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Cambia la mappa dei colori, da domani Campania in zona arancione

ROMA (ITALPRESS) – Campania “promossa” in zona arancione, Puglia, Valle d’Aosta e Sardegna uniche Regioni ancora rosse. Questa la nuova cartina dell’Italia a colori a partire da domani, lunedì 19 aprile, in seguito alle ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza e che registrano una lenta decrescita dell’epidemia, con l’indice Rt nazionale sceso a 0,85. La prima dispone il passaggio in zona arancione per la Campania, regione dove l’Rt è sceso sotto l’1. La seconda Ordinanza rinnova fino al 30 aprile la permanenza in zona rossa per le Regioni Puglia e Valle d’Aosta. I provvedimenti fanno salve eventuali misure più restrittive già adottate sui territori. Tutte le altre regioni restano in arancione dal momento che l’ultimo decreto anti-Covid ha sospeso la fascia gialla. Fascia gialla in cui, a guardare i dati, potrebbero già rientrare 16 regioni: Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Umbria, Provincia di Trento e Bolzano. Calabria e Sicilia innvece presentano ancora numeri da arancione.
(ITALPRESS).

Rezza “Riaprire è un rischio ma siamo pronti a intervenire”

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ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo ancora oltre 300 morti e 15mila casi al giorno, stiamo facendo delle riaperture in un momento in cui la curva sta flettendo leggermente. Il rischio c’e’. Quello accettabile per un epidemiologo e’ zero, per un economista puo’ essere invece 100 e per chi campa con un’attivita’ che ha dovuto chiudere e’ ancora piu’ elevato. E’ legittimo che la politica trovi una sintesi, dopodiche’ nessuno oggi puo’ escludere che facendo ripartire scuole e altre attivita’ la curva risalga”. Lo dice in un’intervista a la Repubblica Gianni Rezza, capo della Prevenzione del ministero alla Salute e membro del Cts, commentando le prossime riaperture programmate dal Governo per il 26 aprile. Secondo Rezza, “una eventuale crescita della curva si vedra’ a distanza di due-tre settimane. Nel momento in cui allenti e’ normale che l’epidemia possa ripartire, a meno che non intervengano fattori esterni, come l’allargamento della vaccinazione. Noi poi abbiamo un sistema di allerta precoce, che consente di attuare misure restrittive prima che la curva
riparta”.

Crisanti “Rischiamo di giocarci l’estate”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le riaperture sono una stupidaggine epocale. Rischio calcolato? Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l’estate”. Lo dice Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, in un’intervista al quotidiano La Stampa. Le riaperture, secondo Crisanti, sono state decise perché “purtroppo l’Italia è ostaggio di interessi politici di breve termine, che pur di allentare le misure finiranno per rimandare la ripresa economica”. “Da settimane viaggiamo tra i 15 e i 20 mila casi al giorno: un plateau altissimo, che non consente di progettare riaperture – aggiunge Crisanti – La decisione è stata presa e il governo se ne assumerà la responsabilità. L’unica sarebbe potenziare la vaccinazione, ma tra forniture, disorganizzazione e diffidenza verso AstraZeneca pare difficile superare quota 350 mila”. Meglio sarebbe stato rinviare le riaperture a giugno? “Non è una mia opinione, ma di chiunque si basi sui dati. Sento parlare di rischio calcolato, ma come? Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l’estate. Allora diciamolo chiaramente: la scommessa è riaprire ora per vedere se a giugno dobbiamo richiudere tutto”.
(ITALPRESS).

Libri, esce “La ricerca del diritto” di Fabrizio Di Marzio

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Arriva in libreria “La ricerca del diritto” di Fabrizio Di Marzio. Il libro nasce dalla lunga esperienza dell’autore nel mondo del diritto. Di Marzio è stato per lunghi anni magistrato ordinario e ha concluso la sua carriera come giudice della Corte di Cassazione. Attualmente è professore ordinario di diritto privato e avvocato cassazionista. È componente del Comitato Direttivo della Scuola Superiore della Magistratura per la formazione e l’aggiornamento dei magistrati.
Nel libro queste esperienze si coniugano con la passione dell’autore per l’arte, la filosofia e la letteratura. Il diritto è fatto oggetto di queste diverse avventure intellettuali in moltissime occasioni. Si cerca di guardare al fenomeno giuridico da queste prospettive esterne ma collegate. Esiste specie negli Stati Uniti un nutrito filone che indaga i rapporti tra diritto e letteratura, in cui il diritto è interrogato attraverso il confronto con opere letterarie. Non esistono, invece, libri che svolgano questo tipo di riflessione coinvolgendo anche la prospettiva scientifica, storica, artistica, ermeneutica e morale nella stessa trattazione. In questo è la sicura originalità del libro.
L’utilità di un’indagine così estesa può cogliersi nel fatto che non vi è dispersione poiché la domanda è sempre la stessa: in cosa consiste l’operazione intellettuale dell’interpretazione e del giudizio? In altri termini, come è fatto il diritto? E attraverso quali criteri noi lo realizziamo tutti i giorni anche nelle minute attività della vita quotidiana? In che consiste, in fondo, il lavoro del giudice e il grave problema del giudizio con cui si decide la ragione e il torto?
Nel libro queste domande sono esaminate considerando il diritto in tutte le prospettive menzionate. L’esperienza giuridica è così inserita, ed è valutabile, in un vasto e sorprendente panorama che contiene i molteplici punti di approccio a cui i lettori, magari più vicini alla diversa realtà dell’arte, della filosofia, della scienza ecc., sono maggiormente abituati.
La scommessa è che in questo modo sia possibile avviare un dialogo costruttivo sulle questioni fondamentali del vivere giuridico che oltrepassi la ristretta cerchia dei giuristi di professione.
(ITALPRESS).

Corteo “Io apro” a Roma, tensione manifestanti-forze dell’ordine

ROMA (ITALPRESS) – Tensione a Roma, in piazza San Silvestro, dove si è svolta la manifestazione non autorizzata dalla questura “#Ioapro”. Circa 300 ristoratori e commercianti presenti, al grido di “Libertà, libertà”, protestavano contro le chiusure causate dalla pandemia.
Intorno alle 14 si è iniziata a riempire piazza San Silvestro con i manifestanti provenienti da tutta Italia per chiedere al governo la riapertura delle attività in tempi certi. La manifestazione era stata annunciata dal movimento “#Ioapro” in piazza Montecitorio ma non era autorizzata dalla Questura. Così ristoratori, commercianti, autonomi e partite Iva si sono dati appuntamento in piazza San Silvestro, a pochi passi. La polizia in assetto antisommossa ha bloccato tutte le vie di accesso a Montecitorio, questo ha portato ad alcuni momenti di tensione quando un gruppo di persone si è avvicinato, con le mani alzate, al cordone degli agenti per dirigersi verso la Camera. Un gruppo ha lanciato fumogeni, petardi e bombe carta.
“Chiediamo le dimissioni del ministro dell’Interno. Questi scontri li ha causati il ministro non concedendoci nessuna piazza. Avevamo chiesto anche piazza del Popolo”, urlava dal megafono uno dei manifestanti. In piazza si sono alzati anche cori contro il premier, Mario Draghi.
Sono state identificate circa 120 persone, di cui 20 presso la Stazione Ferroviaria di Roma Termini, nel corso del corteo organizzato nella Capitale.
La loro posizione è al vaglio della Questura per quanto attiene la manifestazione non autorizzata e la violazione delle misure anticovid. Sei di loro sono stati condotti in Questura e la loro posizione è attualmente al vaglio degli operatori di polizia.
Inoltre, presso il casello autostradale Roma Nord invece, sono stati intercettati e fermati dalla polizia due pullman provenienti da Bologna i cui occupanti, in possesso di autocertificazione hanno dichiarato di dover partecipare alla manifestazione non autorizzata a Piazza Montecitorio. Dopo l’identificazione, sono
stati allontanati e fatti rientrare nella regione di provenienza.
(ITALPRESS).

 

Maxi blitz contro narcos e spacciatori, 37 arresti

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MILANO (ITALPRESS) – I Carabinieri in provincia di Milano e in quelle di Alessandria, Bergamo, Genova, Monza, Padova, Pavia, Roma, Varese, Vibo Valentia e Vicenza, hanno arrestato 37 persone
(20 italiani e 17 stranieri, 27 in carcere e 10 ai domiciliari). Sono ritenuti responsabili – a vario titolo – di associazione finalizzata alla produzione, al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, con le aggravanti della transnazionalità e della disponibilità di armi.
L’operazione, denominata “Arhat”, scaturisce da un’indagine avviata nell’agosto del 2018 dai militari della Compagnia Carabinieri di Milano Duomo a seguito dall’arresto in flagranza di un italiano, trovato in possesso di 3,5 kg di sostanza stupefacente (tra cocaina, hashish e marijuana).
Le indagini hanno consentito l’individuazione di svariati gruppi criminali, tutti operanti nel capoluogo lombardo anche se con ramificazioni in altre aree del Paese, attivi nel traffico e nello spaccio di stupefacenti. Uno di tali gruppi è stato accertato essere composto da italiani (alcuni di origine calabrese), due dei quali sono risultati mantenere saldi rapporti con vertici ed emissari della ‘ndrangheta reggina. I restanti gruppi sono riconducibili a nuclei di origine eritrea e sudamericana, nonché ad alcune cellule, di varia nazionalità o etnia, tra loro indipendenti, che hanno tuttavia evidenziato una spiccata operatività transnazionale.
(ITALPRESS).

Strage nel Torinese, pensionato uccide 4 persone

A Rivarolo Canavese all’interno di una abitazione privata, i carabinieri hanno trovato 4 persone morte. Le vittime erano state raggiunte da colpi arma da fuoco esplosi da un pensionato che si è sparato al volto poco prima dell’accesso dei carabinieri da un balcone dell’appartamento.
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Vaccino, Mantovani “Dovremo fare richiami per anni”

ROMA (ITALPRESS) – “Non si sottolinea abbastanza che vaccinando gli anziani mettiamo in sicurezza loro e noi stessi. Con coperture ampie dei fragili liberiamo terapie intensive e spazi per curare cancro e problemi cardiovascolari”.
E’ il pensiero di Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Humanitas di Milano, intervistato a La Repubblica.
«Le mie giornate non sono tutte con il sole e sa cosa faccio per tirarmi su di morale? Un giro al centro vaccinale di Humanitas. Abbiamo fatto oltre 30mila dosi. Entrare lì allarga il cuore, le persone che ricevono la somministrazione sono fantastiche, come chi ci lavora. Vederli tira su il morale, mi dà ottimismo perchè penso che stiamo mettendo in sicurezza la nostra società».
In merito agli effetti collaterali di AstraZeneca: “Il Regno Unito ha vaccinato 20 milioni di persone e registrato 79 casi di trombosi. Si tratta di un caso su 250mila, di un rischio basso. Non dovremmo dimenticare che 1 donna su 2mila che prendono la pillola anticoncezionale per un anno ha problemi di emostasi e trombosi. E l’eparina non frazionata nell’1% di chi la prende fa sviluppare autoanticorpi come quelli forse associati al vaccino. Alcune settimane fa un lavoro scientifico ha stimato che l’8 e l’11% dei pazienti Covid vanno incontro a tromboembolia venosa. Il dato sale al 20-25% tra chi è in intensiva. Tutti rischi molto più alti rispetto ai rarissimi legati al vaccino».
“AstraZeneca solo agli over 60? Credo sia giusta nella misura in cui possiamo mettere in sicurezza prima possibile gli ultra sessantenni, che sono la nostra priorità, e poi possiamo dedicarci ai giovani, magari con un vaccino alternativo” continua Mantovani.
Sui tempi di protezioe del vaccino questo è il pensirro di Mantovani: «Non lo sappiamo con certezza. Uno studio danese su 4 milioni di persone che hanno avuto il Covid dice che la copertura è dell’80%. Ma tra chi ha più di 65 anni scende al 47%. I dati di risposta immunitaria indotta dal vaccino, invece arrivano più o meno a 8 mesi e speriamo che questo ci dia una protezione almeno per 1-2 anni” «Abbiamo un problema di varianti. E’ possibile che dovremo rivaccinarci contro di loro. Anche per anni, come avviene con l’influenza. Penso, come immunologo, che il vaccino contro il vecchio virus sarà un buon esercizio per il nostro sistema immunitario per rispondere molto bene al richiamo che dovremo fare».
(ITALPRESS).