Emilia Romagna

Sviluppo rurale, incontro a Bologna con l’assessore Mammi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sempre più risorse dedicate al settore agroambientale, per i giovani agricoltori e gli investimenti. E più efficienza nel risparmio idrico e nelle reti irrigue.
Sono alcuni degli aspetti salienti del nuovo Sviluppo Rurale 2023-2027 presentato nella sede della Regione, a Bologna. All’incontro, promosso dall’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, hanno partecipato le associazioni rappresentanti le imprese agricole e agroalimentari e per la Città metropolitana il sindaco di Imola Marco Panieri. Tra i temi affrontati le strategie per un’agricoltura che tenga insieme sostenibilità ambientale, economica e sociale, con un’attenzione particolare al sostegno al reddito, alla ricerca e all’innovazione tecnologica. Lo Sviluppo Rurale per l’Emilia-Romagna prevede complessivamente 913,2 milioni di euro da qui al 2027, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni).
Nel dettaglio, sono state illustrate le necessità delle aziende, in particolare nell’ortofrutta, per il quale la Regione sta mettendo a punto gli indennizzi sui danni dovuti ai recenti fenomeni di maltempo. Un settore che in Emilia-Romagna nel 2022 ha generato una Produzione lorda vendibile di 1,2 miliardi di euro su una superficie coltivata di 56.691 ettari, si posiziona fra le prime 8 regioni italiane. Più in difficoltà invece il comparto orticolo, in flessione, ma con 594 milioni di euro di Produzione lorda vendibile. “Prosegue l’impegno a favore di un comparto fondamentale per l’economia regionale e del made in Italy- ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi-. Dobbiamo accompagnare le imprese per sostenere la competitività, il reddito e l’innovazione”.
Sono poi stati illustrati i bandi in arrivo, frutto della programmazione europea. Mammi ha annunciato il prossimo bando per finanziare i sistemi antibrina, in uscita a maggio, per dare opportunità agli agricoltori di fare investimenti; l’ampliamento delle superfici irrigue per utilizzare tutto lo spazio che la normativa attuale consente, il prossimo bando sulla meccanizzazione agricola con risorse del Pnrr. L’assessore ha inoltre proposto un incontro con il Ministero e le rappresentanze delle imprese dell’ortofrutta sul funzionamento del sistema AgriCAT attivato dal Ministero per la copertura dei danni da gelate, vista la situazione che si è verificata nei campi nelle notti dal 5 al 7 aprile. Altro tema all’ordine del giorno gli invasi irrigui, fondamentali per il contrasto all’emergenza idrica, e i progetti sul territorio bolognese.
Il fenomeno della crisi idrica, che in Italia colpisce soprattutto le regioni del Nord intorno all’asta di bacino del Po, è dovuto sia all’aumento delle temperature che al calo del 40% delle precipitazioni negli ultimi 20 anni.
“Abbiamo bisogno soprattutto di invasare l’acqua quando c’è- ha ribadito Mammi-, per usarla nei momenti di siccità, e di depurare le acque reflue; ci sono esempi interessanti a dimostrazione che le acque reflue, adeguatamente trattate e pulite, sono una grande risorsa”. L’Emilia-Romagna si trova ad affrontare un vero e proprio piano Marshall sugli investimenti irrigui: si tratta di cifre inedite, che miglioreranno in maniera radicale il sistema irriguo. Sul tema dei piccoli invasi aziendali, la Regione ha già messo a bando 7 milioni di euro per le aziende che intendono consorziarsi tra loro.
Non solo: ci saranno altri 20 milioni di euro con il nuovo Piano di Sviluppo Rurale 2023- 2027. Previsto, inoltre, anche un fondo per le progettazioni in capo ai Consorzi di Bonifica, di circa 800mila euro, attraverso risorse del bilancio regionale, grazie al progetto di legge che verrà approvato a inizio ottobre.
A tutto ciò si aggiungono altre risorse nazionali e regionali in diretta gestione ai Consorzi. Si tratta di oltre 700 milioni di euro, che i Consorzi stanno utilizzando dal 2018 per fare lavori su tutto il territorio regionale. Lavori già in corso per il 70% e conclusi per il 30%, e che comprendono il Piano di ammodernamento 2018-2020 delle strutture irrigue: 250 milioni di opere, alcune già ultimate e molte in corso. Poi ci sono i 320 milioni di euro di lavori previsti dal PNRR, a cui si sommano altri 28 milioni di fondi del ministero dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare con cui sono stati appena finanziati 4 progetti che riguardano la riduzione delle perdite nella rete di distribuzione.
“Con queste opere- chiude Mammi- stimiamo di aumentare la capacità di stoccaggio d’acqua su tutto il territorio di circa 80 milioni di mq, lavorando su invasi, efficienza delle reti e della distribuzione dell’acqua, nuove condotte e rifacimento di quelle vecchie. Sono poi in corso altri interventi come il miglioramento dell’efficienza delle reti per ridurre dispersioni, il riutilizzo degli ex laghi Enel, il recupero di ex cave come bacini irrigui. Con altri interventi finanziati che riguardano la bonifica idraulica per la messa in sicurezza del territorio gli investimenti superano ampiamente i 700 milioni di euro.

foto: ufficio stampa Regione E.Romagna

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Accordo sul nuovo Servizio ferroviario metropolitano di Bologna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Più corse, anche in orario notturno, più treni e senza dover cambiare convoglio su alcune tratte.
Il Servizio ferroviario metropolitano di Bologna (Sfm) si avvicina ancora di più alle esigenze dei viaggiatori, pendolari e turisti, e da oggi ai prossimi tre anni mette in campo, grazie alle risorse della Regione, una serie di misure previste nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) di Bologna, approvato nel 2019, per potenziare le linee dove c’è più domanda, aumentare le corse e realizzare infrastrutture utili nel medio-lungo periodo a collegare meglio, attraverso servizi passanti, il capoluogo alla montagna.
L’intesa, valida per tre anni e rinnovabile, tra Regione, Città Metropolitana e Comune di Bologna, è stata siglata oggi, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore alla Mobilità, Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, del sindaco metropolitano e di Bologna, Matteo Lepore e dalla consigliera metropolitana con delega al progetto Sfm, Simona Larghetti.
“Puntiamo sempre più sul trasporto pubblico locale- affermano Bonaccini e Corsini- come strumento strategico per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e di contrasto al cambiamento climatico. Questo accordo, grazie al lavoro di squadra con la Città metropolitana di Bologna, si propone di rafforzare l’offerta e il conseguente utilizzo dei mezzi collettivi da parte della cittadinanza con l’obiettivo di accrescere l’attrattività dell’intero bacino bolognese sia dal punto di vista produttivo che turistico”.
“Una città che si muove in modo sostenibile ed ecologico- chiudono- produce infatti ricchezza perchè respira al ritmo di chi ci abita e lavora, oltre ad essere più fruibile e gradevole anche per chi la visita”.
“Da sempre uno degli obiettivi strategici della città metropolitana è il completamento dell’SFM- spiega Lepore-. Con questo accordo miglioriamo il servizio e lo trasformiamo in una metropolitana di superficie con cadenze puntuali e anche notturne. Era un impegno cardine della mia candidatura e del programma di mandato. Ringrazio il presidente Bonaccini e l’assessore Corsini per questo importante passo. Ora tocca al Ministero dei trasporti e a RFI mettere in campo gli investimenti che servono per i raddoppi ferroviari e superare i colli di bottiglia di alcune linee dell’SFM”.
Inoltre, il sindaco aggiunge che “Quello di oggi è un passo decisivo: solo con treni ogni 15 minuti che collegano i Comuni del territorio a Bologna e tra loro, il trasporto pubblico può diventare una concreta alternativa a quello privato, con benefici sul traffico e sull’ambiente. Parliamo infatti di una rete del trasporto pubblico che avrà come comune denominatore il fatto di essere elettrica. Il treno è elettrico, il tram sarà elettrico, la rete dei bus metropolitani sta già completando la propria conversione all’elettrico e idrogeno. Il car sharing e il bike sharing sono elettrici. Sono inoltre in grande aumento gli accordi di mobility management con le imprese del territorio per gestire in modo sostenibile la mobilità casa lavoro”.
Saranno intensificate le corse, ovvero i servizi passanti tra Casalecchio-Bologna-Pianoro a partire da giugno 2024, con una frequenza di 1 corsa ogni 15 minuti; da dicembre 2024 saranno potenziati i servizi della Modena-Bologna con 2 corse all’ora, con fermate ogni ora a Samoggia e Anzola, e 3 corse all’ora per Castelfranco.
Da giugno 2023 saranno istituiti nei weekend servizi notturni con autobus sostitutivo, che da dicembre 2024 diventeranno servizi ferroviari su quattro linee (Bologna-Porretta, Bologna-San Benedetto, Bologna-Vignola e Bologna-Poggio Rusco).
Entro la fine del 2025 si concluderanno i lavori per l’interramento della Bologna-Portomaggiore.
L’impegno di risorse da parte della Regione, per l’attuazione di questi servizi ammonta a circa 12 milioni di euro l’anno, più l’acquisizione di tre nuovi treni elettrici: uno per la linea Porretta-Pianoro e due per la Modena-Bologna per un impegno di circa 19,5 milioni di euro.
L’accordo prevede altri interventi infrastrutturali: raddoppio fino a Sasso Marconi della linea Porretta Terme-Bologna; la realizzazione della fermata di Toscanella di Dozza in seguito al quadruplicamento della Bologna-Castel Bolognese; il raddoppio fino a Via Lunga della linea Casalecchio-Vignola; il potenziamento tecnologico della Ferrara-Bologna (per consentire il prolungamento delle corse ogni ora della linea Bologna-Imola a San Pietro in Casale). Questi interventi consentiranno l’attuazione dei servizi passanti previsti dal PUMS, cioè senza cambio treno al passaggio nella stazione del capoluogo, e interesseranno i percorsi Porretta Terme-Bologna-Prato, Vignola-Bologna-Portomaggiore e Ferrara-Bologna-Imola.

foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Bonaccini “In Emilia Romagna grande festa per tappe Giro d’Italia”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il grande ciclismo sta per tornare nella Sport Valley. L’Emilia-Romagna è pronta ad ospitare anche quest’anno il Giro d’Italia, giunto alla 106^ edizione: domenica 14 maggio con la Savignano sul Rubicone (FC)-Cesena e martedì 16 maggio con la partenza della Scandiano-Viareggio.
Insieme alla carovana rosa torna anche il Giro-E, la competizione in sella alle e-bike che ricalca il percorso del Giro: il 14 maggio sarà in Emilia-Romagna con la tappa San Mauro Pascoli-Cesena.
I dettagli delle due corse sono stati presentati questa mattina dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dal direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni, insieme al presidente di Apt regionale, Davide Cassani, e al capo della segreteria politica della Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche i sindaci di Savignano sul Rubicone, Filippo Giovannini, di Scandiano, Matteo Nasciuti, e gli assessori allo Sport di Cesena, Christian Castorri, e di San Mauro Pascoli, Tiziano Bianchini.
La stagione ciclistica in Emilia-Romagna avrà poi altri appuntamenti importanti: il 24 giugno i campionati italiani su strada under 23; dall’1 al 4 agosto al velodromo Servadei di Forlì i campionati italiani giovanili di ciclismo su pista, e il Giro dell’Emilia, in programma il 30 settembre, da Carpi a Bologna.
Anche nel 2023 il ciclismo è uno degli sport protagonisti del calendario di eventi sportivi promosso dalla Regione Emilia-Romagna. Un centinaio le iniziative in programma: pallacanestro, calcio, ciclismo, atletica, pallavolo, tennis, rugby, baseball, motociclismo, automobilismo e molte altre discipline hanno scelto l’Emilia-Romagna.
“Ancora una volta- sottolinea il presidente Bonaccini- l’Emilia-Romagna è pronta ad accogliere il grande ciclismo. La nostra è terra di sport, non solo per i campioni di ogni disciplina che qui sono nati, fra i quali ciclisti che hanno fatto la storia, ma anche per la capacità di ospitare e organizzare importanti manifestazioni, nazionali ed internazionali. Proprio come il Giro d’Italia, da 106 anni capace di unire generazioni di tifosi e di praticanti che si affollano lungo le strade. Non a caso lo slogan di questa edizione è ‘Amore infinitò, perchè il ciclismo è passione e dedizione senza limiti di età. Il Giro, inoltre, fa parte di quelle manifestazioni che hanno scelto le strade, i palazzetti, gli impianti e i campi da gioco dell’Emilia-Romagna per gare di alto profilo nazionale e internazionale, in un connubio, quello fra sport e valorizzazione del territorio che sempre di più aumenta l’attrattività turistica della nostra regione, che in occasioni come queste mette in mostra le sue bellezze e le sue eccellenze”.
“Il rapporto tra l’Emilia-Romagna e la Corsa Rosa – aggiunge Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia- risale agli albori, al 1909. La prima tappa del primo Giro d’Italia, infatti, partì da Milano e si concluse a Bologna. Negli anni tantissime sono state le tappe che hanno visto protagonista la regione che ha dato molto al mondo del ciclismo anche in termine di campioni – Pantani, Baldini, Adorni, Pambianco, Calzolari, tutti vincitori del Giro – che di appassionati e praticanti. Quest’anno avremo una cronometro interessantissima da Savignano sul Rubicone a Cesena e una partenza da Scandiano. Il Giro d’Italia è anche una vetrina nazionale e internazionale oltre che una piattaforma di comunicazione multimediale in grado di garantire a tutti i nostri partner un’enorme visibilità grazie agli oltre 200 paesi del mondo in cui viene trasmesso”.
Giro d’Italia e Giro-E: le tappe in Emilia-Romagna.
Il Giro d’Italia fa tappa in Emilia-Romagna domenica 14 maggio con la cronometro individuale che impegnerà i corridori da Savignano sul Rubicone, in provincia di Forlì-Cesena, al Technogym Village di Cesena, nel cuore della Wellness Valley: 35 km su strade piane. Martedì 16 maggio, dopo una giornata di riposo, la carovana rosa si sposta a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, per la tappa che, attraverso il valico appenninico del Passo delle Radici, dopo 196 km, si concluderà a Viareggio.
Tutta romagnola la tappa del Giro-E, la competizione nata nel 2019 che si svolge nei giorni e sulle strade del Giro d’Italia. Quest’anno l’appuntamento è domenica 14 maggio da San Mauro Pascoli al Technogym Village di Cesena (34 km).

– foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Bologna, stroncata organizzazione che importava cocaina dall’Olanda

BOLOGNA (ITALPRESS) – Nella giornata di ieri, nell’ambito di un’attività coordinata inizialmente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna e successivamente dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, la Squadra Mobile della Questura di Bologna ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di otto persone italiane ed albanesi. Complessivamente sono state indagate quarantotto persone. L’attività d’indagine aveva riguardato un sodalizio composto da cittadini albanesi, al cui vertice si trovavano due fratelli ed un terzo connazionale , dimoranti rispettivamente a Santa Croce sull’Arno (Pi) ed a Massa e Cozzile (Pt), soggetti in grado di procacciarsi considerevoli quantitativi di cocaina, nell’ordine di 10 chilogrammi per viaggio (mediamente due-tre al mese) direttamente in Olanda, al prezzo di 24/30.000 euro al chilogrammo, a seconda del grado di purezza della cocaina prescelta, poi commercializzato con un ricarico oscillante tra i 3.000 ed i 10.000 per ciascun chilogrammo. Lo stupefacente, una volta acquistato in Olanda, veniva trasportato in Italia da fidati collaboratori e custodito all’interno di abitazioni distanti dai luoghi di abituale dimora dei capi dell’organizzazione. Dell’organigramma associativo facevano parte anche coloro che erano deputati all’individuazione di insospettabili abitazioni da utilizzare come basi logistiche, al reperimento di affidabili ed anonime autovetture da utilizzare per i trasporti dello stupefacente (sulle quali venivano poi realizzati dei doppifondi di carico), ovvero occuparsi del trasferimento dello stupefacente in ambito nazionale. Nell’ambito di quest’ultima schiera di collaboratori venivano individuati altri due fratelli albanesi, dimoranti a Reggio Emilia che, personalmente e/o con la collaborazione di altri connazionali identificati nel corso dell’indagine ed oggetto anch’essi di misura cautelare, si occupavano di distribuire lo stupefacente a favore di diversi acquirenti dislocati nel centro-nord Italia. Quanto ai tre elementi di vertice del sodalizio albanese si riusciva ad accertare che, oltre a scegliere e decidere la strategia operativa del sodalizio, avevano rapporti con due pregiudicati salernitani, appartenenti a due distinte organizzazioni criminali di stampo camorristico, che venivano regolarmente riforniti di cocaina poi rivenduta dagli italiani nella provincia salernitana ed avellinese. Seguendo gli spostamenti degli indagati era stato così possibile procedere all’arresto di due sodali del gruppo, uomo e donna che, in data 23 giugno 2017, di ritorno da un approvvigionamento a Santa Croce sull’Arno (Pi) venivano fermati a Lonigo (Vi) e trovati in possesso di 2,5 chilogrammi di cocaina nonchè della somma di denaro contante di 70.000 euro. Il prosieguo dell’indagine, come detto, permetteva di individuare la base logistica dell’organizzazione ove sarà arrestata la corriera/custode, di ritorno da un approvvigionamento in Olanda. La donna, difatti, il 05 ottobre 2017, consegnava nei pressi della sua abitazione 2,2 chilogrammi di cocaina ad altro connazionale. All’esito della successiva perquisizione effettuata presso l’abitazione della donna, situata a Verona, veniva sequestrata la somma di denaro contante di 8.500 euro ed altri 4,5 chilogrammi di cocaina, ancora occultati all’interno del doppiofondo della vettura BMW Serie 1 che la donna aveva utilizzato per l’approvvigionamento in Olanda e per il successivo trasferimento in Italia. A seguito dell’arresto della donna, ritenuta pienamente affidabile in virtù della sua totale insospettabilità, l’albanese al vertice dell’organizzazione decideva di inviare in Olanda, in occasione dei successivi rifornimenti, altro connazionale già utilizzato per le consegne di narcotico in ambito nazionale. Quest’ultimo, in data 18 gennaio 2018, dopo essere entrato in territorio nazionale proveniente dall’Olanda, veniva fatto fermato da un equipaggio della Sottosezione Polizia Autostradale di Modena Nord, intervenuto su input della Squadra Mobile. All’interno di un doppiofondo presente sulla auto utilizzata venivano rinvenuti 6 panetti di cocaina per un peso complessivo lordo di 6,7 chilogrammi. Nonostante i ripetuti arresti i sodali proseguivano ininterrottamente ad importare e rivendere cocaina. In data 28 aprile 2018, i due elementi di vertice del gruppo albanese si accordavano con i clienti salernitani per una consegna di narcotico; del trasferimento veniva incaricato un loro sodale che, una volta giunto a Salerno, veniva fermato e trovato in possesso di 1 chilogrammo di cocaina. Nell’intero periodo d’indagine si ritiene che il sodalizio abbia complessivamente introdotto in Italia un quantitativo prossimo ai 300 chilogrammi di cocaina. I sodali del gruppo utilizzavano un sistema particolare per fare riferimento al quantitativo di cocaina che veniva indicato con lettere anzichè numeri, a ciascuna lettera corrispondeva un numero da 0 a 9. Tale sistema veniva individuato dagli investigatori della Polizia di Stato. (ITALPRESS).

Photo Credits: ufficio stampa Polizia Bologna

Protezione civile, dopo l’incendio torna operativa sede di Cesenatico

BOLOGNA (ITALPRESS) – E’ di nuovo operativa la sede di Cesenatico della Protezione civile e dei Vigili del Fuoco volontari dopo l’incendio di origine dolosa che, a fine febbraio, ha provocando ingenti danni a strutture e attrezzature. In attesa del ripristino dei locali danneggiati, sono stati installati in appositi spazi individuati dal Comune presso la sede tre moduli container che appartengono alla Colonna Mobile regionale. Per garantire l’operatività ai volontari dell’associazione “Radio soccorso Cesenatico”, il Coordinamento provinciale del volontariato di Forlì-Cesena e l’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione Emilia-Romagna hanno individuato una soluzione temporanea, in modo da consentire l’utilizzo delle attrezzature di supporto in caso di emergenze e la continuazione delle attività di Protezione civile a favore della collettività.
“Era fondamentale intervenire quanto prima, e fare tutto il possibile affinchè la Protezione civile di Cesenatico e i Vigili del Fuoco volontari potessero avere uno spazio, anche temporaneo, cui fare riferimento per poter operare- ha commentato Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile-. Parliamo di una realtà imprescindibile per la sicurezza delle persone e del territorio. Così ci siamo mossi, come previsto, in tempi rapidi”. Soddisfatto per l’intervento il sindaco di Cesenatico, Matteo Gozzoli: “Ringrazio l’Agenzia regionale di Protezione civile e il Coordinamento provinciale del volontariato di Forlì-Cesena, che in sinergia hanno consentito di posizionare dei moduli provvisori per le attività minime dei volontari di Radio soccorso. Come Amministrazione, stiamo lavorando per definire i lavori di ripristino dell’immobile, che vorremmo presto rimettere a disposizione sia di Radio soccorso che dei Vigili del Fuoco volontari, attualmente ospitati a Bellaria”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Screening oncologici, in Emilia Romagna superati livelli pre pandemia

BOLOGNA (ITALPRESS) – In Emilia-Romagna l’adesione agli screening oncologici per la diagnosi precoce e la cura di alcune delle forme più diffuse di tumore, quelli al colon-retto, al collo dell’utero e alla mammella, supera i livelli pre-pandemia.
Lo dicono i dati monitorati dall’assessorato regionale alle Politiche per la salute e aggiornati al 31 dicembre 2022 relativi ai tre programmi di screening messi gratuitamente a disposizione dal Servizio sanitario regionale. Dati da cui emerge un’ulteriore buona notizia: l’adesione in Emilia-Romagna è per tutti e tre superiore alla media nazionale.
“Il monitoraggio- evidenzia l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini- conferma, oltre al pieno recupero dei numeri, la centralità dei programmi di prevenzione e diagnosi precoce messi in campo dalla Regione. Aderire agli screening oncologici gratuiti è importante, è un segno di attenzione nei confronti della propria salute. Bastano pochi minuti per prenderci cura di noi stessi”.
Per lo screening dei tumori al seno la percentuale di adesione della popolazione target femminile (donne nella fascia di età 45-74 anni), che nel 2021 era del 69%, nel 2022 è salita al 71%; si è passati dal 63 al 65% per lo screening al collo dell’utero (donne tra i 25 e 64 anni), e dal 51 al 53% per lo screening al colon-retto, che coinvolge uomini e donne tra i 50 e i 69 anni.
Numeri in crescita, ma che possono essere migliorati ulteriormente soprattutto per quanto riguarda la prevenzione del cancro al colon retto, che è il secondo per frequenza e mortalità, considerando l’intera popolazione maschile e femminile sia italiana che emiliano-romagnola. Uno screening semplice e indolore, che avviene attraverso il test del sangue occulto nelle feci, e molto efficace: in Emilia-Romagna, da quando è stato introdotto, cioè nel 2005, per chi ha aderito si registra un calo significativo di nuovi tumori e tasso di mortalità sia negli uomini (rispettivamente -33% e -65%) che nelle donne (-21% e -54%). All’invito allo screening, però, c’è ancora un 47% dei destinatari che non risponde, sottovalutando l’importanza della diagnosi precoce.
Sono sempre i dati, infatti, a dimostrarla e confermarla, anche per il tumore al seno e al collo dell’utero: nella popolazione target -40% l’incidenza di tumori della cervice uterina e – 50% la mortalità. Per le donne che aderiscono allo screening mammografico: – 56% la mortalità per tumore al seno e -31% le forme avanzate di carcinoma mammario.
Ridurre sempre più la mortalità, favorire la diagnosi precoce e incentivare la più ampia adesione possibile della popolazione residente e domiciliata in Emilia-Romagna: questo l’obiettivo per il quale continuano a lavorare la Regione e l’intero servizio sanitario.

-foto: agenziafotogramma.it

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Emilia Romagna, 320 mila euro per i torrenti Cedra ed Enza nel parmense

BOLOGNA (ITALPRESS) – Due nuovi cantieri per ristabilire la funzionalità idraulica dei torrenti Cedra ed Enza, nei comuni di Palanzano e Monchio delle Corti (Pr): sono partiti nei giorni scorsi gli interventi che prevedono la manutenzione di briglie e sponde danneggiate dall’erosione.
“Si tratta di opere fondamentali destinate ad affrontare le criticità aperte in seguito alle ultime ondate di maltempo che hanno interessato il territorio, danneggiando il sistema di regimazione delle acque posto a difesa degli abitati di Caneto e Nirone- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e Protezione civile-. L’attenzione è puntata sulla manutenzione e il consolidamento di briglie, oltre che sulla sistemazione degli alvei per migliorare e accrescere la sicurezza idraulica del territorio”.
I lavori sono finanziati dalla Regione con un investimento di 320mila euro e realizzati a cura dell’Ufficio di Parma dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e Protezione civile.
Gli interventi in programma. Il primo cantiere, localizzato lungo l’asta principale del torrente Cedra, prevede un intervento sulla seconda briglia a valle del ponte di Caneto, nelle vicinanze degli abitati di Palanzano – in sponda destra – e Canelo, sulla sinistra, oltre che della provinciale 665 Confine Massese. In particolare, si svolgeranno opere di manutenzione sul manufatto che oggi si presenta parzialmente distrutto, con uno scalzamento alla base. Il secondo cantiere interviene invece sul tratto dell’Enza sottostante l’abitato di Nirone, nei pressi della Strada provinciale 5. Qui sarà realizzata la manutenzione sulle due briglie, in prossimità dell’abitato: entrambe verranno rinforzate nelle parti strutturali.
A completamento dei lavori, si procederà alla risagomatura dell’alveo a valle e a monte delle briglie ristrutturate. Previsto anche il ripristino delle difese delle spondali con la posa di massi ciclopici dal peso variabile tra i mille e i tremila chilogrammi. Tutte le informazioni sui lavori in corso in Emilia-Romagna per la sicurezza del territorio si trovano sul sito: https://www.regione.emilia-romagna.it/territoriosicuro.

– foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Presentate Agende Trasformative Urbane per lo Sviluppo Sostenibile

BOLOGNA (ITALPRESS) – La transizione ecologica e digitale accelera nelle città. Per trasformarle, renderle più vivibili, aperte, inclusive e sostenibili, per uno sviluppo urbano che promuova il lavoro di qualità e il rispetto dell’ambiente in Emilia-Romagna. La Giunta regionale, nell’ambito della programmazione dei fondi europei 2021-2027, ha previsto il finanziamento di strategie territoriali integrate per il raggiungimento degli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento diretto degli Enti locali e delle comunità. Alle strategie rivolte alle città e ai sistemi urbani intermedi ha dato il nome di A.T.U.S.S. (Agenda Trasformativa Urbana per lo Sviluppo Sostenibile), nella consapevolezza che solo un approccio multisettoriale e una programmazione condivisa con le comunità locali può raggiungere obiettivi così ambiziosi di transizione ecologica e trasformazione digitale.
La prima a essere presentata è quella con il Comune di Modena, dal titolo “Modena 2050, il futuro è adesso”, oggi nella città della Ghirlandina: 5 i progetti candidati dalla realtà modenese, per un investimento complessivo superiore ai 20 milioni di euro (vedi allegato), a cui si aggiunge il progetto per la realizzazione del nuovo ponte dell’Uccellino, che sarà presentato nei prossimi giorni assieme ai Comuni di Modena e Soliera e alla Provincia di Modena. L’illustrazione dell’intesa proprio nelle sale dell’ex Ospedale Estense, che anche grazie a queste risorse il Comune trasformerà in uno spazio culturale, alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli e del presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
“Quello di oggi- ha affermato Bonaccini – è il primo di una serie di incontri che coinvolgeranno le nostre comunità, perchè l’obiettivo di realizzare una trasformazione degli spazi urbani nel nome della vivibilità e della sostenibilità lo si raggiunge solo se Enti locali e Regione lavorano bene insieme, come siamo abituati a fare in Emilia-Romagna. E’ l’obiettivo delle Atuss, un nuovo modello di intervento che abbiamo definito per una programmazione condivisa e partecipata. Sono infatti necessari progetti condivisi, con il concreto coinvolgimento della collettività, per investire al meglio i diversi fondi europei”.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna