BOLOGNA (ITALPRESS) – Comprare o ristrutturare casa in montagna. Un progetto di vita che può diventare realtà grazie ai 10 milioni di euro stanziati dalla Regione per le giovani coppie o famiglie che desiderano abitare in uno dei 119 Comuni appenninici dell’Emilia-Romagna. Si aprono infatti oggi – martedì 15 settembre e rimarranno aperti fino al 30 ottobre – i termini per presentare domanda di partecipazione al bando regionale per ottenere contributi fino a 30mila euro a fondo perduto. “Si tratta di un’iniziativa innovativa che si inserisce nel pacchetto di misure che la Regione sta mettendo in campo per il rilancio dell’Appennino. Un territorio che, proprio negli ultimi mesi, è oggetto di una nuova e rinnovata attenzione da parte di tanti cittadini”, dichiara l’assessora regionale alla Montagna, Barbara Lori. “In questi mesi abbiamo raccolto un crescente interesse per questo intervento che ha l’obiettivo di contrastare la tendenza allo spopolamento dei territori di montagna, incentivare il recupero dei borghi e sostenere l’economia locale, in particolare il settore edilizio, ma non solo. Se, come speriamo, le istanze saranno in linea con le attese, siamo impegnati a riproporlo anche negli anni a venire”. Una conferma dell’attenzione da parte dei cittadini per questa nuova opportunità arriva anche dal numero di mail con richieste di informazioni e chiarimenti arrivate da inizio maggio a oggi all’indirizzo messo a disposizione dalla Regione: quasi 2mila. Contributi da un minimo di 10mila a un massimo di 30mila euro, fino al 50% delle spese sostenute. Grazie ai 10 milioni di euro stanziati dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini, verranno erogati contributi a fondo perduto – da un minimo di 10 mila a un massimo di 30 mila euro, fino al 50% delle spese sostenute – per l’acquisto della prima casa casa in proprietà (limitatamente ad alloggi o immobili già esistenti, senza quindi consumo di suolo ulteriore); il recupero di patrimonio edilizio esistente adibito o da adibire a prima casa, o, terza alternativa possibile, per un mix di acquisto e recupero. Le domande potranno essere presentate da oggi 15 settembre al 30 ottobre prossimo. L’ordine in cui verranno inviate non influirà sulla graduatoria finale se non come terzo criterio residuale in caso di parità nei punteggi. Il bando si rivolge a giovani coppie e nuclei familiari, anche composti da una sola persona, in cui almeno un componente (esclusi i figli) sia nato dopo il 1^ gennaio 1980 e sia residente in Emilia-Romagna o qui svolga la sua attività lavorativa principale.
(ITALPRESS).
Ripopolare l’Appennino, Emilia Romagna stanzia 10mln per case montagna
Scuola, alla Fiera di Bologna un cittadella dello studio con 75 aule
BOLOGNA (ITALPRESS) – Primo e unico caso sperimentale in Italia di utilizzo di uno spazio fieristico per il ritorno a scuola nel post lockdown legato alla pandemia: è stato inaugurato oggi a Bologna il Padiglione 34 della Fiera di Bologna trasformato a tempo di record in una “mega” scuola da 75 aule per ospitare 1.600 studenti di tre istituti bolognesi, i Licei Minghetti e Sabin e l’Istituto di Istruzione Superiore Pier Crescenzi Pacinotti Sirani. Il progetto, nato su iniziativa della Città metropolitana di Bologna e sviluppato dall’architetto Cucinella, vuole essere l’occasione per accogliere, dopo sette lunghi mesi, gli studenti a scuola in un’area ben collegata al trasporto pubblico e all’interno di uno spazio già attrezzato, molto ampio ed esistente, che consente di rispondere in tempi brevi a tutte le prescrizioni legate ai distanziamenti, imposte dalle normative Covid. Il Padiglione 34 della Fiera di Bologna allestito e pensato da MC A – Mario Cucinella Architects come una piccola cittadella da vivere, è stato ridisegnato secondo un’idea di città a partire da tre assi principali che si diramano dall’esterno, questi diventano gli accessi diversificati delle tre scuole, attorno a ognuno di essi si genera una trama di assi secondari sui quali si distribuiscono le aule, per un totale di 75 aule cui si aggiunge un’area specifica con 3 aule Covid. Anche gli studenti hanno dato il loro contributo nel pensare a questa “scuola città” intitolando i nomi delle vie a personalità dell’attualità o che hanno contraddistinto questo periodo storico pandemico e post-pandemico che abbiamo vissuto e che stiamo vivendo. “Oggi è un giorno importante – ha detto il sindaco metropolitano Virginio Merola – perchè anche grazie a questa innovativa operazione siamo riusciti a dare uno spazio e un banco a tutti i nostri studenti e alle nostre studentesse, pur in una situazione complessa come questa”. “La riapertura delle scuole è un momento fondamentale per tutte le nostre comunità – afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – La scuola rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per le famiglie e i ragazzi: non solo lezioni e insegnamento, ma soprattutto socialità e confronto”.
(ITALPRESS).
Internet mobile sugli Appennini, primo traliccio in Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Appennino si collega e viaggia in rete. Parte dal piacentino, e precisamente dalla frazione di Vezzolacca nel Comune di Vernasca, il progetto di copertura della telefonia cellulare in montagna, voluto dalla Regione per contrastare il divario digitale e offrire così migliori connessioni ai cittadini residenti e rafforzare l’attrattività produttiva e turistica dei Comuni montani. Il primo traliccio del piano regionale – che toccherà altre 16 località dell’Appennino in sette province dell’Emilia-Romagna – è stato attivato nel pomeriggio di oggi a Vezzolacca alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale alla Montagna, Barbara Lori e del sindaco di Vernasca, Giuseppe Sidoli. Con loro, in rappresentanza di Tim, Paolo Ajolfi e Giulio Di Giacomo. L’impianto permette di servire un bacino di quasi 400 residenti, con un incremento estivo di altri 150 abitanti. Oltre a diverse attività artigianali, commerciali e aziende agricole. “Vogliamo garantire pari diritti digitali a tutti i cittadini, senza lasciare indietro nessuno sia che abiti o lavori in montagna o nelle periferie o in zone poco popolate”, ha detto il presidente Bonaccini. “Nelle prossime settimane si concluderanno i lavori per l’attivazione di altri 16 tralicci che consentiranno di potenziare la rete di telefonia mobile nelle ‘aree bianchè di montagna che Uncem, in collaborazione con i Comuni, ha censito e sulle quali, grazie all’intervento di Lepida e la partnership con gli operatori telefonici, la Regione è intervenuta con priorità”, ha spiegato l’assessora Lori. Il modello messo a punto con un impegno complessivo della Regione pari a 1 milione e 100mila di euro, prevede l’apertura di altri 16 tralicci in Appennino: 5 nel piacentino, oltre a Vernasca, Farini, Piozzano, Bettola e Morfasso; uno nel parmense a Tornolo; 4 nel modenese, Fiumalbo, Frassinoro, Fanano e Sestola; uno nella provincia di Forlì-Cesena a Tredozio; 4 nel bolognese a Monte San Pietro, Lizzano in Belvedere, Castiglione dei Pepoli e Castel d’Aiano; uno nel reggiano a Viano; uno in provincia di Ravenna a Riolo Terme. Inoltre, altri 500mila euro sono stanziati in fase di assestamento di bilancio sul 2021 per mettere a progetto gli ulteriori siti già individuati, mentre su altri ancora sono già in corso verifiche per proseguire l’azione di copertura delle aree scoperte da segnale fino al loro completamento.
(ITALPRESS).
Referendum, in Emilia Romagna 3,3 milioni di elettori alle urne
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono oltre 3,3 milioni gli emiliano-romagnoli che il 20 e il 21 settembre 2020 sono chiamati alle urne per il Referendum popolare confermativo del testo della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato. Nelle stesse giornate sono chiamati al voto anche gli elettori di 15 comuni emiliano-romagnoli, per l’elezione diretta di sindaci e per il rinnovo dei consigli comunali. Sono alcune delle informazioni contenute nella sezione ad hoc presente sul sito della Regione Emilia-Romagna, dedicata alle elezioni Amministrative e al Referendum costituzionale del 21 e 21 settembre 2020, on line per offrire uno strumento utile al cittadino chiamato a esercitare il più importante ed elementare diritto democratico, quello del voto.
Tra le informazioni per gli elettori anche le disposizioni per rispettare le regole sanitarie generali fissate per contrastare l’emergenza Coronavirus. Per quanto riguarda il referendum, sono oltre 3,3 milioni gli emiliano-romagnoli (1,7 milioni donne e 1,6 milioni uomini) chiamati alle urne per il Referendum popolare confermativo del testo della legge costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari di Camera e Senato. Questo appuntamento elettorale (che doveva svolgersi il 29 marzo scorso, rinviato per il lockdown causato dall’emergenza Covid-19) sarà la prima volta alle urne per quasi 18 mila giovani emiliano-romagnoli, 18enni alla data delle votazioni. I seggi, suddivisi in oltre 4.500 sezioni di cui una quarantina ospedaliere, saranno aperti domenica 20 settembre dalle 7 alle 23, e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15. Le operazioni di scrutinio per il Referendum avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. Per il Referendum non è previsto alcun quorum: il risultato è valido qualunque sia il numero dei votanti. Sulla scheda, di color azzurro, ci sarà una sola domanda e sono previste solo due risposte (Sì o No) al quesito: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentarì, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?”. Alle amministrative, invece, sono chiamati alle urne, oltre che per il Referendum, anche gli elettori di 15 comuni per l’elezione diretta dei sindaci e per il rinnovo dei consigli comunali. Al voto quasi 180 mila elettori di 8 province: non si vota in nessun comune della provincia di Rimini. I seggi, suddivisi in 223 sezioni, sono aperti domenica 20 settembre dalle 7 alle 23, e lunedì 21 settembre dalle 7 alle 15: le operazioni di scrutinio avranno inizio martedì 22 settembre 2020 alle ore 9.
Si voterà in cinque comuni con popolazione legale superiore ai 15mila abitanti, con il sistema elettorale maggioritario a doppio turno. Quindi eventuale turno elettorale supplementare domenica 4 e lunedì 5 ottobre 2020, per i 5 comuni: Imola, (Bo), Faenza (Ra), Bondeno e Comacchio (Fe), Vignola (Mo).
Gli altri comuni al voto sono in provincia di Forlì-Cesena, Verghereto; in provincia di Modena Montese; in provincia di Parma, Fontevivo, Palanzano, Pellegrino Parmense, Soragna, Varano dè Melegari; in provincia di Piacenza, Ferriere; in provincia di Reggio Emilia Canossa e Luzzara. Per le elezioni del 20 e 21 settembre scattano le misure di sicurezza sanitaria legate all’emergenza Covid-19. Su questo è stato sottoscritto dal Ministro dell’Interno e dal Ministro della Salute un “Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2020”, nel quale sono contenute le indicazioni circa le misure di prevenzione da adottare. Per accedere ai seggi è obbligatorio l’uso della mascherina da parte di tutti gli elettori e di ogni altro soggetto avente diritto all’accesso io (scrutatori e rappresentanti di lista). Nei seggi che prevedono più sezioni elettorali, al fine di evitare la formazione di assembramenti, deve essere prevista aree di attesa all’esterno.
Al momento dell’accesso nel seggio, l’elettore dovrà procedere alla igienizzazione delle mani con gel idroalcolico messo a disposizione in prossimità della porta. Quindi l’elettore, dopo essersi avvicinato ai componenti del seggio per l’identificazione e prima di ricevere la scheda e la matita, provvederà ad igienizzarsi nuovamente le mani. Completate le operazioni di voto, è consigliata una ulteriore detersione delle mani prima di lasciare il seggio. Nel corso delle operazioni di voto, occorre che siano anche previste periodiche operazioni di pulizia dei locali e disinfezione delle superfici di contatto, compresi tavoli, cabine elettorali e servizi igienici. Nei seggi, compatibilmente con le caratteristiche strutturali degli edifici adibiti a seggi elettorali, si dovrebbero prevedere percorsi dedicati e distinti di ingresso e di uscita, chiaramente identificati con opportuna segnaletica. I locali destinati al seggio devono prevedere un ambiente sufficientemente ampio per consentire il distanziamento non inferiore a un metro sia tra i componenti del seggio che tra questi ultimi e l’elettore. Si deve, però, anche garantire la distanza di due metri al momento dell’identificazione dell’elettore, quando a quest’ultimo sarà necessariamente chiesto di rimuovere la mascherina limitatamente al tempo occorrente per il suo riconoscimento.
(ITALPRESS).
Cultura, un piano da 3,4 mln per musei e biblioteche in Emilia Romagna
BOLOGNA (ITALPRESS) – La nuova esperienza di biblioteca/museo a Pieve di Cento (Bo), un grande contenitore culturale che riunirà in un’unica sede servizi bibliotecari, museali e spazi per le associazioni; la digitalizzazione dei catasti dell’epoca di Maria Luigia e delle carte della Società del Canale di Langhirano (Pr); l’intervento conservativo sul Fondo Corrado Ricci della Biblioteca Classense (Ra). E ancora il miglioramento degli spazi di biblioteche e musei aperti al pubblico, l’eliminazione di barriere architettoniche, l’integrazione del sistema di monitoraggio dei servizi bibliotecari (Sibib) con un sistema di business intelligence. Sono solo alcuni degli esempi delle iniziative interessate dal provvedimento relativo al 2020, approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna per biblioteche, archivi storici e musei, con un finanziamento complessivo di 3.404.692 euro. Il Piano regionale prevede più servizi per gli istituti e i luoghi della cultura, per lo sviluppo di reti e sistemi locali e per il potenziamento delle piattaforme tecnologiche e dei servizi digitali, oltre l’avvio di un sistema museale con servizi più integrati con altri istituti che si occupino di patrimonio. I contributi sono destinati dalla Regione a progetti di Comuni o Unioni di Comuni (relativi al bando pubblicato nel dicembre del 2019), e a interventi direttamente realizzati dall’Istituto per i Beni culturali, mediante convenzioni o procedure di acquisto. Il Piano bibliotecario, che comprende anche interventi per gli archivi storici, ammonta complessivamente a euro 2.019.192 euro, di cui oltre 1 milione per finanziare i progetti presentati dai Comuni e oltre 900 mila per interventi diretti dell’Ibc. Oltre la metà di questi ultimi è destinata al sostegno delle reti bibliotecarie territoriali (442.000 euro), al potenziamento dei servizi digitali erogati dalle piattaforme Emilib e BibliotecheRomagna e dalla piattaforma regionale dedicata al prestito interbibliotecario digitale (SpidER). Servizi che hanno raddoppiato le attività nei primi sei mesi dell’anno triplicandola nei mesi di lockdown. La Regione ha finanziato in quest’ambito 122 progetti di enti locali (su 136 presentati), di cui 10 proposti da Unioni di Comuni, con una copertura media del 65% sul costo complessivo. Nell’ambito del Piano per le biblioteche sono 21 i progetti di promozione della lettura con il potenziamento dei servizi collegati alla lettura digitale. Non mancano gli interventi di restauro di codici e libri antichi.
(ITALPRESS).
Mascherine e percorsi separati, domani a Bologna 9.000 bimbi all’asilo
BOLOGNA (ITALPRESS) – Una “anteprima” di quello che gli oltre 9.000 mila bambini iscritti ai nidi e alle scuole di infanzia di Bologna dovranno affrontare a partire da domani per tornare in classe è andata in scena questo pomeriggio al nido Gramsci del quartiere Borgo Panigale-Reno. “Le nostre educatrici non vedono l’ora di poter rivedere tutti i bambini” ha detto la coordinatrice Anna Dimattia. “La preoccupazione dei genitori – ha spiegato ancora – riguarda come gestiremo un caso di semplice raffreddore da un caso di raffreddore che comporta l’isolamento del bambino. Su questo abbiamo risposto che abbiamo bisogno di ulteriori indicazioni dalla Asl di riferimento e per questo aspettiamo un incontro a distanza nei prossimi giorni”. Ma tutto il resto è pronto. E’ stato studiato nei dettagli: in caso di sintomatologia di un bambino o di un genitore l’indicazione è quella di non portarlo al nido. E all’interno la sicurezza sarà massima: i giocattoli saranno sanificati ogni giorno e i libri prima di passare da una sezione all’altra dovranno rimanere una settimana chiusi dentro ad un apposito contenitore. Dopo più di sei mesi di chiusura i nidi d’infanzia potranno così accogliere nuovamente, nel rispetto delle norme di prevenzione del Covid-19, i bambini. Al nido Gramsci si formeranno quattro classi con complessivamente da 72 bambini e bambine. Da domani mattina i genitori, muniti di mascherina, e scaglionati su fasce orarie potranno accompagnare i figli all’entrata del nido dove li affideranno agli educatori e alle educatrici. Gli ingressi saranno due ed entrambi i percorsi prevedono un passaggio all’esterno dello stabile: varcati i cancelli del giardino i genitori dovranno igienizzarsi le mani e dopo essersi fatti provare la temperatura, così come i bambini, seguire le frecce segnaletiche fino alla porta d’entrata. All’interno del nido le sezioni saranno tutte separate. Non si dovranno mischiare. Gli spazi sono stati organizzati e divisi razionalmente mentre quelli in comune, come ad esempio gli spazi gioco, saranno utilizzati a giorni alterni dalle classe e subiranno una sanificazione ogni sera. I bambini della stessa classe mangeranno e dormiranno nel medesimo ambiente con gli educatori e le educatrici che, nei momenti in cui non potranno rispettare il distanziamento, indosseranno mascherine ffp2 e occhiali protettivi. Anche in fase di uscita ci saranno fasce orarie a partire dalle ore 16. Per facilitare l’eventuale tracciamento del virus gli educatori e le educatrici, istruiti sul protocollo da rispettare, terranno un registro nel quale segneranno tutti gli accessi degli accompagnatori che non siano i genitori. In caso di positività di un bambino andrà in isolamento solo la sua classe.
(ITALPRESS).
Bologna, giovedì al via asili nido e scuole infanzia per 9.000 bambini
BOLOGNA (ITALPRESS) – Giovedì 10 settembre a Bologna per oltre 9.000 bambine e bambini si apriranno le porte dei nidi e delle scuole d’infanzia comunali, che iniziano in sicurezza il nuovo anno educativo e scolastico. Le 76 scuole d’infanzia comunali a gestione diretta e in concessione apriranno per oltre 5.280 bambini di età compresa tra 3 e 5 anni. Le 68 scuole comunali possono contare su 400 insegnanti, di cui 33 nuove assunzioni, e 163 collaboratrici e collaboratori scolastici, di cui 9 nuove assunzioni. I nidi comunali sono 49, più 7 in concessione e 3 con posti in convenzione da graduatoria: accoglieranno oltre 2.800 piccoli di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni. Nei 49 nidi comunali a gestione diretta sono 427 le educatrici e gli educatori (20 le nuove assunzioni) e 263 collaboratrici e collaboratori (12 nuovi). I nidi privati e gli altri servizi educativi per la prima infanzia (Piccoli gruppi educativi e sezioni primavera) convenzionati accolgono circa 950 bambini a tariffe calmierate grazie ai contributi comunali. L’offerta 0-3 anni comprende anche 8 Centri per Bambini e Famiglie, 5 Servizi educativi territoriali a gestione diretta e 3 Spazi bambino. In questi giorni si stanno svolgendo le riunioni con i genitori per illustrare le modalità di apertura dei servizi definite nei protocolli operativi stilati dall’Amministrazione comunale, con le indicazioni in materia di accesso ai servizi, utilizzo di dispositivi di protezione individuale, riorganizzazione degli spazi, gestione dell’attività quotidiana, oltre alle procedure da adottare nei casi in cui qualcuno presenti sintomatologia riconducibile al coronavirus. Al momento dell’ingresso a scuola o al nido, verrà misurata la temperatura ai bambini e i loro accompagnatori. Tutte le persone che accederanno ai servizi dall’esterno dovranno indossare la mascherina e i loro dati verranno raccolti su un apposito registro. In ogni plesso sarà inoltre individuato uno spazio dedicato a ospitare bambini e operatori con sintomatologia sospetta. Su Iperbole, il portale del Comune di Bologna, nella sezione dedicata ai servizi 0-6, sono pubblicati i protocolli operativi per l’apertura in sicurezza dei servizi e il patto di corresponsabilità che ogni genitore dovrà consegnare compilato il primo giorno di frequenza.
(ITALPRESS).
Bonaccini “Per asili nido nuovi investimenti e insegnamento inglese”
BOLOGNA (ITALPRESS) – Per i bambini dell’Emilia Romagna, l’insegnamento della lingue inglese dal prossimo anno sarà avviato già dagli asili nido. Lo ha confermato il presidente Stefano Bonacini in un post su Facebook. “In questi primi mesi di avvio di legislatura, con tutto ciò che ha comportato la lotta ad una drammatica pandemia che ha costretto a parecchie misure restrittive, abbiamo dovuto chiudere anche le scuole e gli asili – scrive Bonaccini – Ora è venuto il momento di riaprire le une e gli altri. Perchè sono luoghi non solo di apprendimento, ma anche di socializzazione. Per quanto riguarda i servizi 0/3 anni, sui quali la competenza non è statale, ma regionale e comunale, abbiamo deciso di trasferire ai comuni oltre venti milioni di euro per permettere riduzione delle rette, venendo incontro a tante famiglie che hanno peggiorato la loro condizione economica a causa del lockdown”. “Confermo che durante la legislatura investiremo parecchio sugli asili nido, servizi per noi essenziali per la crescita educativa dei bambini e, contemporaneamente, per permettere alle mamme di poter lavorare – aggiunge – Se l’Emilia-Romagna negli ultimi cinque anni ha sempre avuto il più alto tasso di occupazione femminile e il più alto numero di posti negli asili nido significa che le due cose sono assolutamente correlate l’una all’altra”. “Nonostante siamo la prima regione italiana per numero di posti negli asili nido anche qui però un numero non piccolo di famiglie non riesce ad iscrivere i propri figli al nido perchè mancano posti sufficienti ad accogliere tutti, sia negli asili pubblici che in quelli provati – prosegue Boanccini – Per questo confermo che faremo investimenti mai visti per quantità e qualità per realizzare nuovi asili nido e garantire che si arrivi entro pochi anni al 100% di soddisfazione della domanda. E dal prossimo anno confermo che attiveremo insegnamento della lingua inglese già dalla prima infanzia”.
(ITALPRESS).









