Home Economia Pagina 559

Economia

FRENANO I CONSUMI, A FEBBRAIO -0.6% ANNUO

0

A febbraio 2018 le vendite al dettaglio registrano un aumento, rispetto al mese precedente, dello 0,4% in valore e dello 0,9% in volume. Ad aumentare sono sia le vendite di beni alimentari (+0,4% in valore e +1,2% in volume), sia quelle di beni non alimentari (+0,3% in valore e +0,7% in volume). Lo rende noto l’Istat.

Nel trimestre dicembre 2017-febbraio 2018 l’indice complessivo registra un calo congiunturale dello 0,7% sia in valore che in volume. Nello stesso periodo diminuiscono sia le vendite di beni alimentari (-0,8% in valore e -0,9% in volume), sia quelle di beni non alimentari (-0,6 in valore e in volume).

Rispetto a febbraio 2017, le vendite al dettaglio diminuiscono dello 0,6% in valore mentre il volume rimane stazionario. Il valore delle vendite di prodotti alimentari non subisce variazioni, mentre il volume aumenta dello 0,9%. Le vendite di prodotti non alimentari diminuiscono sia in valore sia in volume (rispettivamente -1,1% e -0,6%).

Sempre a livello tendenziale, il valore delle vendite al dettaglio non registra variazioni per la grande distribuzione, mentre è in calo per le imprese operanti su piccole superfici (-1,7%). Sostanzialmente stabile il commercio elettronico (-0,1%).

“NUVOLA”, LAVAZZA APRE NUOVA SEDE A TORINO

0

Lavazza ha una nuova casa. Il brand del caffè leader in Italia ha infatti trasformato un intero isolato del quartiere Aurora di Torino, creando il suo nuovo quartier generale globale che è stato battezzato Nuvola. Un investimento da 120 milioni di euro per confermare la volontà del gruppo di rimanere italiano e torinese. Oltre agli uffici, un ristorante d’autore e un museo che accompagna i visitatori alla scoperta dell’universo del caffè, dei suoi rituali e della storia di successo di Lavazza nel mondo della comunicazione. Il progetto, firmato dall’architetto Cino Zucchi, dà un volto nuovo al quartiere Aurora, e riguarda trentamila metri quadrati di superfici.

“La Nuvola Lavazza contiene la nostra memoria e il nostro futuro”, ha spiegato Alberto Lavazza, presidente del gruppo. “Abbiamo voluto che Nuvola Lavazza fosse molto di più del quartier generale efficiente e innovativo di un’impresa moderna e aperta alla contemporaneità” ha aggiunto il vicepresidente Giuseppe Lavazza.

”L’attenzione massima è stata per la sostenibilità, che ha permesso ai nostri uffici di ottenere il livello Platinum, il più alto in assoluto, della certificazione Leed, il sistema che valuta l’eccellenza energetico-ambientale delle costruzioni”, aggiunge l’altro vicepresidente, Marco Lavazza.

I nuovi uffici di via Bologna 32 distano circa un chilometri da via San Tommaso 10, dove nel 1895 sorgeva la piccola drogheria in cui Luigi Lavazza iniziò la propria avventura imprenditoriale.

Nel nuovo headquarter lavorano 600 collaboratori in collegamento diretto con i più di 90 Paesi in cui l’azienda opera, all’insegna dello smart working con oltre il 90% di open space, aree quick meeting e sale riunioni tecnologiche. Il progetto di Cino Zucchi recupera e valorizza l’area dismessa dell’ex centrale elettrica nel quartiere Aurora, dove erano in funzione rumorosi macchinari, ora c’è un grande ambiente flessibile di oltre 4.500 metri quadrati pensato per produrre energia sotto un’altra forma, attraverso incontri e idee. Sulla navata laterale della Centrale, dall’8 giugno ci sarà anche il nuovo ristorante ‘Condividere’ con un concept siglato da Ferran Adrià, scenografia di Dante Ferretti e la cucina dello chef Federico Zanasi. E’ invece ispirata alla filosofia Slow Food, la nuova “mensa” Lavazza che propone un menu rigorosamente selezionato, attento alla qualità dei cibi e alla composizione nutrizionale. Sempre da giugno sarà aperto al pubblico anche il museo Lavazza, progettato dallo studio internazionale di Ralph Appelbaum, che permette di compiere un viaggio sensoriale-emotivo nella cultura globale del caffè, intrecciando il racconto con la storia della Famiglia Lavazza e, attraverso di essa, con la storia industriale italiana del XX secolo. Una tazzina di caffè interattiva, un ricco impianto multimediale e i testi evocativi scritti dalla Scuola Holden con la supervisione di Alessandro Baricco accompagnano i visitatori e permettono una fruizione personalizzata ed altamente esperienziale.

Il Museo è organizzato in cinque “gallerie”: Casa Lavazza riassume oltre 120 anni di storia, La Fabbrica si concentra sulla produzione del caffè, mentre La Piazza ne celebra il rito, L’Atelier racconta le collaborazioni creative dell’azienda e Universo invita a trovare il proprio posto nell’esperienza Lavazza. Attiguo al Museo è l’Archivio Storico Lavazza, che racchiude la memoria aziendale attraverso migliaia di documenti, storie e immagini, permettendo una ricostruzione ricca di dati, dettagli e aneddoti. Sotto la Nuvola, l’ultimo pezzo di storia, scoperto nel 2014 durante i lavori di costruzione, che hanno portato alla luce i resti di una basilica paleocristiana del IV-V secolo d.C., un’area di circa 1.600 metri quadrati che ora, grazie alla collaborazione con la Soprintendenza dei Beni Architettonici e Culturali, si mostra ai passanti attraverso un’apposita copertura e una vetrata che protegge e permette di osservare i reperti archeologici.

“La Borsa non ci interessa”
“Vogliamo arrivare a 2,2 miliardi di fatturato nel 2021, e poter continuare a guardare il menù delle acquisizioni, senza esserne parte”. Così Marco e Giuseppe Lavazza, vicepresidenti della multinazionale del caffè rispondono a chi chiede loro quali siano i programmi futuri del gruppo che nel 2017 ha fatturato 2 miliardi di euro, parlando a margine dell’inaugurazione della nuova sede a Torino.

“Il 2018 sarà di consolidamento di quanto fatto negli ultimi due anni”, spiega Giuseppe Lavazza, ricordando le acquisizioni di Carte Noire in Francia e di altri brand in Danimarca e Canada, oltre all’investimento immobiliare a Torino, operazioni che sono costate complessivamente un miliardo di euro.

“La Borsa non ci interessa, abbiamo le munizioni per muoverci”, assicura Giuseppe Lavazza, ricordando come nei prossimi due anni ci sia la possibilità di un’emissione di un bond, qualora ci fosse bisogno di ulteriori risorse per altre operazioni.

 

“Corteggiamenti nei nostri confronti ce ne sono sempre stati, l’importante è dire di no. Ne arrivano in continuazione. Quando hai a che fare con i player più grandi di te, devi essere convinto di quello che fai. Siamo pronti alle sfide, possiamo parlare una lingua internazionale”, aggiunge Marco Lavazza, ribadendo: “i nostri valori sono diversi dalle multinazionali”.

 

INTESA SANPAOLO FINANZIA APE VOLONTARIO

0

Intesa Sanpaolo è la prima banca a finanziare le richieste di APE (Anticipo finanziario a garanzia pensionistica) dei lavoratori che, compiuti 63 anni e con un minimo di 20 anni di contributi, vogliano uscire anticipatamente dal lavoro usufruendo di un reddito ponte che li accompagni alla pensione. Da oggi lo strumento di flessibilità, introdotto in via sperimentale dalla Legge di Bilancio 2017 e prorogato fino al 2019, è concretamente richiedibile attraverso il sito dell’INPS.

Stefano Barrese, responsabile della Banca dei Territori, spiega: “Intesa Sanpaolo è riuscita a far fronte in tempi molto stretti ad una urgente esigenza sociale ovvero la disponibilità del finanziamento, mezzo indispensabile per accedere all’APE. Tutto ciò in coerenza con il nostro più ampio impegno a mettere a disposizione strumenti in grado di dare maggior sicurezza alla terza fase della vita tramite un ventaglio di soluzioni, dalle forme di previdenza complementare alla tutela della propria salute e dei propri cari con soluzioni assicurative mirate”.

Il finanziamento si configura come un reddito ponte con una durata massima di 43 mesi, che Intesa Sanpaolo verserà al richiedente fino a quando non inizierà a percepire la pensione di vecchiaia. L’importo mensile viene stabilito dal richiedente in funzione di quella che sarà la sua futura pensione. Il tasso, fisso dal momento dell’erogazione, è uguale per tutto il sistema bancario: è regolamentato dall’accordo quadro e viene aggiornato ogni due mesi dall’Abi. La durata del prestito è fissata in 20 anni, ma è possibile richiederne l’estinzione anticipata parziale o totale.

IN LIEVE CALO RAPPORTO DEBITO/PIL

0

L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil, è sceso di circa due decimi di punto percentuale nel 2017, al 2,3%. Vi ha contribuito l’ulteriore riduzione della spesa per interessi. Il rapporto fra il debito e il prodotto è lievemente diminuito al 131,8%. È quanto emerge dai dati del Bollettino economico della Banca d’Italia.

In Italia l’inflazione al consumo rimane contenuta, all’1,1% in marzo. A moderare la crescita dei prezzi sui dodici mesi ha contribuito il venir meno dell’accelerazione di quelli delle componenti più volatili osservata nella prima parte del 2017, un effetto che dovrebbe gradualmente riassorbirsi nel corso dell’anno. 

L’inflazione di fondo rimane modesta (0,7% in marzo sui dodici mesi, 1,4 sui tre mesi in ragione d’anno). Le imprese e le famiglie intervistate nelle indagini congiunturali si attendono una moderata accelerazione dei prezzi nel 2018. 

 

 

NEL 2017 SCESA PROPENSIONE RISPARMIO FAMIGLIE

0

Nel 2017 le famiglie hanno aumentato la spesa per consumi (+2,5% in termini nominali) in misura superiore rispetto all’incremento del reddito disponibile (+1,7%); di conseguenza, la propensione al risparmio delle famiglie scende al 7,8% (-0,7 punti percentuali rispetto al 2016). Lo rende noto l’Istat.

Per effetto dell’aumento dell’1,2% del deflatore dei consumi privati, la crescita del reddito disponibile corrisponde a un incremento del potere di acquisto delle famiglie dello 0,6%, in rallentamento rispetto alle tendenze registrate nel biennio precedente. 

Il tasso di profitto delle società non finanziarie nel 2017 scende al 41,7% (-0,7 punti percentuali rispetto al 2016) ed il tasso di investimento cresce al 21,1% (+0,9 punti percentuali).

Le società finanziarie registrano una riduzione del valore aggiunto ai prezzi base (-1,4%).

Nel 2017 il prelievo fiscale dovuto alle imposte sulla produzione e a quelle correnti e in conto capitale ha inciso sul reddito disponibile delle famiglie per il 16,2%, su quello delle società non finanziarie per il 23,8% e su quello delle società finanziarie per il 18,6%. L’incidenza delle imposte sul reddito disponibile è diminuita per famiglie e società non finanziarie, mentre è aumentata per le società finanziarie.

Le società finanziarie registrano un miglioramento dell’accreditamento di 14 miliardi di euro rispetto al 2016, mentre per le società non finanziarie e per le famiglie risulta un peggioramento pari a, rispettivamente, 3 e 4 miliardi di euro. L’indebitamento delle amministrazioni pubbliche si riduce di 1,9 miliardi di euro, con un saldo pari a -39,7 miliardi di euro.

MEF, NEL PRIMO BIMESTRE ENTRATE +3.5%

0

Le entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-febbraio 2018 evidenziano nel complesso un aumento del 3,5% (+3.751 milioni di euro) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dal Rapporto sull’andamento delle entrate tributarie e contributive nel periodo gennaio-febbraio 2018 redatto dal Dipartimento delle Finanze e dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato.

Il dato tiene conto dell’aumento del 4,1% (+ 2.657 milioni di euro) delle entrate tributarie e della crescita delle entrate contributive del 2,5 % (+1.094 milioni di euro).

 

INFLAZIONE A MARZO +0.8% ANNUO

0

A marzo 2018 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dello 0,8% su base annua (da +0,5% di febbraio). La stima preliminare era +0,9%. Lo rende noto l’Istat.

La ripresa dell’inflazione si deve principalmente all’ampia riduzione della flessione degli Alimentari non lavorati (-0,4% da -3,2%), alla quale si aggiunge l’accelerazione della crescita dei prezzi dei Tabacchi (+2,2% da +0,3%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+2,5% da +1,9%).

Con il rallentamento della crescita dei prezzi dei Beni energetici (+3,0% da +3,7%), soprattutto di quelli non regolamentati (+1,1% da +2,1%), l'”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, sale di un solo decimo di punto (+0,7% da +0,6%) mentre quella al netto dei soli Beni energetici si porta a +0,5%, da +0,2% di febbraio.

L’aumento su base mensile dell’indice generale è dovuto principalmente al rialzo dei prezzi dei Tabacchi (+1,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,7%).

Su base annua accelera la crescita dei prezzi dei beni (+0,7%, da +0,3% di febbraio) come pure quella dei servizi, sebbene in misura più contenuta (+0,9% da +0,8%). Di conseguenza, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni resta positivo a +0,2 punti percentuali (era +0,5 ai febbraio).

L’inflazione acquisita per il 2018 è pari a +0,7% per l’indice generale e +0,2% per la componente di fondo.

I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano dello 0,1% su base mensile e dello 0,4% su base annua, invertendo la tendenza da -0,6% di febbraio.

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto salgono dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,8% in termini tendenziali (in accelerazione da +0,3% del mese precedente).

L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta del 2,3% su base congiunturale e dello 0,9% su base annua (da +0,5% di febbraio). La stima preliminare era +1,1%. Il marcato rialzo congiunturale è in larga parte dovuto alla fine dei saldi invernali di abbigliamento e calzature, di cui il NIC non tiene conto.

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su base mensile e dello 0,7% rispetto a marzo 2017.

ORSINI “SISTEMA LEGNO-ARREDO CONFERMA PRIMATO”

0

“Il legame con il territorio è uno dei cardini della nostra filiera, e ha reso possibile la nascita del made in Italy come oggi lo conosciamo e come ci viene universalmente riconosciuto. Il Salone del Mobile è la celebrazione di questa storia ed è il migliore indicatore del posizionamento dell’Italia nel campo del design, inteso come cultura del progetto, in cui la contaminazione reciproca tra mondi diversi si alimenta e attrae investimenti”. Così Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo e di Federlegno Arredo Eventi, società che promuove e organizza il Salone del Mobile, nel corso del convegno d’inaugurazione. “L’energia di sistema che ad aprile si sprigiona in tutta la città, nasce da un motore propulsivo che funziona tutto l’anno a pieno regime. Le nostre aziende affrontano la settimana più importante dell’anno con dinamismo: il comparto ha chiuso il 2017 con un fatturato complessivo di 41,5 miliardi, in crescita del 2%. Se il sistema manifatturiero del legno-arredo conferma il suo primato – ha aggiunto – è perché è riuscito a mantenere in Italia il Dna della sua creatività, tramandata di generazione in generazione, che ha consentito di non disperdere il patrimonio di idee che ci differenzia dai competitor europei e ci proietta oltre confine”. 

I dati evidenziano come il 2017 sia stato un anno positivo per la filiera italiana del legnoarredo: secondo i risultati consuntivi elaborati dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi, la produzione delle imprese di arredamento e illuminazione ha raggiunto i 26,9 miliardi, pari a un incremento del 2,1%, continuando la ripresa avviata nel 2015 e consolidatasi nel 2016. La crescita della produzione è stata stimolata dall’aumento dei consumi interni e da una maggiore capacità di spesa dei consumatori che si è rivolta anche ai beni durevoli come i mobili: 16,9 miliardi di euro, pari a un significativo +1,6%. Buono anche l’andamento delle esportazioni: 14,3 miliardi pari a un significativo incremento del 3,1%.

Buono anche l’andamento delle esportazioni: 14,3 miliardi pari a un significativo incremento del 3,1%. Tra i destinatari di prodotti di arredo e illuminazione italiani, analizzando il periodo gennaio-dicembre 2017 troviamo al primo posto la Francia (2,2 miliardi, +5,4%) seguita da Germania (1,6 miliardi, +1%), Stati Uniti (1,3 miliardi, +4,1%) e Regno Unito (1,2 miliardi, -3,4%). Confermata la forte crescita del mercato cinese che ha raggiunto i 518 milioni pari a un incremento del 36,5%.