BOLOGNA (ITALPRESS) – Arrivano i fondi per le piste ciclabili dell’Emilia-Romagna. Sono oltre 11,5 milioni di euro (11.578.700) complessivi, di cui 4,3 milioni disponibili nel 2020 e 7,2 milioni nel 2021, le risorse stanziate dal ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per le ciclovie urbane, la progettazione e la realizzazione di ciclostazioni e gli interventi per la sicurezza della circolazione ciclistica cittadina. “Una buona iniezione di liquidità – afferma l’assessore a Mobilità e Infrastrutture, Andrea Corsini – che fa bene all’ambiente e inciderà in modo positivo sullo stile di vita delle persone. Queste risorse destinate dalla ministra De Micheli al nostro territorio si integrano alla perfezione con la strategia della regione che punta a incentivare una mobilità sempre più sostenibile. Ricordo il nostro progetto recente ‘Bike to work’ che premia con 3,3 milioni di euro i 30 Comuni firmatari del Piano aria integrato regionale con finanziamenti fino al 70% per interventi strutturali per realizzare corsie riservate al trasporto pubblico locale e piste ciclabili, oltre ad altre misure per rendere agevole muoversi sulle due ruote in città”. Previsti anche rimborsi fino al 60% del costo sostenuto per l’acquisto di bici e altri veicoli elettrici, oltre a incentivi chilometrici fino a un massimo di 50 euro al mese ai lavoratori che scelgono le due ruote per andare in azienda e fino a 300 euro agli abbonati ferroviari per comprare la bici pieghevole. “Un provvedimento – continua Corsini – che si aggiunge ai circa 60 già attivi in Emilia-Romagna per lo sviluppo della mobilità ciclabile e agli oltre 250 km di piste ciclabili, finanziati con circa 35 milioni di euro”. Questa la ripartizione dei fondi sulla base della popolazione residente. Per la Città Metropolitana di Bologna sono previsti 2.677.277 euro, per il Comune di Bologna 2.025.909 milioni; per il Comune di Parma 974.229 euro (355.058 sul 2020); per il Comune di Modena 911.001 euro; per il Comune di Reggio Emilia 860.238 euro; per il Comune di Ravenna 809.375 euro; per il Comune di Rimini 784.231 euro; per il Comune di Ferrara 718.509 euro; per il Comune di Forlì 667.937 euro; per il Comune di Piacenza 368.777 euro; per il Comune di Cesena 344.893 euro; per il Comune di Carpi 254.868 euro; per il Comune di Faenza 208.458 euro.
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Mobilità, dal Mit 11,5 milioni per piste ciclabili in Emilia Romagna
Comunali a Bologna, Merola “Serve coalizione dei semplici”
BOLOGNA (ITALPRESS) – “Credo che Bologna abbia bisogno di una coalizione dei semplici, bastardi fuori dai giri e dai soliti veti, capaci di soluzioni ed esperimenti su salute, scuola, formazione, qualità del lavoro e dell’ambiente, big data, un compatto servizio d’ordine a difesa delle prospettive dei giovani”. Lo scrive il sindaco di Bologna Virginio Merola in un articolo pubblicato sul sito ‘Cantiere Bolognà. “Semplici, – spiega Merola – nel creare lavoro per le nuove generazioni e case in affitto. Semplici, nel dare priorità alla demografia e quindi ai giovani con figli e quindi alle donne, la nostra maggioranza discriminata. Perchè l’Europa indica anche il soggetto protagonista: next generation”. E ancora: “Quindi giovani semplici, che facciano un patto con gli anziani, perchè la condizione anziana sia occasione di lavoro per i giovani nei diversi settori della silver economy. E “bastardi” perchè promotori di una nuova classe dirigente fatta di meticciato, dei tanti giovani di altre parti d’Italia o del mondo che assicurano il ricambio e le energie vitali, ma che non contano nei posti che contano”. Nel pezzo il sindaco di Bologna dispensa consigli a chi nel 2021 prenderà il suo posto. In queste settimane, infatti, nel centrosinistra il dibattito sulle amministrative del prossimo anno si è animato con i soliti totonomi.
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Sanità, per il Sant’Orsola di Bologna arriva il riconoscimento Irccs
ROMA (ITALPRESS) – Il Policlinico Sant’Orsola, insieme a due unità operative dell’Ospedale Maggiore di Bologna, Chirurgia toracica e Chirurgia A e d’urgenza, diventa Irccs, il primo Istituto di ricovero e ura a carattere zcientifico interaziendale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo sia l’Azienda ospedaliero-universitaria sia l’azienda Usl. Il via libera è arrivato oggi a Roma dalla Conferenza Stato-Regioni. Il riconoscimento conclude il percorso avviato a fine 2018 dalla Regione assieme alle due aziende sanitarie, al Comune e all’Università, ed è stato ottenuto per due ambiti di ricerca, rispetto ai quali Bologna rappresenta già un punto di riferimento a livello nazionale e non solo: l’assistenza e ricerca nei trapianti e nel paziente critico e la gestione medica e chirurgica integrata delle patologie oncologiche. Con questo nuovo ingresso, salgono così a cinque (quattro pubblici e uno privato), gli Irccs dell’Emilia-Romagna, che si conferma polo d’eccellenza, all’interno del sistema nazionale e internazionale, per la ricerca clinica e sperimentale, l’assistenza altamente specializzata ai pazienti e la formazione. Per la sanità dell’Emilia-Romagna ciò testimonia la capacità di integrare assistenza e ricerca e permette di accedere a nuovi, consistenti finanziamenti. Per i pazienti con patologie molto complesse che già oggi, da tutta Italia e non solo, vengono curati in questi ospedali, significa poter contare su protocolli sperimentali e ricevere i trattamenti più innovativi. Per i professionisti, sviluppare ulteriormente l’attività di ricerca anche entrando a far parte di reti internazionali. “Un altro, straordinario riconoscimento per la sanità di questa regione – ha commentato il presidente Bonaccini- Per il nostro servizio sanitario, che già oggi coniuga la capacità di fare ricerca a prestazioni assistenziali di alta qualità anche grazie agli Irccs su cui può già contare, questo è un traguardo e al tempo stesso un punto di partenza”. Un obiettivo, il riconoscimento di Irccs, che è stato raggiunto “grazie a un eccellente lavoro di squadra”, ha spiegato l’assessore Donini. “Questo straordinario traguardo – ha detto il rettore Ubertini – premia e rafforza per il policlinico la vocazione di una assistenza di altissima qualità, coniugata con una ricerca d’avanguardia sul versante nazionale e internazionale”.
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In Emilia Romagna varato il piano di riorganizzazione post Covid
Più posti letto in terapia intensiva. Riqualificazione delle aree semi-intensive, riorganizzazione e ristrutturazione dei Pronto soccorso – per rendere strutturale la separazione dei percorsi all’ingresso e garantire così la sicurezza di pazienti e personale – e potenziamento del trasporto inter-ospedaliero dei pazienti. Ma anche strutture mobili per rispondere a eventuali picchi temporanei di fabbisogno di posti letto e percorsi specifici per seguire i pazienti Covid in fase di guarigione clinica. Sono i punti principali del piano di riorganizzazione ospedaliera varato dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna per disegnare la sanità post Covid. Il piano, messo a punto come previsto a livello nazionale a meno di un mese di distanza dal Decreto legge numero 34 del 19 maggio 2020, prevede prevede anche finanziamenti ad hoc per il raggiungimento di parametri dall’autunno, che l’Emilia-Romagna, sottolinea la giunta Bonaccini, sta già centrando e per i quali ha già realizzato e definito gli interventi necessari. “L’obiettivo non è solo quello di rendere strutturale l’assistenza nelle fasi successive dell’emergenza Coronavirus – spiegano il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla Sanità Raffaele Donini – ma anche di dare servizi sempre più vicini alle esigenze dei cittadini, che cambiano nel tempo e soprattutto dopo eventi drammatici come questo. Con la rimodulazione dei posti letto negli ospedali, una nuova organizzazione e strutture realizzate ex novo come l’hub regionale e nazionale per la terapia intensiva, il nostro servizio sanitario sarà pronto per eventuali ritorni dell’epidemia e al tempo stesso a garantire un’assistenza sempre più appropriata e sicura”. A disposizione per l’Emilia Romagna ci sono 183 milioni di euro, per riqualificare nel complesso l’offerta ospedaliera. La somma messa a disposizione dallo Stato per la realizzazione del piano comprende: 33,3 milioni di euro per la terapia intensiva; 44,4 per le aree semi-intensive e i letti da riconvertire; 15 milioni per i Pronto soccorso; 2,3 milioni destinati al potenziamento del trasposto in ambulanza con personale specializzato, 88 milioni per il personale necessario ad affrontare l’emergenza in essere, una manovra che interessa circa 4mila persone.
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Welfare, in Emilia Romagna fondi per 49 mln a servizi sociali
BOLOGNA (ITALPRESS) – Per dare risposta ai nuovi bisogni causati dall’emergenza Coronavirus arriva il sostegno della Regione Emilia Romagna alle famiglie e alle persone in maggiore difficoltà. Sono oltre 49 milioni di euro – rende noto l’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna – 6 milioni in più rispetto allo scorso anno, le risorse stanziate per finanziare nel 2020 il Fondo sociale regionale. Per metà di provenienza statale, sono destinate a Comuni e Unioni dei Comuni per il funzionamento degli interventi e servizi sociali del territorio, in base alle esigenze e priorità definite e programmate tramite i Piani di zona a livello distrettuale. Dei 49,3 milioni complessivi, 44,8 saranno impegnati sui servizi, con particolare attenzione ai bisogni di bambini, adolescenti e famiglie, specialmente le più vulnerabili e quelle più colpite dalla crisi economico sociale causata dall’emergenza sanitaria Covid-19. “Gli enti locali segnalano una grandissima difficoltà nel far fronte ad una esplosione di nuovi bisogni e nel fornire risposte sia agli utenti storicamente fragili sia ad una nuova utenza, non conosciuta, che mai prima di questa contingenza aveva avuto necessità di rivolgersi e chiedere supporto al sistema dei servizi – sottolinea la vicepresidente e assessora al Welfare, Elly Schlein – La scelta che abbiamo compiuto è stata di dedicare un’attenzione particolare all’emergenza sociale causata dal Coronavirus, riorientando una parte della programmazione del Fondo sociale regionale al contrasto delle disuguaglianze. In questo momento era necessario sostenere nell’immediato i nuclei e i singoli in stato di urgente difficoltà, con attenzione particolare alle donne, per prevenire l’aggravamento di situazioni precarie”. A livello territoriale, i fondi saranno suddivisi tra le varie province: Bologna 10,2 milioni; Modena 7,2; Reggio Emilia 5,4; Parma 4,6; Forlì-Cesena 4; Ravenna 3,8; Ferrara 3,4; Rimini 3,3; Piacenza 2,9.
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Alcol e bevande da asporto, prorogata al 14/7 chiusura alle 21 a Bologna
BOLOGNA (ITALPRESS) – Il sindaco di Bologna, Virginio Merola, ha firmato un’ordinanza che regola orari e vendita di alcol e bevande da asporto, con l’obiettivo di evitare fenomeni di assembramento contrari alla tutela della salute pubblica in questa fase dell’emergenza sanitaria. L’ordinanza segue il provvedimento firmato dal sindaco il 26 maggio scorso e rimasto in vigore fino a ieri, domenica 14 giugno 2020. Le nuove misure sono in vigore da oggi, lunedì 15 giugno 2020, a martedì 14 luglio 2020.
Ecco le limitazioni imposte dall’ordinanza: apertura alle 6 e chiusura alle 21 degli esercizi di vicinato del settore alimentare e misto che si trovano nell’area del centro storico delimitata dai viali di circonvallazione; i laboratori artigianali alimentari, in tutta la città, hanno il divieto di vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in contenitori di vetro o lattina dalle 21 alle 6 del giorno successivo; gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, in tutta la città, oltre a dover rispettare il Regolamento di Polizia Urbana e quindi non vendere per asporto bevande alcoliche e ogni altra bevanda in contenitori di vetro e lattina dalle 22 alle 6 del giorno successivo, hanno anche l’obbligo, sempre dalle 22 alle 6, di somministrare qualunque bevanda e ogni altro genere alimentare esclusivamente all’interno del pubblico esercizio o del dehors, impedendo che gli avventori consumi, fuori da questi spazi, i prodotti somministrati.
Chi non rispetta l’ordinanza rischia una sanzione amministrativa che va da 400 a 1.000 euro e la sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni.
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In Emilia-Romagna più treni e servizi per l’estate
BOLOGNA (ITALPRESS) – Più moderna e completa. E’ l’offerta di trasporto ferroviario che in Emilia-Romagna si prepara all’estate, con l’arrivo sulla rete regionale di 12 nuovi treni Pop in versione maxi dei primi 3 Rock in versione mini, fratelli minori di quelli già in servizio. Una capacità che Trenitalia Tper moltiplica con mezzi capaci di offrire da un minimo di 200 a più di 600 posti a sedere, per servire al meglio le esigenze di mobilità di pendolari e viaggiatori.
Diversa capienza, medesimo comfort e pari sostenibilità ambientale -grazie a consumi energetici ridotti del 30% e una riciclabilità dei materiali fino al 97% – i nuovi convogli, già perfettamente allestiti per garantire a bordo il distanziamento sociale e le condizioni di sicurezza contro il Covid, fanno parte della dotazione di complessivi 86 treni tra Rock e Pop. Entro la fine di giugno saranno 68 (oggi sono 65) quelli già in circolazione, pari all’80%, percentuale che salirà al 100% entro il 2020 quando si completerà il rinnovo della flotta in servizio sulla rete regionale.
E da domenica 14 giugno – con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo – saranno garantite fino a 688 corse giornaliere, quasi il 95% dei chilometri offerti prima dell’emergenza, e sarà potenziato il servizio sulle linee del mare per facilitare il raggiungimento delle località di vacanza della Costa romagnola: garantiti più di 30mila posti al giorno (50% a sedere), fino a 24 collegamenti aggiuntivi per Rimini, Riccione e Cattolica e 2 per Rimini via Ravenna per un totale di 100 treni regionali.
I nuovi treni sono stati presentati questo pomeriggio nel deposito ferroviario di via del Lazzaretto a Bologna, dove è stata anche inaugurata la nuova area per la manutenzione dei treni Rock e Pop, alla presenza di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini, assessore regionale ai Trasporti e Turismo, e Alessandro Tullio, amministratore delegato di Trenitalia Tper. Presenti Orazio Iacono, amministratore delegato di Trenitalia, e Giuseppina Gualtieri, amministratore delegato di Tper.
“Abbiamo scelto da tempo di investire risorse per offrire a pendolari e viaggiatori la possibilità di muoversi comodi e sicuri su treni sempre più moderni – affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Corsini -. Con un piano da 750 milioni di euro in cinque anni, finanziato da Trenitalia Tper grazie al Contratto di servizio siglato con la Regione Emilia-Romagna, stiamo per raggiugere un traguardo molto importante: entro il 2020, con il completo rinnovamento dei mezzi che corrono sui binari regionali, arriveremo ad avere treni con un’età media di un anno, e quindi con la flotta più giovane d’Italia”.
Già oggi, secondo i dati di Trenitalia Tper, oltre l’85% dei collegamenti giornalieri sono effettuati con convogli di ultima generazione sulla maggior parte delle linee. Una novità che riguarda il 92% dei viaggiatori: in pratica, in regione, 9 passeggeri su 10 viaggiano su treni nuovi.
“Un impegno per la mobilità sostenibile che vogliamo rafforzare sempre di più, con un’offerta che soddisfi i bisogni di ogni tipo di utenza – proseguono -. Anche con l’entrata in vigore del nuovo orario estivo, da domenica prossima, grazie alla collaborazione con Trenitalia Tper saremo in grado di mantenere il numero di treni regionali al servizio delle località costiere e di potenziare le corse nei week-end con ben 8 collegamenti in più rispetto allo scorso anno, garantendo le necessarie misure di sicurezza. Un altro passo avanti- chiudono Bonaccini e Corsini – per una stagione turistica che faremo di tutto per sostenere e rilanciare”.
“L’arrivo dei nuovi treni e l’inaugurazione della nuova area di manutenzione – ha sottolineato l’amministratore delegato Trenitalia Tper, Tullio – segnano non solo un passo avanti importante per il rinnovo della nostra flotta, ma sono anche un segno di ripartenza che Trenitalia Tper condivide con tutto il Paese. Al centro del nuovo orario ci saranno, come sempre, i nostri pendolari ma grande attenzione è stata dedicata a tutti coloro che sceglieranno il treno per le proprie vacanze, al fine di garantire il più confortevole e sicuro dei viaggi”.
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Emilia-Romagna, Bonaccini “Al via il Patto per il lavoro”
ROMA (ITALPRESS) – “Il programma della mia Regione mette al centro la sostenibilità in quella che dovrà essere una nuova crescita sostenibile e che dovrà avere tre pilastri: le manifatture, la cultura e i saperi, il turismo. Dentro ad una crescita sostenibile, entro pochi mesi scriveremo il nuovo patto per il lavoro accompagnato, per la prima volta, dal patto per il clima”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna, nel corso del webinar “Fuori dall’emergenza sanitaria: una nuova Europa” promosso dal Sole 24 Ore.
“Ci siamo dati degli obiettivi, dobbiamo salvaguardare il bene più prezioso che abbiamo: il pianeta terra – ha aggiunto Bonaccini – noi siamo pronti a fare investimenti importanti, nei prossimi cinque anni porteremo tutti gli studenti dell’Emilia Romagna ad avere il trasporto gratuito su treni e corrieri, partiremo già a settembre con una prima tranche”.
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