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Digitale, in E.Romagna un milione di Spid rilasciate da Lepida

BOLOGNA (ITALPRESS) – Accedere al proprio Fascicolo Sanitario Elettronico per prenotare una visita, usufruire dei servizi erogati dall’INPS, oppure pagare un servizio reso dalla Pubblica Amministrazione attraverso la piattaforma PagoPA: per far questo è necessario avere lo SPID, cioè il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che rende possibile accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. E l’Emilia-Romagna si conferma una terra sempre più iperconnessa: a testimoniarlo c’è anche la cifra simbolo di un milione di identità digitali -appunto le cosiddette SPID- già erogate da Lepida, la società in house della Regione per l’infrastrutturazione digitale. Meno di un anno fa, a gennaio 2021, le SPID rilasciate da Lepida superavano di poco le 500mila unità, mentre a inizio 2020 non arrivavano a 150mila. Un aumento significativo e costante, dovuto da una parte alla svolta normativa che ha visto lo SPID, insieme alla Carta di Identità Elettronica e Carta Nazionale dei Servizi, diventare l’unico strumento di accesso ai servizi online degli Enti locali, dall’altra alla facilità di rilascio che può garantire una rete di più di 2.330 sportelli presenti sul territorio, anche in convenzione con diversi enti e associazioni.
Dopo il rilascio, la Regione accompagna i cittadini in un percorso di educazione informatica con il progetto ‘Digitale Comunè: ogni settimana sono in programma lezioni online su come usare lo SPID e l’app dei servizi pubblici IO. Tra le ultime categorie incluse nell’iniziativa, le persone con difficoltà uditive, per le quali sono state registrate apposite lezioni nella lingua dei segni. Insieme al numero di SPID, cresce di pari passo anche l’utilizzo. Sono infatti più di 36 milioni gli accessi ai servizi digitali effettuati in Emilia-Romagna con identità digitale LepidaID: l’attività più frequente è l’accesso al Fascicolo Sanitario Elettronico, seguito dai servizi INPS e da PagoPA, l’applicazione per i pagamenti alle pubbliche amministrazioni.
“La nostra Agenda Digitale indica una direzione ben precisa, già dal nome ‘Data Valley Bene Comunè: una regione dove tutti i servizi sono a portata di ogni cittadino in qualunque momento- afferma l’assessore all’Agenda digitale Paola Salomoni-. L’importante diffusione tra gli emiliano-romagnoli dell’identità digitale è un passaggio importante che la Regione ha sostenuto facilitando da una parte l’erogazione ma soprattutto garantendo che nessuno restasse escluso, grazie alla quantità di lezioni e corsi che vengono offerti sull’uso dell’identità digitale”.
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Arriva il nuovo rettore a Bologna, avanti sulla didattica in presenza

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Stiamo lavorando per portare tutta la didattica gradualmente in presenza con misure organizzative adeguate”. Lo dice il neo rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari, incontrando questa mattina la stampa nel giorno del suo insediamento. Uno dei primi atti di Molari è la firma del “nuovo protocollo che autorizza al 100% le sale studio e le biblioteca per dare un messaggio di accoglienza agli studenti”. Molari detta la linea del suo mandato, che durerà fino al 2027, e fissa già alcuni paletti. “Stiamo progressivamente tornando in presenza – spiega ai cronisti incontrati questa mattina dopo il videomessaggio trasmesso sui canali social dell’Ateneo – e credo che questo sia un passaggio importante per un ritorno a normalità”.
Molari intende tornare alla didattica in presenza al 100% nel secondo semestre, mentre in questo semestre c’è un regime di didattica mista. “Ne parleremo nel primo collegio dei direttori – spiega il Rettore – e porteremo nel prossimo Senato accademico la delibera su come proseguire nel prossimo semestre. Abbiamo idee per andare verso una didattica sempre più in presenza, però bisogna che prima ne discutiamo internamente e poi scegliamo insieme quella che riteniamo la strada migliore da portare avanti”. Di questo Molari se ne vuole occupare in tempi stretti per “dare un segnale e certezze sulla didattica del prossimo semestre”. Quanto all’obbligo del green pass Molari osserva che “l’Università è un luogo di rispetto per tutte le opinioni, ma le leggi dello Stato si rispettano soprattutto quando mirano a un bene collettivo. Questa è la base su cui lavorare nei prossimi mesi”. Così sui tamponi gratis, chiesti dai sindacati, per Molari è “opportuno rispettare le linee del Governo, che sono chiare e molto precise”. Altro tema caldo che il neo Rettore deve affrontare è la movida in piazza Verdi e in altri luoghi della zona universitaria. “Abbiamo incontrato il sindaco, il questore e il prefetto”, riferisce Molari sottolineando di essere “convinto che sia assolutamente indispensabile lavorare insieme nei prossimi anni”.
“Servono azioni di prevenzione e sensibilizzazione – aggiunge -. Ho grande fiducia delle iniziative che potranno essere portate avanti nei rispettivi ambiti di competenza. Cercheremo di fare delle nostre vie e nelle nostre piazze luoghi di incontro con eventi culturali”. Intanto “in queste prime settimane” Molari e la sua squadra di governo sono alle prese con un “lavoro già intenso”, che li ha portati a incontrare “i sindaci della regione, i rettori degli altri atenei, la ministra dell’Università, il presidente della Regione Bonaccini”, insomma “gli interlocutori con cui lavoreremo nei prossimi anni”. “C’è molto lavoro da fare, non tutto si potrà fare subito”, avverte Molari che tra le prime cose intende attuare “interventi rapidi ed efficaci per rilanciare la ricerca di base”. Molari annuncia anche che presto proporrà agli organi accademici il nome di Maurizio Sobrero per il coordinamento della Commissione istruttoria PNRR, che sarà composta da una rappresentanza degli organi e vedrà un ampio coinvolgimento dei Dipartimenti e delle sedi dell’Ateneo. “La situazione è in rapido divenire. I primi bandi del Pnrr partiranno a inizio dicembre- spiega il Rettore – qualcosa è già partito, ma sono tutte misure più piccole rispetto ai bandi principali. Da dicembre invece è prevista una sequenza di bandi successivi. Stiamo cercando di raccogliere tutte le iniziative in cui siamo stati coinvolti per mettere a sistema tutti gli interventi”. Per questo la Commissione “istruttoria aiuterà a prendere le decisioni”. “Bisogna fare una scelta attenta – aggiunge – su dove investire le attività di ricerca. Usciranno anche consistenti finanziamenti su Prin e Horizon Europe, dove il nostro Ateneo ha vinto molti progetti in questi anni. Il Pnrr è una grande opportunità, ma non deve rappresentare una scusa per arretrare in ambiti in cui siamo cresciuti molto in questi anni o un problema per altre attività che non possiamo nè dobbiamo abbandonare”.
Per la prima volta l’Università di Bologna ha una prorettrice vicaria, Simona Tondelli. La squadra di governo è così composta: prorettore per la Didattica Roberto Vecchi, prorettore per il Personale Giorgio Bellettini, prorettrice per le Relazioni internazionali Raffaella Campaner, prorettore per la Ricerca: Alberto Credi, prorettrice per la Trasformazione digitale: Rebecca Montanari. Il prorettorato alle Sedi di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini rimarrà temporaneamente in carico al Rettore, che in questo modo intende “ribadire la centralità della struttura Multicampus del nostro Ateneo”. Inoltre sono state assegnate alcune deleghe: per il Bilancio e la programmazione Rebecca Levy Orelli, per l’Edilizia Gian Luca Morini, per l’Equità, l’inclusione e la diversità Cristina Demaria, per l’Impegno pubblico Maria Letizia Guerra, per il Patrimonio culturale Giuliana Benvenuti, per i Rapporti con le imprese e la ricerca industriale Claudio Melchiorri, per la Razionalizzazione dei processi Pier Paolo Gatta, per la Sostenibilità Giacomo Bergamini, per le Studentesse e gli Studenti Federico Condello. Per Molari sono “persone competenti”, espressione di un “giusto mix tra persone più giovani con meno esperienze di governo e persone che hanno ricoperto ruoli in questi anni in Ateneo”. Nelle nomine c’è “equilibrio tra dipartimenti, genere e campus”. A queste si aggiungeranno altre deleghe da assegnare ancora. “Ci saranno – precisa Molari – sotto deleghe, come è stato fatto in alcuni dei precedenti mandati, in particolare per la didattica, la ricerca, le relazioni internazionali e le risorse umane. Per alcuni delegati ci saranno gruppi di lavoro a supporto”.
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A Sant’Agata Bolognese inaugurato nuovo istituto “Rosario Livatino”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una nuova scuola. All’avanguardia, costruita nel rispetto dei più avanzati standard edilizi, a partire da quelli in campo energetico.
E’ l’istituto secondario di primo grado “Giuseppe Mazzini” a Sant’Agata Bolognese, inaugurato oggi insieme alla comunità scolastica e alle autorità locali dal sindaco Giuseppe Vicinelli e dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Finanziata con quasi 2 milioni di euro del bilancio comunale, rappresenta il primo stralcio del nuovo Polo scolastico intitolato a Rosario Livatino, il magistrato siciliano ucciso in un agguato mafioso nel 1990. Il progetto del Polo scolastico è molto più ampio e tra gli interventi previsti in futuro vi è anche la realizzazione di nuovi spazi laboratoriali, un auditorium, un refettorio e una palestra ad utilizzo anche alla cittadinanza.
“Il territorio si arricchisce di una struttura di altissima qualità, realizzata pensando al benessere degli alunni e di chi vi lavora, ma anche alla sostenibilità ambientale- afferma Bonaccini-. Un grazie quindi all’amministrazione comunale per il risultato raggiunto, davvero importante. E’ fondamentale che i nostri ragazzi possano ritrovarsi e studiare in ambienti belli, funzionali, sicuri. Oggi più che mai vogliamo ripartire dalla scuola, costruendo tutti insieme, partendo proprio dalla formazione e dalla crescita dei più giovani, le basi per una società aperta, equa, in grado di ascoltare chiunque abbia bisogno e più ricca di opportunità”.”Esprimo grande soddisfazione per il raggiungimento di un importante traguardo per la comunità scolastica e la cittadinanza santagatese, obiettivo fortemente voluto dalla nostra Giunta Comunale che sin da subito si è impegnata prioritariamente a far fronte alle esigenze in essere, come la messa a norma e la riqualificazione di tutti gli edifici scolastici del territorio- sottolinea il sindaco Vicinelli -. Oggi vogliamo condividere questa grande gioia, seppur limitati dalle norme per il distanziamento in vigore, insieme alle Autorità, a studenti e studentesse, agli insegnanti, ai genitori e loro rappresentanti e con tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questa importante opera”.
All’inaugurazione della nuova scuola hanno partecipato anche il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’Appello Bologna, Ignazio De Francisci, il vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna, Bruno Di Palma, il dirigente dell’Ufficio V ambito territoriale Bologna, Giuseppe Antonio Panzardi, la dirigente scolastica Cristina Mirabella, l’assessore alla scuola del Comune di Sant’Agata Bolognese, Maria Rita Guazzaloca, il Parroco Don Giovanni Bellini.
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Covid, in Emilia Romagna 391 nuovi positivi e 6 decessi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 431.067 casi di positività, 391 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.365 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,3%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Il conteggio progressivo delle somministrazioni di vaccino effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quanti sono i cicli vaccinali completati e le dosi aggiuntive somministrate.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 6.836.853 dosi; sul totale sono 3.459.523 le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 105 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 176 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 249 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,9 anni.
Sui 105 asintomatici, 72 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 2 con lo screening sierologico, 16 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1 tramite i test pre-ricovero. Per 14 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Modena con 68 nuovi casi, seguita da Rimini (58) e Bologna (56); poi Ravenna (36), Cesena e Imola (32 a testa), Parma (29). Quindi Reggio Emila e Forlì (26 ciascuna), e infine Piacenza e Ferrara (14 ciascuna).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 13.595 tamponi molecolari, per un totale di 6.130.705. A questi si aggiungono anche 16.770 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 818 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 409.554. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 7.930 (-433). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 7.616 (-432), il 96 % del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 6 decessi: 1 in provincia di Parma (una donna di 86 anni), 1 a Bologna (una donna di 79 anni), 1 in provincia di Ferrara (un uomo di 86 anni), 1 in provincia di Ravenna (un uomo di 93 anni), 2 in provincia di Forlì-Cesena (un uomo e una donna, entrambi di 88 anni).
In totale, dall’inizio dell’epidemia, i decessi in regione sono stati 13.583.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 31 (-3 rispetto a ieri); 283 quelli negli altri reparti Covid (+2).
Sul territorio, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono così distribuiti: 4 a Parma (invariato); 5 a Modena (+1); 12 a Bologna (-1); 3 a Imola (-1); 2 a Ravenna (-1); 3 a Forlì (invariato); 1 a Cesena (invariato); 1 a Rimini (invariato). Nessun ricovero a Reggio Emilia e Ferrara (come ieri), e neppure a Piacenza (-1).
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“Spazio all’Educazione”, linee guida per la scuola dell’Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Entra nel vivo il processo partecipativo di “Spazio all’educazione: linee guida per le scuole della Regione Emilia-Romagna”, il documento realizzato dalla Regione con il gruppo di lavoro “Architettura Terzo Educatore” coordinato dall’architetto Mario Cucinella per tracciare il futuro dell’edilizia scolastica da Piacenza a Rimini. Giovedì 4 novembre 2021 l’assessore alla Scuola Paola Salomoni e l’architetto Cucinella, dalle 16.30 alle 18.30, illustreranno pubblicamente in videoconferenza i contenuti del report e saranno a disposizione per raccogliere osservazioni e suggerimenti e rispondere alle domande che i partecipanti potranno inviare via chat. L’evento online è aperto a tutti (per un massimo di 500 persone che contiene la piattaforma Teams). Per partecipare è sufficiente compilare l’apposito form sul sito https://scuola.regione.emilia-romagna.it/edilizia-scolastica/spazio-educazione, da cui si potrà scaricare il link al Teams necessario per collegarsi.
“Queste linee guida sono un documento che è nato in modo partecipato, grazie al coinvolgimento di enti locali, Ufficio scolastico regionale, rappresentanti della società civile, dell’impresa e terzo settore- afferma l’assessore Salomoni- ed è quindi naturale che il protagonismo dei cittadini sia una componente fondamentale anche in questa fase di diffusione del progetto”. “Siamo convinti che questo report possa cambiare non solo il modo in cui saranno costruite le scuole, ma anche il modo in cui saranno percepite e vissute dalle persone- conclude Salomoni-. Ecco perchè la partecipazione alla discussione è per noi davvero importante”. L’appuntamento di inizio novembre è il secondo step del percorso di condivisione di questo documento: da più di un mese, subito dopo la presentazione ufficiale, la Regione sta raccogliendo pareri e considerazioni dei cittadini attraverso uno spazio dedicato sul proprio sito, disponibile al link https://scuola.regione.emilia-romagna.it/edilizia-scolastica/spazio-educazione/partecipa-anche-tu-compila-il-form.
Il prossimo passaggio sarà un incontro che avverrà in modalità mista, quindi sia online che in presenza, in cui l’assessore Salomoni insieme all’architetto Cucinella si confronteranno con i tecnici comunali sull’utilizzo delle linee guida. In un momento successivo, infine, un webinar pubblico segnerà la conclusione del percorso di partecipazione che porterà al documento finale che verrà presentato ad inizio del 2022.
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Nel bolognese nuovo Centro per Eccellenza Industriale Philip Morris

BOLOGNA (ITALPRESS) – La fabbrica del futuro nasce a Bologna ed è targata Philip Morris. Taglio del nastro questa mattina per il nuovo Centro per l’Eccellenza Industriale, il più grande al mondo di PMI per industrializzazione, innovazione di processo, ingegnerizzazione e sostenibilità, nello stabilimento di Crespellano nel Bolognese. “La fabbrica del futuro – ha spiegato Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato di Philip Morris Italia – è creare un ecosistema virtuoso, e una fabbrica che possa creare altre fabbriche del futuro. Il modello del futuro è sostenibile”. Per l’ad del gruppo “non è facile portare nel Paese investimenti di innovazione”, ma in Emilia-Romagna c’è “il futuro della meccatronica, dell’industria 4.0”, quindi un sistema che ha permesso di investire. Il nuovo Centro, dove lavoreranno “oltre 250 profili alti in ambito ingegneristico, sostenibilità e processi produttivi del futuro”, è parte di un più ampio piano di investimenti per l’Italia pari a circa 600 milioni di euro in tre anni, con un impatto occupazionale stimato diretto, indiretto e indotto di circa 8000 posti di lavoro lungo la filiera. “A livello globale – ha spiegato Massimo Andolina, senior vice president Operations di Philip Morris International – Philip Morris ha una visione ambiziosa: sostituire le sigarette con prodotti innovativi senza combustione”. L’obiettivo è avere “entro il 2025 almeno 40 mln di fumatori ed ex fumatori che siano passati ai nostri prodotti senza combustione. Le nostre cifre ci dicono che a fine settembre siamo a 20 milioni e molti di 20 mln sono in Italia. Vediamo un futuro entusiasmante”. Per Andolina, inoltre, “la centralità di questo polo produttivo oggi si rafforza ulteriormente” e quello di Bologna è “un sito faro per le metodologie moderne, che tutti vengono a visitare per venire ad apprendere”. L’inaugurazione del nuovo Centro è stata occasione anche per una riflessione sul lavoro e sul sistema che si crea con le istituzioni. “Il lavoro è sempre buono e qualche volta no. Qualcuno muore. Il lavoro deve essere buono altrimenti è il contrario del senso dell’uomo. Qualche volta la convenienza prevale sull’uomo.Il lavoro buono tira su anche quello più fragile”, ha detto l’arcivescovo di Bologna, il cardinale Matteo Zuppi, intervenendo a Crespellano. Per Zuppi “la capacità di innovazione non dimentica la fragilità”. L’Arcivescovo si è soffermato anche su “multi e nazionale” che “qualche volta creano un problema al locale”. Da qui l’invito all'”attenzione a un equilibrio tra multi e nazionale e se c’è un bell’equilibrio c’è futuro. La vera capacità è coniugare assieme le due cose”. “Stiamo vivendo un momento particolare in cui il futuro si decide oggi e abbiamo ancora più voglia di costruirlo”, ha concluso Zuppi. “L’Emilia-Romagna – ha sottolineato invece il sindaco della Città metropolitana di Bologna Matteo Lepore – mi ha insegnato che il modello di crescita che siamo riusciti a trasferire di generazione in generazione è stato quello di investire sulle competenze e sulla formazione”. “Bologna – ha aggiunto – è diventato un territorio metropolitano molto attrattivo e in questa ripartenza i segnali sono molto positivi. Il nostro compito è dire che Bologna vuole scegliere il futuro, continuare ad essere attrattiva”. Gli investimenti di Philip Morris sulla ricerca e sull’innovazione vogliono dire “creazione di competenze” ed è questa per il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, “la vera sfida per un territorio che vuole competere con i territori più avanzati dell’Europa e del mondo”. “Siamo diventati – ha osservato – una Regione molto attrattiva per investimenti dall’estero e questo ne è un caso”. “Siamo un grande hub di innovazione per il Paese”, ha rivendicato l’assessore regionale al Lavoro, Vincenzo Colla, dove “ci sono culture di competenze incredibili, qualità di fare impresa, parti sociali che sanno fare mediazione”.
Per il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che ha inviato un videomessaggio, il piano degli investimenti di Philip Morris International in Italia e il nuovo Centro per l’eccellenza industriale, sono “un ulteriore segnale di rinnovata fiducia nel sistema Italia”. “Quello che ha fatto Philip Morris a Bologna – ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo in videocollegamento – è qualcosa di importantissimo. Una delle ragioni fondamentali è nell’ecosistema. Il punto di partenza per l’attrazione degli investimenti è l’esistenza di un network, la capacità di un territorio di fare sistema. E l’elemento della formazione è diventato sempre più importante”. Per Marcello Minenna, direttore generale Agenzie delle Dogane e dei Monopoli, quello inaugurato oggi “sicuramente è un progetto molto importante per la Regione e il Paese, di innovazione dove si tenta di effettuare uno sforzo sinergico anche in relazione al rilancio della nostra economia”. “Philip Morris – ha evidenziato Gian Marco Centinaio, sottosegretario al Ministero delle politiche agricole – sta facendo un grandissimo lavoro ed è l’unica multinazionale che ha fatto un contratto di filiera a tre anni con gli agricoltori italiani. Da parte nostra, quando ci sono investimenti di questo tipo che permettono agli imprenditori agricoli di poter fare programmazione ben venga. Poi questo complesso di innovazione tecnologica fa vedere che la filiera è una filiera importante e va nella direzione di un’agricoltura sempre più all’avanguardia e legata alle nuove tecnologie”. “Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il modello italiano e l’impostazione di filiera, che ha garantito sino ad oggi uno sviluppo sostenibile a livello industriale ed agricolo”, ha affermato Vincenzo Freni, sottosegretario ministero dell’Economia e delle finanze, intervenuto all’iniziativa di Philip Morris in video collegamento. “Noi oggi parliamo della fabbrica del futuro. Siamo stati coloro che hanno preceduto qualsiasi discorso di filiera in agricoltura, investendo su un modello diverso fra quello che doveva essere il rapporto tra industria di trasformazione e filiera agricola”, ha sottolineato Ettore Prandini, presidente Coldiretti. In platea, tra gli altri, anche l’europarlamentare Elisabetta Gualmini. “Philip Morris – ha detto parlando con i giornalisti a margine – è una multinazionale che ci ha abituato a tante innovazioni e oggi un ulteriore tassello”.
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Patto lavoro e clima in Emilia Romagna, anche il Cnr lo sottoscrive

BOLOGNA (ITALPRESS) – Anche il Consiglio Nazionale delle Ricerche entra a far parte del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna, per il rilancio e un nuovo sviluppo basati sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale. La presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, hanno sottoscritto oggi a Bologna l’adesione formale dell’Istituto, alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla.
Il Cnr ha dunque aderito al progetto condiviso che punta a obiettivi fra i quali la completa decarbonizzazione entro il 2050, il 100% di energie rinnovabili al 2035 e il 3% del Pil regionale destinato alla ricerca.
Il Patto è già stato sottoscritto, a fine 2020, dalla Regione Emilia-Romagna e da oltre 55 sigle in rappresentanza dell’intera comunità regionale: sindacati, imprese, enti locali, associazioni ambientaliste, Terzo settore e volontariato, professioni, camere di commercio e banche, comprese le quattro le università emiliano-romagnole (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma), cui recentemente si sono aggiunte quelle lombarde con distaccamenti in regione, la Cattolica e il Politecnico.
“Sono davvero tante le possibilità che una stretta relazione con il mondo della ricerca possono offrire per realizzare gli obiettivi che ci siamo dati con il Patto- dichiarano il presidente della Regione Bonaccini e l’assessore Colla-. La Regione ha costruito una rete dei tecnopoli e dell’alta formazione che ha già stretto un importante legame con i settori produttivi e il tessuto economico e oggi rafforzare questo patto sociale con il Cnr ci darà maggiore capacità di realizzare i cambiamenti di cui abbiamo bisogno”.”Sono lieta di firmare il Patto a Bologna e convinta che dalla stretta collaborazione tra Cnr, Regione Emilia-Romagna e gli altri firmatari giungerà un contributo di idee, progetti e una spinta all’innovazione scientifica e tecnologica particolarmente utile per il territorio e all’intero Paese- ha detto la presidente Carrozza-. Il Patto, fondato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale, è uno strumento utile a rafforzare il rilancio dopo la pandemia. Sono infatti convinta che la centralità della ricerca scientifica sia fondamentale per costruire un nuovo futuro e questo è specialmente vero in regioni come l’Emilia-Romagna, dove grazie alla ricerca ramificata sul territorio regionale, al trasferimento tecnologico, alle reti dei tecnopoli e dell’alta formazione, si è creata una virtuosa sinergia con i settori produttivi e il tessuto economico.”
L’occasione è stata utile anche per identificare possibili linee di collaborazione tra Cnr e Regione Emilia-Romagna, in particolare su alcune tematiche chiave attorno a cui sviluppare potenziali linee di lavoro, come clima e ambiente, materiali e trasferimento tecnologico.
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Al via a Rimini Ecomondo e Key Energy 2021

RIMINI (ITALPRESS) – Il mondo della Green Economy torna a riunirsi, in presenza, a Ecomondo e Key Energy, i saloni di Italian Exhibition Group dedicati, rispettivamente, all’economia circolare e alle energie rinnovabili. L’appuntamento è da domani, martedì 26 ottobre, e fino a venerdì 29 ottobre, nel quartiere fieristico di Rimini. Con oltre mille brand e un’occupazione della superficie dei padiglioni pari al 90% rispetto ai livelli del 2019, le due manifestazioni porteranno in fiera le novità tecnologiche dei diversi mondi dell’economia verde, e, nel calendario dei convegni, la massima attenzione alle opportunità che il PNRR e il Green Deal europeo offrono a imprese e amministrazioni pubbliche in Italia.
Ecomondo e Key Energy 2021 si apriranno domattina alle 10.30 in hall Sud. Dopo i saluti del Presidente IEG Lorenzo Cagnoni e del Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad, attesi gli interventi del senatore Barbara Floridia, Sottosegretario di Stato per l’Istruzione, dell’onorevole Ilaria Fontana, Sottosegretario di Stato per la Transizione Ecologica e dell’Assessore all’Ambiente, Difesa del Suolo e della Costa e Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna Irene Priolo. Sul palco, per il taglio del nastro, anche Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di IEG, Fabio Fava, Presidente del Comitato Scientifico di Ecomondo, Gianni Silvestrini, Presidente del Comitato Scientifico di Key Energy e Alessandra Astolfi, Group Exhibition Manager IEG.
Subito dopo prenderà il via la 10^ edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, durante i quali verrà presentata la Relazione 2021 sullo stato della Green Economy in Italia. Il documento, illustrato da Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, indagherà i risultati raggiunti in dieci anni e il ruolo strategico dell’economia verde guardando al 2030, con un focus sulla digitalizzazione per la transizione ecologica.
Alcuni dati: per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati dal Green Deal europeo, il nostro Paese dovrebbe ridurre del 15% i consumi energetici e del 40% il consumo di fossili al 2030, raddoppiare le fonti rinnovabili dal 20 al 40%, aumentare l’elettricità rinnovabile dal 40 al 70%. Il sentiment degli italiani è favorevole, come rivela l’indagine Ipsos realizzata per conto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed Ecomondo: secondo l’86% degli intervistati la transizione ecologica è un’opportunità in termini di investimenti, innovazione e nuova occupazione.
Il convegno inaugurale di Key Energy è invece fissato nel pomeriggio di domani, alle 14.30, con l’evento dedicato alle “Opportunità per l’Italia legate al PNRR”, durante il quale verrà presentato il report realizzato in esclusiva per il salone di IEG dall’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano sull’analisi delle policy di incentivazione alla transizione energetica contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sulla valutazione delle loro ricadute sul Sistema-Paese.
La visitazione in Fiera a Rimini sarà all’insegna della massima sicurezza: l’ingresso alle manifestazioni sarà consentito col Green Pass (che certifica o la vaccinazione o la guarigione dal Covid). Chi non fosse in possesso di Green Pass potrà presentare l’esito negativo di un tampone. Tra le altre misure messe in atto in conformità con il protocollo #Safebusiness di IEG e la certificazione GBAC STAR per una serena permanenza in fiera: l’obbligo della mascherina, la misurazione della temperatura in ingresso, la disposizione di dispenser gel per l’igienizzazione delle mani in tutti gli spazi espositivi.

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