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Cronaca

Arcuri “App a fine mese ma servono tamponi”

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“Io ritengo che a cavallo della fine di questo mese la app potrà essere utilizzabile”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri, in audizione in commissione Trasporti alla Camera. “La app ha un solo fine: rendere più veloce e certa la natura, dimensione e popolazione dei contagi. La app aiuta a riconoscere, intercettare prima di quanto accade oggi con l’intervista, ma se non si fa subito un tampone la app non ha conseguito il risultato per cui è stata pensata. Se il sistema sanitario regionale non è pronto a sottoporlo in un tempo molto ravvicinato a un tampone, la app ci ha aiutato ma non ha fatto fino alla fine il suo lavoro”, ha aggiunto. Arcuri ha poi sottolineato che “la materia del tracciamento tramite applicazione tecnologica è stata di recente oggetto di uno specifico regolamento normativo. Le attività in corso rispondono ai vincoli previsti dalla norma. Allo stato dell’arte degli sviluppi dell’app si può ritenere che sarà coerente con queste previsioni normative, in particolare per la tutela della sicurezza dei dati e il rispetto delle previsioni normative nazionali e comunitarie sulla privacy”.
(ITALPRESS).

Esplosione in una fabbrica nel Napoletano, un morto e quattro feriti

NAPOLI (ITALPRESS) – Una violenta esplosione e’ avvenuta in una fabbrica di Ottaviano, in provincia di Napoli. Una persona e’ morta e altre quattro sono rimaste ferite.
Lo scoppio ha riguardato la Adler Plastic, che si occupa di
lavorazione di gomma e plastica. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento le fiamme e messo in sicurezza la struttura dopo il crollo di parte della copertura.

 

(ITALPRESS).

Esplode una palazzina a Marino, ferite due donne e una bimba

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I vigili del fuoco hanno soccorso due donne e una bambina per il crollo parziale di un edificio nel centro storico di Marino, in provincia di Roma: vigili ancora al lavoro con squadre ordinarie, team Usar (Urban search and rescue) e cinofili. Le condizioni delle tre ferite non desterebbero preoccupazione.
Il vicepresidente della Regione Lazio, Daniele Leodori “si sta recando a Marino sul luogo dell’esplosione del palazzo che è avvenuta questa sera, per verificare la situazione. Il vicepresidente è in costante contatto con il presidente della Regione, Nicola Zingaretti”, comunica la Regione Lazio.
“Siamo sgomenti per quanto accaduto nel Comune di Marino – afferma il vicesindaco della Città metropolitana di Roma -. Nell’esplosione della palazzina fortunatamente non ci sono state vittime, ed i feriti sono lievi. In questo momento siamo vicini a tutta la comunita’ di Marino, al sindaco Carlo Colizza, alle forze dell’ordine che sono intervenute con i vigili del fuoco”.
“Siamo vicini ai cittadini di Marino dove oggi è crollata una palazzina a causa di un’esplosione. Diverse persone sono rimaste ferite. Roma si stringe a voi”, scrive su Twitter il sindaco di Roma, Virginia Raggi.
(ITALPRESS).

La fase 2 al via tra voglia di ripartire e prudenza

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Con la fase 2 l’Italia cerca di tornare lentamente alla normalità. Un allentamento del lockdown, durato quasi due mesi, e che già dalla mattina del 4 maggio ha riportato sulle strade della Penisola più di 4 milioni di italiani. E’ questa la stima sui lavoratori impegnati nei settori produttivi che hanno ottenuto, con il nuovo Dpcm a firma del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l’ok alla riapertura. Sono ripartiti comparti vitali dell’economia del Paese come quello manifatturiero, quello della moda, l’intera filiera dell’export, delle costruzioni e il commercio all’ingrosso. “Rimettiamo in moto il motore del Paese”, è stato il mantra dell’esecutivo di questi giorni, ribadito anche ieri dal ministro della Salute Roberto Speranza che ha però raccomandato prudenza: “Non è un via liberi tutti, il virus è ancora fra noi e non è stato sconfitto”. Riaprono anche i bar e i ristoranti ma soltanto per quanto riguarda il take away. Vietato consumare all’interno dei locali, così come non saranno concessi assembramenti sia all’interno che all’esterno degli esercizi commerciali. Ed è su questo punto che si è consumato lo strappo con la Regione Calabria. La presidente Jole Santelli infatti ha esteso la possibilità ai clienti di ristoranti e bar di potere consumare purché ciò avvenga all’esterno. Una misura quindi riservata soltanto alle attività che possono disporre di tavoli e spazi fuori dall’esercizio.

Uno strappo che ha spinto il Governo dapprima a diffidare Santelli e poi a rivolgersi al Tar con l’obiettivo di bloccare quello che è stato considerato dall’esecutivo come una “pericolosa fuga in avanti”. Per rialzare le saracinesche dovranno ancora attendere altre due settimane alcuni settori vitali dell’economia del Paese come l’intero comparto del commercio al dettaglio, la cui riapertura è prevista infatti per il 18 maggio. Attesa più lunga per parrucchieri, barbieri ed estetisti, che secondo le disposizioni del governo potranno tornare al lavoro il primo giugno. Per quella data è fissato il ritorno alla normalità per bar e ristoranti, che non saranno solo autorizzati all’asporto. Ma non è escluso che gli allentamenti su questi settori possano essere anticipati. Tutto dipenderà dalla curva dei contagi, senza contare che dal 18 maggio le regioni avranno maggiore autonomia nelle proprie scelte. Intanto ogni giorno il comitato tecnico- scientifico analizzerà i dati che giungeranno dalle regioni. Regioni che singolarmente, tranne in pochissimi casi, hanno comunque già da oggi ampliato gli allentamenti. La situazione verrà monitorata costantemente. L’attenzione resta però riservata al Nord Italia, la parte del Paese più colpita dal contagio che è anche l’area più interessata dall’allentamento del lockdown. Le preoccupazioni maggiori giungono dal settore del trasporto locale.

Da oggi ogni azienda ha dovuto introdurre delle nuove regole per garantire la sicurezza sui mezzi di trasporto e che prevedono meno posti per garantire il distanziamento, l’obbligo di mascherine e la raccomandazione di usare gel e detergenti disinfettanti. Pure nelle fabbriche sono entrati in vigore i protocolli di sicurezza varati dal governo con la collaborazione dei sindacati di categoria e delle organizzazioni datoriali. Rispetto ai giorni scorsi si evidenzia in ogni parte d’Italia un maggiore flusso di persone per le strade. In aumento, soprattutto nelle grandi città del Nord come Milano e Torino, il traffico veicolare. Intanto il nuovo Dpcm firmato lo scorso 26 aprile dal premier Conte permette di potersi muovere dal proprio domicilio o residenza per comprovate esigenze lavorative, per motivi di assoluta urgenza, per far ritorno al proprio domicilio o residenza, per ragioni di salute, per svolgere attività sportiva/motoria all’aperto o per situazioni di necessità. Tra i casi di necessità rientrano anche gli spostamenti per incontrare i propri “congiunti”, sulla cui definizione negli ultimi giorni si è generata una polemica oltre che l’ironia sui social. Da oggi è possibile celebrare i funerali purché tra i presenti alla funzione religiosa non venga superato il numero di 15. Ogni diocesi ha dato delle disposizioni ai propri parroci per meglio individuare coloro che potranno essere autorizzati a partecipare al rito funebre. Restano comunque ancora vietate le messe anche se il governo nei prossimi giorni dovrebbe decidere su un protocollo di sicurezza che potrebbe consentire le funzioni religiose. L’Italia torna quindi lentamente alla normalità ma nel rispetto di alcune fondamentali regole di sicurezza. “I prossimi saranno giorni molto importanti e difficili, c’è il rischio che vengano vanificati i sacrifici di questi mesi. Ecco perché raccomandiamo prudenza”, ha affermato il ministro Speranza.

(ITALPRESS).

Traffico droga nel Catanese all’ombra mafia, 25 arresti

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La Guardia di finanza di Catania ha arrestato 25 persone, 21 sono finite in carcere e 4 agli arresti domiciliari. Gli indagati, a vario titolo, devono rispondere di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana, hashish e crack) aggravata dalla finalità di agevolare il clan mafioso “Santapaola-Ercolano” e dalla detenzione di armi. È in corso di esecuzione anche il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per sproporzione di un’attività imprenditoriale e 2 proprietà immobiliari.

L’operazione è stata condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, supportati dai Comandi Provinciali di Roma, Napoli, Palermo e dal Gruppo Aeronavale di Messina, su delega della Procura distrettuale etnea.

L’indagine del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catania ha consentito di fare luce sulla operatività di molteplici gruppi criminali organizzati: clan catanesi riforniti da formazioni criminali campane, albanesi, calabresi e laziali.

Nel corso dell’inchiesta sono stati arrestati in flagranza di reato 6 corrieri della droga e sequestrati oltre 4 chili di cocaina, 52 chili di marijuana e 25 chili circa di hashish.
(ITALPRESS).

Nella fase 2 niente visite agli amici

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“Relazione stabile affettiva non sono gli amici”. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi, in merito alle visite ai “congiunti” che rientrano tra le motivazioni lecite per uscire di casa dal 4 maggio, con la fase 2 dell’emergenza coronavirus. Nelle “Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo” del sito della Presidenza del Consiglio (www.governo.it) dedicata al Dpcm sulla fase 2, si precisa che i congiunti ricomprendono “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonchè i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”.
(ITALPRESS).

Via libera ad app su coronavirus, mancato uso non limita diritti

ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte e del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti in materia di tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti e dei contagi da Covid-19.
Il testo prevede che, presso il ministero della Salute, sia istituita una piattaforma per il tracciamento dei contatti stretti tra i soggetti che installino, su base volontaria, un’apposita applicazione per dispositivi di telefonia mobile.
L’applicazione sara’ complementare rispetto alle ordinarie modalita’ gia’ in uso da parte del Servizio sanitario nazionale.
Il ministero adottera’ misure tecniche e organizzative idonee a garantire un livello di sicurezza adeguato ai rischi elevati per i diritti e le liberta’ degli interessati, sentito il Garante per la protezione dei dati personali. Per impostazione predefinita, i dati personali raccolti dall’applicazione saranno esclusivamente quelli necessari ad avvisare gli utenti dell’applicazione di rientrare tra i contatti stretti di altri utenti accertati positivi al Covid-19, nonche’ ad agevolare l’eventuale adozione di misure di assistenza sanitaria in favore degli stessi soggetti. Il trattamento effettuato e’ basato sui dati di prossimita’ dei dispositivi, resi anonimi, oppure, ove cio’ non sia possibile, pseudonimizzati. E’ esclusa in ogni caso la geo-localizzazione dei singoli utenti. Sara’ garantita la riservatezza, i dati relativi ai contatti stretti saranno conservati per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata e’ stabilita dal ministero della Salute. I dati sono cancellati in modo automatico alla scadenza del termine. Il mancato utilizzo dell’applicazione non comporti alcuna limitazione o conseguenza in ordine all’esercizio dei diritti fondamentali dei soggetti interessati. L’utilizzo dell’applicazione e della piattaforma, nonche’ ogni trattamento di dati personali saranno interrotti alla data di cessazione dello stato di emergenza disposto con delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, e comunque non oltre il 31 dicembre 2020, ed entro la medesima data tutti i dati personali trattati siano cancellati o resi definitivamente anonimi.
(ITALPRESS).

Arcuri “Per fine estate 100% dei dispositivi di protezione prodotti in Italia”

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“All’inizio del mio lavoro noi abbiamo promosso l’incentivo Cura Italia che stanzia 50 milioni e li finalizza alla implementazione di impianti produttivi per realizzare dpi o incentivare la riconversione di impianti. 40 giorni fa si comprano mascherine dove si trovano, puo’ un paese dipendere per il resto dei suoi giorni dalle importazioni? No. All’inizio il totale dei
dpi che venivano scambiati era sostanzialmente al 100% il risultato di importazioni. Perche’ la produzione nazionale sostituisca le importazioni servira’ almeno arrivare a fine estate
per avere il 100% di dpi prodotti in Italia. Oggi un quarto della produzione necessaria avviene gia’ attraverso produzioni italiane, penso che sia stato fatto un buon lavoro in 40 giorni”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri, in audizione presso le commissioni riunite Finanze e Attivita’ produttive. “Prima della crisi una mascherina costava 0,08 centesimi l’una, durante i primi giorni della crisi questo prezzo
era arrivato ad almeno 5 euro. Le ragioni sono semplici: non esisteva una produzione nazionale, prima erano considerati beni di consumo marginale, ora invece sono diventati di consumo primario all’improvviso, e come succede nei mercati il prezzo sale”, ha aggiunto. “L’obiettivo e’ annientare le speculazione rispetto a un bene primario che e’ la salute, ho chiesto che sui dpi l’Iva sia azzerata, mi sembra che il governo ha intendimento di farlo, ho
chiesto che vengano previste delle sanzioni per chi, malgrado la norma, tenta di vendere a un prezzo piu’ alto. Su questo, io che non ho il potere di fissare sanzioni, sarei desideroso di leggere una norma in cui queste speculazioni non solo vengano annullate ma
sanzionate”, ha concluso.
(ITALPRESS).