Emilia Romagna

Alluvione, Von der Leyen con Meloni in E.Romagna “Europa è con voi”

BOLOGNA (ITALPRESS) – “L’Europa è con voi”. Lo ha assicurato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in occasione della visita in Emilia-Romagna duramente colpita dall’alluvione, che ha parlato di una “tragedia che ha spezzato il cuore”. Ad accogliere von der Leyen, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che dopo un sorvolo in elicottero sulle aree alluvionate, ha ricordato come nei primi giorni del disastro la presidente della Commissione “da subito abbia mostrato la sua attenzione e solidarietà, come hanno fatto gli altri leader – ha spiegato -, è stato attivato il meccanismo europeo di Protezione Civile e hanno già offerto la loro disponibilità 9 Stati membri. Ci sono già molti segnali concreti di solidarietà dal punto di vista europeo. La presenza di von der Leyen è un segnale di disponibilità più che formale, concreto. Il sostegno della Commissione e dell’Unione può essere in questa fase molto importante, nelle prossime settimane con una stima complessiva dei danni faremo la richiesta per l’attivazione del Fondo di solidarietà. Avremo bisogno di un occhio di riguardo per questa Regione anche per altri programmi e fondi”.
La premier, per la seconda volta in Emilia-Romagna dopo l’alluvione, ha poi raccontato: “La cosa che mi ha colpito di più è stata la reazione della gente. Qui troverai un popolo molto orgoglioso che si è già rimboccato le maniche e già sta ricostruendo, un popolo che non si rassegna. Questo mette tutti noi nella responsabilità di fare di tutto per essere all’altezza”.
Meloni, inoltre, ha sottolineato come nello scorso Cdm che ha dato il via libera al Decreto Alluvione stanziando oltre 2 miliardi per l’emergenza, il governo abbia dato “un segnale di un impegno molto significativo” ma non sufficiente. “Ci sarà una seconda fase dove con una definizione precisa dello stato delle cose e dei danni e poi, con l’ausilio di tutti, tireremo fuori le altre, immagino significative, risorse per tornare alla normalità”. Infine, la questione che sta tenendo banco nelle ultime ore: la nomina del Commissario. “Sono molto colpita dal fatto che questo sia il dibattito che interessa tutti mentre ancora si stanno celebrando i funerali delle persone. Quando arriveranno i tempi della ricostruzione ci occuperemo del Commissario. Oggi il mio principale problema non è chi spende i soldi ma trovarli”, ha concluso Meloni prima di rientrare a Roma per una nuova riunione del Consiglio dei ministri, che dovrà prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo.
“E’ stato duro, mi ha spezzato il cuore vedere le inondazioni e il fango. Ci sono cicatrici profonde lasciate dalle valanghe, dai crolli e dagli smottamenti. E’ stato molto utile per rendermi conto dell’entità della devastazione. Dal punto di vista economico – ha detto von der Leyen – questa è una Regione molto importante, questo mi ha spezzato ancora di più il cuore. Sono qui per mandare un messaggio molto importante: l’Europa è con voi”. La presidente della Commissione europea ha ricordato l’attivazione del meccanismo della Protezione Civile con molte persone che sono già venute qui per operare, “è un ottimo esempio di solidarietà europea. Sono rimasta molto colpita dai volontari venuti da molte parti d’Italia che voi chiamate ‘angeli del fangò”. Per von der Leyen, infine, “è’ urgente far partire il meccanismo del Fondo di solidarietà, ma ci sono regole molto importanti da rispettare, c’è un primo pagamento e poi serve la stima dei danni per avere in maniera chiara il contributo che serve. Questo accadrà nel giro di 3 mesi”. Daremo “tutto l’aiuto possibile. Voglio menzionare che può anche essere utilizzato il Fondo di Coesione. Nell’ambito di Next Generation Eu sono stanziati 6 miliardi di euro per la prevenzione di eventi come questo. Adotteremo un approccio graduale e lavoreremo bene insieme”, ha concluso.

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Alluvione, oltre 7 miliardi di danni, oggi Meloni e Von der Leyen in Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Oltre 7 miliardi di euro di danni, stando a una prima stima ufficiosa delle parti sociali, 15 morti, quasi 40mila sfollati, 23 fiumi esondati contemporaneamente, oltre 280 frane, di cui 120 particolarmente importanti, più di 100 comuni coinvolti, quasi 5mila uomini della protezione civile impegnati giorno e notte ad assistere la popolazione. E attività mai tentate prima come quella di “invertire” le acque del Cer, il Canale emiliano romagnolo, per portarle nel Po al fine di salvare la città di Ravenna dall’allagamento. Causa inondazioni e frane, risultano totalmente chiuse 544 strade tra comunali e provinciali. Temporaneamente chiusi anche alcuni tratti delle linee ferroviarie che collegano la Romagna a Bologna. Sono i numeri della seconda ondata dell’alluvione riportati dalla regione Emilia-Romagna. “Un nuovo terremoto” come il presidente della Regione Stefano Bonaccini l’ha definito paragonando i danni dell’acqua a quelli del terremoto che, proprio nel maggio del 2012, colpì il cuore dell’Emilia tra Reggio, Modena, Bologna e Ferrara. Questa volta l’epicentro è stata la Romagna, ma i danni si sono visti fino a Bologna e nella Bassa ferrarese, hanno lambito Modena i cui ponti hanno retto, ma dove la paura è stata tanta. Il bilancio dell’alluvione è stato fatto nel corso dell’Assemblea legislativa regionale che si è aperta con un minuto di silenzio per ricordare le vittime.
“L’evento – ha sottolineato la vice presidente e assessora alla Protezione civile Irene Priolo – ha avuto un impatto e una devastazione estremi e gli sforzi per tornare alla normalità comportano una gestione difficilissima, per la quale si stanno facendo tutti gli sforzi possibili. Quando è stata dichiarata l’allerta rossa il quadro si presentava drammatico vista la fragilità del territorio già compromesso dagli eventi del 2 e 3 maggio quando sono scesi 200 millimetri di acqua. Dal 15 a al 20 maggio il livello è aumentato a 500 millimetri. Dalla zona del Santerno al ravennate sono scesi 350 milioni di metri cubiti acqua su una superficie 800 chilometri quadrati. Questo per dare la misura di un evento di portata epocale per il quale abbiamo già attivato interventi, perchè l’obiettivo è tornare al più presto alla normalità: che le persone possano tornare nelle loro case e le aziende possano riprendere le loro attività”.
“Per questo – ha aggiunto Priolo – abbiamo bisogno che il governo adotti un decreto speciale per la ricostruzione e per far sì che la Regione possa adottare provvedimenti rapidi per il risarcimento danni. Dopo lo stanziamento di 2 miliardi per le imprese e per il sollievo fiscale occorrerà un intervento speciale per la montagna dove la sistemazione delle frane comporterà tempi più lunghi”. Infine, la vicepresidente ha richiamato alla coesione: “Ci sapremo rialzare come abbiamo sempre fatto e non ci fermeremo finchè i cittadini non saranno tornati nelle loro case e le imprese potranno ripartire. Ma per raggiungere questo obiettivo dobbiamo lavorare insieme”.
Oggi il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, visiteranno le zone colpite dall’alluvione. Alle 16.30, presso il Terminal Aviazione Generale dell’Aeroporto di Bologna, è previsto un punto stampa congiunto.

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Musumeci “La messa in sicurezza del territorio sia una priorità”

ROMA (ITALPRESS) – “E’ chiaro che questa ulteriore tragedia calamitosa debba porre ciascuno di noi di fronte a una scelta ineludibile: fare della messa in sicurezza del territorio nazionale, non una, ma la priorità nell’agenda politica e di governo di questo esecutivo e di tutte le articolazioni dello Stato. Mettere in sicurezza il territorio significa tutelare il diritto alla vita di ciascuno di noi, che prima di essere un diritto costituzionale è un diritto fisiologico”. Così il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, nel corso dell’informativa urgente alla Camera sull’alluvione in Emilia-Romagna.
“Dal 1968 ad oggi l’Italia ha perso in eventi calamitosi oltre cinquemila suoi cittadini, ha speso circa 165 miliardi di euro per la ricostruzione nei vari eventi. Nella sacralità di quest’Aula non ho difficolta a ribadire una mia ferma convinzione – prosegue -: la nostra è una nazione propensa più a ricostruire che a prevenire. Alcuni eventi non possono essere evitati ma si possono e si devono diminuire i loro effetti, lo si deve fare attraverso una seria prevenzione all’interno di un piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria che finora è mancata. In questa direzione sta lavorando il governo”.
Si è trattato di “fenomeni intensi e diffusi in un’ampia area, tali eventi possono essere catalogati come eccezionali non tanto per il periodo in esame, ma possono essere considerati eccezionali per la loro intensità e soprattutto per la loro ripetizione nell’arco di pochi giorni – spiega Musumeci -. L’evento è stato correttamente previsto e per questa ragione era stata emessa l’allerta rossa, si era già pronti ad agire e molte azioni sono state preventivamente messe in atto”.

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Maltempo, Meloni “Con il decreto stanziamo 2 miliardi per l’emergenza”

ROMA (ITALPRESS) – “Lo stanziamento complessivo è di oltre 2 miliardi di euro per le zone colpite”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato il decreto sull’emergenza maltempo.
“Questo decreto prevede la sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti contributivi fino al 31 agosto, con la ripresa dei pagamenti al 20 novembre. Il differimento dei mutui nei confronti di CdP, inoltre, sulle utenze è già stata deliberata la sospensione del pagamento da parte di Arera ma c’è una norma che la rafforza; sui mutui non serve una norma perchè fa fede il protocollo d’intesa tra governo e Abi”, spiega Meloni.
“Ancora non siamo in grado di quantificare tutte le necessità e i danni, ma in passato interventi di emergenza e urgenza di 2 miliardi non si erano ancora visti”, sottolinea il premier.
“Il ministero dell’Agricoltura ha stanziato 100 milioni di euro per interventi di indennizzo a favore delle aziende agricole e ulteriori 75 milioni a valere sul fondo innovazione, ovvero per l’acquisto di macchinari”, spiega Meloni, che cita anche un altro provvedimento: “Il ministro della Cultura Sangiuliano prevede l’aumento temporaneo di 1 euro per i biglietti d’ingresso nei musei, utilizzando i proventi che arriveranno da questa misura per mettere in sicurezza i beni culturali che sono stati danneggiati dall’alluvione”.
“Questo è un primo passo importante e vi ringraziamo, abbiamo davanti una strada che non sarà breve ma che vogliamo riuscire insieme a realizzare. L’Emilia era spezzata ed era in ginocchio, siamo riusciti a ripartire e ci siamo rialzati, siamo sicuri che faremo così anche per la Romagna, ma questo sarà possibile solo con un lavoro corale”, spiega il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in occasione dell’incontro con il presidente del Consiglio. “Ci sarà il tema della ricostruzione, prendiamoci il tempo che serve, questo è un primo decreto e ne servirà uno vero e proprio per la ricostruzione. Noi abbiamo bisogno di norme e procedure speditive, di semplificazione per garantire una capacità di intervento adeguata al bisogno di una ricostruzione che vada fatta bene, nel pieno rispetto della legalità ma anche della rapidità”, aggiunge, annunciando inoltre che giovedì la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen visiterà le zone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna.

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Maltempo, riaprono tutte le corsie delle autostrade in Emilia Romagna

ROMA (ITALPRESS) – Nelle prime ore della mattina sono tornate pienamente percorribili tutte le corsie dei 200 chilometri della rete gestita da Autostrade per l’Italia in Emilia Romagna, colpiti dalle alluvioni dovute all’emergenza maltempo. Un corteo di auto ha riaperto al traffico all’alba di oggi anche le tre corsie della A14 tra Faenza e Forlì, grazie all’imponente piano di attività portato avanti ininterrottamente dalle squadre di Autostrade per l’Italia.
“Sin dalla prima allerta meteo – si legge in una nota di Aspi -la società ha provveduto a organizzarsi in una task force pronta ad intervenire: un dispiegamento di oltre 600 uomini a supporto del presidio bolognese, maestranze provenienti dalle Direzioni di Tronco di Bologna, Milano, Firenze e Pescara di ASPI, della società controllata Amplia, nonchè degli appaltatori e circa 160 mezzi impiegati nelle attività di ripristino eseguite in orario notturno (tra cui 120 camion, 5 escavatori, 3 impianti di conglomerato bituminoso disponibili h24, 2 autobotti e 2 camion gru)”.
Il piano di lavori ha previsto in una prima fase di ricognizione la mappatura delle interferenze idriche e le attività di ispezione sull’infrastruttura. Poi grazie alle squadre di Amplia, società di costruzioni del Gruppo, sono state avviate in continuità – alternando interventi in orario diurno e programmando i cantieri più impattanti in notturna – le opere per la riqualifica di circa 3mila metri di barriera new jersey spartitraffico e di 10 km di barriera laterale, il ripristino di 50mila mq di pavimentazione, di 30km di recinzioni, delle barriere fonoassorbenti situate al km 72 sud della A14, oltre agli impianti di stazione di Forlì. Sono previste per i prossimi giorni attività a completamento del piano che verranno portate avanti senza generare impatti sulla viabilità.
L’ondata di maltempo che ha colpito il territorio a partire dal 16 maggio, ha comportato una serie di eventi che hanno interessato complessivamente 200 chilometri della rete gestita da Autostrade per l’Italia: sono 11 i fiumi esondati (Foglia, Gaiana, Bevano, Savio, Senio, Lamone, Ronco, Sillaro, Santerno, Montone, Savena) che hanno interferito con la A14, provocando allagamenti e danni ingenti. “Nonostante questo, la rete Aspi ha potuto garantire, anche nei momenti più critici, il passaggio dei mezzi di soccorso, contando nei tre giorni di massima emergenza meteo, oltre 600mila transiti nel tratto di A14 tra Bologna e Ancona – prosegue la nota -. Inoltre, sono stati 70 i soccorsi meccanici effettuati per il recupero di veicoli leggeri/pesanti nella zona tra Imola e Cesena nelle giornate di mercoledì 17 e giovedì 18. Il Gruppo Aspi resta inoltre a disposizione del territorio per gli interventi a supporto delle comunità”.

– foto ufficio stampa Autostrade per l’Italia –

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Alluvione in Emilia Romagna, 23 mila gli sfollati

BOLOGNA (ITALPRESS) – Cala di oltre 3.200, come rende noto la Regione Emilia Romagna, il numero delle persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione: alle ore 12 di oggi sono 23.081, la maggior parte, 16.445, nel ravennate, poi 4.462 in provincia di Forlì-Cesena e 2.174 nel bolognese. Gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo; 1.596 (di cui 1.032 nel ravennate, 344 nel bolognese, 214 nel forlivese-cesenate e 6 nel riminese) sono accolti in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre; le altre hanno trovato sistemazioni alternative (seconde case, amici e parenti). Restano 43 i Comuni coinvolti dagli allagamenti e, sul versante del dissesto idrogeologico, risultano attive almeno un migliaio di frane, di cui circa 305 più significative concentrate in 54 comuni.
Continuano nel frattempo le operazioni di monitoraggio con squadre di rilevatori per aggiornare ulteriormente la mappatura, anche con i droni laddove le strade non sono più percorribili. Intanto, è confermata anche per domani l’allerta rossa, ma in un’area inferiore rispetto a oggi, per criticità idraulica su bassa collina, pianura e costa romagnola. Allerta arancione per criticità idrogeologica nelle aree collinari della Romagna e dell’appennino bolognese, dove persistono condizioni favorevoli allo sviluppo e all’evoluzione di frane già attivatesi nei giorni scorsi. Per la giornata di domani non sono previste piogge nè innalzamenti dei livelli idrometrici, che si stanno lentamente abbassando. Tuttavia, rimane alta l’attenzione per la difficoltà di smaltimento delle acque esondate dai corsi d’acqua e che gravano sul reticolo secondario e di bonifica.
Per quanto riguarda la viabilità, restano 622 le strade chiuse, di cui 225 chiuse parzialmente e 397 totalmente. Complessivamente 236 a Bologna, 201 in provincia di Forlì-Cesena, 139 nella provincia di Ravenna e 46 nel riminese. Sono invece 1.629 i volontari al lavoro in questo momento in Emilia-Romagna. Di questi 343 sono volontari dell’Emilia-Romagna, 419 appartengono alle organizzazioni nazionali di volontariato e 867 alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Umbria. A queste si stanno aggiungendo i volontari attivati, per il tramite del Dipartimento nazionale di Protezione civile, dal Meccanismo europeo di mobilitazione. Già arrivato un primo contingente di 25 componenti provenienti dalla Slovacchia e in questo momento diretti nel ravennate. Tutte le persone che vogliano dare un aiuto fattivo nelle aree colpite dal maltempo debbono rivolgersi ai comuni per poter organizzare al meglio le attività.

– foto Agenziafotogramma.it –

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Cdp, da enti locali E.Romagna richieste rinegoziazione oltre 1.000 mutui

ROMA (ITALPRESS) – Circa 40 Enti Locali dell’Emilia-Romagna hanno scelto di rinegoziare più di 1.000 mutui per un debito residuo complessivo di oltre 140 milioni, liberando risorse per più di 10 milioni. E’ il risultato raggiunto nella Regione dal piano di rinegoziazione dei mutui di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) con Comuni, Province e Città Metropolitane, avviato a inizio aprile per sostenere gli Enti Locali, liberando fondi che potranno essere immediatamente utilizzati sul territorio con interventi mirati a favore della popolazione.
Si tratta della più estesa operazione di rinegoziazione dei mutui realizzata negli ultimi anni da CDP, insieme a quella attivata nel 2020 per far fronte all’emergenza epidemiologica da Covid-19. L’iniziativa ha consentito di rinegoziare oltre 30.000 prestiti per un debito residuo totale di circa 7,3 miliardi (il 30% del totale rinegoziabile) e di liberare così fino a circa 320 milioni di risorse nel periodo 2023-2024 da utilizzare, tra l’altro, per far fronte alle esigenze finanziarie determinate dal difficile contesto di aumento dei costi energetici e delle materie prime.
La misura, che per la prima volta ha previsto un processo di adesione interamente digitale, ha interessato in maniera capillare tutto il territorio nazionale, coinvolgendo oltre 800 Enti: in particolare al Nord hanno aderito oltre 200 Enti, al Sud e nelle Isole più di 400 e al Centro circa 150.
“La rinegoziazione dei mutui rappresenta uno strumento che CDP mette a disposizione degli Enti per sostenerli ai fini dello sviluppo del territorio nelle fasi di complessità e criticità. Con questa operazione gli Enti Locali potranno liberare, nel periodo 2023-2024, risorse pari a 320 milioni da impiegare fin da subito. In un momento di particolare incertezza legata all’attuale contesto macro-economico e geopolitico, Cassa Depositi e Prestiti è al fianco degli amministratori locali, per rispondere efficacemente alle istanze delle comunità e ai bisogni dei cittadini”, afferma in una nota Massimo Di Carlo, Vicedirettore Generale e Direttore Business di CDP.

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In arrivo 100 terminali per riconnettere ospedali, scuole e comuni

BOLOGNA (ITALPRESS) – Al lavoro per portare la connettività interrotta dall’alluvione e dalle frane e ricollegare alla rete internet, ospedali, uffici pubblici, scuole, gruppi di cittadini che si trovano in zone isolate o sfollati nelle palestre, imprese delle zone più colpite.
Sono in partenza da oggi oltre cento gruppi satellitari che saranno installati nei prossimi giorni nel territorio che si trova in situazione più critica: provincia di Ravenna e collina da Ravenna a Rimini.
Una gara di solidarietà per riportare il segnale là dove le condizioni sono più difficili. Il Gruppo Unipol ha acquistato i primi terminali Starlink acquistati dalla SpaceX, l’azienda di Elon Musk che, da parte sua, ha orientato i suoi satelliti per portare alla Romagna il massimo segnale e la maggior copertura.
Una corsa contro il tempo e un lavoro di squadra che ha coinvolto Lepida ScpA, società partecipata della Regione, che ieri, con i tecnici Unipol, ha configurato gli apparecchi per permettere la connessione dopo aver condiviso con sindaci e rappresentanti dei Comuni i punti utili per le installazioni.
Una prima fornitura, cui ne seguirà un’altra numericamente simile nei prossimi giorni, sempre grazie al Gruppo Unipol, che servirà a collegare i casi di interruzione più gravi in tutto il territorio alluvionato in base all’analisi di Lepida.
I gruppi satellitari sono di due tipologie: i più numerosi, di capacità maggiore, sono quelli fissi e geolocalizzati, mentre gli altri, di capacità più bassa, sono mobili e prevedono un’installazione più semplice.

– foto: Vigili del Fuoco

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