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Emilia Romagna, “foreste” urbane per 37 Comuni di pianura

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono 37 i Comuni di pianura che hanno risposto al bando della Regione Emilia-Romagna, a loro riservato, per promuovere entro la fine dell’anno altrettanti interventi di forestazione urbana con risorse richieste pari a circa 1,8 milioni di euro. E’ il risultato del provvedimento promosso da viale Aldo Moro e che si è chiuso il 1^ luglio scorso proprio con l’obiettivo di aumentare le aree verdi e la superficie boschiva in pianura con lo scopo di migliorare l’ambiente urbano e la qualità della vita dei cittadini che vi risiedono. E il 3 luglio si è anche chiuso il bando dedicato ai vivai dell’Emilia-Romagna che vogliono diventare punti per la distribuzione delle piante della campagna “Mettiamo radici per il futuro”, il grande piano green della Regione che prevede 4,5 milioni di nuovi alberi piantati da Piacenza a Rimini, uno per ogni residente, entro i prossimi quattro anni. Sono 22 i vivai accreditati, quattro in più rispetto allo scorso anno, un’ulteriore conferma della sensibilità delle aziende del territorio per questo progetto.
“Siamo soddisfatti della risposta dei comuni- commenta l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo- è un primo inizio e un risultato non scontato considerando la novità dell’iniziativa, la necessità di individuare le aree di piantagione e poi predisporre tutta la documentazione. Contiamo di pubblicare entro la fine dell’anno il bando 2022, in cui ci saranno nuove risorse, giocando in armonia con i tempi di programmazione dei bilanci che potranno organizzare al meglio le proprie strategie”. I progetti candidati a ricevere il finanziamento di forestazione urbana riguardano sia fasce boscate che veri e propri boschi urbani permanenti. Saranno utilizzate preferibilmente specie autoctone, più performanti nell’assorbimento dei principali agenti inquinamenti atmosferici (Pm10, 03, Co2, NO2) e ad elevata resilienza nei confronti dei cambiamenti climatici e degli stress ambientali che caratterizzano gli ambienti urbani.
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Scuola, in Emilia Romagna lezioni al via il 13 settembre

BOLOGNA (ITALPRESS) – Lezioni al via in Emilia-Romagna lunedì 13 settembre 2021, e chiusura fissata per sabato 4 giugno 2022. Con una decisione della Giunta regionale che ha così accolto l’invito del ministero dell’Istruzione ad anticipare la partenza, acquisito il parere della Conferenza Regionale per il Sistema Formativo sono state fissate le date di avvio e termine dell’anno scolastico 2021/2022 per le classi del primo ciclo di istruzione (elementari e medie) e del secondo ciclo del sistema educativo di istruzione (superiori) e formazione (IeFP). Si anticipano quindi sia la partenza sia la chiusura delle lezioni rispetto al 15 settembre e al 6 giugno fissati dalla delibera di Giunta 353 del 2012, che rimane però valida in tutte le altre parti, compresa la facoltà per le scuole d’infanzia (3-6 anni) di anticipare la data di avvio e di posticipare quella del termine delle attività didattiche, con le modalità e nei limiti previsti nella delibera, tra cui: che la scelta risponda alle finalità del piano dell’offerta formativa e alle decisioni degli Organi collegiali della scuola interessata, e sia assunta d’intesa con il Comune di appartenenza. Il calendario scolastico 2021/2022, nelle classi del I ciclo di istruzione e nelle classi del II ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione è quindi così articolato. Inizio delle lezioni 13 settembre 2021. Festività di rilevanza nazionale: tutte le domeniche; 1° novembre, festa di Tutti i Santi; 8 dicembre, Immacolata Concezione; 25 dicembre, S.
Natale; 26 dicembre, S. Stefano; 1° gennaio, Capodanno; 6 gennaio, Epifania; Lunedì dell’Angelo; 25 aprile, anniversari della Liberazione; 1° maggio, festa del Lavoro; 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; la festa del Santo Patrono.
Sospensione delle lezioni: commemorazione dei defunti: 2 novembre 2021; vacanze natalizie: dal 24 dicembre 2021 al 6 gennaio 2022;
vacanze pasquali: dal 14 al 19 aprile 2022. Termine delle lezioni: sabato 4 giugno 2022.
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E.Romagna, riapre l’Eremo di Bismantova ristrutturato

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un luogo suggestivo e ricco di storia millenaria dove natura, cultura, spiritualità e geologia si intrecciano. ‘Vedetta dell’Appeninò secondo il poeta Giosuè Carducci e visitata dal sommo Dante Alighieri che ne scrive nel IV canto del Purgatorio. La Pietra di Bismantova e il suo Eremo, che rinascono dopo un importante progetto di restauro e recupero, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con quasi 500mila euro attraverso il Programma di sviluppo rurale, per accogliere in sicurezza fedeli e turisti, ma anche studiosi e sportivi.
I lavori, per oltre 600mila euro complessivi, hanno interessato l’ex monastero ai piedi della Pietra e sono stati eseguiti in tre anni. Il tutto grazie alla donazione del complesso da parte della Diocesi di Reggio Emilia e della Unità Pastorale Bismantova (Parrocchia di Ginepreto), al Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano con l’impegno di realizzare un centro dedicato alla custodia del Creato.
Un’operazione che, oltre alle risorse della Regione, ha potuto contare su fondi del Gal Antico Frignano Appennino Reggiano (100mila euro) oltre che del Comune di Castelnovo nè Monti e del Parco nazionale stesso.
Nei nuovi spazi restaurati con i più elevati standard di bioedilizia trovano spazio un museo ispirato ai temi della custodia del creato, sviluppata all’interno dell’enciclica Laudato Sì di Papa Francesco, e alla geologia, oltre a una biblioteca dove consultare tutte le pubblicazioni su Bismantova, una mediateca e un centro polivalente per attività culturali e per i visitatori. L’Eremo benedettino e il nuovo Centro Laudato Sì sono stati inaugurati questa mattina da S.E. Monsignor Massimo Camisasca, vescovo di Reggio Emilia, e dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, alla presenza, tra gli altri, del prefetto di Reggio Emilia, Jolanda Rolli, del sindaco di Castelnovo nè Monti, Enrico Bini, del presidente del Parco nazionale Appennino Tosco-Emiliano, Fausto Giovanelli, e dell’architetta progettista e curatrice dei lavori di restauro, Maria Cristina Costa.

“Torna a vivere un piccolo, grande gioiello dell’Emilia-Romagna- afferma Bonaccini-, un luogo speciale, noto e visitato fin dal primo Medioevo, che racchiude in sè molteplici spunti di interesse tra paesaggio, natura, cultura e storia. Un luogo prezioso, dove ci si può raccogliere in contemplazione e studio, ma anche base di partenza per percorrere i tanti sentieri che portano alla Pietra. Spazi di bellezza rara e di grande valore simbolico, ora che si stanno concretizzando le condizioni per provare a uscire davvero dai lunghi mesi di emergenza sanitaria che abbiamo alle spalle”.
“Grazie agli interventi di restauro eseguiti con un lavoro di squadra e il contributo delle istituzioni religiose, pubbliche e dei privati- chiude il presidente-, l’Eremo si candida così a diventare un centro attrattivo per i tanti turisti, pellegrini e sportivi italiani e stranieri che, ne sono certo, non mancheranno di includere questa meta nei loro programmi di viaggio”.
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Saldi al via in Emilia Romagna, cresce fiducia in ripresa commercio

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il perdurare della pandemia ha confermato la tendenza negativa delle vendite (-1,0 per cento) nel primo trimestre 2021 per gli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna rispetto all’analogo periodo del 2020 che fu solo parzialmente interessato dal lock down. L’indicazione emerge dall’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Intanto domani, 3 luglio, partono i saldi in Emilia-Romagna e l’auspicio è che possa iniziare una fase di recupero. La quota delle aziende che ha rilevato un andamento positivo rispetto al primo trimestre 2020 si è ridotta dal 38,4 per cento al 33,5 per cento. Il numero delle imprese che ha giudicato stabili le vendite allo stesso livello del primo trimestre 2020 è risalita dal 20,7 dal 23,5 per cento, mentre la percentuale che ha rilevato un ulteriore calo tendenziale è salita dal 40,9 al 42,9 per cento. In sostanza, il saldo tra le quote delle imprese che rilevano un aumento o una diminuzione tendenziale delle vendite si è appesantito scendendo da -2,5 a -9,4 punti.
Complice anche l’effetto della stagionalità, ma soprattutto nella prospettiva di un arretramento dell’emergenza sanitaria collegato alla vaccinazione, si attende un deciso miglioramento delle vendite nel corso del secondo trimestre. Si amplia infatti la quota delle imprese che si attendono un aumento del fatturato nel secondo trimestre (dal 7,7 al 28,7 per cento) mentre si riduce notevolmente la percentuale di quelle che temono una riduzione delle vendite (dal 44,1 al 18,1 per cento).
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Siccità, l’allarme dell’Anbi “Emilia Romagna più arida di Israele”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Non piove più: gli effetti del cambiamento climatico colpiscono in modo evidente il territorio bolognese e romagnolo. A segnalarlo è l’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi), sottolineando che le ultime, scarse precipitazioni cadute per lo più “a macchia di leopardo” in Romagna risalgono a 40 giorni fa. Dall’inizio dell’anno il totale delle piogge è di circa 170 millimetri, cioè la metà esatta della media del periodo ed inferiore di almeno il 40% alle precipitazioni registrate nell’arido territorio di Haifa, in Israele. E’ un trend, che si ripete dopo l’anno più siccitoso in tempi recenti, cioè il 2020, a conferma dello stabilizzarsi di una situazione di criticità idrica, accentuata dall’emergenza climatica. Lo stato del fiume Po preoccupa per la precoce discesa del livello (oggi a circa il 30% della portata storica): è da lì, infatti, che trae origine il canale Cer, indispensabile “autostrada dell’acqua”, che trasporta risorsa idrica dal Ferrarese a Rimini lungo un tracciato di 135 chilometri; infatti, attualmente la somma delle portate dei fiumi appenninici della regione non arriva alla metà di quella del canale, oggi pari a 55.000 litri al secondo.
Le rilevazioni più aggiornate segnalano che quest’anno il sistema Cer ha già distribuito oltre 150 milioni di metri cubi d’acqua a servizio dell’agricoltura, nonchè per i potabilizzatori di Romagna Acque e di Hera-Imola, per il termovalorizzatore dei rifiuti di Bologna (Hera), per l’industria (petrolchimico di Ravenna e primarie realtà agroindustriali), nonchè per oltre 4.000 ettari di zone umide, tra cui alcune di importanza internazionale (convenzione di Ramsar). “E’ la più evidente dimostrazione della multifunzionalità, che possono assumere le opere idrauliche e che è alla base della nostra progettualità: dai 23 nuovi bacini previsti dal Piano di Efficientamento della Rete Idraulica ai mille laghetti medio-piccoli della proposta lanciata con Coldiretti” ricorda Francesco Vincenzi, Presidente di Anbi.
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Transizione verde, ok documento strategico 2021-2027 in Emilia Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una visione condivisa per il futuro dell’Emilia-Romagna. Un programma unitario degli obiettivi da raggiungere attraverso l’azione coordinata di investimento delle risorse europee e nazionali stanziate per la ricostruzione post pandemia. Per un rilancio e uno sviluppo sostenibile dell’Emilia-Romagna, tenendo insieme le esigenze di breve periodo con le trasformazioni strutturali di lungo termine, per rafforzare le reti sociali, ricucire le distanze territoriali, rafforzare la competitività del sistema economico-produttivo e l’attrattività della regione.
E’ il Documento Strategico Regionale (DSR) per la programmazione unitaria delle politiche europee di sviluppo 2021-2027 (il nuovo settennato di definizione dei fondi europei, scaduto il precedente), redatto dalla Giunta regionale e approvato oggi dall’Assemblea legislativa.
Dopo un ampio confronto nelle Commissioni assembleari e in Aula, e con le parti sociali nel Patto per il Lavoro e per il Clima, Il DSR dà gambe a molte delle scelte contenute nel Patto stesso, delineando la cornice strategica nella quale indirizzare l’insieme dei fondi europei e nazionali 2021-2027 su cui potrà contare l’Emilia-Romagna.
Dopo il DSR, per quanto attiene in particolare ricerca e innovazione, l’Assemblea legislativa esamina sempre oggi un secondo importante documento di programmazione definito dalla Giunta: la Strategia regionale di specializzazione intelligente (S3). Anch’esso intreccia le grandi sfide europee e per i prossimi sette anni vede l’Emilia-Romagna investire su Big data, Intelligenza artificiale, trasformazione ecologica, idrogeno verde, space economy, automotive, salute, cultura, agroalimentare, manifattura e filiere innovative, edilizia, turismo nonchè la trasformazione digitale della Pubblica amministrazione.
“Si tratta di documenti decisivi per il futuro del nostro territorio- ha affermato nel suo intervento in Aula il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- sui quali abbiamo voluto un confronto vero e responsabile. Importante è stato il contributo della maggioranza e della minoranza. Ora siamo pronti al confronto con il Governo in merito alle risorse straordinarie del PNNR, forti della condivisione con le parti sociali, il sistema istituzionale e il territorio che abbiamo avuto nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima e della discussione in Assemblea legislativa. L’Emilia-Romagna è in cima alla classifica nazionale rispetto al pieno utilizzo dei fondi europei, per stato di avanzamento dei programmi e velocità di spesa. Anche per questo abbiamo l’urgenza di sostenere la ripresa con i nuovi fondi. Lo potremo fare anche grazie ad una dotazione di risorse senza precedenti: l’accordo di riparto tra Regioni vede l’Emilia-Romagna avanzare in modo considerevole. Solo per la parte Fesr e FSE+, come noto, parliamo di programmi da quasi 2 miliardi e 50 milioni di euro, oltre il 60% in più delle risorse del precedente settennato. Anche l’Accordo sul biennio 2021-22 del Piano di sviluppo rurale potrà contare su 408,8 milioni di euro, il 35% in più rispetto alla programmazione precedente”.
“Adesso la sfida è tradurre rapidamente in un’opera di rilancio diffuso e per tutti la visione delineata in questi due importanti documenti. Che si tratti di progetti di impresa o di infrastrutture di ricerca, di formazione e politiche per l’impiego per giovani e donne, l’Emilia-Romagna conferma e amplia le potenzialità per competere con le regioni più innovative a livello globale. E’ un’occasione storica per il nostro Paese, che l’Emilia-Romagna vuole cogliere a pieno, mettendosi in prima linea nella transizione ecologica e nella trasformazione digitale, così come nel contrasto alle diseguaglianze e agli squilibri territoriali. Qualità della vita, eccellenze formative, capacità produttiva, giustizia sociale sono elementi identitari della nostra comunità: vogliamo tenerli insieme nell’era della complessità- ha chiuso Bonaccini- per costruire un presente e un futuro diversi in termini di opportunità, tutele, emancipazione, innovazione”.Entrambi i documenti – la cui redazione ha visto il coordinamento del sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Davide Baruffi – tengono conto dell’impatto della pandemia che ha acuito anche in Emilia-Romagna le diseguaglianze sociali, di genere, generazionali, tra settori economici e tra territori e ha generato nuovi bisogni e nuove sfide. Con il Patto per il Lavoro e per il Clima, la Regione ha condiviso con il sistema territoriale il nuovo progetto di rilancio e sviluppo volto a generare lavoro di qualità, accompagnando l’Emilia-Romagna nella transizione ecologica e digitale. Un progetto che assume come riferimento decisivo l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu, fondato sulla sostenibilità, nelle sue tre componenti inscindibili, quella ambientale, sociale ed economica.
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In Emilia Romagna cibo e turismo per ripartenza

BOLOGNA (ITALPRESS) – Tre mesi di appuntamenti, un unico comune denominatore: il cibo. L’Emilia-Romagna mette in campo un palinsesto di eventi fino a ottobre che punta su cibo e turismo. “Il cibo – spiega l’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi nella videoconferenza stampa di presentazione del cartellone – non è solo un prodotto, ma è espressione di una cultura, di un territorio”. Dunque, “il filo conduttore è quello dell’enogastronomia”, che in Emilia-Romagna sempre più si sposa con il turismo visto che, in epoca pre-Covid, ha registrato un bacino medio di poco meno di 60 milioni di presenze turistiche di cui oltre 43 nella sola Riviera Romagnola (fonte Osservatorio turistico regionale). Inoltre, secondo l’ultima edizione del Rapporto sul turismo enogastronomico italiano, l’Emilia-Romagna si colloca come una tra le prime mete scelte dai turisti nazionali per la capacità di legare vacanza ed enogastronomia di qualità. “Possiamo offrire moltissimo da questo punto di vista”, assicura l’assessore.
Dal Motor Valley Fest alla Notte Rosa, da Tramonto di Vino ad Al Meni e al Meeting di Rimini per proseguire con le fiere di Cibus Parma, Macfrut Rimini e Sana Bologna, sono davvero tante le occasioni di intreccio offerte dal territorio tra cibo, cultura, storia e tradizione. “Non è stato facile costruire questo palinsesto a causa della pandemia, ma è venuto fuori un buon lavoro”, sottolinea Mammi.
Per l’assessore l’Emilia-Romagna dei prodotti di qualità è “un grande patrimonio che vogliamo tutelare e far conoscere sempre di più”. Forte dei suoi 44 prodotti a marchio DOP e IGP in ambito agroalimentare e 30 a denominazione d’origine in quello vitivinicolo, che da solo vale oltre 3,5 miliardi di euro l’anno e dei 398 prodotti agroalimentari tradizionali, il meglio dell’enogastronomia emiliano-romagnola, sarà il trait d’union di otto importanti manifestazioni che si svolgeranno nel corso dell’estate, grazie alla collaborazione tra assessorato regionale all’Agricoltura e Apt servizi, per mettere sempre più sistema e aumentare l’attrattività dell’Emilia-Romagna. “Il turismo – aggiunge l’assessore Andrea Corsini – è un settore che ha forte trasversalità” e la programmazione messa a punto dalla Regione fino a fine ottobre servirà “per incentivare le presenze turistiche, portare cittadini e imprese internazionali nella nostra regione”. “Nel 2015 – spiega ancora Corsini – facemmo una scelta molto chiara quando progettammo la nostra partecipazione ad expo di Milano decidendo di fare una grande operazione di rilancio dell’offerta turistica regionale e modernizzazione. Quella scelta è stata confermata dai numeri degli ultimi anni”.
“Sulla food valley abbiamo costruito un vero e proprio pacchetto turistico”, sottolinea Corsini. Intanto, però, la Regione sta pensando di organizzare per ottobre – come anticipa Corsini durante la conferenza stampa – un evento diffuso su tutto il territorio regionale “dedicato al cibo, alle eccellenze enogastronomiche”. Sarebbe una “Food Valley Fest” rivolta soprattutto al mercato internazionale. Al momento la Regione sta ragionando secondo lo scenario pandemico attuale, ma – avverte Corsini – “se le condizioni dovessero essere diverse adatteremo la nostra programmazione”. Tornando al calendario estivo, si parte con il Motor Valley Fest, il festival diffuso della Terra dei Motori a Modena dall’ 1 al 4 luglio, dove le produzioni di eccellenza del territorio saranno presentate al pubblico in un’area dedicata in piazza Grande dove si affacciano il Duomo, la Torre Ghirlandina e il Palazzo Comunale. In occasione di un esclusivo barbecue allestito come anteprima del Festival mercoledì 30 giugno, sarà Massimo Bottura, chef pluristellato, che accoglierà nel suo ‘Casa Maria Luigià la stampa estera e italiana giunta a Modena per raccontare il ‘Fest’.
E, sempre a firma Bottura, 150 ospiti tra stampa italiana ed estera, amministratori delegati delle principali case automobilistiche e stakeholder della Motor Valley emiliano-romagnola saranno accolti negli spazi dell’antica Accademia Militare di Modena l’1 luglio per una cena con il meglio dell’enogastronomia emiliano- romagnola. Si prosegue poi con la Notte Rosa (26 luglio-1 agosto), evento clou dell’estate sulla Riviera Romagnola con la prima tappa a Cervia il 29 luglio di Tramonto di Vino, il ‘road show’ del gusto dell’Emilia-Romagna che da oltre 15 anni promuove i prodotti Dop e Igp regionali insieme ai vini della guida “Emilia Romagna da bere e da Mangiare 2021/22”. E ancora, Al Meni ‘Circo mercato di sapori e cose fatte con le mani e col cuorè nella ormai nota formula dello chef Massimo Bottura, che porterà a Rimini il 7 e l’8 agosto, nell’anno dell’inaugurazione del nuovo Museo dedicato a Federico Fellini, fra castello e teatro, palazzi d’arte e piazza dei sogni, personalità del mondo della cultura, del cinema, e della gastronomia. Bottura e i migliori talenti della gastronomia italiana e internazionale presenteranno al pubblico piatti stellati e grandi prodotti fra ‘show cooking’ e mercati della terra. E poi il Meeting di Rimini dal 20 al 25 agosto, dove sarà realizzato uno stand di oltre 100 mq in cui i temi agroalimentari e il turismo saranno presentati in una mostra/percorso informativo, con totem e pagine informative per promuovere le produzioni di qualità legate al turismo religioso, dei cammini e degli agriturismi. Infine, tra la fine di agosto e la prima metà di settembre, saranno tre le fiere legate ai prodotti della terra. Il primo appuntamento è con Cibus (31 agosto-3 settembre) a Parma Città creativa enogastronomia Unesco, dove sarà allestito uno spazio all’interno dello stand di Unioncamere sempre per la promozione delle produzioni di qualità e del territorio e dove si svolgerà una sfida tra alcuni chef di Francoforte, selezionati con un programma di promozione in Germania, che realizzeranno ricette con i nostri prodotti. A seguire il Macfrut (Rimini 7-9 settembre), dove uno stand di circa 200 mq sarà occasione per sviluppare la promozione delle produzioni di qualità ortofrutticole soprattutto all’estero e in collaborazione con la rete regionale dei Centri agroalimentari. Infine, al Sana (Bologna 9-12 settembre), fiera dedicata al biologico, nello stand di oltre 100 mq saranno presentati prodotti del territorio, legati alla tradizione ma sempre più sostenibili grazie a tecniche di coltivazione innovative.
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Qualità della vita, l’Emilia Romagna guida la classifica delle Regioni

MILANO (ITALPRESS) – Cagliari si distingue per essere una provincia a misura di bambino. Ravenna un luogo attraente per i giovani. Trento svetta per il benessere degli anziani. Tre province molto diverse “vincono” la sfida della qualità della vita declinata per i tre target generazionali, in base agli indicatori statistici selezionati dal Sole 24 Ore, presentati per la prima volta nell’edizione di lunedì 28 giugno. L’Emilia Romagna, oltre al primato di Ravenna, in cima alla classifica delle province più attrattive per i giovani, conquista anche gli altri 2 gradini del podio e conta in totale ben sei province presenti nella top ten di questa classifica (Ferrara 2°, Forlì-Cesena 3°, Piacenza 5°, Parma 6° e Bologna 8°); Ferrara e Ravenna sono presenti anche nella top della classifica delle province più attrattive per i bambini, posizionandosi rispettivamente 6° e 8°, mentre la classifica delle province più attrattive per gli anziani vede presenti nella top ten Ravenna (2°), Bologna (5°) e Parma (6°). “Essere una regione attrattiva per i più giovani è un risultato che ci deve rendere tutti orgogliosi, continuiamo a lavorare per attrarre e far rimanere qui sempre più giovani menti e talenti”, ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
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