BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’estate da tutto esaurito: sono state 481 mila le persone che negli scorsi tre mesi e mezzo hanno partecipato alle 269 rassegne per 3.351 eventi (di cui 110 rassegne e 853 eventi in Città metropolitana) organizzate per “Bologna Estate”. Dati superiori, nonostante il Covid-19, a quelle dell’edizione precedente. “Dopo il lockdown- ha spiegato in conferenza stampa Matteo Lepore, Presidente della Destinazione turistica Bologna metropolitana- avevamo due strade: quella non organizzare nulla o quella di continuare a garantire un’offerta culturale e abbiamo deciso di percorrere questa strada organizzando gli spazi seguendo le misure anti-contagio e garantendo noi la sicurezza. Quest’anno avevamo 11 milioni di euro in meno dalla tassa di soggiorno, ma li abbiamo messi noi, a patto, che gli eventi fossero riadattati alla nuova situazione”. E così è stato. Mascherine, distanziamento delle sedute e gel sanificante hanno fatto parte dell’estate bolognese, ma tutto ha funzionato. Tutto è filato liscio: “Alle iniziative hanno partecipato tutte le fasce di età, anche quelle più deboli che in questo periodo hanno più paura ad uscire di casa – ha dichiarato Lepore – Tutti sono stati in completa sicurezza: negli eventi organizzati dal comune non è stato registrato nemmeno un caso di contagiato. Siamo pronti ad accogliere turisti e visitatori in sicurezza per una nuova stagione di mostre, festival, itinerari e appuntamenti culturali”.
(ITALPRESS).
“Bologna Estate” da tutto esaurito, 481mila presenze e nessun contagio
Operato con stampa 3D al Rizzoli Bologna, ragazzo guarito dopo 10 anni
BOLOGNA (ITALPRESS) – Non riusciva ad afferrare gli oggetti, nè ad allacciarsi i bottoni, a causa del suo braccio destro che non poteva funzionare perchè era cresciuto in modo deforme dopo una brutta frattura del gomito all’età di sette anni, e con un danno estetico importante. Quel bimbo che oggi ha sedici anni, dopo quasi dieci anni, è tornato a una mobilità normale grazie a un delicato intervento eseguito all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna, nel giugno scorso, dall’equipe della Chirurgia della Spalla e del Gomito diretta dal dottor Roberto Rotini, che per affrontare una situazione così complessa ha applicato una tecnica chirurgica innovativa sviluppata con la start up biomedicale E-lisa. “Di fronte a una compromissione così grave del gomito, che si era deformato su più piani, era impossibile eseguire in modo tradizionale l’intervento di osteotomia, che attraverso l’asportazione di un cuneo d’osso lo riporta alla posizione normale – spiega Rotini -. L’intervento è stato realizzato grazie a una pianificazione preoperatoria ‘computer assisted’, che ci ha permesso di definire le linee di taglio da seguire per correggere su diversi piani l’osso deformato. Dopo una simulazione virtuale della tecnica il team di E-lisa ha realizzato strumenti ad hoc da utilizzare in sala operatoria, pezzi unici stampati in 3D senza i quali non sarebbe stato possibile operare”. Il primo passo è stata la tac del gomito deformato e di quello sano per progettare il percorso chirurgico con il supporto di un modello informatico: una successione di piccole asportazioni di tessuto dall’osso, calcolate per arrivare alla possibilità di ruotare l’omero di circa sessanta gradi e per ripristinare l’anatomia normale della parte terminale dell’omero. “Con lo stesso modello di calcolo avanzato abbiamo progettato specifiche ‘guidè di taglio – continua Rotini – che sono state indispensabili in sala operatoria: applicandole sull’osso, hanno consentito di eseguire incisioni perfette su più piani benchè molto piccole. Molto utile è stato anche simulare l’intervento su un modello stampato in 3D che riproduceva fedelmente l’anatomia alterata del gomito, passaggio intermedio tra la pianificazione virtuale e la sala operatoria”. A tre mesi dall’intervento, il braccio destro del ragazzo è tornato a funzionare correttamente, riportandolo dopo quasi dieci anni a una vita del tutto autonoma e normale. “Questo intervento – commenta il direttore generale del Rizzoli Anselmo Campagna – rappresenta perfettamente il ruolo del Rizzoli: trovare soluzioni nei casi più difficili. E’ possibile grazie alla ricerca, nostro elemento distintivo visto che siamo un IRCCS, un ospedale di ricerca, da quasi quarant’anni e rappresentiamo il punto di riferimento per le malattie ortopediche in Italia, oltre a essere un centro scientificamente riconosciuto a livello internazionale”. “Ancora una volta il Rizzoli si conferma un’eccellenza sul piano clinico, in stretta relazione con l’attività di ricerca, che ha permesso di restituire a questo ragazzo una qualità di vita che rischiava di andare perduta – ha commentato l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna Raffaele Donini. – A lui e alla sua famiglia un abbraccio e un augurio per il futuro, e all’equipe della Chirurgia della Spalla e del Gomito diretta dal dottor Roberto Rotini il plauso da parte mia anche a nome della giunta regionale. Se siamo orgogliosi della sanità della nostra regione c’è un motivo, e anche oggi, ancora una volta, ne abbiamo avuto conferma”.
(ITALPRESS).
Salute, in Emilia Romagna farmaci gratis per il percorso di cambio sesso
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sentirsi uomo o donna a prescindere dal sesso assegnato alla nascita. D’ora in poi, in Emilia-Romagna le persone con disforia di genere potranno ricevere gratuitamente le terapie ormonali adeguate sotto stretto controllo del servizio sanitario regionale; i farmaci verranno erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere. E’ quanto ha stabilito la Giunta nel corso dell’ultima seduta. “In base a misure come questa, il nostro può considerarsi a tutti gli effetti un sistema che ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini, in condizioni di uguaglianza, l’accesso universale all’erogazione equa delle prestazioni sanitarie – commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – Questo è il percorso che stiamo seguendo”. “Quest’atto rappresenta un tassello importante del percorso socio-sanitario di presa in carico delle persone con disforia di genere secondo quanto previsto dalla legge regionale 15 del 2019”, sottolinea l’assessore alle Pari Opportunità, Barbara Lori. La legge, infatti, all’articolo 5 (in tema di “Interventi in materia socio-assistenziale e socio-sanitaria”) stabilisce che il Servizio sanitario regionale, i servizi socio-assistenziali e socio-sanitari sostengono e promuovono iniziative di informazione, consulenza e sostegno sulle tematiche specifiche che coinvolgono le persone gay e lesbiche, transessuali, transgender e intersex. Le medesime iniziative sono offerte ai genitori e alle famiglie. La Regione, inoltre, promuove gli interventi indicati in coerenza con il piano sociale e sanitario regionale, con il piano regionale per la promozione della salute e prevenzione e con gli altri strumenti di programmazione e pianificazione di settore. Le persone con disforia di genere non si riconoscono nel sesso biologico attribuito alla nascita. La normativa nazionale riconosce a chi vive questa condizione la possibilità di ricevere supporto psicologico e assistenza medica, al fine di avviare un percorso che le porterà – se lo ritengono – a un cambio di sesso anagrafico e/o anatomico. L’atto che concretizza la decisione della Giunta prevede che le terapie ormonali possano essere erogate sia durante il periodo di transizione, in cui la persona inizia ad assumere le caratteristiche fenotipiche del sesso opposto, sia, successivamente, per coloro che decidono di non ricorrere all’intervento chirurgico definitivo, ma realizzino unicamente il cambio anagrafico del sesso. In Emilia-Romagna si prevede di somministrarle a un centinaio di persone l’anno.
(ITALPRESS).
Movida e contagi, nel weekend mascherine obbligatorie in centro Bologna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Dalle 18 di venerdì alle 24 di domenica
scatta nel centro storico di Bologna l’obbligo delle mascherine.
Prorogata anche l’ordinanza di chiusura di piazza San Francesco.
Lo ha annunciato il sindaco Virginio Merola a margine di
un’iniziativa.
(ITALPRESS).
24 progetti per avvicinare studenti alla musica in Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Riprendere a studiare, a suonare uno strumento, a cantare. Insieme, a scuola. Dopo la riapertura delle aule, la Regione offre nuove opportunità agli studenti dell’Emilia-Romagna, nel campo dell’educazione musicale.
La Giunta dell’Emilia Romagna ha infatti approvato, finanziandoli con un contributo complessivo di oltre 1,6 milioni (1.655.887 euro) 24 progetti destinati agli allievi e alle allieve della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado (elementari, medie e superiori) e dei percorsi di istruzione e formazione professionale dell’intero territorio regionale, da realizzare nell’anno scolastico 2020/2021.
170 le istituzioni scolastiche coinvolte, di diverso ordine e grado di tutto il territorio regionale, con proposte che prevedono la realizzazione di circa 500 moduli da 30 ore ciascuno (di cui oltre il 60% per la realizzazione di laboratori di musica strumentale d’insieme, e i restanti equamente divisi tra laboratori di propedeutica musicale e di canto corale). Da svolgere, naturalmente, nel rispetto di tutti i protocolli di sicurezza sanitaria previsti.
“Fare musica è un’importante occasione di crescita, non solo culturale ma anche sociale ed educativa- sottolinea l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni-. Perchè suonare uno strumento o cantare in un coro insegnano sin da piccoli a stare insieme, divertendosi. La Regione Emilia-Romagna crede in questi progetti, al punto che nel 2018 ha varato una legge regionale specifica, ‘Norme per lo sviluppo del settore musicalè, con l’obiettivo di investire sempre di più nel settore, a partire proprio dalla scuola. Con questi interventi, grazie alla collaborazione tra istituzioni scolastiche e scuole di musica, confermiamo e rafforziamo anche per quest’anno scolastico il nostro impegno, offrendo ai giovani percorsi gratuiti e opportunità concrete di fare musica d’insieme. Con un’attenzione particolare rivolta ai ragazzi svantaggiati o con disabilità, che possono trarre ancora maggiori benefici da un tipo di attività inclusiva come questa; tra le proposte infatti- chiude l’assessore- emerge l’intento di favorire, con modalità differenti, lo sviluppo nei giovani di momenti di condivisione, partecipazione e socializzazione in un’ottica sempre più inclusiva”.
(ITALPRESS).
Siccità e gelate, Emilia Romagna aumenta dotazioni carburante agricolo
BOLOGNA (ITALPRESS) – Aumentare subito le dotazioni di carburante agricolo a prezzo agevolate. Un aiuto immediato alle attività agricole che in questi mesi hanno dovuto intensificare i trattamenti e l’impiego di macchinari sia per combattere le patologie fitosanitarie che per effettuare irrigazioni più frequenti e le necessarie lavorazioni dei terreni. Lo ha deciso la Giunta regionale che in questi giorni ha approvato, con propria delibera, la possibilità per le imprese che ne facciano richiesta, di avere appunto più carburante per uso agricolo a prezzo agevolato. “Un provvedimento giusto – afferma l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – volto al sostegno delle attività agricole già colpite in questi mesi da gelate, siccità, fitopatie e raccolte premature. Abbiamo necessità di attivare tutte le attività che garantiscono aiuto concreto alle imprese agricole e ai lavoratori”. I motivi della maggiore necessità di carburante agricolo sono vari: prima di tutto i prolungati turni di irrigazione da Piacenza a Rimini che, se non praticati, avrebbero compromesso l’esito dei raccolti. La persistente mancanza di precipitazioni ha determinato un intenso deficit pluviometrico, soprattutto nelle aree centro-orientali dell’Emilia-Romagna, che al momento continua con una siccità idrologica in collina e montagna. La siccità e l’aumento delle temperature hanno fatto il resto, determinando forti stress idrici alle produzioni agricole. Inoltre, le particolari condizioni climatiche (deficit pluviometrico, incremento delle temperature e repentini sbalzi termici) hanno favorito l’insorgenza di infezioni e agenti patogeni, che hanno determinato a loro volta l’aumento dei trattamenti fitosanitari necessari per la difesa delle produzioni agricole. Le lavorazioni di affinamento del suolo durante la preparazione dei letti di semina si sono intensificate per sminuzzare la superficie, assicurare un minimo livello di umidità e tessitura del terreno ed effettuare la successiva fase di semina delle colture: per eseguire questi interventi sono stati utilizzati i quantitativi di prodotti petroliferi precedentemente richiesti per l’esecuzione delle operazioni colturali, ed è per questa ragione, anche su sollecitazione delle associazioni agricole, che si è proceduto con la richiesta di una maggiore attribuzione di carburante.
(ITALPRESS).
Coronavirus, in Emilia Romagna studio per produrre plasma iperimmune
BOLOGNA (ITALPRESS) – Al via un nuovo studio, in Emilia-Romagna, voluto dalla Regione per valutare la fattibilità di un percorso di produzione di plasma, la componente liquida del sangue, da pazienti e donatori che hanno contratto l’infezione da Sars-CoV-2 sviluppando poi gli anticorpi. L’immunoterapia passiva effettuata con l’impiego del plasma dei pazienti guariti – definito plasma iperimmune o “convalescent plasma” – potrebbe infatti rappresentare un approccio da tenere in considerazione nel trattamento delle infezioni da Sars-CoV-2, sulla base delle esperienze maturate in altri Paesi, tra cui Cina e Stati Uniti. Il protocollo arruolerà, su base volontaria, due gruppi di persone: i pazienti che hanno sviluppato l’infezione in tempi recentissimi, precedentemente ospedalizzati o in quarantena fiduciaria a domicilio e attualmente guariti; e i donatori periodici volontari di plasma, che hanno contratto l’infezione in forma asintomatica o paucisintomatica, individuati tra coloro che si presentano per l’aferesi – cioè la donazione mirata, solo di alcune componenti del sangue, come il plasma – periodica. “Come avevamo indicato, la nostra Regione vuole contribuire al meglio a tutte le sperimentazioni e protocolli di cura al Coronavirus – spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini – Da un lato continuiamo a fare lo screening ai donatori, che ringraziamo per la disponibilità e il servizio offerto, oltre che ai cittadini, alla comunità scientifica; dall’altro abbiamo definito un protocollo di studio anche per valutare quale potrebbe essere la reale capacità produttiva di plasma iperimmune da parte della nostra rete trasfusionale”. La Regione Emilia-Romagna ha inoltre aderito, per il versante clinico, allo studio nazionale comparativo “randomizzato” – l’assegnazione del trattamento nei soggetti avviene, cioè, con metodo casuale – Tsunami (acronimo di TranSfUsion of coNvalescent plAsma for the tratment of severe pneuMonIa due to Sars-CoV-2), che ha l’obiettivo di verificare l’efficacia della terapia con plasma in pazienti affetti da polmonite causata dal virus.
(ITALPRESS).
Servizi pre e post scuola Bologna,Zaccaria”Con Regione confronto aperto”
BOLOGNA (ITALPRESS) – “Non è stata presa nessuna decisione di rinunciare alla organizzazione di questi servizi”. Così l’assessora alla Scuola del Comune di Bologna Susanna Zaccaria rispondendo nella seduta di question time alle domande di attualità del consigliere Umberto Bosco (Lega) e delle consigliere Federica Mazzoni (Pd) e Emily Clancy (Coalizione civica) sui servizi pre e post scuola. “Abbiamo bisogno di ancora un pò di tempo, non lo dico a cuor leggero, so che ogni giorno è molto difficile per le famiglie, ricevo moltissime proteste in cui mi si dice ‘Come fa a chiederci pazienzà”, spiega l’assessora. Quanto ai rapporti con la Regione – spiega Zaccaria riferendosi ad alcuni titoli di giornale – “non userei la parola scontro, ma confronto e nemmeno di riaprire un tavolo che in realtà non si mai chiuso. Su tutti i punti che hanno portato alla riapertura delle scuole il confronto con la Regione è sempre rimasto aperto”.
“Fin dal primo momento – spiega – abbiamo approfondito l’utilizzo degli spazi di alunni e alunne che fanno parte di classi diverse. Questa è la criticità, con che modalità, con che distanza, con che dispositivi, per quanto tempo, possiamo pensare di fare stare in sicurezza alunni e alunne che appartengono a classi o bolle che non dovrebbero incontrarsi tra loro”. “Stiamo predisponendo scenari diversi, valutando tutte le risorse disponibili in termini di spazi, di risorse umane ed economiche, ma così come avvenuto in ogni altro ambito che ci ha portato alla riapertura, la valutazione delle risorse aggiuntive è imprescindibile e per il nostro Comune, c’è un investimento notevole per potere dare i servizi in sicurezza”, sottolinea Zaccaria. “Le linee guida della Regione – spiega riferendosi alla domanda del consigliere Bosco – sono vincolanti, non è che i comuni che hanno aperto non le rispettano, semplicemente hanno numeri diversi, non hanno magari raggiunto la saturazione degli spazi, hanno avuto la possibilità di aprire prima”. Zaccaria fornisce anche i numeri aggiornati: “il pre scuola mattutino ha 2.382 utenti di 532 classi che riguardano 56 plessi scolastici, l’assistenza al pranzo ha 1.334 utenti di 142 classi e 19 plessi scolastici, il post scuola pomeridiano a 2.379 utenti di 470 classi per 49 plessi scolastici interessati”. L’assessora annuncia anche che a breve il Comune rivolgerà alla Regione una richiesta interpretativa sulle linee guida, ma dice anche che “plesso per plesso di nuovo si sta valutando quali sono le situazioni più difficili cercando le soluzioni più opportune eventualmente anche con la ricerca di spazi fuori dalla scuola, lì dove non sarà possibile garantire di potere dare il servizio in sicurezza”.
(ITALPRESS).









