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Cronaca

Crolla il solaio di un edificio, muoiono mamma e i suoi due bambini

Tragico incidente ad Albizzate, in provincia di Varese, dove il crollo del solaio di un edificio ha ucciso una mamma e i suoi due bambini di 15 mesi e di cinque anni. Il video dei vigili del fuoco, intervenuti sul posto.
abr/red

Corruzione e falso all’ufficio del Condono edilizio di Roma, 6 arresti

Corruzione e falso all’ufficio del Condono edilizio del Comune di Roma. I carabinieri della Compagnia Roma-Eur hanno arrestato 6 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione. Ai domiciliari sono finiti
4 dipendenti della società “Risorse per Roma Spa”, appaltata dal Comune di Roma per la gestione dell’ufficio Condono, un funzionario comunale e un geometra, libero professionista: avrebbero agevolato i privati richiedenti nella favorevole approvazione delle pratiche in danno della Pubblica amministrazione. L’ordinanza è stata emessa dal gip su richiesta della Procura capitolina.
Le indagini, come ricostruito dai militari, sono state avviate nel settembre del 2016 quando un funzionario della società “Risorse per Roma spa”, in servizio presso l’Ufficio Condono edilizio, ha denunciato ai carabinieri di aver ricevuto uno scritto anonimo contenente esplicite minacce nei suoi riguardi. Il funzionario ha ricondotto l’episodio alla sua attività professionale, in particolare “per aver riscontrato anomalie amministrative su diverse pratiche afferenti ai condoni di unità immobiliari”.
In particolare, sempre secondo gli inquirenti, i pubblici impiegati “richiedevano indebiti compensi in denaro dai privati che avevano in pendenza l’istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi”.
(ITALPRESS).

Responsabilità ex 231 e reati tributari, le ipotesi di riforma

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Un confronto tra avvocati tributaristi, esperti di diritto e rappresentanti dell’ordine dei commercialisti nel webinar organizzato dalla Camera Avvocati Tributaristi di Palermo con il Patrocinio dell’Uncat e degli Ordini degli Avvocati e dei Dottori Commercialisti di Palermo. Al centro del confronto nel seminario on line che ha visto la partecipazione di 150 professionisti da tutta Italia c’è stata “la responsabilità degli Enti ex D. Lgs. 231/01 e i reati tributari: novità normative ed esigenze di riforma”.

Dal 2020, infatti, sono stati inclusi nella 231 anche i reati tributari, fino ad oggi esclusi, dal modello che ogni impresa può attuare per prevenire tutta una serie di reati. La decisione di includere anche questi reati porta inevitabilmente alla necessita’ di implementare presidi di controllo che siano in grado di contrastare ovvero mitigare il rischio di commissione di tali illeciti.

Occorre, dunque, riconsiderare l’attività di risk assessment e di valutazione dei processi sensibili correlati, al fine di individuare le attività a rischio reato anche alla luce delle interazioni con le fattispecie di reato già esistenti, implementando un processo di gestione della tax governance.

Tra le ipotesi emerse nel corso dell’incontro una divisione dell’applicazione del modello in base alle dimensione delle imprese. Ma anche la richiesta di una riforma più radicale del sistema con la semplificazione delle fattispecie imponibili, il potenziamento dell’Amministrazione finanziaria accompagnata da una significativa riduzione dei costi della compliance (pressione tributaria e adempimenti fiscali).

“Quello di cui abbiamo discusso”, spiega l’avvocato Angelo Cuva “costituisce una ulteriore manifestazione della ‘eterogenesi dei fini’ in cui incorre, purtroppo spesso, il nostro legislatore”.

“Vi è un problema di verifica dell’efficacia delle leggi, di analisi del rapporto tra mezzi utilizzati e fini perseguiti, che spesso conduce a risultati opposti a quelli che si vorrebbero perseguire”, aggiunge il professionista palermitano.

“Se il legislatore non decide, finalmente, di rivedere la logica di contrasto dando maggiore rilievo alla azione sulla normativa sostanziale che disciplina i comportamenti economici rispetto a quella meramente punitiva si rischia che i provvedimenti adottati risulteranno inefficaci e demagogici”, spiega ancora Cuva. “Anzi, potrebbero ripetersi gli effetti negativi registrati con i precedenti provvedimenti in materia penale-tributaria volti ad abbassare le soglie di punibilità, che ha hanno ingolfato le Procure e i Tribunali, determinando, appunto, un effetto opposto alle finalità che si vogliono perseguire e realizzando, così, nel nostro ordinamento, una ulteriore ipotesi di eterogenesi dei fini”.
(ITALPRESS).

Arrestato Emilio Fede per evasione “E’ stato terrorizzante”

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Il giornalista Emilio Fede è stato arrestato per evasione mentre ieri sera cenava con la moglie in un ristorante del lungomare di via Partenope a Napoli. Lo riferisce il sito del quotidiano il Roma. L’ex direttore del tg4 era appena arrivato da Milano per festeggiare con la moglie il suo 89esimo compleanno (24 giugno). I carabinieri in borghese lo hanno individuato invitandolo a rientrare in albergo. Il giornalista è considerato latitante per evasione, avendo lasciato la sua abitazione di Milano, dove, dopo aver scontato 7 mesi di domiciliari, doveva completare la pena con 4 anni di servizi sociali. “Dell’incredibile? No, quello che mi è accaduto ieri è stato terrorizzante” – commenta il giornalista all’ITALPRESS.
“Ieri sono stato prelevato cortesemente, è giusto dirlo, da un ufficiale e quattro carabinieri – ha proseguito -, ma il reato contestato sa qual era? Evasione, ma non fiscale bensì dai domiciliari perché non avevo aspettato la destinazione dei servizi sociali. Eppure il mio comportamento durante i domiciliari era stato accompagnato da un elogio scritto. Questo il 23 aprile, poi ieri mi hanno arrestato”. Il giornalista, infatti, è considerato latitante per evasione, avendo lasciato la sua abitazione di Milano, dove, dopo aver scontato 7 mesi di domiciliari, doveva completare la pena con 4 anni di servizi sociali. “Io Amo Napoli e vengo sempre qui – ha spiegato -, e prima di di partire ho avvisato i carabinieri di Segrate, ma è terrorizzante che una persona possa essere prelevata da un ristorante e scortata in albergo con l’obbligo di non aprire la finestra e di affacciarsi. Credo che ai domiciliari ci siano delle regole che consentano di muoversi per motivi di salute propria o della famiglia. E io ormai cammino sono con l’ausilio di un bastone: sono stato operato alle vertebre e non posso spostarmi se non con l’aiuto di una persona. Detto questo ho apprezzato la grande cortesia da parte dei carabinieri – ha concluso -, però c’è anche modo e modo…”.
Foto da Il Roma
(ITALPRESS).

Colpo alla famiglia di Messina Denaro, beni confiscati al cognato

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Beni per un valore di 250mila euro sono stati confiscati dalla Dia di Trapani, coordinata dalla Procura di Marsala, a Gaspare Como, commerciante di Castelvetrano e cognato di Matteo Messina Denaro (per averne sposato la sorella Bice Maria), già sorvegliato speciale di pubblica sicurezza, attualmente detenuto per associazione a delinquere di tipo mafioso.
La confisca è stata disposta dal Tribunale di Marsala al termine del procedimento penale che ha portato alla condanna di Como a 3 anni e 6 mesi di reclusione, per trasferimento fraudolento di valori, e, per concorso nello stesso reato, alla pena di un anno e sei mesi a carico di Gianvito Paladino e di Bice Maria Messina Denaro.
La sentenza, integralmente confermata dalla Corte d’Appello di Palermo, è divenuta definitiva a seguito della dichiarazione di inammissibilità, da parte della Cassazione, in ordine al ricorso presentato dai condannati.
I beni sottoposti a confisca definitiva, già sequestrati dalla Dia nel 2013, sono un’attività commerciale di vendita d’abbigliamento, un locale di circa 200 mq a Castelvetrano – intestato a Valentina Como (sorella di Gaspare) – e una costosa auto di grossa cilindrata.
Le attività investigative, sottolinea la Dia, hanno disvelato come Como “mentre stava scontando la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, dopo aver espiato una lunga detenzione in carcere, avesse avviato una fiorente attività commerciale, assai nota a Castelvetrano, e continuato a fare investimenti in beni mobili e immobili, nonché in aziende, intestando tutto a terze persone, nel tentativo di sottrarsi all’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniali.
La riconducibilità di tali beni alla sua persona è stata dimostrata attraverso l’esame delle movimentazioni bancarie degli indagati (sui cui conti operava esclusivamente il Como, apponendo anche firme false) e delle intercettazioni telefoniche sulle utenze delle aziende, risultate da lui gestite in modo occulto”.
Per questi fatti, nel 2018, Como è stato nuovamente sottoposto a sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, su proposta del direttore della DIA, e arrestato, assieme a Rosario Allegra (altro cognato di Matteo Messina Denaro, poi deceduto) e numerosi altri presunti affiliati a cosa nostra, perché ritenuto il “reggente” della famiglia mafiosa di Castelvetrano.
(ITALPRESS).

Al via “Linea 1201”, alla scoperta dell’Appennino attraverso l’arte

Ha preso il via presso la Capanna Moulin sulla vetta del Monte Marrone, nelle Mainarde – gruppo montuoso tra Lazio e Molise – il progetto Linea 1201, programma di residenza diffusa dell’artista Angelo Bellobono, che farà tappa, da giugno a settembre, presso quattro “Campi Base” scelti come luoghi significativi sia per la diversità geologica che per il posizionamento geografico e simbolico che li caratterizza.
Il progetto Linea 1201 è promosso dall’associazione Atla(s)Now, a cura di NOS Visual Arts Production e realizzato con il contributo della Fondazione Cultura e Arte, ente strumentale della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale presieduta da Emmanuele Francesco Maria Emanuele.

“Il legame tra arte e paesaggio, specie in un Paese come il nostro, dotato di un’eccezionale biodiversità e risultato di millenni di storia in cui civiltà e culture diverse si sono succedute e intersecate nella sua struttura costituendone l’identità culturale – sottolinea il presidente Emanuele -, è qualcosa di prezioso che dev’essere assolutamente valorizzato. Per questo la Fondazione Cultura e Arte ha sposato il progetto di Angelo Bellobono, che in questo periodo post-emergenza sanitaria assume anche un valore aggiuntivo, di arte totalmente sostenibile e fruibile all’aria aperta, da tutti, senza limitazioni di sorta dovute ai protocolli di sicurezza Covid-19. Importante è anche il percorso che ‘Linea 1201’ traccia, dalla Basilicata fino a Bologna passando per un luogo di grande valore simbolico qual è Amatrice, in una sorta di ideale collegamento culturale tra Nord e Sud che si dipana lungo la catena appenninica, oggetto di studio e rappresentazione artistica che fa tesoro dell’esperienza dei grandi pittori vedutisti dell’Ottocento”.

Tra l’estate e l’autunno 2020 il programma di residenze itinerante di Angelo Bellobono attraverserà l’Appennino in quattro tappe per investigare e raccontare le terre alte dell’Italia mediante l’arte, in dialogo con altri artisti, esperti e appassionati. Durante il percorso, l’artista produrrà una nuova serie pittorica, dove la pratica en plein air dei grandi pittori ottocenteschi sarà la chiave per raccontare un’Italia nascosta e promuovere un’idea di turismo culturale lento e consapevole, che necessariamente diventa sempre più impellente favorire. A conclusione del progetto sarà pubblicato un libro edito da viaindustriae publishing e a cura di NOS, in cui confluiranno riflessioni sull’esperienza e un racconto sul paesaggio.

Di importanza centrale, in quest’ottica, saranno anche le iniziative aperte al pubblico organizzate in occasione di ogni tappa, come escursioni e workshop, che permetteranno alle persone di condividere insieme all’artista percorsi, riflessioni e visioni (per i dettagli sui programmi e le prenotazioni: [email protected]). Nel corso del progetto, sul sito web e sui canali Instagram e Facebook di NOS Visual Arts Production sarà inoltre possibile seguire, a cadenza regolare, il diario on line dell’esperienza.
(ITALPRESS).

Coronavirus, 224 nuovi contagi e 24 decessi, nuovo minimo

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Il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.499, con un incremento rispetto a ieri di 224 nuovi casi.
Il numero totale di attualmente positivi è di 20.972, con una decrescita di 240 assistiti rispetto a ieri. Lo riferisce la Protezione Civile.
Tra gli attualmente positivi, 148 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 4 pazienti rispetto a ieri.
2.314 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 160 pazienti rispetto a ieri.
18.510 persone, pari all’88% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.
Rispetto a ieri i deceduti sono 24 e portano il totale a 34.634. Il dato sui morti è il più basso da marzo.
Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 182.893, con un incremento di 440 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 13.843 in Lombardia, 2.013 in Piemonte, 1.172 in Emilia-Romagna, 583 in Veneto, 365 in Toscana, 248 in Liguria, 991 nel Lazio, 527 nelle Marche, 126 in Campania, 222 in Puglia, 53 nella Provincia autonoma di Trento, 141 in Sicilia, 78 in Friuli Venezia Giulia, 403 in Abruzzo, 75 nella Provincia autonoma di Bolzano, 15 in Umbria, 28 in Sardegna, 5 in Valle d’Aosta, 36 in Calabria, 40 in Molise e 8 in Basilicata.
(ITALPRESS).

Coronavirus, confermato trend in calo degli attualmente positivi

ROMA (ITALPRESS) – Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus, a oggi, secondo i dati resi noti dalla Protezione civile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 238.275, con un incremento rispetto a ieri di 262 nuovi casi. Da evidenziare che la Regione Calabria ha effettuato un ricalcolo dei casi totali, sottraendo un errato positivo e che la Provincia Autonoma di Bolzano ha aggiunto due casi totali, ovvero due persone che hanno contratto il virus e risultano già guarite, sino ad oggi non conteggiate. Il numero totale di attualmente positivi è di 21.212, con una decrescita di 331 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 152 sono in cura presso le terapie intensive, con un decremento di 9 pazienti rispetto a ieri. Sono 2.474 le persone ricoverate con sintomi, con un decremento di 158 pazienti rispetto a ieri, mentre 18.586 persone, pari all’88% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 49 e portano il totale a 34.610. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 182.453, con un incremento di 546 persone rispetto a ieri. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 13.911 in Lombardia, 2.088 in Piemonte, 1.207 in Emilia-Romagna, 575 in Veneto, 414 in Toscana, 250 in Liguria, 987 nel Lazio, 539 nelle Marche, 125 in Campania, 220 in Puglia, 51 nella Provincia autonoma di Trento, 140 in Sicilia, 83 in Friuli Venezia Giulia, 404 in Abruzzo, 76 nella Provincia autonoma di Bolzano, 17 in Umbria, 28 in Sardegna, 6 in Valle d’Aosta, 30 in Calabria, 53 in Molise e 8 in Basilicata.
(ITALPRESS).