ROMA (ITALPRESS) – “Il 30 settembre si chiude la campagna vaccinale di massa. Obiettivo centrato, raggiungeremo oltre il 70% della popolazione. Un grande risultato”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Nicola Magrini, direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Secodono Magrini, la convivenza col virus renderà necessario fare il vaccio l’anti-Covid “verosimilmente ogni anno, ma sarà una decisione collegiale da prendere nei prossimi mesi”. In ogni caso, “parlare in modo generico di terza dose è un messaggio che confonde. Un richiamo anticipato non sarà per tutti, solo per gli immunodepressi come trapiantati, pazienti oncologici o coloro che fanno specifiche terapie immunosoppressive che è stato dimostrato beneficiano di una terza dose per raggiungere una buona immunità. Le persone che non appartengono a queste categorie possono stare tranquille: le due dosi già ricevute garantiscono una eccellente protezione”.
Attualmente, sottolinea Magrini, “lo scenario ora è decisamente migliore grazie al vaccino e al green pass, fermo restando che bisognerà continuare a rispettare le regole di igiene e distanziamento. Intanto vedere la campagna vaccinale di massa in qualche modo compiuta è davvero un grande passo avanti. L’importante è continuare a leggere i dati con molta attenzione. Dovremo convivere a lungo con questo virus, per anni. Il fatto però che la crescita dei contagi, se guardiamo i dati della Gran Bretagna o di Israele, non abbia comportato un aumento dei ricoveri ci porta a vedere positivo. Continuiamo a puntare sui vaccini”.
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Magrini “70% di vaccinati a settembre, poi un richiamo all’anno”
Camorra, fermata la boss di Secondigliano Maria Licciardi
ROMA (ITALPRESS) – I carabinieri del Ros hanno eseguito presso l’aeroporto di Ciampino un provvedimento di fermo, emesso dalla Procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di Maria Licciardi, ritenuta ai vertice dell’omonimo clan camorristico di Secondigliano. La donna è indagata per associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di somme di denaro di provenienza illecita e turbativa del regolare svolgimento di un’asta giudiziaria, reati aggravati dalle modalità mafiose.
L’indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Napoli, ha evidenziato che la donna, sorella del fondatore del clan Gennaro Licciardi mpreto nel 1994, ha progressivamente assunto la direzione della consorteria, gestendo le attività illecite attraverso disposizioni impartite, anche durante incontri e summit riservati, ad affiliati con ruoli apicali e ai capizona ai quali erano affidate porzioni dell’area di influenza dell’organizzazione (Masseria Cardone, Don Guanella, Rione Berlingieri e Vasto). Oltre ai rapporti con esponenti dei clan Contini, Vinella Grassi, Di Lauro e Polverino, sono state accertate strette relazioni con il clan Mallardo. Le indagini hanno anche posto in luce un’attenta gestione della cassa comune da parte dell’indagata, che puntualmente provvedeva al sostegno delle famiglie degli affiliati detenuti, ciò anche per evitare pericolose defezioni collaborative. Maria Licciardi si era resa irreperibile in occasione dell’esecuzione di misure cautelari del giugno 2019, nel corso dell’operazione Cartagena.
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A 101 anni operato al femore a Catania, già pronto per ripresa funzionale
CATANIA (ITALPRESS) – Un paziente di anni 101, è stato sottoposto con successo a un difficile intervento chirurgico per una frattura del femore sinistro. L’operazione è stata eseguita da Alessandro Famoso, direttore della Uosd di Ortopedia del Garibaldi-Nesima di Catania, in sinergia con Egidio Avarotti, direttore della Uoc di Ortopedia del Garibaldi-Centro e con l’equipe chirurgica ed anestesiologica del complesso operatorio del Garibaldi-Nesima, diretta da Giuseppe Calabrese. Considerata l’età del paziente e le comorbilità annesse, Stefano Di Fede ha proceduto praticando una anestasia sub aracnoidea, un grado di garantire una maggiore sicurezza per i parametri vitali del paziente. L’esecuzione di tali delicati e impegnativi interventi, capace di coinvolgere allo stesso tempo diverse branche chirurgiche, rientrano nella mission multidisciplinare dell’azienda, ormai consolidata dalla presenza di alte professionalità e di una moderna tecnologia. “Per la nostra azienda – ha detto Fabrizio De Nicola – certi interventi sono una vera e propria routine. Si tratta dell’ennesima dimostrazione che, ben presto, i viaggi della speranza diventeranno soltanto un ricordo”. Il paziente, il giorno dopo l’intervento, ha iniziato la fisioterapia per la pronta ripresa funzionale.
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Incendi, dalle Isole Eolie alle Madonie: a Gangi inizia conta dei danni
MESSINA (ITALPRESS) – Brucia la Sicilia interessata nell’ultima settimana da incendi e focolai a causa del vento e delle alte temperature e anche per i roghi appiccati per mano dell’uomo. Un incendio, la scorsa notte, alle Isole Eolie nella frazione Quattropani di Lipari ha mandato in fumo 30 ettari di macchia mediterranea. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 23 nella zone di Caolino e Valle Pera sotto lo sguardo attonito di residenti, villeggianti e turisti. Roghi anche nelle aree di Aria Morta e Costa D’Agosto. Sul posto vigili del fuoco e soccorritori che hanno evacuato un’abitazione e messo in sicurezza diverse case danneggiate. Intanto, inizia la conta dei danni a Gangi, nel Messinese e nei comuni vicini. Le fiamme, partite dalla zona di contrada Prato hanno raggiunto ieri pomeriggio la chiesa di San Biagio, per poi risalire velocemente – a causa del vento di scirocco che sta imperversando da giorni sulla Sicilia – il versante nord-est di monte Marone. Il fumo che ha avvolto l’intera zona ha raggiunto viale delle Rimembranze e poi l’area in prossimità dell’acquedotto e del castello dei Ventimiglia. Da contrada Prato a Nocita, contrada Cavaliere e diverse altre località in zona monte Dedero sono state colpite duramente anche la zona di contrada Portelle e di Rainò. Colpita la zona nord nord-est del comune. A essere maggiormente colpite sono state le aziende agricole che hanno subito ingenti danni. Il fronte di fuoco ha colpito il raccolto, decine gli edifici andati in fumo, tra abitazioni, stalle e magazzini. Perduta l’intera produzione cerealicola. Il primo cittadino Francesco Migliazzo da ieri è in prima linea per dare aiuto a tutti coloro che sono stati interessati dalle fiamme. “Oggi il nostro territorio – ha detto il primo cittadino – è stato colpito al cuore. Ringraziamo i Vigili del fuoco, la Protezione civile, il Corpo forestale e tutti gli uomini che si sono impegnati per domare le fiamme. Siamo vicini a tutti gli agricoltori, a chi ha perso tutto e a chi dovrà rialzarsi. Come comunità ci rialzeremo, più forti di prima”. In paese, è stata annullata la Sagra della Spiga come annunciato dal presidente della Pro Loco Mario Puglisi I parroci del comprensorio hanno inviato una lettera aperta ai cittadini. “La cattiveria umana non conosce limiti. Ci associamo al grido di dolore e di disperazione di tanti nostri concittadini che in questo pomeriggio hanno visto distruggere dalle fiamme dell’incendio il frutto di tanta fatica e di tanto lavoro” hanno detto don Giuseppe Amato e don Saverio Martina. Solidarietà è stata espressa anche per le comunità di San Mauro Castelverde, Geraci Siculo e Castel di Lucio colpite dai roghi. In tutta la zona, sono stati impegnate istituzioni civili e Forze dell’Ordine che hanno coordinato i lavori di soccorso con i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, i lavoratori forestali e i tanti volontari. Sempre nel Messinese, un vasto incendio ha colpito da ieri sera le campagne dei due comuni di Mojo Alcantara e Malvagna, avvicinandosi di piu’ in queste ore a quest’ultimo centro. Sul posto, tra contrada Coste, Rinazzo e comunque a ridosso dei Nebrodi, stanno intervenendo anche i canadair, ma gia’ da ore tentavano di domare le fiamme le squadre antincendio della Forestale e del Distaccamento Vigili del Fuoco Volontari di Mojo Alcantara. Un altro grave incendio, sempre ieri sera, ha devastato la zona di Amola, a Capo d’Orlando.
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Covid, a Pantelleria 67 casi. Il sindaco “Nessun nuovo focolaio, nè pericolo per turisti”
PANTELLERIA (TRAPANI) (ITALPRESS) – Salgono i vaccinati a Pantelleria. Dopo la nuova epidemia scoppiata a metà luglio, sono riprese le vaccinazioni raggiungendo quota 6.835 contro le 6.484 del 24 luglio scorso. Dei vaccinati 3.498 sono con la prima dose e 2.986 anche con la seconda dose. Per quanto riguarda i tipi di farmaci sono stati utilizzati 5.680 dosi di Pfizer 924 di AstraZeneca, 98 di Moderna e 133 di Janssen. La buona notizia arriva dal fatto che 36 persone si sono negativizzate, per cui i positivi al tampone molecolare scendono a 67 più 7 con il rapido da confermare. Restano sempre tre donne ricoverate all’ospedale di Marsala per sintomatologia respiratoria. A fare chiarezza sulla situazione dei contagi sull’isola e sull’andamento della campagna vaccinale è il sindaco di Pantelleria Vincenzo Campo. “Leggiamo di focolai incontrollati, di centinaia di positivi, di variante Delta, di pericolo – ha detto il primo cittadino – addirittura continua ad essere citata la festa tra adolescenti che presumibilmente più di tre settimane fa, ha dato il via alla situazione attuale come fosse avvenuta ieri. Niente di più fuorviante e falso. Pantelleria attualmente ha 67 positivi, di cui tre ospedalizzati e 36 guariti. Tutti i soggetti che sono venuti a contatto con i positivi sono per lo più abitanti dell’isola e, in maggioranza, non vaccinati e sono stati isolati e sono sotto controllo. Non esiste alcun nuovo focolaio – ha precisato il sindaco – né alcun pericolo per i turisti che visitano l’isola e seguono le norme e le prescrizioni sanitarie in vigore in tutta Italia. Assolutamente falsa la notizia che trattasi di variante Delta, in quanto ancora non esistono dati ufficiali dell’Asp di Trapani che stanno sequenziando il virus. Continuare a riciclare una notizia vecchia di tre settimane, presentando l’isola come un luogo pericoloso sta portando danni enormi all’immagine di Pantelleria e all’economia turistica locale. Sarebbe opportuno – ha concluso Campo – che chi pubblica notizie e effettua servizi sulla situazione, ascoltasse le fonti direttamente interessate, senza fare dei ‘copia-incolla’ che non solo non danno notizie reali, ma creano danni immensi per un luogo la cui economia si basa quasi esclusivamente sul turismo. Chiaro che l’allerta deve essere sempre al massimo e la responsabilità di ognuno di noi necessaria per evitare ulteriori casi. Evitare assembramenti e utilizzare la mascherina quando ci troviamo a non poter rispettare la distanza interpersonale, devono essere le basi per vivere in massima sicurezza la quotidianità. Diffido dunque gli organi di comunicazione dal persistere a dare dati non aggiornati e non reali sulla situazione Covid sull’isola”.
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Incendi, 28 interventi: potenziato dispositivo soccorso dei vigili del fuoco
PALERMO (ITALPRESS) – Sono 28 gli interventi dei vigili del fuoco in atto, al momento, per contrastare gli incendi in Sicilia. Dopo l’emergenza delle scorse ore, gli uomini dei Comandi provinciali sono impegnati per roghi, piccoli focolai e operazioni di bonifica. Nel dettaglio: nove interventi ad Agrigento, uno a Caltanissetta, cinque a Catania, uno a Enna e Messina, due a Palermo e Ragusa, quattro a Siracusa e tre a Trapani. Nelle nove province dell’Isola sono 35 complessivamente gli interventi già espletati e 26 quelli in coda. Intanto, è stato potenziato il dispositivo di soccorso dei vigili del fuoco in Sicilia. Sono arrivati a Palermo dieci moduli operativi dei pompieri composti da personale qualificato (Dos, Direttori di Operazioni di Spegnimento) e automezzi attrezzati per lo spegnimento degli incendi boschivi. I dieci moduli operativi con i rispettivi Direttori di Operazioni di Spegnimento (DOS) sono stati inviati in aggiunta a quelli già attivi e operanti da giorni in Sicilia e provengono dalle Direzioni Regionali dei Vigili del Fuoco del Piemonte, della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia. Il potenziamento del dispositivo di soccorso è previsto fino a venerdì e, in ogni caso, fino a quando le condizioni ambientali continueranno a essere critiche e generare un elevato rischio di incendi. (ITALPRESS).
Covid, Ordine dei Medici di Palermo “Casi tra vaccinati conferma efficacia mRNA”
PALERMO (ITALPRESS) – “Sappiamo bene che la vaccinazione per quanto estremamente efficace non copre il 100% dei soggetti. La doppia dose di mRNA, somministrata di certo ai colleghi, si è dimostrata efficace contro la variante, ma lo è in particolar modo contro l’evento-morte e l’evento-ricovero in terapia intensiva. La positività dei medici al Coronavirus non è un fenomeno allarmante, perchè è assolutamente pevisto che si possa contrarre il Covid anche se si è vaccinati”. Lo ha detto, all’Italpress, Giovanni Merlino vice presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, commentando gli ultimi quattro casi di positività dei sanitari in servizio nel Reparto Covid dell’osedale Cervello. I medici sono in isolamento domiciliare e sono tutti asintomatici. In alcuni casi sono risultati positivi
anche i familiari dei medici. Al momento, nella struttura ospedaliera, su 32 ricoverati nel reparto Covid, 30 sono i non vaccinati. “Anche io tra i miei pazienti – ha aggiunto Merlino – ho avuto qualche caso di soggetto vaccinato e che poi è risultato positivo, ma è stato o asintomatico o con sintomi molto sfumati. Questi dati, dunque, non fanno altro che confermare che – anche se in medicina non c’è il 100% di esattezza – nulla si toglie e nulla inficia alla fiducia che dobbiamo avere nel vaccino. Sono casi – ha ribadito Merlino – che confermano l’efficacia della vaccinazione: il fatto che chi è vaccinato, nella peggiore delle ipotesi, anche se dovesse contrarre il virus non sviluppa la malattia e può avere qualche lieve sintomo per 24-48 ore”. E sul caso della paziente positiva in fuga dal Reparto di Ostretricia dello stesso ospedale il vicepresidente dell’Ordine dei Medici ha concluso: “Non conosco nel dettaglio i fatti, ma è sicuramente inquietante. Ci sono troppi dati che non tornano, da approfondire…”. La donna era in attesa di un’ambulanza del 118 e del foglio di dimissioni. Per fuggire ha avuto l’aiuto del marito che e’ riuscito a eludere la vigilanza e l’ha raggiunta fino alla stanza del reparto dove la paziente era ricoverata dopo avere partorito. La puerpera da li’ a poco sarebbe stata dimessa e sarebbe tornata a casa per il periodo di isolamento domiciliare previsto dal protocollo sanitario anti-Covid. Insieme con lei anche il neonato, risultato negativo, di cui si sarebbe occupato la nonna. Sull’accaduto si indaga a ritmi serrati. La coppia rischia di essere denunciata per epidemia colposa. Da quanto si apprende in ambienti sanitari la donna ha dichiarato di essere una ‘no vax’.
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Immigrazione, al Poliambulatorio di Lampedusa nasce bimba ivoriana
PALERMO (ITALPRESS) – Il salvataggio, lo sbarco a Lampedusa e subito il trasferimento in ambulanza al Poliambulatorio di Contrada Grecale, a Lampedusa. Rita, 38 anni, della Costa D’Avorio, mamma già di due gemelli, minacciava un parto prematuro. Dopo i primi soccorsi di medici ed infermieri del PTE (Punto Territoriale di Emergenza) ed i tamponi effettuati alla partoriente, è stato disposto il trasferimento in elisoccorso a Palermo, ma la signora ha iniziato il travaglio, assistita e continuamente monitorata dagli infermieri. Alle 23.40 nell’ambulatorio del PTE è nata Maria, nome dato da Rita in onore di Maria Raimondo, infermiera di Corleone, che ha continuamente supportato ed assistito la signora. L’equipe che ha curato tutte le fasi del parto naturale era composta da Michele Bellanca, medico del PTE; Carmine Palmeri, coordinatore della Guardia Medica Ordinaria di Lampedusa; gli infermieri Maria Raimondo e Salvatore Settecase. Presente anche l’anestesista del 118, Achille Tortorici. Durante tutto il periodo di permanenza nel Poliambulatorio si sono prodigati nell’assistenza anche l’equipe dell’emergenza sbarchi e della Guardia medica turistica dell’Isola. La piccola Maria, pesa 2,5 chili e gode di buona salute, così come mamma Rita. “La forza della vita irrompe in uno scenario da incubo tra mare e sofferenza – ha sottolineato il direttore generale dell’Asp di Palermo, Daniela Faraoni – la nostra Azienda sanitaria con le sue belle persone che svolgono questo lavoro con sacrificio ed abnegazione ha messo un fiocco rosa alla struttura sanitaria di Lampedusa. Ci vuole cuore e la consapevolezza che questo lavoro è soprattutto missione: non è carriera, non è potere, non è facile guadagno e non è arrivismo o conquista della ribalta. È impegno dietro una mascherina con l’incubo del contagio da portare a casa. E’ presenza anonima, amore, cura silenziosa del nostro prossimo. Benvenuta a Maria e grazie alla Maria infermiera di Corleone e a tutti coloro che si prodigano per gli altri”. Subito dopo il parto è iniziata una vera e propria gara di solidarietà sia, tra il personale del Poliambulatorio, sia tra la gente di Lampedusa che ha donato copertine, vestitini e tutto l’occorrente per mamma e neonata. Nella notte, Rita e la figlia Maria sono state trasferite in elisoccorso all’Ospedale Ingrassia di Palermo dove si trovano ricoverate per i normali controlli post partum.
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