Emilia Romagna

L’Emilia-Romagna approva la richiesta di referendum sull’autonomia

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna ha approvato la richiesta di referendum abrogativo della legge Calderoli sull’autonomia differenziata.
“Con una maratona di 24 ore d’Aula per superare l’ostruzionismo della destra – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – l’Assemblea legislativa della nostra Regione, dopo quella della Campania di lunedì, ha appena votato due quesiti referendari per cancellare la proposta sbagliata e divisiva del Governo e, in subordine, per stabilire che prima di devolvere qualsiasi funzione, il Parlamento e il Governo debbano definire e finanziare i Livelli essenziali delle prestazioni per tutto il Paese”. Via libera dell’Aula “su iniziativa congiunta di PD, Europa verde, Emilia-Romagna coraggiosa, Italia viva, Lista Bonaccini presidente e Movimento 5 stelle”.
“L’Emilia-Romagna ha sempre sostenuto ogni processo di decentramento che avvicinasse le decisioni ai cittadini e ai territori – prosegue Bonaccini – ma dentro un quadro chiaro di unità dell’Italia e in una logica di solidarietà e uguaglianza dei diritti. La legge Calderoli, che non mette un euro sei Lep e prevede invece che in molte materie si possa procedere all’autonomia differenziata senza alcuna garanzia di equità territoriale, rischia di spaccare ulteriormente il Paese su pilastri essenziali quali la sanità e l’istruzione. Per questo va cancellata”.
“Dopo Emilia-Romagna e Campania, nelle prossime settimane saranno chiamate a pronunciarsi anche le altre Regioni e Toscana, Puglia e Sardegna hanno già annunciato la propria adesione a questa iniziativa. Col voto di cinque Consigli regionali – chiude il presidente della Regione – sarà dunque possibile chiedere l’indizione del referendum, in analogia a quanto ha già fatto il Comitato promotore nazionale la scorsa settimana a Roma”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Profuga siriana si diploma, salvata dai racconti di Camilleri

BOLOGNA (ITALPRESS) – Salvata dalle storie del Commissario Montalbano di Andrea Camilleri e dalla tenacia di una ampia rete di sostegno fatta da associazioni, volontari e dal CIOFS – FP di Bologna. Questa è la storia incredibile di Fatima Alrachid, profuga siriana che in questi giorni si è brillantemente diplomata all’Istituto Crescente Pacinotti del capoluogo emiliano. E’ una storia dal sapore tutto siciliano quella di Fatima. A otto anni scampa ad una vera e propria strage nel suo paese d’origine: la martoriata Siria. Fugge verso il Libano, altra Nazione dilaniata dalla guerra tra potenze straniere. Arriva in Sicilia assieme alla madre e due fratelli, utilizzando uno dei tanti corridoi umanitari aperti verso il Medioriente. Quando arriva sull’isola siciliana è atterrita dal terrore dei conflitti bellici e dalla paura di perdere quel poco che era riuscita a portare dal suo paese.
Torna, a fatica tra i banchi di scuola, quando ha già 13 anni. A sedici anni riesce a conseguire la licenza di terza media. Poi incontra i racconti di Camilleri. Le si apre un mondo. Riesce a intravedere una speranza e una sicurezza che mai aveva avuto. Sceglie di andare avanti e di non mollare. Con grande forza e determinazione si getta nelle braccia del mondo della Formazione Professionale a Bologna. E’ il suo universo. Passo dopo passo: arriva all’istituto di istruzione superiore Crescenzi Pacinotti e conquista l’ammirazione di insegnanti e compagni di classe. Ora è arrivato il diploma e un futuro meno denso di timori.
Davanti ai commissari ha voluto raccontare la sua storia intitolandola “Difficile ma non impossibile”, spiega quanto siano state importanti le parole dello scrittore siciliano per proseguire gli studi e la sua integrazione nel nostro Paese. Così come per altro il sistema educativo che il CIOFS – Fp porta avanti sulle orme di San Giovanni Bosco.
“L’esempio di Fatima, commenta Suor Manuela Robazza presidente nazionale del CIOFS, non solo ci riempie di gioia per il risultato conseguito dalla ragazza. Ma è l’ennesima dimostrazione che il sistema educativo e professionale, concepito da Giovanni Bosco, è perfettamente linea con i temi che stiamo vivendo. E’ attualissimo perchè mette sempre al centro la persona, facendone emergere le caratteristiche peculiari”.

foto: Italpress

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Nei pronto soccorso diminuiti i codici bianchi e verdi

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna, da gennaio a maggio 2024, i 42 Centri di assistenza urgenza attivi hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi. Una costante riduzione della pressione sui Ps, dato che solo due mesi fa le stesse percentuali, con un numero inferiore di Cau sul territorio, erano di circa la metà. E ancora: per il 2024 si prevedono 400mila accessi ai Cau, su un totale di 1,8/2 milioni al Pronto soccorso + Cau. Se si confrontano i dati gennaio-maggio di quest’anno con quelli dello stesso periodo del 2019 (ultimo anno utile considerato che dal 2020 fino ai primi mesi del 2023 i Ps hanno affrontato l’emergenza Covid), il calo è ancora più consistente: gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono passati, infatti, da 142 a 97 per 1.000 abitanti (-32%). Complessivamente, considerando tutti i codici, gli accessi in Ps da gennaio a maggio 2019 erano stati 180 per 1.000 abitanti, contro i 159 dello stesso periodo 2024 (-21%).
E le previsioni sono altrettanto buone, considerando che stanno aumentando i Cau attivi su tutto il territorio regionale: ad oggi sono 42 e saliranno a 50 entro il 2024. Questo il quadro che emerge dai dati elaborati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività dei Cau, pensati e realizzati per rispondere alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale dei cittadini. Il bilancio è stato presentato oggi in conferenza stampa a Bologna dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “La riorganizzazione dell’emergenza urgenza- sottolinea Donini- sta dando i suoi frutti. Nei primi cinque mesi di quest’anno è evidente il calo di accessi in Pronto soccorso a favore, invece, dei Cau, che capillarmente coprono il territorio regionale. Il sistema sta funzionando, grazie anche al lavoro del personale sanitario e ai cittadini che hanno compreso quanto sia importante accedervi in modo appropriato. Per l’Emilia-Romagna è una sfida, un modello innovativo di sanità che vuole continuare a erogare cure e servizi di qualità e ad essere pubblica ed universalistica. Un modello che può diventare punto di riferimento a livello nazionale”.
Secondo i dati elaborati dalla Regione che ha messo a confronto il periodo gennaio-maggio 2024 con lo stesso periodo del 2019, grazie ai Centri assistenza urgenza gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono diminuiti in tutta l’Emilia-Romagna, in particolare: in provincia di Piacenza sono calati del 45% (da 149 accessi per 1.000 abitanti nel periodo gennaio-maggio 2019 a 82 nello stesso periodo del 2024), in quella di Parma del 52% (da 111 a 53), in quella di Bologna del 33% (da 168 a 113). E ancora in provincia di Ferrara del 37% (da 140 a 88), a Imola del 34% (da 119 a 78), in Romagna del 27% (da 139 a 102), in provincia di Reggio Emilia del 29% (da 117 a 83) e in quella Modena del 19% (da 153 a 124).

foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Infrastrutture, strade e aeroporti. Dalla Regione pronti circa 140 mln

BOLOGNA (ITALPRESS) – Nuovi collegamenti stradali, miglioramento di tratti viari strategici, provinciali e comunali, ma anche interventi per la riqualificazione e il potenziamento degli aeroporti, rispondendo alle esigenze del territorio. Con circa 140 milioni di euro, di cui 100 già disponibili nel 2024, si apre una nuova stagione di cantieri in Emilia-Romagna per la riqualificazione dell’assetto viario. La Giunta regionale ha approvato il bando che finanzia interventi di viabilità provinciale e infrastrutture di trasporto, con risorse dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2021-2027. L’avviso è una diretta conseguenza dell’Accordo per lo sviluppo e la coesione, firmato il 17 gennaio scorso, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Regione Emilia-Romagna, che prevede una linea di azione specifica per sostenere interventi infrastrutturali proposti dalle Province dell’Emilia-Romagna e dalla Città metropolitana di Bologna, con uno stanziamento di 137 milioni di euro.
Il bando è rivolto agli otto Enti provinciali e alla Città metropolitana di Bologna, che dovranno raccogliere e selezionare i fabbisogni dei Comuni e degli altri soggetti attuatori. La prima tranche di finanziamenti, pari a 100 milioni di euro, sarà assegnata già nel 2024, mentre ulteriori manifestazioni di interesse saranno avviate nel 2025 con le restanti risorse. I progetti dovranno essere facilmente cantierabili, strategici per il territorio e sostenuti anche da risorse locali. L’iniziativa è stata presentata questa mattina, a Bologna, in viale Aldo Moro, dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini.
“Rendiamo concreto l’Accordo siglato pochi mesi fa con il Governo per dare al nostro territorio una viabilità migliore, più sicura, moderna e sostenibile- affermano Bonaccini e Corsini-. Investimenti essenziali per continuare a garantire lo sviluppo economico e l’attrattività dell’Emilia-Romagna, che potranno essere incrementati con risorse regionali attraverso specifici bandi nel prossimo futuro. Progetti condivisi, come siamo abituati a fare qui, nell’ambito di una strategia complessiva che tiene conto delle linee di indirizzo del Piano dei trasporti regionale e del Patto per il lavoro e per il clima. Anche attraverso l’offerta di una rete viaria forte i nostri territori potranno restare competitivi e ai vertici del Paese per produttività e benessere”.
L’iniziativa intende in particolare selezionare progetti per la realizzazione di nuovi collegamenti stradali e per il potenziamento, la messa in sicurezza, l’adeguamento e la manutenzione straordinaria di tratti stradali strategici, sia provinciali che comunali. Prevede inoltre interventi per la riqualificazione e il potenziamento delle infrastrutture aeroportuali.

foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Sviluppo rurale, 27 bandi per 344 milioni in Emilia Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Competitività, ambiente, sviluppo e innovazione sono al centro della stagione di bandi messi a punto dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito della programmazione europea dello Sviluppo rurale 2023-27.
Sono 27 i bandi in uscita da oggi a fine anno, con una disponibilità di risorse che ammonta a circa 344 milioni di euro. I fondi a disposizione delle imprese così ripartiti: 132 milioni per interventi agro-climatico ambientali, 171 milioni per la competitività, 28 milioni per sviluppo del territorio e ricambio generazionale con interventi a favore degli under 41, 13 milioni per conoscenza e innovazione.
A fare il punto sullo stato di attuazione della programmazione europea nel settore agricolo in Emilia-Romagna, l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, che oggi in conferenza stampa ha messo in luce le priorità della Regione in questa fase: “Una stagione, questa che va fino al 2027, che guarda all’innovazione e alla sostenibilità come chiavi fondamentali per trasformare l’agricoltura, assieme agli strumenti per sostenere il reddito delle imprese e il loro posizionamento sul mercato, migliorare la qualità delle produzioni e aumentare la competitività. In particolare, il prossimo semestre riveste un ruolo fondamentale nel periodo di programmazione complessivo, in quanto metterà in gioco 209 milioni di euro di investimenti in 13 bandi che interesseranno diversi ambiti. Investimenti che permetteranno inoltre di rilanciare il settore ortofrutticolo, interessato da una stagione particolarmente complessa, così come di ripristinare il potenziale produttivo agricolo e zootecnico danneggiato da calamità naturali, ed eventi atmosferici avversi”.
“Lo Sviluppo rurale- ha proseguito Mammi- rappresenta il libro maestro dell’agricoltura che vogliamo, perchè dà spazio ai sostegni economici, agli investimenti, al ricambio generazionale che porta una nuova visione all’interno dell’impresa agricola. E dà sostegno a tutto il vasto tema della bio-sicurezza e del contrasto alle fitopatie, che assieme al cambiamento climatico rappresentano una delle sfide maggiori per il comparto”.
Per quanto riguarda l’anno in corso, i bandi aperti in questo momento sono quattro per un ammontare complessivo di 23,6 milioni di euro. Fra questi 12 milioni sono rivolti ai servizi pubblici nelle aree rurali prorogato al 12 luglio, 6 milioni per la prevenzione dalle gelate primaverili nei frutteti in chiusura al 6 settembre, 5,6 milioni in due bandi per investimenti forestali in scadenza il 26 luglio.
Il focus sui bandi principali che saranno pubblicati nei prossimi mesi vede i frutteti protetti (23 milioni); il bando ordinario investimenti (45 milioni); il ripristino del potenziale produttivo danneggiato (26,6 milioni); la prevenzione dei danni dovuti alla Psa (1,4 milioni); gli investimenti per il benessere animale (14 milioni); il pacchetto giovani (15 + 15 milioni); gli investimenti agroindustriali (60 milioni); la produzione integrata (17 milioni); la produzione biologica (64 milioni); i suoli con l’adozione di tecniche di semina su sodo (8 milioni); l’apporto di sostanza organica nei suoli (8 milioni).
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna –
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Operazione antidroga a Bologna, misure cautelari e sequestri

BOLOGNA (ITALPRESS) – Bologna al centro di una maxi operazione antidroga dei carabinieri del Comando provinciale, coordinata dalla locale procura della Repubblica, nell’ambito di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di persone indagate per associazione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Le indagini sono state avviate tre anni fa dai carabinieri della compagnia Bologna centro, nei confronti di persone operanti nel capoluogo felsineo e quasi tutte incensurate. Durante l’operazione, i carabinieri hanno eseguito anche misure patrimoniali reali, nello specifico decreti di sequestro preventivo di sette autoveicoli, quattro immobili e undici rapporti finanziari per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, ritenuto provento dell’attività di spaccio.

– Foto: Ufficio stampa Carabinieri –

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Aumentano gli arrivi di turisti nella Riviera Romagnola

BOLOGNA (ITALPRESS) – Maggio da incorniciare e primi cinque mesi del 2024 col segno più. L’Emilia-Romagna piace e viene premiata come destinazione turistica unica sia dai turisti italiani sia da quelli stranieri. Con numeri ottimi in Riviera: a maggio +50,5% gli arrivi rispetto al 2023 (+22,4% sul 2019) e +41,8% le presenze (+30,4% sul 2019). E gli stranieri che fanno registrare un +50% per gli arrivi (+52,6% sul 2019) e un +58,6% per le presenze (+66,2% sul 2019).
Costa come locomotiva che traina tutta l’Emilia-Romagna: a maggio +27,3% gli arrivi rispetto allo scorso anno (+11,4% sul 2019) e +27,9% le presenze (+22% sul 2019). E ancora gli stranieri con un +27,1% per gli arrivi (+26,5% sul 2019) e un +38,4% per le presenze (+44,4% sul 2019).
Leggendo i dati provvisori elaborati dall’Ufficio regionale di statistica si capisce dunque che il Covid e la terribile alluvione del maggio scorso sono stati ormai archiviati dalla macchina dell’ospitalità e delle vacanze emiliano-romagnole.
Risultati positivi che riguardano, nel complesso, tutti i primi cinque mesi del 2024. Da gennaio a maggio cresce il turismo sia per quanto riguarda gli arrivi (+7,5% rispetto allo scorso anno e +2,1% sul 2019), sia per le presenze (+9,3% sul 2023 e +8% sul 2019).
“Risultati che ancora una volta confermano il buon lavoro di squadra di Destinazioni Turistiche, Apt, enti pubblici e privati – commentano il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale a Turismo e Infrastrutture, Andrea Corsini -. L’impegno a proporre una narrazione globale della nostra regione come grande e unica meta culturale, sportiva, enogastronomica ed inclusiva per vacanze adatte a ogni età e in ogni stagione, convince sempre più. E che abbiamo le carte in regola per proporre pacchetti e percorsi in linea con le mutate richieste del mercato internazionale, come si vede dai dati Istat, è ormai cosa nota anche fuori dai confini nazionali. Merito anche qui del lavoro di squadra tra istituzioni ed enti territoriali, nell’ambito della strategia regionale già delineata nella legge sul turismo del 2016, della partecipazione alle fiere internazionali più importanti del settore e delle tante campagne che abbiamo realizzato per sostenere i nostri territori”.
“Numeri che vedremo aumentare ancora – aggiungono Bonaccini e Corsini – quando analizzeremo a consuntivo l’impatto dei grandi eventi sportivi portati qui: dalla Grande Partenza del Tour de France con lo straordinario successo di pubblico nelle città toccate dalle tre tappe, agli Open d’Italia del Golf a Cervia, alla Coppa Davis che tornerà a settembre a Bologna”.
“Il turismo può ancora dare molto all’Emilia-Romagna – affermano -, alle sue tante imprese, agli operatori e per l’occupazione, che potrà crescere ancora. Partivamo da un 9% del Pil portato dal turismo all’economia regionale nel 2019, siamo ormai vicini a superare il 16%. Ci arriviamo dopo la pandemia e una devastante alluvione, dobbiamo tutti esserne orgogliosi”.
Per quanto riguarda i singoli comparti, da registrare nei primi cinque mesi del 2024 la buona presenza degli stranieri nelle Città d’arte: +7,1% per gli arrivi e +11,5% per le presenze sul 2023, con un aumento complessivo, considerando anche gli italiani, rispettivamente del +1,1% e del +4,2%. Ancora meglio il raffronto, italiani e stranieri, con il 2019: +2,8% gli arrivi e +13,3% le presenze.
Recuperano anche le Terme rispetto allo scorso anno con un +9,7% per gli arrivi e un +10,3% per le presenze, sempre considerando italiani e stranieri.
Tutta col segno più e con aumenti significativi, la Collina: +14,3% gli arrivi e +17,2% le presenze sul 2023.
E crescono, seppure in modo più contenuto, le altre località: +1,7% gli arrivi e +0,3% le presenze sempre rispetto al 2023.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Più collaborazione tra sanità e vigili del fuoco in Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Non solo la gestione delle emergenze e delle calamità, ma anche l’operatività quotidiana di due componenti fondamentali per la messa in sicurezza delle persone: è un impegno a tutto campo quello richiesto al Servizio sanitario regionale e ai Vigili del fuoco, che ora rafforzano una consolidata collaborazione per fare, insieme, ancora meglio e ancora di più. E’ stato firmato a Bologna, nella sede dell’assessorato, un accordo quinquennale tra la Direzione generale cura della persona, salute e welfare della Regione e la Direzione Regionale dei Vigili del fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile dell’Emilia-Romagna. Obiettivo principale dell’intesa, il potenziamento e la semplificazione degli interscambi operativi tra i due settori, con particolare riferimento al personale per la formazione e le esercitazioni, ma anche azioni di supporto reciproco: ad esempio, la manutenzione e il reintegro, da parte delle Aziende sanitarie, delle dotazioni di primo soccorso dei Comandi provinciali dei Vigili del fuoco, o la gestione dei defibrillatori. “Quello con i Vigili del fuoco è un rapporto fondamentale, consolidato nel tempo, che già nelle tante emergenze che l’Emilia-Romagna ha dovuto affrontare ha dato prova di funzionare bene – afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffale Donini-.
Ora lo rafforziamo, con un’intesa che punta a favorire l’integrazione delle attività di prevenzione e promozione della salute, la formazione e l’aggiornamento del personale, la regolarizzazione dei flussi informativi e la realizzazione di squadre integrate di soccorso, dove previste. Siamo certi che l’accordo possa costituire un altro passo avanti per la sicurezza e la tutela della popolazione e del territorio”.
“La Direzione Regionale Vigili del fuoco Emilia-Romagna- aggiunge il direttore regionale Vigili del fuoco Emilia-Romagna, ingegner Francesco Notaro- ha stretti rapporti di collaborazione istituzionale con la Regione Emilia-Romagna e in generale con il territorio. Abbiamo infatti in atto una convenzione triennale con l’Agenzia Regionale Sicurezza del Territorio e Protezione Civile e i discendenti Programmi Operativi Annuali per l’ambito dell’Antincendio Boschivo, inoltre una collaborazione con la Regione-Settore Sanità che si è tradotta in numerosi accordi: il primo per la manutenzione periodica dei dispositivi medici, tra cui i defibrillatori presenti nelle sedi e sui mezzi VVF, un accordo successivo per la disinfestazione da imenotteri aculeati, rinnovato ogni anno, poi un accordo per l’integrazione delle squadre USAR (Urban Search and Rescue) VVF con medici e infermieri del servizio di emergenza sanitaria 118.
Anche al fine di rafforzare e consolidare l’ampia sfera dei rapporti istituzionali tra le parti, d’intesa con l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, si è valutata positivamente l’opportunità di sottoscrivere un Accordo quadro, che facesse da cornice generale a tutti gli accordi già stipulati negli anni precedenti e individuasse anche ulteriori ambiti di collaborazione”. Molteplici le forme di collaborazione al centro dell’accordo: favorire l’aggiornamento professionale degli operatori dei Vigili del fuoco che intervengono in ogni contesto emergenziale, attraverso il contatto e la collaborazione con i vari settori della Direzione sanitaria regionale, per rafforzare le capacità di valutazione e di approccio all’intervento di soccorso; contribuire allo svolgimento di studi e ricerche volti all’innovazione tecnologica nei campi di gestione dell’emergenza, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza degli operatori e migliorare la tempestività di intervento delle squadre dei Vigili del fuoco e del sistema sanitario regionale; organizzare eventi, seminari, tirocini o stage e formare gruppi di studio e di lavoro; prevedere interscambi di informazioni ed esperienze.
E ancora, potenziare le opportunità di aggiornamento professionale dei collaboratori della Direzione generale cura della persona, salute e welfare della Regione, soprattutto quelli con particolari specificità, come ad esempio le squadre NBCR (Nucleare biologico chimico radiologico) e USAR (UrbanSearch and Rescue), o quelle che lavorano al soccorso degli animali da compagnia e da reddito. Altro punto dell’intesa: disciplinare la manutenzione e il reintegro delle dotazioni sanitarie di supporto al soccorso esistenti presso i Comandi provinciali dei Vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna; implementare progetti di defibrillazione precoce a favore della popolazione da parte dei Vigili del fuoco; infine, sviluppare iniziative volte a migliorare la resilienza delle comunità in caso di calamità, e a diffondere l’informazione della popolazione e delle aziende.
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