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Covid, dal 4 marzo zona rossa le province di Bologna e Modena

BOLOGNA (ITALPRESS) – D’intesa con i sindaci e sulla base dei dati forniti dalle Aziende sanitarie, la Regione Emilia-Romagna approverà domani una ordinanza, in vigore dal 4 a domenica 21 marzo, per fronteggiare la diffusione dei contagi, ripartita molto velocemente a causa di nuove varianti, anche fra giovani e giovanissimi, e proteggere la rete ospedaliera, dove sono in costante aumento i ricoveri sia nei reparti Covid che nelle terapie intensive.
Le principali restrizioni che verranno introdotte in zona rossa (quindi per l’area metropolitana di Bologna e per la provincia di Modena), in aggiunta a quelle previste in arancione scuro, riguardano la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole dalle elementari e l’Università (nel Bolognese già prevista da ieri) e lo stop alle attività commerciali ad eccezione di quelle essenziali come farmacie, parafarmacie, negozi di vendita di alimentari, edicole e altre specifiche categorie. Sempre per le zone rosse, come stabilisce il nuovo Dpcm del Governo, è prevista la chiusura dei servizi per l’infanzia.
Per quanto riguarda la zona arancione scuro in cui viene collocata anche la provincia di Reggio Emilia, dopo i comuni della Ausl Romagna a eccezione del distretto di Forlì, e quindi quelli delle province di Rimini, Ravenna e del Cesenate, le limitazioni principali riguardano: lo stop agli spostamenti – se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità – anche all’interno del proprio comune, e il divieto di recarsi da parenti, amici e nelle seconde case; la chiusura delle attività ricreative e una stretta alle attività sportive, oltre alla didattica a distanza per le scuole di ogni ordine e grado e le Università. In presenza servizi educativi 0-3 anni e scuole dell’infanzia. In questa area rimangono invece consentite le attività economiche, comprese quelle di servizio alla persona, permesse nelle zone arancioni del Paese.
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Dal 4 marzo Final Eight Coppa Italia femminile a Bologna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il grande basket femminile torna in Emilia-Romagna e a Bologna. La Segafredo Arena ospita, infatti, dal 4 all’8 marzo le Techfind Final Eight di Coppa Italia Serie A1. “Un altro appuntamento di livello internazionale”, come sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, presentando alla stampa la manifestazione. “Per noi – spiega – è un appuntamento molto importante e ci auguriamo che nella prospettiva della promozione dell’Emilia-Romagna il prossimo anno si possa tornare ad avere appuntamenti come questi e finalmente, vogliamo crederci, con la campagna vaccinale che dovrà proseguire e irrobustirsi trovare le ragioni per cui il Paese può guardare con fiducia al futuro”. “La situazione del Paese – aggiunge – ci vede costretti ancora una volta, ma questo ormai da tanti mesi, ad appuntamenti a porte chiuse”. Soddisfatto il presidente della Federazione italiana pallacanestro, Giovanni Petrucci: “Il calcio ha il fascino, però il basket ha quel tocco in più che ti dà un’emozione particolare”. “Cercheremo di onorare questo impegno col massimo della determinazione e della professionalità del nostro gruppo di lavoro”, sottolinea Luca Baraldi, amministratore delegato della Virtus Pallacanestro Bologna. “Anche se non ci sarà il pubblico, porteremo con le tv un messaggio di sport, sarà un contributo positivo che riusciremo a dare a tutto il movimento”. “Avevamo bisogno di portare la Final Eight in una città che garantisse tutti quei crismi di regolarità, di accortezza, attenzione per lo svolgimento dell’evento”, commenta Massimo Protani, presidente della Lega Basket femminile. “Siamo stati bravi a far cadere la finale l’8 marzo con la festa della donna”, aggiunge il presidente che ricorda anche il “momento drammatico che stiamo vivendo”.
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Università, rimborso canoni affitto a studenti fuori sede in Emilia

BOLOGNA (ITALPRESS) – Quasi un anno di didattica a distanza, e quindi lontano dalle aule, ha significato per molti studenti universitari fuorisede e per le loro famiglie anche il pagamento di un affitto non necessario: la Regione Emilia Romagna è pronta a correre in aiuto di chi è più in difficoltà con un fondo da più di 1,6 milioni di euro che andrà a rimborsare i canoni pagati per gli appartamenti da febbraio a dicembre 2020.
I requisiti sono semplici: essere iscritti nel periodo in questione a una delle Università o uno degli Istituti di alta formazione con sede in Emilia-Romagna; aver firmato un regolare contratto di locazione; risiedere in un Comune diverso da quello in cui si è preso in affitto un appartamento o una stanza, a meno che non si tratti di studenti stranieri che possono usufruire di un alloggio nello stesso Comune in cui risiedono solo ed esclusivamente se il loro nucleo famigliare risiede all’estero; non aver usufruito di altre forme di sostegno allo studio con la medesima finalità e infine non superare i 15.000 euro di indicatore Isee per le prestazioni per il diritto allo studio universitario, un Isee che differisce da quello ordinario perchè introduce anche una valutazione sull’indipendenza dello studente.
“Il principio di questo bando è aiutare gli studenti e le famiglie per cui gli studi universitari sono un impegno gravoso dal punto di vista economico, per cercare di combattere in ogni modo la dispersione in questo anno segnato dalla pandemia- afferma l’assessore regionale all’Università, Paola Salomoni-. Abbiamo scelto un approccio universalistico, non introducendo nessun principio di residenza in Emilia-Romagna, perchè l’Università per sua vocazione e natura guarda oltre i confini e cerca di essere attrattiva nei confronti dei talenti. Vogliamo una regione delle opportunità in cui gli studenti che vengono a studiare da noi possano anche rimanerci costruendo in Emilia-Romagna il loro futuro”.
E’ possibile già da oggi presentare la richiesta di rimborso accedendo al proprio Dossier utente sul sito www.er-go.it: la scadenza di presentazione delle istanze è il 15 aprile, data dopo la quale Er-Go, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, avvierà verifiche e controlli necessari per l’erogazione del rimborso agli studenti e alle loro famiglie. Per ogni necessità relativa alla presentazione della domanda, Er-Go ha attivato l’indirizzo e-mail [email protected] dedicata alla richiesta di informazioni.
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Vaccino, in Emilia-Romagna da lunedì prenotazioni per over 80

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna, da Piacenza a Rimini, sono quasi 84 mila gli anziani già vaccinati contro il Covid-19, tra degenti delle Rsa, assistiti a domicilio e over 85enni. Un numero che colloca la regione in testa a livello nazionale, con il 25% di coperture già effettuate. E adesso è la volta degli ottantenni e oltre, quindi i nati tra il 1937 e il 1941, che da lunedì 1^ marzo potranno iniziare a prenotarsi, con le prime vaccinazioni che partiranno già il giorno successivo, martedì 2.
Molte le modalità disponibili: recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica. Non serve la prescrizione medica: bastano i dati anagrafici – nome, cognome, data e comune di nascita – o, in alternativa, il codice fiscale. All’atto della prenotazione, al cittadino saranno comunicati la data, il luogo dove recarsi e tutte le ulteriori informazioni necessarie.
“La campagna vaccinale da lunedì segna un ulteriore passo avanti, molto importante, perchè è prioritario mettere in sicurezza i nostri anziani, che sono tra le categorie che hanno pagato il prezzo più alto alla pandemia – ribadisce l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini -. Motivo per cui vengono vaccinati subito, dopo il personale sanitario e delle Rsa, i degenti delle strutture e gli over 85enni, per i quali le vaccinazioni sono state aperte due settimane fa e proseguono”.
“La risposta di coloro che hanno ricevuto la lettera a casa del presidente Bonaccini, con l’invito a prenotare il vaccino, non si è fatta attendere- aggiunge l’assessore-: in poche ore, nel primo giorno utile per farlo, lunedì 15 febbraio, abbiamo raggiunto quota 28mila prenotazioni tra i cittadini con 85 e più anni. Sono convinto che anche per questa ulteriore fascia di età, i nati tra il 1937 e il 1941, l’adesione sarà altissima. Ed è importante ricordare che per prenotarsi c’è tempo: tutti saranno vaccinati”.
Sul territorio dell’Emilia-Romagna, sono già stati vaccinati quasi 84 mila (83.801, per l’esattezza) over 80, tra degenti delle Rsa, assistiti a domicilio e cittadini di 85 anni e oltre. Questa la ripartizione per azienda: Piacenza 5.179; Parma 7.930; Reggio Emilia 9.187; Modena 14.945; Bologna 15.470; Imola 1.728; Ferrara 6.284; Romagna 23.078. In tutta la regione, sono quasi 370mila le persone con 80 anni e più.
Questi i numeri, da Piacenza alla Romagna, dove chiamare, e i relativi orari: Ausl Piacenza 800 651 941, dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18; Ausl Parma 800 608 062, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 16; sabato dalle 9 alle 13; Ausl Reggio Emilia 0522 338799, dal lunedì al sabato dalle 7.45 alle 18; Ausl Modena 059 2025333, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18; sabato dalle 8 alle 13; Ausl Bologna 800 884 888, dal lunedì al venerdì, dalle 7.30 alle 17.30; sabato dalle 7.30 alle 12.30; Ausl Imola 800 040 606, da lunedì a venerdì, dalle 8.30 alle 17:30; sabato dalle 8.30 alle 12.30; Ausl Ferrara 800 532 000, da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 17; sabato dalle 8 alle 13; Ausl Romagna 800 002 255, da lunedì a venerdì, dalle 7.30 alle 19; sabato dalle 7.30 alle 13.30.
Per sensibilizzare in generale la popolazione sull’importanza della vaccinazione, la Regione ha messo in campo una campagna di comunicazione dedicata, con tutte le informazioni necessarie per le prenotazioni. Con il messaggio “Il vaccino ci avvicina-Usciamo insieme dalla pandemia con il vaccino anti-covid 19. Tutti, uno dopo l’altro”, la campagna viene diffusa progressivamente su quotidiani regionali, locandine e pensiline bus e fermate, arredo urbano, oltre a “viaggiare” anche sui social e avere un sito dedicato, https://vaccinocovid.regione.emilia-romagna.it/.
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Coronavirus, Bonaccini incontra gli organizzatori di eventi

BOLOGNA (ITALPRESS) – La disponibilità della Regione ad aggiornare i protocolli di sicurezza del comparto eventi, con un focus dedicato ai matrimoni, regole che possano servire da base per il confronto a livello nazionale. Oltre al poter valutare l’inserimento degli operatori del settore fra le categorie destinatarie dei ristori sia nazionali sia regionali. Con un obiettivo: dare prospettive di ripartenza solide a un comparto basato sulla programmazione di medio-lungo periodo, colpito da un anno a questa parte da rinvii e disdette, col risultato di lunghi mesi senza lavoro. Questi i temi al centro dell’incontro avuto in mattinata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dagli assessori Vincenzo Colla (Attività produttive) e Paolo Calvano (Bilancio), con i rappresentanti degli organizzatori di eventi, che si sono ritrovati numerosi davanti alla sede dell’Amministrazione regionale, a Bologna, per chiedere attenzione e di poter essere messi nelle condizioni di poter tornare a operare con un minimo di continuità e prospettiva. Una filiera che vede insieme diverse professioni: organizzatori, fotografi, abbigliamento, catering e ristorazione, artigiani, location eventi e attività dell’indotto. Erano presenti: Simone Bisognin, Angelo Mazzoncini, Manuele Ferrari, Ivan Scognamiglio, Marilena Zambelli.
La richiesta principale è quella di poter avere una prospettiva temporale, per poter almeno programmare la ripresa. Il presidente Bonaccini ha spiegato come si lavori, insieme al Governo, all’accelerazione della campagna vaccinale, per immunizzare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile, il che permetterebbe di guardare con maggiore fiducia ai prossimi mesi, nel momento in cui bisogna continuare a fronteggiare la ripresa del virus attraverso varianti che favoriscono il contagio con maggiore velocità. Così come è aperto con l’esecutivo nazionale il confronto che dovrebbe portare a ristori concessi sulla base del fatturato reale e non più dei Codici Ateco, con il sostegno ad attività finora escluse. Fino a protocolli di sicurezza aggiornati, con la possibilità di definirne uno specifico per l’organizzazione di matrimoni: la Regione è pronta a mettere a disposizione il proprio Servizio di sicurezza e prevenzione, per un lavoro che potrebbe essere alla base di protocolli nazionali utili alla ripartenza del settore nei prossimi mesi, in vista dell’estate.
“Cerchiamo di ascoltare tutte le categorie- sottolinea Bonaccini- e ho ringraziato gli organizzatori di eventi per aver portato in Regione le loro motivazioni, del tutto comprensibili e legittime, in maniera pacata e propositiva. Loro, così come molte altre attività, servizi e professioni, vengono da mesi di grandi sacrifici, così come succede a cittadini, famiglie e studenti: vogliamo fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità e competenze per fronteggiare questa nuova fase della pandemia senza lasciare solo nessuno, nella fondata speranza che i nuovi sacrifici di queste settimane possano portare a una situazione migliore nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”.
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Zona arancione scuro estesa alla Città Metropolitana di Bologna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Da sabato 27 febbraio, si estende a tutta la Città Metropolitana di Bologna, e quindi ai comuni che ne fanno parte, la zona arancione scuro in vigore da oggi nell’Imolese. Vi rimarrà fino al 14 marzo. Arriverà domani la nuova ordinanza che lo prevede, a firma del presidente della Regione, analoga a quella sui 14 comuni dell’Ausl di Imola e i confinanti in provincia di Ravenna.
L’obiettivo è lo stesso: arginare la diffusione del virus, a tutela della salute dei cittadini, in un’area peraltro molto vasta e densamente abitata.
La decisione è stata presa oggi pomeriggio nella video-riunione fra tutti i sindaci della Città metropolitana di Bologna, insieme a Regione e Ausl di Bologna.
Il provvedimento è più restrittivo rispetto alle misure nazionali in vigore per la zona arancione in cui è collocata tutta l’Emilia-Romagna dal 21 febbraio scorso, ed è dettato dalle indicazioni medico-scientifiche che evidenziano una situazione di criticità, con l’andamento del contagio in costante crescita anche nelle scuole.
Le restrizioni introdotte sono le stesse previste dall’ordinanza in vigore nei comuni dell’Imolese: no agli spostamenti, anche all’interno del proprio comune, e anche per visite a parenti e amici, se non per motivi di salute, lavoro e comprovate necessità, e limitazioni alle lezioni in presenza, sul modello di ciò che in sostanza avviene in zona rossa. Da lunedì 1 marzo, quindi, l’attività didattica si svolgerà esclusivamente a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado e per l’Università (saranno ricompresi anche i corsi dell’Ateneo di Bologna a Imola), mentre rimarrà in presenza per i servizi educativi 0-3 e le scuole d’infanzia.
Non vengono invece sospese le attività economiche, nei limiti delle regole consentite in fascia arancione, comprese quelle per i servizi alla persona.
“Anche in questo caso, insieme ai sindaci, e sulla base delle indicazioni delle autorità sanitarie, interveniamo per fermare la diffusione del contagio in un’area nella quale la situazione stava diventando critica- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini-. Siamo in presenza del terzo picco dell’epidemia, con dati epidemiologici in progressivo peggioramento. Una tendenza, secondo gli esperti, destinata a rafforzarsi, a causa della presenza di nuove varianti del virus, molto più veloci nei contagi. Servono quindi nuove misure restrittive. Ancora una volta occorre assumere una decisione che pesa, che ricade su tante persone e comunità, provate da mesi durissimi, ma non potevamo rimanere fermi rispetto a quanto sta accadendo. Interveniamo a tutela della collettività, pur comprendendo bene lo sforzo e i sacrifici che chiediamo ai cittadini, a partire dagli studenti e dalle loro famiglie”.
“Assieme ai sindaci e all’azienda sanitaria siamo al loro fianco, pronti a fare tutto il necessario per fronteggiare questa difficile fase, che si aggiunge a difficoltà e sofferenze pesanti. E raccogliendo proprio l’appello dei sindaci, abbiamo già avviato un’interlocuzione con il Governo, con l’ultimo confronto avuto nel pomeriggio, per chiedere che vengano riconosciuti con urgenza i congedi parentali, perchè siamo consapevoli di quanto gravi sulle famiglie la sospensione dell’attività didattica in presenza.Non possiamo però nella maniera più assoluta arrenderci adesso, nel momento in cui stiamo lavorando all’estensione e all’accelerazione della campagna vaccinale, lo strumento per sconfiggere la pandemia che prima non avevamo. Rispettiamo tutti le regole- chiudono Bonaccini e Donini-, un ulteriore esercizio di responsabilità per quello che potrebbe davvero essere l’ultimo sforzo da portare a termine”.
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Coronavirus, in Emilia Romagna 1.427 nuovi positivi e 33 decessi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 250.839 casi di positività, 1.427 in più rispetto a ieri, su un totale di 42.169 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore, il numero più alto da inizio pandemia. La percentuale dei nuovi positivi sui tamponi fatti da ieri è del 3,4%.
Continua intanto la campagna vaccinale anti-Covid, che in questa prima fase riguarda il personale della sanità e delle Cra, compresi i degenti delle residenze per anziani, gli ultraottantenni in assistenza domiciliare e i loro coniugi, se di 80 o più anni, e le persone dagli 85 anni in su (dal 1^ marzo prenotazioni aperte anche per quelle dagli 80 agli 84 anni).
Il conteggio progressivo delle somministrazioni effettuate si può seguire in tempo reale sul portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all’argomento: https://salute.regione.emilia-romagna.it/vaccino-anti-covid, che indica anche quante sono le seconde dosi somministrate.
Alle ore 15 sono state somministrate complessivamente 347.915 dosi; sul totale, 131.569 sono seconde dosi, e cioè le persone che hanno completato il ciclo vaccinale.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: dei nuovi contagiati, 648 sono asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Complessivamente, tra i nuovi positivi 375 erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone, 665 sono stati individuati all’interno di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 41,8 anni.
Sui 648 asintomatici, 397 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 37 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 22 con gli screening sierologici, 12 tramite i test pre-ricovero. Per 180 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La situazione dei contagi nelle province vede Ravenna con 240 nuovi casi, Bologna (227) e Rimini (222); poi Reggio Emilia (172) e Cesena (133); quindi Modena (94), Ferrara (82), Forlì (73), Imola (65) e le province di Parma (62) e Piacenza (57).
Questi i dati – accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali – relativi all’andamento dell’epidemia in regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 23.058 tamponi molecolari, per un totale di 3.333.385. A questi si aggiungono anche 951 test sierologici e 19.111 tamponi rapidi.
Per quanto riguarda le persone complessivamente guarite, sono 1.331 in più rispetto a ieri e raggiungono quota 203.642.
I casi attivi, cioè i malati effettivi, a oggi sono 36.771 (+63 rispetto a ieri). Di questi, le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 34.545 (+74), il 93,9% del totale dei casi attivi.
Purtroppo, si registrano 33 nuovi decessi: 3 a Piacenza (una donna di 63 anni e due uomini di 73 e 82 anni); 3 nella provincia di Parma (una donna di 74 anni e due uomini di 61 e 93 anni); 1 nella provincia di Modena (un uomo di 54 anni); 16 in provincia di Bologna (dieci donne, rispettivamente di 57, 68, 73, 81, 85, 89, 91, 93, 94 e 95 anni, e sei uomini: due di 83 anni, uno di 87, due di 91 e uno di 96 anni); 3 nel ferrarese (due donne – di 86 e 93 anni – e un uomo di 89 anni);1 in provincia di Ravenna (una donna di 89 anni); 2 in provincia di Forlì-Cesena (una donna di 89 anni e un uomo di 57 anni); 4 nel riminese (una donna di 91 anni e tre uomini di 74, 84 e 92 anni). Nessun decesso nella provincia di Reggio Emilia e nell’imolese.
In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 10.426.
I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 201 (+5 rispetto a ieri), 2.025 quelli negli altri reparti Covid (-16).
Rispetto a quanto comunicato nei giorni scorsi, sono stati eliminati 17 casi, positivi a test antigenico ma non confermati dal tampone molecolare.
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Coronavirus, Bonaccini “Situazione preoccupante”

BOLOGNA (ITALPRESS) – “La situazione è preoccupante perchè la terza ondata in tutta Europa c’è, in alcuni Paesi c’è già, qui la stiamo sfiorando”. Così Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, intervenendo a ‘L’aria che tirà su La7. In Emilia-Romagna “è tornata a salire la curva dei contagi. Questa mattina – annuncia – in un Comune di poche migliaia di abitanti dell’Appennino bolognese il sindaco ha chiuso le scuole con un’ordinanza, altri del Circondario imolese lo stanno valutando. Bisogna essere capaci di intervenire rapidamente laddove aumentano i contagi”. “Stanno tornando ad aumentare i ricoveri, ma siamo ben al di sotto le soglie di allarme dal punto di vista dei ricoveri sia in terapia intensiva che nei reparti. Bisogna essere sempre pronti a fare tutto quello che serve perchè non siamo ancora usciti dalla pandemia”, conclude.
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