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Venturi “Trend positivo, ma non abbassare la guardia”

“Siamo in un trend positivo rispetto alle giornate precedenti e questo ci fa sperare”. Il commissario ad acta per l’emergenza coronavirus Sergio Venturi ha snocciolato anche oggi nell’abituale diretta facebook i dati relativi ai casi di positività al Coronavirus nella regione Emilia-Romagna. E’ di 10816 il numero di casi totale con un incremento di 762 unità rispetto al giorno precedente. Il tasso di crescita dei contagiati è dunque inferiore rispetto al dato di ieri. E si è lontani dal 14-15% di aumento rilevato la scorsa settimana. E anche negli accessi al pronto soccorso in regione si è registrato un calo. “Siamo in un’area aleatoria, perché abbiamo bisogno di consolidare questi dati, ma- ha spiegato ancora Venturi- ci sono dati significativamente migliori in ogni provincia. Sui 4750 tamponi in più effettuati, i test positivi sono molti di meno rispetto ai test negativi”.
Sono 91 i casi in più a Piacenza, 86 in più a Parma, 112 in più a Reggio Emilia, 143 in più a Modena, 135 in più a Bologna 135 in più, 8 in più a Ferrara, 64 in più a Ravenna, 59 in più a Forlì-Cesena, e 53 in più a Rimini. Circa 4700 persone si stanno curando da casa e salgono le guarigioni 71, “sempre meno di quelle che sappiamo esserci, perché abbiamo bisogno di convalidare le guarigioni con i due tamponi che spesso tardano perché si dà priorità agli altri controlli”. Sono 7 in più le persone in terapia intensiva, mentre sale a 1174 il numero dei decessi, 97 in più rispetto a ieri. Sergio Venturi ha poi raccontato che attualmente in Regione ci sono 4600 posti letto già allestiti: “Siamo più pronti della malattia. Stiamo attaccando il virus casa per casa. Se ognuno non esce dalla propria abitazione il virus non entra, ma noi, in Regione, lo stiamo aggredendo dove è già entrato. Siamo partiti oggi con un protocollo a Medicina per controllare 360 persone”. E proprio a Medicina è in sperimentazione un mix di farmaci che pare avere un riscontro positivo nella cura. Ma Venturi ha avvertito che non si potrà abbassare la guardia molto presto: “Anche quando si consolideranno dati più incoraggianti dobbiamo stare attenti che non rimangano piccoli focolai che facciano riprendere fuoco a tutto. Non ci illudiamo di poter uscire improvvisamente dalle case, abbracciandoci e facendo festa per un mese. Dovremo fare sacrifici per evitare che il falò riprenda”.
(ITALPRESS).

In arrivo a Piacenza i primi 7 medici della call nazionale

Sono in arrivo a Piacenza i primi 7 medici della call nazionale aperta dal Governo per reperire professionisti destinati alle aree più colpite dal coronavirus. Notizia data poco fa dal ministro della Salute, Roberto Speranza, al presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
A loro si aggiungeranno altri 60 fra medici e infermieri che hanno già risposto al bando della Regione Emilia-Romagna aperto solo sabato scorso, disponibilità arrivate dall’Italia e da molti altri Paese esteri.
“Ringraziamo il Governo e la Protezione civile nazionale- afferma l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- ai quali avevamo chiesto di inserire Piacenza in un bando che guardava soprattutto alla Lombardia. Così come è eccezionale la risposta che stiamo ottenendo alla nostra call regionale. Un motivo in più per rafforzare l’impegno che tutti dobbiamo mettere nel rispettare le regole e i provvedimenti presi per fermare il contagio”.
(ITALPRESS).

Amnesty Italia “Rinviata al 30 marzo l’udienza di Zaki”

“Rinviata al 30 marzo l’udienza di Patrick Zaki. Continuerà a rimanere in carcere, in un centro di detenzione sovraffollato e insalubre, seppur asmatico e, prima di tutto, innocente”. Lo scrive, su Twitter, Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.
Il ricercatore e attivista egiziano è stato arrestato a inizio febbraio all’aeroporto di Il Cairo. Patrick George Zaky, chiamato affettuosamente Zaki, rientrava in Patria da Bologna, dove frequenta un master all’Università “Alma Mater Studiorum”. Attualmente è detenuto nel carcere di Tora a Il Cairo. Oggi doveva esserci un’udienza ma è stata rinviata. In mattinata i genitori dello studente egiziano avevano denunciato: “Non abbiamo saputo nulla di Patrick nelle ultime due settimane. Ciediamo il suo immediato rilascio, in quanto soffre di asma”.
(ITALPRESS).

Agricoltura, Regione a Governo “Misure severe e più controlli”

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Servono interventi urgenti a tutela e sostegno di quelle filiere che rischiano di essere pesantemente danneggiate dall’impatto dell’emergenza Coronavirus, a partire da latte e carni. Due comparti di fondamentale importanza per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna dove ci vengono segnalati ingiustificati e deprecabili fenomeni di speculazione sui prezzi di vendita dei prodotti a discapito dei produttori agricoli. Per questo c’è bisogno di intensificare i controlli e adottare severe misure per stroncare sul nascere questi comportamenti illegali”. Lo ha ribadito l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, collegato questa mattina in videoconferenza con la ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, e i colleghi delle altre Regioni sulle misure urgenti per affrontare le ripercussioni negative nel comparto agroalimentare legate alla diffusione del Covid-19.
Tra le questioni prioritarie sollevate da Mammi anche l’esigenza di velocizzare le procedure per i risarcimenti dei danni da cimice asiatica e di semplificare al massimo le procedure per la presentazione delle domande.
“Ho anche chiesto di anticipare a quest’anno – sottolinea l’assessore – l’erogazione di tutti gli 80 milioni di euro stanziati per il triennio 2020-2022 con l’ultima legge di bilancio e di incrementare la dotazione finanziaria per i prossimi anni per destinare più risorse alle aziende colpite. Soprattutto tenendo conto del fatto che i danni accertati nella sola Emilia-Romagna sono di gran lunga di importo più elevato”.
Altro tema sollevato, dal momento che la filiera agroalimentare in questo momento di emergenza sanitaria rientra tra le attività strategiche, la proroga fino al 2021 della validità dell’abilitazione all’acquisto, utilizzo e vendita dei fitofarmaci, il cosiddetto “patentino”.Comprendendo nella richiesta anche le abilitazioni in corso di rinnovo, nel rispetto delle procedure adottate dalle singole Regioni e Province autonome. Una richiesta di modifica al decreto “Cura Italia”, varato nei giorni scorsi dal Governo, estesa anche agli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici.
Ultimo ma non meno importante, la Regione Emilia-Romagna ha posto anche il grosso problema rappresentato dalla carenza di manodopera agricola che si va profilando in vista dell’avvio delle grandi campagne di raccolta e per i lavori di carattere stagionale nei campi, con molti operai agricoli di origine comunitaria ed extracomunitaria che hanno già lasciato o stanno lasciando il nostro Paese a causa dell’emergenza sanitaria. Al riguardo l’assessore Mammi ha chiesto di trovare soluzioni giuridiche adatte anche per migliorare domanda e offerta di lavoro.
(ITALPRESS).

Coronavirus, nuove restrizioni in Emilia Romagna

Nuove restrizioni in Emilia-Romagna per quanto riguarda luoghi di aggregazione come parchi e giardini pubblici e lo spostamento delle persone. Lo prevede l’ordinanza firmata nella serata del 18 marzo dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, varata per contrastare con ancora maggiore decisione la diffusione del coronavirus. L’obiettivo e’ sempre quello di ridurre i contatti tra le persone, principale veicolo di trasmissione del virus. Il provvedimento vale in tutto il territorio regionale da oggi stesso fino al 3 aprile prossimo.
In base all’ordinanza, vengono chiusi al pubblico parchi e giardini pubblici.
Viene poi limitato l’uso della bicicletta, consentito esclusivamente “per le motivazioni ammesse per gli spostamenti delle persone fisiche”: quindi ragioni di lavoro, di salute o altre necessita’, come ad esempio gli acquisti di generi alimentari.
Identica limitazione per gli spostamenti a piedi. Un’unica deroga e’ possibile: se la motivazione e’ legata alla necessita’ di praticare attivita’ motoria – come ad esempio una passeggiata per ragioni di salute, oppure l’uscita con l’animale di compagnia per le sue esigenze fisiologiche – si e’ obbligati a restare in prossimita’ della propria abitazione.
Con l’ordinanza scattano altre prescrizioni. Si stabilisce infatti che l’apertura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che sono collocati nelle aree di servizio e di rifornimento carburante e’ consentita unicamente lungo la rete autostradale e lungo la rete delle strade extraurbane principali.
Se invece questi esercizi si trovano lungo le strade extraurbane secondarie, la loro apertura e’ consentita limitatamente alla fascia oraria che va dalle 6 alle 18, dal lunedi’ alla domenica.
Non e’ consentita, invece, la normale apertura per gli esercizi che si trovano nelle aree di servizio e rifornimento collocate nei tratti stradali interni ai centri abitati.
(ITALPRESS).

Al Rizzoli di Bologna operato il primo paziente “Covid”

All’Istituto Ortopedico Rizzoli e’ stato eseguito ieri il primo intervento su paziente con Coronavirus: una procedura chirurgica urgente su una paziente con protesi d’anca lussata che la costringeva a letto, senza possibilita’ non solo di camminare, ma nemmeno di stare seduta in sedia a rotelle.
Tutto il percorso di assistenza si e’ svolto seguendo le procedure di protezione del personale e degli altri pazienti ricoverati.
La paziente e’ arrivata in ambulanza al pronto soccorso del Rizzoli ed e’ stata trasferita in reparto, dove e’ stato attivato l’isolamento preventivo ed eseguito il tampone. Poi l’intervento chirurgico eseguito ieri pomeriggio in una sala operatoria dedicata, un ambiente protetto all’interno del blocco operatorio di solito utilizzato per le revisioni delle protesi infette e le malattie infettive dell’osso.
Tutta l’equipe chirurgica, guidata da Cesare Faldini, direttore della Clinica Ortopedica 1, ha indossato protezioni aggiuntive ed e’ uscito dalla sala operatoria attraverso un percorso dedicato.
La paziente affronta da oggi il post operatorio in isolamento e appena le condizioni cliniche lo consentiranno sara’ trasferita.
“Dobbiamo essere pronti a gestire anche questo tipo di situazioni – sottolinea Faldini. – La diffusione del coronavirus comporta il fatto che alcuni pazienti contagiati possano anche subire un trauma e necessitare di un intervento, che oggi il Rizzoli e’ pronto ad eseguire.”
Il Rizzoli garantisce tutte le urgenze ortopediche dell’area metropolitana di Bologna, secondo il piano attivo da questa settimana per fronteggiare l’emergenza sanitaria.
(ITALPRESS).

Bologna, attivato il padiglione Covid dell’ospedale S.Orsola

Con il trasferimento del primo paziente avvenuto alle 14 di oggi 17 marzo è entrato in funzione il padiglione COVID del S. Orsola. Attualmente sono attivi 8 posti letto di terapia intensiva di cui 4 già occupati espandibili fino a 14. A seguire inoltre saranno disponibili altri 6 posti letto di terapia intensiva, 6 di sub intensiva e 5 per pazienti stabili. Inoltre sono in corso i lavori per preparare altre due ali del padiglione ad accogliere a seconda delle necessità altri 60 posti letto dedicati ai positivi al COVID.
Il reparto ha accessi e percorsi riservati e dispone di una radiologia dedicata dotata anche di TAC.
(ITALPRESS).

Coronavirus, la Regione chiude il comune di Medicina

Dalla mezzanotte scorsa, non è più possibile uscire dal capoluogo Medicina e dalla frazione di Ganzanigo, nel comune bolognese dove ormai da giorni si registra una crescita anomala del contagio da Coronavirus. Una misura straordinaria che sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile, dettata dalle indicazioni medico-scientifiche e necessaria per arginare la diffusione del virus, a tutela dei cittadini del Comune di Medicina, del comprensorio imolese e della Città metropolitana di Bologna, che conta un milione di persone.
E’ quanto sancisce l’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella serata di ieri, d’accordo con il Governo e il Prefetto di Bologna, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna e d’intesa con il sindaco del Comune di Medicina.
Possono entrare i soli residenti ancora fuori dall’area circoscritta e chi lavora nei servizi pubblici e privati essenziali. Si tratta di alcuni servizi comunali e di quelli assistenziali e residenziali per le persone non autosufficienti, di farmacie e alimentari. Al di fuori di questi, tutte le attività commerciali, produttive e di servizio di Medicina e Ganzanigo sono chiuse.
“L’estrema criticità della situazione di Medicina è nei numeri inviati in Regione dal Direttore generale dell’Azienda USL di Imola e dall’Ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Bologna in una comunicazione di soli due giorni fa – spiega la Regione in una nota -. Nel territorio del comune di Medicina e nella frazione di Ganzanigo erano presenti 54 casi accertati di Coronavirus, 8 decessi, 22 ricoveri ospedalieri (5 dei quali in terapia intensiva in condizioni critiche) e 24 casi in isolamento fiduciario domiciliare, oltre a 102 soggetti posti in isolamento fiduciario domiciliare a seguito di contatti stretti di casi accertati”. Nella nota, si sottolinea poi come il fenotipo di malattia riscontrato nei pazienti sia contraddistinto “oltre che da una grave e rapida progressione, anche da un’elevata diffusibilità correlata all’alto burden microbico”. Si aggiunge il rischio di rapida diffusione del Covid 19 nel contesto dell’area del comune di Medicina, della conseguente estensione alle aree limitrofe e, potenzialmente, all’intera area metropolitana bolognese, ad alta densità di popolazione.
“È uno degli atti più sofferti che io abbia assunto da presidente della Regione – afferma Bonaccini – ma le informazioni e le indicazioni che ho raccolto dai tecnici non mi hanno permesso altra scelta. E’ infatti doveroso fermare in tutti i modi l’ulteriore diffusione del virus, che già così duramente sta colpendo anche l’Emilia-Romagna. Da diversi giorni il numero dei contagi e dei decessi a Medicina registra una crescita tale da richiedere un intervento drastico per arginare il contagio, a tutela dei residenti dello stesso Comune e di un’area vasta come quella metropolitana di Bologna. Pur col cuore pesante, ritengo di aver agito per il bene comune, col supporto delle indicazioni mediche e scientifiche necessarie, dopo aver riunito l’unità di crisi regionale. Siamo al fianco del sindaco Matteo Montanari e di tutti i cittadini di Medicina – conclude il presidente della Regione – e da oggi lo saremo ancora di più, non facendo mancare loro nulla. Ma soprattutto facendogli capire chiaramente una cosa: non siete soli, la vostra battaglia è la nostra e ne usciremo insieme”.
(ITALPRESS).