Emilia Romagna

Dopo 80 anni torna a Ferrara la tela monumentale di Giuseppe Avanzi

BOLOGNA (ITALPRESS) – La monumentale tela “L’apparizione della Beata Vergine e di san Pietro ai compagni di san Brunone” di Giuseppe Avanzi (1645-1718), straordinaria opera di circa 36 mq, capolavoro della pittura ferrarese del tardo Seicento, torna nel Tempio di San Cristoforo alla Certosa di Ferrara, dove fu rimossa a seguito dei bombardamenti del gennaio 1944. Dopo circa 80 anni, il dipinto è stato ricollocato nel presbiterio della chiesa al termine di un lungo e complesso restauro a cura del Laboratorio “Ottorino Nonfarmale” a San Lazzaro di Savena (Bo), realizzato grazie a un progetto del Comune di Ferrara, in collaborazione e con il contributo della Regione Emilia-Romagna. L’investimento complessivo è stato di 97.500 euro, 60 mila della Regione e 37.500 del Comune. La conclusione dei lavori di ricollocazione dell’opera è stata celebrata questa mattina, in una presentazione aperta alla cittadinanza, per salutare pubblicamente il ritorno della grande tela seicentesca, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, dell’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli, del Sottosegretario di Stato alla Cultura, Vittorio Sgarbi, della Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna, Francesca Tomba e il restauratore del Laboratorio Nonfarmale, Giovanni Giannelli.
Una seconda tela dell’Avanzi, “L’Apparizione di san Brunone a Ruggero Conte di Sicilia prima della battaglia”, da restaurare per il riposizionamento sulla parete opposta, è in fase di restauro a cura del Ministero della Cultura. “E’ una grande soddisfazione poter ammirare questa magnifica tela nel luogo che l’ha ospitata fino ai giorni bui della Seconda guerra mondiale- ha detto l’assessore regionale Felicori-. Sostenere questi restauri è molto importante, significa conservare il nostro patrimonio artistico e culturale che abbiamo avuto la fortuna di ereditare in secoli di storia anche a vantaggio delle future generazioni”. In occasione della restituzione dell’opera sono previste diverse iniziative. Il 16, 17, 22, 23 e 24 settembre, alle ore 17 si potrà partecipare a visite guidate gratuite su prenotazione, a cura di Romeo Pio Cristofori, conservatore dei Musei di Arte Antica. Per prenotare le visite guidate: tel. 0532 244949 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13; il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17). Infine, giovedì 21 settembre, alle ore 16, il Salone d’onore di palazzo Bonacossi ospiterà il convegno “Le tele dell’Avanzi per San Cristoforo alla Certosa. Storia di un ritorno”.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Bonaccini riceve la nuova Console generale degli Stati Uniti a Firenze

ROMA (ITALPRESS) – Gli esiti delle recenti missioni della Regione Emilia-Romagna negli Stati Uniti e i prossimi incontri già in programma tra imprese emiliano-romagnole e statunitensi. L’alluvione che ha colpito la Romagna nel maggio scorso e la ricostruzione.
Sono alcuni dei temi al centro dell’incontro che si è svolto oggi nella sede della Regione, a Bologna, tra il presidente Stefano Bonaccini e la nuova Console generale degli Stati Uniti a Firenze, Daniela Ballard. Presente anche il capo di gabinetto della Presidenza della Giunta, Andrea Orlando.
Gli USA costituiscono il primo partner commerciale extra-UE dell’Italia e dell’Emilia-Romagna. Molte azioni della Regione destinate agli Stati Uniti hanno avuto come obiettivo l’ulteriore rafforzamento di questo legame sia nei settori commerciali (food su tutti), sia sul piano degli investimenti. Inoltre, gli USA sono il principale Paese investitore in Emilia-Romagna e il principale Paese di destinazione degli investimenti delle nostre imprese regionali.
Tra il presidente Bonaccini e la console Ballard anche uno scambio di vedute sulla situazione internazionale, a partire dal conflitto in Ucraina dopo l’invasione da parte della Russia.
Daniela Ballard è entrata a far parte del Dipartimento di Stato nel 2004. Ha prestato servizio all’estero in Pakistan, Brasile e Repubblica Dominicana e, negli USA, all’interno dell’Ufficio economico, dell’ufficio per le organizzazioni internazionali e all’Istituto per il servizio estero. Più recentemente, ha ricoperto il ruolo di vicedirettore dell’Ufficio europeo per gli affari regionali e dell’Unione Europea, fornendo analisi e consulenza in materia di politica economica.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Museo Comunità ebraica a Ferrara rinascerà col sostegno della Regione

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il Museo della Comunità ebraica di Ferrara rinascerà col sostegno della Regione Emilia-Romagna. La struttura, inserita nel Palazzo delle tre antiche Sinagoghe di via Mazzini 95, era chiusa dal 2012 a causa dei danni provocati dal sisma. I dettagli del progetto di restauro e della riapertura, prevista per il 2025, sono stati illustrati oggi in conferenza stampa nella sede della Comunità ebraica dall’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, dal presidente della Comunità ebraica di Ferrara, Fortunato Arbib e dall’architetto Maurizio Anastasi, presente l’assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, Marco Gulinelli.
Il Museo ha rappresentato, sin dalla sua apertura nel 1997, un punto di riferimento della cultura ebraica e della storia di una delle più antiche e prestigiose comunità ebraiche europee. Il progetto speciale presentato dalla Comunità ebraica ferrarese sarà interamente finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, con un contributo complessivo di 335mila euro.
“La Regione ha convintamente deciso di sostenere il progetto proposto dalla Comunità ebraica di Ferrara- ha affermato l’assessore Felicori-. Il Museo, situato nel cuore dell’antico Ghetto, per la sua collocazione e per la ricchezza dei materiali che conserva, ha tutte le potenzialità per divenire il centro propulsivo di un percorso ideale di valorizzazione della presenza ebraica a Ferrara, che dal Meis, Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, attraversando il Ghetto, arriva al cimitero ebraico di via delle Vigne”. Il progetto prevederà, oltre alla messa in sicurezza dal punto di vista sismico, anche la creazione di nuovi percorsi storico culturali e concettuali e allestimenti espositivi per la valorizzazione dei preziosi oggetti antichi e degli importanti documenti storici conservati. Per la realizzazione dell’intervento la Regione stipulerà una convenzione con la Comunità ebraica di Ferrara in cui saranno stabiliti i criteri, le modalità e le tempistiche di attuazione, così come previsto dalla legge regionale di settore, la Legge regionale 7 del 2020. La previsione per la conclusione dei lavori è stimata all’aprile 2025.
Il finanziamento concesso dalla Regione Emilia-Romagna permetterà la valorizzazione espositiva dell’intero edificio, delle sue sale e delle sue tre Sinagoghe, con la completa riorganizzazione dei percorsi interni, l’eliminazione delle barriere architettoniche e la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione. Il nuovo percorso museale, con un’ampia dotazione tecnologica multimediale, presenterà diverse “aree di approfondimento”, arricchite grazie all’attività di catalogazione e sistematizzazione di tutti i documenti, oggetti e luoghi della presenza ebraica a Ferrara, attualmente dispersi in vari fondi privati e archivi pubblici. Sarà inoltre attivato un gruppo internazionale di ricerca dedicato allo studio della diaspora e della presenza ebraica a Ferrara nei sei secoli della sua storia. Oltre alla vasta esposizione degli oggetti artistici di culto e di vita e dei documenti storici si intende implementare la collezione con nuovi e aggiuntivi elementi che arricchiscano soprattutto il sistema delle relazioni territoriali e delle influenze culturali, attraverso l’approfondimento del contributo dato dagli ebrei alle arti del Novecent
Il Museo, situato al secondo piano dell’edificio, fu realizzato con l’obiettivo di rappresentare e tramandare l’identità, la storia e la tradizione della plurisecolare presenza ebraica in Ferrara, nella salvaguardia dei suoi significati religiosi, culturali e civili, attraverso la presentazione commentata di oggetti rituali in uso nella Sinagoga e nelle famiglie e con una ricca documentazione della presenza ebraica a Ferrara. Quattro le sale espositive, nelle quali venivano rappresentata, attraverso oggetti e documenti, una sintesi generale della vita ebraica, religiosa e famigliare, e le principali tappe della storia ebraica cittadina. Il fondo museale della Comunità comprende un preziosissimo e ampio compendio di argenti finemente lavorati, arredi sacri, finissime stoffe antiche e importanti documenti storici.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Regione e Inail insieme per rafforzare formazione sicurezza sul lavoro

BOLOGNA (ITALPRESS) – Oltre 800mila euro (esattamente 800.588) per rafforzare la formazione relativa alla sicurezza sul lavoro. E’ quanto l’Inail assegna alla Regione Emilia-Romagna per finanziare corsi di formazione destinati ai lavoratori e ai preposti per la sicurezza impegnati nei cantieri del PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La Regione guidata dal presidente Stefano Bonaccini ha aderito, infatti, all’Accordo quadro di collaborazione, sottoscritto lo scorso 13 luglio e che ha durata triennale, tra la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e l’Inail per la promozione di una campagna nazionale di rafforzamento della formazione per supportare la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e favorire un trasferimento di conoscenze, a sostegno della consapevolezza dei rischi, per l’adozione delle più corrette misure di prevenzione. In particolare, l’Inail stanzia complessivamente a livello nazionale 10.462.000 euro, di cui 800.588 euro assegnati all’Emilia-Romagna che entro il primo semestre 2024 dovrà approvare un avviso pubblico di finanziamento dei programmi di formazione.
“La nostra regione – commentano gli assessori alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Lavoro e Formazione, Vincenzo Colla- è impegnata a compiere ogni sforzo utile per ridurre gli infortuni sul lavoro e, al tempo stesso, promuovere una cultura della salute e della sicurezza. Il PNRR è una sfida per il nostro territorio e un’occasione di crescita e sviluppo, ma il presupposto imprescindibile è che ci siano luoghi di lavoro, e in particolare cantieri, sicuri. L’accordo, che rafforza la nostra collaborazione con l’Inail, va nella direzione tracciata dal documento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro definito nell’ambito Patto per il Lavoro e per il Clima, che ha tra i suoi obiettivi strategici proprio la promozione della cultura del lavoro e della sicurezza”.
L’accordo quadro nasce per valorizzare e potenziare le sinergie tra istituzioni nel sistema della prevenzione. Gli investimenti previsti nel PNRR impegnano tutte le istituzioni per rafforzare le politiche di prevenzione e di tutela della salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro, proprio per ridurre il rischio di infortuni. Promuovere programmi formativi in questi contesti produttivi è importante per una più efficace diffusione della cultura e dei valori della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Grazie alle risorse stanziate dall’Inail, la Regione Emilia-Romagna potrà rafforzare la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro con interventi formativi erogati direttamente o attraverso i soggetti accreditati secondo il sistema di formazione professionale.

Tra i temi che saranno approfonditi nei corsi l’utilizzo di dispositivi e sistemi di nuova generazione al servizio della salute e della sicurezza sul lavoro e l’applicazione di tecniche di realtà virtuale immersiva e aumentata come metodologia innovativa per una formazione aggiuntiva sulla sicurezza negli ambienti di lavoro: ad esempio provare le fasi di montaggio, smontaggio e trasformazione di ponteggi e parapetti provvisori, in un contesto non reale ma simulato. Altro tema centrale che si affronteranno, i metodi di comunicazione con i lavoratori e le modalità di sensibilizzazione e di trasmissione delle informazioni nei cantieri multietnici. Destinatari degli interventi formativi sono i lavoratori e i preposti per la sicurezza impegnati nei cantieri finanziati con risorse del PNRR.
Nei corsi di formazione potranno essere coinvolti esperti Inail per un contributo di carattere tecnico-specialistico. Le attività formative previste dall’Accordo dovranno essere realizzate nel corso del triennio 2023-2025. Dal canto suo, la Regione si impegna ad approvare, entro il primo semestre 2024, un avviso pubblico di finanziamento dei programmi di formazione.

foto: Agenzia Fotogramma

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11,7 milioni di euro per trasformare l’area urbana di Ferrara

BOLOGNA (ITALPRESS) – Cosa possono avere in comune un centro storico monumentale con gli investimenti per la transizione ecologica o la mobilità dolce? Anche l’esperienza di Ferrara potrà dimostrarlo, laddove saranno rigenerati e resi più efficienti musei ed edifici storici, creati percorsi ciclabili di accesso al centro, riqualificate con più aree verdi diverse piazze e realizzati spazi per la creatività e la formazione digitale. A prevederlo è l’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss) del Comune di Ferrara, presentata oggi nella Sala del Consiglio comunale dal sottosegretario della Presidenza della Regione Davide Baruffi, dall’assessore comunale ai Progetti europei Alessandro Balboni e dal capo di Gabinetto del sindaco di Ferrara, Alessia Pedrielli. “LOOK-UP. Urbanità condivisa e transizione sostenibile: strategie integrate per una nuova funzionalizzazione del patrimonio storico e monumentale della città di Ferrara” il titolo della strategia.
Quella del Comune di Ferrara è una delle 14 Atuss dell’Emilia-Romagna già approvate, che coinvolgono i 9 Comuni capoluogo, Cesena (con Mercato Saraceno, Montiano e Sarsina), il Nuovo Circondario Imolese, e le Unioni Bassa Romagna, Romagna Faentina e Terre d’Argine. Si tratta di strategie territoriali integrate finanziate dalla Regione e rivolte alle città e ai sistemi urbani intermedi nell’ambito della programmazione dei fondi europei 2021-2027. Nascono per contribuire al raggiungimento degli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima e della Strategia regionale Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. La loro caratteristica è un approccio multisettoriale e multifondo e una programmazione negoziale e condivisa con gli Enti locali e le comunità, nella consapevolezza che la collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti è la via migliore per realizzare gli ambiziosi obiettivi di transizione ecologica e di trasformazione digitale.
“Ferrara è pronta a trasferire il suo patrimonio unico di arte e cultura in un futuro più sostenibile e attento all’ambiente – ha affermato il sottosegretario Baruffi.- Grazie a questa strategia l’area urbana viene ripensata valorizzandone i suoi tratti identitari: i beni storici e artistici, che arricchiti da aree verdi diventano luoghi di incontro, ricucendo le varie aree della città e le diverse componenti generazionali. Senza dimenticare le possibilità economiche dell’industria creativa e culturale che sempre più avrà bisogno di formazione e strumenti digitali”. Il sottosegretario ha poi aggiunto: “Andiamo avanti con la presentazione delle Atuss, uno strumento pensato per realizzare gli obiettivi che ci siamo dati come sistema regionale. Il Patto di Ferrara, firmato nel 2021, ha delineato un progetto di rilancio e sviluppo del territorio provinciale ferrarese che intendiamo concretamente sostenere”.
I progetti sono complessivamente 10 e prevedono un investimento complessivo di 11,7 milioni di euro, di cui 8,5 provenienti dai Programmi regionali FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e FSE+ (Fondo Sociale Europeo Plus). Si tratta di progetti pensati per integrarsi con altri interventi di finanziati tramite fondi PNRR per la rigenerazione urbana o per il programma per la qualità dell’abitare. I restanti tre milioni sono a carico del Comune di Ferrara: le strategie Atuss prevedono infatti che Comuni o unioni cofinanzino i progetti per il 20% dell’investimento complessivo. Il Comune di Ferrara ha inoltre deciso di aggiungere un ulteriore milione di euro per l’efficientamento energetico del museo di Storia Naturale.
Il progetto economicamente più impegnativo riguarda la realizzazione un nuovo percorso accessibile lungo l’arco delle Antiche Mura (2,9 milioni di euro): l’obiettivo è rendere un monumento storico tutelato come le mura in un’area verde, un parco lineare inclusivo ed accessibile con panchine, percorsi per disabili, aree per il fitness e giochi per bambini.
Saranno riqualificate in chiave “green” sia piazza Travaglio che rappresenterà il nuovo ingresso in città, sia piazza Gobetti, che diventerà un giardino in centro: saranno installate infrastrutture verdi e arredo urbano per agevolare l’accoglienza per cittadini e turisti, verrà parzialmente rivista la pavimentazione in asfalto creando zone d’ombra e di fresco estivo. Sul fronte della mobilità sostenibile è previsto il completamento del percorso ciclo-pedonale di via Alfonso I D’Este, che consentirà il collegamento tra le mura storiche cittadine e la delizia dei Bagni Ducali, da un’estremità, con la basilica di San Giorgio e il nucleo storico della città dall’altra. Due interventi riguardano il museo di Storia Naturale per il quale saranno investiti complessivamente 2,6 milioni: sarà rigenerato e reso più accessibile ed efficiente da un punto di vista energetico, previsti anche un nuovo allestimento e la climatizzazione delle sale. Altri interventi di riqualificazione energetica saranno effettuati sulla Delizia dei Bagni Ducali, la palazzina fatta costruire dagli Este e frequentata da Ludovico Ariosto, destinata a ospitare il Conservatorio musicale Girolamo Frescobaldi. La struttura farà parte di quello che viene definito il Polo della creatività, insieme al Centro Culturale Slavich, per il quale saranno rivisti gli spazi e previsto l’adeguamento sismico, e al Polo musicale e della creatività giovanile che sorgerà nel vicino parco della Mura.
I giovani saranno coinvolti anche nel progetto “Spazi verdi – Open Play” che li chiamerà a formarsi in materie ambientali in collaborazione con il museo di Storia Naturale e a co-progettare rassegne e iniziative per il polo della creatività, fino a diventare dei veri e propri educatori digitali. Tema, quest’ultimo, al centro anche del progetto Laboratorio Aperto che prevede la creazione di comunità digitali nello spazio collaborativo dell’ex Teatro Verdi: attività di apprendimento, innovazione, inclusione, imprenditorialità rivolte a giovani, adulti, terzo settore.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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A Bologna il Drive Technology Center di Sew-Eurodrive

BOLOGNA (ITALPRESS) – La multinazionale tedesca Sew-Eurodrive è pronta a realizzare a Borgo Panigale, alle porte di Bologna, un progetto di investimento di oltre 30 milioni di euro per la nascita di un Drive Technology Center che opererà servizi per diversi settori produttivi, dall’alimentare al tabacco e logistica fino all’automotive. Ieri in viale Aldo Moro i vertici di Sew-Eurodrive Italia, Hans Krattenmacher (Managing Director Corporate Innovation Mechatronics), Giorgio Ferrandino (General Manager Italy) e Alessandro Orzi (Regional Manager Drive Center Bologna) hanno presentato al presidente della Regione, Stefano Bonaccini e all’assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla, l’investimento già approvato dalla società tedesca e il layout del progetto elaborato da Archilinea, la società che ne seguirà anche la costruzione.
L’investimento della multinazionale tedesca prevede che entro il 2026 a Borgo Panigale, in comune di Bologna, sarà operativo uno stabilimento che sorgerà su un’area di 14 mila metri quadrati, una Drive Academy e laboratori per la ricerca e lo sviluppo: a pieno regime oltre 80 occupati.
L’azienda opererà nel settore delle soluzioni per l’automazione e la meccanica (da motoriduttori agli inverter fino ai controlli) con particolare riferimento a soluzioni green e digitali: lo stabilimento ospiterà assemblaggio, service, ricerca sviluppo, uffici tecnico commerciali, e aree di coworking per contribuire alla contaminazione tecnologica tra scambi culturali. “Siamo di fronte a un progetto importante- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Colla-. Il fatto che la scelta sia caduta sull’Emilia-Romagna ci rende orgogliosi degli investimenti che abbiamo fatto in ogni ambito, puntando sulla qualità. Per esempio, sulle reti dell’alta formazione e dell’alta tecnologia, a partire dal Tecnopolo di Bologna, che vedono insieme università e imprese, i saperi e le professionalità che qui si possono trovare, ricerca e sviluppo, la logistica, la qualità della vita stessa, così come la capacità di risposta e di fare sistema tra Istituzioni e realtà imprenditoriali”.
“Occupazione di qualità, prodotti ad alto valore aggiunto e sostenibilità ambientale- concludono Bonaccini e Colla-, in linea con gli obiettivi che ci siamo dati con tutte le parti sociali nel Patto per il Lavoro e per il Clima. Questa è la strada che vogliamo percorrere insieme per progettare il nostro futuro economico e sociale di alta qualità”. “L’Emilia-Romagna offre un contesto di eccellenze sia tecnologiche che culturali- ha detto Hans Krattenmacher-, la regione oltre ad avere un contesto industriale estremamente effervescente è permeata di una cultura umanistica ideale per costruire un futuro sostenibile. Per questo Sew ha scelto questa posizione per creare un triangolo di fertilità tecnologica costituita dagli ecosistemi di Bologna, Karlsruhe e Leuven. Attraverso progetti sperimentali, di innovazione tecnologica – trasformazione digitale, economia circolare – ed evoluzione dei modelli di leadership, il Drive Technology Center di Bologna vuole contribuire all’evoluzione delle piccole e medie imprese che operano sul territorio, in organizzazioni agili, innovative e sostenibili”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Asili nido gratuiti per chi risiede in montagna e aree interne

BOLOGNA (ITALPRESS) – La Regione Emilia-Romagna continua a investire nell’istruzione dei più piccoli e mantiene l’impegno preso: a partire da questo anno educativo (2023-24) l’asilo nido sarà gratuito per le famiglie che vivono in montagna e nelle aree interne, mentre è confermata per il quinto anno consecutivo la misura che ha consentito una drastica riduzione delle tariffe per la maggior parte dei nuclei familiari in tutto il resto del territorio. Lo hanno annunciato oggi in Regione a Bologna in conferenza stampa il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore al Welfare, Montagna e Aree interne, Igor Taruffi. “La Regione non arretra di un passo sugli investimenti per l’istruzione dei più piccoli: porre le famiglie in una prospettiva pienamente europea è possibile a patto di potenziare al massimo il sistema integrato di servizi educativi di qualità, accessibili e inclusivi- hanno sottolineato Bonaccini e Taruffi-Dove c’è un nido che può accogliere un bambino, ci sono genitori non più costretti a rinunciare ad avere un figlio per non perdere l’occupazione. O che viceversa devono rinunciare al lavoro, e sappiamo che questo accade più frequentemente alle donne. Con queste politiche coniughiamo la crescita economica e sociale delle nostre comunità e perseguiamo davvero la parità di genere”.
“Manteniamo quanto abbiamo promesso – proseguono Bonaccini e Taruffi – e lo facciamo mettendo a disposizione complessivamente oltre 70 milioni di euro per ridurre le liste di attesa nei centri più popolosi e rendere gratuiti i nidi nei Comuni della montagna e delle aree interne, dove i servizi sono fondamentali per contrastare lo spopolamento e favorire la permanenza delle famiglie. Un risultato di cui siamo orgogliosi, e che corona l’impegno costante di questi anni”. Un impegno che ha permesso di raggiungere risultati significativi: nell’ultimo decennio la frequenza agli asili nido dei bambini 0-3 (sul totale dei bambini residenti) è passata dal 29,3% dell’anno 2012/2013 al 39,4% del 2022-2023. Le risorse complessivamente stanziate per sostenere i territori nel rispondere alle esigenze delle famiglie con bambini e bambine in fascia 0-3 ammontano a oltre 70 milioni di euro, una cifra mai raggiunta in passato. Le misure sono attuate in accordo con le linee nazionali previste per il Sistema integrato di educazione e di istruzione rivolto ai bambini da zero a sei anni di età, istituito con il decreto attuativo 65/2017 della legge 107/2015.
foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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Emilia Romagna e Toscana insieme per la sostenibilità e l’innovazione

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sanità, innovazione, turismo, cultura, sport, economia e infrastrutture. Sono le linee di lavoro individuate dalle Regioni Emilia-Romagna e Toscana per un accordo di cooperazione che sarà definito e firmato nelle prossime settimane. Il perimetro dell’accordo è stato definito questa mattina in Regione, a Bologna, nel corso di un incontro tra i presidenti delle due Regioni, Stefano Bonaccini e Eugenio Giani, insieme ad alcuni rappresentanti delle rispettive Giunte. Prende corpo così un percorso condiviso che Emilia-Romagna e Toscana intendono sviluppare in alcuni settori per rafforzare sinergie e collaborazioni in alcuni ambiti strategici. L’intesa serve a meglio definire, infatti, alcuni ambiti di lavoro comune su cui le due Regioni già da tempo sono impegnate, implementando in modo più coordinato politiche e scelte al servizio delle comunità. In particolare, il protocollo definirà la collaborazione sulla sanità in termini di posizionamento strategico e innovazione, con particolare riferimento ai centri di eccellenza e alla medicina di prossimità. E’ stata fortemente condivisa la necessità di un forte impegno per la salvaguardia del sistema pubblico – che è da sempre tratto distintivo dei due servizi sanitari regionali – e la vertenza in corso col Governo per il rifinanziamento del Fondo sanitario nazionale; Toscana ed Emilia-Romagna, non a caso, hanno intrapreso la strada di una proposta di legge, da trasmettere al Parlamento, per aumentare le risorse del Fondo – portando la spesa sanitaria al 7,5% in rapporto al Pil – e superare i vincoli di spesa del personale sanitario.
E ancora, il posizionamento strategico delle due Regioni in Italia e in Europa, anche rispetto ai programmi europei in corso, negli ambiti della ricerca, delle politiche industriali e della formazione, del lavoro. Infine, il protocollo rafforzerà la collaborazione su turismo, parchi e qualità ambientale, cultura e innovazione e digitale; su questo fronte è già in dirittura d’arrivo un protocollo specifico per la transizione digitale delle aree di confine, con un impegno comune per la connettività e l’estensione della banda ultra-larga per la montagna, per arrivare ai sistemi regionali di cloud, alla conservazione documentale e all’analisi dei dati. Senza dimenticare lo sport che il prossimo anno vedrà le due regioni coinvolte nella prima storica partenza in Italia del Tour de France. “Emilia-Romagna e Toscana – sottolinea Stefano Bonaccini al termine dell’incontro- hanno caratteristiche e sensibilità affini: per questo l’idea di costruire un impianto di lavoro comune va nell’interesse delle comunità delle nostre due regioni. Non ultima la battaglia per aumentare i fondi per la sanità pubblica, con le due proposte di legge di iniziativa regionale, che ci vede impegnati insieme per quella che è una vera e propria emergenza nazionale. I sistemi sanitari di Emilia-Romagna e Toscana sono quelli a più forte incidenza pubblica in Italia: per questo sono quelli più performanti, come certificato anche quest’anno dal Governo rispetto ai Livelli essenziali di assistenza, ma anche i più esposti ai tagli del Governo. Obiettivo condiviso di questo incontro e degli atti che assumeremo è quello di rafforzare questa comune vocazione, insieme ad altre linee di lavoro già condivise, a cui si è aggiunta l’emergenza alluvione; in particolare per quanto riguarda i collegamenti tra le due regioni e la messa in sicurezza del territorio in montagna”.
“Rafforziamo una visione comune non solo sulla sanità, ma anche sul turismo, le infrastrutture, la valorizzazione ambientale, l’innovazione. Una collaborazione importante che oggi definiamo e della quale sono onorato.” E’ quanto afferma il presidente Eugenio Giani che, ribadendo l’impegno comune che già da tempo lega Toscana ed Emilia Romagna, sottolinea “l’efficacia del sistema di sanità pubblica delle due Regioni, quello più incisivo e funzionante d’Italia – spiega Giani-, che ci rende regioni promotrici di una proposta di legge che salvaguardi il sistema sanitario pubblico da trasmettere in Parlamento e ai nostri consigli regionali per aumentare le risorse del Fondo portando la spesa sanitaria al 7,5% in rapporto al Pil. Oggi- aggiunge Giani- in realtà la mancanza di interventi adeguati sulla sanità ci sta portando più vicino al 6 per cento che al 7 e questo non è possibile”.
“Se vogliamo mantenere un sistema sanitario efficiente, più diffuso sul territorio e che riesca a garantire la presenza di medici e infermieri nei pronto soccorso, abbattendo le liste di attesa, bisogna avere risorse necessarie per evitare di finire come fanalino di coda in Europa”. Giani ha ricordato come la spinta della Toscana e dell’Emilia-Romagna verso la sanità pubblica sia “perfettamente in linea anche con la nostra Costituzione che all’articolo 32 pone la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività. Mi auguro che tutte le altre regioni sostengano questo slancio nell’interesse dei cittadini”. E per quanto riguarda le infrastrutture come ad esempio la Faentina, l’impegno comune è indispensabile per garantire il ripristino dei collegamenti e i ristori ai cittadini dopo i pesanti danni dell’alluvione della scorsa primavera”.
All’incontro hanno partecipato – per l’Emilia-Romagna – il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, gli assessori allo Sviluppo economico e green economy, Vincenzo Colla, al Turismo e infrastrutture, Andrea Corsini, alla Montagna e welfare, Igor Taruffi, e l’assessora alla Programmazione territoriale e parchi, Barbara Lori. Per la Toscana la vicepresidente Stefania Saccardi e gli assessori alle Infrastrutture e trasporti, Stefano Baccelli e a Turismo ed economia, Leonardo Marras.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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