MILANO (ITALPRESS) – La Guardia di finanza del Comando provinciale di Cremona e Novara, su disposizione della Procura di Milano, ha dato esecuzione a 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti dei componenti di un’associazione a delinquere finalizzata alle estorsioni ed al conseguimento di erogazioni pubbliche. Gli arresti e le perquisizioni condotte nelle province di Cremona, Lodi, Brescia, Pavia, Milano, Andria, Barletta e Agrigento, hanno consentito di sventare una truffa di oltre 60 milioni di euro relativa a indebite percezioni del reddito di cittadinanza. Sono oltre 9 mila le persone denunciate.
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Green Pass, cortei a Trieste, Milano e Torino tra scontri e tensione
ROMA (ITALPRESS) – Tensione, scontri e lancio di bottiglie alle manifestazioni no green pass di Trieste, Milano e Torino che su indicazione della Questura dovevano seguire un percorso concordato e chiudere entro le 21. A Trieste, dove e si registra la più alta impennata di contagi di tutta Italia, hanno sfilato circa 8.000 persone senza distanziamento e uso delle mascherine. Assente il portuale Stefano Puzzer che aveva dato i via alle proteste. Slogan contro il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, che aveva firmato un’ordinanza per limitare il percorso del corteo e imporre alcune prescrizioni: “Babbeo, beccati ‘sto corteo” e offese alla redazione del quotidiano triestino “Il Piccolo”. Intorno alle 19.30, la tensione è salita e gli animi si sono scaldati: alcuni manifestanti si sono staccati per raggiungere piazza Unità d’Italia, luogo simbolo delle proteste, interdetto alla manifestazione. Qui si sono consumati scontri tra le forze dell’ordine in tenuta antisommossa. A terra tavolini e sedie dei bar della zona. Ancora tensione verso le 20.15 quando 10 persone sono state portate via dalla polizia dopo alcune cariche,. Poi le forze dell’ordine hanno abbassato gli scudi e la zona è stata sgomberata verso le 20.30.
A Milano, secondo la Questura, sono stati 4.000 i partecipanti al sedicesimo sabato di passione per il no green pass. Come annunciato, i manifestanti hanno deviato dal percorso indicato. Arrivati a metà di Porta Romana, invece di girare a sinistra in via Lamarmora i manifestanti hanno imboccato Porta Vigentina e sono stati bloccati dagli uomini in divisa nella circonvallazione interna mandando il traffico in tilt. Alcuni manifestanti hanno portato in spalla una bara di cartone avvolta dalla bandiera dell’Italia con dei garofani per celebrare “il funerale della libertà”, altri invece indossavano i gilet gialli.
“I manifestanti si sono ulteriormente frammentati in gruppi che si muovevano confusamente al deliberato scopo di creare confusione e bloccare il traffico” ha comunicato la Questura. I due tronconi ‘si sono ricongiunti in piazza V Giornate ma le ingenti forze dell’ordine stanno tenendo i manifestanti lontani dal centro. Nessun tentativo di dirigersi verso la sede della Camera del lavoro, vicina alla sede del Palazzo di giustizia, nè di tentare incursioni nelle vie del centro piene di negozi e turisti. Poi hanno proseguito lungo corso XXII marzo puntando verso corso Buenos Aires. Dieci persone sono state identificate, tre sono state portate in Questura, due per aver aggredito un giornalista di Fanpage in piazza Fontana. A Torino, i no green pass e anarchici hanno raggiunto piazza Vittorio, mentre un migliaio di persone si sono fermate davanti alla sede Rai al grido “Giornalisti terroristi”. Tra gli slogan: “Senza paura della dittatura”. Carica di alleggerimento della polizia contro 400 anarchici: il contatto è avvenuto in piazza Savoia dove sono state lanciate uova e bottiglie contro le forze dell’ordine. In precedenza i manifestanti avevano imbrattato muri e vetrine di UniCredit e Banca del Piemonte in via Pietro Micca e via Cernaia. Dietro un furgone è stato esposto un drappo con la scritta “shit”. Anche a Bologna si è registrato un atto vandalico: danni a quattro auto delle squadre di cure a domicilio della Ausl. I timori per la paura della diffusione del contagio e i divieti imposti nei giorni precedenti hanno comunque fatto registrare un netto calo di adesioni.
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Droga in auto come al “drive in” ad Avola, 7 arresti
AVOLA (SIRACUSA) (ITALPRESS) – La polizia ha sgominato, nel corso della cosiddetta operazione “Drive in”, una organizzazione che si era specializzata nello spaccio di droga ad Avola, tra le vie cittadine.
La droga veniva approvvigionata a Catania e ceduta ai clienti mentre sostavano, con il proprio veicolo ancora acceso, sulla pubblica via, come in una sorta di “drive in”.
Fin dalle prime ore di stamane, gli uomini del Commissariato di di Avola, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, dal Procuratore Fabio Scavone e dal Sostituto Procuratore Gaetano Bono, hanno eseguito, con la collaborazione della Squadra Mobile aretusea e della Polizia Scientifica, nonché del Reparto Prevenzione Crimine di Catania e delle Unità Cinofile Antidroga della Questura di Catania, 8 misure cautelari, arrestando 7 persone, ed effettuando delle perquisizioni nei confronti degli indagati. Durante le perquisizioni sono state rinvenute e sequestrate alcune dosi di cocaina, bilancini di precisione e vario materiale utile al confezionamento dello stupefacente. Dodici persone sono state denunciate.
Le indagini degli investigatori hanno consentito di decodificare il linguaggio criptico utilizzato dagli indagati nelle loro conversazioni dalle quali è emerso che, a partire dal dicembre 2020, erano in corso degli accordi finalizzati ad attivare dei canali di fornitura di stupefacente da Catania verso Avola, per poi smerciare le singole dosi tra le vie di un quartiere di Avola.
In particolare, l’attività investigativa svolta dai poliziotti ha consentito di accertare, in appena sei mesi, numerosi episodi di acquisto all’ingrosso dello stupefacente che veniva poi trasportato ad Avola e custodito presso una autocarrozzeria.
Quindi, la sostanza veniva suddivisa in singole dosi e ceduta comodamente tra le vie avolesi adiacenti all’abitazione di due degli indagati, un uomo ed una donna che, avvalendosi di altri fiancheggiatori, soddisfavano le richieste dei loro “clienti”, mentre sostavano a bordo della propria autovettura, con motore ancora acceso, come fossero in una sorta di “drive in”.
Durante le indagini sono state effettuate numerose attività di riscontro del traffico illecito, oltre che diverse perquisizioni volte ad interrompere le condotte illecite.
In tale contesto è stato arrestato un uomo di 48 anni, autore del traffico di stupefacenti.
La moglie di quest’ultimo, di 38 anni, in particolare, proseguendo l’attività illecita per conto del marito, ha ceduto la sostanza stupefacente anche dopo l’arresto del marito che, nonostante fosse ai domiciliari, continuava, anch’egli, a spacciare droga. Per il pagamento dello stupefacente ceduto, gli indagati erano soliti concedere ai propri acquirenti dei crediti via via crescenti che, tuttavia, molto spesso i “clienti” non riuscivano a rimborsare per la propria indisponibilità di denaro subendo gravi minacce e, nei casi più gravi, atti di aggressione fisica commessi da alcuni degli indagati.
Proprio a seguito delle reiterate minacce, una donna avolese, ormai stanca e preoccupata delle possibili ritorsioni ai danni del proprio nucleo familiare, si è rivolta ai poliziotti del Commissariato di PS di Avola, denunciando i fatti che avevano coinvolto il figlio tossicodipendente che non aveva potuto onorare i debiti assunti.
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Scoperti 5 mila “furbetti” Rdc al Sud, camorristi tra i beneficiari
NAPOLI (ITALPRESS) – Chi aveva la Ferrari, chi la barca, chi molteplici appartamenti, chi un autonoleggio con 27 auto, chi una scuola di ballo. E c’è persino chi si è inventato di avere dei figli. C’è un pò di tutto tra coloro che hanno percepito indebitamente il reddito di cittadinanza nel Meridione d’Italia. E’ quanto è emerso tra il 1° maggio e il 17 ottobre nei controlli realizzati dai Carabinieri del Comando Interregionale “Ogaden”, con giurisdizione sulle Regioni Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata, insieme con il Comando Carabinieri Tutela del Lavoro. Controlli mirati a verificare la reale sussistenza dei requisiti da parte dei percettori del reddito di cittadinanza. Sono 4.839 le irregolarità riscontrate, il 12% dei 38.450 nuclei familiari controllati per un campione di 87.198 persone. Ben 1.338 percettori indebiti del reddito erano già noti alle Forze di Polizia per altri motivi e 90 di loro hanno condanne o precedenti per gravi reati di tipo associativo. Quasi 20 milioni di euro l’ammontare della cifra complessiva indebitamente percepita.
Tra i casi riscontrati in provincia di Napoli un 41enne percettore di Reddito di Cittadinanza al momento della richiesta aveva omesso di dire che era sottoposto a misura detentiva, benchè fosse agli arresti domiciliari con tanto di braccialetto elettronico perfettamente funzionante. Nella stessa provincia sono stati denunciati tra gli altri 80 persone, tutti contigui alla criminalità organizzata, che con dichiarazioni omissive sono riusciti ad ottenere 852.515,91 euro di illecita percezione del reddito di cittadinanza.
A Canosa di Puglia e Trinitapoli (BT) le irregolarità emerse hanno riguardato cittadini stranieri sia comunitari, sia extra U.E, che hanno falsamente dichiarato di riunire il requisito della residenza in Italia da oltre 10 anni, risultando in realtà presenti da periodi molto più brevi, o addirittura già cancellati all’anagrafe poichè irreperibili da anni, ma artatamente ricomparsi e riscritti soltanto ai fini della presentazione della domanda tesa a ottenere il reddito di cittadinanza. Altri ancora, una volta ottenuto il reddito sono stati cancellati dall’anagrafe comunale poichè resisi irreperibili o rientrati nel proprio Paese di origine, tornando in Italia circa una volta al mese esclusivamente al fine di poter spendere e monetizzare quanto indebitamente percepito.
Secondo l’Inps allo scorso 30 aprile risultavano percettori del sussidio in Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata 387.076 nuclei familiari. I Carabinieri hanno controllato i requisiti di 87.198 soggetti appartenenti a 38.450 famiglie beneficiarie (9,9% del totale). Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 4.839 irregolarità (pari al 12,6% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 3.484 persone (9,1% rispetto al numero dei nuclei familiari controllati). Di questi ultimi, il 38,4% sono soggetti già noti alle Forze di Polizia, tra cui il 2,6% (90) gravati da condanne o precedenti per reati associativi.
L’azione di contrasto ha evidenziato che, nel periodo e nel territorio controllati, le irregolarità riscontrate hanno generato 19.112.615,72 di euro percepiti indebitamente.
Tra i denunciati nell’intera operazione, il 60,2% sono uomini (2.097) e il restante 39,8% sono donne (1.387). Inoltre, il 59,4% dei deferiti sono cittadini italiani (2.071), mentre il restante 40,6% di nazionalità straniera (1.431).
In Campania, a fronte di 245.611 nuclei familiari percettori del sussidio, la Legione Carabinieri ha controllato 9.327 famiglie beneficiarie, per 25.296 soggetti. Nel corso delle operazioni sono state riscontrate 2.806 irregolarità (pari al 29,9% dei controlli effettuati) e deferite in stato di libertà 1.722 soggetti, 647 dei quali noti alle Forze di Polizia (75 per gravi reati associativi). Tra le persone deferite il 63,3% sono uomini (1090) e il restante 36,7% sono donne (632). Inoltre, il 60,4% dei deferiti sono cittadini italiani (1040), mentre il restante 39,6% di nazionalità straniera (682). L’azione di contrasto ha permesso di acclarare che, nel periodo in esame, è stata indebitamente percepita la somma complessiva di 9.379.796,36 euro.
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Scossa di magnitudo 4.3 nelle Marche, epicentro nel pesarese
ROMA (ITALPRESS) – Una scossa di terremoto di magnitudo 4.3, con epicentro a 3 km a nord di Montefelcino (Pesaro-Urbino), si è verificata alle 12.53. Lo riferisce Ingv. Al momento non si segnalano danni né a persone né a cose.
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Esplosione e crollo in una palazzina a Pinerolo, morti due anziani
TORINO (ITALPRESS) – Incendio con scoppio e crollo in una palazzina in piazza Sabin 6 a Pinerolo, nel torinese. Una donna di 84 anni e il marito 74enne sono morti, mentre altre 5 persone sono rimaste ferite. L’incendio generalizzato ha distrutto completamente il quarto piano dell’edificio. Al lavoro per spegnere le fiamme e gestire la messa in sicurezza sono intervenuti i vigili del fuoco di Torino. E’ stato inoltre istituito un Posto di Comando Avanzato, tramite cui garantire l’assistenza alle famiglie evacuate.
A causare l’esplosione, stando a quanto riferito dai Vigili del fuoco, una fuga di gas, da un alloggio vuoto, a fianco di quello dove vivevano i due anziani.
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G20, a Roma oltre 5 mila agenti in più per la sicurezza
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha presieduto al Viminale il Comitato Nazionale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, a cui hanno partecipato, oltre al sottosegretario Nicola Molteni, il capo della Polizia – direttore generale della Pubblica Sicurezza, i comandanti generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i vertici dello Stato maggiore della Difesa e degli organismi di informazione e sicurezza e il prefetto della Capitale.
“Nel corso della riunione è stata svolta un’ampia e dettagliata analisi dell’attuazione delle misure già pianificate in occasione del Comitato Nazionale tenutosi lo scorso 13 ottobre per assicurare lo svolgimento in sicurezza del Forum dei capi di Stato e di Governo dei Paesi del G20 in programma a Roma per le giornate del 30 e 31 ottobre – spiega il Viminale -. Si tratta di una serie articolata e mirata di dispositivi che, anche grazie al potenziamento delle attività di prevenzione e all’intensificazione dei servizi di vigilanza del territorio e del web, è finalizzata a garantire il regolare andamento del vertice internazionale e la necessaria tutela delle delegazioni straniere”.
Oltre al personale dei presidi territoriali, saranno impiegati nella Capitale 5.296 unità di rinforzo, di cui 2.542 della Polizia di Stato, 1.774 dell’Arma dei carabinieri, 580 della Guardia di finanza e 400 unità delle Forze armate, in virtù di un’apposita e temporanea estensione del contingente dell’Operazione “Strade Sicure” riservato a Roma, che sale così complessivamente a circa 2.000 militari.
Inoltre, è stata implementata la sorveglianza e la difesa dello spazio aereo della Capitale attraverso il concorso di assetti specialistici delle Forze armate, ivi inclusi i sistemi anti-drone.
Nell’area del centro congressi “La Nuvola” è prevista l’istituzione di una zona di massima sicurezza, nella quale è interdetto il traffico veicolare e pedonale, salvo che per i residenti e per le altre persone autorizzate.
Nell’ambito delle attività di prevenzione, come da prassi consolidata in occasione di eventi analoghi, la titolare del Viminale ha disposto il ripristino dei controlli presso tutte le frontiere interne nazionali a decorrere dalle ore 22 del 27 ottobre e fino alle ore 13 del 1° novembre.
Nel corso della riunione, il ministro Lamorgese ha ribadito “l’esigenza che venga costantemente garantito il massimo livello di coordinamento e di raccordo tra tutte le componenti del sistema sicurezza, sia nella fase di prevenzione sia in quella di controllo e di vigilanza del territorio”.
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Covid, 3908 nuovi casi e 39 decessi nelle ultime 24 ore
ROMA (ITALPRESS) – Sono 3.908 i nuovi casi di Coronavirus in Italia (ieri 3.882) a fronte di 491.574 tamponi effettuati. E’ quanto si legge nel bollettino del Ministero della Salute. Nelle ultime 24 ore sono stati 39 i decessi (anche ieri 39), che portano il totale di vittime da inizio pandemia a 131.802.
Con quelli di oggi diventano 4.737.462 i casi totali di Covid in Italia. Attualmente i positivi sono 74.016 (+287), 71.223 le persone in isolamento domiciliare. I ricoverati in ospedale con sintomi sono 2.455 di cui 338 in Terapia intensiva. I dimessi/guariti sono 4.531.644 con un incremento di 3.579 unità nelle ultime 24 ore.
La regione con il maggior numero di nuovi casi nelle ultime 24 ore è il Veneto (457), poi la Campania (448), il Lazio (423), la Lombardia (390).
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