BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado continueranno con l’attività didattica in presenza al 50% fino al 20 febbraio 2021. Lo rende noto l’Ufficio scolastico regionale che prolunga così le lezioni in aula. Dopo la sentenza del Tar che aveva riportato in classe i ragazzi, la presenza in aula era stata garantita fino al 6 febbraio. Oggi la decisione presa d’intesa con la Regione e la Prefettura di Bologna che prolunga il provvedimento. Infatti, la Direzione Cura della persona, salute e welfare della Regione richiama “la necessità di “doverosa prudenza” nel definire livelli di circolazione delle persone superiori agli attuali” e dunque “risulta confermata la necessità di salvaguardare la riduzione delle interazioni fisiche tra le persone”. Così per le prossime due settimane vengono mantenute “condizioni nelle quali viene ad oggi garantita la frequenza, nelle scuole secondarie di secondo grado”.
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Scuola, in Emilia Romagna didattica in presenza al 50% fino al 20/2
CiboAmico, recuperati in 12 anni circa 110.000 pasti
BOLOGNA (ITALPRESS) – Circa 110.000 pasti recuperati, per un valore totale che supera i 450.000 euro; sono questi i dati complessivi che riguardano CiboAmico, il progetto nato 12 anni fa dalla collaborazione tra il Gruppo Hera con Last Minute Market – Impresa sociale e società spin off dell’Università di Bologna che promuove la lotta allo spreco e la sostenibilità ambientale.
I dati vengono resi noti in occasione della ricorrenza del 5 febbraio: giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. CiboAmico, nato nel 2009 per recuperare i pasti preparati, ma non consumati, nelle mense aziendali della multiutility, ha permesso finora di non sprecare 48 tonnellate di alimenti, pari alla capienza di oltre 100 cassonetti stradali per la raccolta dei rifiuti. Non solo cibo: grazie all’iniziativa si sono risparmiati acqua, energia e consumo di terreno necessari al confezionamento di quei pasti. Nonostante l’emergenza in corso, che ha portato a un maggiore utilizzo del telelavoro da parte dei dipendenti, lo scorso anno, rispetto al 2019, il numero dei pasti recuperati dalle mense ha subito una flessione contenuta, di circa il 16%. Attualmente CiboAmico vede coinvolte cinque mense aziendali emiliano-romagnole di Hera: Bologna, Granarolo dell’Emilia, Imola, Rimini e Ferrara. I pasti vengono recuperati nel rispetto di tutte le norme igieniche e sanitarie previste e donati a enti no profit del territorio che danno ospitalità e assistono quotidianamente persone in difficoltà. Il progetto è pensato nell’ottica della lotta allo spreco alimentare e della transizione verso un’economia circolare, con la garanzia di benefici di tipo sociale, economico e ambientale.
Alla riuscita del progetto partecipano gli enti no-profit del territorio coinvolti: Fraternità Cristiana Opera di Padre Marella (OPM) a Bologna e Granarolo, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (APG23) a Rimini, l’Associazione Viale K di Ferrara e, dal 2020, la Cooperativa Sociale Mano Tesa che ha sede a Imola. Numerose, inoltre, le strutture partner dell’iniziativa presso le quali avviene la consumazione dei pasti recuperati: Pronto Soccorso Sociale di Bologna, Comunità Terapeutica di Cadriano, Capanna di Betlemme di Rimini, Casa delle Donne, Casa Mambro e Mensa di via Gaetano Pesci a Ferrara, la residenza di co-housing per anziani che ha sede a Sesto Imolese. “In Italia lo spreco alimentare vale quasi 12 miliardi di euro l’anno – commenta Filippo Bocchi, direttore valore condiviso e sostenibilità del Gruppo Hera -. Hera fornisce il suo contributo al contrasto di questo fenomeno grazie al progetto CiboAmico che da 12 anni permette di recuperare cibo non consumato nelle mense delle proprie sedi. Anche in un anno difficile come quello appena trascorso, con CiboAmico siamo riusciti a garantire ogni giorno un pasto per circa 120 persone in difficoltà economica. Abbiamo messo in campo anche altre iniziative volte a prevenire la produzione di rifiuti, e che mirano a ridurre lo spreco, alle quali tutti i cittadini possono contribuire e che permettono di creare una rete solidale sul territorio: ‘Cambia il Finalè per l’avvio al riutilizzo di rifiuti ingombranti ancora in buono stato e ‘FarmacoAmicò per la raccolta e il riuso di farmaci non scaduti”.
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Vini, più competitività nei Paesi extra Ue per l’Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Circa 6,2 milioni di euro per il sostegno ad azioni di promozione dei vini Doc e Igp, protagonisti di un’importante crescita qualitativa e sempre più apprezzati sui mercati esteri. Le risorse, nell’ambito dell’Ocm Vino (l’Organizzazione comune di mercato Ue), puntano a sostenere e accelerare il processo di qualificazione e internazionalizzazione sui mercati dei Paesi terzi, in particolare Stati Uniti, Canada, Messico, Russia Giappone e Cina, ma non mancano interventi in America Latina e nel sud est asiatico.
La graduatoria dei quattro progetti regionali e cinque multiregionali ammessi al contributo relativo al Bando Ocm vino è stata pubblicata in questi giorni.
Tutte le domande per la promozione nei Paesi extra Ue dei vini Doc e Igp dell’Emilia-Romagna sono state ammesse. Nonostante la riduzione della dotazione finanziaria nazionale – passata dai 6 milioni di euro inizialmente previsti a 5,8 – la Regione, in accordo con la Consulta agricola regionale, ha erogato un ulteriore finanziamento di 370 mila euro (previsti per la Vendemmia Verde che non viene attuata per il 2021) per un importo complessivo pari a 6 milioni e 177 mila euro. Tale importo assicurerà un contributo alle attività promozionali da aprile al 31 dicembre 2021.
“Le restrizioni dovute all’emergenza Covid non hanno fermato le nostre cantine- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- che intendono cogliere tutte le possibilità per estendere l’export del proprio vino a nuovi mercati e consolidare quelli in cui sono già presenti, anche prevedendo nuove modalità di incontri BtoB on line e organizzando degustazioni sempre in modalità a distanza”.
“In un anno così complesso come quello che abbiamo attraversato e che ancora sta influenzando le nostre vite e le nostre opportunità di relazione- prosegue Mammi- è fondamentale sostenere la promozione nei Paesi terzi, significativi consumatori del vino made in Emilia-Romagna. Il settore vitivinicolo ha bisogno di questa iniezione di fiducia, è un’occasione per tutti i produttori e con loro lavoreremo per continuare a promuovere questo sostegno, necessario nel mercato globalizzato nel quale si trovano ad operare”.
La quota destinata ai quattro progetti regionali ammonta a 6.050.692 euro. Tra le novità della campagna promozionale 2021, l’avvio dei cinque progetti multiregionali che prevedono il cofinanziamento da parte delle altre Regioni coinvolte – Piemonte, Lazio, Puglia e Calabria – e un contributo diretto del ministero delle Politiche agricole con un effetto moltiplicatore sulle risorse. Per finanziare al 60% i progetti multiregionali, l’Emilia-Romagna ha infatti investito 126.350 euro a fronte di una spesa progettuale complessiva pari a 471.500 euro.
Le attività riguardano promozione, pubblicità, partecipazioni a manifestazioni fieristiche ed esposizioni internazionali, degustazioni, incontri B2B, promozioni sui punti vendita e in Horeca.
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Ambiente, conclusi i lavori nei corsi d’acqua del bacino dell’alto Enza
BOLOGNA (ITALPRESS) – Conclusi i lavori di ripristino della funzionalità idraulica nei corsi d’acqua del bacino dell’alto Enza nel reggiano. Le principali opere, dal costo complessivo di 160mila euro, hanno interessato il torrente Andrella, il Rio Montale e il torrente Lonza in località Case Adani e Montemiscoso, nel Comune di Ventasso. “Obiettivo di questi cantieri è il ripristino dell’efficienza idraulica e la riparazione di opere esistenti fortemente danneggiate da diversi episodi di maltempo, in corrispondenza di insediamenti abitativi e infrastrutture viarie- l’assessore regionale alla Difesa del suolo e alla Protezione civile, lrene Priolo-. Si tratta di interventi di cura del territorio fondamentali per accrescerne i livelli di sicurezza, prestando al tempo stesso un’attenzione particolare all’ambiente con l’impiego di materiali naturali quali legno e pietra per un miglior inserimento delle opere nel paesaggio circostante”.
Più in dettaglio sono stati messi in campo lavori di rimozione selettiva della vegetazione, per agevolare il corretto deflusso delle acque, oltre alla riparazione e alla manutenzione delle opere idrauliche esistenti, come ad esempio le briglie in pietrame, interessate da cedimenti strutturali nel corpo principale e nelle spalle. Gli interventi, curati dall’Agenzia regionale per la sicurezza del territorio e la protezione civile, si inseriscono nel contesto di cantieri di difesa e riparo spondale, con impiego di tecniche innovative di ingegneria naturalistica finalizzate al rallentamento dell’erosione.
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Emilia Romagna, rinnovata la flotta dei treni sulla linea Porrettana
BOLOGNA (ITALPRESS) – Dalla stazione centrale di Bologna è partito – con destinazione Porretta – il treno ‘Rock’, il nuovo convoglio doppio piano di Trenitalia Tper – che completa il rinnovo della flotta anche sulla linea Porrettana – e che ha iniziato a viaggiare da stamattina su questa linea. A bordo anche l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, l’amministratore delegato di Trenitalia-Tper, Alessandro Tullio e il presidente di Trenitalia-Tper, Paolo Polillo. “Dopo la fornitura degli ultimi convogli Pop e Rock a dicembre, ora anche i lavoratori, gli studenti e i pendolari della linea Porrettana possono viaggiare sicuri su treni di ultima generazione – commenta l’assessore Corsini – Vederli in funzione e salire a bordo significa raccogliere i frutti del lavoro e degli importanti investimenti messi in campo in questi anni, una scommessa vinta e grazie alla quale siamo arrivati al completo ricambio del parco regionale. La rivoluzione della mobilità sostenibile era un obiettivo che si è realizzato e oggi la nostra flotta è la più giovane d’Italia”. Ogni giorno le corse effettuate con il nuovo treno Rock saranno 12: dieci fra Bologna e Porretta – e viceversa – e due fra Bologna e Marzabotto – e viceversa. Si tratta di un mezzo di ultima generazione, che può ospitare fino a 888 persone – 444 in questo periodo di emergenza sanitaria – è dotato di un sistema di video sorveglianza, monitor informativi ed è attrezzato per il viaggio di persone a ridotta mobilità, con spazi riservati al trasporto delle biciclette comprese le elettriche con possibilità di ricarica. Sulla linea Porrettana si contano 58 corse giornaliere, tutte effettuate con nuovi convogli Rock, Pop ed ETR 350. Sono complessivamente 86 – di cui 39 Rock e 47 Pop – i nuovi treni in servizio sulle linee dell’Emilia-Romagna e, su 616 corse giornaliere di Trenitalia Tper su rete Rfi, di cui 582 sono su convogli di ultima generazione.
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Gruppo Sae, più digitale e rapporto col territorio nelle nuove strategie
BOLOGNA (ITALPRESS) – Più forza alle notizie locali, più digitale e contenuti multimediali, un rapporto se possibile ancor più stretto con il territorio, ma anche nuovi investimenti per guardare lontano, tra cui un centro di produzione di nuovi format e una scuola di formazione per giornalisti. È il piano editoriale del Gruppo Sae-Sapere Aude Editori per le testate Il Tirreno, Gazzetta di Modena, Gazzetta di Reggio e la Nuova Ferrara, da poco acquisite dal gruppo Gedi. Lo ha presentato il presidente Alberto Leonardis, con i direttori delle testate Tirreno Stefano Tamburini e Giacomo Bedeschi, il direttore operativo Luca Baldanza e l’azionista Alberto Tivoli, e moderati dal direttore relazioni esterne Gianni Giovannetti.
Attualmente la tiratura media delle testate è di circa 65 mila copie giornaliere, numeri a cui si aggiungono gli abbonamenti contenuti digitali. Si parte da qui, con il fermo proposito di “tornare a consumare le suole delle scarpe” e di allargare l’orizzonte. La promessa è anche quella di essere “editori senza altri interessi al di fuori di quelli editoriali”, come ha chiarito subito Leonardis, aggiungendo anche di non avere “mai letto nella mia vita il giornale prima che uscisse”.
“La mia convinzione – ha detto Leonardis nel suo intervento – è che l’editoria del futuro è prevalentemente di racconto del locale. In futuro il racconto di ciò che avviene vicino casa e il fatto di saperlo raccontare avrà un valore aggiunto anche dal punto di vista dei ritorni economici”. Quanto all’organico, Leonardis ha confermato che non sono previsti tagli: “Licenziare non mi appartiene per carattere, gestiremo in modo giusto e in modo che tutti vivano serenamente questa avventura”.
Il piano, presentato da Luca Baldanza, prevede un piano di marketing territoriale che metterà al centro le edicole, una forte attenzione al territorio e una forte spinta verso le nuove tecnologie. “Ci rivolgeremo ai lettori come un social, ma con autorevolezza e i valori delle nostre testate”, ha spiegato Baldanza. E l’intenzione è anche quella di arrivare a produrre sempre più contenuti originali, tanto che progetto include un centro multimediale per generare audiovisivi, e di contribuire all’educazione culturale dei giornalisti con la formazione giornalistica digitale. E’ prevista infatti la nascita di una scuola a livello universitario a Reggio Emilia, e di un centro per la formazione di giornalisti culturali a Ferrara. A questo si unisce l’idea di aprirsi al mondo delle startup con un acceleratore di imprese nel campo digitale, che sorgerà a Modena.
Al momento le edizioni digitali sono ancora gestite da Gedi digital, ma Sae sta lavorando per portare all’interno dell’aziende le attività. Sempre nell’ottica di accentrare la maggior parte delle attività, la società sta riportando l’organizzazione a Livorno, così come i poligrafici. La raccolta pubblicitaria resta per il momento affidata a Manzoni, ma con l’intenzione è di portare dentro anche quella.
Infine il piano costi: Baldanza ha specificato che la parola d’ordine sarà ottimizzazione e controllo di entrate e uscite, grazie anche all’acquisto di un software gestionale, ma sempre “con la massima attenzione al personale”.
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F.1, nasce il “Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna”
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, hanno firmato oggi un’intesa per la realizzazione di una campagna di comunicazione denominata “Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna” diretta al comparto automotive e ai settori collegati in 26 Paesi prioritari, che si svolgerà in occasione del Gran Premio Formula 1 di Imola (Bo) del 18 aprile prossimo.
Partner dell’iniziativa saranno, oltre al ministero degli Affari esteri e della Cooperazione Internazionale e la Regione Emilia-Romagna, anche l’Ice-Agenzia e l’Agenzia di promozione regionale (Apt Servizi Emilia-Romagna). Dopo il lancio al GP F1 di aprile, l’iniziativa sarà ripetuta in occasione degli altri appuntamenti della stagione motoristica della regione Emilia- Romagna: Moto GP, Mondiale Superbike di Misano Adriatico e “Motor Valley Fest”.
Nel commentare l’intesa, il ministro Di Maio ha sottolineato che “l’accordo inaugura un’inedita sinergia tra istituzioni, a livello nazionale e regionale, per il rilancio dell’export. Il nostro obiettivo è quello di potenziare, nell’ambito di un evento di altissimo richiamo internazionale, l’immagine e la competitività dei prodotti e delle tecnologie italiane, attraverso il connubio tra sport e turismo, tra passione per i motori, creatività, bellezza e territorio”. A sua volta, il presidente Bonaccini ha commentato, a margine della firma: “Lo sport può diventare protagonista di ripresa e rinascita del territorio. L’Emilia-Romagna crede in questa opportunità, che diventa volano anche per l’economia”. Il settore dell’automotive, trainante per il comparto della tecnologia, dell’innovazione e della manifattura italiana, ha registrato nel 2019 un fatturato di quasi 50 miliardi di euro e un export di oltre 21 miliardi. Solo in Emilia-Romagna, con la Motor Valley e i suoi marchi iconici (Ferrari, Ducati e Maserati) conta oltre 16mila imprese con più di 66mila addetti.
L’iniziativa si collega idealmente al prossimo lancio della campagna straordinaria di comunicazione promossa dalla Farnesina fra le misure del “Patto per l’Export”, un programma dedicato al sostegno all’internazionalizzazione dei settori economici particolarmente colpiti dall’emergenza sanitaria globale.
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Toscana ed Emilia Romagna, alleanza strategica a tutto campo
BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’alleanza strategica tra Emilia-Romagna e Toscana, insieme alle loro due Città Metropolitane, per un presente e un futuro di collaborazione, nell’ottica della sostenibilità e dell’innovazione in tutti i settori. E’ questo il risultato dell’incontro che si è tenuto oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, dove si sono incontrati i presidenti delle due Regioni, Stefano Bonaccini e Eugenio Giani. Incontro preceduto, in Comune a Bologna, da quello fra i sindaci delle Città Metropolitane di Bologna e Firenze, Virginio Merola e Dario Nardella.
Tutti e quattro hanno deciso che l’attuale protocollo di collaborazione che lega le due Città Metropolitane, in scadenza, venga superato da una nuova intesa a quattro, più ampia, che veda insieme le due aree metropolitane e le due Regioni.
«Un passaggio di grande rilievo, che rafforza la collaborazione già avviata in questi anni ed estende il lavoro comune ad altri settori e iniziative – sottolinea il presidente Giani – In alcuni campi avremo risultati concreti a breve, altri si dispiegheranno nei prossimi anni, ma soprattutto Emilia e Toscana insieme potranno esercitare un ruolo ancora più incisivo su tante questioni».
Un percorso condiviso che da subito avrà effetti concreti rispetto alla valorizzazione dei territori e alla crescita delle comunità locali in un’ottica di sostenibilità economica e sociale, dalle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante fino al progetto delle Olimpiadi 2032 in Emilia-Romagna e Toscana.
In mezzo tanti ambiti nei quali sviluppare sinergie strutturali e strategiche: cultura, turismo, Appennino, i due mari, Adriatico e Tirreno, e le Città d’arte; saperi e alta formazione, con le università e i centri di ricerca; le infrastrutture, con opere a cavallo fra le due regioni di importanza fondamentale per la mobilità delle persone e la competitività dei territori come la Pontremolese, o la Ciclovia del Sole, così come assi stradali e autostradali fondamentali per l’intero Paese.
Ancora: la sanità e i sistemi di welfare; l’innovazione, il digitale e le nuove tecnologie. Quindi una fortissima attenzione per le aree montane; i servizi, a partire dalla gestione dei rifiuti. Fino allo sport, altrettanto importante: con l’obiettivo confermato di avere il Tour de France nel 2024 fra Firenze e Bologna e, appunto, il traguardo più suggestivo, le Olimpiadi 2032.
I presidenti Bonaccini e Giani, d’intesa con i sindaci Merola e Nardella, hanno quindi dato mandato ai rispettivi uffici di definire il nuovo protocollo di collaborazione allargato. Un’alleanza fra Emilia-Romagna e Toscana, per un sistema territoriale coeso in grado di uscire meglio di ogni altro dalla crisi attuale e di gettare le basi per una ripartenza partecipata, che guardi prima di ogni altra cosa alle persone.
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