BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Emilia-Romagna è sempre più verde. Si rafforza e accelera il progetto “Mettiamo radici per il futuro”, il grande piano green messo in campo dalla Regione per incrementare la superficie boschiva e le aree verdi con la messa dimora di 4,5 milioni di nuovi alberi, uno per ogni abitante, entro i prossimi quattro anni.
E’ terminata il 15 aprile scorso la fase d’avvio del progetto che, in poco più di sei mesi, ha portato alla piantumazione in tutto il territorio di circa 580 mila nuove specie arboree distribuite gratuitamente dalla Regione a scuole, associazioni, enti pubblici, aziende private e singoli cittadini attraverso una rete di 18 vivai accreditati. E’ l’inizio del nuovo corridoio verde che l’Emilia-Romagna realizzerà nei prossimi quattro anni a protezione dell’ambiente e della qualità dell’aria e il cui andamento è possibile seguire direttamente online su una grande mappa dove sono riportate tutte le specie arboree piantate finora, comune per comune.
E ora, dopo l’approvazione nei giorni scorsi da parte della Giunta regionale del nuovo bando, parte la fase due del piano con una dotazione finanziaria di oltre 1,6 milioni di euro, per sostenere interventi di forestazione urbana che di qui alla fine del 2021 vedranno come protagonisti gli oltre 200 comuni di pianura a cui dallo scorso mese di marzo sono state estese le misure del Piano regionale sulla qualità dell’aria.
I traguardi raggiunti nel primo step di avanzamento del progetto e le prossime tappe della campagna sono state illustrate nel corso di una videoconferenza stampa dalle assessore regionali all’Ambiente, Irene Priolo, e alla Montagna, Parchi, Forestazione e Programmazione territoriale, Barbara Lori.
“Siamo particolarmente soddisfatti- sottolinea Priolo- dei risultati raggiunti al temine di questa prima fase. Nonostante le difficoltà legate all’emergenza sanitaria, abbiamo abbondantemente superato l’obiettivo che ci eravamo posti di 500mila nuovi alberi piantumati, un dato che testimonia ancora una volta la sensibilità e la cura degli emiliano-romagnoli, che ringrazio, per l’ambiente. Ora, in attesa di partire ad autunno con una nuova fase di distribuzione gratuita di alberi e piante, siamo in condizione di accelerare gli interventi di forestazione in ambito urbano premiando i progetti dei Comuni di pianura per rendere più belle e vivibili le nostre città”.
“C’è un tema- commenta Lori- che è di straordinaria attualità, e che mi preme qui sottolineare: gli alberi, la forestazione, sono e devono essere sempre più un elemento centrale rispetto a come immaginiamo le nostre città. Non sono elementi di decoro, devono essere parte viva di una dimensione nuova del vivere e dell’abitare. E su questo il mio impegno è totale. Parlare di sviluppo a consumo zero di territorio, come giustamente sostiene la legge urbanistica regionale, vuol dire anche questo. Vuol dire anche valorizzare il patrimonio forestale regionale, che vale circa 1/3 del nostro intero territorio. E questa iniziativa della Regione, di mettere a dimora un nuovo albero per ogni abitante, va esattamente in questa direzione”.
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“Mettiamo radici per il futuro”, cresce corridoio verde Emilia Romagna
In Emilia Romagna via al bando biennale 2021-2022 di 1,1 mln per i giovani
BOLOGNA (ITALPRESS) – Incontrarsi, scambiarsi informazioni, dare spazio ai propri sogni e alla propria creatività, lavorare, anche in collaborazione con altri, o cercare un’occupazione. E’ ai luoghi di aggregazione, di nuova realizzazione oppure in strutture già esistenti da riqualificare pensate appositamente per i giovani, a cui guarda il bando biennale della Regione 2021-2022, approvato ieri dalla Giunta. A disposizione ci sono 1,1 milioni di euro per potenziare e consolidare, in vista della ripresa delle attività post Covid, il patrimonio di spazi e servizi diffusi sul territorio, rendendolo più moderno e funzionale; con l’obiettivo di consentire una più ampia partecipazione di giovani e meno giovani per socializzare, scambiarsi idee e apprendere reciprocamente, anche con modalità a distanza, promuovendo pratiche collaborative e percorsi di co-progettazione degli interventi con i giovani del territorio regionale.
Le risorse complessive per finanziare il bando, rivolto a Unioni di Comuni e Comuni capoluogo di provincia, sono suddivise in 640mila euro per il 2021 e 480mila euro per il 2022, e provengono dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per finanziare la legge regionale 14 del 2008 “Norme in materia di politiche per le giovani generazioni”. Il contributo della Regione, concesso a fronte di una spesa, da parte degli Enti Locali, che va da un minimo di 20mila a un massimo di 80mila euro per singolo progetto, potrà arrivare a coprire fino al 70% dei fondi impegnati da Comuni e Unioni.
“Il periodo segnato dalla pandemia, così profondamente traumatico, ha imposto la chiusura di spazi e servizi o ne ha profondamente limitato l’accesso, i giovani hanno passato molto tempo in casa e a gestire le relazioni a distanza- sottolinea la vicepresidente con delega alle Politiche giovanili, Elly Schlein-. Abbiamo ritenuto dunque prioritario intervenire, in particolare investendo in luoghi di aggregazione e servizi dove i giovani potessero riprendere ad incontrarsi in sicurezza per socializzare, lavorare insieme ed esprimere pienamente la loro creatività”.
Gli Enti locali interessati hanno tempo fino 9 luglio 2021 (ore 13) per presentare domanda di contributo, via web sulla piattaforma informatica elixForms raggiungibile da Giovazoom.
Potranno essere finanziati i luoghi e le strutture di aggregazione giovanile (ambienti di coworking e polifunzionali, fab-lab, sale prove, Informagiovani e web radio giovanili) di nuova realizzazione e le loro aree esterne; quelli già esistenti che necessitano di ristrutturazione e riqualificazione sul piano della funzionalità logistica ed organizzativa, mediante acquisto di arredi interni ed esterni e/o allestimenti/potenziamenti tecnologici e strumentali (acquisizione di computer, notebook, stampanti, microfoni, mixer, potenziamento impianti, ecc.).
Potrà essere proposto un unico progetto con l’indicazione della data prevista per l’inizio dell’intervento secondo le annualità 2021-2022; i progetti presentati nel 2021 dovranno concludersi entro il 31/12/2021, quelli presentati nel 2022 entro il 31/12/2022. Sul sito Giovazoom è presente una mappa di tutti gli spazi di aggregazione per i giovani che la Regione ha contribuito a sostenere in questi anni.
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Terremoto, riapre dopo 9 anni il Museo dei burattini a Crevalcore
BOLOGNA (ITALPRESS) – Un luogo magico, dove fate, draghi, cavalieri e gentildonne sono di casa e che racconta anche una dinastia di burattinai che prese il via nel 1830. E’ stato inaugurato a Crevalcore, in provincia di Bologna, il museo di burattini “Leo Preti”. Definito il più piccolo del mondo – sta tutto in una stanza di 26 metri quadrati – è tuttavia uno spazio espositivo unico a livello nazionale sul teatro di figura, per le caratteristiche e il valore storico delle sue collezioni. Dopo il via all’attività nel 1987, era stato chiuso a causa del terremoto del 2012 e la collezione della famiglia Pietri, da centocinquanta anni protagonista del teatro dei burattini emiliano, era stata portata altrove e rischiava di essere dispersa nel tempo, compromettendone la conservazione e la fruibilità da parte del pubblico. Ora, grazie alla ristrutturazione e al nuovo allestimento, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, il museo si presenta di nuovo al pubblico, con una raccolta di materiali utilizzati e raccolti dalla famiglia Preti-Pederzani in tanti anni di lavoro, generazione dopo generazione: 65 burattini, oltre un centinaio di scenografie, manoscritti e copioni, e tre splendidi teatrini completi a partire dal 1886. “E’ una bellissima iniziativa, uno spazio carico di storia e con un’anima profonda – ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – Ha un valore importante per Crevalcore e per tutti noi, mettendo al centro le necessità di crescita dei più piccoli, generazione che ha molto sofferto per l’isolamento causato dalle restrizioni della pandemia. Troppo spesso si dimentica che offrire ai più giovani la possibilità di una crescita equilibrata e ricca di stimoli culturali, contribuisce a formare persone più consapevoli e in grado di affrontare meglio le difficoltà della vita”.
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Coronavirus, in E.Romagna 551 nuovi positivi, 455 guariti e 11 decessi
BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus si sono registrati 378.607 casi di positività, 551 in più rispetto a ieri, su un totale di 39.527 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Il numero complessivo di tamponi ne comprende anche 12.915 effettuati nei primi tre giorni della settimana, che per un problema tecnico non sono stati registrati dal sistema. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è dell’1,3%. Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, in maggioranza già immunizzati, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dai 55 anni in su, mentre da ieri è possibile candidarsi alla vaccinazione per la fascia di età 50-54 (i nati dal 1967 al 1971 compresi). Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 199 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 213 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 316 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 37,9 anni.
Sui 199 asintomatici, 149 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 12 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 8 con gli screening sierologici, 4 tramite i test pre-ricovero. Per 26 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.Registrati 11 decessi.
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In commissione cultura Emilia Romagna il piano riapertura centri estivi
BOLOGNA (ITALPRESS) – La gestione dei centri estivi è stata al centro dell’informativa della vice presidente Elly Schlein in commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Francesca Marchetti. Il punto della situazione era stato anticipato il 12 maggio dalla vice presidente che aveva risposto a un question time. I consiglieri in commissione hanno ritenuto positivo l’aver predisposto un protocollo regionale che si augurano venga presto seguito da quello del governo per avviare le attività dei centri estivi per bambini e bambine. Il “tavolone”, nato nel 2020, come lo ha definito Schlein, ha visto il coinvolgimento di molti attori: Asl, scuole, coordinamenti pedagogici territoriali e altri soggetti, compresi i sindacati. “Il 17 maggio 2020- ha detto Schlein- il governo aveva recepito le linee guida che avevamo proposto”. Da marzo 2021 ci si è attivati, in relazione alla situazione pandemica. “Serve, però, la massima cautela, per l’incidenza delle varianti anche tra le fasce più giovani” ha continuato la vice presidente. “Ora attendiamo che sia il governo a dare le disposizioni nazionali. Abbiamo affrontato le questioni con altre Regioni, un lavoro plurale che ha in sostanza proposto la riscrittura del protocollo nazionale che è stato inviato il 28 aprile al governo”. Esecutivo che è stato di nuovo sollecitato il 5 maggio.
L’orientamento del protocollo è stato condiviso: aumentare i gruppi stabili, che resteranno omogenei e con gli stessi operatori; i gruppi saranno fino a 25 ragazzi e ragazze e sarà mantenuto il rapporto di un operatore per 15 bambini (fino ai sei anni) e di uno a 20 (sopra i sei anni). “Speriamo di non essere smentiti dal protocollo nazionale”, ha chiosato Schlein.
Restano le misure di precauzione. I Comuni possono individuare altri spazi e immobili idonei (ludoteche, centri famiglie, fattorie didattiche, etc), si è definita la dotazione dei servizi igienici e c’è stata attenzione a disabili e agli spazi per gli operatori. “Se le domande saranno superiori alla ricettività- ha chiarito Schlein- la priorità sarà data a partire dalla fragilità famigliare, dalla disabilità e dalla difficoltà di gestire i bambini da parte dei genitori che lavorano”. Il personale dei centri estivi sarà composto da un responsabile qualificato e da operatori almeno diplomati oltre agli ausiliari. Ci saranno anche i volontari di oltre 16 anni, ma questi non possono sostituire l’adulto. La Regione, poi, ripropone il corso formativo (nel 2020 ha avuto oltre 10mila accessi).
Sono, inoltre, mantenute le indicazioni per pulizia dei materiali e dei giochi nonchè la santificazione delle mani. “Ci sarà- ha continuato la vice presidente- l’educazione al distanziamento di 1 metro e di 2 metri per le attività sportive. E ancora, attenzione ai pasti, accompagnamento e ingressi scaglionati, possibilità di controllo della temperatura”. Per i bambini e adolescenti con disabilità, l’invito è di aumentare gli operatori: uno per ogni bambino o bambina.
Una delibera della Regione ha approvato lo stanziamento di 6 milioni di euro, provenienti dal Fondo sociale europeo, per abbattere le rette e sostenere la conciliazione dei tempi di vita. “Abbiamo chiesto al governo- ha ricordato Schlein- di rifinanziare i centri estivi: nel 2020 sono stati stanziati 130 milioni di euro e in Regione ne sono arrivati 10. Per le rette è stata confermata la flessibilità e aumentata soglia Isee da 28mila a 35mila euro per aumentare la platea. In totale, nel 2020, dei 6 milioni ne sono stati usati solo 3,5”.
La consigliera Valentina Castaldini (Forza Italia) ha commentato “che se le ipotesi della Regione vengono confermate dal governo, credo possano soddisfare molti gestori, anche nel pubblico”. Castaldini ha evidenziato alcune preoccupazioni: una gestione oculata dei soldi non spesi e “immaginare nuovi percorsi per spendere al meglio soldi europei che ci spettano. Se rimangono 2,6 milioni da spendere si diano alle categorie più deboli, ma si includa anche nei servizi un menu più ampio per un’offerta educativa più interessante (ad esempio, corsi di lingua inglese, vacanze con socializzazione) e un aiuto culturale alla famiglia”. Sul versante sanitario, Castaldini ha invitato a stabilire convenzioni con farmacie per i tamponi nei centri estivi”.
Schlein ha risposto che “la Sanità equipara il personale dei centri estivi a quello della scuola. Una parte di educatori è già vaccinata. Per i tamponi rapidi, da mesi c’è la possibilità di farli in farmacia per bambini e familiari, una scelta che manterremo (oltre 570mila rapidi). Rifletteremo, poi, su ulteriori iniziative da proporre in estate”.
Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) ha sottolineato “il lavoro ben fatto al ‘tavolonè, che ha tenuto i contatti con i territori. Grazie alla mutata situazione epidemiologica, oggi può variare il rapporto operatori/bambini che può tornare a quello dei tempi ordinari. In attesa del protocollo nazionale, però, va mantenuta la prudenza e servono precauzioni. Occorre agire in fretta, perchè la richiesta dei territori è pressante”.
Secondo Marilena Pillati (Partito Democratico) “la Regione ha fatto bene a darsi un protocollo. Si parla di attività per i bimbi dai 3 anni in su, ma non della fascia 0-3 anni. Penso che le attività per questi ultimi continueranno con le stesse modalità dei nidi (alcuni Comuni da giugno passano le attività a cooperative e possono accogliere anche chi non ha frequentato nell’anno), che, seppur con difficoltà, hanno funzionato”.
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Bonaccini visita centro vaccinale di Castel Bolognese
BOLOGNA (ITALPRESS) – Due visite nel ravennate, oggi pomeriggio, per il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini: al centro vaccinale di Castel Bolognese, allestito alla Casa della salute della Valle del Senio, eal centro socio-riabilitativo per persone con disabilità di San Michele, in occasione della cerimonia di intitolazione della struttura a Benigno Zaccagnini e alla moglie Anna Busignani, che proprio il 12 maggio avrebbe compiuto 101 anni.
Ad accompagnare il presidente nella prima tappa, il sindaco di Castel Bolognese, Luca Della Godenza, i sindaci di Riolo, Alfonso Nicolardi, e di Solarolo, Stefano Briccolani,la direttrice del Distretto sanitario di Faenza, Donatina Cilla.
Situato nella Casa della salute della Valle del Senio, è attivo dal 22 febbraio e somministra vaccinazioni al bacino di utenza dei Comuni di Castel Bolognese, Solarolo, Riolo Terme e Casola Valsenio.In questa fase opera su due/tre linee vaccinali con apertura solo pomeridiana (per consentire lo svolgimento dell’attività ordinaria della Casa della salute), la cui frequenza è progressivamente cresciuta: da quella iniziale di una giornata alla settimana, ai 7 giorni su 7 delle ultime quattro settimane, per una media giornaliera di 180 somministrazioni. Il team vaccinale è composto da un coordinatore infermieristico, 3 infermieri, 2 o 3 medici e 2 o 3 amministrativi, a seconda dei turni. La regolazione degli accessi presso la Casa della salute è presidiata dall’ Associazione di volontariato “La Misericordia” di Castel Bolognese. Al 10 maggio sono state somministrate 3.367 prime dosi e 1.436 richiami.
“Continuo a visitare i tanti centri vaccinali presenti sul nostro territorio per toccare con mano la complessità, e anche l’efficienza, della macchina vaccinale attivata nella nostra regione- ha affermato Bonaccini-. A colpirmi, oltre alla capillarità della rete con più di 140 sedi operative distribuite in tutte le province, in piena coerenza con il piano nazionale definito dalla struttura commissariale, sono l’impegno e la professionalità del personale sanitario che lavora in forma permanente e delle tante persone che prestano il proprio tempo come volontari, e che hanno contribuito a rendere questi luoghi, luoghi di speranza. Proprio oggi abbiamo superato i due milioni di dosi somministrate, la campagna va avanti a pieno ritmo ed entro l’estate, se i vaccini arriveranno nella giusta quantità, tutti gli emiliano-romagnoli potranno essere vaccinati”.”Ringraziamo il presidente Bonaccini e il direttore Carradori per la visita di oggi alla nostra Casa della salute, punto spoke di somministrazione vaccini- ha dichiarato il sindaco Della Godenza-. Una visita che per noi rappresenta il riconoscimento del grande lavoro fatto fino ad ora e un impegno per il futuro della nostra Casa della salute. La struttura vaccinale ha potenziato la propria capacità operativa man mano che le dosi a disposizione sono aumentate, fino a raggiungere le migliaia attuali, che potrebbero anche aumentare. Abbiamo anche attivato il servizio di vaccinazioni a domicilio per le persone più fragili che, dopo alcune difficoltà iniziali, si concluderanno entro questa settimana. Il mio ringraziamento va anche ai volontari, in particolare alla Misericordia, al Rotary club e alla Protezione civile che ogni giorno accolgono e accompagnano i cittadini di Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo nel percorso vaccinale”.
Seconda tappa della visita, la cerimonia di intitolazione del Centro socio-riabilitativo di San Michele, presenti il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, la figlia dei coniugi Zaccagnini, Livia Zaccagnini,ilpresidente della Cooperativa “La Pieve”, Idio Baldrati,oltre all’ arcivescovo di Ravenna-Cervia, monsignor Lorenzo Ghizzoni.
Attivo dal 1993, fu inaugurato proprio dal medico e statista faentino Benigno Zaccagnini, da cui prese il nome. Si tratta di una struttura accreditata al Servizio sanitario regionale, che accoglie in regime residenziale persone adulte affette da disabilità fisiche e/o psichiche gravi e gravissime. Attualmente ospita11 persone, che saliranno a 16 dopo la conclusione dei lavori di ampliamento dell’edificio in cui ha sede, totalmente finanziati dalla Cooperativa sociale “La Pieve” di Ravenna. Il centro garantisce agli ospiti assistenza continua, giorno e notte, e offre percorsi riabilitativi personalizzati grazie all’impiego di personale altamente specializzato, tra medici, operatori socio-sanitari ed educatori.
“Intitolare questa struttura a Benigno e Anna Zaccagnini è un gesto di riconoscenza significativo nei confronti di un grande uomo politico che ha fatto la storia di questo Paese e, da medico, insieme alla sua compagna di vita si è sempre prodigato nei confronti delle persone più fragili- ha sottolineato Bonaccini, intervenendo alla cerimonia-. Quella che da oggi porterà il nome di questi due coniugi straordinari, è certamente una residenza all’avanguardia, con servizi al passo coi tempi, in grado di rispondere ai bisogni di assistenza delle persone disabili di questo territorio. Ma è anche un esempio di collaborazione tra pubblico e privato sociale per la costruzione del bene comune, che è il tratto distintivo della nostra regione”.
“Il nostro territorio ha un legame forte e di grande affetto con Anna e Benigno Zaccagnini, figure di riferimento che hanno profondamente influenzato i valori alla base della nostra comunità: la cooperazione, la sicurezza sociale, il rispetto per dignità umana, la solidarietà- ha aggiunto il sindaco De Pascale-.L’intitolazione a loro di questa struttura che rappresenta la sintesi di tutti questi principi, è un tributo che mi rende particolarmente felice e orgoglioso e sono certo che renderebbe felice anche Anna e Benigno”.
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Agricoltura. E.Romagna, con nuovi criteri ripartizione fondi per 442mln
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Programma di sviluppo rurale (Psr) porterà all’Emilia-Romagna almeno 380 milioni di euro per attuare le politiche agricole europee dei prossimi anni, con investimenti su produttività, competitività e sostenibilità. Ma con i nuovi criteri di riparto dei fondi europei, che potrebbero per la prima volta bilanciare criteri storici e oggettivi, le risorse potrebbero crescere fino a raggiungere – nella migliore delle ipotesi – i 442 milioni di euro. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, che ha aggiornato la commissione Politiche economiche (presieduta da Manuela Rontini) sulle linee generali del Programma di sviluppo rurale 2021-2022.
“Il ministro Patuanelli ha presentato due ipotesi di ripartizione fondi in base a nuovi criteri, chiesti a gran voce da 15 Regioni in tutto il Paese, senza confini territoriali e politici”, ha spiegato Mammi. “Le sue proposte non hanno però trovato consenso unanime in Conferenza Stato-Regioni e quindi ora starà al governo decidere, entro il 20 maggio, quali criteri adottare. Alle risorse ‘basè già previste, potranno quindi aggiungersi nuove entrate da questo ‘pacchetto aggiuntivò. Spero che si opti per criteri che permettano alle Regioni di utilizzare le risorse bene e in modo completo”.
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In Emilia Romagna 875 contagiati e 15 decessi, calano i ricoveri
BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 375.371 casi di positività, 875 in più rispetto a ieri, su un totale di 30.214 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. La percentuale dei nuovi positivi sul numero di tamponi fatti da ieri è del 2,9%. Dei nuovi contagiati, 342 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. La situazione dei contagi nelle province vede Bologna con 183 nuovi casi e Reggio Emilia (150); poi Parma (134) e Modena (113), quindi Ravenna (60)e Cesena (60), Forlì (58), Rimini (53) e Ferrara (25). Seguono Piacenza, con 24 nuovi casi e infine il Circondario Imolese (15). Si registrano 15 nuovi decessi: 2 a Parma (due uomini di 80 e 90 anni); 3 nella provincia di Reggio Emilia (3 donne di 84, 86 e 88 anni); 3 a Modena (due uomini di 61 e 77 anni e una donna di 89 anni); 5 a Bologna (tre uomini di 62, 74 e 82 anni e due donne di 89 e 91 anni); 2 a Ferrara (una donna di 71 anni e un uomo di 60 anni). Nessun decesso nelle province di Piacenza, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.007. I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 189 (-6 rispetto a ieri), 1.365 quelli negli altri reparti Covid (-51).
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