BOLOGNA (ITALPRESS) – Via alle vaccinazioni per gli over 80. Da lunedì 15 febbraio i cittadini emiliano-romagnoli di 85 anni e oltre (dunque, i nati nel 1936 o negli anni precedenti) potranno prenotare il vaccino antiCovid, con le prime vaccinazioni chesaranno effettuate già il giorno successivo, martedì 16. Dal 1° marzo sarà la volta dei nati tra il 1937 e il 1941, quindi di coloro che hanno dagli 80 agli 84 anni. “I nostri ‘grandi anzianì sono sicuramente tra le categorie che hanno pagato il prezzo più alto nella pandemia – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – ed è per questo che vengono vaccinati subito, dopo il personale sanitario, delle Rsa e i degenti delle strutture. Molti dei nostri 80enni e ultra 80enni vivono ormai da mesi in una sorta di lockdown volontario, per il timore di contrarre il virus. In questo modo rischiano inevitabilmente conseguenze gravi come l’isolamento e la depressione: con il vaccino si aprono le porte per il ritorno alla normalità, alla vita di relazione”. E’ possibile prenotare con i consueti canali, dunque recandosi agli sportelli dei Centri Unici di Prenotazione (Cup), o nelle farmacie che effettuano prenotazioni Cup; online attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (Fse), l’App ER Salute, il CupWeb (www.cupweb.it); oppure telefonando ai numeri previsti nella Usl di appartenenza per la prenotazione telefonica. Quasi 370mila cittadini. Tanti sono gli emiliano-romagnoli con 80 anni e più che stanno ricevendo a casa una lettera, a firma del presidente della Regione Stefano Bonaccini, con l’invito a prenotarsi e tutte le informazioni utili per farlo.
(ITALPRESS).
Dal 15 febbraio prenotazioni vaccini per gli over 80 in Emilia Romagna
Nuovi aiuti al Terzo settore in Emilia, Schlein “Vicini ai più fragili”
BOLOGNA (ITALPRESS) – Rilancio economico e sociale del Terzo settore in Emilia-Romagna. “Siamo al fianco dei più fragili” così Elly Schlein, la vicepresidente con delega al Welfare che insieme all’assessore al Bilancio, Paolo Calvano ha illustrato destinatari e modalità di assegnazione dei contributi che la Giunta regionale ha deciso di destinare a una realtà tanto importante per il territorio quanto duramente colpita dall’emergenza Covid. “Il Terzo settore che include oltre 8mila organizzazioni, tra quelle regolarmente registrate e quelle affiliate, rappresenta un elemento fondamentale alla tenuta del tessuto sociale del nostro territorio e non vogliamo lasciare indietro chi ci aiuta a non lasciare indietro nessuno -Continua Schlein-. Per questo la Regione mette a disposizione altri 3 milioni di euro, dopo i 3,2 resi disponibili con il primo bando estivo, per coprire le spese sostenute dagli Enti durante il lockdown”.
Le risorse, di provenienza statale, provengono dalla quota complessiva dei fondi messi a disposizione delle Regioni dal Ministero del Lavoro e Politiche sociali, in base all’accordo di programma sottoscritto anche con l’Emilia-Romagna. L’obiettivo è proprio quello di dare continuità all’attività ordinaria degli Enti, garantendo l’adeguamento e la prosecuzione di servizi messi a rischio per effetto della pandemia. Il bando, ha ricordato la vicepresidente, è il quarto dall’inizio dell’emergenza sanitaria, “siamo già intervenuti con diverse misure da marzo scorso mettendo a disposizione ristori e sostegno alle spese per oltre 2 milioni di euro. Le domande sono state molte. 675 le realtà del Terzo Settore che hanno potuto ricevere il sostegno della Regione, con un contributo medio riconosciuto di oltre 4.770 euro”.
“Dopo la grande adesione riscossa dallo scorso bando, abbiamo deciso di sostenere con ulteriori fondi un settore fondamentale per la nostra regione, utilizzando criteri che ci hanno anche permesso di allargare la platea dei beneficiari- afferma l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano-. Un aiuto concreto per far fronte alle spese sostenute durante l’emergenza, e permettere così agli Enti di quel settore di continuare a prendersi cura della nostra comunità anche quando, finalmente, saremo usciti dall’emergenza”. Al bando possono accedere: organizzazioni di volontariato iscritte da almeno sei mesi nel registro regionale e con almeno 15 soci aderenti; associazioni di promozione sociale iscritte da almeno sei mesi nel registro regionale e con almeno 30 soci aderenti; associazioni di promozione sociale con sede in Emilia-Romagna iscritte da almeno sei mesi nel registro nazionale in qualità di enti affiliati e con almeno 30 soci aderenti; le Fondazioni del Terzo settore con sede in Emilia-Romagna iscritte da almeno sei mesi all’anagrafe delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus), istituita presso l’Agenzia delle Entrate.
8L’intera somma (3.107.276 euro) messa a disposizione dalla Regione attraverso il bando, consentirà agli Enti del Terzo settore di ricevere contributi da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 10mila, nel caso di spese più consistenti. In particolare, alle associazioni e agli Enti del Terzo settore saranno riconosciute le spese sostenute nel periodo dall’1 settembre 2020 al 15 marzo 2021, riferite alla gestione degli immobili (canoni di affitto, utenze, pulizie e piccole manutenzioni ordinarie strettamente necessarie allo svolgimento delle attività); costi di igienizzazione degli ambienti; acquisto di dispositivi di protezione individuale per gli operatori e per l’attuazione di misure di contrasto alla diffusione del Covid-19.
I contributi regionali potranno anche coprire le spese di acquisto di beni e attrezzature entro il valore unitario massimo di 516 euro, acquisizione di beni di consumo e servizi, costi di personale e rimborsi spese ai volontari, esclusivamente riferite alle attività legate all’emergenza sanitaria. “L’Emilia-Romagna deve molto al lavoro svolto dal Terzo settore e anche i gruppi di maggioranza -aggiunge Calvano- hanno voluto che fossero messe più risorse a loro disposizione. Un modo per testimoniare in modo concreto la vicinanza”.
“Da settembre la situazione è peggiorata e ci aspettiamo che le domande aumentino. Non possiamo ignorare il grido di allarme di difficoltà proveniente dai circoli sul territorio che temono la chiusura. Anche solo quella di uno sarebbe un danno irreparabile per la nostra comunità regionale” ha concluso Schlein.
(ITALPRESS).
Maltempo, da Regione Emilia Romagna 1,5 mln per comuni montani
BOLOGNA (ITALPRESS) – La Regione Emilia Romagna decide di non lasciare soli i Comuni dell’Appennino. Dopo le forti nevicate di dicembre e gennaio, le amministrazioni hanno fatto una valutazione delle spese sostenute e, in particolare alle voci “spalatura neve” e “salatura strade”, il conto è risultato alto.
Da qui la decisione di intervenire per coprire almeno in parte le ingenti spese sostenute: sono previsti fondi per un milione e mezzo di euro.
“Siamo perfettamente a conoscenza del momento di grave difficoltà che stanno vivendo i sindaci della montagna- spiegano gli assessori regionali alla Montagna e al Bilancio Barbara Lori e Paolo Calvano- . Grazie alla consueta e costante collaborazione con l’Unione Comuni, Comunità, Enti Montani regionale (Uncem), abbiamo attivato un tavolo di confronto che dia la dimensione dei costi sostenuti. La situazione che emerge oggi è preoccupante. La Regione è pronta a cercare soluzioni per contribuire almeno in quota parte alle spese straordinarie affrontate dai Comuni”.
“Si tratta- chiudono Lori e Calvano- di misure concrete che saranno più dettagliatamente definite nei prossimi mesi”.
(ITALPRESS).
Agricoltura, prorogato bando contro gelate primaverili in Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Le imprese agricole emiliano-romagnole possono continuare a fare domanda per ottenere gli aiuti dedicati alla prevenzione dei danni causati dalle gelate primaverili.
E’ stato infatti prorogato di un mese, fino al 5 marzo, il bando ‘Prevenzione danni al potenziale frutticolo da gelate primaverilì previsto dal Programma di sviluppo rurale 2014-2020 e che stanzia 4,2 milioni di euro per favorire l’attuazione di interventi volti a prevenire i danni al potenziale produttivo.
“Siamo di fronte a un problema che negli ultimi anni si sta registrando con maggiore influenza- spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi-, e con danni amplificati dall’andamento climatico caratterizzato da inverni con temperature sopra la media che rendono colture come pesco, ciliegio, albicocco e tante altre più vulnerabili nei periodi delle gelate. In questa cornice, le risorse previste dal Psr rappresentano un valido sostegno all’intero comparto regionale, per agire d’anticipo e preservare le produzioni”.
Il contributo regionale, pari al 70 % del costo ammissibile dell’investimento, consentirà l’acquisto e la messa in opera di ventilatori, ma anche di bruciatori con funzione antibrina e la copertura – pari dal 3% dell’importo ammissibile – delle spese tecniche generali sostenute dagli agricoltori.
(ITALPRESS).
Taxi, incentivi per acquisto veicoli elettrici a Bologna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Prosegue l’attuazione delle nuove linee del Pums e del Pgtu per promuovere una mobilità urbana integrata e sostenibile in tutta l’area metropolitana. Per incentivare l’utilizzo di autoveicoli a basso impatto ambientale e raggiungere gli obiettivi di risanamento della qualità dell’aria, la Giunta comunale di Bologna ha dato il via libera al bando che eroga complessivamente 350 mila euro di contributi agli operatori taxi che sostituiranno il proprio mezzo con un’auto elettrica. Potranno chiedere un contributo per un massimo di 8 mila euro per un’auto elettrica o di 5 mila per un’auto ibrida (e in ogni caso non superiore al 50% della spesa sostenuta). Punto di riferimento per l’intera procedura, fino ad esaurimento fondi, sono le centrali radio taxi Cat e Cotabo che raccoglieranno le richieste ed erogheranno i contributi. Possono richiedere i contributi i 722 attuali titolari di licenza taxi dell’area sovracomunale di Bologna (Anzola dell’Emilia, Bologna, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ozzano Emilia, Pianoro, Sasso Marconi, San Lazzaro di Savena, Zola Predosa). Il bando uscirà indicativamente a maggio, ma l’incentivo parte subito: saranno rimborsabili con il contributo fatture di acquisto del veicolo a partire dall’entrata in vigore della delibera di Giunta, cioè da oggi, martedì 9 febbraio.
(ITALPRESS).
L’Italia si mobilita per Zaki, da Bologna appello per cittadinanza
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sindaci e artisti, cantautori ed etichette indipendenti, studenti e genitori, e ancora manifesti, musica e versi, poesie e appelli. Nel primo anniversario dell’arresto di Patrick Zaki l’Italia non dimentica lo studente egiziano dell’Università di Bologna, detenuto dal 7 febbraio 2020 nel suo Paese con l’accusa di terrorismo e diffamazione dello Stato. La mobilitazione si è spostata sul web e sulle mura dei municipi, dove manifesti chiedono libertà per il ricercatore 29enne, mentre da Bologna è partito un nuovo appello a Mattarella per la cittadinanza italiana. Decine di Comuni, da Bologna Palermo, hanno appeso poster dedicati a Zaki disegnati dai vincitori del contest di Amnesty International, e a mezzogiorno ha preso il via la maratona musicale in streaming organizzata sempre da Amnesty Italia con il Meeting delle etichette indipendenti (Mei) e Voci per la libertà. Circa 200 gli artisti che si stanno alternando e continueranno a farlo fino a mezzanotte nel nome di “Zaki libero”, tra cui Roy Paci, Grazia di Michele, Pierpaolo Capovilla, Alberto Fortis e Marina Rei.
Durante la maratona è arrivato anche il messaggio della sorella di Patrick, che ha ringraziato a nome della famiglia quanti si stanno mobilitando. “Vi chiedo di tenerci sempre nei vostri pensieri, nei vostri cuori e nelle vostre preghiere”, ha detto la giovane. Dopo 11 rinvii, si apre infatti oggi per Zaki il secondo anno di detenzione preventiva nelle carceri egiziane, che potrebbe durare altri 12 mesi. Sul giovane pende una pena di 25 anni, ma le accuse contro di lui non si basano su alcuna prova concreta, se non una pagina Facebook da cui sarebbero partiti dei post sovversivi, ma che, sottolinea Amnesty International, è falsa. Si è una tecnica già usata dal governo egiziano per silenziare chi ha idee scomode, e relegarlo nel dimenticatoio. In Italia, tuttavia, l’attenzione è ancora altissima: questa mattina si è tenuta a Bologna una cerimonia in diretta streaming organizzata dall’Alma Mater, durante la quale il rettore Francesco Ubertini, sostenuto dal sindaco Virginio Merola e dal presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini si sono uniti nella richiesta di cittadinanza allo studente egiziano. “Non ti lasceremo solo, Patrick”, ha detto Ubertini.
“Oggi sono qui con noi tanti sindaci italiani che ringrazio, a significare che Patrick non è più soltanto un cittadino dell’Alma Mater e di Bologna”. Netto il sindaco Merola: “Chiediamo la cittadinanza italiana per Patrick, sapendo che coincide con la cittadinanza europea, e ci permetterà che anche a livello europeo si assumano responsabilità”, ha detto, ricordando che “è necessario un cambio di passo collettivo della nostra Europa a cominciare da Stato Italiano, perchè abbiamo bisogno di una nuova generazione di diplomazie che non subordini allo sviluppo economico la difesa dei diritti umani e della dignità”. Bonaccini ha poi ricordato che “la Regione è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti possibili per chiedere al governo di fare tutto quello che può per vedere Zaki tornare ai suoi affetti e ai suoi studi”. Qualche ora dopo, ha aperto la diretta musicale Alberto Fortis, che ha affidato alla sua “infinità infinita”, il messaggio di speranza: “Ognuno di noi può fare la differenza e qualcuno ci riuscirà”. Parole che fanno il paio con il messaggio di Amnesty, che dedica la manifestazione di oggi a tutti i prigionieri di coscienza e a tutti i giovani che viaggiano per il mondo per studiare. Patrick non sa ancora di questa valanga di solidarietà, perchè in carcere non riceve notizie dall’esterno, ma sul canale Youtube della diretta, mentre gli artisti suonano, in centinaia commentano senza sosta e chiedono il suo rilascio.
(ITALPRESS).
Piano vaccini anti-Covid in Emilia Romagna, fino a 45 mila al giorno
BOLOGNA (ITALPRESS) – Un piano flessibile, in grado di arrivare fino a 45 mila somministrazioni al giorno in 70 presidi sparsi sul territorio regionale, ma che verrà rimodulato di volta in volta sulla base dei quantitativi disponibili. E’ il piano vaccinale contro il Coronavirus della Regione Emilia-Romagna, presentato oggi dal presidente Stefano Bonaccini e dall’assessore alla Sanità Raffaele Donini. “Farci arrivare le dosi non dipende da noi, ma di chi ha firmato i contratti con le aziende. Saremo però in grado di fare tutto quello che serve per somministrare le dosi che arriveranno”, ha detto Bonaccini in conferenza stampa. “Pare che i ritardi comincino a essere ridotti, sappiamo di nuovi vaccini che potrebbero essere presto autorizzati. A inizio marzo potremo avere raggiunto le oltre 500 mila persone vaccinate, avendo coperto ultra 80enni e i lavoratori delle strutture sanitarie. La seconda fase inizierà a marzo/aprile, e riguarderà la popolazione anziana e la popolazione a rischio”.
Nè Bonaccini nè Donini hanno voluto fare previsioni sulle tempistiche, perchè il piano è modulato in base a quattro scenari diversi, costruiti sulla quantità di vaccini consegnati settimanalmente dalle case farmaceutiche Pfizer Biontech, Moderna, AstraZeneca e J&J. A seconda dei quantitativi disponibili si prevedendo dalle attuali 10.000 alle 45.000 somministrazioni al giorno. “Se la fornitura fosse coerente con le dosi che ci erano state indicate a inizio campagna, saremmo stati nelle condizioni di poter completare la vaccinazione della popolazione già tra fine maggio e giugno. Ma non possiamo fare finta di non sapere che c’è stato un taglio significativo alla forniture da parte di Pfizer, Moderna e Astrazeneca, e dobbiamo fare i conti con le dosi che ci verranno consegnati mese per mese”, ha detto il numero uno della Sanità. Abbiamo però definito popolazione target, modalità di somministrazione e modalità di prenotazione della vaccinazione, nonchè la dotazione in termini logistici e di risorse umane”.
“Per febbraio”, ha spiegato Donini in merito alle tempistiche, “c’è ragione di credere che sarà confermato l’arrivo di 315.634 dosi che la struttura commissariale ha indicato, aggiungendo altre 116.960 persone vaccinate.
Il piano prevede quattro fasi di attuazione, ciascuna con una popolazione target. La prima è in corso di svolgimento e include operatori sanitari, amministrativi, operatori socio assistenziali e residenti. Ad oggi sono 132.913 le persone vaccinate, e di queste 89.364 hanno ricevuto le due dosi. Si aggiungeranno presto gli over 80 in assistenza domiciliare e i loro coniugi, le cui somministrazioni sono partite in questi giorni, e a ruota gli altri over 80, che dal 15 febbraio potranno prenotarsi. Questi ultimi riceveranno a casa una lettera del presidente Bonaccini in cui saranno indicate le modalità di iscrizione. La Regione ha chiesto al governo di inserire anche i disabili al 100%, sul tavolo la proposta di includere i caregiver.
La seconda fase riguarderà invece gli anziani tra 60-79 anni, e chi ha patologie o fragilità importanti, a prescindere dall’età, come malattie respiratorie, diabete, fibrosi cistica, patologie autoimmuni o oncologiche. Rientra in questa categoria anche il personale scolastico “ad alta priorità”. Il rimanente personale scolastico, i lavoratori di servizi essenziali riceveranno invece le dosi di vaccini nella terza fase, assieme alla popolazione carceraria, dei luoghi di comunità, e le persone con patologie croniche non gravi. La quarta fase, infine, infine, coinvolgerà il resto della popolazione residente over 18.
(ITALPRESS).
Coronavirus, studio E.Romagna su fattori rischio sovrappeso e obesità
BOLOGNA (ITALPRESS) – Covid-19, con il sovrappeso e l’obesità i rischi aumentano. La conferma arriva da uno studio promosso e coordinato dall’Emilia-Romagna, in particolare dal Centro di Chirurgia Bariatrica dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma, in collaborazione con i Centri di Piacenza, Reggio Emilia, Modena e Bologna. Una condizione, quella dell’obesità, che in Emilia-Romagna interessa oltre 350.000 adulti, come emerge dai dati del Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica della Regione. Seicento i pazienti, ammalatisi di Covid-19, coinvolti nello studio, che ha messo a confronto quelli operati con la chirurgia bariatrica (ovvero l’insieme degli interventi chirurgici utilizzati per il trattamento dell’obesità) negli ultimi 12 mesi, con quelli in attesa di intervento. Questi ultimi hanno avuto sintomi più severi, e per loro è stato necessario un maggior ricorso al ricovero in terapia intensiva. Pubblicato su “Obesity Surgery”, rivista di riferimento internazionale del settore e classificata come Q1 (prima posizione per impact factor) tra le riviste chirurgiche, lo studio rappresenta un’ulteriore riprova di come l’obesità sia fattore di rischio rispetto al Covid, oltre che per la maggior parte delle patologie: da quelle dell’apparato cardiorespiratorio alle oncologiche, al diabete e alle altre patologie croniche.
“Ancora una volta, grazie al lavoro di squadra dei nostri professionisti, questa regione può offrire un contributo importante alla ricerca- commenta l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. E dai dati emerge anche che l’atteggiamento degli emiliano-romagnoli rispetto ai corretti stili di vita, a partire dall’alimentazione e dal movimento, è di grande attenzione: c’è una diminuzione tra le persone in sovrappeso, mentre aumentano quelle che praticano attività fisica. Siamo in una situazione migliore rispetto alla media nazionale- prosegue Donini-, ma questo non deve farci abbassare la guardia. Le persone obese rischiano la salute, in tante patologie, e ora anche con il Covid-19”. “La Regione sta già facendo molto in termini di prevenzione- aggiunge l’assessore-, tant’è che il nostro modello di intervento sui bambini ha ottenuto dall’Oms il riconoscimento di ‘buona pratica europeà. Occorre però fare ancora di più, per promuovere corretti stili di vita anche nei confronti degli ‘irriducibilì”.
A illustrare lo studio dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma è il primo firmatario della pubblicazione, il dottor Federico Marchesi, responsabile del programma di Chirurgia Bariatrica e delle prime vie digerenti dell’Ospedale Maggiore, che fa capo alla Clinica Chirurgica generale diretta da Paolo Del Rio.
“Lo studio è nato nel momento di massima virulenza del virus, con l’obiettivo di valutare se la chirurgia dell’obesità, già protettiva per le patologie correlate, lo fosse anche nei confronti dell’infezione da Covid-19- spiega Marchesi-. In collaborazione con gli altri Centri emiliani, abbiamo confrontato i sintomi della malattia nei pazienti operati da almeno 12 mesi con i sintomi manifestatisi in pazienti obesi in attesa di intervento, e abbiamo riscontrato che i pazienti operati hanno contratto forme di infezione più lieve con un minor tasso di ricoveri ospedalieri e un minor ricorso alle terapie intensive.
“Da queste osservazioni- conclude Marchesi- abbiamo potuto dedurre che la correzione chirurgica dell’obesità si conferma una misura di prevenzione primaria fondamentale anche per Covid e per le epidemie virali respiratorie. I Centri di Chirurgia Bariatrica dell’Emilia-Romagna sono stati i primi a uscire con un contributo scientifico di livello internazionale su questo tema: non possiamo che esserne orgogliosi”.
(ITALPRESS).









