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Cronaca

In una piazza San Pietro vuota, Via Crucis in nome medici e detenuti

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Una piazza San Pietro vuota, il percorso in cui si disegna la Via Crucis segnato da fiaccole posizionate a terra e che ruotano attorno all’obelisco che si staglia al centro del sagrato della Basilica. Quattordici stazioni, quattordici storie di vita vissute dietro le sbarre.

Meditazioni scritte da cinque detenuti, dalla madre di un carcerato, da un sacerdote accusato ingiustamente e che ha dovuto combattere una battaglia giudiziaria lunga 10 anni. Ed ancora da una famiglia che ha vissuto il dramma dell’omicidio di un proprio componente, dalla figlia di un ergastolano, da un magistrato di sorveglianza, da un’educatrice, da una catechista, da un frate volontario e da un poliziotto. Uomini e donne le cui esistenze sono legate alla Cappellania della casa di reclusione “Due Palazzi” di Padova.

A portare la croce – seguendo un percorso che dapprima svela attorno all’obelisco le prime 8 stazioni, per poi snodarsi seguendo un tratto che alla dodicesima giunge sotto il Crocifisso di San Marcello – un ex detenuto divenuto imprenditore, una volontaria, agenti penitenziari, sacerdoti, infermieri e medici che assistono i pazienti affetti da Covid-19.

Un tragitto pregno di emozioni che in quella surreale piazza vuota illuminata dalla tenue luce delle fiaccole, nella sua quattordicesima e ultima stazione, si è concluso su una piattaforma. Sulla grande pedana da dove Papa Francesco ha presieduto la celebrazione e dove il Santo Padre ha ricevuto dalle mani di un infermiere la croce e che ha stretto appoggiandovi il capo, quasi a significare la volontà di caricare su di se le sofferenze proprie dei cristiani, nei giorni terribili del Covid.

Una celebrazione durata un’ora e mezza, segnata dalla profondità di meditazioni che hanno raccontato di vite recluse in cerca di riscatto, raccolte da don Marco Pozza, cappellano della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova e Tatiana Mario, giornalista e volontaria. E che hanno segnato una Via Crucis emozionante e che rimarrà nella storia per via di quella piazza San Pietro vuota tanto da rendere tutto irreale e che ha accolto il rito del Venerdì Santo dopo che per 56 anni è stato celebrato al Colosseo. Un’altra svolta, l’ennesima, dettata dal coronavirus.
(ITALPRESS).

Massa Carrara, crolla un ponte ad Aulla

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Un ponte è crollato ad Albiano Magra, nel comune di Aulla, in provincia di Massa Carrara, lungo la ex Strada provinciale 70. Il ponte scavalcava il fiume Magra e collegava la ex Strada provinciale 70, ora strada statale 330, con la Sp62. “Stanno operando i vigili del fuoco anche con squadre usar ed elicottero per verificare la presenza di auto e persone coinvolte”, si legge sul profilo twitter dei vigili del fuoco, poco dopo l’incidente. Nel crollo è rimasto ferito il conducente di un furgone. L’autista di un altro furgone è rimasto illeso. “Anche se non ci sono vittime, almeno da quanto risulta dalle prime informazioni, il crollo del ponte di Albiano Magra poteva essere una tragedia se avessimo avuto il traffico dei giorni ordinari”. Così il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il quale ha chiesto ad Anas di “chiarire quanto accaduto e di ricostruire i fretta”.
Anas ha avviato una commissione di indagine per accertare la dinamica e le cause del crollo del ponte.
(ITALPRESS).

Arcuri: “Attenti, l’emergenza non è ancora finita”

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“State attenti alle illusioni ottiche e ai pericolosi miraggi, non siamo a pochi passi dall’uscita dell’emergenza, non siamo a pochi passi da una ipotetica ora X che ci porterà alla situazione di prima, nulla di più sbagliato pensare a un imminente ‘liberi tutti’. E’ vero il contrario, siamo all’inizio di una lunga fase di transizione, sarebbe imperdonabile non perseverare nei sacrifici fatti”. Lo ha detto il commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, nel corso della conferenza stampa alla Protezione civile.

E sulle mascherine ha aggiunto: “Credo che per molto tempo molto di noi, se non tutti, ci dovremo abituare a utilizzare questo strumento di protezione individuale”.

 

Sabato record per le multe, oltre 9 mila sanzionati

ROMA (ITALPRESS) – Sabato 4 aprile le persone e gli esercizi/attivita’ commerciali controllati sono stati rispettivamente 229.104 e 87.364. Sanzionate in via amministrativa per i divieti sugli spostamenti 9.284 persone; 54 quelle denunciate per false attestazioni; 10 invece quelle denunciate per violazione della quarantena. I titolari di esercizi commerciali sanzionati sono stati 173; i provvedimenti di chiusura delle attivita’ 27. Lo riferisce il Viminale, in merito ai controlli sulle norme per l’emergenza coronavirus.
“Dall’11 marzo al 4 aprile 2020 le Forze di polizia, nell’ambito delle verifiche sul rispetto delle norme restrittive per il superamento dell’emergenza Coronavirus, hanno controllato 4.859.687 persone e 2.127.419 esercizi e attivita’ commerciali”, spiega il ministero dell’Interno.
“Complessivamente le contestazioni alle persone per violazioni ai divieti anti-contagio sono state 176.767, delle quali 115.738 denunce per violazioni dell’articolo 650 del codice penale (c.p.) e 61.029 per violazioni amministrative, dopo l’entrata in vigore il 26 marzo scorso del decreto legge numero 19 del 2020, che ha modificato la disciplina delle sanzioni. L’articolo 4 del decreto differenzia infatti gli illeciti superando lo strumento originariamente individuato nell’articolo 650 c.p. Lo stesso articolo, al comma 8, affrontando le relative questioni di diritto intertemporale, stabilisce che le norme che sostituiscono sanzioni penali con sanzioni amministrative si applicano anche alle violazioni commesse prima dell’entrata in vigore dello stesso decreto legge”, chiariscono dal Viminale.
(ITALPRESS).

Papa “Momento difficilissimo, usiamo la creatività dell’amore”

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“Penso spesso alle persone sole per cui è più’ difficile affrontare questi momenti. Penso agli anziani che mi sono tanto cari. Non posso dimenticare gli ammalati di coronavirus. Quanti eroi in tutti i giorni e in tutte le ore. E penso a chi è in ristrettezze economiche, e ai detenuti nelle carceri. Penso ai senzadimora. E’ un momento difficile per tutti. Per molti difficilissimo. Per questo voglio dare vicinanza e affetto. Utilizziamo al meglio questo tempo, siamo generosi”. Cosi’ in un videomessaggio trasmesso dal TG1, Papa Francesco.

“Anche se siamo isolati il pensiero può andare lontano con la creatività dell’amore. Celebriamo in maniera insolita la Settimana Santa”, ha detto il Pontefice, che ha parlato di “speranza di un tempo migliore”, “finalmente liberati dal male e dalla pandemia”.

E ancora: “Fate un gesto di tenerezza verso chi soffre, i bambini e gli anziani, dite loro che il papa e’ vicino e prega perche’ il Signore ci liberi presto dal male”.

Borrelli “Resteremo a casa anche il primo maggio”

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“Restare a casa anche il primo maggio? Credo proprio di sì, non è una situazione che si risolverà presto, dovremo essere rigorosissimi e cambieremo anche il nostro approccio con i contatti umani”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, ospite di “Radio anch’io”.

“Il Sud regge ma bisogna assolutamente prudenti, seguire alla lettera le indicazioni che sono state date”, ha aggiunto Borrelli.

Falsi farmaci ‘anti Covid19’ venduti online, oscurati siti web

ROMA (ITALPRESS) – I carabinieri del Nas, nell’ambito del contrasto alle frodi online e ai falsi farmaci anti covid19, hanno documentato la messa in vendita di un medicinale antivirale a base di Umifenovir, per il quale l’Agenzia Italiana del Farmaco ha gia’ precisato l’assenza di autorizzazione per l’uso in Europa ed U.S.A.
Inoltre, sul sito internet, che e’ stato oscurato, erano offerti in vendita una serie di farmaci contenenti principi attivi ad azione dopante a base di “Epo-Cera”, meldonio e clembuterolo, inseriti tra le sostanze proibite in uso sportivo e privi di autorizzazione, tutti destinati ad alimentare il mercato illegale del doping sportivo e nelle palestre.
Il NAS di Torino ha oscurato un sito riconducibile all’offerta in vendita di prodotti vantanti azione terapeutica e medicinale nei confronti del Coronavirus. I reati ipotizzati sono tentata frode in commercio e vendita di medicinali pericolosi per la salute.
I NAS di Bari e di Napoli hanno individuato vari siti web che offrivano in vendita kit diagnostici in vitro destinati alla verifica ematica del virus. Questi prodotti non sono considerati come prove alternative per la determinazione dell’infezione, il cui riferimento rimane l’analisi molecolare effettuata sui tamponi rino-faringei.
(ITALPRESS).

A Bologna muore il primo detenuto positivo

“Prima o poi doveva accadere, ed e’ purtroppo accaduto. E’ deceduto all’ospedale civile di Bologna il primo detenuto per coronavirus. Si tratta di un ristretto del circuito ad alta sicurezza, ricoverato qualche giorno fa in stato di detenzione e poi ammesso agli arresti domiciliari a seguito del trasferimento in terapia intensiva. Era italiano, aveva 76 anni e pare fosse affetto da altre patologie”. A riferirlo e’ Gennarino De Fazio, per la UILPA Polizia Penitenziaria nazionale. “Si e’ naturalmente costernati per la perdita di un’altra vita umana, ma non vogliamo e non potremmo strumentalizzare l’accaduto. Il Ministro Bonafede e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria hanno tante colpe e responsabilita’ nell’assolutamente inadeguata gestione delle carceri – scrive De Fazio in una nota – prima e durante l’emergenza sanitaria, che sarebbe inutile, inelegante e finirebbe col depotenziare le nostre continue denunce tentare di attribuirne loro delle ulteriori. Purtroppo, questo nemico invisibile sta facendo stragi ovunque e il carcere altro non e’ che una parte della societa’”.
“Certo – aggiunge il leader della UILPA Polizia Penitenziaria – continuiamo a pensare che la gestione dell’emergenza sanitaria per COVID-19, la quale si unisce alle precedenti che attanagliano da molto tempo il sistema carcerario, dovrebbe essere affrontata in maniera molto piu’ efficace e organica da molti punti di vista, sia per la parte che afferisce all’utenza detenuta, sia sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro e delle misure a protezione degli operatori e, di rimando, per gli stessi reclusi”.
(ITALPRESS).