ROMA (ITALPRESS) – Dall’inizio dell’epidemia da Covid 19, in Emilia Romagna si sono registrati 27.946 casi di positività, 18 in più rispetto a ieri, di cui 13 persone asintomatiche individuate attraverso l’attività di screening regionale. I tamponi effettuati sono 6.523, che raggiungono così complessivamente quota 367.485, più altri 2.146 test sierologici. Lo rende noto la giunta della Regione Emilia Romagna, che segnala 6 nuovi decessi: due uomini e quattro donne. Le nuove guarigioni sono 138, per un totale di 21.605: oltre il 77 per cento sul totale dei contagi. Continuano a calare i casi attivi, e cioè il numero di malati effettivi, che a oggi sono 2.156 (-126 rispetto a ieri). Questi i dati accertati alle ore 12 di oggi sulla base delle richieste istituzionali. Le persone in isolamento a casa sono complessivamente 1.899 (l’88 per cento di quelle malate), -113 rispetto a ieri. I pazienti in terapia intensiva sono 31 (lo stesso dato di ieri). Diminuiscono quelli ricoverati negli altri reparti Covid, scesi a 226 (-13). Le persone complessivamente guarite salgono quindi a 21.605 (+138): 543 clinicamente guarite, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione, e 21.062 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perchè risultate negative in due test consecutivi. Complessivamente, in Emilia-Romagna i decessi sono arrivati a 4.185. Per quanto riguarda la provincia di residenza, un decesso si è avuto in quella di Piacenza, 4 in quella di Bologna (nessuno nell’Imolese), 1 in quella di Ferrara.
Questi i nuovi casi di positività sul territorio, che non si riferiscono alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: 4.507 a Piacenza (+1), 3.572 a Parma (+5), 4.965 a Reggio Emilia (+3), 3.927 a Modena (nessun nuovo caso), 4.655 a Bologna (+3); 399 a Imola (+1); 1.000 a Ferrara (+1). I casi di positività min Romagna sono 4.921 (+4), di cui 1.031 a Ravenna (+1), 945 a Forlì (nessun nuovo caso), 781 a Cesena (nessun nuovo caso) e 2.164 a Rimini (+3).
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In Emilia Romagna 6 nuovi decessi per Covid
Emilia Romagna, apre i battenti il primo centro estivo di Podenzano
BOLOGNA (ITALPRESS) – 25 bambini tra 3 e 6 anni di età, organizzati in 5 piccoli gruppi, seguiti sempre dallo stesso educatore per l’intero periodo di frequenza. Entrate e uscite scaglionate ogni 5 minuti, triage all’esterno della struttura e, all’ingresso, rilevazione della temperatura con termoscanner ad accompagnatori, educatori e bambini.
Ecco come funziona il primo Centro estivo di Podenzano, nel piacentino, che proprio nel primo giorno di via libera ufficiale alla riapertura delle strutture in Emilia-Romagna, ha aperto oggi i battenti ed è stato visitato dalla vicepresidente della Regione e assessora al Welfare, Elly Schlein, accompagnata dal sindaco di Podenzano, Alessandro Piva.
Organizzato negli spazi abitualmente occupati della scuola per l’infanzia del Comune, il Centro estivo – gestito dalla cooperativa Eureka, individuata a seguito di uno specifico bando comunale – sarà attivo per otto ore al giorno, con educatrici professionali e personale ausiliario, garantendo ai bambini iscritti anche la consumazione del pasto.
Le attività si svolgeranno prevalentemente all’aperto, nel giardino della scuola, diviso in spazi separati per ogni gruppo, che avrà a disposizione materiale didattico e giochi ad uso esclusivo. Si tratta del primo dei tre Centri estivi previsti a Podenzano: la prossima settimana avvieranno le attività, garantite sino a fine luglio, anche quelli destinati alla fascia d’età 7-14.
“Abbiamo scelto di venire a Podenzano per dare un segnale di vicinanza importante a un territorio, quello della provincia piacentina, che cerca di rialzarsi da una vicenda drammatica, che ha comportato un altissimo costo umano – ha affermato la vicepresidente -. Questa bella realtà conferma che, nonostante le molte criticità per l’avvio dei Centri estivi, abbiamo lavorato con determinazione e creatività nella stesura delle regole di sicurezza sanitaria da adottare. E’ stato emozionante vedere i sorrisi dei bambini che ricominciano a giocare, e vedere come prendano forma in concreto quelle attività in sicurezza che abbiamo immaginato con le migliori competenze della Regione e messo a disposizione del Governo”.
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Bonaccini “Riaprire scuola a settembre, preoccupano elezioni”
BOLOGNA (ITALPRESS) – “Crediamo che sia giusto che i ragazzi ritrovino i loro insegnanti ma sono preoccupato dal tema elezioni. Nel caso venisse richiesta una data unica di apertura in tutta Italia si rischierebbe di riprendere a ottobre”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini a margine della sua visita al Cerchio del Saluto a San Lazzaro. “Sei regioni andranno al voto ma sarebbe un problema anche per la nostra perchè vorrebbe dire essere impossibilitati ad aprire per tutto il mese di settembre – ha aggiunto Bonaccini – Chiediamo le linee guida il prima possibile, assolutamente entro giugno. Plexiglass? Non entro nel merito, se si potesse evitare sarebbe meglio”. Poi rivela l’intenzione di garantire il trasporto gratis per tutti gli studenti emiliano-romagnoli: “Garantiremo gratuità dei trasporti per tutti i bambini e i ragazzi tra i 6 e i 19 anni. Se avremo le risorse lo estenderemo sino ai 25-26 anni entro la fine del mandato. L’obiettivo è riuscirci entro i cinque anni ma non escludo di poterlo fare nel giro di due”.
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Frane e allagamenti nel bolognese
BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono 40 gli interventi dei Vigili del Fuoco per le forti piogge che da ieri sera hanno colpito tutta la provincia di Bologna, in particolare la zona di Castiglione dei Pepoli e Porretta Terme. Una frana in località Granaglione ha bloccato la SP 55. Le squadre al lavoro dei Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro. Nel Bolognese dalla tarda serata di ieri, infatti, si è abbattuto un violento temporale che ha causato molti danni specialmente nelle zone montane intorno a Gaggio, Castiglione dei Pepoli e Porretta Terme. A Porretta numerosi gli allagamenti tra edifici privati e negozi. L’acqua si è riversata copiosa e le strade si sono trasformate in torrenti. In località Granaglione una frana ha bloccato residenti e persone che transitavano in auto sulla Sp 55. I vigili del fuoco hanno ricevuto tantissime richieste di interventi e stanno lavorando senza sosta in supporto alla popolazione. Sul posto anche i Carabinieri. A Granaglione è stata evacuata una donna dalla sua abitazione per pericolo di smottamenti ulteriori. Oltre agli allagamenti i Vigili del Fuoco sono intervenuti per pali pericolanti e alberi abbattuti, come a Monghidoro in via Marino Finzi dove una pianta è caduta sulla strada. Anche in pianura si contano numerosissimi interventi, come a Medicina dove i Vigili sono intervenuti per mettere in sicurezza alberi, pali della luce e far fronte ad allagamenti. Allagate anche molte aziende, come la Piquadro, tra Pianoro e Gaggio, dove i Vigili sono intervenuti con le motopompe per drenare l’acqua dagli edifici. Le operazioni di soccorso in zona Alto Reno, Pianoro e Gaggio Montano sono ancora in corso. Sul fronte viabilità la Sp 632 “Traversa di Pracchia” è al momento chiusa. Il personale della Città metropolitana di Bologna è in azione e sta cercando di rimuovere i detriti in vari punti.
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Nuovo Hub per la terapia intensiva all’ospedale Infermi di Rimini
BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Hub regionale e nazionale per la Terapia intensiva, realizzato in pochi mesi grazie al progetto di Regione e Ministero della Salute e a un investimento di 26 milioni di euro, è già una realtà.
Articolato su 6 strutture ospedaliere e ospedaliero-universitarie del territorio – a Bologna, Modena, Parma e Rimini- rafforza il sistema sanitario regionale, pubblico e universalistico, aumentando la dotazione complessiva di 146 nuovi posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva, a cui si aggiungono i 45 creati a Piacenza durante l’emergenza, che diventano strutturali. Questa mattina all’ospedale Infermi di Rimini l’inaugurazione – con il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – della sede del Covid Intensive Care nel capoluogo costiero.
Attrezzato con le tecnologie più innovative (tra cui ventilatori polmonari e sistemi infusionali all’avanguardia), il reparto, che può contare anche su un apparecchio per l’assistenza circolatoria e polmonare con circolazione extracorporea, sarà operativo da metà giugno, non appena ultimata l’installazione delle apparecchiature elettromedicali. Si affianca alle altre 5 strutture della rete regionale e nazionale, che verranno inaugurate domani con il ministro della Salute, Roberto Speranza: Policlinico Sant’Orsola e Ospedale Maggiore a Bologna, Ospedale Maggiore a Parma, Policlinico di Modena e Ospedale Civile di Baggiovara. La nuova Rete regionale nasce all’interno dei nosocomi esistenti, integrandosi in essi ed entrando a pieno titolo negli spazi operativi del sistema sanitario regionale.
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Balbo (Intesa Sanpaolo): “Emilia Romagna e Marche hanno economia forte”
Emilia-Romagna e Marche rappresentano un territorio vivace, un’economia forte che ha già vissuto negli ultimi anni vari momenti difficili, basti pensare ai terremoti. Qui l’epidemia ha colpito duro, ma in modi diversi a seconda dei settori”. Cristina Balbo si è insediata a inizio anno alla Direzione regionale Emilia-Romagna e Marche, e praticamente subito ha dovuto affrontare la pandemia. Lei veneta, in banca da 30 anni, ha comunque lo sguardo rivolto alla ripresa. Senza l’export può esistere la ripresa in queste regioni? “Ci sono imprenditori con sedi in oltre 20 Paesi, che hanno chiuso tutto, e la ripresa degli ordini, oltre alle ammissioni a grandi gare richiederà tempo – dice in una intervista all’Italpress -. Gli elementi di incertezza sono molti, bisognerà capire come si modificheranno i flussi del commercio internazionale, ad esempio in relazione a possibili fenomeni di reshoring da parte delle aziende o eventuali patti bilaterali tra Paesi che possono condizionare la mobilità e lo scambio delle merci. La liquidità ora serve per la sopravvivenza delle imprese, poi bisogna pensare al futuro, devono ripartire ordini e investimenti, altrimenti il differenziale con l’estero crescerà ancora”.
Alla banca è toccato anche il compito di contenere le incertezze? “Certo. Siamo stati noi a contattare i nostri clienti dai primi giorni di marzo, senza aspettare che fossero loro a chiamarci. E’ iniziata così un’azione proattiva di ascolto e di offerta di strumenti di liquidità. Abbiamo cominciato con la moratoria sui mutui, che ha coinvolto 19.000 soggetti in Emilia-Romagna per un valore dei finanziamenti sottostanti pari a due miliardi. Le domande per due terzi sono arrivate da imprese. Nelle Marche sono state accettate invece 7.500 richieste per un sottostante di 800 milioni. Il processo tutto on-line, ha consentito di garantire tempi di risposta buoni, e le richieste continuano ad arrivare”. Dopo la moratoria sono partite le iniziative legate ai decreti del Governo.
Quali sono i numeri finora? “I finanziamenti 18 mesi meno un giorno da marzo a maggio sono arrivati a 600 imprese in Emilia-Romagna, a 300 nelle Marche. Molto apprezzata anche la possibilità di convertire le linee di credito commerciali per lo sconto fatture in liquidità. Infine, per quanto riguarda i finanziamenti a 72 mesi, da aprile abbiamo ricevuto 2.000 domande, che stanno avendo una percentuale di accoglimento molto alta”. Quali sono le tendenze che più vi preoccupano? “Alla componente manifatturiera servirà tempo per riprendersi, torniamo qui al ruolo dell’export. Anche il sistema moda e casa nelle Marche soffrirà, e in Romagna il turismo patirà. Più in generale, i problemi li hanno avuti tutti, qualche settore però ha visto addirittura aumentare il suo fatturato, dimostrando grande resilienza durante questa crisi. Penso al medicale e alla farmaceutica o al comparto agroalimentare, soprattutto in Emilia”.
A livello di settori, quali sono le principali criticità? “Certamente i settori più in difficoltà sono commercio, turismo, ristorazione e intrattenimento. In questi primi giorni di Fase 2 in molte piazze riapre solo una parte dei negozi, soprattutto quelli a gestione familiare prima di quelli che hanno anche dei dipendenti. Noi siamo stati e saremo vicini alle associazioni di categoria, per cercare delle soluzioni”. Per il turismo meglio pensare a quest’anno, o al 2021? “Non possiamo aspettare, questo settore vale l’8,3% del Pil dell’Emilia-Romagna. Ecco perché abbiamo siglato un accordo con Federalberghi portando da due a tre gli anni di preammortamento per i nostri finanziamenti a sei anni e offrendo finanziamenti a 72 mesi con preammortamento fino a 3 anni. La ripresa dipenderà molto dall’evoluzione del business, a cominciare da come si riassesteranno i movimenti dei turisti tra i vari Paesi europei. In Romagna ci saranno meno stranieri ma l’offerta con una fascia di prezzo medio-bassa potrebbe aumentare l’attrattività per il turismo italiano. Effettivamente ci sono alcuni operatori che vivono nell’incertezza se riaprire o meno. Noi incoraggiamo gli investimenti per rinnovare le strutture, credo che sarebbe importante anche creare dei circuiti tra località diverse. Però ho una certezza: i turisti presto o tardi torneranno, ma devi conquistarteli”.
Quale sarà l’evoluzione economica dei prossimi mesi? “In alcuni casi siamo ottimisti, le province dove l’alimentare è predominante e l’industria è forte, come in Emilia, reggeranno bene. Diverso il discorso per l’agricoltura pura, che sta soffrendo: ci sono come noto difficoltà nel reperimento della manodopera e alcuni eventi climatici negativi hanno peggiorato la situazione. Alcuni comparti di nicchia del nostro territorio, come la meccanica per gli imballaggi e per l’industria agroalimentare vanno bene. L’automotive è ancora da capire, così come per il comparto manifatturiero per la produzione di beni di investimento, dove la domanda si è fermata”.
Dentro le vostre filiali cos’è successo? “La nostra rete è composta da 242 agenzie in Emilia-Romagna e 101 nelle Marche. Hanno tutte continuato a lavorare, grazie agli investimenti fatti in questi anni in digitalizzazione abbiamo potuto operare anche a distanza, garantendo continuità del servizio e tutelando la salute di colleghi e clienti. In questo periodo abbiamo registrato una crescita dei depositi e un aumento dei clienti”.
Il cambiamento è l’unica ricetta per sopravvivere al Covid-19? “Sicuramente la crisi accelererà la tendenza legata alla sostenibilità, su questo tipo di trend investiamo e sollecitiamo le aziende a investirci da tempo. Credo sia una necessità e un’opportunità. Più in generale auspico un consolidamento delle imprese, la dimensione nel nuovo mercato globale sarà ancora più importante. In Emilia-Romagna e nelle Marche devo dire che si lavora già in rete, le collaborazioni e le filiere sono forti, quindi una parte del consolidamento può partire da qui. E se qualcuno avrà un momento di debolezza, speriamo che siano le aziende italiane a intervenire per prime. Credo che anche sotto questo aspetto, le aggregazioni andrebbero sostenute, per gli imprenditori questo è il momento della flessibilità e della creatività anche sotto questo aspetto. Devono puntare a estendere e variare le loro capacità produttive, un po’ come capitato a chi, da un giorno all’altro, si è messo a produrre mascherine”.
In Emilia Romagna 4,5 milioni di nuovi alberi in 5 anni
BOLOGNA (ITALPRESS) – 4,5 milioni di nuovi alberi da piantare complessivamente nei prossimi 5 anni in Emilia-Romagna con un aumento del verde nelle città del territorio del 20%.Un intervento che equivale a togliere dalla strada circa 26 mila auto riducendo di 44 mila tonnellate la produzione di Co2 all’anno. Il presidente della regione Stefano Bonaccini e l’assessore all’ambiente Irene Priolo hanno lanciato il bando regionale riservato ai vivai dell’Emilia-Romagna per la distribuzione gratuita dei primi 500 mila alberi a cittadini, enti locali, istituti scolastici, associazioni e imprese. “Siamo una delle regioni più verdi e boschive d’Italia, ma anche qui abbiamo bisogno di una svolta ecologica. Inoltre in questo modo- ha spiegato Bonaccini- diamo una mano oltre che alla sostenibilità (entro pochi mesi accompagneremo al patto per il lavoro e la legalità anche quello per il clima), anche all’economia. E’ la prima robusta dimostrazione che facciamo sul serio”. Del finanziamento di 14,2 milioni di euro che saranno destinati all’intervento, che garantirà una nuova pianta per residente in regione fino al 2024, 1,6 milioni sono già stanziati per partire quest’anno con la distribuzione di mezzo milione di alberi. La ripartizione dei fondi è stata calcolata sulla base dell’estensione territoriale e del numero di residenti. A Bologna, sono in arrivo oltre 310 mila euro, quasi 220 mila spetteranno a Modena, oltre 200 mila a Parma, 175 mila a Reggio Emilia, circa 154 mila euro a Ferrara e a Forlì-Cesena, poi 142 mila a Piacenza e 91 mila a Rimini. “E’ il primo progetto di svolta ecologica che la Regione mette in campo del suo programma di mandato. Cominceremo con 500 mila piante che- ha spiegato Irene Priolo- si andranno ad aggiungere alle 200 mila annuali che già la Regione distribuisce tramite i propri vivai. Complessivamente in 5 anni 2,5 milioni di piante andranno a riqualificare il verde nelle città e in ambito rurale e 2 milioni permetteranno di realizzare boschi tematici tra cui quello lungo il Po, per il quale stiamo già facendo il censimento di 650 ettari di demanio”. Il 22 giugno aprirà il bando e nel periodo compreso tra i mesi di ottobre e dicembre 2020, comuni, scuole, cittadini, imprese e associazioni potranno rivolgersi ai vivai accreditati per ritirare gratuitamente le piante da mettere a dimora. “In fase di consegna chiederemo- ha detto l’assessore Irene Priolo- una scheda di monitoraggio perchè vogliamo seguire le piante nella loro crescita”.
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Bonaccini “Passaporto sanitario impraticabile”
ROMA (ITALPRESS) – “Il passaporto sanitario è ingestibile e impraticabile. Il nostro è un paese diverso, fatto di tante componenti con regioni così differenti, sia per diffusione del virus che per colore politico, ma mi sembra che la pandemia sia stata gestita bene nonostante la situazione drammatica”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a Omnibus su La7, in relazione alla proposta del presidente della regione Sardegna Solinas, che prevede l’accesso ai turisti soltanto in seguito a test sierologici che certifichino la non positività al coronavirus. “In Emilia-Romagna l’economia è legata al turismo, non è una banalità discuterne. E’ un’occasione persa per i greci, hanno fatto un doppio salto mortale carpiato all’indietro: prima hanno detto che nessun italiano poteva andare in Grecia, poi hanno limitato a poche regioni tra cui la mia. Io dico: facciano quel che vogliono”. Lo ha detto il governatore della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini a Omnibus su La7 in risposta all’atteggiamento della Grecia nei confronti dell’Italia sul tema della riapertura delle frontiere.
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