Emilia Romagna

I 4 progetti vincitori del Premio Innovatori Responsabili

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il recupero della coltivazione tradizionale dell’ortica nell’alto Appennino modenese per produrre capi di abbigliamento naturali e sostenibili a opera di Ortika, società Cooperativa di comunità di Modena. Un progetto che punta a superare i limiti dei laboratori fisici attraverso il digitale, così da supportare e rafforzare la qualità didattica, prima, e la fase produttiva poi, messo in campo da Applied Srl di Bologna. E ancora un’iniziativa per coniugare ambiente, comunità e rigenerazione urbana contrastando al contempo le disuguaglianze proposto da Gruppo ingegneria Srl, società Benefit di Bologna. E infine il progetto dell’impianto di Herambiente per il riciclo dei materiali compositi in carbonio come alternativa allo smaltimento in discarica, in modo che la fibra rigenerata mantenga le caratteristiche di resistenza di quella vergine e sia pronta per essere riutilizzata in un ciclo potenzialmente ripetibile all’infinito.
Sono questi i quattro progetti vincitori della X/a edizione del ‘Premio Innovatori Responsabili 2024’, iniziativa promossa dalla Regione Emilia-Romagna, cui si aggiungono altri 22 riconoscimenti, tra menzioni e premi speciali a realtà economiche, sociali e istituzionali di tutta la regione. La cerimonia di premiazione si è svolta ieri a Bologna al Tecnopolo, alla presenza dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Green economy, Lavoro e formazione, Vincenzo Colla.
“Quelle presentate, sono iniziative tutte all’altezza delle grandi sfide che il sistema emiliano-romagnolo si trova ad affrontare- dice l’assessore Colla. – Progetti e interventi coerenti con il Patto per il Lavoro e per il Clima e il suo modello di sviluppo in grado di creare, nella transizione digitale ed ecosostenibile, lavoro stabile, qualificato e inclusivo. In questi anni, l’azione della Regione ha contribuito a sostenere concretamente queste transizioni anche grazie alle risorse messe a disposizione della programmazione europea 2021/27. Il sistema economico emiliano-romagnolo ha pienamente compreso la portata del cambiamento e sta investendo in modo deciso sull’innovazione e sulle competenze, per continuare a essere competitivo, solido, resiliente, guardando al futuro”.
“A sei anni dal traguardo fissato dall’Agenda Onu 2030- conclude Colla – la ricchezza di progettualità espresse dagli innovatori responsabili, anche attraverso l’applicazione delle nuove tecnologie, ci restituisce l’immagine di una regione con un forte sistema integrato di relazioni, che rappresenta davvero un modello. Un territorio che, grazie all’impegno quotidiano di imprenditori, professionisti e lavoratori, istituzioni, finanza, formazione e ricerca, è pronta a costruire un futuro realmente più sostenibile per tutti, che coniughi benessere economico e sociale con il lavoro di qualità e un uso razionale delle risorse naturali”.
Il Premio quest’anno ha registrato 59 candidature (Pmi, Grandi imprese, Cooperative sociali, Liberi professionisti, Scuole superiori ed Enti di formazione), per un ventaglio di progetti che anche nell’edizione 2024 sono stati ricondotti ai quattro pilastri del Patto per il Lavoro e per il Clima: lavoro, imprese e opportunità, diritti e doveri, conoscenza e saperi nonchè transizione ecologica.
Come per le precedenti edizioni, la Regione darà ampia visibilità ai progetti pubblicando le esperienze raccolte nel volume Innovatori responsabili 2024.
Gli altri riconoscimenti.
Sono stati assegnati per la prima volta il Premio speciale “Attrazione dei talenti” andato a Crif Spa di Bologna e il premio per la “Migliore strategia per lo sviluppo sostenibile”, vinto da Italcer Spa di Reggio Emilia.
Per il secondo anno consecutivo assegnato il Premio Cer che è andato all’Istituto Enrico Mattei di Fiorenzuola D’Arda (Pc).
La Giuria ha proposto, inoltre, un Premio Scuole che è stato assegnato all’Istituto Einaudi – R. Molari” di Santarcangelo di Romagna e al Liceo Scientifico “Manfredo Fanti” di Carpi
Il Premio Ged (Gender Equality and Diversity Label) è andato a Mondo Donna, società Cooperativa sociale di Modena con il progetto ‘LEI ROOMS – Legalità Emancipazione Indipendenzà, iniziativa in continua evoluzione dal 2021 che accompagna le donne ad acquisire competenze per il raggiungimento di un’autonomia economica.
I 10 anni del Premio.
Dal 2015 a oggi, il Premio ha valorizzato le esperienze più significative realizzate da imprese, liberi professionisti, scuole e università, in linea con gli obiettivi indicati dall’Onu con la strategia regionale per l’Agenda 2030.
Dalla prima edizione sono stati candidati oltre 800 progetti, realizzati in ogni angolo della regione.
Tra i premi speciali quello relativo al Ged Gender & Equality, istituto con legge regionale e promosso dall’Assemblea Legislativa dell’Emilia.

– Foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna –

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Donazioni di sangue in crescita del 2,4% in Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Donazioni di sangue in crescita del 2,4% in Emilia-Romagna, con un incremento che arriva al 14,5% per la raccolta di plasma; e al tempo stesso calano, indice di un’applicazione sempre più diffusa in termini di appropriatezza clinica, le unità di emazie trasfuse: 3.773 in meno (-2,9%).
I dati dei primi 8 mesi 2024, messi a confronto con lo stesso periodo del 2023, confermano il buon funzionamento del sistema regionale di donazione, raccolta e trasfusione di sangue ed emocomponenti: in totale in Emilia-Romagna sono state 138.349 le unità di sangue intero raccolte e 127.979 quelle trasfuse.
“Sono risultati estremamente positivi, che ancora una volta confermano la solidità e l’efficienza del sistema sangue dell’Emilia-Romagna anche in ambito nazionale- afferma l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Continua nella nostra regione la scelta consapevole e altruistica di tanti cittadini che decidono di donare, l’impegno assiduo delle associazioni e l’organizzazione sempre più appropriata dell’intero sistema. Il nostro grazie- aggiunge l’assessore- va agli oltre 146mila donatori dell’Emilia-Romagna, ai volontari di Avis e Fidas, ai professionisti di tutto il sistema e al Centro Regionale Sangue, che riveste l’importante ruolo di coordinatore”.
“Siamo estremamente soddisfatti- aggiunge Michele Di Foggia, presidente Fidas Emilia-Romagna- dell’andamento delle donazioni in questi primi otto mesi: l’aumento delle donazioni di plasma e aver assicurato un buon livello di donazioni di sangue anche in estate sono due aspetti che ci hanno visti molto attivi verso la nostra comunità di donatori, con il sostegno fondamentale delle Istituzioni regionali. Garantire che ogni giorno i nostri pazienti abbiano la possibilità di essere trasfusi e ricevere i farmaci salvavita (prodotti con il plasma donato) è infatti lo scopo fondamentale delle nostre associazioni”.
“Per questi risultati- sottolinea Maurizio Pirazzoli, presidente Avis Emilia-Romagna- dobbiamo molto all’organizzazione delle nostre sedi e all’impegno quotidiano dei volontari, che ringrazio. Ma ancora di più lo dobbiamo alla risposta delle donatrici e dei donatori, che sono pronti a mettersi in gioco per aiutarci a portare a casa il risultato dell’autosufficienza. In particolare, vorrei ringraziare i donatori di plasma, perchè viene richiesto un allungamento dei tempi della seduta ai quali non si sottraggono: pur vivendo in contesti dove si va sempre più di fretta e il tempo per sè è sempre meno, le poltrone disponibili si riempiono senza problemi. Di questo- conclude Pirazzoli- ringraziamo di cuore tutti i donatori, i quali colgono l’importanza sempre maggiore di un emocomponente indispensabile per produrre farmaci dai quali dipende la vita di molti pazienti emofilici e oncologici, oltre che i bambini nati prematuri e i grandi ustionati”.

foto: Agenzia Fotogramma

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Mattarella “Marzabotto non separa più tedeschi e italiani, li unisce”

ROMA (ITALPRESS) – “Siamo qui per ricordare, perchè la memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale si toccò il fondo dell’abisso. La barbarie, la cancellazione di ogni dignità umana. Italia, Germania ed Europa sono state capaci di risorgere da quell’inferno, costruendo libertà, pace, democrazia, diritti, comunità, una nuova sicurezza”. Così il presidente della Repubblioca, Sergio Mattarella, nel suo intervento per l’80mo anniversario della strage di Marzabotto. “Presidente Steinmeier,
desidero ringraziarla. La Repubblica italiana la ringrazia per essere qui, insieme ai nostri concittadini, ai familiari delle vittime, per condividere un anniversario così carico di significato storico e civile”, ha aggiunto. “Oggi, la sua presenza, caro presidente Steinmeier, è una ulteriore spinta ad andare avanti insieme nel costruire il futuro. In questa giornata, alla presenza del presidente Steinmeier, possiamo affermare, con le parole pronunciate dal Presidente Rau nel 2002, che Marzabotto è divenuto luogo che non separa più tedeschi e italiani ma li unisce”, ha sottolineato il capo dello Stato.
“Marzabotto e Monte Sole sono pietre angolari della Repubblica italiana. A ottant’anni da quei tragici giorni oggi avvertiamo più nitidamente che Marzabotto e Monte Sole sono simbolo e fondamenta dell’intera Europa, prova del nostro destino comune che, insieme, nei giorni scorsi, a Berlino come a Bonn e Colonia, abbiamo confermato di volere scegliere. Quello di un’Europa che non rinuncia, e anzi vuole sviluppare i suoi valori, la sua civiltà, il suo diritto, fondato sul primato della persona”, ha concluso il presidente della Repubblica.
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-Foto: Agenzia Fotogramma-

Steinmeier a Marzabotto “Provo dolore e vergogna, chiedo perdono”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ un cammino difficile venire come presidente tedesco in questo luogo dell’orrore e parlare a voi. Oggi sono qui davanti a voi come presidente federale tedesco e provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi vi chiedo perdono”. Così il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, nel suo intervento alla cerimonia per gli 80 anni della strage di Marzabotto, alla presenza tra gli altri del presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. “Cari familiari, cari discendenti, che io possa parlare qui oggi è possibile solo perchè voi tutti avete concesso a noi tedeschi la riconciliazione”, ha aggiunto. “Dobbiamo ricordare: lo dobbiamo alle vittime e a voi discendenti. Ricordare perchè quanto è accaduto non ritorni”, ha sottolineato Steinmeier.
“Tutta questa zona intorno a Monte Sole è segnata ancora oggi
da profonde e visibili cicatrici – ha proseguito il capo di Stato tedesco -. E io so che il dolore è ancora più grande
perchè la maggior parte dei crimini è rimasta impunita. Questa è la seconda colpa di cui noi tedeschi ci siamo macchiati. Cari familiari, cari discendenti, che io possa parlare qui oggi
è possibile solo perchè Voi tutti avete concesso a noi tedeschi la riconciliazione. Che preziosissimo dono! Questa riconciliazione la vivete molto concretamente qui a Marzabotto
e nei comuni limitrofi. Nella Vostra Scuola di Pace, in stretto scambio con giovani tedeschi, nel gemellaggio con Brema-Vegesack
e nella sua Scuola Internazionale di Pace”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

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Dal 7 ottobre al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale

BOLOGNA (ITALPRESS) – Partenza anticipata per la campagna di vaccinazione antinfluenzale, che in Emilia-Romagna prenderà il via lunedì 7 ottobre, oltre una settimana prima rispetto al 2023 – quando partì il 16 ottobre – e addirittura due rispetto al 2022, quando la data di avvio fu il 24 ottobre. Una scelta, voluta dalla Regione, che è stata raccomandata dal ministero della Salute, in considerazione della circolazione dei virus respiratori nella stagione 2023/24 e alle conseguenti previsioni per quest’anno. La stagione scorsa, infatti, in Emilia-Romagna si sono ammalate oltre 1,2 milioni di persone, con un’incidenza alta e un picco pari a circa 23 casi per 1.000 assistiti, vicino al primato negativo di 24,5 casi del 2004. A disposizione c’è già un milione di dosi di vaccino, che potranno aumentare fino a 1,2 milioni ed essere somministrate in qualsiasi momento. L’anticipo della campagna non implica, infatti, che si concluda prima: ci si potrà vaccinare regolarmente fino a febbraio 2025. Confermata la possibilità di vaccinare gratuitamente i bambini sani dai 6 mesi ai 6 anni, per i quali (nella fascia 2-6 anni) sarà disponibile anche il vaccino antinfluenzale spray nasale. Anche quest’anno è prevista, su richiesta, la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con quello antiCovid-19: sono disponibili 300mila dosi aggiornate contro le nuove varianti e altre, se necessarie, saranno ordinate. Chi volesse vaccinarsi solo contro il Covid può già farlo presso i centri vaccinali per adulti e bambini. Non appena sarà completata la distribuzione dei vaccini anche ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e alle farmacie, i canali di somministrazione si amplieranno ulteriormente.
“L’Emilia-Romagna è al primo posto, tra le grandi regioni italiane, per la copertura vaccinale antinfluenzale tra i cittadini dai 65 anni in su- spiega l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Siamo vicini al 60%, ma vogliamo fare ancora meglio, perchè la vaccinazione è la protezione più efficace e sicura per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze, che per alcune persone possono essere anche molto gravi, e conseguentemente diminuire gli accessi ai Pronto soccorso e i ricoveri in ospedale. Anche per questo- aggiunge l’assessore- abbiamo realizzato una nuova campagna di informazione e sensibilizzazione che invita a ‘non far girare l’influenzà: speriamo che siano in tanti i cittadini, a partire da quelli più fragili o a rischio per condizioni di salute e di lavoro, a cogliere l’invito. Intanto ringraziamo tutto il personale coinvolto nella complessa macchina delle vaccinazioni, dai medici di medicina generale ai pediatri di libera scelta ai farmacisti, che come sempre rivestono un ruolo fondamentale per la buona riuscita della campagna”. La vaccinazione antinfluenzale verrà offerta gratuitamente alle persone di età uguale o superiore a 60 anni, alle donne in gravidanza, indipendentemente dall’età gestazionale e a quelle che hanno appena partorito, alle persone rientranti nella fascia d’età 6 mesi-59 anni con patologie croniche che espongono ad elevato rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza (compresi i conviventi), ai bambini sani tra i 6 mesi e i 6 anni, ai residenti in strutture assistenziali e lungodegenze di qualunque età, ai medici e agli operatori sanitari, alle persone addette a servizi pubblici di primario interesse collettivo, ai donatori di sangue, ai volontari in ambito sociosanitario e a chi, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani. E’ stato inoltre raccomandato alle Aziende sanitarie il coinvolgimento delle strutture residenziali e semiresidenziali per persone anziane, con disabilità o vulnerabili affinchè sia garantita la vaccinazione agli operatori e agli ospiti.
Il vaccino potrà essere somministrato dai medici di medicina generale e dai pediatri che aderiscono alla campagna 2024/25, dalle farmacie convenzionate aderenti, dai servizi di sorveglianza sanitaria delle Aziende sanitarie, dai servizi di igiene e sanità pubblica, dai servizi di pediatria di comunità. Per quanto riguarda la vaccinazione da parte dei medici convenzionati aderenti, le Aziende sanitarie per facilitare la somministrazione del vaccino potranno valutare l’eventuale messa a disposizione di locali aziendali, nel caso risultino reali difficoltà logistiche a garantire l’attività vaccinale presso i propri studi. Il successo della campagna sarà inevitabilmente legato al coinvolgimento dei cittadini da parte di medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali, nonchè delle farmacie convenzionate aderenti alla campagna antinfluenzale. Medici e pediatri avranno un ruolo determinante, oltre che nella somministrazione ai propri assistiti- anche a domicilio quando necessario- nell’individuare i minori che appartengono a categorie a rischio, perchè presentano patologie croniche o convivono con persone che rischiano complicanze. Viene inoltre raccomandato il coinvolgimento dei medici specialisti, in particolare i ginecologi e i professionisti sanitari- ad esempio le ostetriche- che possono proporre l’opportunità di vaccinarsi ai propri pazienti, alle donne in gravidanza o alle puerpere in fase di dimissione, se non ancora vaccinate.
Il vaccino potrà essere somministrato presso i centri vaccinali regionali anche a soggetti sani che lo richiedono. Si tratta di persone in fascia d’età 7 – 59 anni che non rientrano tra i destinatari della vaccinazione gratuita. In questi casi le Ausl potranno procedere con la vaccinazione a condizione che la priorità venga data alle categorie per le quali il ministero prevede l’offerta attiva gratuita. In questi casi, trattandosi di prestazioni facoltative e non incluse nei Livelli essenziali di assistenza, si applica il pagamento di una cifra che va dai 19 ai 36 euro a dose in base al tipo di vaccino (comprensivo del costo del vaccino sostenuto dal servizio sanitario regionale e della prestazione vaccinale). I cittadini tra i 18-59 anni, che non rientrano nelle categorie a rischio, potranno essere vaccinati anche presso le farmacie convenzionate aderenti e la prestazione sarà a pagamento, secondo quanto previsto dall’accordo nazionale.
L’elenco delle farmacie aderenti, oltre a tutte le informazioni utili, è pubblicato e disponibile sul sito della Regione Vaccino antinfluenzale – Salute (regione.emilia-romagna.it). La Regione ha predisposto una nuova campagna di comunicazione per fornire tutte le informazioni utili sulla vaccinazione, spiegando per chi è gratuita e fortemente raccomandata, quando e dove vaccinarsi, come prevenire la diffusione dell’influenza, insistendo soprattutto sulle categorie più a rischio: i bambini sotto i 6 anni, gli anziani, le donne in gravidanza, i medici e gli operatori sanitari. Lo slogan che sintetizza questo obiettivo è “Non farla girare. Dai una spallata all’influenza. Riduci la sua diffusione, i sintomi più gravi e i rischi di complicazioni”. La campagna comprende, oltre alla pagina web con tutte le informazioni, locandine distribuite negli ambulatori, nelle sedi dei servizi delle Aziende sanitarie e nelle farmacie convenzionate di tutta l’Emilia-Romagna, grafiche per la condivisione attraverso i social e a breve anche uno spot video.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Dalla Regione un milione per aumentare posti letto per donne vittime di violenza

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un altro passo avanti a supporto delle donne vittime di violenza. La Regione ha approvato la graduatoria che assegna 1 milione di euro per aumentare i posti letto nelle Case rifugio, per accompagnare le donne verso l’autonomia. Sono 11 gli interventi finanziati, dislocati su 8 delle 9 province del territorio emiliano-romagnolo, che consentiranno 44 posti letto in più, per soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere e loro figli e figlie minori (case rifugio) per l’accompagnamento verso la semiautonomia (ospitalità di secondo livello). I nuovi posti letto saranno distribuiti: 6 a Piacenza, 9 a Parma, 10 a Modena, 4 a Bologna, 3 a Ferrara, 2 a Ravenna, 6 a Forlì-Cesena e 4 a Rimini. La disponibilità a livello regionale passa quindi da 359 a 403 posti letto. Lo ha deciso la Giunta regionale nell’ultima seduta, su proposta dell’assessora alle Pari opportunità, Barbara Lori. L’incremento si è reso necessario, poichè secondo i dati del report dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere riferiti al 2022, delle 55 strutture di ospitalità, solo 14 sono dedicate all’ospitalità di secondo livello, cioè al periodo in cui la vittima di violenza non si trova in situazione di emergenza (dove trova accoglienza nelle case rifugio di primo livello). E’ un momento particolarmente delicato che comprende la possibilità per la donna di accedere all’autonomia economica, abitativa e lavorativa, e quindi indispensabile per consentire a lei e ai figli di rimanere in una situazione di sicurezza.
“Gli interventi sulle nuove case rifugio- commenta l’assessora alle Pari opportunità, Barbara Lori-, rafforzano in modo considerevole le azioni regionali di supporto alle donne in fuoriuscita da percorsi di violenza e ai loro figli/e minori”.
“Abbiamo bisogno di mantenere un impegno forte per contrastare e prevenire un fenomeno che continua ad essere allarmante- aggiunge-, per questo abbiamo scelto di finanziare le Case rifugio, sicuramente strategiche per contrastare la violenza di genere ed investire sul futuro di tante donne e dei loro figli, che vogliono iniziare una nuova vita”.
“E l’impegno della Regione non si ferma qui- conclude Lori-, poichè si somma alla misura del Reddito di Libertà, per il quale la Regione ha stanziato 2,6 milioni di euro negli ultimi due anni allo scopo di integrare le risorse nazionali in calo”. Destinatari del bando erano i Comuni e le Unioni di Comuni, insieme alle Aziende pubbliche di servizi alla persona (Asp). Le risorse assegnate saranno utilizzate per opere di manutenzione straordinaria di alloggi di proprietà dei Soggetti beneficiari per soluzioni abitative temporanee per donne vittime di violenza di genere e loro figli e figlie minori. Gli interventi approvati dovranno terminare entro e non oltre il 31 dicembre 2025.

– Foto – Agenzia Fotogramma –

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Bilancio, conti pubblici in ordine e gestione in miglioramento

BOLOGNA (ITALPRESS) – Approvato, a maggioranza, in Assemblea legislativa il bilancio consolidato 2023, documento che certifica i risultati di gestione della Regione e degli organismi, degli enti e delle società controllate e partecipate, inclusi nel cosiddetto “perimetro di consolidamento”.
L’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, ha parlato di un atto “che conferma il trend di questi anni, con indicatori in costante miglioramento”. “In questa legislatura abbiamo affrontato la pandemia, il caro energia, la sfida dei mutamenti climatici, ma la Regione ha mantenuto i conti pubblici in ordine e questo ci ha consentito di poter affrontare queste emergenze, avendo a disposizione risorse da destinare al sistema sociale ed economico”, ha concluso l’assessore.
Il risultato economico di gruppo è positivo e ammonta a quasi 132 milioni di euro mentre quello del rendiconto consolidato di Assemblea legislativa e giunta regionale si attesta sui 130 milioni di euro circa. Si registra inoltre un miglioramento di gestione di 10 milioni di euro e un aumento del patrimonio netto.
Gli enti e le società partecipate o controllate, in tutto o in parte dalla Regione, operano nell’ambito dei settori più disparati svolgendo funzioni di attività e servizio pubblico: dalla promozione turistica (APT servizi srl) alla ricerca e innovazione (Art-ER), dal trasporto pubblico (TPER, Ferrovie Emilia-Romagna srl) alle politiche digitali (Lepida), dalla tutela ambientale (Arpae) alla ricerca e formazione in campo oncologico (Istituto Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori “Dino Amadori”).
Non meno importanti, fra le altre, le attività svolte dall’Agenzia regionale per il lavoro, dall’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, dall’Agrea (che svolge funzioni di pagatore di aiuti, contributi e premi comunitari in agricoltura), dall’AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po, istituita con Lombardia, Piemonte e Veneto), da ER.GO (Azienda regionale per il diritto agli studi superiori).

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Grazie a campagna regionale scoperti 1000 positivi a Epatite C

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un test gratuito, che con un semplice prelievo del sangue, senza bisogno di prescrizione medica, permette di intercettare l’epatite C. Malattia causata dal virus HCV, che può rimanere latente anche per molto tempo, compromettendo lentamente il fegato: chi la sviluppa in forma cronica nella maggior parte dei casi non presenta alcun sintomo o solo sintomi generali, come depressione e stanchezza, ma l’infezione può evolvere in forme molto gravi e progressive, che vanno dalla cirrosi al cancro al fegato.
Per questo, aderire alla campagna di screening del servizio sanitario regionale “C devi pensare” è molto importante: dal 2022, quando fu introdotto, al 30 giugno 2024 in Emilia-Romagna oltre mezzo milione di cittadini lo hanno fatto, esattamente 507.797, collocando la regione al primo posto in Italia per indice di copertura della popolazione generale destinataria, i nati tra il 1969 e il 1989. E proprio grazie agli esami effettuati, sono state individuate 1.032 persone positive al secondo test di conferma, quello che fa seguito al primo esame del sangue, se positivo; di queste, 967 sono state inviate ai centri di cura specialistici e 767 hanno iniziato un trattamento terapeutico.
“Il fatto che l’Emilia-Romagna sia la prima regione per copertura dello screening rispetto alla popolazione generale, quindi i cittadini nati tra il 69 e l’89, è un dato positivo, ma ci aspettiamo un’adesione ancora più alta- sottolinea l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini-. Si tratta di uno strumento fondamentale per individuare i casi non ancora diagnosticati: persone inconsapevoli di aver contratto il virus, magari da tempo, che in questo modo possono essere prese in carico dal Servizio sanitario pubblico, effettuare una visita specialistica e iniziare, se necessario, il trattamento terapeutico. Tutto gratuitamente. Ai cittadini destinatari dello screening dico ‘PensateC’, come recita la nostra campagna: un piccolo gesto che può fare la differenza”.
Contro l’epatite C esiste infatti un’efficace terapia antivirale, semplice da assumere, sicura ed estremamente efficace: circa il 95% delle persone trattate guarisce completamente eliminando l’infezione; attualmente, invece, non esiste un vaccino. Tre le tipologie di destinatari, individuati dal ministero della Salute, che possono effettuare lo screening: ‘target 1’ cittadini nati tra il 1969 e il 1989 (quindi di età compresa tra i 35 e i 55 anni) iscritti all’anagrafe sanitaria (inclusi gli Stranieri temporaneamente presenti – STP); ‘target 2’ le persone seguite dai Servizi pubblici per le Dipendenze (SerD) e ‘target 3’ i detenuti in carcere, in entrambi i casi indipendentemente da età e Paese di provenienza. Anche per il 2024 la Regione ha confermato la campagna di prevenzione secondaria, con l’obiettivo di intercettare la patologia in tempo e fornire le giuste terapie a tutti i casi positivi identificati.
Sono 1.364.341 i cittadini destinatari dello screening in Emilia-Romagna, nelle tre categorie previste: 1.330.562 nati tra il 1969 e il 1989, 24.678 seguiti dai SerD e 9.101 detenuti. Dal 2022, quando fu introdotto, al 30 giugno 2024, complessivamente 507.797 cittadini lo hanno effettuato, con una percentuale di copertura sulla popolazione target complessiva del 37,2% a livello regionale, in crescita rispetto a fine 2023, quando si assestava al 32%, e più che raddoppiata rispetto al 2022, quando era ferma al 17,9%. Di questi, per 1.032 (0,2% di quanti hanno effettuato lo screening) la positività è stata confermata dal successivo test: 967 persone sono state inviate ai centri di cura specialistici e 767 hanno iniziato il trattamento terapeutico.

– Foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna –

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