I casi di Coronavirus in Emilia-Romagna sono nove, ma “nessuno è in condizioni critiche”, assicura l’assessore regionale alle Politiche per la salute Sergio Venturi. “Quattro sono a casa. Un paziente è ricoverato dal 17 febbraio a Piacenza ed è quello che oggi è in isolamento e non in terapia intensiva. Non desta particolari preoccupazioni“, ha aggiunto Venturi. Ai cronisti che gli chiedono della possibilità di avere casi a Bologna, Venturi ha risposto: “ Non vedo per quale motivo oggi dovrebbe esserci Un caso su Bologna visto che non abbiamo segnalazioni. Confido che non avremo un’estensione nelle altre province e, se l’avremo, l’affronteremo. Spero, però, che riusciremo a confinarla dove è ora“. In Emilia-Romagna non ci sono zone rosse, ma Venturi ha assicurato che “se qualcuno che proviene dalla Cina o da zone rosse italiane non si autodenuncia, ne risponderà penalmente e civilmente”.
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Coronavirus, 9 casi in Emilia Romagna
Bologna e Firenze unite nel segno della cultura
Matteo Lepore, assessore a cultura e promozione della città di Bologna, ha incontrato questa mattina a Firenze Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura del capoluogo toscano. Al centro della visita, che ha previsto anche sopralluoghi alla Manifattura Tabacchi e al complesso di Santa Maria Novella, le possibili sinergie in campo culturale delle due città.
“Assieme all’assessore Sacchi abbiamo deciso di lavorare insieme su alcuni temi, tra i quali la rigenerazione urbana delle aree dismesse, la possibile interazione tra i cartelloni estivi delle due città e la partecipazione di Bologna agli Stati generali delle biblioteche in programma a fine giugno a Firenze – ha dichiarato l’assessore Lepore – In particolare abbiamo intenzione di proporre agli altri assessori alla cultura italiani un momento di approfondimento sul fronte nuovi spazi creativi derivanti da aree dismesse, come la Manifattura Tabacchi a Firenze e lo spazio DumBo a Bologna, per una riflessione che riporti al centro delle politiche culturali il riutilizzo degli spazi di archeologia industriale e che arrivi alla creazione di una ‘rete’ nazionale”.
Gli assessori Lepore e Sacchi chiederanno un incontro a Trenitalia: “vogliamo verificare la possibilità di aumentare i treni tra Firenze e Bologna anche in orario serale per permettere a chi vuole di frequentare i festival estivi delle due città – spiega l’assessore Lepore – e Bologna sarà al fianco di Firenze nella promozione del forum nazionale dedicato alle biblioteche, veri presidi culturali democratici che devono tornare al centro delle politiche culturali italiane. Siamo custodi gelosi di una bellezza straordinaria e lavoreremo con passione affinché la cultura e la creatività siano la speranza del nostro paese”.
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Coronavirus, quarantena anche per bimbi 0-3 anni
Nessun obbligo ma la possibilità facoltativa di rimanere a casa da scuola due settimane anche per i bambini da zero a tre anni di età di ogni nazionalità, che frequentano i servizi educativi dell’infanzia; ciò nel caso in cui, nei 14 giorni precedenti il loro arrivo in Italia, siano stati nelle aree della Cina interessate dall’epidemia di Coronavirus. E rimane naturalmente confermata la stessa possibilità per gli studenti fino agli istituti secondari di secondo grado (superiori). lo prevede l’aggiornamento, da parte del ministero della Salute, della circolare per le scuole ispirata “al principio di massima precauzione” nei confronti dell’epidemia. indicazioni che sono state comunicate dalla Regione (in una lettera firmata da Kyriakoula Petropulacos, direttrice generale Cura della persona, salute e welfare dell’assessorato alle Politiche per la Salute) ai Comuni e ai titolari e gestori dei servizi educativi per bambini da zero a tre anni.
La missiva fa seguito a quella inviata nei giorni scorsi, a firma congiunta con l’Ufficio scolastico regionale, ai dirigenti scolastici delle scuole fino al secondo grado di tutta l’Emilia-Romagna. Il documento ministeriale aggiorna e rinforza le misure emanate precedentemente in ambito scolastico per garantire la massima precauzione in relazione all’evoluzione dell’epidemia, e ribadisce che l’indicazione a restare a casa per gli studenti che non presentano sintomi è su base volontaria; prevede inoltre il coinvolgimento del personale sanitario per il monitoraggio dello stato di salute e l’eventuale comparsa di febbre nei bambini e ragazzi. La principale misura precauzionale richiamata nella nota regionale stabilisce che siano i responsabili e titolari dei servizi educativi ad attivare, su segnalazione delle singole famiglie dei bambini rientrati in Italia da zone a rischio della Cina, i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie.
Saranno questi, a loro volta, a effettuare la ‘sorveglianza attiva e quotidiana’, proponendo la permanenza volontaria a casa del bambino fino al completamento del periodo di 14 giorni; gli stessi Dipartimenti dovranno poi dare comunicazione, al termine del periodo di sorveglianza, dell’esito positivo del monitoraggio. “Con questo provvedimento si rafforza ulteriormente la prevenzione, a tutela dei bambini più piccoli, ma anche dell’intera comunità. Assieme a tutte le istituzioni coinvolte, a partire dalle Aziende sanitarie, continuiamo dunque a mettere in campo, in via strettamente precauzionale, tutte le azioni utili e ad attivare le misure via via stabilite a livello ministeriale”, spiega l’assessorato regionale alle Politiche per la salute.
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Regione, prestiti meno cari per le imprese agricole
“Prestiti bancari meno cari per le imprese agricole emiliano-romagnole grazie al sostegno finanziario della Regione”. Lo scrive la stessa Regione Emilia-Romagna. Ciò è previsto in un bando approvato dalla giunta di viale Aldo Moro, che mette a disposizione un “tesoretto” di 3,4 milioni di euro per la concessione di contributi in conto interessi per alleggerire il costo dei finanziamenti a breve e a medio termine concessi dagli istituti di credito per far fronte alle spese varie legate all’ordinaria gestione aziendale (acquisto di concimi, sementi, carburanti, affitto terreni), fino alla vendita dei prodotti. “Una significativa iniezione di risorse che, in base a una prima stima, consentirà di attivare un volume complessivo di investimenti pari a circa 220 milioni di euro. E’ indirizzata alle imprese agricole, con particolare riferimento a quelle che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari, oltre a quelle condotte da giovani con meno di 41 anni di età o situate in zone svantaggiate (come ad esempio quelle montane)”, spiega la Regione.
La dotazione finanziaria del bando – che si avvale dell’intermediazione degli Agrifidi, gli organismi che assistono le imprese agricole nei rapporti con il sistema bancario – è articolata in due tranche: la prima, di importo pari a 1 milione di euro, è destinata al concorso nel pagamento degli interessi sui prestiti a breve (fino a 12 mesi); la seconda e più sostanziosa tranche di 2,4 milioni di euro sarà invece utilizzata per l’erogazione dei contributi sui prestiti a più lunga scadenza (da 12 fino a 36 mesi) fino ad massimo di 800 mila euro per ciascun anno del triennio 2020-2022.
Le domande di contributo vanno presentate entro il 30 aprile 2020 all’Agrifidi di appartenenza e all’istituto bancario prescelto utilizzando l’apposita modulistica allegata alla delibera di approvazione del bando. La ripartizione tra gli organismi di garanzia del plafond di risorse a disposizione sarà effettuata in base all’ammontare delle richieste pervenute agli stessi Agrifidi.
L’importo dei prestiti varia da un minimo di 6 mila ad un massimo di 150 mila euro per azienda nel caso del credito a breve termine e da 12 mila a 500 mila euro per il credito a medio termine. L’ammontare dei finanziamenti richiesti da ciascuna azienda è invece calcolato in base a determinati parametri aggiornati annualmente che fanno riferimento al tipo di coltivazione o al numero dei capi allevati in azienda.
L’abbattimento del tasso di interesse reso possibile dal contributo regionale varia a seconda della tipologia del finanziamento bancario e dell’identikit delle imprese agricole. Per i prestiti a breve si va da un minino di 1,30 punti percentuali in meno rispetto ai tassi ordinari di mercato per la generalità delle aziende fino ad un massimo di 1,50 punti per le imprese guidate da giovani under 41 e quelle situate in zone svantaggiate. Taglio dei tassi fisso di 1,60 punti per i prestiti da 12 a 36 mesi di durata.
L’istruttoria delle domande è affidata agli stessi Agrifidi, che dovranno approvare le graduatorie finali entro il 31 maggio prossimo. Per stabilire l’ordine di ammissibilità delle richieste nel caso dei prestiti di breve durata saranno applicati nell’ordine i seguenti criteri di priorità: imprese che nel biennio 2018-2019 hanno beneficiato di contributi per danni da calamità e/o aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari; imprese condotte da giovani o situate in zone svantaggiate.
Invece nel caso del credito a medio termine l’ordine di precedenza è determinato dal punteggio complessivo calcolato dalla somma dei seguenti parametri: aziende ortofrutticole con superficie minima di 2 ettari (5 punti); imprese che hanno beneficiato nel biennio 2018-2019 di contributi per danni da calamità (4); imprese giovanili (2) o ricadenti in zone svantaggiate (1). Nessun punto negli altri casi. A parità di punteggio viene data la precedenza all’ordine di presentazione delle domande.
Per candidarsi ad ottenere i contributi le imprese devono esercitare in forma prevalente l’attività agricola, essere iscritte all’apposita sezione della Camera di commercio e all’Anagrafe regionale delle aziende agricole. Inoltre devono presentare un bilancio o conto economico in equilibrio e essere in regola con i versamenti contributivi, previdenziali e assistenziali. Gli aiuti saranno concessi con la formula de minimis, cioè con un tetto di 20 mila euro nell’arco dell’ultimo triennio per ogni singola azienda.
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A Bologna prima operazione al mondo con realtà aumentata
Si è conclusa con successo al Policlinico Sant’Orsola di Bologna la prima operazione al mondo in cui il chirurgo indossa un visore di realtà aumentata, in grado di aggiungere alla realtà informazioni essenziali sul paziente e guidarlo durante l’intervento.
Il visore di nuova generazione è il risultato di un progetto europeo coordinato dall’Università di Pisa e che vede l’Università di Bologna e il Policlinico di S. Orsola in prima linea come partner responsabile della sperimentazione clinica.
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Rimpasto al Comune di Bologna, Merola “La Orioli vicesindaco”
Valentina Orioli, già assessore all’Urbanistica, è il nuovo vicesindaco del Comune di Bologna. La comunicazione dell’assegnazione delle nuove deleghe della Giunta, dopo la nomine in quella regionale dell’assessore Irene Priolo e del vicesindaco Marilena Pillati, è stata fatta dal sindaco Virginio Merola, in apertura della seduta del Consiglio comunale odierno. Orioli mantiene le sue deleghe, quindi Urbanistica, Edilizia privata, Ambiente, Tutela e riqualificazione della Città storica, e aggiunge quelle al Patto per il clima e al Progetto candidatura UNESCO portici. New entry in Giunta comunale invece Elena Gaggioli, attualmente vicesindaco di Alto Reno Terme, che si occuperà di Politiche per adolescenti, Agenda digitale, Affari generali, Servizi demografici e Diritti e benessere degli animali, e Claudio Mazzanti, attualmente capogruppo del Pd in Consiglio comunale, che eredita il pacchetto di deleghe di Irene Priolo (Politiche per la Mobilità, Trasporto pubblico locale e servizi di trasporto collettivo, Infrastrutture per la mobilità, Piano urbano del traffico) e che a queste aggiunge anche quella ai Quartieri.
L’assessore Susanna Zaccaria, che ha ceduto parte delle sue vecchie deleghe a Gaggioli e a Mazzanti, mantiene Pari opportunità e differenze di genere, Diritti LGBT, Contrasto alle discriminazioni, Lotta alla violenza sulle donne e sui minori, Diritti dei nuovi cittadini e Progetto patto per la giustizia e a queste aggiunge quelle alla Scuola e all’Educazione. Marco Lombardo, infine, mantiene Relazioni europee e internazionali, Cooperazione internazionale, ONG, Lavoro, Attività produttive, Politiche per il Terzo Settore e Progetto “Insieme per il Lavoro” e aggiunge quelle all’Immigrazione e all’Accessibilità.
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Elio Germano porta la realtà virtuale in Cineteca Bologna
Elio Germano sarà lunedì 17 febbraio, alle 18 e ore 22, alla Sala Cervi della Cineteca di Bologna (via Riva di Reno, 72) per presentare la trasposizione cinematografica in realtà virtuale del suo spettacolo “La mia battaglia”, tratto dalla traduzione italiana di “Mein Kampf” di Adolf Hitler. “Segnale d’allarme” è il film, realizzato da Elio Germano assieme a Omar Rashid, che nasce da questo esperimento. L’esperienza permette allo spettatore, attraverso i visori, di rivivere la pièce teatrale dalla prima fila immergendosi completamente fino a confondere immaginario e reale. E in quei visori l’attore-mattatore – interpretato da Elio Germano, ripreso da sei obiettivi – è intento in un monologo serrato che diventa presto un crescendo di slogan politici sul senso di comunità, sulla meritocrazia, sulla sicurezza e, più avanti, sulla xenofobia e la purezza della razza. Con appelli appassionanti e affondi deliranti, il comico trascinerà l’uditorio in un crescendo pirotecnico fino a condurlo a una terribile conseguenza finale.
Chi indossa il visore si ritrova nel bel mezzo della platea, seduto tra gli altri, a tifare per questo o quel concetto, a partecipare attivamente al dibattito politico, in un gioco metateatrale e al contempo metacinematografico.
“Segnale d’allarme” sarà presentato alla Sala Cervi fino a giovedì 20 febbraio, sempre con due spettacoli al giorno. Ogni spettatore sarà munito di un visore e i posti disponibili sono limitati: le prevendite sono online sul sito www.cinetecadibologna.it.
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Bonaccini “Giunta ‘sacchiana’, giocherà in attacco”
“Solitamente squadra che vince non si cambia. Io l’ho cambiata quasi tutta perché c’è sempre bisogno di rinnovare: ci sono nuove esigenze e nuovi modi per rispondere”. Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, riconfermato alla presidenza della regione Emilia-Romagna dalle elezioni del 26 gennaio scorso, ha presentato questa mattina la composizione della nuova giunta, quasi completamente rinnovata rispetto alla precedente che ha ricevuto i ringraziamenti e i complimenti del Presidente per il lavoro svolto. “Tutti gli assessori uscenti- ha chiarito- avrebbero meritato la riconferma per quanto fatto ed il risultato elettorale, che ha sorpreso alcuni, lo ha confermato”. Quella nuova sarà una giunta “sacchiana- come l’ha definita Bonaccini- perché andremo all’attacco. Vogliamo essere 100 metri avanti ai problemi e non 100 metri indietro ad inseguirli. Ho costruito una squadra di personalità, competenza e rappresentanza territoriale e politica molto robusta. Sono sicuro che porteremo ancora di piú l’Emilia-Romagna a competere con le zone più avanzate d’Europa e del mondo”. La delega per l’autonomia Bonaccini l’ha tenuta per sé così come quella per la Programmazione fondi europei, per Sicurezza e legalità, per lo Sport e per la Ricostruzione post sisma. Davide Baruffi sarà il sottosegretario alla Presidenza, Elly Schlein la vicepresidente e assessore al Contrasto alle diseguaglianze e all’emergenza climatica. Raffaele Donini sarà alle politiche per la salute, Vincenzo Colla allo sviluppo economico e Green economy, lavoro, formazione, Irene Priolo all’ambiente, difesa del suolo e della costa, protezione civile, Andrea Corsini alla mobilità e trasporti, infrastrutture, turismo, commercio, Barbara Lori alla montagna, aree interne, programmazione territoriale, pari opportunità, Alessio Mammi all’agricoltura e agroalimentare, Paola Salomoni alla scuola, università, ricerca, agenda digitale, Mauro Felicori alla cultura e paesaggi e Paolo Calvano al bilancio, personale, patrimonio e riordino istituzionale. La giunta sarà composta dunque da 6 uomini e 4 donne. “Avrebbero potuto essere 6 donne e 4 uomini” ha dichiarato Bonaccini “è venuta così perché è frutto di tante esigenze”.
(ITALPRESS).









