ROMA (ITALPRESS) – Oggi finisce l’ultimo dei tre giorni di “lockdown” per le festività pasquali e da domani torna la mappa dei colori. Due Regioni e una Provincia cambiano colore e dal rosso passano dal rosso all’arancione. Si tratta di Veneto, Marche e Provincia di Trento. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 2 aprile 2021, ha firmato due nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire da domani. La prima conferma per ulteriori quindici giorni la permanenza in zona rossa per le Regioni Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta. La seconda dispone il passaggio in area arancione per le Regioni Marche, Veneto e Provincia Autonoma di Trento. Inoltre, per effetto del Decreto Legge del 1 aprile 2021, alle Regioni in zona gialla si applicano fino al 30 aprile le stesse misure della zona arancione. Eventuali misure più restrittive già adottate sui territori restano in ogni caso in vigore. Complessivamente, dunque, la ripartizione delle Regioni e Province autonome da domani prevede in area rossa Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Val d’Aosta. Le restanti sono in zona arancione.
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Ultimo giorno di “lockdown”, domani torna la mappa dei colori
Mafia, arrestato a Palermo il boss-imprenditore Giuseppe Calvaruso
PALERMO (ITALPRESS) – E’ stato arrestato dai carabinieri del Comando provinciale di Palermo quello che è considerato il nuovo “reggente” del mandamento mafioso Pagliarelli. Si tratta dell’imprenditore 41enne Giuseppe Calvaruso, fermato ieri, alle 14.30, all’aeroporto Falcone Borsellino, di ritorno da un soggiorno in Brasile che durava ormai da un anno. Insieme a lui, sono finite in manette altre 4 persone, tra cui Giovanni Caruso, considerato il suo braccio destro. Tutti sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione consumata e tentata, lesioni personali, sequestro di persona, fittizia intestazione di beni, tutti reati aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. Calvaruso aveva preso il posto dell’anziano boss Settimo Mineo, già arrestato nell’operazione Cupola 2.0. Il clan esercitava un controllo strettissimo su tutto quello che accadeva sul territorio, dalla punizione dei responsabili di rapine “non autorizzate” al rilascio di “autorizzazioni”, come fosse un ente locale, per aprire nuove attività commerciali. Caruso, secondo gli inquirenti, era in possesso di una peculiare e modernissima attitudine imprenditoriale, emersa anche dall’interesse da lui manifestato verso un flusso di capitali provenienti da investitori esteri. In particolare Calvaruso tentava di intessere dei rapporti di natura economica con un cittadino singaporiano, interessato a investire ingenti capitali nel settore edile e turistico-alberghiero in Sicilia. Connesse con tali affari vi sono, poi, alcune condotte estorsive, tutte finalizzate a costringere la proprietà degli immobili da acquistare e ristrutturare, a rivolgersi alle ditte edili di fatto di proprietà di Calvaruso.
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Vaccino, Figliuolo “Aprile decisivo per potere chiudere a settembre”
ROMA (ITALPRESS) – Aprile sarà il mese decisivo per il piano di vaccinazioni in Italia. Lo ribadisce, in un’intervista al Corriere della Sera, il commissario per l’emergenza Covid Paolo Figliuolo. “Tra due settimane staremo a 300 mila dosi al giorno. Ad aprile si incrocia un consistente arrivo di vaccini con la verifica delle capacità dei vaccinatori e dei punti di vaccinazione. Se il sistema regge, e mi porta ad avere 500 mila vaccinazioni al giorno a fine mese, a fine settembre chiudo la campagna”. Secondo Figliuolo “la svolta sta nel piano strategico del ministero della Salute condiviso con la struttura commissariale: abbiamo messo un punto fermo su chi deve essere vaccinato in priorità. Adesso è stato recepito dai presidenti di Regione e dai loro responsabili sul territorio per le vaccinazioni”. Quanto all’atteggiamento di alcune Regioni sulle vaccinazioni, dice: “Io non devo giustificare. Capisco gli atteggiamenti di qualche Regione. Io per primo ho ricevuto molte sollecitazioni, al limite della pressione, da ordini professionali che mi dicevano ‘noi siamo essenzialì”, ma “dopo le raccomandazioni del 10 marzo questo atteggiamento deve scomparire, perchè il piano è molto chiaro. C’è una tabella di priorità. Non ci sono più margini: se abusi ci sono, sono voluti”. Per il commissario, infine, “dobbiamo spingere Big Pharma a onorare gli impegni. Sui territori ci sono cose da migliorare, ma andarci crea tensione positiva tra i responsabili dei piani vaccinali. I confronti che ho avuto, a volte anche accesi, sono sempre stati costruttivi”.
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Polizia di Stato, legge di riforma compie 40 anni
Oggi la Polizia di Stato celebra i 40 anni della legge di riforma. Il 1 aprile 1981 è infatti stata promulgata la legge 121 che ha “smilitarizzato” il Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, costituito la Polizia di Stato come prima forza di polizia civile a competenza generale e ridisegnato il sistema della Pubblica Sicurezza del Paese. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha voluto evidenziare l’importanza della ricorrenza con un libro dal titolo “La riforma dell’Amministrazione della pubblica sicurezza” del Prefetto Carlo Mosca, scomparso purtroppo pochi giorni fa, che di quella riforma è stato uno degli ispiratori. Dopo il messaggio del presidente della Repubblica Mattarella, quello del ministro dell’Interno Lamorgese e del sottosegretario Franco Gabrielli, nei 12 capitoli del libro si snodano i temi più significativi di quella riforma lontana nel tempo eppure ancora cosi attuale.
Ogni capitolo si arricchisce del contributo di riflessione da parte di una personalità del mondo religioso, scientifico, politico o istituzionale: il cardinale Gianfranco Ravasi approfondisce gli aspetti del “servizio”, il ministro Marta Cartabia quelli del ruolo delle “donne”, il procuratore generale Giovanni Salvi l’introduzione del ruolo degli “Ispettori”, Michele Ainis i “sindacati”, Gianni Letta l’ ”ordine e la sicurezza pubblica” e poi ancora Giuliano Amato, Marino Bartoletti, Eugenio Gaudio, Annamaria Giannini, Gaetano Manfredi, Antonio Romano, Maurizio Viroli. Sono 181 pagine ricche di immagini, anche storiche, che ricordano il passaggio da amministrazione militare di polizia ad amministrazione civile di garanzia, illuminata dallo spirito e dal dettato della Costituzione Repubblicana, al servizio dei cittadini e delle Istituzioni democratiche del Paese. “Sono particolarmente grato a coloro che 40 anni fa ebbero il coraggio e la felice intuizione di attuare la riforma dell’amministrazione della pubblica sicurezza”, sottolinea il capo della Polizia prefetto, Lamberto Giannini, che aggiunge: “Anche io, entrato in servizio alla fine degli anni ottanta, sono figlio di questa riforma. Oggi da Capo della Polizia sento forte l’impegno di aggiungere nuovi tasselli al percorso riformatore tracciato dalla legge, lavorando per una Polizia di Stato che possa sempre meglio coniugare l’antica sapienza con le moderne conoscenze e competenze per saper rispondere alle necessità e ai bisogni dei cittadini”.
Per il ministro dell’Interno Lamorgese si tratta di “un traguardo importante per una riforma di portata straordinaria cui si ascrive il merito, in uno scenario particolarmente delicato per il nostro Paese, di aver ridisegnato l’ordinamento dell’Amministrazione della pubblica sicurezza secondo un modello piu’ moderno e dinamico, proiettato verso il futuro e per questo capace di affrontarne le sfide alla sicurezza a piu’ alto impatto strategico sul piano non solo interno ma anche internazionale”. Inoltre, “in virtù di questa riforma lungimirante, la Polizia di Stato ha potuto evolversi nel tempo affrontando le sfide sempre più articolate e complesse che hanno segnato i grandi cambiamenti e le profonde trasformazioni del vivere sociale, ciò che le ha consentito di affermarsi come esempio e modello anche per le Forze di polizia di altri Paesi”, conclude il ministro.
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Spionaggio con la Russia, arrestato ufficiale della Marina Militare
ROMA (ITALPRESS) – I carabinieri del Ros, sotto la direzione della Procura di Roma, hanno fermato un ufficiale della Marina militare e un ufficiale delle Forze armate russe di stanza nel nostro Paese. L’operazione, effettuata nell’ambito di una prolungata attività informativa condotta dall’Agenzia Informazioni Sicurezza Interna, con il supporto dello Stato Maggiore della Difesa, ha riguardato un capitano di fregata della Marina militare e un ufficiale accreditato presso l’Ambasciata russa, entrambi accusati di gravi reati legati allo spionaggio e alla sicurezza dello Stato.
“L’intervento – spiegano gli inquirenti – è avvenuto in occasione di un incontro clandestino tra i due, sorpresi in flagranza subito dopo la cessione di documentazione classificata da parte dell’ufficiale italiano in cambio di una somma di denaro”. L’ufficiale è stato arrestato, mentre la posizione del cittadino straniero è al vaglio in relazione al suo status diplomatico.
La Farnesina ha reso noto che il segretario generale del ministero degli Affari esteri, Elisabetta Belloni, ha convocato questa mattina – su istruzioni del ministro Luigi Di Maio – l’ambasciatore della Federazione Russa presso la Repubblica Italiana, Sergey Razov.
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Covid, quarantena e tampone anche per chi rientra dai Paesi Ue
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà in mattinata un’ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione Europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra Ue. E’ quanto si apprende da fonti del ministero della Salute.
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Papa Francesco “Provati dalla pandemia, la crisi è diventata pesante”
ROMA (ITALPRESS) – “Siamo entrati nella Settimana Santa. Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia. L’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati. E la crisi economica è diventata pesante”. Lo ha detto Papa Francesco durante la messa nella Domenica delle Palme: “In questa situazione storica e sociale, Dio cosa fa? – ha spiegato Bergoglio – Gesù prende la croce e si fa carico del male che tale realtà comporta, male fisico, psicologico e spirituale perchè il maligno approfitta della crisi per seminare sfiducia, disperazione e zizzania. Noi cosa dobbiamo fare? Ce lo mostra la Vergine Maria che è la madre di Gesù e anche la sua prima discepola. Ha seguito suo Figlio, ha preso su di sè la sua parte di sofferenza, di buio e ha percorso la strada della passione custodendo accesa nel cuore la lampada della fede. Grazie a Dio noi possiamo fare questo cammino, lungo la via crucis quotidiana incontriamo i volti di tanti fratelli e sorelle i difficoltà, non passiamo oltre, lasciamo che il cuore si muova a compassione e avviciniamoci. In alcuni momenti, come il Cireneo, potremmo pensare perchè proprio io? Ma poi scopriremo il dono che senza nostro merito, ci è toccato”.
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Sardegna e Molise in zona arancione, da oggi cambia la mappa delle Regioni
ROMA (ITALPRESS) – Dopo tre settimane in cui era ritornata quasi alla normalità ante Covid, la Sardegna oggi esce dalla zona bianca e torna in area arancione. E’ questa la principale novità della mappa a colori dell’Italia dopo le nuove ordinanze firmate dal ministro della Salute Roberto Speranza sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia del 19 marzo. L’altro cambiamento è rappresentato dal Molise, che passa in arancione, mentre è stata prorogata anche l’ordinanza in scadenza relativa all’area rossa in Campania. I provvedimenti, come di consueto, fanno salve le eventuali misure più restrittive già adottate sui territori. Inoltre, per effetto del Decreto legge del 12 marzo 2021, alle Regioni in zona gialla nel periodo 15 marzo-6 aprile 2021 si applicano le stesse misure della zona arancione e, nei giorni 3, 4 e 5 aprile 2021, sull’intero territorio nazionale, ad eccezione delle Regioni o Province autonome i cui territori si collocano in zona bianca, si applicheranno le misure stabilite per la zona rossa.
Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome a partire dal 22 marzo 2021 vede in area rossa Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Marche, Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Puglia, Veneto. Il resto delle regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, la provincia di Bolzano, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle Aosta, Sardegna e Molise) sono invece in area arancione, anche perchè il decreto varato la scorsa settimana dal governo non prevede la zona gialla.
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