Emilia Romagna

Parma, Settembre gastronomico. Confermata la cena dei mille

PARMA (ITALPRESS) – Kick-off meeting, questa mattina, all’auditorium del Palazzo del Governatore di Parma, in vista della realizzazione della Cena dei Mille e dell’organizzazione di Settembre Gastronomico. Il sindaco, Michele Guerra, il vicesindaco con delega al Turismo, Lorenzo Lavagetto, e l’assessore alla Città Creativa Unesco, Marco Bosi, hanno incontrato i soggetti coinvolti a vario titolo nella programmazione dell’iniziativa. Con loro era presente il Presidente della Fondazione Unesco City of Gastronomy Massimo Spigaroli. Sono stati invitati i rappresentanti di Università di Parma, Alma, Consorzio Parma Quality Restaurants, Musei del Cibo, Fiere di Parma, Unione Parmense degli Industriali, “Parma, io ci sto!”, Associazioni di Categoria dei Commercianti, rappresentati dei Consorzi tra cui Consorzio del Prosciutto di Parma, Consorzio della Coppa di Parma, Consorzio Parmigiano Reggiano, Consorzio del Culatello di Zibello, Consorzio del Fungo Porcino Igp di Borgotaro. I rappresentanti delle aziende legate alla filiera del Food di Parma tra cui Barilla, Parmalat, Mutti, Rodolfi, Coppini Arte Olearia, della produzione delle Alici di Parma (Zarotti e Delicius Rizzoli), della associazioni di categoria degli agricoltori ed i rappresentanti di Fondazioni Cariparma e Fondazione Monteparma. E’ stata l’occasione per affrontare gli aspetti organizzativi in vista della Cena dei Mille programmata per martedì 5 settembre, all’interno del mese in cui Parma vive un momento importante di promozione del territorio, legato alla contestuale organizzazione del Settembre Gastronomico. Il sindaco, Michele Guerra, ha dichiarato: “L’incontro con tutti i soggetti coinvolti nel Settembre Gastronomico e nella Cena dei Mille è un’occasione utile per tracciare le prospettive legate ad un valore irrinunciabile come quello della promozione della cultura gastronomica della città a livello nazionale e internazionale. La formula della Cena si conferma anche nel 2023 come momento di valorizzazione dei nostri prodotti e della nostra cultura enograstronomica grazie ad una rete di relazioni costruite nel corso degli anni che si fondano su un partenariato pubblico – privato e su un sistema prezioso di scambi e ospitaità. Quanto al Settembre Gastronomico punteremo, come ho dichiarato in più occasioni, sul coinvolgimento dei vari quartieri della città per diffondere realmente cultura del cibo”. Il vicesindaco con delega al Turismo, Lorenzo Lavagetto, ha dichiarato: “Il Settembre Gastronomico presenta novità interessanti, con una versione rinnovata che risponde anche ad un maggiore coinvolgimento della città, con un’apertura verso i Quartieri: un’iniziativa diffusa aperta alla comunità”. L’assessore alla Città Creativa Unesco, Marco Bosi, ha dichiarato: “L’attività promozionale della città sul tema della cultura del cibo ha rafforzato il brand di Parma in Italia e nel mondo in questi anni. L’obiettivo è di consolidare questo posizionamento, rafforzarlo e migliorare le attività legate al Settembre Gastronomico di cui la Cena dei Mille rappresenta il fiore all’occhiello” Soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Fondazione Unesco City of Gastronomy Massimo Spigaroli: “lavoriamo fin da subito per l’organizzazione dell’evento con lo stesso format e nella stessa location dell’anno scorso: è stato costituito un tavolo di lavoro. E’ un’iniziativa corale che coinvolge tutto il sistema Parma che si prepara ad affrontarla con impegno e con spirito di collaborazione, in un dialogo che vede coinvolti soggetti pubblici e privati”. Lo chef Enrico Bergonzi, presidente di Parma Quality Restaurants, ha rimarcato: “Il Settembre Gastronomico e la Cena dei Mille rappresentano un importante momento in ambito gastronomico della città. Le iniziative messe in campo vanno nel segno della loro valorizzazione per questo Parma deve fare squadra come ha sempre fatto: uniti promuoviamo al meglio in Italia e nel mondo la nostra città. Il sistema Parma ed il marchio Parma sono riconosciuti nel mondo”. (ITALPRESS).

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Da Regione E.Romagna 2,4 milioni per 28 dottorati ricerca alto profilo

BOLOGNA (ITALPRESS) – Intelligenza Artificiale, utilizzo dei Big Data in agricoltura, economia circolare, energie rinnovabili, mobilità sostenibile, strategie di contrasto della siccità.
La Regione Emilia-Romagna continua ad investire in ricerca e innovazione e stringe un patto con le università con sedi operative sul territorio regionale per dare un’accelerata alla formazione di una nuova leva di giovani di talento impegnati sui temi più avanzati della transizione verde e della crescita sostenibile.
Sono 28 i dottorati di ricerca di alto profilo che saranno sostenuti dalla Regione con un finanziamento di oltre 2,4 milioni di euro attraverso le risorse del Fondo sociale europeo Plus.
Il via libera è arrivato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, che ha approvato la proposta di candidatura presentata dall’Alma Mater di Bologna, in veste di capofila di una partnership che comprende anche l’Università di Modena e Reggio Emilia, quelle di Ferrara, di Parma, della Cattolica di Piacenza e del Politecnico di Milano.
La selezione delle candidature per l’ammissione ai singoli dottorati di ricerca sarà effettuata dalle singole Università attraverso appositi avvisi pubblici.
“Con questo nuovo investimento- sottolinea l’assessora regionale all’Università, Ricerca e Agenda Digitale, Paola Salomoni- puntiamo a favorire la crescita di una nuova generazione di ricercatori di grande professionalità e competenza impegnati a trovare concrete soluzioni alle sfide epocali che abbiamo di fronte. Un’iniziativa che si muove nel solco del Patto per il Lavoro e per il Clima sottoscritto dalla Regione con tutte le parti sociali per accelerare la transizione ecologica e digitale e che punta a fare sempre più dell’Emilia-Romagna la regione della conoscenza e dei saperi, in un rapporto di stretta sinergia con la rete degli atenei, i centri di ricerca e con il mondo delle imprese”.
I nuovi dottorati di ricerca finanziati da Viale Aldo Moro partiranno dal prossimo anno accademico 2023-2024, avranno una durata triennale o quadriennale, un carattere decisamente multidisciplinare e sono improntati alla stretta collaborazione tra atenei di diversi Paesi.
Saranno infatti ben 17 i percorsi formativi strutturati con la formula della co-tutela, cioè quelli nei quali i dottorandi svolgeranno periodi di studio e ricerca alternati presso l’Università di appartenenza e quella straniera partner, sotto la guida congiunta di due docenti dei rispettivi atenei.
Dei 28 corsi di alta formazione, 11 fanno capo all’Ateneo di Bologna, per un contributo massimo erogabile di circa 1 milione di euro, 5 all’Università di Modena e Reggio Emilia (410.000), altrettanti all’Università di Parma (416.000 euro) e a quella di Ferrara (413.000 euro), 1 a testa all’Università Cattolica di Piacenza (86.743 euro) e 1 al Politecnico di Milano (80.960 euro). L’effettivo ammontare del finanziamento riconosciuto per ciascuna borsa di dottorato sarà determinato in funzione della durata del periodo di studio e ricerca, nonchè dell’attivazione della co-tutela.
Tra le tematiche di maggior interesse affrontate nei corsi finanziati dalla Regione spiccano quelle che fanno riferimento alla Strategia di specializzazione intelligente 2021-2027, che delinea il nuovo orizzonte strategico per lo sviluppo della società e dell’economia regionale.
In quest’ambito rientrano gli studi sull’energia pulita, la valorizzazione del patrimonio culturale, la mobilità sostenibile e innovativa, la digitalizzazione, fino a tematiche di largo impatto sociale come la salute e il benessere delle persone.
Ulteriore riferimento programmatico è quello delineato nel Documento strategico regionale 2021-2027, che orienta la programmazione dei fondi gestiti dalla Regione verso gli obiettivi del Patto per il lavoro e per il clima.

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Cybersecurity, al via corso di formazione per 25 giovani

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una squadra di 25 ragazze e ragazzi che andranno a fronteggiare la pirateria informatica: nuove leve per proteggere dati, applicazioni, piattaforme nella pubblica amministrazione e nel privato. Sono 18 maschi e 7 femmine, con una età media 27 anni e provenienti perlopiù dall’hinterland bolognese. E’ questa la composizione della prima classe del corso in cybersecurity nella Pa promosso e realizzato da Fitstic, una delle sette Fondazioni Its emiliano-romagnole che opera nel ramo Ict, i cui lavori hanno preso il via ufficialmente mei giorni scorsi. Si tratta della prima Its Academy per la Pubblica Amministrazione, che dopo aver avviato i lavori nei giorni scorsi, è stata presentata ufficialmente questa mattina nella sede di Lepida ScpA. Il corso, cofinanziato dalla Regione con quasi 300mila euro, risorse europee Fse Plus, è promosso e realizzato da Fitstic, Fondazione Its che opera nel ramo Ict.
Il corso, inserito nell’ambito dell’accordo di collaborazione cui partecipano la Regione Emilia-Romagna e l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, si avvale della direzione scientifica di Michele Colajanni, professore dell’Università di Bologna.
Oggi è arrivata anche la sottoscrizione ufficiale del protocollo d’intesa adottato da Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Imola e Lepida ScpA, che si sono impegnati, al termine del corso, a indire un concorso congiunto per assumere e inserire nei propri organici i primi “esperti in sicurezza per applicazioni e infrastrutture informatiche nella Pa”, il cui diploma Its sarà requisito necessario per partecipare alla selezione.
“Le cronache ci parlano sempre più spesso di enti pubblici e importanti soggetti privati colpiti da pericolosi attacchi informatici – hanno dichiarato gli assessori regionali Paolo Calvano (Bilancio) e Vincenzo Colla (Formazione professionale) -. Questi 25 giovani saranno i nostri primi esperti che aiuteranno la pubblica amministrazione a difendersi, proteggere i dati e impedire infiltrazioni criminali nei sistemi informatici. Alla fine del corso queste ragazze e ragazzi avranno le competenze per operare e un lavoro stabile per impostare il proprio futuro con serenità. Questi sono gli investimenti che la Regione vuole continuare a fare per rispondere alle esigenze del nuovo mondo digitalizzato e creare occupazione di qualità”.
“Siamo orgogliosi di aver dato il via a questo primo esempio di ITS Academy per la Pubblica Amministrazione – ha dichiarato il presidente di Fitstic, Gaudenzio Garavini – Siamo certi che sarà un progetto pionieristico nell’ambito della formazione di nuove figure professionali, necessarie per la Pubblica Amministrazione, in questa fase di digitalizzazione spinta per gli enti locali. Contiamo che l’innovativa formula di collaborazione che si è instaurata in Emilia-Romagna tra istituzioni e mondo della formazione ITS posa essere replicato anche in altre regioni”.
“Quello che abbiamo presentato oggi è un risultato straordinario, frutto di un grande lavoro di squadra durato 15 mesi e di cui siamo molto orgogliosi, ma è soprattutto il punto di partenza di un lungo viaggio che vedrà questo settore in continua espansione e queste figure professionali sempre più richieste dagli enti pubblici- commenta l’assessore Massimo Bugani del Comune di Bologna-. Queste ragazze e ragazzi sono i nostri pionieri e personalmente non vedo l’ora di vederli all’opera”.
Alle selezioni hanno partecipato 70 ragazze e ragazzi provenienti da diverse regioni d’Italia. Il corso ITS, che ha preso il via giovedì 30 marzo, avrà durata biennale e si svilupperà in 2.000 ore, il 40% delle quali saranno svolte sotto forma di stage presso gli enti aderenti al protocollo, nonchè presso Lepida ScpA, che ospita anche il corso a Bologna.
Tra le materie trattate vi saranno tecnologie di cybersecurity, autenticazione e applicazioni della crittografia, vulnerability assessment e penetration testing, metodologie di progetto e sviluppo di software sicuro e di testing. Si opererà anche nell’ambito dello sviluppo di applicazioni con integrazione delle piattaforme Agid.

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Da oggi solo treni elettrici sulla Reggio Emilia-Sassuolo

BOLOGNA (ITALPRESS) – Da oggi niente treni diesel sulla linea che collega Reggio Emilia a Sassuolo (Mo). I vecchi convogli sono stati infatti sostituiti dai nuovi treni elettrici ETR 350 e POP in tutte le 18 corse giornaliere. Dopo la Reggio Emilia-Guastalla prosegue così l’elettrificazione delle linee reggiane, anche grazie a un importante investimento della Regione, che ha riguardato sia i lavori di elettrificazione delle linee che l’acquisto di nuovi treni, effettuato da Trenitalia Tper con un investimento di circa 700 milioni di euro in seguito all’aggiudicazione del Contratto di Servizio e a un co-finanziamento della Regione. Fra Reggio Emilia e Ciano il 50% delle corse è già effettuato con ETR 350 ed è previsto l’arrivo dei POP non appena saranno conclusi i lavori di potenziamento della sottostazione elettrica di San Polo d’Enza da parte del gestore dell’infrastruttura.
“Procediamo verso la completa elettrificazione di tutte le linee ferroviarie regionali- afferma l’assessore a Infrastrutture e Trasporti, Andrea Corsini-, un traguardo che riteniamo fondamentale sia dal punto di vista ambientale, sia per la sicurezza e il comfort dei passeggeri. In linea con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e per il Clima vogliamo rendere il traporto pubblico sempre più ecologico e concorrenziale rispetto al mezzo privato. Anche in questo modo nella nostra regione potremo raggiungere gli obiettivi dell’abbandono progressivo dei combustibili fossili e della decarbonizzazione”.
“L’arrivo dei nuovi treni sulla linea Reggio-Sassuolo- spiega l’ad Trenitalia Tper, Alessandro Tullio- è un ulteriore passo verso l’abbandono del diesel sull’intera rete regionale dell’Emilia-Romagna. Grazie alla Regione Emilia-Romagna e a FER, impegnate nell’elettrificazione delle ultime linee dove ancora circolano treni diesel, Trenitalia Tper potrà estendere l’utilizzo della propria flotta più giovane e offrire un servizio sempre più confortevole, affidabile e sostenibile”.
La flotta di Trenitalia Tper conta oggi 43 Rock doppio piano e 47 Pop mono piano, cui si aggiungono 26 moderni ETR 350 mono piano a copertura della quasi totalità delle oltre 900 corse giornaliere che attraversano l’Emilia-Romagna, con estensioni anche nelle regioni limitrofe. Più confortevoli, accessibili ed ecologici, i nuovi treni consumano il 30% di energia elettrica in meno rispetto a un treno tradizionale e sono riciclabili fino al 97%.
Offrono inoltre servizi aggiuntivi quali aree per bici al seguito con postazioni di ricarica per quelle elettriche, prese e porte usb al posto per ricarica device e sistemi di videosorveglianza live. Entro il 2025 saranno inoltre consegnati altri 12 treni elettrici di ultima generazione, frutto di un recente acquisto finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e da TPER Spa.
Anche la manutenzione dei treni di Trenitalia Tper punta alla sostenibilità con azioni volte al recupero energetico e all’autonomia delle risorse. Pannelli fotovoltaici, utilizzo di luci led, riscaldamento ad irraggiamento, soluzioni di recupero delle acque per il lavaggio dei treni sono alcune delle caratteristiche del nuovo impianto di manutenzione realizzato all’interno dello storico Deposito Locomotive di Bologna, che ancora oggi ospita le attività di manutenzione e pulizia di gran parte della flotta, con un investimento di 25 milioni di euro.

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Emilia Romagna, 7mln per corsi su transizione ecologica e digitale

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’offerta formativa rivolta alle persone, indipendentemente dalla condizione occupazionale, per l’aggiornamento, la qualificazione e la specializzazione delle proprie competenze tecniche e professionali, per renderle adeguate a sostenere la duplice transizione, ecologica e digitale, che sta modificando il lavoro e l’organizzazione delle imprese nella produzione di beni e servizi. La Giunta regionale dell’Emilia Romagna ha approvato un’ampia offerta di corsi, da Piacenza a Rimini, che potrà potenzialmente raggiungere quasi 8.000 persone, finanziandola con 7 milioni di euro. “Rispetto allo stanziamento iniziale del bando, abbiamo aumentato la dotazione di un milione, a seguito della valutazione dei progetti presentati – spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla -. Il nostro obiettivo è sostenere le persone nei percorsi individuali per l’inserimento, reinserimento e permanenza nel mercato del lavoro. Dobbiamo dare nuove opportunità e, allo stesso tempo, rispondere alla richiesta delle imprese di competenze per la transizione ecologica e digitale nei processi produttivi, le modalità di accesso ai mercati, i modelli gestionali e organizzativi d’impresa”. I percorsi formativi sono relativi alle filiere dell’agroalimentare, della meccanica, meccatronica e motoristica, dell’edilizia e costruzioni, della moda, tessile e abbigliamento, dei servizi Ict e della logistica e energia/ambiente, del commercio e distribuzione, del turismo e ristorazione e ai processi trasversali di gestione di impresa. L’offerta è costruita in percorsi modulari e flessibili per consentire alle persone l’acquisizione di competenze dal livello base a quello intermedio fino all’avanzato, con durate variabili da 32 ore, 48 ore e 64 ore. Al fine di permettere la massima partecipazione, contrastando i divari e favorendo la conciliazione, è prevista la possibilità accedere ai percorsi da remoto attivando la formazione a distanza. Questa offerta diversificata consentirà di attivare e sperimentare modelli e metodologie differenti, consentendo di acquisire informazioni utili a qualificare ulteriormente il segmento della formazione permanente. La programmazione e attivazione dei singoli corsi terrà conto della effettiva domanda da parte delle persone. Anche questi percorsi per la transizione ecologica e digitale si trovano sulla banca dati online Orienter, dove vengono inserite tutte le opportunità di formazione finanziate dalla Regione Emilia-Romagna, attraverso il Fondo sociale europeo e i corsi autorizzati per lo svolgimento di determinate professioni o per il raggiungimento di una qualifica. Le ricerche possono essere effettuate secondo diversi criteri di selezione, dalla sede di svolgimento del corso alla qualifica di riferimento e alla tipologia di formazione, e per ciascun percorso sono indicate le date previste di avvio e termine, la sede di svolgimento, la descrizione dei contenuti e i riferimenti dell’ente di formazione che gestisce il corso.(ITALPRESS).

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Imola ospita i campionati italiani di Duathlon Sprint

BOLOGNA (ITALPRESS) – Per il secondo anno consecutivo Imola (Bo) si conferma capitale nazionale di Duathlon Sprint: qui, nel weekend di sabato 1 e domenica 2 aprile, si terrà l’edizione 2023 dei Campionati italiani della disciplina sportiva che combina insieme corsa e ciclismo e che attrae schiere sempre più folte di appassionati. Ad attestarlo il nuovo record di atleti e atlete – oltre 2.000 – iscritti alle diverse gare che si svolgeranno all’Autodromo internazionale “Enzo e Dino Ferrari”, con la regia organizzativa di Imola Triathlon. Numeri e programma della manifestazione, che rientra nell’accordo triennale tra la Regione Emilia-Romagna e la Federazione Italiana Triathlon per l’organizzazione di una serie di eventi sportivi di grande richiamo sul territorio regionale, sono stati presentati questa mattina in conferenza stampa in viale Aldo Moro, a Bologna. Sono intervenuti il capo della segreteria politica della presidenza della Regione Giammaria Manghi, il sindaco di Imola Marco Panieri e il presidente della Federazione nazionale Triathlon, Riccardo Giubilei. “I Campionati Italiani di Duathlon Sprint- ha sottolineato Manghi- si inseriscono in un calendario di manifestazioni sportive già molto ricco, che punta a far diventare sempre di più l’Emilia-Romagna la Sport Valley d’Italia. Non a caso l’anno prossimo ospiteremo per la prima volta nella sua ultracentenaria storia il “Grand Dèpart Florence E’milie-Romagne”, la Grande partenza del Tour de France 2024. Stiamo investendo ingenti risorse in questa direzione, oltre che nella riqualificazione dell’impiantistica sportiva di base, nella convinzione che lo sport è un importante veicolo di promozione del territorio e di valori fondamentali per la formazione dei giovani. L’accordo sottoscritto con la Fitri si inserisce in questo quadro e rappresenta un modello di relazioni su cui proseguire”. “La notizia di oltre 2.000 iscritti – ha dichiarato Panieri- ci riempie di soddisfazione, un primo traguardo importante da condividere con l’organizzazione. I Campionati di Duathlon Sprint sono una manifestazione che siamo onorati e felici di ospitare, che continua a crescere, nella suggestiva location dell’Autodromo “Enzo e Dino Ferrari”, mettendo ancor più in valore la sua polifunzionalità. Un circuito che con la sua fama internazionale anche questa volta regalerà alla nostra città emozioni, colori e suoni, rendendola protagonista di un evento agonistico molto seguito e apprezzato. Grazie alla Federazione Italiana Triathlon, alla Regione Emilia-Romagna per questo grande investimento sullo sport, all’Imola Triathlon, ai volontari, agli operatori e agli atleti che fra pochi giorni arriveranno nella nostra città”. “A pochi giorni dall’inizio delle competizioni – ha rimarcato Giubilei – possiamo già esultare per un primo ed importante risultato, il nuovo record di iscritti conseguito grazie al lavoro di squadra messo in campo in collaborazione con la Regione, il Comune di Imola, l’Azienda di promozione turistica dell’Emilia-Romagna e gli organizzatori locali. Un dato che dimostra la costante crescita del movimento e la bontà delle scelte fatte dalla nostra Federazione”.

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Bonaccini-Colla “Aerospazio settore strategico, E.Romagna protagonista”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dalla via Emilia a Houston, in Texas, insieme alla filiera regionale dell’aerospazio: imprese, università, centri di ricerca. Per consolidare il rapporto e avviare nuove collaborazioni col polo statunitense dell’industria aerospaziale, unico a livello internazionale per capacità di crescita e tasso di innovazione. A partire dalla Nasa, simbolo e punto di riferimento mondiale del volo nello spazio.
Un settore, quello dell’economia aerospaziale, ad alto potenziale di sviluppo per l’Emilia-Romagna. Per suoi comparti consolidati come avionica, infrastrutture e servizi di terra, manufacturing, materiali e simulazione avanzati; altri emergenti, ma ormai ad elevato peso specifico nella Data Valley regionale, come Big data e intelligenza artificiale, supercalcolo, realtà aumentata, monitoraggio terrestre e clima; fino ad ambiti nuovi come il volo spaziale commerciale, per il quale occorre sviluppare la ricerca anche nel biomedicale, scienze della vita e food, per rendere la permanenza nello spazio, in assenza di gravità, sempre più vivibile. Nel complesso, sono 180 le imprese emiliano-romagnole potenzialmente interessate all’aerospazio.
La missione della Regione in corso a Houston ha fatto tappa a Clear Lake City, nella storica sede della Nasa, nel primo centro dedicato al volo umano nel 1961. Ieri l’incontro che il presidente Stefano Bonaccini e l’assessore allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, hanno avuto con William Harris, amministratore delegato dello Space Center Nasa, e Daniel Jacobs, responsabile dei progetti di collaborazione internazionale. Con loro il viceministro alle Imprese e Made in Italy, Valentino Valentini, e il tenente colonnello Gaetanofabrizio Tavano per il ministero della Difesa. E le aziende emiliano-romagnole attive nel settore aerospaziale, di ogni provincia, che prendono parte alla missione, che hanno potuto presentare i loro progetti.
Prima la visita all’interno del Centro di controllo dei voli spaziali e nella struttura dove si trovano moduli spaziali orbitali, con una guida d’eccezione: l’astronauta Luca Parmitano.
“Parliamo di un settore strategico, ad alto valore aggiunto, con importanti ricadute a livello scientifico e industriale- hanno sottolineato il presidente Bonaccini e l’assessore Colla-. Acquisizione di dati satellitari per l’agricoltura, l’ambiente, il meteo; studio di nuovi materiali; salute, alimentazione, farmaceutica. Sono moltissime le applicazioni della ricerca in campo aerospaziale. Per questo la filiera regionale della space economy sarà sempre più strategica, soprattutto se integrata con le maggiori reti internazionali: e non c’è dubbio che Houston e la Nasa rappresentino la massima opportunità. L’Emilia-Romagna si candida infatti a essere tra i protagonisti di questo processo, grazie a una rete manifatturiera di elevata qualità e specializzazione, collegata con il sistema regionale dell’innovazione che vede insieme università, centri di ricerca, aziende e mondo del lavoro. Siamo nelle condizioni di poter raccogliere i frutti degli investimenti realizzati sulla conoscenza e sulle competenze in questi anni, sulle infrastrutture nel campo dell’intelligenza artificiale e del calcolo ad alte prestazioni. Ed è importante essere a Houston insieme al Governo e all’Aeronautica militare: puntare su settori innovativi per creare uno sviluppo sostenibile e nuova occupazione di alta qualità è interesse di tutto il Paese”.
Oggi è poi in programma l’incontro del presidente Bonaccini con Michael Suffredini, amministratore delegato di Axiom Space, la società statunitense impegnata nella realizzazione del primo progetto di stazione orbitante privata nel quale saranno coinvolte anche alcune imprese italiane. Una ulteriore occasione per l’Emilia-Romagna: in particolare, sono interessati gruppi come Dallara Automobili, Technogym e Barilla, al lavoro su materiali, attrezzi per l’allenamento fisico e alimentazione in orbita.

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Bonaccini a Houston “Qui con le imprese e il sistema ricerca regionale”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Houston. Un nuovo ponte verso gli Stati Uniti per l’Emilia-Romagna, dove l’export regionale registra un +74,6% negli ultimi tre anni e un saldo commerciale attivo fra esportazioni e importazioni di oltre 9 miliardi di euro. Nella grande città del Texas – Stato che se fosse una nazione rappresenterebbe la nona economia al mondo – è iniziata la missione istituzionale di sistema della Regione insieme a imprese e startup innovative, in particolare del settore aerospaziale, grandi Gruppi come Dallara Automobili, Barilla e Technogym, Università, Centri di ricerca e Cluster, guidata dal presidente Stefano Bonaccini. Avvio dedicato da una parte alla presentazione del sistema regionale, fortemente vocato all’innovazione e alla ricerca, così come la realtà texana, nell’incontro col Greater Houston Partnership, associazione che raggruppa 900 imprese in un’area estesa in 12 contee, per accompagnare le nostre aziende nel processo di internazionalizzazione e attrarre investimenti in Emilia-Romagna.
Dall’altra alle nuove frontiere delle scienze della vita: medicina di precisione, telemedicina, terapia genetica. Filiere della salute molto forti in Texas e in Emilia-Romagna, regione che vede la presenza di uno dei più importante distretti biomedicali d’Europa, grandi aziende del settore farmaceutico, nicchie tecnologiche emergenti come quelle della medicina rigenerativa: un comparto che conta 120mila occupati e che vede una crescita costante del proprio export. Insieme alle eccellenze della sanità pubblica regionale e ai rapporti di collaborazione già attivi con strutture presenti a Houston, all’avanguardia nel mondo. Capitolo importante, nel prosieguo della missione, sarà poi quello dell’economia aerospaziale, con, fra gli altri appuntamenti, la visita alla Nasa.
Le opportunità di collaborazione e interscambio tra Emilia-Romagna e Texas in campo economico sono state al centro dell’iniziativa di ieri al Greater Houston Partnership (GHP), l’associazione che conta 900 imprese della grande città americana e che tra i suoi compiti ha quello di attrarre investimenti dall’estero. L’obiettivo è duplice: aprire la strada alle aziende e al sistema regionale della ricerca e dell’innovazione verso un’area che conta oltre 7 milioni di abitanti, rafforzando anche gli scambi in essere, e nello stesso tempo presentare l’Emilia-Romagna, regione che negli ultimi anni si è dimostrata fortemente attrattiva e che ha appena approvato la legge regionale sull’attrazione di giovani talenti, anche dall’estero, ragazze e ragazzi con alte competenze e specializzazioni. Temi affrontati anche durante l’incontro con Christopher Olson, direttore al Commercio e affari internazionali del Comune di Houston. Sempre nella prima giornata della missione, Bonaccini, insieme all’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, ha incontrato il Console generale d’Italia a Houston, Mauro Lorenzini, il direttore di Italian Trade Agency, Fabrizio Giustarini, e la direttrice della Camera di commercio italo-americana del Texas, Alessia Paolicchi. Incontro anche con la comunità italiana che vive e lavora a Houston, organizzata dal Consolato generale d’Italia.
La ricerca oncologica, per rafforzare la lotta contro il cancro. Le nuove frontiere della telemedicina, della medicina rigenerativa e quella di precisione, della terapia genetica e cellulare. E le loro ricadute nella vita di tutti i giorni, per migliorare la cura e l’assistenza alle persone attraverso terapie sempre più personalizzate ed efficaci. La Data Valley emiliano-romagnola e le filiere regionali del biomedicale e delle scienze della vita sbarcano a Houston per rafforzare le collaborazioni in campo scientifico con alcune realtà di eccellenza. Oggi sono in programma gli incontri al Texas Medical Center Innovation, un incubatore di start up in ambito sanitario, che fa capo al Texas Medical Center, il più grande centro di medicina del mondo, e il MD Anderson Cancer Center della University of Texas.
Una realtà, quest’ultima, punto di riferimento internazionale nella cura delle malattie oncologiche: pionieristica, in particolare, nella messa a punto di trattamenti CAR-T, altamente mirati e personalizzati. E proprio su questo fronte è in corso una collaborazione con l’Istituto Romagnolo per lo Studio e la cura dei Tumori ‘Dino Amadorì-IRST di Meldola (FC), una delle realtà emiliano-romagnole che partecipano alla missione e uno dei principali centri di riferimento regionali per questo tipo di terapie insieme al Policlinico Sant’Orsola di Bologna, centro ‘hub’ per l’Emilia-Romagna, e all’IRCCS – Istituto Tecnologie Avanzate e Modelli Assistenziali in oncologia dell’Azienda Usl di Reggio Emilia.
Altra visita di rilievo quella allo Houston Methodist Hospital, in prima fila nella medicina di precisione e nelle bioterapie con il Centro per la Nanomedicina spaziale. La medicina dello spazio può essere di grande interesse e terreno di collaborazioni importanti, visto che l’Emilia-Romagna è già oggi all’avanguardia sui nuovi sistemi di monitoraggio a distanza dei parametri fisiologici (telemedicina). A rappresentare le filiere della salute emiliano-romagnole, oltre all’IRST ‘Dino Amadorì, GVM Assistance, il Gruppo di Lugo (RA) che si sta specializzando in servizi di diagnosi da remoto, e il Clust-ER Health, che riunisce le imprese e i centri di ricerca regionali attivi nel comparto, oltre che in quelli della farmaceutica, biomedicale e digital health.
Insieme a Bonaccini, nella delegazione in questi giorni a Houston ci sono anche il viceministro alle Imprese e Made in Italy, Valentino Valentini, e il Tenente colonnello Gaetanofabrizio Tavano per il ministero della Difesa. Con le Università di Bologna, presente il rettore Giovanni Molari, e quella di Parma.
“Dopo l’accordo con la Pennsylvania del giugno scorso, il primo della Regione con uno stato Usa, rafforziamo le relazioni con gli Stati Uniti e, più in generale, il posizionamento internazionale dell’Emilia-Romagna e dell’intero sistema regionale- afferma Bonaccini-. Per sostenere le nostre imprese sui mercati, in particolare quelli a maggior valore aggiunto, attrarre investimenti e conoscenze, rafforzare scambi e collaborazioni in alcuni settori strategici, come la medicina ad alta specializzazione, le scienze della vita, l’aerospazio: non a caso siamo qui con le nostre filiere, insieme ai ministeri delle Imprese e del Made in Italy e della Difesa, perchè in queste occasioni è fondamentale fare squadra come Paese”.
“Gli Stati Uniti si confermano un interlocutore chiave per le nostre imprese, le nostre università, i nostri centri di ricerca- prosegue il presidente della Regione-. E l’Emilia-Romagna ha le carte in regola per partecipare a progetti comuni: l’ecosistema regionale dell’innovazione sta infatti diventando un punto di riferimento europeo e mondiale della ricerca applicata, del digitale e del supercalcolo, con le Reti dei Tecnopoli, dell’Alta Formazione e dell’Alta Tecnologia, oltre al Tecnopolo di Bologna, dove sta nascendo una autentica cittadella internazionale della scienza. Da parte della Regione un investimento forte sulle competenze, la conoscenza, i big data, per costruire nuove opportunità di sviluppo per i nostri territori. Creando nuova e buona occupazione e migliorare la vita delle persone”. Gli Usa sono uno dei principali Paesi di destinazione dell’export regionale. Le imprese emiliano-romagnole esportano negli USA circa 10,4 miliardi di euro (dati 2022), dato in crescita del 74,6% negli ultimi tre anni (+163% dal 2012) e con un peso del 12,4% sul totale regionale. Tra i settori in maggiore evidenza la meccanica con 6,28 miliardi di euro di export (tra cui il sotto settore autoveicoli che da solo vale 1,8 miliardi), i medicinali e i preparati farmaceutici con oltre 1,2 miliardi di euro di export, l’agroalimentare allargato (che include le macchine per l’agricoltura) con 932 milioni di euro, e la filiera dell’abitare con 814 milioni di euro (in buona parte relativi a ceramiche e materiali in terracotta). Le importazioni dagli USA in regione nel 2022 valgono invece 1 miliardo di euro, dunque l’Emilia-Romagna registra un saldo commerciale positivo di oltre 9 miliardi di euro. In Emilia-Romagna sono oltre 220 le imprese che hanno azionisti di riferimento globale con sede negli USA, con un fatturato aggregato di oltre 8,3 miliardi di euro e oltre 24 mila dipendenti.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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