Emilia Romagna

Cultura, online il sito “VaiLiscio”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Liscio. Una parola che indica un genere di musica da ballo, noto in tutto il mondo, ma che significa anche comunità e unione, così come varietà e peculiarità, poichè abbraccia la tradizione di una terra e di una comunità, quella degli emiliano-romagnoli, che fa tuttora dell’accoglienza e della convivialità proprie ragioni di vita. Un fenomeno, il Liscio, che si è sviluppato attraverso un molteplice intrecciarsi di processi storici, sociali e culturali, senza che venisse mai tradito un segno distintivo, sin all’origine: lo stare insieme. Proprio partendo da questa peculiarità del Liscio, e cioè l’essere comunità, la Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con gli Enti locali e gli operatori del territorio, ha realizzato “Vai Liscio”, progetto di monitoraggio e valorizzazione di quest’autentica tradizione popolare, a partire dal sito www.vailiscio.it. Obiettivo, favorire la condivisione e la raccolta di notizie, video, fotografie, documenti e curiosità di quest’immenso patrimonio e sostenere ulteriormente la sua candidatura a Patrimonio Immateriale Unesco.
“Il progetto – ha spiegato questa mattina in conferenza stampa l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- nasce dall’esigenza di ricostruire la storia del Liscio, ma ancor più di sottolineare quanto oggi questa tradizione sia viva: non è solo un modo di fare musica o danzare, ma anche di vivere e condividere con calore, allegria, dedizione, ed è – oltretutto – un valore fortemente identitario. Ecco cos’è, in sintesi, ‘Vai Lisciò: un’esortazione e un invito alle comunità locali, anche informali, e alla comunità di emiliano-romagnoli nel mondo, agli studiosi e a tutti gli appassionati a far vivere il Liscio”.
“Vai Liscio” fa parte delle azioni che si stanno adottando per la costruzione del percorso indirizzato a sostenere, presso il ministero della Cultura, la proposta di candidatura del Liscio per la lista del Patrimonio Immateriale dell’Umanità UNESCO.
Come evidenziato nella risoluzione adottata il 1^ marzo 2023 dall’Assemblea legislativa regionale, “le tradizioni locali connesse al fenomeno del ‘lisciò si possono considerare matrici autenticamente popolari di profonde trasformazioni avvenute in Emilia-Romagna”. Il percorso per il riconoscimento dell’importanza del Liscio e della musica “popolare”, e l’attenzione anche internazionale che ne deriverebbe, rappresentano un’opportunità di cui può beneficiare l’intero territorio e un’occasione di crescita, in particolare, per il settore musicale.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Egitto, Patrick Zaki condannato a tre anni di carcere

ROMA (ITALPRESS/MNA) – Patrick Zaki è stato condannato a tre anni di carcere in Egitto. E’ quanto scrive Amnesty Italia su twitter: “Un verdetto scandaloso. Dopo 22 mesi di carcere durissimo e un processo iniziato più di un anno fa, l’immagine di Patrick trascinato via dall’aula del tribunale di Mansura è terrificante. Ora più che mai #FreePatrickZaki”.
-foto Agenzia Fotogramma –
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In Emilia-Romagna progetto di legge per tutelare gli alberi monumentali

BOLOGNA (ITALPRESS) – Veri e propri giganti della natura, testimoni silenziosi di epoche lontane arrivati fino a noi. Esemplari unici per caratteristiche morfologiche come la circonferenza del tronco, l’altezza, lo sviluppo dei rami e della chioma, ma anche la rarità botanica, la particolare collocazione nel paesaggio e il legame con avvenimenti storici e culturali.
La Regione Emilia-Romagna rafforza la tutela degli alberi monumentali regionali e lo fa con un progetto di legge approvato nell’ultima seduta dalla Giunta, che in questo modo aggiorna una precedente legge del 1977, in linea con la disciplina nazionale.
Tra le novità del testo, che ribadisce l’intangibilità di questi esemplari: l’istituzione di un elenco regionale, di una banca-dati georeferenziata, di una Zona di protezione dell’albero (Zpa) di almeno 10 metri di raggio, l’obbligo di recepimento dei vincoli di tutela negli strumenti urbanistici dei Comuni e nei regolamenti degli Enti parco, il rafforzamento delle attività di comunicazione e di informazione.
Il testo porta in capo alla Regione la gestione di questi alberi – compresa l’autorizzazione degli interventi che dovessero essere necessari a tutela della pubblica incolumità – e stanzia un plafond di risorse di quasi 600 mila euro per il triennio 2023-2025. Finanziamenti che serviranno a sostenere, attraverso appositi bandi, gli interventi di cura sia da parte di enti pubblici che di privati cittadini.
Ma non solo: con il nuovo progetto vengono per la prima volta individuati – e tutelati – i boschi vetusti, quei boschi, cioè, che da almeno 40 anni non sono stati oggetto dell’intervento umano e che per questo presentano caratteristiche naturalistiche e di biodiversità di particolare valore.
“Nel 1977 la Regione Emilia-Romagna è stata pioniera nella protezione degli alberi monumentali”, sottolinea l’assessora regionale ai Parchi e forestazione, Barbara Lori. “Oggi confermiamo e rafforziamo – prosegue – la nostra attenzione per questi esemplari che rappresentano un vero e proprio bene comune di grande interesse sul piano ambientale, paesaggistico e storico”.
“Vogliamo dare continuità e regolarità – aggiunge – all’attività di gestione, in linea con le più avanzate conoscenze dell’arboricoltura, una disciplina che in questi anni ha fatto passi da gigante. E vogliamo valorizzare questi esemplari sul piano comunicativo, consapevoli che possono rappresentare anche un importante traino turistico per i territori appenninici. Non meno importante la scelta di definire i criteri per individuare e tutelare sia gli alberi monumentali che i boschi vetusti, anche questi una preziosa risorsa sul piano della biodiversità per l’intera comunità regionale”.
Singoli, in filare o in gruppo. Sono 600 gli alberi monumentali presenti in Emilia-Romagna, di cui 102 sono anche alberi monumentali d’Italia. Ma altri sono in lista di attesa per fare il loro ingresso nell’elenco regionale. Chiunque può, infatti, comunicare alla Regione alberi ritenuti meritevoli di tutela. Non solo Comuni ed Enti territoriali, ma anche privati, associazioni, scuole grazie ad una scheda disponibile on line nella quale indicare, oltre al tipo di pianta e alla sua localizzazione, anche le caratteristiche salienti, allegando la relativa documentazione fotografica.
La ripartizione per provincia vede Bologna con 162 alberi monumentali, Piacenza con 37, Parma con 32, Reggio Emilia con 90, Modena con 108. In provincia di Forlì-Cesena sono 51, in quella di Ravenna 61, mentre nel Riminese e nel Ferrarese sono rispettivamente 36 e 20.
Tantissime le specie rappresentate: platani, pioppi, faggi, gelsi, cedri, cipressi, castagni, tigli, aceri, olmi. E ancora: pini, ippocastani, frassini e tassi. Su tutti svettano però le querce con 360 esemplari complessivi.

– Foto: Ufficio stampa Regione Emilia-Romagna –

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Reggio Emilia città più inclusiva, verde e attrattiva

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dalla realizzazione del nuovo stadio di atletica al Parco Campovolo; dal piano di valorizzazione del centro storico allo sviluppo del Parco innovazione alle ex Officine Meccaniche Reggiane. Ancora: gli interventi per la valorizzazione della Reggia Ducale di Rivalta, i Laboratori aperti delle Comunità digitali e il rafforzamento dei servizi ai cittadini. Reggio Emilia città più inclusiva, sostenibile e attrattiva, grazie ai nove progetti dell’Agenda trasformativa urbana per lo sviluppo sostenibile (Atuss), presentati oggi nella Sala del Tricolore del Comune dal sindaco Luca Vecchi e dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Finanziati con 8 milioni e 470 mila euro, assegnati dalla Regione attraverso il Fondo europeo per lo sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo Plus: risorse che considerando il cofinanziamento locale creano investimenti complessivi per oltre 17,5 milioni di euro.
Quella di Reggio Emilia è una delle 14 Atuss al via in Emilia-Romagna, dopo l’approvazione della Giunta regionale, per un investimento totale di oltre 164 milioni di euro, di cui 114,5 milioni di euro Fesr e Fse+. In questi mesi la presentazione sul territorio. Prima della odierna tappa reggiana, quelle di Piacenza, Parma, Modena, Unione Terre d’Argine, Circondario Imolese e Rimini.
“Prosegue l’impegno della Regione a fianco degli Enti locali, per valorizzare le vocazioni dei singoli territori e generare sviluppo sostenibile attraverso una programmazione condivisa- ha detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini -. Oggi qui a Reggio Emilia presentiamo progetti che puntano a rafforzare la dotazione e la prossimità dei servizi per i cittadini, spingendo sulla transizione ecologica e digitale. Obiettivi pienamente coerenti con quelli condivisi dalla Regione insieme all’intero sistema regionale nel Patto per il lavoro e il Clima. E la conferma di un percorso per costruire insieme un futuro di qualità, più inclusivo per tutti i cittadini, in grado di generare sviluppo, crescita e di rafforzare la coesione sociale”.
“L’Agenda di trasformazione urbana, sostenuta con Fondi europei erogati dalla Regione Emilia-Romagna per un valore di 8.470.000 euro quali finanziamenti a 9 interventi di eccezionale rilievo, consentirà un ulteriore importante impulso al processo di rigenerazione urbana sviluppato in questi anni per rendere Reggio Emilia più sostenibile e vivibile- dichiara il sindaco Vecchi-. Il Parco Innovazione e il Centro storico, il Parco Campovolo con le nuove dotazioni sportive e il Parco della Reggia di Rivalta con vocazioni e capacità attrattiva di rilevo internazionale, i Chiostri di San Pietro e il sistema dei Musei Civici, i servizi ai cittadini nella dimensione della Città dei 15 minuti sono fra i progetti strategici ora destinatari di nuove risorse, complessivamente 17,5 milioni, che accompagneranno il processo di transizione ambientale e digitale. Questa nuova azione, che si genera grazie alla cura e alle sinergie della Regione con le città e i territori, amplia le risorse per investimenti che a Reggio Emilia hanno avuto al centro negli anni più recenti l’economia della conoscenza, la ricerca, la cultura e soprattutto l’idea di una città più innovativa, inclusiva e sostenibile”.
“Estendere la città dei 15 minuti” è il progetto per realizzare servizi multilivello, integrati e sinergici per l’inclusione sociale, la fruizione universale, la promozione del capitale umano. “Quartieri collaborativi” punta alla diffusione delle tecnologie e delle competenze digitali, per promuovere la giustizia sociale e la cittadinanza digitale. Due i progetti per “Rafforzare l’attrattività del centro storico”, con il potenziamento delle funzioni e dei servizi del laboratorio urbano presso i Chiostri di San Pietro e del sistema museale cittadino.
Ancora due quelli che riguardano il “Parco Innovazione” presso la sede delle ex Officine Meccaniche Reggiane, con la realizzazione della rambla tratto nord e tratto sud. E quelli per specializzare il “Parco Campovolo”: uno prevede la realizzazione nuovo Stadio dell’atletica e l’altro l’incremento delle dotazioni ecologiche ambientali. Un ultimo progetto riguarda il “Parco Reggia di Rivalta”, anche in questo caso con il rafforzamento dei servizi per l’integrazione sociale e la promozione del capitale umano.
Uno nuovo strumento per raggiungere gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nell’ambito della programmazione dei Fondi europei 2021-2027. Le 14 Agende trasformative urbane per lo sviluppo sostenibile interessano, oltre a Reggio Emilia: Piacenza, Parma, Modena, Bologna, Ferrara, Forlì, Ravenna, Rimini, Cesena (con Mercato Saraceno, Montiano e Sarsina), il Nuovo Circondario Imolese, e le Unioni Bassa Romagna, Romagna Fantina e Terre d’Argine. Sono 109 le proposte presentate da Comuni e Unioni: 14 riguardano le comunità digitali, 25 le infrastrutture verdi e l’energia rinnovabile, 52 la rigenerazione urbana, i percorsi cicloturistici, la cultura, 18 l’inclusione sociale e l’orientamento dei giovani. Mentre sono in arrivo le Strategie territoriali integrate per le aree montane e interne (Stami). Rivolte ai territori più fragili e periferici – Appennino e aree interne tra cui il Basso Ferrarese – puntano a superare i divari territoriali e possono contare su fondi europei e finanziamenti nazionali di per circa 88 milioni di euro.

foto: ufficio stampa Emilia Romagna

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E.Romagna virtuosa, la Corte dei Conti promuove la Regione

BOLOGNA (ITALPRESS) – I conti tornano. La Regione Emilia-Romagna ha chiuso il bilancio 2022 con un saldo di competenza positivo, tra entrate e uscite, di 107 milioni di euro, risultato raggiunto grazie ad un attento monitoraggio della spesa durante l’intero esercizio finanziario. Con il pieno rispetto dei vincoli di finanza pubblica e del pareggio di bilancio e senza far ricorso a nuovo indebitamento, che anzi si conferma in costante flessione: -28,6 milioni di euro rispetto al 2020, attestandosi a 439 milioni di euro, e -260 milioni dal 2015 (-42,6%). Per uno dei livelli di debito pro-capite più basso tra le Regioni italiane.
Sono solo alcuni degli elementi che si ricavano dal giudizio di parifica sul Rendiconto 2022 della Regione Emilia-Romagna, concesso oggi dalla Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo dell’Emilia-Romagna, che sancisce così la regolarità del bilancio e l’efficacia della gestione.
L’udienza pubblica che ha visto la Magistratura contabile promuovere i conti regionali, la prima presieduta dal presidente della Sezione regionale di controllo, Marcovalerio Pozzato, si è tenuta questa mattina a Bologna in Prefettura, nella Sala della Guardia di Palazzo Caprara Montpensier. Il presidente Pozzato già in premessa della sua relazione ha sottolineato come il confronto sia avvenuto “nel contesto del rendiconto di una Regione che si pone senz’altro all’avanguardia sul piano nazionale”, e “la correttezza e virtuosità dei conti”, ricordando però la prossimità temporale con “il tragico evento dell’alluvione che ha profondamente scosso e danneggiato tante parti dell’Emilia-Romagna. Voglio quindi ricordare, anzitutto, le vittime delle inondazioni che hanno flagellato la regione”. A svolgere la requisitoria è poi stato il Procuratore regionale, Alberto Mingarelli, alla presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano, in rappresentanza del presidente Stefano Bonaccini. Le altre relazioni sono state svolte dai magistrati Alberto Rigoni, Elisa Borelli, Tiziano Tessaro, Marco Scognamiglio, Ilaria Pais-Greco, Antonino Carlo e Massimo Galiero.
“Voglio innanzitutto ringraziare la Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti per il confronto e la collaborazione costanti, pur nella assoluta autonomia della parti- sottolinea l’assessore Calvano-. La parifica accordata evidenzia il buon risultato della gestione finanziaria e di bilancio della nostra Regione. Un ottimo risultato di esercizio, pur una situazione di forte contrazione della spesa pubblica nel Paese. La riduzione dei tempi di pagamento, quella del debito, l’alleggerimento della fiscalità regionale, nonchè l’elevata capacità di utilizzo dei fondi programmati sono solo alcuni degli elementi evidenziati”. “Un bilancio in ordine- prosegue- che ci consente di rispondere a nuove emergenze, a partire dall’alluvione che ha colpito gran parte dell’Emilia-Romagna. Servono infatti risorse nazionali certe per la ricostruzione e il 100% di indennizzi a cittadini e imprese, di fronte a una stima di quasi 9 miliardi di danni, ma la Regione è pronta a fare la sua parte. Lo dimostra anche l’assestamento di bilancio 2023 che stiamo discutendo in questi giorni in Assemblea legislativa: una manovra da 125 milioni di euro per i nuovi bisogni sociali, proseguendo politiche di sostegno allo sviluppo per lavoro, aziende e comunità locali”.
L’anno preso in esame dalla Magistratura contabile, il 2022, è il terzo della legislatura e della Giunta regionale, insediatasi nel febbraio 2020, alla vigilia della pandemia mondiale. Proprio la gestione del Covid, l’azione di cura, contrasto e prevenzione, fino alla campagna vaccinale, ha continuato ad avere ripercussioni sul ‘bilancio sanitariò. “I conti della sanità dell’Emilia-Romagna chiudono il 2022 in equilibrio proprio grazie al bilancio sano della Regione, che ci ha permesso ancora una volta di far fronte con fondi regionali ai mancati trasferimenti nazionali per la copertura dei costi Covid e gli aumenti delle bollette energetiche, che hanno colpito duramente anche ospedali e strutture sanitarie. Se a evidenziare questa contraddizione è non solo uno dei sistemi sanitari regionali più avanzati, ma anche una delle Regioni più solide sul piano finanziario e tra le meno indebitate, varrebbe la pena prendere sul serio la necessità di investire di più sul Servizio sanitario nazionale- afferma Calvano- come richiesto da tutte le Regioni, indipendentemente dal colore politico. Esigenza, peraltro, manifestata già in passato dalla stessa Corte dei Conti, che facciamo nostra”.
Rispetto alla gestione del bilancio, scorrendo la relazione della Sezione regionale di controllo, un ulteriore profilo di efficacia viene sancito dal rispetto dei vincoli di contenimento della spesa regionale relativamente a voci come spese di rappresentanza, missioni, locazioni passive, noleggio autovetture e incarichi di consulenza.
La solidità del bilancio regionale è resa evidente anche dall’ammontare complessivo delle risorse accantonate, pari a quasi 595,5 milioni di euro; dai fondi utilizzati per la gestione corrente e in conto capitale, a partire dal pagamento dei fornitori nei tempi previsti. Bene, infatti, l’indice di tempestività dei pagamenti delle fatture per transazioni commerciali. La Corte attesta non solo il rispetto medio dei tempi previsti ma anche un ulteriore miglioramento dei risultati già conseguiti: 14,2 giorni rispetto ai 30 massimi fissati per legge.
Il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica ha comportato per le Regioni anche l’impegno a realizzare maggiori investimenti, rispetto al 2020, di oltre 87,8 milioni di euro. Obiettivi raggiunto dalla Regione Emilia-Romagna.
Elevata capacità gestionale evidenziata anche dagli indicatori di “performance” finanziaria che rilevano un alto grado di realizzazione delle entrate (oltre 90%) e delle spese previste (oltre 81%). Il risultato di amministrazione evidenzia un avanzo di oltre 1.055,2 milioni di euro, come noto, tutti a destinazione vincolata. Per quanto riguarda la gestione del personale è stato completato il processo di riordino degli organici regionali.

foto: ufficio stampa regione Emilia Romagna

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La riviera romagnola è adesso tutta balneabile

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna, tutta la Riviera è balneabile: sono rientrati nella norma – lo confermano gli esiti dei campionamenti effettuati da Arpae, disponibili da oggi – anche i soli 3 punti spiaggia che martedì erano risultati sopra i valori soglia per la presenza di enterococchi. Rientrate quindi nei parametri di conformità le acque del Canale Tagliata Nord, nel comune di Cesenatico (FC), e i due punti a Marina Romea (100 metri Nord e 100 metri Sud foce Lamone), nel comune di Ravenna.
Per questi tratti di mare verranno dunque revocate dai sindaci le ordinanze di non balneabilità.

Foto: Agenzia Fotogramma

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L’Emilia-Romagna potenzia il servizio di elisoccorso

BOLOGNA (ITALPRESS) – Nuove soluzioni tecnologiche, maggiori capacità di manovra, estensione dell’operatività e investimenti sulla formazione del personale. Il servizio di elisoccorso dell’Emilia-Romagna diventa sempre più innovativo, pronto a intervenire anche nelle situazioni più difficili e ad offrire soccorso tempestivo h24, soprattutto in estate.
E’ partito a inizio luglio il nuovo modello operativo voluto dalla Regione nell’ambito del piano di riforma del sistema di emergenza urgenza, che ha nel rafforzamento del 118 uno dei suoi punti di forza. Con un’esperienza trentennale che ha visto nascere questo servizio proprio in Emilia-Romagna, ora la struttura fa un altro passo avanti in termini di innovazione e qualità, per affrontare, anche alla luce dell’esperienza della pandemia, le esigenze della popolazione in termini di emergenza ed urgenza pre-ospedaliera.
Confermata la presenza di almeno un elicottero sempre operativo nelle 24 ore (con base all’ospedale Maggiore di Bologna), dotato di sistemi di visione notturna (operazioni NVIS) in grado di raggiungere anche di notte siti non appositamente preparati; introdotta, presso le due basi di Parma e Ravenna, un’estensione dell’arco temporale di operatività, che soprattutto nel periodo estivo, quando si registrano sistematicamente i picchi di richieste di intervento, consentirà di disporre del servizio dalle prime luci dell’alba fino al tramonto. Non solo, perchè raddoppiano – passando da uno a due (Pavullo nel Frignano e Ravenna) sui quattro operativi in Emilia-Romagna – gli elicotteri dotati di sistema di verricello di soccorso, che assicura la possibilità di rilasciare il team sanitario e di recuperare gli infortunati anche in luoghi impervi, dove non è possibile l’atterraggio del mezzo (operazioni HHO).
– foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Meeting di Rimini 2023, Mattarella sarà alla giornata conclusiva

ROMA (ITALPRESS) – Il Meeting di Rimini, giunto quest’anno alla sua 44ma edizione, si terrà dal 20 al 25 agosto nella Fiera di Rimini. Con il titolo “L’esistenza umana è un’amicizia inesauribile”, la manifestazione sarà ricca di tavole rotonde, mostre, spettacoli e iniziative culturali, e verrà anche trasmessa in diretta su più canali digitali e in più lingue.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha confermato la sua presenza nella giornata conclusiva, venerdì 25 agosto.
“Il partenariato tra il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e il Meeting di Rimini si rafforza ogni anno di più”, ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Antonio Tajani. “Il Meeting rappresenta un’occasione unica per raccontare l’impegno dell’Italia a sostegno dell’articolata strategia di diplomazia della crescita che ho voluto al centro dell’azione del Ministero degli Esteri. Una strategia che vede l’Italia sempre più protagonista nel mondo e attrice di pace, stabilità e sviluppo. Al Meeting illustreremo – attraverso un grande spazio espositivo – quanto realizza la Cooperazione italiana, con i suoi partner nazionali, europei ed internazionali, per affrontare le grandi sfide globali del nostro tempo, parlando in primo luogo alle nuove generazioni”.
“Vogliamo mettere al centro dell’attenzione l’amicizia, i rapporti buoni e creativi, le relazioni positive e costruttive”, ha spiegato il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz. “Siamo convinti che questa attenzione sia urgente in un mondo segnato da individualismo e solitudine esistenziale e con una situazione geopolitica caratterizzata da vecchi e nuovi conflitti, da guerre atroci anche al centro del nostro continente”. “Un tema principale del Meeting”, prosegue Scholz, “sarà il lavoro, in modo particolare il lavoro come fattore decisivo di integrazione degli immigrati”.
Ogni giornata del Meeting sarà arricchita dal contributo di personalità di primo piano dal mondo istituzionale, culturale, accademico e imprenditoriale, nonchè esponenti della Chiesa e di fedi e culture diverse. La relazione sul tema del Meeting sarà tenuta lunedì 21 agosto da monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo metropolita di Cagliari e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana. Tra le presenze istituzionali anche la presidente della Corte costituzionale Silvana Sciarra e il presidente della Cei cardinale Matteo Maria Zuppi, che racconterà l’impegno di papa Francesco e della Santa Sede per l’amicizia sociale, la pace e la fratellanza fra i popoli.
Importanti come sempre le cifre della manifestazione. In Fiera a Rimini verrà allestita una superficie di circa 140mila metri quadrati, che ospiterà un centinaio di convegni con circa 400 relatori italiani e internazionali, 16 saranno le mostre così come gli spettacoli, molti dei quali si terranno nel cittadino Teatro Galli. Verranno ampliati rispetto al 2022 gli spazi per bambini e ragazzi e per lo sport. Il Villaggio Ragazzi, che si estenderà su una superficie di 3.700 mq, ha un programma fittissimo che comprende mostre, incontri, spettacoli e laboratori con oltre un centinaio di eventi. Quasi 5.000 invece i mq riservati allo sport, con la collaborazione storica del Centro Sportivo italiano e in più quella inedita del Derthona Basket, che sarà presente con i suoi campioni. In crescita anche il numero dei volontari che supererà quota 3.000, il 58 per cento dei quali di età inferiore ai 30 anni.
Sono 140 circa le aziende partner del Meeting 2023: ricordiamo i main partner Intesa Sanpaolo, Tim e Cattolica Assicurazioni (Gruppo Generali), gli official partner Eni, Ferrovie dello Stato Italiane, Invitalia, Engineering, Confagricoltura, isybank, Fondazione Ania, Automobile Club d’Italia, Autostrade per l’Italia, Enel, il mobility partner Toyota e il communication partner Comin&Partners.
Anche da parte delle istituzioni c’è grande attenzione: il Ministero per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale gestirà come ormai tradizione un padiglione intero, dedicato al tema “Le Strade dell’Amicizia”, mentre il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica allestirà una piazza alberata nel padiglione A1. Molto rilevante la presenza anche delle Regioni italiane, circa una dozzina quelle che quest’anno hanno scelto il Meeting per promuovere le loro attività istituzionali, soprattutto nei settori del turismo, dell’enogastronomia, dell’ambiente e dell’energia.
Oggi, durante la presentazione ufficiale del programma, all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede, dopo i saluti introduttivi dell’ambasciatore Francesco Di Nitto e gli interventi di Bernhard Scholz e Maria Tripodi, sono intervenuti Sabino Cassese, giudice emerito della Corte costituzionale e professore di Global Governance alla School of Government della Luiss, e Micol Forti, curatrice della Collezione di Arte moderna e contemporanea dei Musei Vaticani.
Nel suo intervento Sabino Cassese ha caratterizzato il servizio sanitario nazionale e il sistema scolastico nazionale come “irradiazione di un rapporto amicale in una cerchia più ampia, quella nazionale” e ha parlato dei circa duemila sistemi regolatori globali come “forma di solidarietà amicale più vasta di dimensione universale”, sottolineando che “per il futuro lascia ben sperare la circostanza che la partecipazione sociale attiva degli italiani sia tre volte più ampia della partecipazione politica attiva”.
“La centralità del ruolo dell’arte e della cultura nella nostra società è lo stimolo alla ricerca del bello e del vero”, ha ricordato nel suo intervento Micol Forti, “l’invito a mettere in discussione le nostre certezze, a non sedersi, a non accontentarsi. Nulla è scontato, tutto è rischioso, ma è solo così che la cultura mantiene vivi umanità e mistero, bellezza e senso del sacro”.

– foto ufficio stampa Meeting di Rimini –

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