Emilia Romagna

Cultura, nasce a Ravenna l’Archivio Demetrio Stratos

BOLOGNA (ITALPRESS) – A Palazzo Malagola a Ravenna, nell’omonimo Centro di ricerca vocale e sonora avrà sede lo spazio memoriale dedicato a Efstràtios Demetriou, in arte Demetrio Stratos, il grande musicista e ricercatore della voce scomparso nel 1979 a soli 34 anni. Regione Emilia-Romagna e Comune di Ravenna hanno ultimato l’acquisizione dell’archivio composto da registrazioni audio e video, lettere, documenti, manifesti, ma pure oggetti personali, documentazione manoscritta, appunti, fotografie, abiti, oggetti utilizzanti durante i concerti e le performance, libri, dischi che molto dicono del frontman dei Ribelli e degli Area, sperimentatore e musicologo. L’intera operazione è stata presentata oggi alla stampa dall’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio Mauro Felicori assieme a Fabio Sbaraglia assessore alla Cultura del Comune di Ravenna, Ermanna Montanari (fondatrice e direzione artistica del Teatro delle Albe/Ravenna Teatro) della Compagnia Teatro delle Albe, Enrico Pitozzi (studioso e docente dell’Università di Bologna) e l’archivista Dario Taraborrelli.
“La Regione ha una vocazione alla conservazione degli archivi e quello di Stratos è di grande valore anche per i ricercatori- ha osservato l’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori-. Un tesoro di virtuosismi e prove del grande artista, passato dal pop con i Ribelli alla musica totale degli Area, fino alle estreme sperimentazioni da solista per divulgare e condividere sonorità che attingevano a tradizioni molto lontane. Una bellissima operazione, condotta in collaborazione con il Comune di Ravenna, il contributo teorico ideativo di Montanari e Pitozzi del progetto Malagola, con il fondamentale contributo della famiglia, Daniela Ronconi Demetriou e Anastasia Demetriou, che ringraziamo, e degli amici di Demetrio, Paolo Spedicato, Janete El Haouli, Thalia Istikopoulou, Matteo Belli, che collaboreranno alla valorizzazione dell’Archivio”.
“Ravenna oggi si arricchisce di un patrimonio importantissimo- ha sottolineato l’assessore Fabio Sbaraglia-. Questa straordinaria acquisizione, grazie al lavoro di studio e valorizzazione che porteremo avanti insieme a Palazzo Malagola e alla sua scuola vocalità, offrirà presto a tanti studiosi ed appassionati la possibilità di confrontarsi direttamente con materiali preziosissimi che hanno segnato la storia della musica del secolo scorso. Ravenna- ha aggiunto- anche attraverso operazioni e collaborazioni come queste si conferma una città che attraverso i linguaggi della musica è in grado di riconoscersi in un profilo di assoluto livello e non vediamo l’ora di poter aprire alla massima fruibilità questo materiale eccezionale”.
“Stratos con la sua voce è in grado di attivare in noi l’esperienza del sacro- ha detto Ermanna Montanari-. Stiamo costruendo a Malagola una stanza immersiva aperta al pubblico per poter sprofondare fino a ferirci nell’ascolto delle sue pratiche liberatorie”.
“A partire dalla valorizzazione dei materiali audio di Demetrio Stratos- ha aggiunto Enrico Pitozzi- Malagola inaugura una «fruizione esperienziale» dei materiali sonori, destinata a cambiare i modi e le pratiche d’ascolto”.
Un patrimonio di ricerche di antropologia culturale, composto dai suoi studi vocali, gli appunti e poi libri e dischi troveranno il luogo adeguato a Palazzo Malagola, la prima realtà sul piano nazionale, e tra le prime nel contesto europeo, a sviluppare sul piano artistico una ricerca dedicata ai temi della voce e del suono. Un luogo unico, munito di sale di studio e ascolto, un polo di archivi, con stanze per la raccolta, digitalizzazione e diffusione di materiali sonori d’arte. Grazie al contributo della Regione sulla legge regionale per l’organizzazione di archivi e biblioteche, e del Comune di Ravenna, è stato possibile procedere all’acquisto per la catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione dell’archivio di Demetrio Stratos.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Si conclude al teatro comunale di Marzabotto il percorso di Youz

BOLOGNA (ITALPRESS) – Tutto pronto per l’evento finale di Youz, il forum dei giovani dell’Emilia-Romagna ideato e realizzato dalla Regione: domani, sabato 25 marzo, al teatro comunale di Marzabotto (Bo) a partire dalle ore 10,30 si svolgerà l’appuntamento conclusivo dell’edizione 2022, realizzato con la collaborazione di Art-ER, dell’Unione dell’Appennino bolognese e di Radio frequenza Appennino.
Interverranno l’assessore regionale alle Politiche giovanili Igor Taruffi, la sindaca di Marzabotto Valentina Cuppi e la direttrice generale del settore Economia della conoscenza, del lavoro, dell’impresa, Morena Diazzi.
Dopo 18 tappe della Carovana Youz che hanno toccato tutto il territorio regionale e l’assegnazione dei fondi ai progetti vincitori del bando regionale Youz Officina – che ha messo a disposizione 644mila euro per finanziare le proposte nate durante la scorsa edizione del forum – domani si tireranno le somme dell’edizione 2022, anche attraverso la testimonianza diretta dei giovani per conoscere l’impatto di Youz sulle comunità locali, e si guarderà già ai futuri progetti.
La giornata prevede una tavola rotonda “Politiche giovanili partecipative, verso nuovi investimenti 2023 e prospettive per Youz 2023”, alla quale interverranno gli assessori alle Politiche giovanili di Piacenza Francesco Brianzi, di Parma Beatrice Aimi, di Formigine Simona Sarracino e di Rimini Francesca Mattei. Nel corso della discussione saranno lanciati i temi su cui si lavorerà nei prossimi mesi.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna –
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Ricostruzione post sisma, incontro tra il ministro Musumeci e il commissario Bonaccini

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un Tavolo tecnico di confronto tra Regione Emilia-Romagna e Ministero per definire le esigenze economico-finanziarie e normative in vista del superamento definitivo dello stato d’emergenza, a fine 2023, relativo al terremoto che colpì l’Emilia il 20 e 29 maggio 2012 e alla fase della ricostruzione.
E’ questo quanto emerso dall’incontro di questa mattina a Roma tra il presidente della Regione e commissario delegato alla Ricostruzione post sisma, Stefano Bonaccini, e il ministro per la Protezione civile e per le Politiche del mare, Nello Musumeci.
Durante la riunione è stato fatto il punto sullo stato della ricostruzione – praticamente completata quella privata (abitazione e attività economiche), da completare quella sul patrimonio storico-artistico – con la condivisione da parte di Regione e Governo di un percorso comune che possa portare velocemente alla chiusura anche dell’ultima fase.
“Apprezzo l’attenzione e la disponibilità del ministro Musumeci ad accompagnare le fasi conclusive della ricostruzione in Emilia- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Sono certo che sarà un contributo positivo, e necessario, quello che verrà dal Tavolo tecnico che va ad insediarsi, così da accompagnare in maniera armonica anche l’ultima parte di una ricostruzione definita da più parti esemplare nel suo complesso”. In particolare, il ministro, dopo aver dato ampia disponibilità alla collaborazione con la Regione per l’ultima fase della gestione commissariale, ha annunciato la volontà, attraverso una normativa specifica in materia, di favorire e snellire i processi di ricostruzione dopo catastrofi naturali, con limiti temporali che possano scongiurare lo spopolamento dei territori colpiti. “Mettiamo a disposizione del Governo l’esperienza maturata in questi anni in Emilia-Romagna- ha aggiunto Bonaccini- certi che potrà essere utile per la formulazione di una norma nazionale unica in materia di ricostruzione post sisma”.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Superbonus, nuova riunione in Regione del tavolo di crisi permanente

BOLOGNA (ITALPRESS) – Portare, in tempi brevissimi, la discussione sulle conseguenze del blocco del Superbonus edilizio 110% in Conferenza delle Regioni, chiedendo la presenza del Governo. In parallelo, allargare il tema dell’acquisto dei crediti d’imposta coinvolgendo l’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Questi gli impegni presi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, intervenuto – con gli assessori Vincenzo Colla (Economia) e Paolo Calvano (Bilancio) – al secondo incontro del Tavolo di crisi permanente con le parti sociali – imprese e sindacati – per il Superbonus 110%, convocato oggi in viale Aldo Moro. Al centro della discussione, le criticità e i potenziali impatti legati al blocco alla cessione del credito e allo sconto in fattura – stabiliti dal Decreto 11/2023 – relativamente al Superbonus: aziende a rischio di fallimento (e conseguenti problemi per la realizzazione dei lavori collegati al PNRR), lavoratori a rischio licenziamento, con inevitabili contenziosi nei confronti dei proprietari di abitazione, delle imprese, dei professionisti e dello Stato.
Da Bologna, dopo l’incontro, in partenza una lettera al Governo da parte della Regione con le richieste avanzate dall’Emilia-Romagna, e per sollecitare un intervento urgente.
Al Tavolo erano presenti i rappresentanti regionali di Confapi Industria, Ance, Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato Edilizia, Casartigiani, Federlibere ER Claai, Agci, Confcooperative, Cup, Legacoop, Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, che avevano sollecitato il nuovo incontro.
Da tutte le sigle è arrivata la richiesta alla Regione di farsi promotrice verso le banche e le assicurazioni del territorio affinchè aiutino le aziende dell’Emilia-Romagna ad acquistare i crediti d’imposta. A livello nazionale, la stima è di 19 miliardi circa di crediti fiscali “incagliati” già emessi.
“Su tutta la partita del Superbonus siamo impegnati in prima persona- ha sottolineato il presidente Bonaccini-. Il Governo ha fatto una scelta drastica, fermando tutto dalla sera alla mattina, senza confrontarsi con le parti sociali e i territori, varando provvedimenti raffazzonati che rischiano adesso di bloccare un intero settore e mettere in crisi migliaia di aziende e di posti di lavoro. Un modo di fare incomprensibile e intollerabile”. “Noi- ha proseguito rivolgendosi ai presenti, collegato da remoto alla riunione- abbiamo voluto incontrarvi subito, perchè comprendiamo bene le difficoltà che state vivendo. La mia intenzione è portare quanto prima la discussione in Conferenza delle Regioni, chiedendo la presenza del Governo: siamo di fronte a un tema nazionale, urgente, non più rinviabile”.
Per quanto riguarda la richiesta di ‘intercederè, come Regione, presso il sistema creditizio, Bonaccini ha spiegato che “non possiamo certo obbligare le banche a intervenire. Però possiamo sicuramente allargare la questione all’Abi, l’Associazione delle banche italiane, membro del Patto per il Lavoro e per il Clima. Vogliamo trovare tutte le iniziative possibili, a tutela delle imprese, dei lavoratori, dei cittadini”.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Bologna, oltre 50 studenti Belle Arti impegnati nel restauro dei portici

BOLOGNA (ITALPRESS) – Laboratori didattico-formativi per gli studenti dell’Accademia impegnati nel restaurare e valorizzare un bene culturale, grazie ad un programma operativo ideato da oltre un decennio dalla Regione Emilia-Romagna e sviluppato ogni due anni d’intesa con l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Si chiama “Tre Istituzioni e un Patrimonio” e per l’edizione 2022-2023 l’attività che verrà realizzata è il “Progetto Portici”. Oltre a Regione e Accademia, infatti, in questa occasione il terzo partner coinvolto è il Comune di Bologna, ufficialmente “Città dei Portici” a seguito della nomina, nel 2021, di Patrimonio Mondiale UNESCO. Il progetto è stato presentato in conferenza stampa questa mattina, presso l’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, presenti l’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori, la presidente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Rita Finzi, la direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna Cristina Francucci, l’assessora con delega alla Valorizzazione dei beni culturali e Portici Unesco del Comune di Bologna, Valentina Orioli, la soprintendente Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara, Francesca Tomba, e la Site manager Portici Patrimonio Mondiale, Federica Legnani.
In questa edizione “Progetto Portici” prevede la realizzazione di cinque “cantieri” che andranno ad impegnare più di 50 studenti dei Corsi di Restauro, di Comunicazione, di Educazione al patrimonio, di Design grafico e dei Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo. In particolare, saranno coinvolti nelle attività di restauro il portico ligneo di Palazzo Grassi, in via Marsala 12, e una porzione di portico con tabernacolo e affresco di Madonna con Bambino in Via delle Belle Arti. Anche i settecenteschi disegni con vedute di Bologna di Pio Panfili, conservati all’Archiginnasio, saranno oggetto di manutenzione.
“La Regione ha tra i suoi compiti istituzionali quello di contribuire al consolidamento del tessuto culturale del nostro territorio e il programma ‘Tre istituzioni e un patrimoniò risponde interamente a questa esigenza, dimostrando in questi anni l’efficacia dell’azione coordinata tra enti per la valorizzazione di un patrimonio, spesso poco conosciuto- ha detto in conferenza stampa l’assessore regionale Felicori-. L’idea dei ‘cantieri-scuolà ha inoltre permesso a centinaia di studenti di mettersi in gioco e fare un’esperienza formativa sul campo, utile al loro futuro ruolo di operatori nell’ambito dei beni culturali”.
Per la realizzazione del Progetto Portici la Regione Emilia-Romagna ha sottoscritto una convenzione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna che la impegna a coordinare tutte le fasi organizzative e a sostenere il progetto con un contributo complessivo di 20 mila euro a favore dell’Accademia. “Siamo felici di essere partner fin dalla prima edizione di un progetto virtuoso che si basa su un presupposto fondamentale come la messa in rete e il confronto tra tre istituzioni, che diventano agenzie formative sul territorio offrendo esperienze sul campo ai nostri studenti e studentesse- ha detto la direttrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Cristina Francucci-. Quest’anno, alla fondamentale attività di restauro e conservazione della Scuola di restauro e di divulgazione e documentazione dei Corsi di Design Grafico e Linguaggi del cinema e dell’audiovisivo, si aggiunge quella di educazione al patrimonio cittadino con un’operazione peer to peer rivolta a diverse classi delle scuole secondarie di primo grado curata dal nostro Dipartimento di Comunicazione e Didattica dell’arte”.
“Siamo lieti che il programma “Tre istituzioni e Un Patrimonio” abbia scelto per quest’anno di lavorare sui Portici- ha detto l’assessore Orioli- celebrando così l’iscrizione del nostro patrimonio urbano alla World Heritage List e aprendo spazi significativi di sperimentazione coerenti con gli obiettivi del Piano di Gestione del Sito Unesco”. Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le attività previste dal progetto, a cura di Antonella Salvi, del coordinamento dei progetti di “Tre Istituzioni e un Patrimonio” e Camilla Roversi Monaco, del coordinamento dei cantieri di restauro per l’Accademia di Belle Arti, e con gli interventi dei docenti e degli studenti dei Corsi dell’Accademia coinvolti dal progetto.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Stop ai Diesel euro 5 e novità per riscaldamento e agricoltura

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’adozione della proposta di Piano aria integrato regionale (Pair 2030) è stata presentata in commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro. Il piano è stato illustrato dall’assessora a Transizione ecologica, contrasto al cambiamento climatico, Ambiente, Difesa del suolo e della costa, Protezione civile, Irene Priolo. La qualità dell’aria sta migliorando, in relazione ad alcuni inquinanti, ci saranno ulteriori limitazioni alla circolazione (tra cui lo stop ai diesel euro 5) e saranno cancellate alcune deroghe, come quella di usare l’auto per portare i bambini a scuola. E ancora bandi per la mobilità con i mezzi pubblici, veicoli e velocipedi elettrici, più punti di ricarica; il riscaldamento in casa sarà fissato a 19 gradi mentre ci sono ancora molti soldi per il bando finalizzato a sostituire gli impianti di riscaldamento a biomassa sotto le “5 stelle”.
Molte novità anche in agricoltura: spandimenti dei reflui entro le 12 ore dallo stoccaggio e non più 24. Finanziamento della copertura di vasche e introduzione dei lagoni (il divieto sarà dal 2030). I fertilizzanti a base di urea andranno incorporati insieme allo spandimento o comunque entro le 24 ore successive. Il Pair 2030 vede un piano di investimenti per oltre 154 milioni di euro in totale e di oltre 63 nel primo triennio di attuazione. Sono, in sintesi, alcuni dei punti fondanti del complesso e articolato Piano presentato ai consiglieri dall’assessore all’Ambiente. Il cronoprogramma è stato indicato da Priolo: oggi il Pair 2030 sarà presentato in giunta e la prossima settimana ai 207 Comuni coinvolti (prima erano 33). Dopo il voto in giunta e la pubblicazione ci saranno 45 giorni per le osservazioni, cui seguiranno le controdeduzioni con focus di approfondimento. In Aula, il Piano approderà in luglio, anche se il voto finale è stimato in settembre “e comunque entro l’anno”.
La proposta di revisione è stata definita “impegnativa”. Tra gli altri si segnala la restrizione dei giorni di sforamento per le PM10 che da 35 scenderanno a 18, anche se è prevista una deroga fino al 2035 per alcuni inquinanti. I Comuni più piccoli potranno attuare le loro strategie in autonomia (max 26 sforamenti) e saranno accompagnati dalla Regione. “La strategia regionale mette a sistema le pianificazioni che stiamo portando avanti” ha affermato l’assessora. Le linee strategiche, definite dall’assessora, comprendono una serie di obiettivi: “Riduzione delle emissioni inquinanti, azioni su combustione di biomasse e trasporti, attività da realizzare sul Bacino padano e in sede locale; uso del metodo predittivo, cioè attuare le misure prima degli sforamenti sulla base di modelli meteo; integrazione del Piano con tutte le politiche settoriali e gli altri piani strategici (agenda 2030, acqua, rifiuti, energia, etc.). Durante il percorso di Vas, inoltre, verrà stimata la riduzione di Co2 equivalente associata alle misure del PAIR 2030, dato che sarà inserito nel “Percorso verso la neutralità carbonica prima del 2050”.
Le Pm 10, al max 50 microgrammi per metro cubo, non dovevano essere oltre 35 l’anno: nel 2022 ci sono stati superamenti in 12 stazioni nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Ravenna, Rimini. Il 2015 e il 2017 sono gli anni in cui le condizioni meteorologiche sono state particolarmente sfavorevoli alla qualità dell’aria, a causa di alta pressione, scarsità di pioggia e ventilazione. “Comunque – ha annunciato Priolo – siamo pronti a una commissione sulla siccità”. I settori che incidono di più sono l’agricoltura, con il 33%, seguita da traffico, con il 27%, il riscaldamento a legna, con il 18%, l’industria, col 9%, altro traffico (aereo, mezzi marittimi e mezzi agricoli) col 6%, il riscaldamento non a legna con meno del 5%. I dati su NO2 (biossido di azoto) “sono il nostro Inno alla gioia” ha detto la titolare dell’Ambiente: il valore limite annuale (40 µg/m3) è stato rispettato nel 2020 (effetto lockdown) e nel 2022 dove valore limite orario (200 µg/m3) è stato rispettato in tutte le stazioni. “Molto bene” anche le PM 2.5, di cui dal 2018 non viene più superato il valore limite annuale (25 µg/m3). L’andamento dell’ozono si mostra pressochè stazionario nell’ultimo decennio, con fluttuazioni dovute alla variabilità meteorologica della stagione estiva. L’Annus horribilis, per la popolazione, è stato il 2017. Nel 2020, nonostante il blocco del traffico dovuto al Covid, i superamenti sono stati alti.
Dai 33 comuni del Piano 2020 si sale ai 207 del 2030, “ed è la novità più importante. Lavoriamo a livello di Bacino padano, passando da 2,3 milioni di cittadini a 4”. Il 56% del biossido di azoto (di cui il 93% proviene da diesel) deriva dal trasporto su strada, seguito da altri inquinanti come la Pm10 (impianti domestici riscaldamento a biomassa e trasporti). Le Pm 2.5 sono prodotte principalmente da impianti domestici, mentre il biossido di zolfo da combustione industriale. Il 70% dell’inquinamento proviene dal settore secondario: agricoltura allevamenti, mentre quello primario da produzione di energia, riscaldamento e riscaldamento a legna. Nella città metropolitana il traffico incide per il 31%, gli allevamenti per il 30 e il riscaldamento legna per il 25. Priolo ha ricordato il percorso di partecipazione e l’indagine sulla percezione della qualità dell’aria con 4400 cittadini coinvolti, che si sono detti molto preoccupati: Il 48% è attivo e disponibile a cambiare, mentre il 26% non intende modificare lo stile di vita e un 26% va incentivato con campagne di comunicazione. A livello di Bacino padano servono azioni sinergiche tra le Regioni per limitare la circolazione, sull’uso delle biomasse a basso impatto e su agricoltura e zootecnia.
Controlli sulle limitazioni alla circolazione e Move-In. E tra le Limitazioni spicca la scomparsa della deroga di accompagnare bambino a scuola. Il Trasporto pubblico prevede nuovi bus e serviuzi potenziati: 2000 nuovi autobus (per dismissione veicoli almeno < euro 3 nelle aree urbane) al 2030; + 10% passeggeri su TPL gomma al 2030 rispetto a obiettivo PRIT 2025 (che prevede già + 10% rispetto a 2014). Inoltre, dal 2024 offerta ferroviaria a zero emissioni con: agevolazioni per abbonamenti treno+bici (Mi muovo bici in treno); potenziamento offerta estiva (Bologna-Ravenna-Rimini); sviluppo SFM previsto nel PUMS Città metropolitana Bologna. Con + 20% passeggeri su ferro al 2030 rispetto al target del PRIT 2025 (che già prevede +50% rispetto al 2014); integrazione tariffaria e abbonamenti con al conferma delle iniziative Salta su, Mi muovo anche in città, Mi muovo tutto treno.
Potenziamento della rete pubblica con punti di ricarica per i veicoli elettrici nelle città; bando merci di 6 milioni. Incentivazione del trasporto ferroviario di merci per trasferire quote di traffico dalla modalità stradale alla modalità ferroviaria. circa 4.8 mln tonnellate di merci da strade a treno, equivalenti a 173mila veicoli pesanti diesel euro 5 da 28 tonnellate; rendere più sostenibili tutti i processi industriali e logistici interni ed esterni agli insediamenti produttivi logistici all’interno del perimetro della ZLS E-R. Sarà finanziata anche logistica a corto raggio in ambito urbano (cargo bike). Divieto assoluto di qualsiasi tipologia di combustione all’aperto a scopo intrattenimento (ad es. falò rituali legati a tradizioni o fuochi d’artificio) nel periodo 1° ottobre – 31 marzo: sono concessi due eventi l’anno. Una novità strutturale sarà il limite di 19 gradi in casa ufficio, luoghi di ricreazione, associazioni, luoghi di culto (esclusi ospedali e case di cura). I gradi saranno 17 nel commercio e nell’industria, “con un risparmio di inquinamento e di energia”.
Priolo ha sottolineato che “le risorse per il bando stufe ci sono e i fondi regionali rifinanzieranno i bandi 2024. Dal 2025, il finanziamento riguarderà solo la sostituzione tra biomassa legnosa e pompa di calore”. Il bando per la sostituzione con impianti a 5 stelle è da 11,5 milioni e oggi ne sono stati spesi solo 3 milioni (“i soldi ci sono ha evidenziato Priolo”). A febbraio di quest’anno le domande liquidate o in istruttoria sono 973, quelle impegnate e liquidate 737.
Gli spandimenti dei reflui dovranno avvenire entro le 12 ore dallo stoccaggio e non più entro le 24. Si finanziano la copertura vasche e si introducono i lagoni (divieto sarà dal 2030). Una novità riguarda i fertilizzanti a base di urea: andranno incorporati insieme allo spandimento o comunque entro le 24 ore successive. Per contenere, inoltre, le emissioni di ammoniaca per i nuovi allevamenti soggetti ad autorizzazione integrata ambientale (suinicolo e avicolo), e ad autorizzazione unica ambientale (ove prevista per altri allevamenti) le autorizzazioni dispongono l’obbligo di iniezione liquami e l’adozione delle BAT più prestanti tra quelle applicabili ad ogni singola altra fase dell’allevamento. C’è poi il divieto abbruciamento dei residui vegetali dal 1° ottobre al 31 marzo, anche per le superfici investite a riso. Biogas e biometano: Promozione di sistemi di upgrading in impianti a biogas per favorire l’uso del biometano; possibilità dal PNRR, con 1.92 mld € a livello nazionale, possibili effetti a livello regionale.
Si eviteranno costi, secondo una stima, i danni ambientali generati dall’inquinamento atmosferico a: salute (mortalità e morbidità); materiali da costruzione (invecchiamento precoce dei materiali); colture e foreste (perdita delle colture e degli ecosistemi). La stima è di circa 643 milioni € di costi evitati grazie alle riduzioni emissive previste, di cui 637.5 milioni € solo per gli aspetti sanitari. Si allunga l’aspettativa di vita di 2,74 mesi. Saranno 1544 milioni, di cui 63 nel primo triennio di attuazione, “cifre che incrementabili – ha aggiunto l’assessora – con altre fonti di finanziamento, la cui programmazione deve, però, essere ancora fatta. Questo Piano parte con gambe robuste”.

foto: ufficio stampa assemblea legislativa Emilia-Romagna

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Ricerca e sviluppo, missione della Regione Emilia Romagna in Francia

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Un modello di incubatore da replicare al Tecnopolo di Bologna, dove attrarre concretamente talenti e nuove idee”. Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico della Regione Emilia Romagna Vincenzo Colla in visita alla Station F di Parigi, l’avveniristica ex stazione ferroviaria che ospita il più grande incubatore di start up al mondo dove si è recato per conoscere da vicino l’organizzazione di questo hub dell’innovazione digitale.
L’incontro segue quello al centro di logistica avanzata di Nanterre, dove opera un’azienda emiliana d’avanguardia che serve i principali ospedali pubblici parigini, ultima tappa della missione istituzionale della Regione in Francia.
Assieme al presidente del Cineca e del Centro di supercalcolo e big data (IFAB) Francesco Ubertini, e a Tomaso Tarozzi, amministratore delegato di Bucci Industries, Colla ha visitato a Nanterre il centro di logistica AGEPS (Agence Gènèrale des Equipments de Santè), che associa i 38 ospedali di Parigi nell’ambito dell’istituzione pubblica “Centro ospedaliero universitario”.
Una struttura che coordina e guida gli ospedali più rilevanti dell’area, alle dirette dipendenze del ministero della Sanità e presso la quale è operativa l’azienda faentina, produttrice con il marchio Sinteco di sistemi di automazione e robotica per l’industria, in questo caso applicati alla distribuzione dei farmaci monodose negli ospedali.
Poi la tappa oggi pomeriggio, a cui ha partecipato anche Marco Becca direttore IFAB, a Station F, dove operano mille start up, 30 programmi di sviluppo attivi, tra cui French Tech, ombrello nazionale per le startup che sostiene la loro crescita e internazionalizzazione. E’ un ecosistema che si sviluppa per oltre 360mila metri quadrati dove le imprese trovano un posto in cui lavorare, ristoranti, servizi e consulenti, laboratori per creare e testare prodotti, investitori.
“Oggi – spiega Colla- guardiamo a queste esperienze con interesse, prefigurando un grande incubatore al centro del Tecnopolo di Bologna. Il nostro impegno è focalizzato proprio sull’attrazione dei talenti, su cui da poco abbiamo approvato la prima legge in Italia. Con l’obiettivo di richiamare giovani e persone a elevata specializzazione che in Emilia-Romagna possono trovare lavoro, spazio per la ricerca e l’alta formazione sulle frontiere del supercalcolo, del digitale e della scienza per lo sviluppo umano della Data Valley”.
“E questo- conclude Colla- anche attraverso accordi di collaborazione con altre regioni, con uno stretto collegamento fra Atenei e sistema delle imprese, istituzioni e network europei e internazionali”.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Dalla Regione oltre 9 milioni di euro per il piano scuola 2023

BOLOGNA (ITALPRESS) – Percorsi personalizzati a sostegno delle attività scolastiche, azioni di orientamento al lavoro sulla base delle aspettative ed esigenze individuali. E poi laboratori didattici esperienziali, dove si imparano le prime attività di un mestiere, percorsi di accompagnamento e sostegno, misure di orientamento al mondo del lavoro; e ancora, opportunità di socializzazione per sostenere la piena inclusione sociale ed educativa dei giovani adolescenti nell’integrazione e non sovrapposizione con i servizi e le professionalità di competenza delle istituzioni scolastiche. Cresce e si rafforza l’impegno della Regione a sostegno degli interventi degli Enti locali per assicurare la piena inclusione sociale ed educativa di studenti e studentesse con disabilità delle scuole superiori, il loro successo formativo e il futuro inserimento nel mondo del lavoro: tutte le azioni saranno destinate ai giovani con disabilità certificata ai sensi della legge 104/92 che frequentano la scuola secondaria di secondo grado o che hanno da poco terminato tali percorsi.
La Giunta regionale ha infatti approvato la ripartizione a favore di Comuni e Unioni di Comuni di un maxi-finanziamento pari a circa 9,2 milioni di euro per il 2023 del Fondo regionale per l’occupazione delle persone con disabilità. Una dotazione che va ad integrare la tranche finanziaria di pari importo assegnata all’Emilia-Romagna per il 2022 del Fondo statale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità iscritti alle scuole superiori, raddoppiando di fatto le risorse complessive a disposizione degli Enti locali per gli interventi.
“Si tratta di una cospicua dote di nuove risorse- sottolineano gli assessori alla Scuola, Paola Salomoni, e al Welfare, Igor Taruffi- destinate ad arricchire, qualificare e rafforzare le azioni messe in campo autonomamente dagli Enti locali e dalle istituzioni scolastiche per aiutare i giovani con disabilità nel loro percorso individuale verso l’autonomia e per l’acquisizione di competenze utili ai fini di un futuro inserimento lavorativo. Questo finanziamento raddoppia quello nazionale aiutando i nostri sindaci a salvaguardare i servizi, ma anche a tenere in piedi i propri bilanci in un momento di forte crisi. Lavoriamo- aggiungono gli assessori- in stretta collaborazione con gli Enti locali, le istituzioni scolastiche e le principali associazioni riconosciute per garantire un sostegno fondamentale alle famiglie e per una scuola realmente inclusiva che non lasci indietro nessuno”.
“Parliamo di una dotazione di risorse fondamentale per arricchire e potenziare le azioni messe in campo dagli Enti locali e dalle istituzioni scolastiche a sostegno dei giovani con problemi di disabilità- afferma il sindaco di Carpi e Delegato Politico al Welfare di Anci Emilia-Romagna, Alberto Bellelli-. Non possiamo che esprimere apprezzamento per la decisione assunta dalla Giunta regionale”. “Un impegno concreto della Regione Emilia-Romagna volto a garantire sia il diritto allo studio dei ragazzi con problemi di disabilità che il complessivo andamento e benessere nelle scuole superiori, di competenza provinciale- commenta il presidente di Upi Emilia-Romagna e della Provincia di Parma, Andrea Massari-. Una attenzione importante che la Regione riserva al sistema scolastico nel suo complesso e che coglie il nostro plauso e il pieno apprezzamento da parte di Upi Emilia-Romagna. Un passo fondamentale per rendere più accessibile l’accesso scolastico da parte di tutti gli studenti abbattendo ogni tipo di barriera”.
La ripartizione a Comuni e Unioni di Comuni dei 9,2 milioni di fondi regionali è stata effettuata sulla base dello stesso criterio utilizzato per la suddivisione del Fondo statale, cioè prendendo come riferimento il numero di studenti disabili iscritti alle scuole superiori. Alla Città Metropolitana di Bologna vanno quasi 1,97 milioni di euro, alla Provincia di Modena oltre 1,6 e a quella di Reggio Emilia circa 1,26. Poi, proseguendo in ordine di importo decrescente, Ferrara si è aggiudicata quasi 876.000 euro, Parma 846.000 euro, Ravenna circa 836.000 euro, Forlì-Cesena quasi 617.000 euro, Rimini circa 616.000 euro e, infine, Piacenza quasi 543.000 euro. A queste risorse che provengono dalle casse regionali si aggiungono i fondi statali che la Giunta di viale Aldo Moro ha trasferito nelle scorse settimane alle Province e alla Città Metropolitana di Bologna, per il successivo trasferimento delle risorse ai Comuni e relative Unioni.
Risorse statali che vengono impiegate, ad esempio, per l’organizzazione del trasporto casa-scuola degli studenti disabili, l’assunzione di personale per l’assistenza educativa e i servizi pre e post orario scolastico. I Comuni e le Unioni di Comuni beneficiari delle risorse regionali entro settembre 2024 dovranno inviare alla Regione una relazione sulle attività realizzate e sui risultati conseguiti, perchè nemmeno un euro vada sprecato.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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