Emilia Romagna

Al via il primo bando di “basket bond” per investimenti green imprese

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dagli investimenti per la riqualificazione energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili, associati anche a opere di miglioramento e adeguamento sismico, fino agli interventi per lo sviluppo di impianti e processi di economia circolare e per la transizione ecologica delle imprese. Sono questi gli obiettivi degli investimenti che le aziende dell’Emilia-Romagna potranno finanziare con il primo bando regionale di emissione di basket bond da 100 milioni di euro grazie alla garanzia messa a disposizione dalla Regione pari a 25 milioni. Con un canale di accesso al credito alternativo al tradizionale canale bancario, viale Aldo Moro punta a sostenere investimenti delle imprese in linea con l’obiettivo e le risorse del programma regionale Fesr 2021-2027 sui temi di sostenibilità, decarbonizzazione, biodiversità e resilienza.
Oggi a Bologna, nella sede della Regione, la presentazione del primo bando regionale con gli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Green economy) e Paolo Calvano (Bilancio), il vicedirettore generale e direttore business di Cdp, Massimo Di Carlo e Marco Mandelli, chief Corporate & Investment Banking Officer di Bper Banca. Nel dettaglio, l’operazione poggia sul protocollo d’intesa siglato tra la Giunta regionale e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) che ha avviato un rapporto di collaborazione proprio per promuovere l’emissione di obbligazioni da parte delle piccole e medie imprese della Emilia-Romagna. Inoltre, la garanzia rilasciata dalla Regione consentirà lo sviluppo di un volume di credito complessivo pari a quattro volte il fondo messo a disposizione, per un totale appunto di 100 milioni di euro.
Bper Banca aiuterà le imprese emittenti a strutturare il proprio mini-bond, quale arranger del programma, e, insieme a Cassa Depositi e Prestiti, agiranno come investitori, sottoscrivendo ciascuna il 50% delle emissioni totali.
“Un aiuto concreto alle imprese dell’Emilia-Romagna per investimenti all’insegna della sostenibilità, decarbonizzazione, biodiversità e resilienza- hanno detto Colla e Calvano-. Questi strumenti di finanziamento parallelo al sistema bancario sono finalizzati proprio a consentire l’accesso al mercato dei capitali a medie imprese o a quelle società a piccola e media capitalizzazione che, altrimenti, non avrebbero singolarmente l’appetibilità per attrarre a sè investimenti da parte di investitori qualificati e istituzionali”. “Con il nuovo programma presentato oggi, prosegue e si rafforza il percorso di Cdp al fianco delle imprese del territorio, in sinergia con le istituzioni e il sistema bancario- ha dichiarato Di Carlo-. L’utilizzo dei Basket Bond e della garanzia regionale rappresenta un enorme opportunità di sviluppo per le aziende in quanto, grazie all’importante effetto leva presente in queste strutture, per ogni euro di risorse pubbliche impiegate vengono mobilitati quattro euro di finanziamenti per le Pmi della Regione. Inoltre, Cdp si conferma leader di mercato avendo partecipato a tutte le principali operazioni di Basket Bond in Italia, dal programma dedicato agli obiettivi Esg a quello per la promozione dell’innovazione tecnologica, che hanno visto coinvolte più di 240 società, per un importo di emissioni totali che supera il miliardo di euro”.
“Bper Banca partecipa attraverso la direzione Cib- ha spiegato Mandelli – a questa importante operazione dimostrando ancora una volta una grande attenzione per la crescita delle imprese del territorio, con focus particolare rivolto alla transizione energetica. Abbiamo una struttura che ci consente ormai di intercettare aziende di dimensioni diverse e con necessità strategiche differenti, offrendo strumenti di finanziamento tradizionali o altri più moderni e alternativi”
I basket bond sono pacchetti di mini-bond emessi dalle imprese: possono accedere allo strumento le Pmi con almeno una sede operativa in Emilia-Romagna, a eccezione delle imprese operanti nel settore dell’agricoltura e della pesca e dell’acquacoltura. I mini-bond vengono ceduti, attraverso un articolato sistema di cartolarizzazione, a investitori istituzionali. I basket bond rappresentano lo strumento principale attraverso cui la Regione può sostenere l’accesso a canali alternativi di finanziamento per le imprese del territorio. Tra le caratteristiche del programma di emissione, sono previsti tagli dei mini-bond da un minimo di 2 a un massimo 4,8 milioni di euro, con una durata fino a 8 anni e possibile preammortamento fino a 24 mesi. Grazie alla presenza della garanzia regionale di prima perdita, le imprese emittenti conseguiranno un importante risparmio in termini di minor costo del credito.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Acquacultura e pesca, al via pagamento danni per il granchio blu

BOLOGNA (ITALPRESS) – Completata la ricognizione per il 2023 delle aree colpite dall’invasione del granchio blu e dai conseguenti danni agli allevamenti e alla raccolta di vongole sulla riviera adriatica. Il documento, approvato dalla Regione, è stato inviato al ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste per consentire il via libera al pagamento dei danni subiti dalle imprese della pesca e produzione. La delimitazione delle aree, suddivise in tipi A e B, è basata sulla classificazione delle acque marittime davanti alla costa dell’Emilia-Romagna e delle acque interne regionali per la produzione in allevamento e la raccolta di molluschi bivalvi vivi.
“L’individuazione delle aree per il conteggio dei danni è fondamentale per procedere agli indennizzi- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca, Alessio Mammi- . Nel frattempo come Regione abbiamo messo a disposizione delle imprese un ulteriore milione di euro per il 2024, per indennizzare i pescatori che raccolgono il granchio blu a 1,5 euro al chilogrammo. Siamo a fianco degli acquacoltori e delle imprese di pesca colpite dai danni provocati dal granchio blu, per sostenere un settore produttivo strategico per l’economia dell’Emilia-Romagna”.
Nel settore A, si trovano produzioni in allevamento e di crescita naturale di molluschi bivalvi in cui è consentita la raccolta e l’immissione sul mercato per il consumo diretto. Comprende le aree marine di produzione in allevamento su filari in mare aperto e le aree antistanti Porto Garibaldi, Ravenna, Cervia, Cesenatico e Gatteo, Bellaria, Riccione e Cattolica. Il settore B comprende le produzioni in allevamento e crescita naturale di molluschi bivalvi che possono essere immessi sul mercato dopo un trattamento in un centro di depurazione o previa stabulazione. Qui si trovano gli impianti di molluschicoltura della Sacca di Goro, la zona antistante la costa della provincia di Ferrara, il canale navigabile nel comune di Comacchio tra il ponte Pega e il ponte sulla Romea, il canale Pallotta nella zona fra l’incrocio verso nord con il canale navigabile e l’incrocio verso sud con il canale sub lagunare, il canale sub lagunare Fattibello, e aree definite dei canali Valletta, Logonovo, della Foce, delle Vene.
Il granchio blu è tra le cento peggiori specie invasive introdotte nel Mediterraneo con pesanti e negativi impatti sull’ecosistema locale e sul settore della pesca e dell’acquicoltura, registrati negli ultimi anni anche in Albania, Grecia e Spagna. Attraverso la competizione con la fauna autoctona e la predazione, impatta sulla biodiversità locale mettendo a rischio gli habitat naturali, in particolare le aree naturali protette e gli ecosistemi più fragili. Nelle lagune del delta del Po questa specie ha compromesso le attività di venericoltura e di mitilicoltura, con un danno diretto quantificabile in alcune decine di milioni di euro. Le elevate presenze di granchio blu in questi ambienti non permettono al momento di pianificare le nuove semine di molluschi bivalvi, con una possibile compromissione delle produzioni anche nel prossimo futuro.Completata la ricognizione per il 2023 delle aree colpite dall’invasione del granchio blu e dai conseguenti danni agli allevamenti e alla raccolta di vongole sulla riviera adriatica.
Il documento, approvato dalla Regione, è stato inviato al ministero dell’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste per consentire il via libera al pagamento dei danni subiti dalle imprese della pesca e produzione.
La delimitazione delle aree, suddivise in tipi A e B, è basata sulla classificazione delle acque marittime davanti alla costa dell’Emilia-Romagna e delle acque interne regionali per la produzione in allevamento e la raccolta di molluschi bivalvi vivi. “L’individuazione delle aree per il conteggio dei danni è fondamentale per procedere agli indennizzi- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, caccia e pesca, Alessio Mammi- . Nel frattempo come Regione abbiamo messo a disposizione delle imprese un ulteriore milione di euro per il 2024, per indennizzare i pescatori che raccolgono il granchio blu a 1,5 euro al chilogrammo. Siamo a fianco degli acquacoltori e delle imprese di pesca colpite dai danni provocati dal granchio blu, per sostenere un settore produttivo strategico per l’economia dell’Emilia-Romagna”. Nel settore A, si trovano produzioni in allevamento e di crescita naturale di molluschi bivalvi in cui è consentita la raccolta e l’immissione sul mercato per il consumo diretto. Comprende le aree marine di produzione in allevamento su filari in mare aperto e le aree antistanti Porto Garibaldi, Ravenna, Cervia, Cesenatico e Gatteo, Bellaria, Riccione e Cattolica.
Il settore B comprende le produzioni in allevamento e crescita naturale di molluschi bivalvi che possono essere immessi sul mercato dopo un trattamento in un centro di depurazione o previa stabulazione. Qui si trovano gli impianti di molluschicoltura della Sacca di Goro, la zona antistante la costa della provincia di Ferrara, il canale navigabile nel comune di Comacchio tra il ponte Pega e il ponte sulla Romea, il canale Pallotta nella zona fra l’incrocio verso nord con il canale navigabile e l’incrocio verso sud con il canale sub lagunare, il canale sub lagunare Fattibello, e aree definite dei canali Valletta, Logonovo, della Foce, delle Vene.

foto: ufficio stampa Agenzia Fotogramma

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Nasce la prima “banca dati” online delle pari opportunità

BOLOGNA (ITALPRESS) – E’ emiliano-romagnola la prima “banca dati” online delle pari opportunità. Promossa e realizzata dalla Regione riunirà in un sito internet lo straordinario patrimonio di progetti per contrastare discriminazione e pregiudizi, combattere la violenza di genere, promuovere occupazione e formazione, conciliare i tempi di vita e di lavoro. Progetti che diventeranno in questo modo patrimonio di un’intera comunità, generando nuove esperienze e buone pratiche. A dare l’annuncio oggi l’assessora regionale alle pari opportunità Barbara Lori a Bologna in occasione dell’iniziativa “Si scrive donna, si legge comunità”. “Crediamo sia un bel modo per celebrare la Giornata internazionale della donna e ribadire che la strada verso la parità e i diritti si percorre insieme- hanno detto il presidente, Stefano Bonaccini, e l’assessora Barbara Lori-. La forza di questa regione risiede proprio in una rete consolidata, diffusa e vivace di realtà impegnate sui temi della parità. Questa banca dati vuole essere non un punto di arrivo, ma di partenza, per innescare un circuito virtuoso, mettere in contatto le donne e far circolare le idee e i progetti che in questi anni abbiamo sostenuto come Regione insieme a Comuni, Centri antiviolenza, Consultori e Pronto soccorso, Terzo settore e mondo della scuola. Certi che proprio dal confronto e dallo scambio potranno nascere nuove positive opportunità, per tutte le donne”.
Il sito, che è in corso di implementazione proprio in questi giorni, punta a raccogliere a regime i materiali (foto, video, testi) dei quasi 350 progetti che dal 2020 la Regione ha cofinanziato – grazie a uno stanziamento complessivo di 8,5 milioni di euro – attraverso i bandi biennali per promuovere le pari opportunità, contrastare la violenza di genere, favorire la presenza paritaria delle donne nel mondo del lavoro. E sarà via via arricchita da nuove iniziative. Idee, opportunità progetti che possono generare il cambiamento. E proprio alcuni di questi progetti sono stati al centro dell’iniziativa che si è svolta oggi presso la sede della Regione. Da Rimini a Piacenza dodici quelli scelti tra i tanti realizzati in questi anni e su cui si è svolto un confronto che ha visto protagoniste amministratrici e rappresentanti di Centri antiviolenza, Comuni, Associazioni di promozione sociale e sportive, Onlus. A moderare i lavori Francesca Cavallo, attivista e coautrice di “Storie della buonanotte per bambine ribelli”, mentre l’illustratrice Elisa Lanconelli ha “raccontato” in diretta gli interventi.
Dai percorsi formativi per giovani donne autistiche dell’associazione Aut Aut di Modena, al gioco del calcio per contrastare la violenza di genere proposto da Uisp Rimini. E poi i nuovi “tempi di vita e di lavoro” del Comune di Cesena, il progetto Pe-Tra (Percorsi trasversali) del Centro antiviolenza di Piacenza in collaborazione con l’Ausl cittadina; il Festival femminista Re-Sister della Casa delle Donne di Parma. Tante le inizitive rivolte alle scuole: la Biblioteca tutta per sè dell’associazione Hamelin a Bologna, i corsi per una “opportuna parità” del Comune di Forlimpopoli (FC); le attività sulla “Questione di genere” del comune di Comacchio (FE), fino ai giochi #I Choose game del Comune di Ravenna e “Play the rights” di Cospe Bologna, passando per i progetti RelAzionarsi del Centro antiviolenza vivere Donna di Modena e Post-it del Comune di Reggio Emilia.
Un impegno quello della Regione che vede al centro il sostegno attivo al lavoro femminile. Corsi di formazione, strategie di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e bandi rivolti espressamente al sostegno dell’imprenditoria femminile che dal 2021 a oggi hanno consentito di finanziarie con oltre 8 milioni di euro 347 progetti di micro o piccole imprese che hanno potuto usufruire di contributi a fondo perduto. Un settore, quello del lavoro, fondamentale. Nel terzo trimestre 2023, rispetto al medesimo periodo dello scorso anno, in Emilia-Romagna le forze di lavoro femminili sono stimate in crescita di 2,7 mila unità (+0,3%). E sempre in relazione al terzo trimestre 2022, migliorano nel 2023 gli indicatori del mercato del lavoro con il tasso di occupazione femminile in crescita al 64,1% (63,1%), quello di disoccupazione in calo al 6,7% (7,2%), al pari del tasso di inattività al 31,2% (31,8%).
Azzarda le tue idee. Riconosciti comunità. Osa il tuo coraggio. Questi i claim della nuova campagna di comunicazione promossa dalla Regione e in partenza proprio l’8 Marzo. Un invito all’empowerment femminile che verrà declinato attraverso manifesti, spot video, spot radio, vetrofanie, monitor display nelle stazioni dei capoluoghi di provincia. Oltre a pillole video sui social in cui saranno le stesse protagoniste dei progetti finanziati dalla Regione a raccontarsi.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Bonaccini ha incontrato l’ambasciatore spagnolo Fernandez-Palacio

BOLOGNA (ITALPRESS) – Supercalcolo, cooperazione istituzionale all’interno delle reti internazionali, sviluppo sostenibile, blue economy, ricerca sanitaria e lotta al cambiamento climatico. Questi i principali temi al centro dell’incontro che si è svolto oggi a Bologna tra il presidente Stefano Bonaccini e l’ambasciatore di Spagna in Italia, Miguel Fernàndez-Palacio.
“Tra Spagna ed Emilia-Romagna c’è una lunga tradizione di amicizia e cooperazione, che si esprime anche attraverso la collaborazione nell’ambito di reti internazionali, con particolare attenzione all’area del Mediterraneo- afferma Bonaccini-. Gli accordi che in questi anni abbiamo stretto con la Generalitat Catalana e con la Generalitat Valenciana puntano a rafforzare ulteriormente un’alleanza strategica tra territori che sono tra i più avanzati d’Europa. L’incontro di oggi, per il quale ringrazio l’ambasciatore Miguel Fernàndez-Palacio, ha permesso di rilanciare questi legami e di definire linee di azione comuni, a partire dalla collaborazione nell’ambito commerciale, tecnologico e dello sviluppo sostenibile”. Tra Regione Emilia-Romagna e Spagna i legami di collaborazione sono longevi e forti, nel solco di quelli tra i due Paesi. La Spagna rappresenta il terzo partner commerciale dell’Italia all’interno dell’Unione Europea, mentre solo il totale degli scambi tra l’Emilia-Romagna e il Paese iberico ammonta a 1 miliardo e 615 milioni di euro, di cui oltre 665 milioni di esportazioni e più di 950 milioni di importazioni. Particolarmente solide sono le relazioni con la Generalitat de Catalunya, che risalgono al 2013-2014, e con cui la Regione Emilia-Romagna condivide la partecipazione a diversi progetti internazionali su transizione digitale e contrasto al cambiamento climatico. Ne sono un esempio la Mediterranean Climate Action Partnership (Partenariato mediterraneo di azione per il clima), e l’alleanza DETA (Alleanza per le tecnologie emergenti e dirompenti). Le due Regioni nel 2022 hanno siglato a Barcellona un’intesa di collaborazione per condividere le rispettive eccellenze nel campo dell’innovazione, realizzare azioni congiunte su Big Data e intelligenza artificiale e promuovere iniziative sulla formazione avanzata di funzionari pubblici. Al centro anche la collaborazione tra Atenei, l’avvio di progetti nel settore dell’economia blu e dell’Agenda 2030, la collaborazione in ambito sanitario e all’interno delle reti internazionali. Un’intesa rafforzata nell’incontro dello scorso 11 ottobre a Bologna tra il presidente Bonaccini e il presidente della Generalitat de Catalunya, Pere Aragonès i Garcia. Ancora più consolidate nel tempo sono le relazioni tra Regione Emilia-Romagna e Generalitat Valenciana, partite già nel 1992 con la firma di un protocollo d’intesa che ha favorito lo sviluppo di progetti bilaterali in particolar modo sulle tematiche della scuola, formazione, servizi sociali, politiche sociali e giovanili. Negli ultimi anni le due Regioni hanno intrapreso una stretta collaborazione nel settore della ceramica, per favorire una transizione energetica basata sull’innovazione e l’ingresso del settore nel sistema ETS, il meccanismo di scambio delle quote di emissioni previsto dall’Unione Europea.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Agroalimentare, un milione di euro per la promozione di DOP e IGP

BOLOGNA (ITALPRESS) – Ambasciatori di cibo e cucina dell’Emilia-Romagna in Italia e nel mondo. Il cuore agroalimentare del Paese, con i suoi tratti di qualità, economia per le imprese, cibo sicuro e sostenibile, identità culturale, Consorzi e filiere protagonisti, è al centro della campagna di promozione agroalimentare dei prodotti Dop e Igp per il 2024. Un calendario lungo 12 mesi, tra appuntamenti nazionali e internazionali, che è partito già a febbraio con Slow Wine Fair, la fiera internazionale di vini organizzata da Slow Food, e che proseguirà con Ambasciatori del Gusto a Reggio Emilia, Cibus e Good a Parma, Macfrut a Rimini, Terra Madre a Torino, Vinitaly a Verona, Tramonto Divino in varie località dell’Emilia-Romagna, Motor Valley Fest a Modena. Senza dimenticare la promozione delle 44 Dop e Igp regionali nel settore Ho.Re.Ca con il progetto “Nati qui, apprezzati in tutto il mondo” in collaborazione con Marr, la partecipazione al Summer Fancy Food di New York e la candidatura avanzata per ospitare la cerimonia nazionale dei premi della Guida Michelin 2024.
Eventi e appuntamenti che vedono la Regione in prima fila per la promozione delle proprie eccellenze agroalimentari nel Paese e all’estero con 900mila euro stanziati per il 2024, di cui 250mila dedicati all’estero. Il programma è stato presentato oggi a Bologna dall’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, insieme al segretario generale UnionCamere, Stefano Bellei, al direttore dell’Enoteca Regionale, Gian Luca Giovannini, e in collegamento Tommaso Ferazzoli di Universal Marketing, società organizzatrice in esclusiva per l’Italia del Summer Fancy Food di New York. Presenti anche Andrea Barbi e Marco Ligabue e i rappresentanti dei Consorzi dei prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna, di Casa Artusi, Chef to Chef emiliaromagnacuochi, dell’Associazione italiana sommelier, di Slow Food e altri partner della Regione nelle attività di promozione.
“Siamo la regione con il più alto numero di indicazioni geografiche Dop e Igp – ha detto l’assessore Alessio Mammi- un comparto che porta tanti posti di lavoro (circa 135mila), economia di qualità, distribuzione di ricchezza sul territorio. Un quadro importante, dal punto di vista culturale e degli affari, di cui l’estero è un tassello fondamentale- aggiunge Mammi -. Vogliamo sostenere il nostro agroalimentare anche per rendere più forte il concetto del cibo come valore culturale che esprime una propria identità, e non può essere omologato nè imitato perchè strettamente legato al territorio, alle tradizioni delle famiglie e delle imprese. Le sue peculiarità vanno riconosciute, difese e tutelate come si fa con le opere d’arte”.
“E’ per questa ragione che si tratta di un’azione di strategia promozionale che investe i Consorzi, la ristorazione, le fiere internazionali, ma anche le piazze della nostra regione- ha proseguito-. Mettiamo in campo una visione a trecentosessanta gradi, per tenere insieme tutti gli aspetti: quello più popolare, e quello dedicato ai professionisti. Il mercato nazionale e i paesi terzi. Per questo abbiamo puntato sulla promozione agroalimentare due anni fa negli Stati Uniti, siamo tornati per l’edizione 2023, e a numerosi Consorzi di Dop e Igp, e andremo a quella di quest’anno. Ritorniamo negli Usa perchè il mercato nordamericano è sempre più da consolidare, è interessato ai nostri prodotti, li apprezza molto e c’è un importante potenziale nelle esportazioni
“Così come il Giappone, dove l’Emilia-Romagna è la prima regione esportatrice italiana. Un territorio che esprime soprattutto qualità, una garanzia per la sicurezza alimentare e per la salute, come abbiamo visto nella missione svolta lo scorso anno- chiude-. L’Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del Paese, dobbiamo sostenere i nostri buoni prodotti e farli conoscere sempre di più anche per aumentare la produttività delle nostre imprese e il lavoro di tante famiglie e persone del nostro territorio”.
Dal 2020 al 2024 la Regione Emilia-Romagna ha investito circa 4,5 milioni di euro in promozione agroalimentare, di cui 2,5 milioni di euro per iniziative sul territorio nazionale e 2 milioni di euro in promozione estera e missioni internazionali con i Consorzi Dop e Igp verso i paesi terzi (in particolare Stati Uniti, Canada, Emirati Arabi Uniti, Giappone). La Regione in questi anni ha messo inoltre a disposizione delle imprese e dei Consorzi che hanno fatto attività di promozione 23,1 milioni di euro, attraverso i bandi dello Sviluppo Rurale, le risorse dell’Organizzazione comune di mercato e quelle dedicate all’Enoteca Regionale.
I prodotti Dop e Igp ammontano a 3,6 miliardi di euro di produzione in Emilia-Romagna su 8,5 miliardi a livello nazionale e il comparto agro-alimentare nel suo complesso vale 34 miliardi di euro, di cui quasi 10 esportati e garantisce un alto tasso di occupazione. La Dop economy vale oltre 80 miliardi di euro a livello europeo. Le Indicazioni geografiche svolgono un ruolo importante nel mantenimento dell’attività economica e sociale nelle zone rurali e sono cruciali per preservare l’equilibrio territoriale a livello regionale. Un altro aspetto significativo di cui si è parlato è la ricerca: gli studi e le analisi per un livello qualitativo sempre migliore.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Emilia Romagna, arte e carcere. Un riscatto oltre la detenzione

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il 7 marzo alle ore 15 nella sede dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna la presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti, il garante dei detenuti della regione Emilia-Romagna Roberto Cavalieri e Caterina Liotti, Centro Documentazione donna di Modena, con le artiste e la curatrice che l’hanno realizzata, inaugurano “(In)curabile bellezza. Donne che fanno comunità” racconta attraverso fotografie e collages dell’esperienza del laboratorio di educazione all’arte che ha fatto incontrare la comunità, forte e coesa, delle pescatrici del Delta del Po con un gruppo di detenute e di volontarie delle associazioni modenesi Centro documentazione donna, Casa delle donne contro la violenza e Carcere-Città. Quell’esperienza è diventata la mostra d’arte “(In)curabile bellezza. Donne che fanno comunità”, curata da Federica Benedetti con opere di Chiara Negrello, Marianna Toscani e del Collettivo No Name della sezione femminile del Carcere Sant’Anna di Modena. Un incontro che parte dal coraggio e dalla determinazione di donne detenute, volontarie e operatrici che – pur nell’anonimato del modo in cui hanno scelto di definirsi, “Collettivo No Name” – si sono messe in gioco facendo nascere una comunità basata sui valori della sorellanza e della cura come emerge nei loro collages (su fotografie di Marianna Toscani). Una narrazione nuova che racconta qualcosa di apparentemente inconciliabile con la durezza del luogo in cui tutto ciò è avvenuto: la nascita di uno spazio di inaspettata bellezza. Una storia che è diventata anche “Collettivo No Name”, pubblicazione curata da Caterina Liotti, edito da Mucchi (XXI pubblicazione della Collana Storie Differenti del Centro documentazione donna), e che fa da catalogo alla mostra “(In)Curabile bellezza. Donne che fanno comunità”. Il volume raccoglie testi che Anna Perna, Paola Cigarini e Caterina Liotti hanno scritto sui temi della sorellanza, dei bisogni disattesi e della spersonalizzazione. Significativi poi i contributi di contestualizzazione dell’operazione realizzata, forniti da Grazia Zuffa, autrice di ricerche nazionali sul tema, che inquadra nel contesto italiano le problematiche legate alla detenzione femminile, e da Claudia Lòffelholz, Direttrice della Scuola di alta formazione Fondazione Modena Arti Visive, che indaga su come il linguaggio dell’arte possa aiutare a costruire una società più inclusiva, empatica e solidale. La mostra sarà visitabile fino al 15 marzo dal lunedì al venerdì dalle ore 9.30-18 nella sede dell’Assemblea legislativa delll’Emilia-Romagna in Viale Aldo Moro 50 a Bologna.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio stampa Regione Emilia Romagna

In Emilia Romagna triplicano i tassi delle banche sui mutui

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’analisi sui tassi medi praticati dalle banche sui mutui erogati alle famiglie in Emilia Romagna negli ultimi tre anni fotografa una situazione di difficoltà diffusa causata dall’aumento del costo del credito. L’aumento del costo del denaro, portato dalla BCE al 4,5% lo scorso 20 settembre 2023, fa triplicare i tassi praticati dalle banche sui mutui erogati alle famiglie nella regione, in linea con la media nazionale. A giugno 2023, gli interessi medi in regione Emilia Romagna sui prestiti immobiliari erano arrivati al 4,4%, quasi tre volte rispetto all’1,6% di gennaio 2021 con un incremento di quasi 300 punti base. L’aumento dei tassi ha avuto effetti negativi sulla dinamica delle erogazioni di mutui da parte delle banche: da fine 2021 a giugno 2023 si è registrata una crescita di soli 1,2 miliardi di euro, con lo stock passato da 90,5 a 91,7 miliardi di euro.
Lo stock di mutui, pari a 91,7 milioni di euro a giugno 2023 mostra una contrazione che va dallo 0,3% al 3,7%, che riguarda le provincie di Forlì-Cesena (-3,7% passando da 7,5 a 7,3 miliardi), Modena (-3,2% passando da 14,7 a 14,2 miliardi), Ferrara (-2,5% passando da 4,1 a 4 miliardi), Rimini (-0,3% passando da 5,77 a 5,75 miliardi).
“Già provate da inflazione e rincari delle bollette, le famiglie della regione Emilia Romagna hanno dovuto fare i conti con l’ulteriore stangata che si è abbattuta sulle loro tasche: il costo del denaro portato lo scorso settembre 2023 al 4,5% dalla Banca Centrale Europea, quantificabile in dieci rialzi consecutivi in 12 mesi – commenta la Fabi di Bologna – La crescita esponenziale con la quale la Banca Centrale Europea ha portato il tasso base fino al 4,5% è stato un fenomeno che ha destabilizzato le condizioni economiche per le imprese e per le famiglie. Questo fenomeno ha parallelamente frenato l’erogazione di mutui e prestiti, il cui tasso medio è triplicato nell’ultimo triennio. Confidiamo che il sistema bancario possa tornare a sostenere le famiglie in un passo importante come l’acquisto della casa aiutando così anche il rilancio del mercato immobiliare, fondamentale per lo sviluppo e la crescita economica della regione Emilia Romagna, a seguito dell’atteso taglio dei tassi da parte della BCE”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Il presidente Bonaccini ha incontrato ambasciatore del Vietnam in Italia

BOLOGNA (ITALPRESS) – Approfondire e ampliare il rapporto di amicizia e collaborazione, con particolare attenzione a sviluppo sostenibile, agroindustria, manifattura avanzata, automotive e smart cities. Sono alcuni degli ambiti di relazione e cooperazione al centro dell’incontro che si è svolto questa mattina a Roma presso la sede dell’Ambasciata vietnamita, tra il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’ambasciatore della Repubblica Socialista del Vietnam presso la Repubblica Italiana, Hai Hung Duong; presente anche Maily Nguyen, delegata dell’Ambasciata del Vietnam per l’Emilia-Romagna e l’Umbria e presidente della Fondazione Italia-Vietnam. “I legami tra Vietnam ed Emilia-Romagna sono forti e continui: da anni le rispettive istituzioni, imprese e Università hanno rapporti di scambio economico e di condivisione delle competenze- afferma Bonaccini-. Il colloquio di oggi con l’ambasciatore Hai Hung Duong, che ringrazio per l’incontro, è un’opportunità per proseguire sulla strada della collaborazione con un Paese che può offrire importanti prospettive al nostro sistema economico e per lavorare insieme a progetti strategici, con particolare attenzione allo sviluppo sostenibile”.

Foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna
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