Home Cronaca Pagina 5

Cronaca

Per il giovane Devarjaye “DJ” Daniel una giornata con i Carabinieri

0

ROMA (ITALPRESS) – In Italia grazie all’associazione ICOSIT per ricevere il premio “Telesia for Peoples”, il giovanissimo Devarjaye “DJ” Daniel ha trascorso una giornata con i Carabinieri.
La sua storia ha fatto il giro del mondo. La sua battaglia contro un raro cancro al cervello e alla colonna vertebrale non gli ha impedito di coronare il sogno di essere nominato ufficiale onorario da oltre 100 agenzie di polizia statunitensi.
Oggi il suo sogno lo ha portato in Italia, ospite dell’Arma dei Carabinieri alla quale è particolarmente legato.
Dopo aver ricevuto la tessera di socio “ad honorem” dal Presidente dell’Associazione Nazionale Carabinieri, generale di Corpo d’Armata Libero Lo Sardo, ha visitato le scuderie del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo, a Roma. Successivamente, ha avuto modo di osservare da vicino gli equipaggiamenti e i mezzi militari dell’8° Reggimento Carabinieri “Lazio”, per poi recarsi in visita al Raggruppamento Investigazioni Scientifiche dove ha ricevuto il “diploma di investigatore scientifico”.
Una giornata ricca di emozioni, nella speranza che possano fungere da stimolo per vincere la battaglia più importante.

– Foto ufficio stampa Carabinieri –

(ITALPRESS).

Omicidio Pierina a Rimini, arrestato il vicino

RIMINI (ITALPRESS) – La Polizia di Stato di Rimini ha dato esecuzione, questa mattina, all’ordinanza con la quale il Giudice per le Indagini Preliminari presso li Tribunale di Rimini, su richiesta di questa Procura della Repubblica, ha disposto nei confronti di Louis Dassilva la custodia cautelare in carcere.
La misura cautelare è stata emessa per il reato di omicidio ai danni di Pierina Paganelli, commesso ni data 3 ottobre 2023 alle ore 22:13 a Rimini, in via del Ciclamino, all’interno di un vano della zona garage del condominio, ove la vittima abitava. La donna era stata uccisa con 29 coltellate, delle quali una delle ultime aveva attinto la regione sottoclaveare destra, raggiungendo l’aorta intrapericardica, cagionandone li decesso dopo pochi secondi. Il GIP ha ritenuto la sussistenza delle tre aggravanti contestate: per avere commesso li fatto per futili motivi, per avere agito con crudeltà nei confronti della vittima e per avere approfittato di condizioni di tempo, di luogo e di persona, tali da ostacolare la privata difesa. Il GIP ha ritenuto la gravità indiziaria sulla base di una pluralità di indizi, connotati da gravità, precisione e tra loro di “indubbia concordanza”. Tra questi si cita, per la rilevanza e la svolta che ha impresso alle indagini, la videoripresa di una telecamera di via Ciclamino che, tra le ore 22.17.02 e 22.17.08, ritraeva un soggetto (ripreso di spalle), mentre camminava in direzione del portone del civico 31. Il movente è individuato dal GIP nella relazione amorosa (e nel timore della sua scoperta), che univa come unisce l’indagato a Manuela Bianchi. La relazione è stata ricostruita nelle indagini, anche grazie a plurime intercettazioni (comprese quelle telematiche), sia per la fase antecedente l’omicidio che per quella successiva.

Foto: Agenzia Fotogramma

Il Riesame rigetta l’istanza, Toti resta ai domiciliari

GENOVA (ITALPRESS) – Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, rimane agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Ameglia. Il Tribunale del Riesame, infatti, ha rigettato l’istanza presentata dall’avvocato Stefano Savi.
Toti, attualmente sospeso dal suo incarico in Regione, è accusato di corruzione, corruzione elettorale, finanziamento illecito e falso nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Genova. Gli arresti domiciliari erano stati eseguiti lo scorso 7 maggio su ordinanza della gip Paola Faggioni. L’avvocato Stefano Savi, ritenendo che non sussistessero più le esigenze cautelari, aveva presentato istanza prima alla giudice e poi, dopo il primo rigetto, al Tribunale del Riesame. Il giudice non ha accolto nemmeno le due subordinate proposte dalla difesa, l’obbligo di dimora ad Ameglia o il divieto di dimora a Genova, misure che probabilmente non avrebbero comunque consentito a Toti di tornare in carica come presidente della Liguria. Scontato il ricorso alla Corte di Cassazione. Nel frattempo a guidare la giunta sarà sempre il presidente ad interim Alessandro Piana.
(ITALPRESS).
– Foto: Ipa Agency –

Per oltre 70% degli italiani femminicidi vera e propria emergenza

0

Lo scorso giovedì 4 luglio tra le strade di Roma si è verificato l’ennesimo caso di femminicidio nel nostro Paese, con una donna uccisa con un fucile dal suo ex compagno. Proprio nelle ultime ore, poi, è stato accertato un nuovo omicidio ai danni di una donna con un’auto finita nel fiume Po. Un triste conteggio quasi giornaliero dovuto, secondo il 18,9% degli italiani, anche ad un aumento delle denunce da parte delle donne e per il 18,7% da una maggiore attenzione da parte dei media. Quello che è certo per oltre il 70% della popolazione – secondo quanto emerge da un sondaggio di Euromedia Research – è che, ad oggi, i femminicidi rappresentano una vera e propria emergenza, una realtà concreta e non un evento enfatizzato dai media. Per il 32,7% degli italiani è un problema che deriva dal degrado della società e dei suoi valori, oltre che dalla cultura e dal contesto familiare in cui si vive (30,6%). Non mancano poi le responsabilità attribuite dal 20,9% degli italiani ad una mancanza di certezza della pena per chi commette questi reati. Nel complesso alla base di un femminicidio, per quasi la metà della popolazione (47,9%), c’è prima di tutto la responsabilità individuale di chi commette il crimine, ma ricoprono una forte dose di colpe anche il contesto familiare spesso violento e possessivo (44,7%) e una cultura maschilista e patriarcale che ancora oggi regna in alcuni contesti (44,5%).
Dati Euromedia Research – Realizzato il 05/07/2024 con metodologia CATI/CAWI su un campione di 1.000 casi rappresentativi della popolazione italiana maggiorenne. (ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Euromedia Research –

Maxi operazione Dia, 18 misure cautelari e sequestri per 131 milioni

ROMA (ITALPRESS) – Diciotto arresti, sequestro di beni per oltre 130 milioni e 57 indagati sono i numeri della maxi operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia di Roma, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia della Capitale, su tutto il territorio nazionale con il coinvolgimento di oltre 500 operatori. Le 18 persone destinatarie delle misure cautelari sono ritenute “gravemente indiziate di far parte di due associazioni, con l’aggravante mafiosa”, radicate in Roma e finalizzate alla consumazione di estorsioni, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. Reati aggravati, secondo gli investigatori, dall’aver agevolato i clan di camorra Mazzarella-D’Amico, le cosche della ‘ndrangheta Mancuso e Mazzaferro e il clan Senese. Più in particolare, nel corso della attività di indagine, avviata nel marzo 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro operativo di Roma con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, sono stati raccolti elementi gravemente indiziari in merito alla esistenza di “una vera e propria centrale di riciclaggio, operante in Roma e con interessi in tutto il territorio nazionale”, che si è avvalsa della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento derivante sia dagli stretti legami con le organizzazioni criminali mafiose tradizionali che per l’immediata disponibilità di armi da guerra e comuni da sparo. Unitamente alle misure cautelari personali il gip ha disposto il sequestro preventivo di 3 società e per equivalente fino alla concorrenza della somma complessiva di euro 131.826.000,00 profitto dei reati, nei confronti di 57 indagati, da eseguirsi sui beni nella disponibilità degli stessi.

– Foto da screenshot video Direzione Investigativa Antimafia –

(ITALPRESS).

Sfruttamento della prostituzione, blitz in 27 province e 7 arresti

0

ROMA (ITALPRESS) – Una vasta operazione della polizia per il contrasto al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione si è conclusa nella notte in 27 province e ha portato all’arresto di sette persone per reati in materia di immigrazione, sfruttamento della prostituzione, stupefacenti e reati contro la persona, mentre altre 71 sono state denunciate per reati analoghi e, in un caso, per vendita illegale di medicinali ad uso umano. Nel corso delle perquisizioni sono state trovate anche numerose dosi di sostanza stupefacente di cocaina, hashish ed eroina, e sono stati sequestrati tre centri benessere. Il blitz, con l’impiego di oltre 400 agenti coordinati dallo SCO (Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato), ha riguardato le province di Alessandria, Ancona, Aosta, Bari, Benevento, Catania, Cosenza, Cremona, Imperia, L’Aquila, Latina, Lecco, Lodi, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Oristano, Parma, Pisa, Prato, Roma, Savona, Teramo e Vibo Valentia. L’attività è stata svolta dalle squadre mobili che, si legge in una nota, dopo preliminari investigazioni su soggetti e luoghi ritenuti connessi alla criminalità straniera dedita al favoreggiamento della prostituzione, hanno effettuato controlli e perquisizioni anche in appartamenti ed esercizi pubblici in cui le prestazioni sessuali a pagamento erano dissimulate con inesistenti attività professionali (in particolare riferibili al settore estetico e del benessere) pubblicizzate anche online attraverso siti e piattaforme di messaggistica dedicate. Sono stati adottati inoltre provvedimenti amministrativi nei confronti di 51 persone straniere, irregolari sul territorio nazionale (26 delle quali destinatarie del provvedimento di espulsione). Sono stati sequestrati un fucile illecitamente detenuto, la somma di oltre 10.000 euro provento dell’attività illecite, tre immobili dove abusivamente veniva esercitata l’attività di meretricio e per la mancanza di certificazione sanitaria, violazione della legge sulla sicurezza del lavoro. Complessivamente sono state elevate 82 sanzioni ammnistrative per decine di migliaia di euro per esercizio abusivo dell’attività commerciale, violazione della normativa sull’immigrazione e sugli stupefacenti, irregolarità in materia di assunzione di lavoratori, violazione in m materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, violazione della normativa in materia di igiene e conservazione degli alimenti, infine in alcuni locali è stata riscontrata gravi carenze igienico – sanitarie. A supporto degli Uffici investigativi hanno operato 60 equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e numerose Unità cinofile.

– Foto screenshot video polizia di Stato –

(ITALPRESS).

Ad Aprilia 25 arresti per mafia e droga, ai domiciliari anche il sindaco

LATINA (ITALPRESS) – “Gli arresti di questa mattina riguardano un gruppo consolidato di matrice mafiosa che ha operato nel territorio di Aprilia con caratteristiche simili a una organizzazione criminale: controllo delle piazze, redistribuzione del denaro, recupero crediti, attività tipica dell’associazione mafiosa. Non ci troviamo in un paesino della Sicilia, ma in un’importante città del Lazio, dove la mafia è presenza importante”. Lo ha detto il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, questa mattina nella conferenza stampa in Procura per illustrare i risultati del blitz ad Aprilia che ha portato all’esecuzione di venticinque misure cautelari. Durante l’indagine, avviata nel marzo 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia – Centro Operativo di Roma con il supporto, dall’ottobre dello stesso anno, del Reparto Territoriale Carabinieri di Aprilia, con il coordinamento della DDA della Procura di Roma, sono stati raccolti “elementi gravemente indiziari – spiegano gli investigatori – in ordine alla esistenza di una associazione mafiosa, operante nel territorio di Aprilia e comuni limitrofi avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, avente come finalità quella di commettere più delitti possibili”.
Ai domiciliari è finito anche il sindaco del comune di Aprilia, Lanfranco Principi, eletto nel centrodestra nel 2023. Le accuse per il primo cittadino riguardano reati contro la pubblica amministrazione e ostacolo al libero esercizio del voto. Nel corso dell’operazione sono state sequestrati anche ventisette chili di cocaina, quarantotto chili di hashish, venti chili di mariujana. “La cosa singolare – sottolinea Mario Conio , capo del centro operativo della DIA parlando del gruppo criminale – è che viene affermato il controllo del territorio della città di Aprilia, difendendo quel territorio anche da interessi di cosche limitrofe”. “Economia legale e illegale, imprenditori figure ponte tra criminalità e i colletti bianchi – evidenzia invece Ilaria Calò, Procuratore aggiunto di Roma e Coordinatrice della DDA -. Da una parte si finanzia con stupefacenti e estorsioni, dall’altra parte investe nei sodali, ha disposizione di armi, utilizza i proventi per i sodali detenuti e dall’altra ha rapporti con altre organizzazioni di tipo mafioso come l’Ndrangheta e Casalesi, e ha pure infiltrazioni all’interno della Pubblica Amministrazione. Il Gip ha concesso le misure in tono rispetto a quanto avevamo richiesto. Sono state disposte misure di carattere reale come sequestri di immobili, rapporti finanziari sparsi in vari istituti di credito”.
“A nostro avviso era necessario sottolineare che nonostante i dubbi e pareri contrastanti su gruppi organizzati, nonostante si dubiti l’esistenza della mafia del Lazio – aggiunge Francesco Lo Voi, Procuratore Capo di Roma -, abbiamo visto una serie di comportamenti che ci confermano che la mafia esiste, viste anche le tante numerose operazioni di ampio livello nel Lazio, tutte con le stesse caratteristiche di quelle che si trovano a Corleone, Partinico, zone vicine alla mia città di origine. Forse ancora una volta è necessario che ci si concentri in periodi in cui dobbiamo avere a che fare con importanti finanziamenti che arrivano al Pnr, o anche attività di vario genere su Roma per il Giubileo e quindi tutte le attività finanziarie ed economiche. Nel Lazio la mafia c’è e continua a strutturarsi e ad adeguarsi alle novità quotidiane”, conclude.

– Foto ufficio stampa carabinieri- (ITALPRESS).

Delegazione di Europa Donna Italia ricevuta da Mattarella al Quirinale

0

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto in udienza questa mattina al Quirinale una delegazione di Europa Donna Italia, per i trent’anni del movimento nato da un’idea del professor Umberto Veronesi con l’obiettivo di tutelare i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore al seno. Al centro dell’incontro: gli obiettivi raggiunti, le speranze e le attese per migliorare la vita delle donne che convivono con la malattia, e il ruolo speciale delle associazioni di pazienti nell’affiancare le istituzioni e le famiglie. Durante l’incontro sono stati ripercorsi i traguardi fondamentali di questi trent’anni di impegno: dal 1994 ad oggi Europa Donna ha dato voce, presso i tavoli istituzionali, a centinaia di migliaia di donne, contribuendo al raggiungimento di diritti che hanno cambiato radicalmente la storia del tumore del seno e il livello delle cure. Oltre alla presidente di Europa Donna Italia, Rosanna D’Antona, il capo dello Stato ha accolto la vicepresidente, Loredana Pau, il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Corrado Tinterri, due membri del Cda, Paola Boldrini e Antonella Moreo, e un ristretto gruppo di delegate regionali e presidenti di associazioni – Carmela Amato, Alessandra Ena, Valeria Martano e Adele Patrini – in rappresentanza delle 190 associazioni di pazienti di tutta Italia che afferiscono alla rete di Europa Donna. “Nel corso del colloquio, – ha evidenziato Rosanna D’Antona – il presidente Mattarella ha dedicato una particolare attenzione proprio al lavoro svolto dalle associazioni di pazienti, a sottolinearne l’importanza. Unite nelle associazioni di volontariato, infatti, le donne svolgono un’attività fondamentale non solo nell’advocacy presso le autorità sanitarie regionali, ma anche supportando concretamente sul territorio le pazienti con tumore al seno, le loro famiglie e i caregiver. Le associazioni di volontariato informano, sensibilizzano, orientano, organizzano visite, assistono con professionalità e dedizione, compiendo un lavoro capillare e prezioso che contribuisce alla tutela di quel diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione, rinnovandolo in un impegno quotidiano”.
(ITALPRESS).
– Foto: ufficio stampa Europa Donna Italia –