ROMA (ITALPRESS) – “Non si arresta purtroppo la violenta aggressione contro l’Ucraina, un massacro insensato dove ogni giorno si ripetono scempi e atrocità. Non c’è giustificazione per questo. Supplico tutti gli attori della comunità internazionale perchè si impegnino davvero per far cessare questa guerra ripugnante”. Così Papa Francesco nella recita dell’Angelus.
“Anche questa settimana missili e bombe si sono abbattuti su civili, anziani, bambini e madri incinte. Sono andato a trovare i bambini feriti a Roma, innocenti. Penso ai milioni di rifugiati che devono fuggire lasciando indietro tutto e provo un grande dolore per quanti non hanno nemmeno la possibilità di scappare. Tanti nonni ammalati e poveri, separati dai propri familiari, tanti bambini e persone fragili restano a morire sotto le bombe senza poter ricevere aiuto e sicurezza, nemmeno nei rifugi antiaerei”, ha aggiunto. Per il Santo Padre “tutto questo è disumano, anzi anche sacrilego perchè va contro la sacralità della vita umana. Quella indifesa che va rispettata e protetta, non eliminata, che viene prima di qualsiasi strategia: è una crudeltà. Stiamo vicini a questo popolo martoriato, abbracciamolo con affetto, impegno concreto e preghiera. Non abituiamoci a guerra e violenza, non stanchiamoci di accogliere con generosità anche nei mesi che verranno. Pensiamo a queste donne che, col tempo senza lavoro e separate dai mariti, saranno cercate da avvoltoi della società: proteggiamole per favore”, ha concluso.
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Ucraina, Papa “Attori cessino guerra ripugnante, è sacrilego”
Covid, in un libro i primi due anni che hanno cambiato il mondo
La pandemia e l’infodemia, cioè l’eccesso di informazioni (più o meno fondate) che ci disorienta, continuano a monopolizzare la nostra attenzione e i mass media. Eppure non siamo al punto di partenza. Dopo due anni di eventi epocali possiamo e dobbiamo cominciare a riflettere più lucidamente sullo tsunami che ci ha investito. Marco Ferrazzoli e Giovanni Maga lo fanno in un libro: “Pandemia e infodemia: come il virus viaggia con l’informazione” (Zanichelli editore). Ferrazzoli è giornalista e docente di comunicazione, capo Ufficio stampa del Cnr, Maga è invece virologo e divulgatore, dirige l’Istituto di Genetica Molecolare (IGM) di Pavia, sempre al Cnr. Entrambi, spiegano nell’introduzione, hanno seguito l’evolversi della pandemia e dell’infodemia dal principio, ognuno dal punto di vista dettato dal proprio ruolo professionale e dalla propria formazione Gli autori si soffermano diffusamente su come il virus abbia cambiato la nostra lingua. Quasi da un giorno all’altro abbiamo cominciato a usare comunemente decine di vocaboli ed espressioni nuovi o con un nuovo significato. La parola che forse è più importante, però, non è ancora molto popolare: sindemia. Indica il fenomeno per cui due o più epidemie interagiscono tra loro in modo sinergico, rafforzandosi a vicenda. Questo processo è guidato, oltre che da fattori biologici, anche da fattori culturali, ambientali e politici, altrettanto o più importanti. Quella di Covid 19 è una sindemia, perché in tutto il mondo ha dato il via a una serie di reazioni a catena che hanno, in primo luogo, peggiorato le condizioni di salute di chi già non se la passava bene. Ed ecco come un virus che sulla carta avrebbe bassa letalità (ma altissima contagiosità), ha spinto il mondo in una situazione che molti descrivono in termini bellici, esacerbando le crisi già presenti di un pianeta fiaccato dalla recessione economica e dal degrado ambientale.
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Covid, aumenta l’incidenza dei casi e l’Rt cresce a 0.94
ROMA (ITALPRESS) – Aumenta l’incidenza settimanale a livello nazionale dei casi Covid. 725 ogni 100.000 abitanti nel periodo che va dal’11 al 17 marzo. Erano 510 ogni 100.000 abitanti dal 4 al 10 marzo. E’ quanto emerge dalla cabina di regia DELL’iSTITUTO Superiore di Saanità. Nel periodo 23 febbraio 2022 – 8 marzo 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,94 (range 0,83 – 1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e al di sotto della soglia epidemica. Lo stesso andamento si registra per l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero: Rt=0,90 (0,88-0,93) al 8/03/2022 vs Rt=0,82 (0,79-0,85) al 1/03/2022. L’Rt tendenziale (basato su dati parzialmente completi) all’8 marzo è sopra la soglia epidemica (Rtaug=1.24 (1.23-1.24)).
Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,8% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 marzo) contro il 5,5% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale è stabile al 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 17 marzo) rispeto al 12,9% (rilevazione giornaliera Ministero della Salute al 10 marzo)
Quattro Regioni/PPAA sono classificate a rischio Alto a causa di molteplici allerte di resilienza. Quindici Regioni/PPAA sono classificare a rischio Moderato, di cui due ad alta probabilità di progressione a rischio alto. Le restanti due Regioni/PPAA sono classificate a rischio basso secondo il DM del 30 aprile 2020.
17 Regioni/PPAA riportano almeno una singola allerta di resilienza. Quattro Regioni/PA riportano molteplici allerte di resilienza.
La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione (14% vs 17% la scorsa settimana). E’ stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37% vs 37%), mentre aumenta quella dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (49% vs 46%).
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Dal Giardino della Memoria di Capaci l’olio santo per i Vescovi
PALERMO (ITALPRESS) – L’olio prodotto con gli ulivi del “Giardino della Memoria”, che verrà consacrato durante la messa crismale del giovedì Santo, sarà utilizzato come olio Santo dalla Chiesa siciliana nel corso dell’anno liturgico. Questa mattina si è svolta a Capaci la cerimonia di consegna nel luogo in cui è avvenuta la strage, nel 1992, dove ha perso la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta. A consegnare nelle mani degli Arcivescovi delle Diocesi di Palermo e Monreale, del Vescovo di Cefalù e dell’Eparca di Piana degli Albanesi, l’olio sono stati il questore della provincia di Palermo, Leopoldo Laricchia, e Concetta Martinez Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, capo scorta di Giovanni Falcone. L’olio sarà affidato ai Questori dell’Isola, che a loro volta lo distribuiranno ai Vescovi delle altre Diocesi siciliane che lo utilizzeranno nel corso di determinate cerimonie in una anno che tra l’altro coincide col 30esimo anniversario della strage. Un olio che nasce quindi da ulivi piantumati su quella terra macchiata dal sangue dei martiri della giustizia e che adesso rappresenta la rinascita, il riscatto.
L’iniziativa è stata curata dalla Questura di Palermo e dall’Associazione Quarto Savona 15, anche grazie al contributo offerto dai giovani studenti dell’Istituto Superiore “Majorana” e da minori detenuti presso l’Istituto Penale per Minorenni “Malaspina” nell’ambito di un progetto, denominato “Laboratorio Giardino della memoria”. Mentre Coldiretti Sicilia ha donato tutte le bottiglie e stampando il libretto con la storia dell’olio.
“Finalmente dopo 30 anni le istituzioni sono in questo luogo – dice Concetta Martinez Montinaro -. Ci hanno fatto male ma non hanno vinto loro”, aggiunge con le lacrime agli occhi.
“L’olio oltre ad essere un elemento fondamentale – spiega il vescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice – è il segno di una missione che viene affidata, il segno di un invio. E’ un segno che brucia, che pesa. Ho sentito subito la portata e la responsabilità che contiene questo gesto. E’ un compito che non riguarda solo i cristiani”.
“E’ un’iniziativa che nasce da un’importante idea che va avanti da circa un anno – sottolinea il questore Laricchia -. Abbiamo dato un segnale, ci hanno lavorato i ragazzi del Malaspina. E’ un gesto che afferma che dal sangue dei giusti si può continuare a sperare. I giusti non sono morti ma i giusti danno riscatto”. Presente anche Maria Falcone, sorella del giudice ucciso da cosa nostra proprio in quel luogo: “In questo posto io non vorrei mai venire, ma oggi era necessario. Sono qui con la memoria rivolta al passato e con la speranza per un futuro migliore della nostra terra”. Alla cerimonia hanno partecipato anche il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao e altre numerose istituzioni.
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Mafia, Luzi “Prossimità e vicinanza, finirà. Decisivo fattore culturale”
ROMA (ITALPRESS) – “A me piace camminare. Fra il 2007 e il 2012, ero comandante provinciale qui a Palermo. Quando, per andare a Palazzo di Giustizia, passavo a piedi dal mercato del Capo, nella parte araba del centro storico, i commercianti del pesce e della verdura urlavano è arrivato ù generale…”. Lo ha detto, in un’intervista al Sole 24 Ore, Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri. “Nel 2008 abbiamo disarticolato la commissione provinciale palermitana che Cosa Nostra aveva appena ricostituito con l’intento di ridare vita alla Cupola. Ora dobbiamo catturare Matteo Messina Denaro. Forse si nasconde in Sicilia, fra Palermo e Trapani. Magari scopriremo che si trova in Germania o a Dubai. Ma mi stupirebbe: la permanenza sul territorio è una costante per i capimafia”. “E’ importante l’opera dei carabinieri forestali. Oggi l’Italia è segnata dalla transizione ecologica prevista dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza e dalla nuova opzione civile e culturale dell’economia circolare. La tradizionale vigilanza sui rifiuti fa il paio con il contrasto alle scorrettezze sugli ecobonus, sulle quote di emissione di carbonio e sull’ecologismo di facciata di imprese che, con la menzogna e la frode, attirano finanziamenti e investimenti riservati alle aziende autenticamente green”. “Nel 1959 – ricorda Luzi – Palermo fu devastata dalla speculazione edilizia. L’assessore comunale ai Lavori pubblici, nella giunta del sindaco Salvo Lima, era Vito Ciancimino. Nel 1969 fu costruito lo Zen, il quartiere diventato un’isola di solitudini, assenza di infrastrutture e criminalità”. “Bisogna ricordare le parole di Falcone: la mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una sua fine”.
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Incendio su un traghetto dalla Grecia all’Italia, recuperate 2 persone a bordo. Ci sono 8 dispersi
ROMA (ITALPRESS) – Un incendio è scoppiato nella notte sull’Euroferry Olimpia, nave della Grimaldi Lines, mentre viaggiava nel Mar Ionio verso Brindisi dopo essere salpata dal porto greco di Igoumenitsa. Grande paura per i 237 passeggeri a bordo, salvati da due motovedette, una della Guardia di finanza e una della Guardia costiera greca, assieme a 51 membri dell’equipaggio. “A seguito di un controllo dei passeggeri e membri dell’equipaggio evacuati a Corfù, mancherebbero all’appello 13 persone – fa sapere Grimaldi Group -. Di queste, cinque passeggeri sono stati, nel frattempo, rintracciati a bordo. Due sono stati individuati. Si tratta di un cittadino bulgaro e di un cittadino afgano, i quali sono stati evacuati e prontamente trasportati per controlli all’ospedale di Corfù.
L’incendio “sarebbe scoppiato in uno dei garage della nave”, spiega a RaiNews24 Paul Kyprianou, responsabile relazioni esterne Grimaldi Group. Le persone evacuate sono arrivate Corfù “e da lì organizzeremo i transfer per il ritorno in Italia”, sottolinea.
“Difficile capire quale sia stata la dinamica, le navi hanno dispositivi per affrontare situazioni di questo tipo e anche i membri dell’equipaggio sono addestrati in tal senso”, aggiunge Kyprianou. Il traghetto è ora alla deriva in acque albanesi.
L’Euroferry Olympia, fa sapere sempre Grimaldi, è stata sottoposta, lo scorso 16 febbraio ad Igoumenitsa, ad una visita Port State Control, conclusasi con esito positivo. “La nave – si legge- è oggetto di regolari verifiche da parte delle autorità competenti nell’ambito dei controlli previsti dalla normativa internazionale in materia di sicurezza della navigazione”.
L’incendio sul traghetto “è divampato in maniera molto veloce e drammatica. La centrale operativa della Guardia costiera ha ricevuto notizia alle 4.20 da quella greca: tutti i passeggeri sono stati tratti in salvo e hanno dovuto abbandonare la nave immediatamente con i mezzi di soccorso della nave”, racconta il comandante Cosimo Nicastro, capo della comunicazione della Guardia costiera italiana.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato questa mattina il Comandante generale della Guardia di finanza, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Zafarana, per fargli i complimenti per il salvataggio dei passeggeri della nave “Euroferry Olimpia”, operato dalla motovedetta “Monte Sperone”, chiedendogli di esprimere l’apprezzamento e la riconoscenza all’equipaggio della motovedetta.
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Studenti in piazza per protestare contro il modello scuola
ROMA (ITALPRESS) – Da Torino a Palermo gli studenti sono scesi di nuovo in piazza contro il modello di scuola e l’Unione degli Studenti aprirà questa sera gli Stati Generali della scuola.
“Nonostante, dall’inizio dell’anno, migliaia di studenti siano scesi in piazza in tutta Italia, contro l’attuale modello di scuola – esordisce Bianca Chiesa dell’Unione degli Studenti – il ministro Bianchi continua a non ascoltarci, persistendo nel farci false promesse e non prendendo in considerazione la posizione degli studenti in merito alle problematiche vigenti nel sistema scolastico attuale, per questo abbiamo occupato decine di scuole in tutto il paese e oggi torniamo nelle piazze”.
“Non ci fermeremo finchè non cambierà – continua Alessandro Finetto, del Laboratorio Studentesco – a Torino, a seguito delle morti di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenucci e dei gravissimi atti di repressione subiti durante le mobilitazioni, abbiamo occupato sedici scuole, riunendoci in assemblea per ripensare una nuova idea di istruzione, che sappia educarci al pensiero critico e non alla riproduzione continua di nozioni. Questo venerdì siamo scesi in piazza e scenderemo questa sera a Roma per ribadire che non ci fermeremo finchè non ci saranno date risposte”.
Proprio a Torino si sono registrati alcuni momenti di tensione, quando una parte dei anifestanti ha tentato di fare irruzione nella sede dell’Unione Industriali di via Fanti. Nei tafferugli un paio di uomini delle forze dell’ordine sono rimasti lievemente feriti. Anche a Bologna si sono registrati alcuni momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia. Il gruppoI circa 400 manifestanti si è recato davanti all’ufficio scolastico regionale, dove alcuni giovani volevano entrare per chiedere un incontro. Gli agenti li hanno respinti e contro le forze dell’ordine è stata lanciata vernice colorata. Poi la protesta si è spostata verso piazza Verdi.
“Oggi abbiamo protestato anche a Napoli – dichiara Francesco Ferorelli, coordinatore dell’UdS Napoli – Pretendiamo una maggiore tutela della nostra salute all’interno delle scuole: in una situazione pandemica così delicata è necessaria, oltre alla sicurezza sanitaria, quella fisica, con maggiori investimenti sull’edilizia scolastica, e mentale, innanzitutto attraverso il rispetto delle nostre identità, con misure come le Carriere Alias. Pretendiamo l’abolizione dei PCTO (alternanza scuola-lavoro) e ribadiamo come il ruolo della scuola-azienda pesi anche sulla salute mentale degli studenti, già messa a dura prova in questi anni dalla Didattica a Distanza”.
“Dopo i cortei e le occupazioni di questi mesi, oggi ci troviamo a Roma per gli Stati Generali della scuola pubblica, dal 18 al 20 febbraio – conclude Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti – E’ necessario ripensare strutturalmente e complessivamente l’intero mondo della scuola. Vogliamo che la politica ascolti la componente studentesca, in quanto categoria maggiormente colpita dalla pandemia e non solo; vogliamo risposte concrete, una volta per tutte. Gli Stati Generali saranno un momento storico per il nostro paese, in cui studenti e studentesse da tutta Italia si riuniranno a Roma assieme a realtà politiche e sociali, per ricostruire un nuovo immaginario di scuola. Non possiamo più aspettare, una riforma dell’istruzione pubblica del nostro paese non è solo possibile, ma necessaria”. Manifestazione anche a Palermo, con gli studenti che lamentano come “di questa Scuola che uccide e non ci ascolta non ne possiamo piu’. Oggi in tutta Italia gli studenti si riprendono le strade per chiedere l’abolizione dell’alternanza scuola-lavoro. Qui l’offerta lavorativa e’ la piu’ scarsa e precaria di Italia e i percorsi di Pcto che ci vengono proposti sono di bassissima qualita’, quasi mai utili alla nostra formazione”.
A Milano sono poco meno di mille gli studenti scesi in piazza per chiedere un “modello di scuola partecipato”, che ascolti gli studenti, contro l’alternanza scuola-lavoro, “che uccide”, e in memoria di due giovani morti in azienda durante tirocini. La protesta ha preso le mosse da piazza Fontana, per poi spostarsi in piazza Cordusio, fino a raggiungere Piazza Affari, sede della Borsa, dove alcuni gruppi di studenti hanno lanciato uova e vernice rossa contro l’esterno delle banche Unicredit e JP Morgan. Slogan contro il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi sono scanditi dai manifestanti che esibiscono cartelli come “il vostro modello di scuola ci uccide”, “la scuola dei padroni impiega gratuitamente studenti nelle aziende”, “l’alternanza è sfruttamento” e “Basta morire di scuola”.
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Covid, i Nas chiudono 21 punti prelievo per i tamponi rapidi
ROMA (ITALPRESS) – I Carabinieri per la Tutela della Salute hanno avviato, d’intesa con il Ministero della Salute, una vasta campagna di accertamenti per verificare la corretta esecuzione dei tamponi e analisi antigeniche per la ricerca del Covid-19, presso i punti prelievo delle farmacie e centri di analisi1.
I controlli dei NAS sono stati avviati dal mese scorso in tutta Italia principalmente per prevenire e contrastare il fenomeno dei cosidetti “falsi positivi” e cioè persone già risultate positive che si presentano presso un punto di prelievo con la tessera sanitaria di altra persona “no vax” al fine di fargli ottenere, alla scadenza del periodo di quarantena e successivamente a un test negativo effettuato da quest’ultimo, il “green pass”.
Negl’ultimi 30 giorni i servizi di controllo hanno interessato complessivamente 1.360 farmacie e centri di analisi, rilevando irregolarità presso 170 di essi (pari al 12,5%) e contestando 282 violazioni, a causa di: uso tamponi e kit reagenti non regolari, i quali, non rispettando gli standard richiesti, potevano fornire un risultato inattendibile; mancata identificazione e registrazione delle persone sottoposte a test nonchè irregolarità nella comunicazione delle risultanze nella piattaforma sanitaria informatica; inadeguatezza delle figure professionali impiegate nell’esecuzione dei tamponi, in quattro casi effettuati da personale non qualificato e in altri casi privo del green pass obbligatorio. Ed ancora effettuazione dei test in ambienti non idonei sotto il profilo igienico sanitario (androni di condominio, sottoscala, etc.), in locali promiscui o in totale assenza di autorizzazione regionale, aumentando il rischio di contagio.
All’esito delle ispezioni è stata disposta la sospensione di 21 punti di prelievo di tamponi rapidi condotti in condizioni igienico-strutturali carenti e con modalità non compatibili con la prosecuzione dell’attività.
Sono stati sequestrati complessivamente 677 kit per tamponi rapidi risultati non idonei e individuati 18 operatori che svolgevano l’attività sebbene privi del green pass.
L’estensione delle verifiche ha inoltre consentito di accertare ulteriori violazioni connesse con la regolare tenuta di farmaci e dispositivi medici. Sequestrate 650 confezioni di medicinali defustellati e 25.300 mascherine facciali irregolari.
Gli interventi hanno intetessato in paticolare le città di: Reggio Calabria, Campobasso, Cagliari, Parma, Brescia, Palermo, Taranto, Roma, Udine e Salerno.
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