BOLOGNA (ITALPRESS) – Per sostenere la ripartenza servono azioni strategiche, che definiscano alcune priorità. Tra queste, l’economia circolare e la simbiosi industriale, la logistica, la mobilità sostenibile delle merci e l’innovazione sociale nei servizi alle comunità.
Sono questi gli obiettivi di un bando regionale, approvato dalla Giunta regionale nel corso dell’ultima seduta, che stanzia, per il biennio 2022-2023, 400 mila euro per sostenere progetti di sviluppo sostenibile, coerenti con il Patto per il Lavoro e il Clima, promossi da Camere di commercio, Province, Città metropolitana di Bologna, Comuni e Unioni di comuni dell’Emilia-Romagna. “Continuiamo a sostenere gli enti territoriali interessati a realizzare laboratori per l’innovazione e la sostenibilità delle imprese-ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- Vogliamo così favorire interventi a supporto delle imprese che intendono qualificarsi e impegnarsi su progetti capaci di integrare gli Obbiettivi dell’Agenda Onu 2030 nelle proprie strategie, contribuendo così a quel programma di rilancio e sviluppo dell’economia regionale che abbiamo condiviso nel Patto per il Lavoro e il Clima”.
Il provvedimento adottato dalla Giunta punta a far sì che si creino le condizioni affinchè Enti territoriali, imprese e sistema dell’innovazione e della ricerca possano lavorare insieme producendo impatti positivi sul sistema economico e sul territorio.
Questo, nelle intenzioni della Regione, rappresenta una opportunità per sviluppare studi e progetti pilota che potrebbero contribuire alla soluzione di alcune situazioni problematiche individuate a livello locale anche all’interno di alcuni distretti produttivi, come quelli della moda, del packaging e delle ceramiche.
Ci sarà tempo per presentare i progetti dal 1° dicembre 2021 al 20 gennaio 2022. I progetti riceveranno un contributo che potrà coprire fino al 100% della spesa ritenuta ammissibile, nella misura massima di 40mila euro per ogni annualità.
Per rafforzare l’integrazione tra i vari soggetti presenti sul territorio i progetti candidabili dovranno prevedere la collaborazione di partner tecnici, quali le Associazioni dei Clust-ER dell’Emilia-Romagna e i centri di innovazione della Rete Alta Tecnologia.
(ITALPRESS).
Nuovo bando per lo sviluppo sostenibile in Emilia Romagna
5,3 milioni dal Fondo Nazionale per i caregiver in Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Si prendono cura in modo continuativo – anche per più di 20 ore alla settimana – a titolo non professionale e gratuito, di una persona cara affetta da malattia cronica, con disabilità, o con un qualsiasi altro bisogno di assistenza a lungo termine; oppure di anziani gravemente non autosufficienti e persone con disturbi psichici o malattie neurodegenerative. Problemi che talvolta si intrecciano, comportando situazioni di ancor più difficile gestione.
Sono i caregiver familiari i destinatari del provvedimento approvato in questi giorni dalla Giunta regionale per trasferire a tutte le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna oltre 5,3 milioni di euro provenienti dallo specifico Fondo nazionale.
Un pacchetto di risorse riferite al triennio 2018-2020, finora inutilizzate non essendo stato completato l’iter di approvazione parlamentare del relativo disegno di legge, ma poi svincolate dal Governo e finalizzate a interventi diretti al sostegno del caregiver, che le mette a disposizione delle Regioni previa approvazione di specifici indirizzi integrati di programmazione.
Saranno poi le Aziende sanitarie a trasferire nei prossimi mesi le risorse agli ambiti distrettuali affinchè Comuni e Unioni possano accogliere le richieste dei caregiver tramite i propri sportelli sociali garantendo informazioni, orientamento e l’avvio del percorso di presa in carico; a loro spetta anche l’attivazione dell’istruttoria per la verifica dei requisiti necessari al fine dell’erogazione degli interventi di sollievo e sostegno. Destinatari sono nello specifico i caregiver familiari che si prendono cura di propri cari bisognosi di assistenza globale e continua di lunga durata, riconosciuti invalidi ai sensi della legge 5 febbraio 1992 n. 104 (articolo 3, comma 3), o titolari di indennità di accompagnamento, come previsto dalla normativa nazionale.
“Con questo nuovo programma- sottolineano la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein, e l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini – ci poniamo un duplice obiettivo: sostenere e riconoscere il ruolo dei caregiver, in quanto componente informale ma fondamentale nella rete di assistenza alla persona, e facilitare la permanenza della persona non autosufficiente nel proprio domicilio, proprio supportando chi se ne prende cura. Ai caregiver- concludono Schlein e Donini- che ringraziamo per il ruolo straordinario che svolgono, con amore e dedizione, non mancherà mai la nostra vicinanza: ricordiamo che l’Emilia-Romagna, sull’esempio di altri Paesi europei, è stata la prima regione in Italia ad avere adottato una legge specifica, anticipando quella nazionale”.
(ITALPRESS).
Superbonus, in Emilia Romagna pratiche online grazie a piattaforma
BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna il superbonus del 110% per gli interventi edilizi ora si può richiedere on line, con minore perdita di tempo e senza doversi recare negli uffici del proprio Comune di residenza. Ciò grazie all’intervento della Regione che, con il supporto di Lepida, ha predisposto un apposito modulo informatico per presentare tutta la documentazione sui lavori da fare.
Il modulo, “CILA Superbonus”, da alcuni giorni è disponibile online sulla piattaforma regionale “Accesso Unitario” (https://au.lepida.it) per tutti i professionisti del settore che hanno così la possibilità di presentare in via telematica la domanda per tuti i Comuni della regione.
“Si tratta di uno strumento prezioso -spiegano gli assessori regionali alla Programmazione Territoriale e Paesaggistica, Barbara Lori, e al Bilancio, Paolo Calvano – per accorciare sempre più le distanze tra cittadini e imprese, senza abbassare la guardia su legalità e rispetto delle regole. Questa nuova procedura, guidata per essere ancor più efficace, è inserita nel Patto per la semplificazione che la Regione Emilia-Romagna ha predisposto e condiviso con i sottoscrittori del Patto per il Lavoro e per il Clima. La volontà è quella di agevolare cittadini, imprese e Comuni sempre nell’ottica della tutela dei diritti e dell’efficacia”.
L’invio telematico del “CILA Superbonus” permetterà di accelerare i tempi per l’avvio dei cantieri, in particolare nei condomini, oltre ad abbattere i costi delle pratiche edilizie. Un servizio che va in aiuto ai cittadini e che al tempo stesso agevola il lavoro dei Comuni, che in questo periodo sono subissati dalle richieste.
(ITALPRESS).
Energia e Tutele Graduali, Axpo Italia per le pmi dell’Emilia Romagna
MILANO (ITALPRESS) – Dal 1° gennaio 2021 il diritto al servizio di tutela per l’energia elettrica per le piccole e medie imprese e le microimprese connesse in bassa tensione con potenza superiore ai 15 kW è stato abolito per legge. Per favorire il passaggio al mercato libero per queste imprese e garantire la continuità della fornitura, l’autorità per l’energia ARERA ha istituito un servizio di ultima istanza, il servizio a tutele graduali, la cui gestione è stata assegnata a venditori, che rispondono a stringenti requisiti, selezionati attraverso specifiche procedure concorsuali.
Axpo Italia, quarto operatore sul mercato libero dell’energia e società presente in Italia da oltre 20 anni, grazie al suo Servizio Tutele Graduali gestisce i clienti dell’area Emilia-Romagna con lo specifico obiettivo di accompagnarli al mercato libero proponendo loro le migliori soluzioni per la fornitura di elettricità.
La lunga esperienza al fianco delle imprese italiane e la capacità di disegnare su misura proposte che incontrano esigenze anche molto specifiche delle aziende, sono da sempre i punti di forza di Axpo Italia il cui consiglio, per tutte le aziende che ancora non sono approdate al mercato libero, è di effettuare il passaggio affidandosi alle migliori competenze professionali del settore. La società del Gruppo Axpo, il primo produttore di energia rinnovabile in Svizzera, permette oggi di scegliere tra diverse opzioni modulate in base a prezzo, consumi, tipo di energia da impiegare. Il tutto potendo contare su una rete di agenti e Business Partner sul territorio in grado di assistere l’azienda cliente in ogni passaggio e guidarla tra le diverse possibilità disponibili.
“Quello dell’energia è un settore in rapida trasformazione. Commenta Lorenzo Oliviero, Head of Sales di Axpo Italia. Il Servizio Tutele Graduali, che svolgiamo nel pieno rispetto delle previsioni dell’Autorità e prendendoci cura delle imprese che non sono ancora passate al mercato libero, è solo uno degli elementi che caratterizzano questa fase di transizione. Affiancare le imprese nelle scelte migliori per l’energia è il nostro lavoro da sempre, così come lo è proporre servizi per l’efficientamento energetico, l’autoproduzione e la sostenibilità. In un periodo di grandi cambiamenti, con tante proposte sul mercato, le aziende hanno sempre più bisogno di assistenza e consulenza. Axpo Italia ha l’esperienza e le professionalità migliori per accompagnare anche i più indecisi ai benefici del mercato libero”.
Tra i tanti vantaggi delle proposte per il mercato libero di Axpo Italia, la possibilità di modulare l’offerta in base ai consumi, l’opzione Energia Verde che permette di ricevere solo energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, le possibilità di personalizzazione potendo scegliere tra prezzo fisso e indicizzato, e la migliore consulenza per rendere sempre più efficiente l’azienda in fatto di energia. Dalla possibilità di installazione di luci a LED al fotovoltaico, dall’autoproduzione alla mobilità elettrica e molto altro. Oggi Axpo Italia è attiva lungo tutta la filiera dell’energia e si rivela il partner più indicato per un passaggio al mercato libero più semplice e vantaggioso.
Axpo Italia è stata fondata nel 2000 durante la transizione al libero mercato ed è oggi uno dei maggiori player con una presenza lungo l’intera catena dell’energia, quarta in Italia nel mercato libero. Axpo Italia porta l’esperienza internazionale del gruppo Axpo all’interno dei mercati locali, creando valore all’interno della filiera dell’energia italiana, convinta del ruolo fondamentale rappresentato dall’approvvigionamento di energia nel determinare la competitività di un’azienda. Axpo Italia ha la sua sede centrale a Genova, e sedi commerciali e di rappresentanza a Milano e Roma.
(ITALPRESS).
Agricoltura, Ok da Assemblea E.Romagna a legge taglia burocrazia
BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’agricoltura più moderna e con meno burocrazia: la “Revisione del quadro normativo per l’esercizio delle funzioni amministrative nel settore agricolo e agroalimentare” è legge. L’Assemblea legislativa ha approvato a larga maggioranza il pdl proposto dalla Giunta di cui sono relatori Matteo Daffadà (Pd) e Andrea Liverani (Lega), rispettivamente di maggioranza e di minoranza. Il voto finale arriva dopo una lunga discussione che ha evidenziato, in primo luogo, le novità e gli obiettivi introdotti: confermare e meglio specificare i compiti della Regione in materia di programmazione e pianificazione agricola; ribadire l’importanza dell’Anagrafe regionale e dei servizi a essa collegati; specificare le modalità con cui la Regione può erogare fondi al settore agricolo.
Fra le principali novità spicca una chiaro ‘tagliò alla burocrazia. Si stabilisce, infatti, che le domande per la richiesta di contributi economici o di autorizzazioni debbano essere inoltrate solo per via digitale e che una volta che un cittadino o un’azienda abbiano presentato un documento per una specifica pratica, questo valga anche per quelle successive. E’ prevista, inoltre, l’acquisizione d’ufficio di dati, documenti e informazioni in possesso di altre amministrazioni pubbliche o contenuti in banche dati ufficiali.
‘Si tratta di un provvedimento che semplifica e migliora la nostra agricoltura: meno burocrazia e più controlli antimafia, facciamo risparmiare agli agricoltori molte ore di tempo che venivano usati per affrontare le pratiche burocratiche sottraendoli all’attività lavorativa. Puntiamo a potenziare un settore importante e allo stesso tempo coniugare sviluppo economico e sicurezza sul posto di lavoro: proprio per questo la legge prevede di non concedere contributi regionali alle aziende che non rispettano i contratti nazionali di lavoro e/o quelli regionali nonchè a confermare il ruolo, il compito e le funzioni assegnate ai Centri di assistenza agricolà, spiega il relatore di maggioranza Daffadà. Il relatore di minoranza Liverani si sofferma su un’analisi a tutto tondo della legge: ‘La nostra priorità è ridurre la burocrazia e semplificare l’attività amministrativa nel settore agricolo: per questo la Lega vota a favore di questo progetto di legge. Devo però rilevare -sottolinea- che altre Regioni si sono mosse prima. E’ arrivato il momento di avere strumenti agili di semplificazione del lavoro agricolo ricorrendo anche a forme di autocertificazione, dato che mai come in questo momento abbiamo bisogno di cambiare passo su innovazione e tecnologia puntando sugli strumenti digitalì.
Netta la posizione di Marco Lisei (Fdi), che ha esordito affermando come “questo pdl cerca di mettere la Regione al centro della programmazione. Ma alcuni aspetti non convincono e il panorama oggi è quello di un sistema burocratizzato, cartaceo e con la richiesta di tanti documenti. E se ne manca uno, anche non importante, la domanda delle aziende è rigettata”. Il consigliere ha presentato quattro emendamenti per semplificare il lavoro degli agricoltori. Va creata una banca dati per ogni azienda che contenga i documenti già presentati e quelli nuovi, da condividere con altre pubbliche amministrazioni. In ogni domanda, ha spiegato Lisei, ci sono documenti essenziali e altri no e “alcuni di questi la pubblica amministrazione li ha già e quindi non devo riprodurli ancora. Va inserita la possibilità di integrare la documentazione non essenziale”. Altri due emendamenti riguardano il vincolo della destinazione d’uso e un’altra modifica verte sulla necessità che la Consulta agricola si doti di un regolamento per il funzionamento.
Secondo Manuela Rontini (Pd) “la proposta riscrive la legge che regola l’agricoltura in Emilia-Romagna. Negli ultimi mesi, l’agricoltura ha ripreso centralità nella politica e il pdl è importante per dare sostegno alle aziende. Come dice l’assessore Mammi, durante il lockdown abbiamo capito quanto sia importante l’agricoltura, il settore primario, che non si è mai fermata”. La consigliera dem ricorda i pilastri della norma in discussione: semplificazione e riutilizzo di documentazione già presentata. C’è, poi, l’impegno fattivo per la transizione al digitale con la possibilità di conoscere subito lo stato delle pratiche presentate. ‘Si rafforza la consulta agricola- conclude Rontini- lavorando anche per creare tavoli tematici legati alle eccellenze, istituire un gruppo tecnico per redigere, con le associazioni, linee guida per una ulteriore semplificazione e uniformità nei territori: è la direzione giusta”.
Dal canto suo Marco Mastacchi (Rete Civica) sollecita maggiore impegno per snellire gli aspetti burocratici del comparto agricolo anche intervenendo su tutti i soggetti interessati: ‘Serve- spiega-, ricordando come già il Veneto lo abbia fatto mentre Lombardia e Piemonte si stiano muovendo nella stessa direzione- meno burocrazia, obiettivo che può essere raggiunto anche favorendo l’uso del fascicolo aziendalè.
Per Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) il progetto di legge è positivo, ma non si può ignorare il tema della sicurezza nel mondo del lavoro agricolo. ‘Ci sono troppi indicenti e troppi casi in cui si utilizzando contratti di lavoro iniqui, non attenti ai diritti dei lavoratori e che scivolano nello sfruttamentò, spiega il consigliere, che invita a una lotta per ‘una legalità democratica tanto nel contrasto alle infiltrazioni mafiose, quanto alla lotta a caporalato e sfruttamento dei lavoratori: per questo abbiamo presentato un ordine del giorno collegato al pdl’. Marco Fabbri (Pd) ha ritenuto “apprezzabile e tangibile l’intervento proposto dalla Giunta sulla semplificazione. La svolta del digitale, contemplata anche nel Pnrr, riguarda l’interoperatività nell’amministrazione pubblica e mira a far dialogare le banche dati. L’obiettivo è valorizzare l’enorme patrimonio informativo che hanno le singole amministrazioni, dove a volte ci sono inefficienze. Questa svolta va accompagnata togliendo aggravi burocratici che fanno innalzare anche i costi delle aziende. Vanno ridotti i costi di gestione e abbattuti i tempi di condivisione. Nell’ordine del giorno chiediamo alla Giunta di farsi partecipe della transizione digitale”.
Nel suo intervento Igor Taruffi (ER Coraggiosa) sottolinea l’ingente quantità di risorse che vengono investite nel settore agricolo e l’importanza di questa filiera per l’Emilia-Romagna: ‘Parliamo di 700 milioni, l’atto che stiamo discutendo oggi va inserito nel più ampio programma di semplificazione presentato dall’assessore Calvano ed è bene che la semplificazione parta proprio dal comparto agricolò. Taruffi ha invitato a intensificare il contrasto alle infiltrazioni mafiose e al caporalato, impegnandosi per l’affermazione dei valori di legalità. Obiettivi che possono essere raggiunti anche attraverso una legge sulla rappresentanza sindacale che impedisca gli effetti nefasti dell’azione di alcuni sindacati spuri e border line.
Per Silvia Zamboni (Europa Verde) “con questa legge la Regione aggiorna una norma vecchia di 20 anni”. La capogruppo si è soffermata sul ruolo della Consulta agricola e sulla lotta al caporalato. La Consulta ribadisce il proprio ruolo, sentendo le parti sociali. “Ma non considera i cambiamenti degli ultimi 20 anni- ha affermato Zamboni- come le produzioni biologiche, che si stanno affermando a livello europeo. E in Emilia-Romagna si prevede l’aumento del 25% delle superfici coltivate a bio. Va quindi adeguata la normativa agli obiettivi del Green deal europeo e al farm to fork (dal campo alla tavola, ndr) nonchè alla salvaguardia della biodiversità. Chiedo anche l’impegno della Giunta a istituire un tavolo permanente sul biologico”. Infine, la consigliera ha detto di aver sottoscritto l’ordine del giorno di ER Coraggiosa per il contrasto al caporalato: “Un tema che avevo già sollevato in un ordine del giorno presentato in luglio e che era stato approvato. La Consulta agricola avrebbe dovuto costituire, con tutti gli attori della filiera, una rete territoriale del lavoro agricolo di qualità. Infine, chiedevo un marchio di certificazione di prodotti liberi dal caporalato”.
Soddisfazione per l’approvazione della nuova legge è stato espresso dall’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi: ‘E’ il frutto di un lavoro collegiale, a dimostrazione dell’impegno della Regione: sostenendo l’agricoltura, specie in montagna e nelle aree interne, si contrasta lo spopolamento delle zone rurali. Dobbiamo sostenere le aziende agricole e per questo, entro i primi 6 mesi del 2022, avremo messo a bando tutte le risorse destinate all’agricolturà. Collegati al progetto di legge sono stati presentati (e approvati) alcuni ordini del giorno presentanti dai consiglieri di Pd, ER Coraggiosa, Lega e Europa Verde. Il progetto di legge è stato approvato con il voto favorevole di Pd, ER Coraggiosa, lista Bonaccini, Europa verde, Lega, Fi e Rete civica, astenuti Fdi e Gruppo Misto.
(ITALPRESS).
E.Romagna, stanziati oltre 520 mln per la non autosufficienza
BOLOGNA (ITALPRESS) – Arrivano a 20.800.000 euro le risorse aggiuntive, per il 2021, sul fondo regionale per la non autosufficienza (di cui 19.900.000 euro da stanziamenti regionali). A questa quota vanno poi sommate le risorse aggiuntive collegate al fondo nazionale per la non autosufficienza, pari a 52.307.980 euro. Previsti poi contributi specifici sul fondo Dopo di noi (5,8 milioni di euro) e sul fondo nazionale caregiver (5,3 milioni di euro). Questi fondi, che si sommano ai 457.090.000 euro già disponibili a livello regionale, consentiranno, quindi, in Emilia-Romagna investimenti legati alla non autosufficienza per oltre 520 milioni di euro. In commissione Politiche per la salute e politiche sociali, guidata dalla vicepresidente Francesca Maletti, il tema affrontato è quello delle politiche legate alla non autosufficienza; la commissione ha approvato il provvedimento collegato.
Per Simone Pelloni (Lega), però, “c’è poca chiarezza sulla gestione di queste risorse, in particolare sulla ripartizione nei diversi territori”. Il consigliere, quindi, rileva la difficoltà nel formulare un parere, dato che “mancano anche i dettagli sugli avanzi delle annualità precedenti”. Il leghista, sullo stesso tema, spiega che “in Emilia-Romagna gli investimenti arrivano a circa 500 milioni, mentre in Veneto si superano gli 800 milioni”. Anche per Daniele Marchetti, sempre della Lega, “c’è poca chiarezza sui dati che riguardano i territori, sembra non esserci omogeneità sulla gestione di queste risorse”. Valentina Stragliati, sempre del Carroccio, invece, interviene sul fondo Dopo di noi, parlando di “poca chiarezza e di incertezza sulle tempistiche di erogazione delle risorse”. Al contrario, Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) spiega che “c’è una strategia di concertazione sugli interventi fra i diversi attori coinvolti, anche sulle prospettive collegate alla gestione di queste risorse, sulle prossime programmazioni sociosanitaria”.
(ITALPRESS).
Vaccino, Bonaccini “In Emilia Romagna ciclo completo all’86%”
BOLOGNA (ITALPRESS) – “In Regione stiamo andando verso il 90% di prime dosi e stiamo già andando oltre l’86% di ciclo vaccinale completo. I ventenni hanno superato 30enni, 40enni, 50enni, 60enni e stanno raggiungendo i 70enni, è un dato che mi dà fiducia per il futuro, si fidano della scienza e si affidano a chi dice che il vaccino è l’unico strumento per superare e sconfiggere questo incubo. Bisogna continuare a vaccinare e rafforzare sulla terza dose, arriveremo a determinare la terza dose per tutti coloro che lo vorranno fare come strumento di ulteriore protezione”. Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a margine del Salone nautico in Fiera a Bologna. Poi ha concluso: “L’anno scorso di questi tempi avevamo 4 volte i contagi di oggi e i reparti Covid e di Terapia Intensiva che cominciavano a riempirsi in maniera molto forte, oggi riusciamo a contenere il numero dei ricoverati nonostante aumento dei contagi nonostante. Purtroppo a chi non vuole arrendersi davanti all’evidenza dico che dalla Romania alla Russia siamo di fronte a vere e proprie tragedie. Chi va lì per lavoro, spesso torna contagiato. Dobbiamo fare attenzione, lavorare robustamente per la terza dose e provare a convincere chi non si è ancora vaccinato. Inevitabile che il governo prolunghi uso del green pass, a causa dei non vaccinati che non difendono sè stessi e non tutelano gli altri si potrebbe rischiare di chiudere le attività. Noi invece non vorremmo chiudere più nulla. Il vaccino non uccide il virus però difende e protegge le persone”.
(ITALPRESS).
Emilia Romagna rafforza la tutela di due siti della Rete Natura 2000
BOLOGNA (ITALPRESS) – Pioppi, Salici, Aceri, Ontani, ma anche arbusti come la Sanguinella, la Fusaggine, il Biancospino e poi rettili, anfibi e una straordinaria varietà di uccelli come il Tarabusino, la Nitticora, la Garzetta, il Cavaliere d’Italia, l’Airone. La Regione Emilia Romagna rafforza la tutela delle “Casse di espansione del fiume Secchia” e delle “Aree delle risorgive di Viarolo, Bacini di Torrile, Fascia golenale del Po” due siti della Rete Natura 2000 nelle province di Reggio Emilia, Modena e Parma, che presentano la ricchezza di biodiversità tipica delle zone umide.
Complessivamente si tratta di un aumento dell’estensione di quasi 400 ettari. Più in particolare: 213 ettari per le Casse di espansione del fiume Secchia che di fatto raddoppia, passando da 277 a 490 ettari, e 178 ettari aggiuntivi per l’area delle Risorgive parmensi la cui superficie passa da 2.622 a 2.800 ettari. “La Rete Natura 2000 rappresenta il cuore dei nostri sforzi per proteggere l’ambiente naturale ed è di vitale importanza per la tutela della biodiversità – dichiara l’assessora alla Montagna, parchi, forestazione, programmazione territoriale e paesaggistica, Barbara Lori – Oltre ad offrire spazi interessanti da tutelare ed esplorare, apre ampie opportunità di sviluppare nuove attività economiche basate su questo prezioso patrimonio naturale. La sua espansione è quindi molto positiva per la natura e per noi”. Un vero e proprio corridoio ecologico destinato alla conservazione degli habitat e delle specie animali e vegetali rare o minacciate presenti sul territorio europeo. Questa è la Rete Natura 2000, prevista dalla direttiva “Habitat”: in Emilia-Romagna ne fanno parte 159 siti per una superficie di oltre 300mila ettari particolarmente ricchi sotto il profilo della biodiversità.
Proprio per questo, a fronte della necessità di avviare la rimozione dei sedimenti e della vegetazione nelle Casse di espansione del Secchia e lungo le rive del canale Lorno (che attraversa le aree delle Risorgive parmensi) – due interventi indispensabili per garantire la sicurezza idraulica di un territorio fortemente antropizzato come quello padano – la Regione ha scelto di non limitarsi ad attuare i previsti interventi compensativi di rinaturalizzazione, ma di rilanciare estendendo ulteriormente la superficie tutelata.
Verranno così ricreati boschi planiziali, siepi, prati stabili e piccole zone umide in aree tutte di proprietà pubblica, dove non costituiscono un pericolo per la sicurezza idraulica.
(ITALPRESS).









