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Emilia Romagna, “caccia” a varianti Covid con sequenziamento nuovi casi

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna da questa settimana l’operazione di sequenziamento, utile a individuare eventuali varianti presenti, viene effettuata su tutti i nuovi casi positivi Covid 19 registrati. A spiegarlo, l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini: “Abbiamo sempre fatto una attività di sequenziamento settimanale, casuale, sui casi positivi, secondo quanto previsto dalle indicazioni dell’Istituto superiore di sanità. Da questa settimana, invece, visto anche il numero ridotto di nuovi contagiati giornalieri, il sequenziamento viene ulteriormente incrementato e fatto su tutti i nuovi casi positivi registrati”. Rispetto alla variante Delta, l’assessore sottolinea come “sarà possibile fare una valutazione più approfondita sul suo reale impatto dalla prossima settimana, dopo avere valutato almeno una serie settimanale di dati”.
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Raccolta differenziata al 72,5% in Emilia Romagna, il record a Ferrara

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna cresce ancora la raccolta differenziata dei rifiuti. Nel 2020, anno della pandemia, secondo i dati dell’annuale Rapporto curato della Regione, ha raggiunto in media il 72,5%, sostanzialmente in linea con l’obiettivo del 73% fissato dal Piano regionale dei rifiuti, nonostante i mesi di lockdown e restrizioni. Un ulteriore passo avanti anche per i materiali avviati al recupero, circa 2,1 milioni di tonnellate, +,6% rispetto all’anno precedente. Tra i capoluoghi di provincia il risultato migliore è stato raggiunto da Ferrara, con l’87,6% di rifiuti differenziati, seguita da Reggio Emilia (84,8%) e Parma (82,6%). A seguire Forlì (82,1%), Cesena (72,7%), Rimini (71,7%), Piacenza (71%), Ravenna (62,1%) e Bologna (55,4%). Incrementi si registrano anche in tutte le province, ad eccezione di Modena, che rimane pressochè stabile al 72,9%. Molto rilevante anche il risultato raggiunto da 110 comuni (il 34% del totale) che hanno toccato o sono andati oltre l’80% di raccolta differenziata. Altri 29 comuni (circa il 9%) hanno addirittura raggiunto o oltrepassato la soglia del 90%. “Si tratta davvero di un risultato complessivo molto buono”, sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo. Per quanto riguarda le diverse tipologie di rifiuto conferite in modo separato, si segnala nel 2020 un miglioramento generalizzato: la percentuale maggiore di differenziata riguarda il verde (21,7%), la carta (17,9%) e l’umido (16%). Seguono vetro (9%), plastica (8,3%) e legno (7,7%); rifiuti da costruzione e demolizioni (4,4%) e ingombranti (4,4%); i cosiddetti “altri rifiuti” come acidi, batterie, farmaci, oli, vernici, ecc. (3,4%); rifiuti derivanti dallo spazzamento delle strade (2,8%); metalli (1,8%); Raee (1,4%) e compostaggio domestico (1,2%). Per quanto riguarda i capoluoghi di provincia e i territori costieri, 13 Comuni hanno raggiunto l’obiettivo del 70% di raccolta differenziata fissato dal Piano regionale dei rifiuti entro il 2020. Si segnalano i comuni ferraresi di Mesola (78,5%), Goro (77,9%) e Codigoro (75,6%) e quelli riminesi di Misano Adriatico (88,7%), Cattolica (79,2%) e Riccione (70,4%). Sono invece 101 i Comuni di pianura che hanno superato il target del 79% definito per quest’area territoriale e 33 gli enti locali situati in zone di montagna che hanno centrato l’obiettivo del 65%.
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Libri, Sangiuliano a Ferrara racconta Reagan e la risposta alla crisi

FERRARA (ITALPRESS) – Lavoro, taglio delle tasse, una politica che dia valore al governo della cosa locale e alle esperienze amministrative maturate sui territori. Sono alcune delle ‘ricettè contro la crisi emerse nella serata di martedì 22 giugno a palazzina Marfisa d’Este dal racconto e dalle riflessioni del direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano, ospite per presentare il suo libro “Reagan. Il presidente che cambiò la politica americana”. A dare il benvenuto a Sangiuliano è stato il sindaco Alan Fabbri, con l’assessore Marco Gulinelli e Alberto Lazzarini, presidente della commissione culturale dell’ordine dei giornalisti. In collegamento Vittorio Sgarbi. Nicola Minelli, dell’ufficio Comunicazione e progettazione del Teatro Comunale Abbado, ha moderato l’incontro. Incontro concluso con ‘sorpresà, in sala, si è presentato Adriano Franzolin, ferrarese con origini veneziane già titolare della ‘Golf shoes’, fabbrica artigianale di scarpe da golf, mostrando la calzatura che coniò per Reagan e i ringraziamenti ricevuti dallo stesso presidente americano: “La richiesta di creare un modello per il presidente mi arrivò dall’ambasciatore statunitense, che conosceva la nostra azienda. Fu un’emozione inaspettata e straordinaria”.
Il direttore del Tg2 ha sondato la storia del 40esimo presidente americano e le sfide che si trovò ad affrontare (la crisi degli anni ’70, il post-Vietnam, il Sudamerica, la corsa agli armamenti nucleari) ricercando “la cassetta degli attrezzi” per giudicare il presente. “Reagan ereditò una situazione disastrosa e un Occidente in forte depressione, arrivando a gestirla forte di un’esperienza importante come governatore della California per due mandati. E proprio da governatore riuscì a strappare alla povertà tanti cittadini, facendoli uscire da un sistema basato fondamentalmente sui sussidi per offrire loro la prospettiva di un lavoro. E’ una situazione che riporta all’attualità, penso al dibattito sul reddito di cittadinanza”. E poi, tra gli argomenti toccati, la politica fiscale (“Reagan aderì alla teoria della curva di Laffer: se la pressione fiscale è esasperante le persone non lavorano più. Per questo tagliò le tasse creando solo due aliquote fiscali”) e il valore dell’esperienza amministrativa locale (“i veri politici non sono quelli che nascono nei palazzi ma quelli che hanno governato sul territorio. L’America ha una tradizione di presidenti che hanno speso le prime esperienze nel governo della cosa locale”).
La chiusura della serata è stata una ulteriore occasione per una riflessione sui tempi moderni: “Qual è il male del nostro tempo? A mio avviso è il Partito unico del politicamente corretto – ha detto Sangiuliano -, in base al quale non si può più fare nulla, più dire nulla. E’ un blocco rispetto alle grandi potenzialità che abbiamo come Paese”. Anche per Sgarbi ci sono stati tutti gli elementi per un ritorno al presente: “Gli americani hanno visto in Reagan un non-politico che parlava la lingua dei cittadini riuscendo ad abbassare le tasse e a migliorare le condizioni di benessere sociale dei più deboli. Da questo punto di vista il modello di Reagan e quello di uno Stato che non è rapace e che è in grado di limitare in maniera ragionevole la tassazione è attuale. E’ stato di più che un grande socialista perchè ha interpretato le esigenze reali del popolo: il lavoro va premiato con la detassazione”. Anche Lazzarini ha concordato nel considerare la dottrina di Reagan oltre gli schemi attuali destra-sinistra, con il suo “conservatorismo che ha guardato al dopodomani”. Il sindaco Fabbri ha ringraziato tutti “per questo viaggio nel passato alla ricerca degli elementi per giudicare e affrontare il presente” e ha detto: “La storia di grandi presidenti nati e cresciuti dal ‘bassò dimostra il valore dell’amministrazione locale, del contatto diretto con i cittadini, che in un sistema virtuoso deve essere riconosciuto e valorizzato. Questo ritengo che sia il primo e vero valore della politica”.
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Emilia Romagna, riaperti i centri diurni per anziani e disabili

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna sono riaperti per anziani e persone con disabilità i Centri diurni, Centri socio-riabilitativi diurni e i Centri socio occupazionali, con la ripresa delle attività ordinarie di accoglienza, educazione e riabilitazione attive prima della pandemia. La Giunta regionale ha infatti approvato le nuove indicazioni per garantire la completa apertura di questi servizi, dopo lachiusura del 10 marzo 2020 a seguito della prima ondata di Covid-19, e poi parzialmente riattivati a fine maggio dello stesso anno. Si tratta di un provvedimento molto atteso dalle persone più fragili (disabili, anche gravi, e anziani), che possono finalmente riprendere a tempo pieno le attività educative, riabilitative, formative e di socializzazione, interrotte durante il lungo periodo di lockdown da emergenza sanitaria; ma anche dalle loro famiglie, che possono contare nuovamente, per alcune ore del giorno, su un sostegno esterno. “Abbiamo compiuto un altro importante passo per ristabilire questi luoghi indispensabili per la socialità e la vita di relazione delle persone più fragili- dichiarano la vicepresidente Elly Schlein e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – Lo abbiamo fatto tenendo in considerazione la situazione epidemiologica attuale in costante miglioramento e il positivo stato di avanzamento della campagna vaccinale, mantenendo però la prudenza e le raccomandazioni al rispetto delle regole di sicurezza”. Tra le principali indicazioni da seguire viene riproposta quella di continuare a lavorare per gruppi di persone, garantendo il più possibile la continuità e stabilità degli utenti appartenenti ai singoli gruppi e degli operatori loro dedicati; oltre, naturalmente, l’applicazione puntuale delle norme igienico-sanitario di prevenzione del contagio da Covid. Con l’apertura a tempo pieno, tornano dunque le modalità ordinarie di frequenza in vigore prima della chiusura, nel rispetto della capacità ricettiva formalmente autorizzata ad ogni singola struttura. Per aumentare la capacità di accoglienza del servizio potrà essere programmata l’apertura anche nei fine settimana e nel periodo estivo.
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Sanità, accordo programma governo-Regione Emilia Romagna da 145 mln

BOLOGNA (ITALPRESS) – E’ partita dall’Hub vaccinale dell’ex Aeronautica di Modena la nuova visita in Emilia-Romagna del ministro della Salute, Roberto Speranza.
Mille metri quadri di spazio riqualificati in poche settimane, tra gennaio e febbraio scorsi, dove vengono effettuate fino a 1.700 somministrazioni al giorno.
Accompagnato dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, il ministro ha incontrato il personale sanitario impegnato nella campagna vaccinale.
Tappa successiva Carpi, dove, al Palazzo dei Pio, il ministro ha sottoscritto con l’assessore l’Accordo di Programma V Fase I Stralcio tra Governo e Regione: l’atto prevede la realizzazione, in Emilia-Romagna, di 38 interventi, per un totale complessivo di 145,4 milioni di euro, di cui 138,1 statali e 7,3 regionali. In programma, Case della salute (nuove o ristrutturate), nuovi Hospice, interventi su strutture ospedaliere, acquisto e ammodernamento di tecnologie biomediche e informatiche. Interventi previsti nei territori di tutte le aziende sanitarie.
Sempre a Carpi, Speranza ha presenziato alla firma dell’Accordo territoriale per il nuovo ospedale tra Regione Emilia-Romagna, Comune, Provincia e Azienda Usl di Modena. Tra gli obiettivi prioritari dell’Azienda, il nuovo ospedale di Carpi – che ha già visto assegnati con delibera Cipe (del luglio 2019) 60 milioni di euro – è il più importante intervento di edilizia sanitaria dei prossimi anni nell’ambito della provincia e tra i maggiori a livello regionale, insieme agli altri due nuovi nosocomi previsti nella programmazione regionale, quello di Piacenza e quello di Cesena.
“Mentre la campagna vaccinale prosegue senza sosta, siamo al lavoro per costruire un futuro che veda al centro una sanità ancora più forte: pubblica, al servizio del cittadino e per tutti, senza distinzioni fra il povero e il ricco- afferma il presidente Bonaccini-. Lo facciamo investendo sulla medicina di territorio, portando i servizi direttamente nelle comunità locali, allargando la rete della prevenzione e della cura. In Emilia-Romagna, dove abbiamo il numero più alto di Case della salute attive nel Paese, è un percorso che abbiamo iniziato da tempo, ma è fondamentale rafforzarlo per non far cadere la prima lezione che ci è venuta dalla pandemia, qui e nel Paese. La nostra sanità pubblica è un valore in sè e rappresenta uno dei diritti fondamentali delle persone. Un diritto che va tutelato non a parole, ma con interventi concreti. E’ quanto stiamo facendo qui. E la visita del ministro Speranza – che ringrazio per l’attenzione costante verso i territori – è una occasione non solo per fare il punto della situazione, ma anche per definire alcuni accordi fondamentali per dare ancora più qualità al nostro Servizio sanitario”, chiude Bonaccini.
La visita del ministro Speranza si concluderà nel pomeriggio a Silla di Gaggio Montano, sede di uno dei due Hub vaccinali dell’Appennino bolognese.
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Lepore e Gualtieri vincono le primarie a Bologna e a Roma

Matteo Lepore e Roberto Gualtieri sono i vincitori delle primarie a Bologna e a Roma. Saranno loro i candidati sindaci del centrosinistra per le elezioni comunali di ottobre.

“Siamo carichi e determinati a fare un grande lavoro in queste settimane fino a ottobre. Dobbiamo rilanciare Roma”, sono state le prima parole di Gualtieri.

“Con questo risultato Bologna si conferma la città più progressista d’Italia con un centrosinistra forte e unito che saprà vincere l’appuntamento di ottobre”, dice Lepore.

“La prima scommessa è vinta. Le primarie a Roma e Bologna sono un successo di popolo e pur in epoca Covid hanno affluenza come preCovid. Il successo di Lepore e Gualtieri
dimostra che abbiamo avuto ragione a non aver paura a farle perché il popolo di centrosinistra è con noi. Avanti!”, commenta il segretario del Pd Enrico Letta.
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Amministrative, al via voto primarie centrosinistra a Roma e Bologna

ROMA (ITALPRESS) – Tutto pronto a Roma e a Bologna per le primarie del centrosinistra. Oggi iscritti e simpatizzanti sono chiamati a scegliere nei gazebo il candidato sindaco che sfiderà centrodestra e M5s alle elezioni comunali previste in autunno. Nella capitale sarà una sfida a 7 tra Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Roberto Gualtieri e Tobia Zevi. I seggi sono aperti dalle 8 alle 22. Per votare bisogna avere più di 16 anni, presentarsi con la carta d’identità e versare un contributo di 2 euro. L’elezione è aperta anche agli stranieri residenti. Occorre inoltre rilasciare il consenso per il trattamento dei dati. Previsto per la prima volta il voto online per chi si è registrato alla specifica piattaforma entro il 17 giugno con lo Spid. Gli sfidanti. Imma Battaglia, 61 anni attivista Lgbt, è candidata per “Liberare Roma”. Giovanni Caudo, 57 anni, urbanista e professore universitario, è stato assessore all’Urbanistica con il sindaco Ignazio Marino è attualmente presidente del Municipio III. Paolo Ciani, 51 anni, proviene dalla Comunità di Sant’Egidio ed è candidato per “Demos – Democrazia Solidale”. Stefano Fassina, 55 anni, già sottosegretario all’Economia è deputato di Liberi e Uguali. Cristina Grancio, 50 anni, è candidata del Partito Socialista dopo essere stata eletta nel Movimento Cinque Stelle al Comune di Roma durante le ultime amministrative. Roberto Gualtieri, 54 anni, ex ministro dell’Economia e delle Finanze con il secondo governo Conte, eletto deputato il primo marzo 2020, è il candidato del Pd. Infine Tobia Zevi, 38 anni, esponente della Comunità ebraica di Roma.
Più ristretto il campo dei partecipanti a Bologna, dove però il confronto è stato decisamente più acceso. A sfidarsi saranno Matteo Lepore, 40 anni, assessore alla Cultura al Comune di Bologna e candidato del Pd, e Isabella Conti, classe 1982, sindaca del comune di San Lazzaro di Savena, esponente di Italia Viva che si presenta però come indipendente.
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Emilia Romagna, allentate le regole per le visite negli ospedali

BOLOGNA (ITALPRESS) – La situazione contagi da coronavirus migliora e l’Emilia-Romagna è pronta a rivedere le regole per gli accompagnatori e i visitatori nelle strutture ospedaliere, permettendo a degenti e pazienti di avere al proprio fianco le persone più care. Consentendo anche a caregiver e volontari di svolgere le proprie attività nella maniera più semplice.
L’eccezione è rappresentata dal fatto che queste norme non si applicano ai pazienti che accedono in ospedale per prestazioni già programmate o che si recano al Pronto soccorso: per loro sono previsti differenti percorsi specifici. Per quanto riguarda i reparti non Covid, è garantito l’accesso a un solo visitatore per paziente, nel rispetto dei protocolli di sicurezza: una autodichiarazione servirà a registrare l’eventuale presenza della certificazione verde. Nei reparti con degenti positivi al Covid-19, dove di norma non sono ammesse visite, lì dove autorizzate dalle direzioni sanitarie potranno preferibilmente accedere persone che possano esibire una certificazione vaccinale o di avvenuta guarigione e comunque solo con il ricorso a rigide regole e strumenti di protezione. Restano valide tutte le misure igienico-comportamentali basilari attualmente vigenti. La permanenza nelle aree comuni, dalle sale di attesa alle zone ristoro, è concessa solo per il tempo strettamente necessario. “Abbiamo sempre messo le persone al centro dei nostri percorsi di cura- afferma l’assessore alle Politiche per la salute Raffaele Donini- e in questi mesi di diffusione del virus limitare ai pazienti la possibilità di vedere i loro cari è stata per noi una decisione sofferta ma necessaria per garantire la sicurezza di tutti. Ora che l’andamento dei contagi ce lo consente, abbiamo modificato molte delle norme, per consentire a chi è ricoverato di avere vicino le persone a cui tiene e che possono permettergli di affrontare la degenza con uno spirito sicuramente più favorevole alla guarigione”.
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