Dopo l’intervista pubblicata questa mattina su “Libero”, nella quale Lucia Bergonzoni ha dichiarato “A me interessa solo l’Emilia-Romagna”, c’è stato un “duro” botta e risposta fra i candidati del centrosinistra, Stefano Bonaccini, e la stessa senatrice della Lega, candidata del centrodestra, in vista delle elezioni regionali di fine mese.
“La mia avversaria sostiene che a lei interessa solo l’Emilia-Romagna; mentre io punterei ad altro. Un capovolgimento di quanto tutti hanno potuto intendere fino a oggi. A differenza sua, io non mi sono candidato in Parlamento nel 2018 e ribadisco quanto detto fin dall’inizio della campagna elettorale: se il 26 gennaio vincerò guiderò la Regione come ho fatto nei 5 anni precedenti; se perderò sarò qui a fare opposizione in Consiglio regionale, rispettando il mandato degli elettori”, ha affermato Bonaccini.
“Borgonzoni può impegnarsi a fare altrettanto? Se sì ha solo un modo molto semplice per dimostrarlo: dimettersi fin d’ora dal Senato, accettando così anche in caso di sconfitta di rimanere qui in Regione a onorare l’impegno che sta assumendo coi cittadini. Le chiacchiere stanno a zero: dimostri con un gesto concreto di tenere più alla Regione a cui si candida che al suo comodo seggio parlamentare che ancora occupa. Se lo farà sarò il primo a riconoscerglielo”, ha aggiunto il candidato del centrosinistra per la presidenza della Regione.
Pronta la risposta della Borgonzoni. “Entriamo veramente un pochino nei temi; basta fare i bambini piccoli. Il livello è sempre da prima elementare. Chiediamo a Bonaccini di rispondere sul perché le agende in sanità sono chiuse e sul perché ci sono liste di attesa lunghissime in quelle che non sono le varie visite o le operazioni che vengono pubblicate sul sito”, ha detto la senatrice della Legha.
“Bonaccini dica perché in agricoltura ci sono aziende che hanno aspettato per due anni i fondi, dica perché non c’è un piano di bonifica regionale e dica perché non utilizza i fondi del dissesto idrogeologico”, ha concluso la Borgonzoni.
(ITALPRESS).
BOTTA E RISPOSTA FRA BONACCINI E BORGONZONI
BOLOGNA, ISCRIZIONI A SCUOLE INFANZIA 2020-2 DA MARTEDÌ
Dal 7 al 31 gennaio 2020 è possibile presentare domanda d’iscrizione alle scuole d’infanzia comunali e statali per l’anno 2020/2021 per i bambini dai 3 ai 5 anni di età, compiuti entro il 31 dicembre 2020. Potranno essere iscritti anche bambini che compiono i 3 anni di età entro il 30 aprile 2021: la loro ammissione è subordinata alla presenza di posti disponibili. Sempre dal 7 al 31 gennaio vengono raccolte le domande di trasferimento per chi già frequenta una scuola d’infanzia.
Tutte le informazioni relative alle modalità di iscrizione e di trasferimento alle scuole d’infanzia comunali, statali e private sono consultabili nella pagina dedicata del sito web del Comune di Bologna.
Come accade da qualche anno, l’iscrizione alla scuola dell’infanzia statale comporta anche l’automatica iscrizione al servizio di refezione scolastica, nell’ottica della semplificazione per le famiglie che non dovranno quindi compilare ulteriori richieste.
Le domande d’iscrizione o trasferimento dovranno essere presentate esclusivamente con modalità online collegandosi al portale Scuole On-Line del Comune di Bologna. Per accedere al portale è necessario essere in possesso di credenziali FedERa o SPID. Per chi non ne fosse ancora in possesso, tutte le informazioni necessarie per ottenerle sono disponibili nella pagina web dedicata.
L’offerta complessiva delle scuole d’infanzia verrà presentata nei singoli Quartieri cittadini con incontri dedicati a cui parteciperanno i rappresentanti delle scuole comunali, statali e private convenzionate.
Per facilitare i genitori nell’iscrizione dei bambini alle scuole d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, il Comune di Bologna ha creato una mappa online che consente una ricerca più puntuale degli stradari e dei bacini d’utenza rispetto all’indirizzo di residenza, e quindi delle scuole di appartenenza, dando la loro esatta localizzazione sul territorio. Continuano intanto gli open day nelle singole scuole per agevolare le famiglie nella scelta della scuola per i propri figli.
Il Comune di Bologna segnala inoltre che l’assolvimento degli obblighi vaccinali stabiliti dalla legge 119 del 2017 costituisce requisito di accesso alla scuola d’infanzia. Il Comune di Bologna verificherà direttamente con l’Ausl territoriale l’idoneità degli iscritti nel rispetto delle modalità operative definite dal Ministero della Salute e dal MIUR, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
Le famiglie dei nuovi iscritti non dovranno dunque rendere alcuna documentazione al momento dell’iscrizione, ma verranno informate che, come prevede la legge, l’assolvimento di tali obblighi è un requisito di accesso e potrebbe essere richiesta della documentazione in un secondo momento.
Le domande d’iscrizione alle scuole private paritarie convenzionate con il Comune di Bologna si raccolgono invece presso le singole scuole. Dal 7 al 31 gennaio sarà inoltre possibile effettuare l’iscrizione, esclusivamente online, per le classi prime della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Collegandosi al sito web del Ministero dell’Istruzione, è già possibile effettuare la registrazione propedeutica alla scelta della scuola per l’anno scolastico 2020/2021. Sempre attivo, infine, il portale del MIUR “Scuola in Chiaro”, che raccoglie i profili di tutti gli istituti.
(ITALPRESS).
IL 26 GENNAIO AL VOTO 3,4 MLN DI ELETTORI
Domenica 26 gennaio oltre 3,4 milioni di cittadini saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo presidente della Regione e i cinquanta componenti dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. Oltre 4.500 le sezioni che nei 328 comuni della regione resteranno aperte dalle 7 alle 23. Subito dopo la chiusura dei seggi inizierà lo scrutinio.
La sfida principale è quella tra Stefano Bonaccini, presidente uscente e candidato del centrosinistra, e Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega e candidata del centrodestra. Con loro sono state annunciate le candidature di Stefano Benini per il M5S, Stefano Lugli per l’Altra Emilia-Romagna, e, se raggiungeranno le firme necessarie, Marta Collot per Potere al Popolo, Laura Bergamini per il Partito Comunista, Domenico Battaglia per il Movimento 3V – Vaccini Vogliamo Verità.
In queste ore si stanno definendo anche le liste circoscrizionali dei candidati che devono essere consegnate alla cancelleria della Corte d’Appello di Bologna entro domani. La novità di questa tornata elettorale, grazie alla legge regionale 23 del 2019, è la riduzione del numero di firme da raccogliere per la presentazione delle liste e l’esonero dalla raccolta delle firme per le liste che siano espressione dei gruppi politici già presenti nell’Assemblea legislativa, a eccezione del Gruppo Misto. (ITALPRESS).
BONACCINI E IL PARTITO DEI SINDACI
Cinquantatrè anni il prossimo 1 gennaio, Stefano Bonaccini, modenese di Campogalliano, guida la Regione dal 2014 quando è stato eletto con il 49,05%. Alle spalle ha cinque anni di governo. Lascia una Regione tra le più virtuose in Italia nella programmazione dei fondi Ue e, secondo i dati del Rapporto 2019 sull’economia regionale, seconda regione italiana per valore delle esportazioni e tra le prime regioni d’Europa per export per abitante.
A chi gli ha contestato la scelta del verde come colore della campagna elettorale ha risposto che “non ha nulla da dire né sui programmi né sui progetti” e che il verde è il colore dello stemma dell’Emilia-Romagna. Bonaccini ha scelto piazza Maggiore per l’apertura della sua campagna elettorale, il 7 dicembre scorso. La stessa che il 14 novembre è stata riempita dal flash mob delle 12mila “sardine” in risposta al popolo leghista riunito al PalaDozza.
Bonaccini è sostenuto da sei liste: Partito Democratico, Lista Bonaccini Presidente, Volt, Verdi, Emilia-Romagna Coraggiosa e una lista composta da +Europa, Socialisti, Centro Democratico e Partito Repubblicano. Il presidente uscente, però, sta conducendo una campagna in solitaria, al contrario dell’avversaria Lucia Borgonzoni che sin da subito ha schierato il leader della Lega Matteo Salvini al suo fianco.
“Se vengono qui”, ha commentato Bonaccini riferendosi ai componenti del Governo e ai leader politici nazionali, è per “affrontare o risolverci un problema. Noi abbiamo bisogno, non di passerelle in campagna elettorale, ma di questioni che attengono alla soluzione dei problemi”. Quattro i punti-cardine del suo programma: conoscenza e saperi, diritti e doveri, sostenibilità, opportunità. Domenica 29 dicembre, alle 10, all’autodromo di Imola, presenterà programma elettorale e candidati di tutte le liste che lo sostengono insieme al sindaco di Milano Beppe Sala.
(ITALPRESS).
LUCIA BORGONZONI PUNTA SU SANITÀ E SICUREZZA
Quarantaquattro anni il prossimo luglio, Lucia Borgonzoni dal marzo 2018 è senatrice della Lega. Nel primo governo Conte è stata sottosegretaria ai Beni e alle Attività culturali.
Borgonzoni non è nuova alle sfide elettorali. Nel 2016 si è candidata a sindaca di Bologna, sua città natale, sfidando il sindaco uscente Virginio Merola, poi rieletto. Ora tenta la scalata in viale Aldo Moro, forte anche del consenso che la Lega ha avuto in Emilia-Romagna alle ultime elezioni europee ed amministrative.
Per l’apertura della campagna elettorale il 14 novembre scorso, insieme al leader della Lega Matteo Salvini, ha scelto il PalaDozza, tempio del basket bolognese, proprio la sera in cui le sardine si sono prese la scena in piazza Maggiore. Pochi giorni fa Salvini è tornato a Bologna per una visita lampo e non è escluso che possa tornare nel capoluogo bolognese anche per la chiusura della campagna elettorale.
Lucia Borgonzoni punta su lotta alla burocrazia, sicurezza, welfare e infrastrutture. Quello della sanità e delle liste d’attesa, in particolare, è il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale ed è anche il tema che ha acceso l’unico confronto tv, per ora, quello del 19 novembre scorso a Cartabianca, su Rai 3, con Bonaccini.
BENINI IL CANDIDATO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE
Con 335 preferenze sulla piattaforma Rousseau, Simone Benini è il candidato del M5S alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.
Il 12 dicembre scorso gli attivisti Cinque Stelle hanno votato il 49enne, imprenditore informatico, che ha battuto le consiglieri uscenti Giulia Gibertoni e Silvia Piccinini, ritiratesi dalla corsa e in gara solo per una riconferma tra i banchi di viale Aldo Moro.
Benini viene dall’attivismo ambientalista a Forlì e dal 2014 è consigliere comunale. Dieci i punti del suo programma che, per la sua prima uscita pubblica da candidato, ha incontrato Beppe Grillo. Quella pensata da Benini è un’Emilia-Romagna “finalmente green”.
Tra le dieci proposte, l’abolizione della legge urbanistica regionale, un piano Rifiuti Zero per programmare la chiusura di inceneritori e discariche, una legge regionale per l’acqua pubblica e un nuovo progetto della Cispadana per realizzare una strada a scorrimento veloce senza pedaggi, mettere a dimora 4,5 milioni di alberi, uno per ogni abitante della regione. Lo slogan della campagna è #lesentinelleutili.
UN MILIONE PER PROGETTI CONTRO LE DIPENDENZE
Quasi 1 milione di euro (965mila) alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per finanziare progetti biennali destinati alla qualificazione organizzativa e professionale dei Servizi Dipendenze patologiche. Ad assegnarli la Giunta regionale, che con una recente delibera ha approvato la ripartizione delle risorse sul territorio. Molteplici gli ambiti di intervento: prevenzione e riduzione del danno, differenziata per tipologia e per età; facilitazione dell’accesso ai servizi di cura, in particolare per le persone più fragili; riqualificazione professionale delle équipe, per promuovere la diffusione di conoscenze e competenze aggiornate. In aggiunta a questo pacchetto di risorse viene finanziato con 34mila euro in due anni l’avvio di un progetto sperimentale dell’Azienda Usl di Bologna che prevede uno spazio clinico-assistenziale, ma al tempo stesso di prevenzione e consulenza, pensato prevalentemente per giovani consumatori di cannabinoidi e i rispettivi familiari. Una realtà innovativa, con percorsi specifici per sensibilizzare sull’uso, l’abuso e la dipendenza da queste sostanze. “Le caratteristiche dei consumi e dei consumatori sono cambiate negli anni, e hanno richiesto, da parte nostra, la capacità di fornire risposte adeguate- ha detto l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi – Proprio per far fronte a questo scenario così complesso, nel 2016 abbiamo varato il nuovo “Programma regionale per le dipendenze patologiche”.
Uno strumento che, oltre a confermare le azioni già adottate per la prevenzione, il trattamento delle persone, la riduzione dei rischi correlati all’uso e la riduzione del danno, mette in campo percorsi differenziati per popolazione e tipo di dipendenza. Fondamentale- aggiunge l’assessore- è il lavoro di rete tra le istituzioni e il territorio, che nel tempo abbiamo rafforzato e diversificato”.
BONACCINI “RIPARTIAMO DALLE PERIFERIE”
Stefano Bonaccini ha scelto Borgo Panigale, alla periferia di Bologna, per la sede del “suo” comitato in vista delle elezioni regionali. “Abbiamo scelto di venire qui per stare in periferia. Si dice che il centrosinistra abbia abbandonato le periferie e per questo abbiamo voluto dare una risposta anche fisica”, ha detto il presidente uscente della Regione Emilia-Romagna, in corsa per il bis alle elezioni del 26 gennaio. L’odierno taglio del nastro del comitato – “sarà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19”, ha annunciato Bonaccini – è stata anche un’occasione per fare un primo bilancio della campagna elettorale, in vista del rush finale, dopo il periodo natalizio. “Dall’apertura della campagna elettorale dello scorso 7 dicembre ho visitato 43 comuni, con una media di 400 km al giorno”, ha aggiunto Bonaccini.
La previsione del candidato di centrosinistra è di arrivare a 150/200 comuni entro la conclusione della campagna elettorale.
Bonaccini, inoltre, ha annunciato che sono saliti a 209 i sindaci che sostengono la sua corsa per il bis: erano 204 lo scorso 13 novembre. “Sono partito dai sindaci – ha spiegato Bonaccini – perché il primo cittadino è più vicino alla gente. Sarò il sindaco dell’Emilia-Romagna”. Tornando, invece, ai temi caldi di questa campagna elettorale, Bonaccini ha ribadito: “Non ci interessa dare una spallata al governo Conte. Vogliamo parlare di scuola, ambiente, sport, cultura e delle questioni che tutti i giorni vivono gli emiliano-romagnoli”.
(ITALPRESS).









