vigili del Fuoco, all’opera per tutta la notte, il grosso incendio che si è sviluppato a Pantelleria nelle ultime ore. Alle prime luci dell’alba è stato autorizzato l’arrivo di due Canadair sullo scenario apocalittico dell’isola pantesca, dove una serie di grossi roghi in località Gadir e Kamma, entrambi di probabile origine dolosa, sono divampati nella serata di ieri, gettando nel terrore residenti e turisti, fuggiti in fretta e furia verso il mare alle barche. Secondo quanto riferito, non si segnalano feriti, mentre qualche casa o dammuso sono stati esternamente colpiti dal fuoco, anche se è ancora è presto per la conta dei danni, diverse tettoie in legno e gazebo di ville sono stati distrutti dalle fiamme, mentre purtroppo sono andati in fumo ettari di vegetazione, divorati dall’avanzare delle fiamme spinte dal vento di scirocco e in una zona impervia per le operazioni di spegnimento da terra. In mattinata sono arrivati anche degli ulteriori rinforzi dei pompieri, imbarcati da Trapani, a dar manforte a chi è operativo già da ieri sera. I Vigili del Fuoco sono stati coadiuvati dal Corpo Forestale e dalla Protezione Civile, mentre la Capitaneria di Porto ha prestato soccorso ai turisti, alcuni di questi vip come Giorgio Armani, che hanno dovuto evacuare le proprie residenze spostandosi verso il mare.

“A te vigliacco o a voi vigliacchi dico solo che di essere umano o anche animale non avete nulla, siete solo essere viventi che calpestate ingiustamente questa terra” ha detto il sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo. “Ringrazio di cuore tutti gli operatori impegnati a spegnere questi disonorati incendi. Vigili del Fuoco, Forestali e discontinui, Protezione Civile, forze dell’ordine, volontari, gente comune, tutti impegnati, anche a rischio della propria vita, per difendere questo territorio”, ha aggiunto il primo cittadino in quota M5S. Sui profili social del Comune di Pantelleria, è stato diramato un ulteriore aggiornamento e si fa appello a eventuali testimoni dell’azione dolosa: “Dopo ore di interventi, con trenta persone evacuate e a cui si è trovata sistemazione per la notte”, esprimiamo “solidarietà a quanti hanno subito danni e choc e sono dovuti evacuare da Gadir, biasimo e infamia per chi ha fatto tutto questo. Se qualcuno sa parli, perché questo scempio è una ferita per tutta l’isola”.
(ITALPRESS).
-foto Salvatore Gabriele-