REGGIO CALABRIA (ITALPRESS) – Costosa, discrezionale e poco trasparente: viene definita così dai carabinieri di Taurianova la gestione del centro di accoglienza per immigrati di Varapodio. Sono sei le persone indagate, tra cui il sindaco del comune del Reggino, un incaricato di pubblico servizio gestore di una cooperativa, due titolari di impresa di abbigliamento e due funzionari della Prefettura di Reggio. Le accuse sono falso ideologico commesso da pubblico ufficiale (unico reato contestato ai funzionari della Prefettura), abuso d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio (tutti reati contestati al sindaco, anche in concorso con altri), truffa ai danni dello Stato e peculato. Nell’operazione “Cara Accoglienza” gli indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di ripetute condotte illecite in relazione alla gestione di un centro di accoglienza per cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, che era stato realizzato a Varapodio presso l’ex agriturismo “Villa Cristina” e attivo dal settembre 2016 all’aprile 2018, a seguito di una convenzione stipulata tra il Comune di Varapodio e la Prefettura di Reggio Calabria.
I carabinieri di Taurianova hanno notificato l’avviso di conclusione di indagini preliminari emesso dalla Procura di Palmi, diretta da Ottavio Sferlazza. L’indagine – avviata nel 2017, poco dopo l’apertura della struttura – ha consentito di documentare “una gestione personale e discrezionale” del centro di accoglienza, caratterizzata da “poca trasparenza e correttezza, soprattutto in riferimento all’affidamento di servizi e forniture alle imprese, ma anche in relazione all’assunzione dei singoli collaboratori che si occupavano della complessiva gestione dei migranti”.
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Gestione di un centro migranti nel Reggino, sindaco tra i sei indagati
La dj Viviana Parisi è morta, il corpo trovato a Caronia
E’ di Viviana Parisi il corpo senza vita trovato nel bosco di Caronia: a confermarlo è stato il nome inciso sulla fede nuziale. Adesso le ricerche proseguono senza sosta per trovare il figlio di 4 anni che da lunedì è scomparso con lei.
Di entrambi non si avevano più notizie dopo che l’auto della donna era stata trovata sull’autostrada Messina-Palermo all’altezza di Caronia. Le ricerche sono partite immediatamente, ma per giorni senza esito. L’inchiesta è coordinata dal procuratore di Patti Angelo Cavallo.
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Investita mentre attraversa la strada, muore 15enne a Napoli
NAPOLI (ITALPRESS) – Una ragazzina di 15 anni è morta investita mentre attraversava la strada in compagnia di un’amica. Il tragico incidente si è verificato questa notte in piazza Carlo III a Napoli. Secondo una prima ricostruzione la quindicenne e l’amica di 14 anni stavano attraversando la strada nei pressi del cordolo su via Foria, lato Albergo dei Poveri, quando sono state investite da un’auto con alla guida un 21enne. La 14enne è stata ricoverata al Cardarelli per una serie di fratture, mentre per l’amica non c’è stato nulla da fare. Il conducente dell’auto si è fermato per prestare soccorso e ha chiamato il 118.
Il ragazzo – sottoposto ai test per verificare l’eventuale consumo di alcol e droga – risulta indagato per omicidio stradale.
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‘Ndrangheta, catturato il latitante Domenico Bonavota
Arrestato il latitate Domenico Bonavota, 41 anni. A scovarlo, in un’abitazione di Sant’Onofrio, sono stati nella notte i carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria. A lui si è arrivati in seguito di una complessa indagine coordinata dalla Procura di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, che ha consentito di catturarlo
a Sant’Onofrio, storico feudo dei Bonavota.
Domenico Bonavota è latitante dal 27 novembre 2018, dopo che si era sottratto all’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Catanzaro il 23 novembre 2018 su richiesta della medesima Procura – Direzione Distrettuale Antimafia, postumo alla condanna in 1° grado all’ergastolo per omicidio, detenzione di armi e ed estorsione. Durante il periodo di latitanza è stato araggiunto da un ulteriore provvedimento restrittivo il 12 dicembre 2019 dal G.I.P. di Catanzaro in cui veniva ritenuto responsabile di associazione a delinquere di stampo mafioso con il ruolo di capo-promotore della Locale di Sant’Onofrio.
Recentemente è stato ulteriormente raggiunto dal fermo di indiziato di delitto. Oltre al latitante sono stati arrestati Pino Lucio Laria, 45 anni, affittuario della casa dove è stato rinvenuto Bonavota, e Antonino Ruggiero, 23 anni, trovato in compagnia del ricercato.
Bonavota è stato condotto presso il carcere di Vibo Valentia mentre i favoreggiatori sono stati posti agli arresti domiciliari.
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Mafia, arrestato figlio boss Badalamenti latitante da 3 anni
PALERMO (ITALPRESS) – La Direzione Investigativa Antimafia di Palermo, in collaborazione con lo SCIP e la polizia brasiliana, ha arrestato Leonardo Badalamenti, 60enne, secondogenito di “Tano”, storico boss di Cinisi e capo della Commissione di cosa nostra negli anni ’70, in esecuzione di un mandato di cattura internazionale emesso dall’Autorità Giudiziaria di San Paolo del Brasile.
Per l’autorità paulista Leonardo Badalamenti risultava latitante dal 2017, quando gli era stato spiccato un ordine di arresto da parte dell’Autorità Giudiziaria di Barra Funda (Brasile), per associazione criminale finalizzata al traffico di stupefacenti e falsità ideologica.
Gli investigatori del Centro Operativo della DIA hanno rintracciato il latitante a Castellammare del Golfo, nella abitazione della madre.
Leonardo Badalamenti assieme alla famiglia di origine compreso il padre Gaetano, riconosciuto in seguito mandante dell’omicidio di Peppino Impastato, aveva trovato rifugio in America nei primi anni ’80 per scampare alla guerra di mafia scatenata dai Corleonesi per il controllo di cosa nostra. Più che di un conflitto si trattò di una vera e propria epurazione, attraverso la sistematica eliminazione fisica di tutti coloro che, appartenenti allo schieramento avverso, potevano rappresentare un ostacolo ai progetti di conquista “Totale” della mafia da parte di Riina, Provenzano e Bagarella.
Leonardo Badalamenti, che in Brasile aveva assunto l’identità fittizia di un uomo d’affari brasiliano, Carlos Massetti, risultava inoltre indagato quale capo di un’organizzazione con
ramificazioni internazionali, impegnata tra il 2003 e il 2004 nella negoziazione di titoli di debito pubblico emessi dal Venezuela, mediante l’intermediazione di un funzionario corrotto di quel Banco Centrale, destinati a garantire aperture di linee di credito in Istituti bancari esteri.
Veniva anche accusato di aver tentato una truffa in danno delle filiali della Hong Kong Shanghai Bank, della Lehman Brothers e di un’altra banca d’affari britannica, la HSBC, per un importo di diverse centinaia di milioni di dollari americani.
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Abruzzo nella morsa del fuoco, a L’Aquila fiamme fino al centro abitato
L’AQUILA (ITALPRESS) – Abruzzo nella morsa del fuoco. Notte di paura a L’Aquila a causa degli incendi che da giorni divampano nei pressi del capoluogo abruzzese. Nonostante il lavoro dei vigili del fuoco, le fiamme – di origine dolosa e ora alimentate dal vento – sono avanzate fino al centro abitato, costringendo la gente a scendere in strada. Il forte fumo ha invaso la città. Dalle 6.30 sono ripresi i lanci dei canadair.
“Di due fronti, ne rimane sostanzialmente solo uno. Nella frazione di Arischia è sotto controllo, seppure non del tutto domato – afferma su Facebook il sindaco, Pierluigi Biondi -. Nei quartieri di Cansatessa e Pettino, invece, il quadro è più serio e ha generato apprensione tra i cittadini: molti sono scesi in strada nel corso di questa notte e di ieri”. “Per ora non sono state disposte evacuazioni, ma abbiamo comunque individuato strutture ed alloggi alternativi per l’ospitalità”, sottolinea.
Per un incendio divampato nei pressi della sede ferroviaria il traffico fra Vasto San Salvo e Montenero, sulla linea Pescara-Termoli, è stato sospeso dalle 3.45 alle 7.40. Adesso, fa sapere Ferrovie, la circolazione è ripresa e sta tornando gradualmente alla normalità.
Inoltre, sulla A14 Bologna-Taranto, è stato temporaneamente chiuso il tratto compreso tra Vasto Nord e Vasto Sud in entrambe le direzioni a causa di un rogo in area limitrofa all’autostrada,
all’altezza del km 456.
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A 2 anni dal crollo l’inaugurazione del nuovo ponte di Genova
Due anni fa la tragedia del crollo del ponte Morandi, oggi l’inaugurazione della nuova struttura che prende il suo posto. La città ritrova così uno degli assi viari più importanti, ma sullo sfondo resta il dolore dei cittadini per le 43 vite spezzate. Nel loro ricordo si è tenuta una cerimonia sobria.
Il taglio del nastro del viadotto autostradale, lungo 1.067 metri sopra il torrente Polcevera, è avvenuto alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Presenti anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, il sindaco di Genova Marco Bucci, l’architetto Renzo Piano che ha progettato il nuovo ponte.
L’inizio ufficiale con la lettura dei nomi delle vittime. La cerimonia è stata conclusa dal passaggio delle Frecce Tricolori.
Si è lavorato senza sosta per finire gli ultimi dettagli del Ponte San Giorgio, che sarà aperto al transito dal 5 agosto. Quindici mesi dopo l’inizio dei lavori di costruzione, Webuild e Fincantieri hanno consegnato le chiavi dell’opera al sindaco di Genova e commissario straordinario Marco Bucci.
“Questo ponte è il sogno di una vita – ha detto l’Ad Webuild Pietro Salini -. Siamo riusciti a fare una cosa bellissima. E l’abbiamo fatta col cuore ed eventuali margini dovessero derivare per noi da questa impresa andranno tutti in beneficenza”.
(ITALPRESS).
Blitz contro la pedopornografia online, 9 denunce
ROMA (ITALPRESS) – Blitz della polizia postale di Firenze contro la pedopornografia online: nell’operazione “Summer no Like” sono 9 le persone denunciate per divulgazione, cessione, detenzione di materiale pedopornografico e per istigazione a delinquere aggravata. L’indagine ha avuto origine dall’analisi eseguita sul telefono cellulare di un uomo perquisito per fatti analoghi su cui sono stati rinvenute chat, immagini e video a carattere pedopornografico, con il coinvolgimento anche di bambini in tenerissima età.
Al termine dell’indagine, condotta sui principali social network, la polizia postale ha identificato i soggetti che a vario titolo detenevano o scambiavano immagini e video pedopornografici per i quali il procuratore aggiunto Luca Tescaroli ha emesso i decreti di perquisizione, permettendo di bloccare la diffusione progressiva dei partecipanti al gruppo.
Nella chat, fanno sapere gli inquirenti, si scambiavano consigli su come eludere le attività d’indagine della polizia postale ed erano “attivissimi e avidi di entrare in possesso di immagini e video pedopornografiche sempre più cruente con neonati, bambini e adolescenti”.
“Ho preso il tuo nr dal gruppo telegram”, “c’è un sacco di gente nuova e non, nel gruppo”, “che video hai?”, “avranno 12 anni, la più piccola ne ha 5 tipo”, “Manda tutti i video pedo che hai”: questi alcuni dei commenti nella chat.
Le perquisizioni, coordinate dal Centro protezione dei minori del servizio polizia postale di Roma, sono state eseguite in Toscana, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Sicilia.
Il più anziano del gruppo ha compiuto da poco 55 anni, il più giovane ne ha 19.
(ITALPRESS).










