BOLOGNA (ITALPRESS) – Partirà lunedì 25 ottobre la campagna di vaccinazione antinfluenzale in Emilia-Romagna. A disposizione un milione e mezzo di dosi: saranno destinate prioritariamente ai soggetti ad alto rischio, di tutte le età, per condizione patologica, fisiologica (gravidanza) o esposizione lavorativa.
Già messe nero su bianco, nella circolare inviata dalla direzione generale dell’assessorato alle Politiche per la salute alle Aziende sanitarie, le indicazioni per l’attuazione della campagna e la sorveglianza dell’influenza, a partire dalle disposizioni del ministero della Salute.
L’obiettivo principale è ridurre le complicazioni legate all’influenza e, di conseguenza, gli accessi ai Pronto soccorso, ma anche semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti (vista la sintomatologia respiratoria sovrapponibile per Covid-19 e influenza) soprattutto in età adulta.
Si punta a raggiungere un numero sempre maggiore di vaccinati soprattutto tra gli ultrasessantaquattrenni con o senza patologie croniche, le persone tra i 6 mesi e i 59 anni con patologie croniche e le donne in gravidanza, indipendentemente dall’età gestazionale, o nel post-parto: categorie per le quali la vaccinazione è gratuita, così come – su richiesta dell’interessato – lo è per i soggetti sani che rientrano nella fascia d’età 60-64 anni. Gratuità prevista anche per medici, operatori sanitari e socio-sanitari, volontari del settore sanitario/sociosanitario, addetti ai servizi essenziali (come insegnanti, forze dell’ordine, addetti al trasporto pubblico), donatori di sangue, personale degli allevamenti e dei macelli.
Il traguardo ambito è raggiungere il 75% degli ultra-sessantaquattrenni vaccinati (nella passata stagione si è superata soglia 70%, con un aumento del 13,2%) e confermare il trend in aumento delle coperture relative alle donne in gravidanza, ai soggetti con patologie croniche di qualunque età, al personale sanitario.
A supportare il raggiungimento di questi obiettivi è prevista, come ogni anno, una campagna di comunicazione e sensibilizzazione della Regione rivolta a tutta la popolazione, in particolare a quella anziana.
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Vaccinazione antinfluenzale, si parte il 25 ottobre in Emilia Romagna
Bologna, Lepore sindaco al primo turno “Progressisti è la parola del futuro”
BOLOGNA (ITALPRESS) – Progressisti “è la parola del futuro, perché è la sfida delle politiche, è la sfida che avremo in Europa nei prossimi anni fra chi crede nei progressisti e chi invece vuole stare con le destre xenofobe, sovraniste, nazionaliste, quelle che pur di vincere le elezioni non rifiutano il 5% della destra neofascista che vive nelle nostre città. Noi siamo diversi”. Lo dice Matteo Lepore, candidato sindaco del centrosinistra a Bologna, incontrando la stampa per le prime dichiarazioni post voto. Lepore, infatti, si appresta a vincere al primo turno con il 60% delle preferenze. Nel suo discorso Lepore ringrazia, tra gli altri, il segretario del Pd Enrico Letta “che mi ha sempre sostenuto prima ancora che ci fosse l’idea delle primarie”. Poi “durante le primarie, quando ci siamo esposti insieme dicendo che il Partito Democratico doveva assumere finalmente un profilo netto, progressista. Quando ho detto per la prima volta che avrei voluto la città più progressista d’Italia, ho guardato gli occhi dei dirigenti del Pd, dei tanti iscritti e non ho visto esitazione. Questo mi ha fatto piacere. Non abbiamo avuto timore di usare quella parola”.
Lepore rivendica anche l’idea di una coalizione larga, quella “politica più larga d’Italia”, “nella quale noi abbiamo creduto per primi”. “Già nelle primarie – spiega – abbiamo voluto unire una coalizione di centrosinistra. Le primarie sono state il lievito, siamo andati in mare aperto. Abbiamo dato fiducia ai nostri concittadini e loro ci hanno dato fiducia. Non avevamo niente da temere. Dopo primarie la coalizione si è allargata a tutto il centrosinistra”.
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Covid, in Emilia Romagna 277 nuovi positivi
BOLOGNA (ITALPRESS) – Secondo i dati forniti dalla Regione Emilia Romagna i nuovi casi Covid sono 277 su un totale di 35.863 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dello 0,7%. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,1 anni. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 65 nuovi casi, seguita da Ravenna (38); poi Modena (34), Parma (31), Reggio Emilia (25). Quindi Piacenza (24), Rimini (19), Cesena (17), Forlì (11), Ferrara (8) e infine il Circondario Imolese (5). Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 235 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 396.548. I casi attivi, cioè i malati effettivi, oggi sono 14.340 (+42). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 13.924 (+42), il 97% del totale dei casi attivi.
Nessun decesso registrato. Invariati, rispetto a ieri, il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva (46); e di quelli negli altri reparti Covid.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Alle ore 14 sono state somministrate complessivamente 6.501.453 dosi; sul totale, 3.306.884 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
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Covid, in Emilia Romagna 352 nuovi positivi e due decessi
BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 424.089 casi di positività, 351 in più rispetto a ieri, su un totale di 26.629 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,3%. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, estesa a tutti i cittadini sopra i 12 anni di età. Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 6.487.099 dosi; sul totale, 3.299.009 sono le persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 140 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 148 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 218 sono stati individuati all’interno di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 38,9 anni. Registrati due nuovi decessi, uno a Parma e uno a Modena.
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Emilia Romagna, dal primo ottobre tornano le misure antismog
BOLOGNA (ITALPRESS) – Ripartono dal primo ottobre e fino al 30 aprile 2022 le misure previste dal piano Pair 2020 – Piano aria integrato regionale – per combattere l’inquinamento e migliorare la qualità dell’aria, a partire dalle limitazioni al traffico, al divieto di utilizzo delle vecchie stufe a biomassa legnosa e di bruciare residui vegetali in pianura. Misure che riguarderanno tutti i comuni di pianura dell’Emilia-Romagna. Ciò anche per dare attuazione alla sentenza della Corte di Giustizia europea del novembre 2020 circa la qualità dell’aria nel nostro Paese, in particolare nel Bacino padano. Le limitazioni alla circolazione per i veicoli diesel Euro 4 verranno introdotte al termine dello stato di emergenza nazionale come previsto da ordinanza del Presidente. Nei Comuni di pianura est e ovest dell’Emilia-Romagna con popolazione inferiore ai 30mila abitanti la circolazione è vietata nei centri abitati dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, per i veicoli privati euro 0 ed euro 1.
Nei 30 comuni della regione con popolazione superiore a 30mila abitanti, ai quali si aggiungono quelli dell’agglomerato di Bologna e i tre comuni che hanno aderito volontariamente all’accordo Pair (Fiorano Modenese, Rubiera, Maranello), non potranno dunque circolare dal lunedì al venerdì, dalle 8,30 alle 18.30, i veicoli diesel fino a euro 3, benzina fino a euro 2, benzina/metano e benzina/Gpl fino a euro 1, ciclomotori e motoveicoli fino a euro 1. Vengono inoltre confermate le quattro domeniche ecologiche al mese con estensione delle limitazioni alla circolazione, previste per i giorni feriali, anche ai veicoli diesel Euro 4. Tra le misure strutturali confermato il divieto di utilizzo, in presenza di riscaldamento alternativo e sempre dal 1^ ottobre al 30 aprile, delle caldaie inferiori alle 3 stelle nei comuni classificati non montani, situati cioè sotto i 300 metri di altitudine e dei camini aperti. Proprio su questo punto la Regione ha aperto un bando, finanziato con 11,5 milioni di euro, per aiutare i cittadini residenti nei Comuni di pianura est, ovest e in quelli dell’agglomerato di Bologna a sostituire le vecchie caldaie con apparecchi meno inquinanti a 5 stelle o pompe di calore.
Confermato anche il divieto di abbruciamento dei residui vegetali, agricoli o forestali in tutti i comuni di pianura. Per quanto riguarda le misure emergenziali, che scattano quando si prevede il superamento del valore limite giornaliero di pm10 per tre giorni consecutivi, nulla cambia rispetto a quanto già previsto a inizio anno per tutti i comuni di pianura, compresi lo stop alla circolazione dei diesel Euro 4 nei 30 Comuni dell’Emilia-Romagna con popolazione superiore a 30mila abitanti, più quelli dell’agglomerato di Bologna e quelli che hanno aderito in modo volontario al Pair così come viene confermato per i veicoli il divieto di tenere il motore acceso durante la sosta, anche al semaforo mentre si attende il verde. E poi il divieto di utilizzo di caldaie inferiori alle 4 stelle in tutti i comuni di pianura, l’abbassamento di 1 grado nelle case (massimo 19°C) e nelle aziende (massimo 17°C); il divieto di spandimento di liquami zootecnici in agricoltura.
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Aumentano i vigneti, E.Romagna autorizza altri 520 nuovi ettari
BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna cresce il vigneto e, in particolare, guadagna terreno la viticoltura bio. E’ l’esito del bando nazionale per l’assegnazione gratuita per il 2021 di appezzamenti aggiuntivi per gli impianti viticoli, in applicazione del regime europeo che ha introdotto il meccanismo delle autorizzazioni – con un limite dell’1% di superficie vitata in più rispetto all’anno prima. La Regione ha rilasciato oggi le autorizzazioni per nuovi vigneti da impiantare nei prossimi 3 anni, per 523 ettari complessivi, a 2.823 aziende vitivinicole che hanno fatto domanda. Tra i criteri di priorità l’Emilia-Romagna ha scelto di introdurre quello della produzione biologica. La superficie vitata richiesta complessivamente dai viticoltori emiliano-romagnoli era di 2.493 ettari e la media concessa a ogni viticoltore è stata di poco superiore ai 1.800 metri quadrati.
AI viticoltori che avevano richiesto la massima superficie vitata assegnabile (1 ettaro) sono stati riconosciuti 1.949 metri quadrati; ai quattro viticoltori biologici e ai 195 viticoltori che hanno richiesto meno di 1.500 metri quadrati, è invece stata assegnata l’intera superficie richiesta.
I viticoltori che hanno ottenuto meno del 50% della superficie richiesta possono, entro il 28 ottobre, rinunciare all’autorizzazione oggi rilasciata, senza incorrere in sanzioni, accedendo direttamente alla piattaforma online del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), sulla quale avevano presentato la domanda. Tutti gli altri viticoltori avranno tempo fino al 28 settembre 2024 per piantare le barbatelle di vite e, nei 60 giorni successivi, presentare al Servizio territoriale competente la comunicazione di fine lavori per impianto.
I nuovi vigneti autorizzati dovranno essere mantenuti almeno per cinque anni, fatti salvi i casi di forza maggiore e per motivi fitosanitari.La mancata utilizzazione delle autorizzazioni oggi assegnate, comporta l’applicazione di sanzioni che possono arrivare all’esclusione fino a tre anni dalle Misur e dell’OCM Vino (come quelle di ristrutturazione e riconversione vigneti o di investimenti nelle cantine) unitamente a sanzioni finanziarie.
Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.agricoltura.regione-romagna.it o scrivere ad [email protected]
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E.Romagna, domenica al voto 48 comuni per 143 candidati sindaci
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono 143 i candidati sindaco in corsa per una delle 48 poltrone da primo cittadino nei comuni al voto in Emilia-Romagna domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021. Di questi poco più di uno su cinque è donna. Le liste a sostegno di questi candidati sono 228 di cui, per quanto riguarda i capoluoghi di provincia, 30 nel solo comune di Ravenna (11 candidati a sindaco, una donna), 21 a Rimini (6 candidati a sindaco, 1 donna) e 19 a Bologna (8 candidati a sindaco, 2 donne). Curiosità e dati sui candidati sindaci e consiglieri sono consultabili sul sito della Regione Emilia-Romagna dedicato alle elezioni, all’indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/elezioni, realizzato in collaborazione tra l’Agenzia di Informazione e Comunicazione della Giunta regionale e la struttura dell’Assemblea legislativa. L’elaborazione dei dati è curata dal servizio statistico della Giunta e dalla Direzione Generale dell’Assemblea legislativa emiliano-romagnola.
Corsa solitaria. In Emilia-Romagna la prossima tornata elettorale amministrativa registra una sola lista e un solo candidato sindaco nel comune dell’Appenino bolognese Gaggio Montano: quindi l’unico ‘avversariò dell’aspirante sindaco della località montana sarà il quorum del 40% più uno dei votanti (per le difficoltà legate alla pandemia la soglia è stata abbassata per legge rispetto al consueto 50%), condizione che rende valida la votazione. La prima volta. Sassofeltrio, comune riminese, passato recentemente dalle Marche al territorio regionale, vota per la prima volta tra le municipalità dell’Emilia-Romagna. La carica degli aspiranti consiglieri. Per uno dei 680 posti da consigliere comunale sono in campo 4.214 contendenti, 1854 donne, il 44%, e 2.360 uomini, il 56%. Si va da Bologna con 641 candidati consiglieri (293 donne e 348 uomini) per 36 seggi, a 832 candidati per Ravenna (384 donne e 448 uomini) e a 586 a Rimini (257 donne e 329 uomini) per 32 seggi ciascuno. A Cento, comune in provincia di Ferrara, 258 candidati (111 e 147 uomini) donne per 24 posti in consiglio.
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E.Romagna, 8 mln per trasformazione digitale di aziende e filiere
BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna cresce l’artigianato 4.0: al via investimenti per 27 milioni di euro – innescati da 8 milioni di contributi a fondo perduto della Regione – con 125 nuovi posti di lavoro. Questo attraverso 230 progetti di trasformazione e crescita digitale delle imprese artigiane emiliano-romagnole, piccole e medie, che andranno anche ad aumentarne la competitività assieme alla filiera manifatturiera in cui sono inserite. Gli investimenti sono l’esito del “Bando per la transizione digitale delle imprese artigiane”, provvedimento ad hoc di viale Aldo Moro che per la prima volta ha sostenuto la trasformazione digitale delle imprese artigiane che in regione superano le 125 mila unità. Tra le domande la quasi totalità, oltre 200, provengono da imprese artigiane che fanno riferimento al sistema Cna e Confartigianato dell’Emilia-Romagna.
Progetti innovativi finalizzati a introdurre le più moderne tecnologie digitali necessarie per accrescere l’efficienza dei processi produttivi e aziendali interni, anche nell’ottica della riduzione degli impatti ambientali delle produzioni, e a rafforzare il loro posizionamento all’interno della catena del valore delle filiere di appartenenza.
Molte delle iniziative finanziate prevedono la combinazione di più tecnologie, realizzando così una vera e propria integrazione dei processi produttivi. I progetti finanziati per assicurare un effettivo impatto, prevedono il coinvolgimento dei soggetti accreditati al network nazionale impresa 4.0 e in particolare i Punti impresa digitale (Pid), i Digital innovation hub (Dih) e i Competence center, attribuendo loro un concreto ruolo nel supporto delle imprese già durante la fase di preparazione della candidatura, per garantire la piena coerenza della proposta con gli obiettivi del bando.
La misura, finanziata anche con risorse europee del Por Fesr, è stata possibile grazie alle novità normative introdotte a fine dicembre 2020 nella legge regionale che disciplina il settore (la numero 1 del 2010, “Norme per la tutela, la promozione, lo sviluppo e la valorizzazione dell’artigianato”) inserendo la possibilità della Regione di intervenire per favorire processi di digitalizzazione e riorganizzazione dei processi produttivi aziendali, nonchè sostenere la produzione innovativa quale modalità di lavoro che nasce dalla fusione tra cultura digitale e produzione manifatturiera.
Sono finanziati 230 progetti sui 248 presentati complessivamente. Quattro investimenti su 10 riguardano l’integrazione digitale orizzontale e verticale dei sistemi produttivi. Tra gli altri investimenti quelli su: internet delle cose (Iot) 12%, cloud computing 11%, robotica 9%, big data & analitycs, manifattura additiva e stampanti 3D, cybersecurity e realtà aumentata.
Dal punto di vista settoriale, 217 progetti su 230 riguardano l’attività manifatturiera. Tra questi: 70 progetti sono nel settore della fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature), 22 stampa e riproduzione di supporti registrati, 22 industrie alimentari e 17 fabbricazione di macchinari ed apparecchiature.
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