Emilia Romagna

3,7 mln per formazione su innovazione, transizione ecologica e digitale

BOLOGNA (ITALPRESS) – Imprenditori e liberi professionisti formati ed esperti. In grado di tenere il passo con i processi di innovazione e transizione ecologica e digitale, grazie all’acquisizione di competenze (fornite dagli enti di formazione) necessarie allo sviluppo delle filiere e dei sistemi di produzione di beni e servizi. Con un investimento di circa 3,7 milioni di euro, aumentato di quasi 700 mila euro rispetto a quanto inizialmente previsto, la Regione sostiene un’offerta ampia e diffusa su tutto il territorio di misure formative – oltre 300 percorsi – per rafforzare le competenze delle figure chiave che operano nelle imprese dell’Emilia-Romagna. Le risorse provengono dal Programma regionale Fondo Sociale Europeo plus e sono state messe a bando per gli enti di formazione; l’esito del bando è stato recentemente approvato dalla Giunta. “La formazione continua rivolta a imprenditori e professionisti è un fattore imprescindibile per la crescita generale dell’economia di un territorio- sottolinea l’assessore regionale al Lavoro e Formazione, Vincenzo Colla-, poichè consente di garantire una maggior capacità di evoluzione e adattamento alle trasformazioni dei mercati e della produzione. Per questo vogliamo accompagnare e supportare gli imprenditori, i professionisti e le piccole e medie imprese nel crescere ulteriormente insieme ai processi in atto di innovazione e transizione ecologica e digitale”.
Complessivamente la Regione mette in campo un’offerta di oltre 300 percorsi formativi rivolti alle imprese delle filiere dell’agroalimentare (300mila euro), della meccanica, meccatronica, motoristica, biomedicale (900mila euro), dell’edilizia e costruzioni (600mila euro), delle industrie culturali creative e della moda (225mila euro), dei servizi avanzati alle imprese – ICT, logistica, energia/ambiente (500mila euro), e dei servizi alla persona -benessere e cura, commercio, distribuzione, turismo e ristorazione (1 milione 100mila euro). Si tratta di percorsi di formazione continua, con una durata variabile dalle 20 alle 48 ore per l’acquisizione di competenze funzionali ad affiancare strategie di innovazione sostenibile dei processi di progettazione, produzione, accesso ai mercati, gestione dei servizi e del cliente, organizzazione e sviluppo delle risorse umane. Percorsi ai quali si affiancheranno “azioni” di accompagnamento alle realtà imprenditoriali per sostenerle nel trasferimento delle competenze acquisite in modalità organizzative e gestionali del lavoro.

foto: Agenzia Fotogramma

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Priolo “A Cesena proseguono i lavori per ripristinare la sicurezza”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Chiusure delle rotte arginali, rimozione di materiali trasportati dalle acque in piena e ricostruzione delle rive per il fiume Savio e i suoi affluenti. Ripristino del muro idraulico, delle scarpate e degli argini per il torrente Pisciatello. A tre mesi dall’alluvione, sul territorio del comune di Cesena si continua a lavorare per ripristinare condizioni di sicurezza della città dalle acque dei fiumi, primo fra tutti il Savio. Sono stati subito avviati 3 interventi di somma urgenza, per un totale di 1 milione 450mila euro. Il punto è stato fatto questa mattina in Comune a Cesena da Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, insieme a Francesca Lucchi, assessora comunale alla Sostenibilità ambientale e Progetti Europei.
“I lavori di somma urgenza procedono in modo spedito in tutti i territori interessati dall’alluvione, anche a Cesena, come ha potuto constatare anche il commissario Figliuolo nei suoi recenti sopralluoghi- ha spiegato la vicepresidente-. Le somme urgenze saranno ultimate entro settembre- ha aggiunto Priolo-, ma servono quanto prima i soldi per pagare le imprese che stanno operando e per aprire i cantieri delle ulteriori opere di messa in sicurezza del territorio già comunicate al Commissario stesso”.
“Ieri- ha proseguito la vicepresidente- il Consiglio dei Ministri ha stanziato 149 milioni per i primi rimborsi alle imprese: fondi però non sufficienti nemmeno per i ristori iniziali di 20mila euro a tutte le aziende coinvolte dall’alluvione, stimati in almeno 300 milioni. Senza contare che non è stato stanziato ancora nemmeno un euro per assicurare indennizzi al 100% ai privati. Per questo- ha concluso Priolo- è fondamentale che le risorse destinate dal Governo per finanziare gli ammortizzatori sociali, e non utilizzate, restino a disposizione della Romagna per far partire nuovi cantieri e i ristori dei danni. Così come sia data l’opportunità di attivare il credito di imposta, per facilitare il risarcimento dei danneggiamenti, come il presidente Bonaccini sta chiedendo alla premier Meloni”.
“Il confronto e la collaborazione con la Regione sono costanti sin dai primi momenti dell’emergenza- ha evidenziato l’assessora Lucchi-. L’obiettivo comune è portare a termine quanti più interventi possibili prima dell’arrivo della prossima stagione autunnale, compatibilmente con le risorse a disposizione, per ripristinare un territorio martoriato. Nello stesso tempo siamo consapevoli della necessità di dover lavorare anche su un nuovo tipo di prevenzione, perchè il nostro territorio possa reggere a eventi futuri di tale portata che, per quanto eccezionali, possono ripresentarsi. Su entrambi i fronti- ha concluso- è fondamentale il sostegno del Governo”.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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E.Romagna, siglata intesa commissario-autorità bacino per ricostruzione

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dopo una serie di incontri tra i rispettivi staff tecnici il Commissario straordinario alla ricostruzione sul territorio delle Regioni Emilia Romagna, Toscana e Marche, generale Francesco Paolo Figliuolo, e il segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti, hanno sottoscritto l’intesa che avvia celermente tutte le attività di collaborazione tra i due enti affinchè si raggiungano in tempi adeguati gli obiettivi prefissati dal decreto legge dello scorso primo giugno ” Interventi urgenti per fronteggiare l’emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi nel maggio di quest’anno” convertito in legge il 31 luglio”. Verso questo fondamentale traguardo la struttura commissariale del Governo opererà in stretta sinergia e azione congiunta e omogenea con L’Autorità del Fiume Po per definire il quadro esaustivo sullo stato del dissesto del territorio di pianura di quello collinare e montano “teso ad un riassetto territoriale resiliente in relazione agli effetti dei cambiamenti climatici”.
In quest’ottica le analisi approfondite degli uffici competenti nel processo di ricostruzione si confronteranno sulle tematiche economiche , della sostenibilità ambientale e sociale, della transizione digitale per “garantire la valorizzazione e lo sviluppo secondo principi di sicurezza e di sostenibilità ambientale”. L’accordo sottoscritto prevede quindi la definizione ed elaborazione dei piani speciali con l’individuazione delle opere prioritarie, in quanto rilevanti ed urgenti per il corretto assetto e protezione del territorio o del contesto quali , a titolo di esempio: opere di messa in sicurezza, strutture ed infrastrutture strategiche, sotto-servizi e ogni opera o intervento il cui differimento limiti o condizioni il corretto e spedito procedere dell’attività di ricostruzione; lo sviluppo degli elementi conoscitivi per l’aggiornamento della pianificazione di bacino e della programmazione generale degli interventi di riassetto territoriale di breve, medio e lungo termine.
E ancora, la verifica della coerenza e compatibilità dei programmi di ricostruzione con gli strumenti di pianificazione e programmazione (Piano per Assetto Idrogeologico, Piano di gestione del rischio alluvione, Piano di gestione delle acque, Piano di bilancio idrico) anche al fine di acquisire le indicazioni necessarie per le delocalizzazioni, le nuove destinazioni, le nuove costruzioni e il recupero, per garantire la sicurezza e/o il miglioramento della qualità ambientale, nonchè la salvaguardia del patrimonio culturale e paesaggistico; coinvolgimento attivo del territorio al fine di sviluppare una progettazione partecipata che individui esigenze, istanze, necessità, specificità e potenzialità che potranno essere parte integrante e fondante dei progetti da realizzare. La convenzione/accordo che avrà la durata dell’intero mandato del Commissario straordinario sarà pubblicata nella sua completa estensione sul portale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po (WWW.ADBPO.IT).

– foto Autorità di bacino distrettuale del fiume Po –
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Dodici immobili confiscati alle mafie e restituiti alle comunità

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un sostegno al recupero e al riuso a fini sociali di immobili confiscati alle mafie situati nei comuni di Parma, Formigine e Castelnuovo Rangone nel modenese, Montecchio Emilia nel reggiano e Riccione. Ma anche attività sia per diffondere la cultura della legalità che per il monitoraggio e l’analisi dei fenomeni illegali, anche corruttivi, collegati alla criminalità organizzata sostenendo specifici ‘Osservatorì come quelli di Bellaria-Igea Marina in provincia di Rimini e Castelfranco Emilia in provincia di Modena, o quello realizzato dall’Università di Parma. E ancora, diverse iniziative, destinate soprattutto ai giovani, trasmissioni in radio condotte da ragazze e ragazzi e i podcast, progetti nelle scuole, iniziative di sensibilizzazione, festival tematici ed eventi pubblici per favorire lo scambio di conoscenze e informazioni sui fenomeni criminosi e loro incidenza sul territorio locale.
Sono in sintesi i contenuti dei 44 progetti (realizzati in Emilia-Romagna da 35 Comuni, 5 Unioni, una Provincia e 3 Università) che saranno sostenuti dalla Regione con contributo di 1 milione e 89mila euro. Sono poi in corso di definizione due ulteriori progetti di due Comuni alluvionati.
I progetti hanno ricevuto il via libera dalla Giunta regionale e vengono realizzati attraverso la sottoscrizione di Accordi di Programma con la supervisione del capo della Segreteria politica della Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi, con ciascun ente locale e/o pubblico, con l’erogazione dei contributi previsti. Quest’anno si tratta del maggior numero di iniziative sostenute dall’approvazione del Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili (Legge regionale 18 del 2016).
“Rafforzare la prevenzione del rischio di infiltrazione o radicamento delle mafie e della criminalità organizzata e promuovere e diffondere la cultura della legalità e della cittadinanza responsabile, soprattutto fra i giovani, sono per noi obiettivi fondamentali- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Che perseguiamo collaborando al massimo con Prefetture, Magistratura e Forze dell’ordine. Un segnale importante è poi dato dal fatto che fra i progetti rientrano 8 immobili confiscati alla criminalità, una vittoria delle regole, dei valori e delle nostre comunità. Più in generale, si tratta di un lavoro che passa soprattutto attraverso processi partecipativi, indispensabili per accrescere la qualità della democrazia e la consapevolezza dei cittadini. E in Emilia-Romagna la partecipazione è un percorso, non certo un punto di arrivo”.

foto: Agenzia Fotogramma

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Mattarella “Sulla strage di Bologna la verità completa è un dovere”

ROMA (ITALPRESS) – “Le immagini della stazione di Bologna, la mattina del 2 agosto 1980, ci hanno restituito un’umanità devastata da una ferocia inimmaginabile, da un terrore che ambiva a pretendersi apocalittico. Il ricordo di quelle vittime è scolpito nella coscienza del nostro popolo. Una ferita insanabile nutre la memoria dell’assassinio commesso. Nel giorno dell’anniversario la Repubblica si stringe ai familiari e alla comunità cittadina con sentimenti di rinnovata solidarietà”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel giorno della commemorazione della srage di Bologna di 43 anni fa. “Siamo con loro, con le vite innocenti che la barbarie del terrorismo ha voluto spezzare, con violenza cieca, per l’obiettivo eversivo e fallace di destabilizzare le istituzioni della democrazia. L’Italia – aggiunge – ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura”.
Il capo dello Stato sottolinea poi come “è servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. E’ servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato. La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E’ in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano.
E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese”, conclude Mattarella.
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-foto Quirinale-

Bonaccini chiede lo stato d’emergenza per il maltempo in Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Tetti scoperchiati, strutture crollate, tralicci e alberi abbattuti, coltivazioni danneggiate o distrutte, allagamenti. Con danni stimati per circa 29 milioni di euro a infrastrutture e beni pubblici, cui si sommano quelli agli edifici privati (oltre 126 milioni di euro) e alle attività produttive (73 milioni). Stime che potranno essere aggiornate nei prossimi giorni. Sulla base delle segnalazioni dei Comuni, risultano danneggiate 7mila abitazioni ad uso residenziale e 400 imprese. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha firmato oggi la richiesta al Governo del riconoscimento dello stato d’emergenza nazionale per gli eventi metereologici che nel mese di luglio hanno colpito i territori delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna. Lo rende noto la Regione Emilia-Romagna.
La richiesta fa seguito al decreto dello stato di crisi regionale, firmato dal presidente. “Come Regione stiamo facendo tutto il possibile per le nostre comunità a livello di risorse, strumenti e semplificazione”, sottolinea Bonaccini.
“Ci aspettiamo – aggiunge il governatore – che il Governo comprenda la drammaticità che stanno vivendo i nostri territori e auspichiamo sia sulla stessa linea: servono risposte immediate e concrete, per garantire i fondi necessari a risarcire cittadini e imprese dai danni causati da trombe d’aria e violentissime grandinate che hanno colpito gran parte dell’Emilia-Romagna, comprese aree già duramente colpite dall’alluvione del maggio scorso e dove ora grandine e trombe d’aria hanno dato il colpo di grazia gettando nella disperazione famiglie e attività economiche che rischiano di perdere tutto e che devono essere tutelati. Chiediamo quindi che sia utilizzato lo stesso meccanismo speditivo col quale insieme alla Protezione civile nazionale stiamo già riconoscendo agli alluvionati il contributo di primo sostegno da 5mila euro con anticipo di 3mila. Intanto, come Regione, abbiamo già stanziato 3 milioni di euro”, chiude Bonaccini.
Sono 43 i Comuni che, dalle 7 province colpite dagli eventi del 22 luglio scorso, hanno inviato segnalazioni per danneggiamenti, pubblici e privati. Sui danni pubblici la stima complessiva è di circa 29 milioni, per gli edifici privati supera i 126 milioni di euro, per le attività produttive è di 73 milioni circa. Sebbene la stima sia fatta sulla base dei dati disponibili e non in seguito a una ricognizione analitica, i Comuni hanno segnalato, per la sfera del privato, 7mila abitazioni ad uso residenziale e 400 imprese interessate dall’evento e dai relativi danneggiamenti.
Il 3 e 4 luglio scorsi, intensi temporali – accompagnati da forti raffiche di vento, violente precipitazioni, grandine di notevoli dimensioni e fulmini – hanno interessato le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ferrara; il 13 luglio, un sistema temporalesco con precipitazioni intense, venti forti di downburst (fino a 120-130 km/h), grandinate di piccole-medie dimensioni, ha colpito gli ambiti provinciali di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena, interessando in particolare l’Appennino modenese e forlivese, e la costa ravennate. Infine, nei giorni dal 22 al 27 luglio intensi temporali, accompagnati da forti raffiche di vento, violente precipitazioni e grandinate di notevoli dimensioni, hanno colpito le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena e Ravenna.
L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha assicurato il proprio intervento operativo raccordandosi con il Dipartimento nazionale della Protezione Civile, con le Prefetture, i Vigili del fuoco per gli interventi di soccorso tecnico urgente, e con gli enti locali coinvolti, anche attraverso l’attivazione delle strutture operative e del volontariato di Protezione civile per la gestione delle criticità e il supporto necessario per il più rapido rientro nelle condizioni di normalità.
I Comandi provinciali dei Vigili del fuoco sono stati impegnati in operazioni di soccorso tecnico urgente, ripristino della viabilità, alberi caduti su strade e autovetture, tetti scoperchiati, abitazioni danneggiate, persone bloccate in abitazioni, pali ed elementi pericolanti, evacuazione di un convoglio ferroviario rimasto bloccato su un ponte a causa di mancanza di tensione elettrica interrotta dalla caduta di alberi, messa in sicurezza di linee elettriche atterrate dal vento, verifiche di stabilità di abitazioni in imminente pericolo di crollo strutturale. Nel dettaglio, sono state impegnate 2309 unità di personale e utilizzati 478 mezzi per circa 1956 interventi.
Bonaccini ha firmato nei giorni scorsi anche un’ordinanza per agevolare la rimozione e la gestione, in tempi rapidi e in totale sicurezza, della mole di rifiuti causati dal maltempo. L’ordinanza stabilisce che tali rifiuti, provenienti da edifici pubblici e privati, vengano classificati come rifiuti urbani. Il cittadino può pertanto conferirli in prossimità della sede stradale, dove lo consentano le dimensioni e purchè non ostacolino la libera circolazione, affinchè il gestore del servizio provveda alla raccolta. Qualora l’ingombro dei rifiuti sia tale da non consentirne il collocamento nei pressi della sede stradale, verranno raccolti, dal gestore del servizio, su chiamata del cittadino.
Nel caso in cui i rifiuti urbani derivanti dagli eventi meteo eccezionali siano costituiti da materiali pericolosi che giacciono al suolo, contenenti ad esempio amianto, il cittadino che li detiene deve contattare il soggetto competente sul territorio per il servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani informando contestualmente il Comune. Il gestore, anche tramite un’apposita ditta terza autorizzata per la gestione dei rifiuti contenenti amianto, effettua un sopralluogo per la verifica delle condizioni dei rifiuti e provvede, in condizioni di sicurezza, alla rimozione e al trasporto dei rifiuti contenenti amianto in un impianto idoneo, dopo aver informato il Comune e l’Ausl competente.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

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Più medici di medicina generale in Emilia Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Via libera dalla Giunta regionale al bando per l’ammissione di 188 candidati al corso triennale 2023-2026 di formazione specifica in medicina generale. Un bando che prevede l’assegnazione di altrettante borse di studio ai vincitori della selezione pubblica, di cui 126 finanziate dalla Regione Emilia-Romagna con 4,74 milioni di euro provenienti dal Fondo sanitario nazionale e le restanti 62 con i fondi – oltre 2,34 milioni di euro – del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Per un investimento totale di 7,08 milioni di euro. “Siamo impegnati a tutto campo- sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- per dare una risposta concreta ai temi della carenza dei professionisti sanitari e del ricambio generazionale, un tema che riguarda da vicino anche i medici di medicina generale, che rivestono un ruolo di primaria importanza per il rapporto fiduciario con i pazienti. Il bando, su cui investiamo risorse importanti, va esattamente in questa direzione”.
Per partecipare alla selezione pubblica i candidati devono essere in possesso del diploma di laurea in medicina e chirurgia e dell’abilitazione all’esercizio della professione medica sul territorio nazionale, oltre all’ iscrizione all’albo professionale dei medici chirurghi di un ordine provinciale sulla base delle indicazioni contenute nel bando. L’avvio del corso di formazione specifica in medicina generale 2023-2026 è previsto entro febbraio 2024, ha una durata di 36 mesi effettivi e comporta l’impegno a tempo pieno dei partecipanti, con obbligo di frequenza. Il triennio formativo prevede un totale di almeno 4.800 ore tra attività di natura pratica e teorica da svolgersi in strutture del servizio sanitario nazionale e/o nell’ambito di uno studio di medicina generale individuati dalla Regione.
Attualmente le disposizioni normative consentono di riconoscere, a tutti gli effetti, quale attività formativa pratica del corso, l’attività lavorativa svolta (ai sensi dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale vigente), durante la frequenza del corso stesso.
Il bando è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione n. 207 del 27 luglio 2023 ma per presentare la domanda occorrerà attendere la successiva pubblicazione per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica. La domanda di ammissione al corso dovrà essere presentata esclusivamente in via telematica.

foto: Agenzia Fotogramma

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La Reggia di Colorno entra nella rete europea dei palazzi reali

BOLOGNA (ITALPRESS) – Via libera all’adesione della Reggia di Colorno alla Rete delle Residenze Reali Europee (Arre) che coordina e unisce siti ricchi di fascino e testimonianze storiche del passato, oggi importanti poli di attrazione turistica. Nata nel 2001, Arre rappresenta 100 palazzi reali in 14 Paesi dell’Unione, e tra le residenze che fanno parte della rete figurano icone mondiali come Versailles, il Palazzo Reale di Torino, la Reggia di Caserta e il Palazzo Reale di Napoli.
L’approvazione per Colorno è arrivata dall’Assemblea generale dell’Associazione guidata da Catherine Pègard, e oggi in una delle sale più note della Reggia ducale il presidente della Provincia, Andrea Massari ha siglato l’accordo di partnership alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori, del sindaco di Colorno, Christian Stocchi, del sindaco di Parma, Michele Guerra, di Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta, e delle istituzioni che stanno seguendo con grande interesse il progetto, tra le quali l’Università di Parma, la Fondazione Cariparma e la Fondazione Banca Monte di Parma.
L’associazione ha due obiettivi importanti: quello di migliorare la gestione e la conservazione dei palazzi e quello di aprire la loro meraviglia ai visitatori di tutto il mondo. “L’ingresso della Reggia di Colorno è prima di tutto il riconoscimento dell’importanza storica e artistica di questo straordinario complesso monumentale- ha commentato Felicori-. L’associazione delle Residenze Reali Europee è un club piuttosto esclusivo, ma questa partnership è una sfida e una promessa: quella di continuare senza sosta nell’opera di restauro e di arricchimento delle collezioni e nell’attività promozionale. Un impegno- ha continuato- che richiede la collaborazione più stretta di tutto il sistema territoriale, a cui la Regione conferma il proprio appoggio. Infine- ha concluso Felicori- nei tre anni in cui, come direttore della Reggia di Caserta, ho preso parte alla vita dell’ARRE, mi sono reso conto di quanto questa sia importante per lo scambio di esperienze e competenze, quanto possa aiutare a ‘pensare in grandè, a scala europea”.
“Abbiamo ottenuto un grande riconoscimento, per Colorno e l’intera provincia- ha detto Andrea Massari-. Dietro ci sono l’intenso lavoro della Provincia e il supporto prezioso della Regione Emilia-Romagna. Ora dovremo fare in modo che chi arriva a Colorno possa emozionarsi, abbia i contenuti espositivi del giusto rango, gli strumenti per muoversi nel massimo del comfort e che da qui possa raggiungere gli altri tesori della Provincia, proposti in modo integrato”. “La Reggia di Colorno entra nella lista delle grandi residenze al pari di Caserta e Versailles, una notizia molto importante per tutto il nostro territorio- ha osservato Michele Guerra-. Il Comune capoluogo negli ultimi anni ha inteso la promozione culturale e turistica su base territoriale e di area vasta e darà il massimo contributo alle sinergie e ai programmi attorno alla Reggia, che potrà diventare un asset di sviluppo e crescita culturale sempre più forte”.
“Un risultato straordinario che rende la Reggia sempre più un elemento attrattore per tutto il territorio, consolidando un asse fondamentale con il Capoluogo sul piano turistico- ha aggiunto il sindaco di Colorno, Christian Stocchi-. Che il riconoscimento arrivi direttamente da Versailles per Colorno è un motivo di orgoglio e conferma il rilievo della nostra storia e del nostro patrimonio culturale”.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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