Home Emilia Romagna Pagina 153

Emilia Romagna

Strage Bologna, Mattarella “Esigenza di verità e giustizia”

“In occasione del quarantesimo anniversario della strage della stazione, che provocò ottantacinque morti e oltre duecento feriti, desidero – a distanza di pochi giorni dalla mia visita a Bologna e dall’incontro nel luogo dell’attentato – riaffermare la vicinanza, la solidarietà e la partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e alla città di Bologna, così gravemente colpiti dall’efferato e criminale gesto terroristico. Riaffermando, al contempo, il dovere della memoria, l’esigenza di piena verità e giustizia e la necessità di una instancabile opera di difesa dei principi di libertà e democrazia”. Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in occasione dell’anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
(ITALPRESS).

Quarant’anni fa la strage alla stazione di Bologna

0

Sabato 2 agosto 1980. Alle ore 10.25 una bomba scoppia nella sala d’attesa della stazione ferroviaria di Bologna: 85 morti e oltre 200 feriti. Le vite di famiglie pronte per le vacanze, turisti di passaggio e lavoratori del nodo ferroviario più importante d’Italia spazzate via da un ordigno, nascosto in una valigia, composto da una quindicina di chili di esplosivo. L’esplosione investe anche il treno Ancona-Chiasso, in sosta al primo binario. Nella stazione orrore e dolore, poi in pochi minuti scatta la macchina dei soccorsi. Quella stessa sera viene indetta una manifestazione in piazza Maggiore, poi il 4 agosto saranno in 30-40 mila a ritrovarsi nella stessa piazza. “Siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia, al più grave attentato dell’Italia repubblicana”, dirà il presidente della Repubblica Sandro Pertini arrivato nel pomeriggio a Bologna. Il Capo dello Stato tornerà il 6 agosto, quando in piazza Maggiore si svolgono i funerali delle vittime. Con lui il sindaco Renato Zangheri. “Un dolore come questo – affermò il sindaco nel discorso pronunciato ai funerali – di chi ha visto la morte dei propri congiunti più cari e di chi attende ancora l’esito di ricerche strazianti, come non ha ragione nell’ordine delle cose umane così non trova consolazione”.
La strage alla stazione di Bologna è una ferita nella storia d’Italia, ma è anche una battaglia segnata da una lunga vicenda giudiziaria e da un’altrettanto lunga scia di depistaggi che iniziano sin da subito. Come l’idea che a provocare lo scoppio fosse stata una caldaia. Due le rivendicazioni dell’attentato: prima quello dei Nar – Nuclei Armati Rivoluzionari, gruppo d’ispirazione neofascista, e poi dalle Brigate Rosse. L’1 giugno 1981 nasce l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage. Sul fronte giudiziario, il 19 gennaio 1987 inizia il processo che vede imputati con l’accusa di strage Massimo Fachini, Paolo Signorelli e Roberto Rinani, legati a Ordine Nuovo, Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, legati invece ai Nar. La sentenza dell’11 luglio 1988 condanna all’ergastolo quattro di questi, mentre vengono assolti Rinani e Signorelli. Tra i condannati anche il consulente del direttore del Sismi Francesco Pazienza, gli ufficiali dei servizi militari Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e Licio Gelli della P2. Colpo di scena al processo del 18 luglio 1990, quando tutti i condannati per delitti di strage vengono assolti, così come Pazienza e Gelli.

 

A Belmonte e Musumeci la pena viene ridotta da 10 a 3 anni. Dopo il ricorso della Procura generale e delle parti civili, il 12 febbraio 1992 le Sezioni Unite Penali della Corte di Cassazione stabiliscono che il processo va rifatto. Così l’11 ottobre 1993 inizia il secondo processo d’appello, conclusosi nel maggio dell’anno successivo con l’ergastolo per delitto di strage per Picciafuoco, Fioravanti e Mambro. Fachini viene assolto. Inoltre, viene anche confermata la sentenza in primo grado a Pazienza, Gelli, Musumeci e Belmonte per depistaggio. Nel 1997, poi, la Cassazione assolve Picciafuoco. Il 9 giugno 2000 vengono condannati per depistaggio l’estremista di destra Massimo Carminati, l’ex direttore del Sismi di Firenze Federigo Mannucci Benincasa e Ivano Bongiovanni, un malvivente legato all’estrema destra. Nel 2001 la Corte d’appello conferma la condanna a 4 anni e 6 mesi per Bongiovanni, assolvendo gli altri due. Dal 30 gennaio 2000 all’11 aprile 2007 si svolge il processo per Luigi Ciavardini, minorenne all’epoca della strage. Diverse le sentenze emesse nei suoi confronti, fino appunto a quella definitiva dell’11 aprile 2007 che lo condanna a esecutore della strage.
Il 21 marzo 2018 inizia il processo che vede imputato Gilberto Cavallini. L’ex Nar viene condannato il 9 gennaio 2020 all’ergastolo per concorso in strage. Poco più di un mese dopo, l’11 febbraio, la Procura generale di Bologna chiude la nuova inchiesta sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione notificando quattro avvisi di fine indagine. Tra i destinatari Paolo Bellini, ex militante di Avanguardia Nazionale, ritenuto esecutore e che avrebbe agito in concorso con Licio Gelli, Umberto Ortolani, Federico Umberto D’Amato e Mario Tedeschi, tutti e quattro deceduti e ritenuti mandanti, finanziatori o organizzatori, e con i Nar Fioravanti, Mambro e Ciavardini, già condannati in via definitiva come esecutori. Gli altri tre avvisi di fine indagine riguardano Quintino Spella e Piergiorgio Segatel per il reato di depistaggio e Domenico Catracchia per il quale si ipotizza il reato di false informazioni al pubblico ministero. Intanto, il lavoro degli inquirenti procede e ora si fa strada l’ipotesi di flussi di denaro della P2 a favore del terrorismo fascista.
(ITALPRESS).

Una “Digital export academy” per le imprese dell’Emilia Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’accademia per le imprese emiliano-romagnole che vogliano migliorare le competenze sull’export e renderle più reattive all’uso degli strumenti digitali, sfruttando al meglio il potenziale dei canali online. L’attività è organizzata dall’Ice, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, con la collaborazione della Regione, e consiste in un percorso formativo in modalità webinar da remoto denominato “Digital Export Academy”, destinato alle aziende emiliano-romagnole che vogliano intraprendere programmi di internazionalizzazione avvalendosi dei nuovi strumenti digitali. L’iniziativa si rivolge alle Pmi interessate a rafforzare, approfondire e sviluppare le proprie competenze attraverso le attività sui mercati esteri tramite una formazione mirata sul digitale. La partecipazione è gratuita e le lezioni si svolgeranno da remoto attraverso la piattaforma LifeSize a partire dal 9 al 29 settembre prossimo. “Una grande opportunità per le imprese emiliano-romagnole viste anche le condizioni di emergenza in cui si trovano molti dei mercati esteri di riferimento delle nostre aziende”, afferma l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Vincenzo Colla. Digital Export Academy intende valorizzare le capacità delle imprese sulle strategie di marketing per la ricerca di nuovi e potenziali mercati e allo stesso tempo fornire gli strumenti utili al fine di creare le condizioni necessarie per cogliere le opportunità offerte dal digitale. “Agenzia Ice già da alcuni anni ha puntato sempre di più sul digitale e focalizzato la propria attività di formazione su format innovativi e corsi di approfondimento in tema di commercio estero rivisitati in chiave digitale – spiega Tindaro Paganini, dirigente Ufficio Servizi Formativi di Agenzia Ice – Le imprese sono chiamate a confrontarsi in maniera globale e trasformare la propria strategia aziendale per restare competitive. Ciò è possibile solo individuando un modello di business adeguato per il mercato internazionale. Quello che si richiede oggi alle aziende è un vero e proprio cambiamento culturale, una rivoluzione culturale che deve gestire un’evoluzione tecnologica”.
(ITALPRESS).

Stragi Bologna e Ustica, Mattarella: “Non si smarrisca mai la memoria”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Con una messa nella Cattedrale di San Pietro, a Bologna, sono state commemorate le vittime delle stragi degli anni Ottanta: quella di Ustica e della Stazione ferroviaria di Bologna. Alla celebrazione ha partecipato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
“La mia presenza qui – ha detto il Capo dello Stato – ha questo significato: partecipazione al dolore che rimane, solidarietà della Repubblica, ricordo, dovere del ricordo e della memoria perchè non si smarrisca mai quanto avvenuto. E serve a ribadire l’esortazione a sviluppare ogni impegno per la verità”.
Ad accogliere Mattarella sono stati il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e il sindaco di Bologna, Virginio Merola. A officiare la messa è stato il cardinale Matteo Zuppi che nella sua omelia ha sottolineato come sia necessario che “chi sa, aiuti a trovare la verità. Non accettiamo come innocui – ha detto – i semi dell’odio e del pregiudizio, le ideologie che annullano la persona, l’uso di parole che diventano armi, la superficialità di cercare a tutti i costi la convenienza senza difendere la verità e il bene comune. Chiediamo ancora che chi sa qualcosa trovi i modi per comunicare tutto ciò che può aiutare la verità, perchè anche se scappiamo dal giudizio degli uomini non scappiamo dalla nostra coscienza e soprattutto dal giudizio di Dio”.
Per Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980 la presenza di Mattarella “ci fa onore e oltre alla vicinanza al nostro dolore di familiari delle vittime e feriti la consideriamo un impulso alla nostra richiesta di verità e giustizia”.
(ITALPRESS).

Bonaccini e Lamorgese consegnano immobili confiscati alla ‘ndrangheta

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dieci immobili confiscati alla ‘ndrangheta, nell’ambito del processo Aemilia, che tornano al servizio della collettività e del bene comune. Questa mattina sono stati consegnati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati al Comune di Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma, nell’ambito del progetto “Spazi per ricominciare”. Un passaggio avvenuto nella sala civica di Sorbolo presenti, insieme al sindaco Nicola Cesari, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il procuratore capo di Parma, Alfonso D’Avino, e il direttore dell’Agenzia nazionale, Bruno Frattasi. Cinque appartamenti e le relative autorimesse potranno ora essere assegnati dal Comune a cittadini del territorio che si trovino in condizioni di difficoltà per aver perso il lavoro a seguito della crisi economica determinatasi con l’emergenza Covid-19, secondo i criteri che saranno definiti con un apposito bando. “Riportare alla società civile i beni confiscati alle mafie è un bellissimo segnale, sempre – afferma il presidente Bonaccini – Mettere questi immobili a disposizione di cittadini che si siano trovati in difficoltà per l’emergenza dovuta alla pandemia è un ulteriore passo avanti”. L’iniziativa di Sorbolo si inserisce nell’ambito del progetto “Spazi per ricominciare”, che vede l’assegnazione temporanea degli immobili al Comune di Sorbolo Mezzani da parte della “Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” (Anbsc). A oggi, il totale dei beni immobili definitivamente confiscati in Emilia-Romagna risulta essere di 107 (a cui potrebbero aggiungersene altri 45 in confisca non ancora definitiva, per totale di 152). Di questi, 83 risultano ancora in gestione all’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati, 69 invece quelli già destinati alle istituzioni statali o locali.
(ITALPRESS).

Cucina, festa in Romagna per il bicentenario di Pellegrino Artusi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il 4 agosto 1820 nasceva a Forlimpopoli Pellegrino Artusi. Sono passati duecento anni, e la Romagna celebra l’anniversario della nascita del padre della cucina italiana, conun’edizione speciale de La festa Artusiana, in scena dal 1 al 9 agosto a Forlimpopoli. Convegni, mostre, spettacoli, degustazioni, premiazioni, ma anche la presentazione di un francobollo dedicato ad Artusi e una nuova formula di programma per vivere la festa in piena sicurezza. Questi gli ingredienti al centro della edizione numero 24 della rassegna, realizzata con il contributo della Regione e il patrocinio del Ministero delle politiche agricole e presentata oggi in video conferenza stampa dagli assessori regionali Andrea Corsini (Turismo), Alessio Mammi (Agricoltura), dalla sindaca di Forlimpopoli, Milena Garavini e, in collegamento da remoto, dalla presidente di Casa Artusi, Laila Tentoni. Tra le principali novità dell’edizione 2020, gli show-cooking con i grandi chef (Cristian Pratelli, Silver Succi, Elide Pastrani e Flavio Ceroni, Enrico Croatti, Carla Brigliadori, Maurizio Marocco, Luisanna Masseri e Mattia Borroni) che tutte le sere presentano l’arte della loro cucina, e il tentativo di entrare nel Guinness dei Primati con la “Sfoglia più lunga del mondo” battendo l’attuale record di 130 metri. Inoltre, durante i giorni de La Festa Artusiana, faranno tappa a Forlimpopoli anche il road show sull’ enogastronomia Tramonto DiVino, che il 4 agosto trasforma Piazza Garibaldi in una magica arena dove i prodotti Dop e Igp regionali, interpretati alla moda artusiana dagli chef stellati dell’Associazione Chef to Chef, duettano con le eccellenze enologiche della Guida Emilia Romagna da Bere e da Mangiare, e la rassegna culturale diretta da Elisabetta Sgarbi La Milanesiana, il 5 agosto, con le letture e dialogo con Oscar Farinetti, Camilla Baresani, Giulio Ferroni, la proiezione dell”Arte in cucinà di Angela Ricci Lucchi (2020), e il concerto di Extraliscio con special guest Orietta Berti. Infine il 4 agosto, proprio nel giorno del compleanno dell’artista, ci sarà la presentazione del francobollo emesso in occasione del bicentenario della nascita di Artusi.
(ITALPRESS).

Coronavirus, in Emilia Romagna registrati 33 nuovi casi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 29.555 casi di positività, 33 in più rispetto a ieri, di cui 21 persone asintomatiche individuate nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali. La gran parte dei nuovi contagi, quasi il 70% complessivamente e la totalità degli asintomatici, sono riconducibili a focolai o a casi già noti e a persone rientrate dall’estero, per i quali la Regione si era mossa invia preventiva: in maggioranza azioni di tracciamento (un terzo dei nuovi positivi), controlli sui rientri da Paesi extra Schengen con il doppio tampone reso obbligatorio in Emilia-Romagna e attività di screening nei comparti più a rischio come logistica e lavorazione carni. Azione di controllo che nella provincia di Modena ha portato all’individuazione di 7 dei 9 nuovi casi di oggi. Uno di questi è uno riconducibile allo screening regionale avviato nella macellazione, uno relativo a uno straniero di rientro in Italia, due nuovi contagi legati al cosiddetto focolaio di Riccione (dove una giovane modenese risultata poi positiva aveva trascorso le vacanze insieme ad alcuni amici), un altro caso legato al tampone pre-dimissioni da una struttura accreditata e due isolati grazie al contact tracing di casi già noti (di cui uno contatto di una persona di un’altra regione). I tamponi effettuati da ieri sono 4.828, per un totale di 617.813. A questi si aggiungono anche 1.129 test sierologici. I guariti salgono a 23.814 (+21): l’81% dei contagiati da inizio crisi. I casi attivi, cioè il numero di malati effettivi, a oggi sono 1.456 (12 in più rispetto a ieri). Non si registra nessun decesso in tutta l’Emilia-Romagna. Le persone in isolamento a casa, ovvero quelle con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi, sono complessivamente 1.375 (+10). Restano 4 i pazienti in terapia intensiva, salgono a 77 (+2 rispetto a ieri) quelli negli altri reparti Covid.
Le persone complessivamente guarite salgono dunque a 23.814 (+21 rispetto a ieri): 180 “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 23.634 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perchè risultate negative in due test consecutivi.
(ITALPRESS).

Fondi Ue, Emilia Romagna investe su digitalizzazione e ricerca

BOLOGNA (ITALPRESS) – Risorse importanti sulla Legge 14 per l’attrattività, investimenti sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità, un forte impegno sulla formazione tecnica e un lavoro strategico sulla nuova filiera del socio-sanitario. Queste alcune direttrici che la Regione Emilia-Romagna sta discutendo per utilizzare i Fondi europei, in vista dei prossimi 6 anni, e di cui l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, ha parlato ieri con i vertici della Bucci Industries in occasione della sua visita agli stabilimenti di Faenza. Oltre 70 anni di storia, un giro d’affari di 180 milioni di euro nel 2019, circa 1.000 dipendenti in tutto il mondo, di cui la metà a Faenza, il gruppo è leader mondiale nell’automazione con Bucci Automations spa e leader nella progettazione e produzione di componenti in carbonio con Bucci Composites spa. Grandi gli investimenti in tecnologia e innovazione, che hanno permesso all’azienda di consolidare negli anni la sua presenza anche all’estero, dove oggi conta numerose filiali e due aziende produttrici. All’incontro con l’assessore Colla, il presidente Bucci ha annunciato di aver appena chiuso un accordo con il consorzio degli ospedali di Parigi per gestire l’intero processo di automazione dei medicinali. L’azienda ha attivato una collaborazione efficace con il territorio, collaborando con Università e centri di ricerca, tanto da contare oggi 150 ingegneri impegnati in R&S. “Quella della sanità è la nuova filiera su cui vogliamo puntare e che sicuramente è destinata a crescere- sottolinea l’assessore Colla – L’Emilia Romagna è una regione che sta nel mondo grazie alla sua capacità di mettere innovazione nel manufatturiero come nessun altro è in grado di fare in Italia. Stiamo iniziando in queste settimane la discussione sul prossimo sessennio rispetto agli investimenti strategici. L’obiettivo è quello di sostenere l’attrattività del nostro territorio attraverso investimenti su digitalizzazione, sostenibilità e conoscenza”. (ITALPRESS).