Emilia Romagna

Giornate Fai di Primavera, 52 luoghi aperti al pubblico

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’eremo di San Espedito a Badagnano, nel piacentino, e la Commenda dei cavalieri Gerosolimitani, a Faenza. E poi l’antica farmacia di San Filippo Neri e il suo archivio, a Parma, e la biblioteca Maldotti a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia. Sono solo alcuni dei 52 luoghi che sarà possibile visitare in Emilia-Romagna sabato 23 e domenica 24 marzo all’interno dell’edizione 2024 delle Giornate Fai di Primavera.
Un’iniziativa nata per contribuire alla tutela del patrimonio culturale e paesaggistico, facendo conoscere e apprezzare luoghi noti o ancora sconosciuti, monumenti spesso inaccessibili, ambienti curiosi o inediti che narrano la storia del territorio.
La manifestazione, arrivata alla trentaduesima edizione, è stata illustrata in conferenza stampa questa mattina a Bologna, nella sede della Regione, dal presidente, Stefano Bonaccini, dalla presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti, dall’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, dalla presidente del Fai Emilia-Romagna, Carla Di Francesco, e dalla referente del Fai regionale, Barbara Rossi.
Le Giornate Fai di Primavera si confermano uno degli eventi più importanti e significativi per conoscere il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Un’esclusiva opportunità di scoprire un’Italia meno nota, dalle grandi città ai borghi che raccontano una cultura millenaria, ricchissima e multiforme del Paese.
“Per due giorni tutti i cittadini saranno coinvolti in questa grande festa della bellezza che il Fai ci aiuta a scoprire o riscoprire in tanti luoghi dell’Emilia-Romagna, vicino a casa- affermano Bonaccini e Felicori-. Grazie all’attività dell’associazione, ogni anno possiamo conoscere nuovi aspetti del prezioso patrimonio culturale e paesaggistico che ci circonda, imparando a rispettarlo e a diffonderne il valore. Il lavoro del Fai e dei suoi tanti volontari, tra cui molti giovanissimi, che ringraziamo, non solo sensibilizza ognuno di noi, ma spesso stimola le stesse istituzioni e le sostiene nella conservazione e nel salvataggio di questi luoghi straordinari. Un’opera di educazione civica collettiva che fa bene alla comunità e al futuro delle giovani generazioni”.
“Noti o meno noti, tradizionali o contemporanei, nell’insieme compongono un meraviglioso e variegato mosaico di tessere diverse tra loro, fatte di storia e modernità, di colori e di avvenimenti, di archeologia, palazzi e natura, nel quale si snoda il racconto dell’Emilia-Romagna. A ciascuna è affidato il compito di rappresentare muri, terre, acque e persone del proprio ambito territoriale, attraverso la voce dei volontari e dei numerosissimi ‘Apprendisti ciceronì, studenti delle scuole superiori che aderiscono alle giornate- spiega Carla Di Francesco, presidente Fai Emilia-Romagna-. A loro e alle Delegazioni e ai gruppi Fai che con immensa passione hanno lavorato per questa festa del patrimonio culturale regionale, ai proprietari pubblici e privati dei luoghi, ai professori e dirigenti scolastici va il nostro ringraziamento più sentito”.
Quest’anno sarà possibile visitare anche la torre di viale Aldo Moro 50, a Bologna, che ospita la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna. I visitatori saranno condotti alla scoperta degli spazi più significativi della vita politica della Regione, compresa l’Aula consiliare, progettata da Marco Zanuso, e la collezione di arte contemporanea della Regione Emilia-Romagna. Esternamente alla torre, la guida approfondirà anche la storia e lo sviluppo del Fiera District. “Da anni l’Assemblea legislativa ospita mostre ed è diventata un punto di riferimento per gli artisti, con l’obiettivo di non essere solo un luogo istituzionale, ma uno spazio culturale comune, di appartenenza pubblica, di arricchimento per sè e per tutti i visitatori che vorranno condividere con noi tempo e piacere di conoscere- commenta la presidente dell’Assemblea legislativa, Emma Petitti-. Siamo quindi lieti che quest’anno vengano aperte le porte dell’Assemblea legislativa in occasione delle Giornate Fai: è per noi motivo di grande soddisfazione e ci spinge a continuare a lavorare all’insegna dell’arte e della bellezza”. L’evento si svolge con il Patrocinio del Dipartimento della Protezione Civile, del Ministero della Cultura, della Regione Emilia-Romagna.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Sanità, apre a Carpi la nuova Casa della comunità

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un polo di riferimento per la salute del territorio in grado di ospitare ambulatori, consultori, sportelli sociosanitari. E’ la nuova Casa della comunità di Carpi, inaugurata questa mattina in piazzale Allende, nel corso di una cerimonia a cui hanno partecipato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, la direttrice generale Ausl, Anna Maria Petrini, e il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, oltre ad associazioni di volontariato, professionisti sanitari e del mondo della scuola. La nuova struttura sorge su un’area di circa 3mila metri quadrati concessa dal Comune di Carpi, è stata interamente finanziata con circa 4 milioni di euro dall’Azienda Usl di Modena ed è il frutto di un lungo percorso partecipato che ha coinvolto volontariato, scuola e professionisti in tutte le fasi della realizzazione.
Si trova in una posizione strategica: facilmente raggiungibile e servita da numerosi posti auto, è punto d’accesso privilegiato per i percorsi sociosanitari e per le cure territoriali, per fornire le risposte più adeguate ai bisogni di base. Rappresenta una modalità di assistenza nuova per la città: uno spazio aperto a disposizione delle tante attività di prevenzione e promozione della salute e di corretti stili di vita in collaborazione con gli enti locali e le associazioni di volontariato sociosanitario attive sul territorio. “L’assistenza territoriale, come ci ha insegnato la pandemia, è un presidio di salute fondamentale che deve essere portato sempre più vicino ai cittadini- ha commentato il presidente Bonaccini-. E le Case della comunità rappresentano la risposta più efficace perchè, rispetto alle tradizionali strutture sanitarie, vanno oltre i servizi di cura del malato e integrano la prevenzione e la promozione di corretti stili vita. Facilitano l’accesso dei pazienti e il lavoro degli operatori, ospitando servizi innovativi come l’infermiere di comunità, ma anche prestazioni di natura sociale, spazi aperti alla partecipazione delle associazioni e del volontariato. Strutture che appartengono ai cittadini nella loro quotidianità: qui a Carpi lo spazio destinato ai giovani va in questa direzione. E’ la sanità pubblica e universalistica che noi vogliamo e sosteniamo con forza, per il benessere di tutti i cittadini, nessuno escluso”.
“La Casa della comunità di Carpi rappresenta un nuovo capitolo per la nostra città: situata strategicamente vicino al polo scolastico e al parco della Cappuccina, adiacente alla stazione delle corriere, si erge come simbolo delle trasformazioni future di questa area- ha aggiunto il sindaco Bellelli-. Questo centro, facilmente accessibile sia con i mezzi pubblici che attraverso il sistema viario, e a breve distanza dal cuore pulsante del centro storico, è destinato a diventare un punto di riferimento essenziale per la comunità. I servizi che offrirà andranno a completare l’offerta sanitaria locale, inserendosi armoniosamente nel tessuto urbano e rispondendo alle esigenze di salute dei cittadini”. “La Casa della Comunità di Carpi, la sedicesima della provincia di Modena, è un esempio lampante del significato profondo di queste strutture: partecipazione, assistenza, prevenzione e promozione della salute trovano qui una sintesi ideale, che si traduce in servizi e percorsi per rispondere ai crescenti bisogni della popolazione- ha sottolineato la direttrice dell’Ausl, Petrini-. Era importante portare a compimento quest’opera, che metterà nuovi spazi e soprattutto professionisti di altissimo profilo a disposizione delle esigenze del territorio del Distretto di Carpi”.
La Casa della comunità di Carpi si inserisce in una rete territoriale che comprende la Casa della comunità di Novi, quella di Soliera di prossima inaugurazione e la futura Casa della comunità di Campogalliano, in corso di progettazione.
Già da alcuni giorni nei nuovi locali è operativa la Centrale operativa territoriale (COT), che trova così, grazie a 165mila euro di fondi provenienti dal Pnrr, la propria sede definitiva. Dotata di sei postazioni, facilita a livello distrettuale la presa in carico delle segnalazioni non urgenti di assistiti fragili, coordinando il lavoro di diversi professionisti.
A piano terra, oltre all’accoglienza, sono ospitati il Punto di infermieristica di comunità, lo sportello sociosanitario e l’ambulatorio delle cure palliative territoriali.
Al primo piano saranno progressivamente attivati gli ambulatori di medicina di gruppo e l’area di integrazione sociale e sanitaria. Previsto, inoltre, il consultorio familiare, con lo Spazio Giovani, che potrà rappresentare un punto di riferimento importante per i ragazzi, grazie alla vicinanza delle scuole superiori. Ai giovani, infatti, è dedicata un’area all’interno della struttura, con tavolini e comode sedute per momenti di relax, di confronto tra coetanei o di studio. Sabato 23 marzo è in programma un open day per presentare la struttura alla cittadinanza, con tutti gli attori che hanno contribuito a costruirla, rispondendo presente all’appello di “Abitiamola insieme”. Volontari, studenti, professionisti sanitari e non, accoglieranno dalle ore 10 i cittadini che vorranno conoscere di persona i nuovi locali e i percorsi di assistenza. Il programma è vario e spazia dall’attività fisica, con le lezioni di pilates e le camminate, alla musica, che accompagnerà le visite guidate.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Alluvione, sopralluogo Priolo e Figliuolo a Monterenzio e Loiano

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un sopralluogo sull’Appennino bolognese, in una zona dove le eccezionali precipitazioni dello scorso mese di maggio hanno innescato più di 800 movimenti franosi (di cui il 66,2% ha un’estensione che supera i 5mila metri quadrati), tali da spaccare in due un intero paese. E’ Monterenzio, comune della Città metropolitana di Bologna, dove stamani la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo, si è recata insieme al commissario straordinario per la ricostruzione, generale Francesco Paolo Figliuolo. Una visita effettuata insieme ai sindaci Ivan Mantovani (Monterenzio) e Fabrizio Morganti, di Loiano, dove le frane sono 496, di estensione più piccola (due superiori ai 500 metri quadrati).
“Nei territori colpiti dall’eccezionale ondata di maltempo di maggio scorso, con la mappatura complessiva delle frane, in corso di ultimazione, siamo arrivati a superare quota 79mila- ricorda Priolo-. Parliamo di frane che sono per circa l’80% nuove, di ben sei tipologie diverse che hanno cambiato la morfologia della nostra montagna. Qui, insieme ai cantieri per la messa in sicurezza che restano la nostra priorità, si sta concludendo anche il censimento dei dissesti, perchè si tratta di fenomeni in continua evoluzione. Il presidio del territorio e delle comunità è un’indubbia priorità- conclude la vicepresidente-: dalla messa in sicurezza della montagna deriva quella della pianura e, proprio dalla lotta al dissesto, partiranno i piani per la ricostruzione”.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Il Consorzio Parmigiano Reggiano festeggia a Parigi i suoi 90 anni

PARIGI (FRANCIA)(ITALPRESS) – Il Parmigiano Reggiano ha illuminato la Ville Lumière. Giovedì 14 marzo, presso lo storico Hotel de Boisgelin, sede dell’Ambasciata d’Italia a Parigi, si è svolto l’evento 90 anni nel futuro, una celebrazione del 90° anniversario della fondazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano. Alla presenza dell’ambasciatrice d’Italia in Francia, Emanuela D’Alessandro, e della stampa italiana e internazionale, il Consorzio ha così celebrato gli 11 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano che si sono svolti nell’arco del 2023, consegnando loro un premio inedito, il Casello d’Oro. Ospite d’onore della serata, lo chef Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena (tre stelle Michelin).
Nel 2023 sono stati organizzati 11 concorsi denominati Palio del Parmigiano Reggiano, eventi che da 12 anni si svolgono nella zona d’origine della Dop (che comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno). Si tratta di gare alle quali ogni caseificio consorziato può partecipare iscrivendo un campione di Parmigiano Reggiano di 24-26 mesi. I formaggi in gara vengono valutati da una giuria composta da assaggiatori certificati della APR (Associazione Assaggiatori Parmigiano Reggiano). Questi gli 11 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2023: Brugnoli F.lli Società Agricola (Bardi, PR) – vincitore Palio Città di Casina – Reggio Emilia; Caseificio Sociale di Casola di Montefiorino s.a.c. (Montefiorino, MO) – vincitore Palio di Pavullo nel Frignano – Modena; Cooperativa Casearia Castelnovese s.c.a. (Castelnuovo Rangone, MO) – vincitore Palio GustiaMo – Modena; Latteria Agricola Mogliese s.c.a.r.l. (Sermide, MN) – vincitore Palio Caseifici dell’Oltrepò Mantovano – Mantova; Latteria Agricoltori Roncocesi s.c.a. (Reggio Emilia) – vincitore Palio Teatro della Natura Viano – Reggio Emilia; Latteria Sociale della Costa di Bazzano s.a.c. (Neviano degli Arduini, PR) – vincitore Palio di Pellegrino Parmense – Parma; Latteria Sociale San Girolamo s.c.a. (Guastalla, RE) – vincitore Palio di San Lucio – Parma; Martinelli Romeo di Martinelli Gianpietro e Luca s.n.c. (Noceto, PR) – vincitore Palio di Montechiarugolo – Parma; Pieve Roffeno s.a.c. (Castel d’Aiano, BO) – vincitore Palio di San Petronio – Bologna; Soc. Agr. Mezzadri Renzo Roberto Massimo e Stefano s.s. (Busseto, PR) – vincitore Palio dell’Artigianato di Soragna – Parma; Società Agricola Dall’Aglio s.s. (Gattatico, RE) – vincitore Palio Bibbiano la Culla – Reggio Emilia.
Sono inoltre state attribuite due Menzioni speciali Parigi 2024: al caseificio Pieve Roffeno per il Parmigiano Reggiano con miglior struttura e alla Latteria Agricola Mogliese per il Parmigiano Reggiano con miglior profilo aromatico. A giudicare gli 11 campioni di Parmigiano Reggiano 24 mesi in una degustazione alla cieca è stata una giura internazionale d’eccezione, composta da Caroline Boquet (formatrice per i prodotti lattiero-caseari presso CFPL-l’Ecole française du Fromage), Alice Bosio (giornalista gastronomica del Figaro), Maddalena Fossati Dondero (direttore della Cucina Italiana e di Condè Nast Traveller Italia), Alessandra Pierini (autrice di libri, reportage, articoli di stampa, programmi radiofonici e conferenze sul tema della cucina italiana), Cornelia Poletto (chef e gestore del ristorante Cornelia Poletto, della scuola Cucina Cornelia Poletto e del bar gastronomia Paolas), Cathy Strange (ambasciatrice della cultura alimentare di Whole Foods Market) e Carlos Yescas (giudice, esperto, autore di libri sui formaggi e collaboratore dell’Oxford Companion to Cheese).
L’evento è stato uno dei momenti chiave dei festeggiamenti per il novantesimo compleanno del Consorzio, che si svolgeranno nell’arco di tutto il 2024 in concomitanza alle principali manifestazioni a cui parteciperà la Dop. L’ente di tutela che associa tutti i produttori di Parmigiano Reggiano venne infatti fondato il 27 luglio 1934, con la funzione di tutelare, difendere e promuovere un prodotto millenario le cui antiche e nobili origini risalgono addirittura al Medioevo, salvaguardandone la tipicità e pubblicizzandone la conoscenza nel mondo.
“Sono molto felice che il Consorzio del Parmigiano Reggiano abbia scelto proprio l’Ambasciata d’Italia a Parigi come cornice per questa importante ricorrenza – spiega Emanuela D’Alessandro, ambasciatrice d’Italia in Francia -: 90 anni infatti sono un compleanno di assoluta importanza per tutti! So che questa scelta non è stata casuale: la Francia, per il Parmigiano Reggiano Dop, costituisce storicamente infatti uno tra i principali mercati esteri. Un esempio molto concreto e tangibile del forte attaccamento e del profondo amore che il mercato francese ha verso i prodotti italiani di eccellenza e in modo ancora più deciso nel settore gastronomico”.
“Il 2024 è un anno molto speciale per la comunità del Parmigiano Reggiano”, ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. “Festeggiamo infatti i 90 anni del nostro Consorzio, il più antico d’Italia per quanto concerne i prodotti alimentari – ha aggiunto -. Inoltre, ieri sera abbiamo assegnato per la prima volta nella nostra storia il riconoscimento Casello d’Oro agli 11 caseifici che nel 2023 hanno vinto i Palii del Parmigiano Reggiano. Abbiamo scelto come sede dell’evento la splendida Ambasciata d’Italia a Parigi, la capitale del nostro primo mercato in Europa con ben 12.944 tonnellate esportate nel 2022, per celebrare il matrimonio tra il Parmigiano Reggiano e la Francia e iniziare a tracciare la strada per fare emergere le distintività della nostra Dop, sensibilizzando su questo tema non solo i consumatori ma anche i produttori”.
“Penso che il segreto del Parmigiano Reggiano siano i tempi lunghi, la qualità dell’alimentazione delle bovine, il sapere che si trasmette da generazioni e generazioni in millenni di storia, il riposo delle forme nei magazzini – ha sottolineato Massimo Bottura, chef dell’Osteria Francescana di Modena (tre stelle Michelin) -. Da lì nasce questo formaggio unico e irripetibile. Questa sera guardavo negli occhi queste persone che hanno lasciato il loro casello per venire a ricevere un premio come risultato del loro lavoro di 365 giorni all’anno. Ogni volta che racconto ciò che faccio in cucina, narro dell’eroismo di questi artigiani, contadini, allevatori e casari che fanno la grandezza dell’Italia e ci permettono di trasmettere emozioni attraverso il loro lavoro”.

– Foto ufficio stampa Consorzio Parmigiano Reggiano –

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Morta una donna e i suoi tre figli in incendio appartamento a Bologna

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Un donna e i suoi tre figli, tutti sotto i sei anni, sono morti questa notte a Bologna in via Bertocchi, a causa di un incendio, probabilmente sviluppatosi in una casa a causa del corto circuito di una stufa elettrica. Sul posto il personale medico, i vigili del fuoco e la Polizia di Stato. La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo e l’appartamento sequestrato.

foto: Agenzia Fotogramma

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A Modena primo trapianto fegato con tecnica robotica in Italia

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna, a Modena, si scrive una nuova pagina della trapiantologia, italiana e non solo. Per la prima volta in Italia e tra i primi tre casi al mondo è stato eseguito un trapianto di fegato con tecnica robotica mini-invasiva. Dopo l’America, con la Washington University St. Louis, e il Portogallo, a Lisbona, l’esperienza di Modena si colloca dunque ai vertici internazionali: a ricevere il nuovo fegato un uomo di 66 anni, affetto da un tumore, dimesso dall’ospedale dopo quattro giorni dall’intervento e che ora sta bene.
Questa mattina in Regione a Bologna in conferenza stampa sono stati illustrati i dettagli dell’intervento, avvenuto lo scorso 20 febbraio presso il reparto di Chirurgia Oncologica, Epatobiliopancreatica e Trapianti di Fegato del Policlinico diretto da Fabrizio Di Benedetto, professore ordinario dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, che lo ha eseguito con la sua èquipe chirurgica.
Presenti all’incontro, oltre allo stesso Di Benedetto, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, il rettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, Carlo Adolfo Porro, e il sindaco di Modena, Gian Carlo Muzzarelli.
La tecnica utilizzata, spiegata da Di Benedetto, permette di eseguire l’epatectomia ad addome chiuso, garantendo la stessa sicurezza e il controllo vascolare; una volta completata la rimozione del fegato malato, si esegue una piccola incisione di 10 centimetri attorno all’ombelico per rimuoverlo e alloggiare il nuovo fegato donato. Una tecnica da cui è atteso il raggiungimento degli stessi standard di efficacia di quella tradizionale a cielo aperto, con un miglioramento della ripresa post-chirurgica e una diminuzione generale delle complicanze, dimostrata dalla chirurgia del fegato mini-invasiva, e una riduzione della degenza ospedaliera. Un’importante innovazione nella cura per i pazienti che hanno bisogno di un trapianto al fegato e un significativo traguardo per la comunità trapiantologica italiana.
“Un risultato straordinario, che conferma l’eccellenza della rete trapiantologica e della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna- sottolinea Donini-. Ancora una volta la nostra regione, grazie alle sue strutture e strumentazioni all’avanguardia e soprattutto grazie a professionisti di altissima competenza ed esperienza, si pone ai vertici nazionali e internazionali. Non possiamo che essere orgogliosi per il traguardo raggiunto, che apre nuove prospettive di intervento e cura per tanti malati, non solo dell’Emilia-Romagna. Grazie di cuore e complimenti al professor Di Benedetto, a tutta la sua èquipe, al Policlinico di Modena e al Centro riferimento trapianti della regione, che coordina con ottimi risultati l’intera rete territoriale. Non è un caso che nel 2023 in Emilia-Romagna siano stati eseguiti complessivamente 585 trapianti, il numero più alto di sempre”.
“Il trapianto di fegato- spiega il professor Di Benedetto- è uno degli interventi più complessi della chirurgia addominale, poichè unisce una tecnica avanzata nel contesto della gravità clinica del paziente. Si tratta infatti spesso di pazienti affetti da malattie del fegato come la cirrosi, che ne condizionano la normale qualità di vita, con scompensi frequenti e ricoveri ospedalieri ripetuti, e a volte complicate da tumore del fegato. L’approccio mini-invasivo è maturato all’interno di un programma di attività chirurgica robotica oncologica decennale, con all’attivo oltre cinquecento interventi per patologia del fegato, vie biliari e pancreas. A differenza del trapianto di rene robotico- aggiunge il professore- per il quale esiste già un’esperienza validata a livello internazionale che dimostra un beneficio della tecnica mini-invasiva nei pazienti obesi, la pagina del trapianto di fegato mini-invasivo è ancora tutta da scrivere. Tuttavia, il consolidamento della tecnica e la sua diffusione permetteranno nel tempo di incrementarne la fattibilità e l’indicazione”.
“Desidero ringraziare- chiude Di Benedetto- il direttore generale dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, per il sostegno dimostrato negli anni ai progetti di innovazione in chirurgia, il magnifico rettore, Carlo Adolfo Porro, che ha promosso lo sviluppo della formazione universitaria dei giovani chirurghi, il professor Massimo Girardis, direttore dell’Anestesia e Rianimazione e tutto il gruppo anestesiologico che ha permesso l’evoluzione delle tecniche chirurgiche tramite una moderna assistenza anestesiologica. Infine, ringrazio l’èquipe chirurgica con cui ho eseguito il trapianto, il professor Stefano Di Sandro e il dottor Paolo Magistri, tutta l’èquipe dei medici, chirurghi ed infermieri che quotidianamente ha lavorato per realizzare questa grande innovazione e che ha permesso l’evoluzione del centro in questi anni”. La Regione Emilia-Romagna ha sostenuto il sodalizio tra chirurgia dei trapianti e tecnologia robotica, finanziando i programmi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena come il prelievo di fegato e rene da donatore vivente con tecnologia robotica e il trapianto di rene robotico. Questa importante innovazione si inserisce in un contesto di grande crescita della comunità trapiantologia regionale e italiana.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Bonaccini incontra il Segretario di Stato di San Marino Beccari

BOLOGNA (ITALPRESS) – Si rinnovano e si rinforzano le relazioni tra la Regione Emilia-Romagna e la Repubblica di San Marino. Un dialogo su più temi: dall’economia alla sanità, passando per l’ambiente, l’agricoltura, i trasporti e le infrastrutture, le politiche attive del lavoro fino alla ricerca in ambito scientifico e alla cooperazione nel quadro della strategia dell’Unione europea per la Regione Adriatica e Ionica (Eusair). Previste, inoltre, iniziative comuni promosse dalla Ue per la coesione territoriale, lo sviluppo integrato dei rispettivi territori e nuove collaborazioni nel campo delle nuove tecnologie, dell’innovazione digitale e della space economy.
Questi i principali ambiti su cui è in corso il confronto per rinnovare e ampliare l’Accordo di collaborazione attualmente in vigore dal 2013 tra i due territori. Un impegno comune che è stato al centro della visita a San Marino del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che si è aperto con un incontro bilaterale insieme al segretario di Stato per gli Affari esteri, Cooperazione economica internazionale e Telecomunicazioni, Luca Beccari, in occasione del quale si è proceduto allo scambio di due lettere di intenti che avviano formalmente il percorso di rinnovo dell’accordo.
“Tra Emilia-Romagna e Repubblica di San Marino esistono solide relazioni, favorite non solo dalla continuità geografica, ma anche dalle comuni radici storiche e culturali- ha detto il presidente Bonaccini-. Una proficua collaborazione in diversi settori che vogliamo rilanciare ulteriormente, anche nel quadro delle opportunità offerte delle politiche europee, per promuovere uno sviluppo sempre più di qualità e sostenibile, a beneficio dei nostri territori e delle nostre comunità. Per l’Emilia-Romagna un impegno che continua in Europa e nel mondo, per rafforzare il posizionamento internazionale della nostra regione, lanciare ponti e promuovere il dialogo”. “La visita del Presidente Bonaccini ha rimarcato il rapporto storico, amichevole e collaborativo tra San Marino e la Regione Emilia-Romagna – ha dichiarato il Segretario di Stato Beccari-. Abbiamo confermato la volontà di integrare il quadro giuridico esistente con la firma, auspicabilmente da realizzarsi a brevissimo termine, dell’Accordo del 2013 con l’integrazione delle numerose sinergie avviate nel periodo più recente in settori trainanti per lo sviluppo dei nostri territori”. Stabilita una road map che rafforza e sviluppa la sinergica cooperazione in tutti i settori rappresentati dai membri della Giunta Regionale.
Con il presidente Bonaccini, nella delegazione regionale gli assessori al Bilancio, Paolo Calvano; alla Mobilità, Trasporti, Turismo e Infrastrutture, Andrea Corsini; alle Politiche per la salute, Raffaele Donini; alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori; alla Scuola, Università, Ricerca e Agenda Digitale, Paola Salomoni. La delegazione sammarinese, al seguito del segretario di Stato, era composta tra gli altri dal direttore del dipartimento per gli Affari Esteri, Matteo Mazza, dall’ambasciatrice e direttrice degli Affari Politici e Diplomatici, Federica Bigi, dai consiglieri d’Ambasciata, Luca Ghiotti e Lino Zonzini (direzione Affari europei) e dal primo segretario, Giulia Suzzi Valli (direzione Affari politici).
L’incontro odierno sarà seguito da un lavoro puntuale dei rispettivi uffici per definire il testo del nuovo Accordo di collaborazione, che dovrà poi essere approvato dal ministero degli Affari esteri italiano.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Torna la giornata contro la violenza sugli operatori sanitari

BOLOGNA (ITALPRESS) – Prevenire e contrastare gli episodi di aggressioni fisiche e verbali al personale sanitario. In occasione della “Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari”, istituita nel 2022 e che si celebra il 12 marzo di ogni anno, la Regione Emilia-Romagna ribadisce il proprio impegno nel fronteggiare questo fenomeno. A partire dalla formazione: si è concluso oggi il corso “La prevenzione delle aggressioni agli operatori sanitari in Emilia-Romagna”, organizzato nell’ambito del Piano regionale della prevenzione 2021-2025; ha coinvolto tutti gli operatori della Regione addetti ai lavori (responsabili e addetti dei servizi di prevenzione e protezione, medici, psicologi, tecnici della prevenzione, risk manager), con l’obiettivo di creare un’occasione di confronto sulle azioni già realizzate e di definire una strategia comune di interventi nelle Aziende sanitarie a breve termine.
Nel corso dell’incontro sono stati diffusi i dati 2023 relativi all’Emilia-Romagna, raccolti dall’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie: lo scorso anno le aggressioni in regione sono state 2.401 e hanno coinvolto 2.732 operatori (gli episodi spesso riguardano più di un operatore); 2.112 si sono verificate nel settore pubblico, di cui 1.997 in ospedale.
“Gli episodi di violenza nei confronti degli operatori sanitari sono vergognosi e ingiustificabili, e non ammettono alcuna tolleranza- commenta l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini-. E’ inammissibile, infatti, che professionisti che dovrebbero essere solo ringraziati, siano oggetto di aggressione. La Regione da tempo monitora il fenomeno e, insieme alle Aziende sanitarie e ospedaliere, è impegnata a prevenirlo e contrastarlo con tutti gli strumenti a disposizione, dalla vigilanza alla formazione del personale, alla sensibilizzazione dei cittadini, nell’ambito delle proprie competenze e in raccordo al prezioso lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine”.
Nel 2020 la Regione ha trasmesso alle Aziende sanitarie le “Linee di indirizzo per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori dei servizi sanitari e socio-sanitari”, che contengono misure e interventi da attivare per contrastare il fenomeno. E’ in via di adozione da parte di tutte le Aziende sanitarie il sistema di segnalazione informatizzato denominato Segnal-ER, che raccoglierà le segnalazioni di aggressioni per una loro analisi e controllo tempestivi, lasciando alle Aziende la gestione del singolo episodio e le misure di prevenzione e protezione da adottare. Un sistema di raccolta, analisi e gestione dei dati utile per conoscere il fenomeno con un elevato livello di dettaglio e per definire gli interventi migliorativi, contestualizzandoli nei luoghi delle segnalazioni.
Alcuni tra gli interventi adottati di tipo tecnico riguardano: l’incremento della videosorveglianza e dell’illuminazione, l’installazione di Pulsanti antipanico e videocitofoni, il fissaggio degli arredi e il montaggio di vetri antisfondamento; sono in corso accordi con le Forze dell’ordine per la redazione di specifici protocolli di intervento. Vi sono anche sperimentazioni per l’adozione, soprattutto nelle postazioni isolate, di dispositivi di protezione personale quali bodycam, dispositivi di allarme, braccialetto con sim e gilet antiaggressione.
Per quanto riguarda l’assistenza agli operatori colpiti, le Aziende hanno sviluppato procedure di assistenza legale relativamente ad aggressioni di tipo fisico; è attivo anche uno sportello di assistenza psicologia per tutti gli operatori che sono stati vittime di violenza.

foto: Agenzia Fotogramma

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