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Emilia Romagna

Coronavirus, centri commerciali chiusi nel week-end nel piacentino

BOLOGNA (ITALPRESS) – Centri commerciali chiusi nel fine settimana a Piacenza e provincia dal 1^ al 24 novembre per scongiurare il più possibile situazioni di affollamento a rischio contagio da Covid-19.
Lo stabilisce la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Un provvedimento adottato a scopo preventivo, per evitare possibili assembramenti di persone nel territorio piacentino, vista la serrata dei centri commerciali nella confinante Lombardia. Il provvedimento tiene conto anche dell’evoluzione dell’andamento epidemiologico in Emilia-Romagna e nella stessa provincia di Piacenza.
E’ stato assunto dopo la richiesta di intervento inviata il 24 ottobre alla Regione Emilia-Romagna dalla presidente della Provincia di Piacenza, Patrizia Barbieri, cui si è aggiunto ieri, nel corso di una videoconferenza, il consenso dei sindaci del territorio, e il parere in tal senso del direttore generale dell’Ausl di Piacenza, Luca Baldino.
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Dal Lambrusco al Sangiovese, bando da 6mln per i vini emiliano-romagnoli

BOLOGNA (ITALPRESS) – Lambrusco, Pignoletto, Sangiovese, Albana, Bonarda e Gutturnio, solo per citare alcune delle più note etichette made in Emilia-Romagna, alla conquista dei mercati extracomunitari. Proprio per promuovere i vini regionali di qualità nei Paesi terzi, la Giunta regionale ha approvato un bando con una dotazione di oltre sei milioni di euro indirizzato alle imprese vitivinicole del territorio. Rivolto a imprese singole o associate, il bando rientra nell’ambito del programma nazionale di sostegno al settore vitivinicolo per la campagna 2020-2021 e finanzia con contributi che arrivano fino al 60% i progetti per favorire la conoscenza e la penetrazione commerciale sui mercati dei Paesi al di fuori dell’Unione europea delle più famose bottiglie che escono dalle cantine dell’Emilia-Romagna a marchio Docg, Doc o Igt. “In Emilia-Romagna – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – il settore vitivinicolo è molto importante sotto il profilo economico. I numeri della vendemmia 2020, elaborati proprio in questi giorni da Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini, ci dicono che dalle colline piacentine a Rimini la raccolta è aumentata del 10%. Un dato estremamente significativo che ci racconta di un settore in crescita: siamo la terza regione italiana per volume di produzione”. “Come Regione – prosegue l’assessore Mammi – offriamo supporto e finanziamenti alle imprese non solo per gli investimenti, ma anche per la promozione, sia sui mercati europei che nei Paesi extra Ue, che stanno dimostrando di gradire molto le nostre etichette. I nostri principali mercati di riferimento sono Usa, Russia, Cina e Giappone”. Oltre all’aumento della percentuale di aiuti dal 50 al 60%, l’altra grande novità del nuovo bando è la possibilità di finanziare progetti multiregionali, cioè che vedono insieme imprese di diverse regioni, a partire da un minino di due partecipanti. A questi progetti sarà destinata una quota di 250mila euro del budget complessivo. Ogni impresa partecipante al bando può presentare fino a due progetti distinti di promozione, purchè si riferiscano a Paesi diversi. L’importo minimo dell’aiuto finanziario pubblico è fissato in 50mila euro per ciascun Paese interessato, importo che sale a 100mila euro se invece il progetto riguarda un solo Paese. Per ciascuna impresa partecipante è stato fissato anche un quantitativo minino di vino imbottigliato/confezionato, che deve essere superiore ai 50 ettolitri.
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Un “Dl Ristori” per l’Emilia Romagna, Bonaccini “Subito 10 milioni”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Anche l’Emilia Romagna, in versione regionale, adotta il suo “Dl Ristori”. “Come Regione intendiamo destinare da subito 10 milioni di euro alle categorie più colpite dalle restrizioni”, ha annunciato il presidente Stefano Bonaccini intervenendo in assemblea legislativa. Un primo sostegno, “poi vedremo cos’altro aggiungere” pensando alle difficoltà dei pubblici esercizi, dei gestori di palestre e piscine, delle attività di promozione sociale del Terzo settore, delle discoteche e dei locali da ballo, “di cui non parla quasi mai nessuno”, di chi lavora nel mondo della cultura, delle società sportive dilettantistiche e dello sport di base. “Non rimarremo inerti” ha assicurato Bonaccini. In Europa i numeri della pandemia sono in aumento: “Alcuni Governi si apprestano ad assumere decisioni in queste ore di ancor più radicali delle attuali restrizioni, fino alla chiusura totale o quasi”. E anche in Italia crescono i contagi. Sono stati quasi 22 mila in più i positivi al coronavirus registrati ieri a livello nazionale “il 12,6% sui 174 mila tamponi effettuati”. In Emilia-Romagna i tamponi effettuati sono stati 21.400 e la percentuale dei positivi sulle persone sottoposte a tampone si è attestata al 6,6%. “Il contagio sta avanzando anche qui – ha spiegato Bonaccini – con la percentuale dei positivi sui tamponi effettuati salita nell’ultima settimana dal 4% al 6,2%. Era all’1,1% un mese fa. Come ho detto, ieri eravamo al 6,6%, purtroppo con la media nazionale quasi al doppio. Attenzione: non siamo un’isola felice, la mobilità delle persone nel territorio è più contenuta ma non è sospesa, il virus circola e l’emergenza mai come oggi è nazionale”. Ed è per questo che la priorità è quella di salvaguardare la salute pubblica: “Chi rappresenta le Regioni come le istituzioni che frenano la gestione dell’emergenza, dice una clamorosa sciocchezza. E’ del tutto evidente che quando la pandemia cresce è indispensabile avere misure generali. E poi, eventualmente, misure più calibrate”. L’intervento del presidente dell’Emilia-Romagna si è poi concluso con un appello alla collaborazione tra le forze politiche “Ciascuno per suo il ruolo, anche diverso, si renda disponibile a concorrere all’unità del Paese davanti ad una sfida eccezionale e ad un momento difficilissimo. Nelle prossime ore invieremo una prima bozza di testo del Patto per il Lavoro e per il Clima a tutti i potenziali firmatari. Parti sociali e amministratori locali. Stavolta, contestualmente, lo manderemo anche a tutti i Gruppi assembleari, perchè so che può venirne un contributo”.
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Colpo alla mafia nigeriana, decine arresti tra Emilia Romagna e Piemonte

TORINO (ITALPRESS) – Operazione delle Squadre Mobili di Torino e di Ferrara a carico di cittadini nigeriani appartenenti al sodalizio criminale di stampo mafioso denominato “Viking” o “Norsemen Kclub International”, suddiviso in cellule locali (dette “Deck”) presenti in numerose città italiane. Sono 69 le persone coinvolte, 43 provvedimenti della Dda di Torino e 31 della Dda di Bologna, con 5 persone colpite da entrambi i provvedimenti cautelari, di queste solo 52 sono state rintracciate sul territorio nazionale. Ogni realtà locale (che a Torino prende il nome di “Valhalla Marine” e a Ferrara “Vatican”) presenta al vertice un capo operativo (“Executional”), che comanda il territorio di competenza coadiuvato da un organo collegiale (“Exco”) costituito da consiglieri. I contatti tra le varie articolazioni nazionali e la sede presente in Nigeria (denominata “Niger Catalina”) hanno fornito agli investigatori una chiara indicazione di come le varie “Marine Patrol” (“MP”) operanti in Europa siano saldamente legate alla “casa madre”, tanto da apparire una diretta diramazione della stessa.
Gli aspiranti affiliati vengono sottoposti ad azioni brutali, al termine delle quali manifestano l’accettazione del codice comportamentale dell’associazione e la loro fedeltà indiscussa. Sulla piazza torinese, il cult “Valhalla Marine” controllava e gestiva il commercio su strada di sostanze stupefacenti in alcune aree individuate – in particolare nella zona del Lungo Dora Savona, tra via Bologna ed il ponte Mosca – nonchè, sempre nella stessa zona, lo sfruttamento della prostituzione di donne nigeriane. Una delle peculiarità dell’articolazione torinese dell’associazione era rappresentata dal ruolo delle donne, le quali venivano affiliate mediante rapporti sessuali di gruppo ed assumevano l’appellativo di “Queen” o “Belle”. Costrette a pagare somme di denaro in cambio di una inesistente protezione, le “Belle” venivano sfruttate sessualmente, trasformandosi di fatto in vittime del gruppo. L’indagine della Squadra Mobile ferrarese, che veniva avviata a fine luglio 2018 a seguito del tentato omicidio di un giovane nigeriano appartenente al cult rivale degli Eiye, ferocemente aggredito a colpi di machete da un gruppo di almeno cinque connazionali. Una volta assicurati alla giustizia i responsabili del gravissimo episodio, nel corso dell’anno 2019 le indagini approdavano alla Dda di Bologna (P.M. Roberto Ceroni), per dimostrare l’esistenza sul territorio ferrarese della mafia nigeriana “Supreme Viking Arobaga” collegata al network internazionale. Nel capoluogo estense, veniva accertata la centralità di Okenwa Emmanuel “Boogie”, dj di musica afro beat, che costituiva la figura di riferimento per il cult, tra le provincie di Ferrara, Padova, Treviso e Venezia, controllando il territorio e dirimendo le numerose diatribe che scoppiavano tra affiliati di rango medio-inferiore, e in questa veste “Boogie” manteneva i contatti con il vertice di Torino.
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Emilia Romagna, dalla Regione contributi fino a 1.000 euro per le edicole

BOLOGNA (ITALPRESS) – E’ ufficiale il sostegno della Regione alle edicole dell’Emilia-Romagna, duramente colpite dall’emergenza Covid, periodo nel quale hanno svolto un ruolo fondamentale proseguendo la loro attività. L’Assemblea legislativa ha infatti approvato la legge regionale firmata dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini che concede un contributo a fondo perduto fino a mille euro agli esercenti di punti vendita esclusivi di giornali e riviste presenti nel territorio emiliano-romagnolo. A copertura del provvedimento è previsto un tetto massimo di spesa complessiva di 500 mila euro, a esaurimento, fondi già stanziati per il 2020 dall’esecutivo regionale. “La misura è il giusto riconoscimento dell’importanza dell’attività informativa e di coesione sociale garantita dalle edicole anche nei piccoli Comuni durante la fase più dura della pandemia e più che mai necessaria in questo momento di ripresa dell’emergenza – affermano il presidente Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano – Ci siamo mossi con una procedura estremamente semplificata per agevolare gli edicolanti dell’Emilia-Romagna e accelerare i tempi, dando automaticamente il contributo a chi di loro riceverà il bonus nazionale: non devono quindi realizzare una nuova procedura regionale, fare ulteriori passaggi o rispondere ad altri requisiti”.
“Le edicole sono un presidio fondamentale nei territori – sottolineano Bonaccini e Calvano – così come l’intero settore dell’informazione locale, che vogliamo continuare a sostenere”. Il contributo, previsto per l’esercizio finanziario 2020, andrà a ogni soggetto che riceverà il ‘Bonus una tantum edicolè, previsto dal decreto-legge del 19 maggio scorso sulle misure urgenti di sostegno al lavoro e all’economia relative all’emergenza Covid 19, per il quale l’istruttoria nazionale è in corso. Fino al 30 ottobre i titolari delle edicole potranno quindi presentare domanda per il contributo nazionale e automaticamente la procedura sarà valida anche per l’integrazione regionale.
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Emilia Romagna, alle Asl 3,5 mln per progetti su salute e stili di vita

BOLOGNA (ITALPRESS) – Promuovere e facilitare l’adozione di stili di vita sani in ogni età della vita, dall’infanzia alla terza età, prevenire patologie croniche (malattie cardiovascolari, tumori, diabete, malattie respiratorie croniche, problemi di salute mentale), anche attraverso un’alimentazione sana e sicura; contrastare fattori di rischio modificabili, quali il fumo, l’abuso di alcol e la sedentarietà. Guardano a questi obiettivi i progetti finanziati dalla Regione con 3,5 milioni di euro, approvati da una recente delibera di Giunta regionale, che stabilisce anche la ripartizione delle risorse tra le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, per realizzare azioni e interventi previsti dalla specifica legge regionale sulla ‘promozione della salute e prevenzione primarià (n.19 del 2018). “Come Regione abbiamo sempre puntato molto sulla prevenzione e sul benessere psicofisico delle persone, e vogliamo continuare a farlo – dice l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – Investire in questi ambiti significa studiare e implementare strategie che non siano necessariamente limitate a interventi nel settore sanitario”. La maggior parte delle risorse – 2 milioni di euro – andranno alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per coprire le spese di realizzazione dei programmi regionali per la promozione della salute, benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria, suddivisi in base al numero di residenti per Ausl. Il 20% delle risorse è destinato ad azioni e interventi in partnership con gli istituti scolastici. Un milione di euro viene poi assegnato alle Aziende Usl in base al numero di residenti- al 1 gennaio 2020- di età compresa tra 15 e 64 anni, per interventi socio-sanitari di prevenzione, contrasto delle dipendenze, promozione del benessere psicofisico e della salute mentale delle persone con problematiche d’abuso e dipendenza. Ulteriori 350 mila euro saranno assegnati all’Azienda sanitaria di Piacenza per consentire la realizzazione di azioni di prevenzione e contrasto delle dipendenze da alcol e sostanze stupefacenti. Non solo, l’Azienda potrà anche utilizzare tali contributi per progettare interventi finalizzati a migliorare lo stato di salute dei detenuti, intervenendo sulle abitudini alimentari e sul rischio di diffusione delle malattie infettive. I restanti 150 mila euro andranno all’Azienda Usl di Modena per attività di comunicazione sociale e formazione diffusa della popolazione.
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Coronavirus, 1.180 nuovi positivi e dieci decessi

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia Romagna, dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, si sono registrati 45.542 casi di positività, 1.180 in più rispetto a ieri, su un totale di 17.612 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore. Dei nuovi positivi, sono 619 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 238 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 250 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti. L’età media dei nuovi positivi di oggi è 43,8 anni. Sui 619 asintomatici, 214 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 24 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 5 per screening sierologico, 9 con i test pre-ricovero. Per 367 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica. La provincia con più contagi è quella di Bologna (348), a seguire Piacenza (173), Reggio Emilia (160), Modena (123), Rimini (100), Ferrara (60), Ravenna (54), Parma (52), il territorio di Forlì (45), quello di Imola (34) e l’area di Cesena (31).
Purtroppo, si registrano 10 nuovi decessi: 4 nella provincia di Modena (tre donne di 95, 92 e 87 anni e un uomo di 82), 2 in quella di Ferrara (una donna di 87 anni e un uomo di 86), 2 in quella di Reggio Emilia (una donna di 90 anni e un uomo di 78), 1 in quella di Parma (un uomo di 80 anni) e 1 in quella di Bologna (un uomo di 84 anni). Sono 3 i nuovi pazienti in terapia intensiva, che diventano 89 in tutto il territorio regionale, mentre sono 723(+66 da ieri) quelli ricoverati negli altri reparti Covid.
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Effettuati oltre 18 mila test rapidi in farmacia in Emilia Romagna

Sono oltre 18mila (esattamente 18.231, ndr) i test sierologici rapidi e gratuiti effettuati nelle farmacie dell’Emilia-Romagna nei primi tre giorni (da lunedì 19 a mercoledì 21) di avvio della campagna di screening, la prima a livello nazionale, voluta dalla Regione e condotta assieme alle Associazioni di categoria delle farmacie convenzionale. Nel 97% dei casi (in numero assoluto 18.231) hanno dato esito negativo, E continuano ad aumentare, raggiungendo quota 883 anche le farmacie – convenzionate, pubbliche e private – che hanno deciso di aderire all’iniziativa, destinata a un’ampia fascia della popolazione, naturalmente su base volontaria: tutti i bambini e ragazzi da 0 ai 18 anni e i maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore, con i loro genitori, fratelli e sorelle, i nonni anche se non conviventi e gli altri familiari conviventi; ma anche gli studenti universitari che hanno il medico di medicina generale in Emilia-Romagna. Parte dunque ad alta velocità la campagna che consente di capire, tramite un test eseguibile in soli 15 minuti, se una persona ha sviluppato gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario in risposta al virus SARS-CoV-2, e i primi risultati sono incoraggianti: solo 546 test (il 3% sul totale) hanno dato esito positivo e il Servizio sanitario regionale sta contattando telefonicamente tutti i cittadini risultati positivi per eseguire il tampone nasofaringeo di verifica, necessario per verificare se l’infezione è in corso e per stabilire la reale contagiosità della persona. “Questo primo bilancio- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- conferma la bontà della scelta fatta, che abbiamo voluto ulteriormente rafforzare estendendo anche ai nonni che si prendono cura dei nipoti pur non vivendo con loro la possibilità di effettuare gratuitamente il test. La recrudescenza della pandemia Covid-19 alla quale stiamo assistendo in tutto il resto del Paese impone provvedimenti che consentano il tracciamento tempestivo dei focolai che si possono attivare nelle scuole, negli ospedali, come negli altri luoghi di frequentazione comunitaria, per poter effettuare il tempestivo isolamento dei casi, scongiurando l’eventualità di restrizioni drastiche. Insieme alle farmacie continueremo a sostenere questo strumento rapido e gratuito, di fondamentale importanza per contenere l’attuale curva epidemica”.
A diffondere i dati, riferiti alle giornate del 19, 20, 21 ottobre, l’assessorato regionale alle Politiche della Salute, che traccia anche l’identikit degli utenti che hanno richiesto il test. Per il momento, si tratta prevalentemente di donne: 10.181 in tutta la regione, contro 8.050 uomini. In famiglia, a sottoporsi al test sono stati soprattutto i genitori (10.295), che a loro volta lo hanno richiesto per i figli. Tra i ragazzi e bambini le fasce di età più rappresentate sono state quelle dei 14-18enni (2.733 test), 6-10 anni (1.529 test) e 11-13 (1.306), ma non sono mancati i più piccoli tra i 3 e 5 anni (473) e i piccolissimi fino a diciotto mesi (153 test). Una buona risposta è arrivata anche dagli studenti universitari (1.742).
Continuano ad accrescersi le fila delle farmacie che hanno dato la propria disponibilità per l’effettuazione del test: sono già 884 su 1.366convenzionate, pubbliche e private, operative in Emilia-Romagna, e il numero è destinato a salire anche perchè è possibile effettuare il test fino a giugno 2021. L’elenco è in costante aggiornamento e consultabile sul sito della Regione https://salute.regione.emilia-romagna.it/sierologico-farmacie).
A Bologna sono 204 le farmacie che hanno aderito, oltre la metà di quelle presenti; a Modena 127 (63% del totale); Reggio Emilia 101 (66%); Ravenna 95 (86%); Parma 90 (63%); Forlì-Cesena 77 (66%); Piacenza 70 (71%); Rimini 61 (63%) e Ferrara 58 farmacie (45% del totale).
In dettaglio, i test effettuati nell’ambito delle singole Aziende sanitarie del territorio emiliano-romagnolo sono: Azienda USL di Bologna 5.004; Azienda USL della Romagna 3.793; Azienda Usl di Modena 2.688; Azienda Usl di Reggio Emilia 2.022; Azienda Usl di Parma 1.631; Azienda Usl di Piacenza 1.275;
Azienda Usl di Ferrara 1.074 e Azienda Usl di Imola 744.
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