Emilia Romagna

Regione Emilia Romagna fa ricorso alla Consulta su riorganizzazione rete scolastica

BOLOGNA (ITALPRESS) – La Regione Emilia-Romagna ha deciso di ricorrere alla Corte costituzionale contro la norma voluta dal Governo che prevede un dimensionamento della rete scolastica che, se realizzato in questi termini, creerebbe forti penalizzazioni per i territori. I motivi sono stati illustrati in conferenza stampa oggi dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessora alla Scuola, Paola Salomoni, e dal sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi. La Giunta regionale formalizza la costituzione in giudizio davanti alla Consulta contro le parti della Legge statale di Bilancio sulla riorganizzazione della rete scolastica, nelle quali si alza a 900 studenti la soglia minima per poter avere una autonomia scolastica con un proprio dirigente, col rischio, di fatto, di accorpamenti e riduzione del numero delle autonomie, e quindi delle scuole gestite dalle stesse, in particolare nelle aree interne, periferiche e nei comuni montani. (Tecnicamente, il ricorso riguarda l’articolo 1, comma 557, e l’articolo 1, commi 558-561, della Legge 197 del 29 dicembre 2022 “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”).
Sostanzialmente, la Regione solleva una questione di legittimità costituzionale perchè ritiene che le norme del provvedimento deciso dal Governo siano lesive delle competenze regionali in materia di dimensionamento della rete scolastica. Oltre che dei principi di leale collaborazione e sussidiarietà e di rispetto delle procedure di coordinamento Stato-Regioni in materia di scuola. Altro elemento che induce la Regione a ricorrere al giudizio della Corte è la valutazione secondo cui non possa essere un obiettivo dello Stato la riduzione del numero delle istituzioni scolastiche, perchè questo è in contrasto con i principi di ragionevolezza e di buon andamento dell’amministrazione, così come sono indicati dalla Costituzione.
Quali le conseguenze? Secondo quanto previsto dal Governo, in Emilia-Romagna il taglio previsto sarà di 15 posizioni di dirigenti scolastici e direttori dei Servizi generali e amministrativi in tre anni. E questo comporterà la necessità di riorganizzare la rete scolastica, accorpando istituzioni scolastiche che già hanno una media di più 1.000 studenti per autonomia scolastica, con punte di quasi 1.200 studenti di media nelle scuole superiori di II grado. “Il provvedimento del Governo- sottolineano il presidente Bonaccini e l’assessora Salomoni- taglia le autonomie scolastiche per risparmiare sul costo dei dirigenti scolastici e dei direttori dei Servizi generali. Un intervento che colpisce un servizio fondamentale e un bene pubblico come la scuola in una regione, va ricordato, nella quale si è già lavorato alla razionalizzazione della rete scolastica in collaborazione con Enti locali e Ufficio scolastico regionale, cercando di mettere studenti e famiglie al primo posto. Tagliare in questo modo, come vuol fare invece il Governo, mette a rischio le scuole in montagna e nelle aree interne periferiche”.
“Porsi come obiettivo la riduzione graduale del numero delle istituzioni scolastiche è inaccettabile- sottolinea il sottosegretario Baruffi- e chiediamo alla Corte costituzionale di intervenire perchè questo articolo della Finanziaria è in contrasto con tutti i principi del diritto allo studio e con l’articolo 3 della costituzione. Oggi in Giunta daremo quindi formalmente incarico a un giurista e costituzionalista di istruire e presentare ricorso alla Consulta”.
“Crediamo non sia legittimo, oltre che non utile- concludono Bonaccini e Salomoni- che il Governo intervenga così pesantemente sull’organizzazione della scuola pubblica senza il coinvolgimento delle Regioni. Ci pare anche che le prime scelte fatte in materia di istruzione siano gravi e prefigurino un vero e proprio attacco alla scuola pubblica. Ancor di più perchè ledono le competenze delle Regioni non valorizzando i principi di leale collaborazione necessari a garantire il buon funzionamento del sistema scolastico”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Muove i primi passi la rete regionale oncologica ed emato-oncologica

BOLOGNA (ITALPRESS) – Più vicini al paziente per garantire cure, assistenza e servizi sempre più elevati. La Rete Oncologica ed Emato-oncologica regionale dell’Emilia-Romagna, le cui Linee di indirizzo sono state approvate dalla Giunta nelle scorse settimane, muove i suoi primi passi e si confronta con altre realtà avanzate, come quelle di Piemonte e Valle d’Aosta, Veneto e Toscana. Lo ha fatto oggi nel corso del convegno scientifico “La Rete Oncologica ed Emato-oncologica dell’Emilia-Romagna”, organizzato dalla Regione a Bologna, con la partecipazione del presidente Stefano Bonaccini e dell’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. Dopo una prima parte dedicata ai modelli e alle prospettive delle Reti Oncologiche in Italia, il convegno prosegue nel pomeriggio con tre tavole rotonde sul presente e sul futuro delle oncologie, emato-oncologie e oncologie pediatriche dell’Emilia-Romagna. A chiudere i lavori – indicativamente alle 16 – sarà il ministro della Salute Orazio Schillaci, che interviene in videocollegamento.
La Rete dell’Emilia-Romagna nasce in una realtà dotata di Oncologie ed Emato-oncologie strutturate e organizzate che in tutte le province offrono, fin dal 2006, già livelli elevati di servizio per i quali la Regione si è da tempo impegnata. Le Linee di indirizzo, approvate dalla Giunta, definiscono le caratteristiche generali della rete regionale secondo il modello del Comprehensive Cancer Care Network, che garantisce, nel rispetto delle autonomie locali, la maggiore uniformità possibile in termini di accesso, gestione clinica, governance e monitoraggio dei dati ai fini sia clinici sia di ricerca.
Uno dei punti di forza del modello è l’oncologia di prossimità, che permetterà di offrire sul territorio – Case di Comunità e Ospedali di Comunità, sino al domicilio del paziente – attività oncologiche ed emato-oncologiche, garantendo le medesime condizioni di efficacia e sicurezza.
Forte impulso verrà poi dalla telemedicina, che pur non sostituendo le visite in presenza consentirà una tempestiva discussione degli esami diagnostici e la rilevazione di eventuali segni di ripresa di malattia. La Rete Oncologica ed Emato-oncologica Regionale punta anche sulla ricerca e sullo sviluppo di terapie innovative. “Con la Rete Oncologica ed Emato-oncologica regionale l’Emilia-Romagna – sottolineano Bonaccini e Donini – vuole assicurare la migliore qualità delle cure per il paziente in un percorso di assistenza adeguato, efficace e sicuro che integri l’ospedale e il territorio. Nella nostra regione la sanità pubblica di oggi e del futuro è quella legata al territorio, che offre servizi, terapie e assistenza sempre più innovativi e a misura dei cittadini. Abbiamo messo a punto un modello organizzativo che fa compiere un ulteriore passo in avanti alla sanità pubblica dell’Emilia-Romagna grazie a oncologia di prossimità, telemedicina e ricerca. Inoltre, il modello a rete, secondo quello del Comprehensive Cancer Care Network, fa propria la nostra concezione universalistica di sanità pubblica, che deve garantire eguale opportunità di accesso ai servizi. Promuovere e sostenere l’assistenza di prossimità, peraltro, è uno degli obiettivi indicati con il modello di medicina territoriale definito nel PNRR”.
Tra le varie azioni promosse dalla Regione Emilia-Romagna e presentate in occasione del convegno, un cartoon e una brochure per spiegare in modo semplice come funziona la Rete. In particolare, il cartoon descrive il percorso del paziente con l’aiuto di un’automobile che ci accompagna in questo viaggio alla scoperta della Rete: dalla diagnosi e presa in carico, attraverso il medico curante, il Pronto Soccorso, i reparti dell’ospedale o tramite i percorsi di screening, agli esami di primo livello e all’intervento chirurgico fino alle cure sul territorio anche attraverso la telemedicina. Così anche la brochure illustra, grazie a un linguaggio semplice e a una serie di disegni, il percorso diagnostico- terapeutico-assistenziale. Oncologia di prossimità, telemedicina e ricerca.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Sisma Turchia, primo invio di aiuti dall’Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una settantina di letti, distribuiti e stivati su due container lunghi 12 metri l’uno. Destinazione Turchia, con imbarco al porto di Trieste, scelto come hub nazionale per l’invio degli aiuti. L’Emilia-Romagna è pronta per il primo invio – domani, giovedì 16 febbraio -, dal Centro unificato di Parma, di materiale richiesto dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, che coordina le operazioni per la Turchia in raccordo con l’Emergency Response and Coordination Center della Commissione europea. Oltre ai letti, che saranno destinati agli ospedali, l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile sta già lavorando per trasportare a Trieste, con i prossimi invii, altro materiale sanitario (attrezzature, dispositivi, farmaci), donati dalle Aziende ospedaliere e sanitarie e da aziende emiliano-romagnole. Partirà non appena ci sarà il via libera dal Dipartimento.
“L’intervento dell’Emilia-Romagna si colloca nel contesto di aiuti proveniente da tutt’Italia- sottolinea la vicepresidente della Regione, Irene Priolo- in base alle specifiche richieste del Dipartimento nazionale di Protezione civile, che sta coordinando tutti gli invii di materiale. Colgo l’occasione per ringraziare i volontari e i funzionari di Protezione civile, che si sono immediatamente resi disponibili, così come chi ha fornito i materiali pronti per la spedizione”. “Ancora una volta il nostro sistema regionale- ha concluso Priolo- si è subito attivato, organizzando la raccolta dei materiali e l’organizzazione della partenza dei mezzi”. I container in partenza domani saranno trasportati quindi a Trieste; da qui verranno imbarcati con destinazione il porto di Mersin, nell’Anatolia meridionale, dove saranno consegnati alla Protezione civile turca che provvederà a distribuirli, a seconda delle necessità, nelle aree colpite.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Un altro anno all’insegna del grande sport in Emilia-Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Tante conferme, ma anche tante novità, per un altro anno di grande sport in Emilia-Romagna. Emozioni e spettacolo, ma anche preziose occasioni di aggregazione e inclusione. Grandi eventi di richiamo interazionale, ma anche decine e decine di appuntamenti sul territorio che vedranno protagoniste le comunità locali. E un’attenzione particolare alle discipline paralimpiche, ai giovani e allo sport femminile. Mentre proseguono e si accrescono gli accordi pluriennali con diverse Federazioni sportive nazionali. E’ stato presentato oggi a Bologna, dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, il calendario di manifestazioni sportive 2023. Un centinaio circa gli appuntamenti per un cartellone in progress, perchè sono tante le associazioni e federazioni che ancora in questi giorni stanno presentando le loro proposte.
Pallacanestro, calcio, ciclismo, atletica, pallavolo, tennis, rugby, baseball, motociclismo e automobilismo. Numerose le discipline presenti, comprese alcune particolarità e new entry come lo scacchipugilato, con i Campionati mondiali che si svolgeranno dal 28 ottobre al 2 novembre a Riccione. E – a settembre – i Mondiali di canottaggio Dragon Boats a Ravenna e gli Europei di volo a vela acrobatico, a Pavullo nel Frignano (MO). Un cartellone, che, tra gennaio e febbraio 2023, ha già visto svolgersi le Final Four di Coppa Italia femminile di pallavolo all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO) e le Final Eight di Coppa Italia maschile e femminile di pallamano a Rimini. O, sempre a Bologna il grande spettacolo del pattinaggio artistico su ghiaccio di Bol On Ice.
“Dopo la firma dell’accordo per la Grande Partenza del Tour de France nel 2024, oggi confermiamo e rilanciamo il nostro impegno per lo sport. I fatti ci stanno dando ragione e la reputazione dell’Emilia-Romagna come regione in grado di ospitare e organizzare importanti manifestazioni è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Consapevoli che lo sport è anche una grande opportunità di valorizzazione del territorio con importanti ricadute sul piano turistico ed economico – ha detto Bonaccini -. Ma non dimentichiamo il valore educativo e sociale dello sport e l’importanza generale che riveste per le nostre comunità. Per i nostri ragazzi in particolare che devono avere tutti la possibilità di praticare un’attività motoria. Lo spazio che in questo calendario abbiamo riservato allo sport paralimpico va in questa direzione, così come l’impegno che stiamo portando avanti per la riqualificazione della rete di impianti sportivi”.
E proprio per misurare in modo puntuale l’impatto economico degli eventi sportivi organizzati in Emilia-Romagna, la Regione ha commissionato una ricerca sul 2022, i cui esiti verranno presentati entro l’estate. “Questo cartellone conferma l’attenzione della Regione per tutte le discipline, più e meno diffuse, rafforza l’impegno per quelle paralimpiche e per lo sport femminile- ha aggiunto Giammaria Manghi , capo della segreteria politica della Presidenza della Regione e coordinatore delle politiche in materia di sport-. Tra le novità di quest’anno l’accordo triennale con la Federazione Italiana Rugby e con il Gruppo sportivo dell’Arma dei Carabinieri. Due intese che ci permetteranno di rafforzare la nostra capacità di programmare eventi sul territorio”.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Torrente Ravone, conclusi lavori in area ospedale Maggiore a Bologna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Si è appena concluso il cantiere per mettere in sicurezza gli argini e i muretti di contenimento del torrente Ravone, nella vasta area alle spalle dell’Ospedale Maggiore di Bologna. I lavori hanno interessato principalmente il lungo tratto di circa 1300 metri, da via Malvasia fino al ponticello di via Pietro Burgatti, fra via del Chiù e Prati di Caprara.
“Le opere sono state finanziate dalla Regione con 150mila euro: era indispensabile intervenire per evitare il collasso dei manufatti causato dall’erosione e scongiurare il conseguente rischio di allagamenti nella zona ricompresa tra il demanio militare e i fabbricati lungo le vie Prati di Caprara e Nanni Costa – spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo-. L’intervento punta anche ad accrescere la sicurezza idraulica del piano interrato dell’ospedale e il sottopassaggio dell’asse attrezzato di viale Vittorio Sabena, oggi importante collegamento viario”.
Realizzato a opera dell’Ufficio di Bologna dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, in collaborazione con l’Università di Bologna, l’intervento ha incluso il rilievo topografico del corso d’acqua con metodo tradizionale e con l’utilizzo di droni, sia nei tratti di torrente a cielo aperto che in quelli coperti. I rilievi sono tuttora in corso.

– foto: ufficio stampa Regione Emilia Romagna

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Al via il restauro di sei dipinti della Pinacoteca di Faenza

BOLOGNA (ITALPRESS) – Proseguono gli importanti interventi di restauro, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e realizzati attraverso tre distinte convenzioni con i Comuni di Faenza (Ravenna), Ferrara e Parma per un importo complessivo di 170 mila euro.
A Faenza è iniziato un percorso di restauro di lungo periodo, che interviene su sei dipinti su tavola di fine Quattrocento e inizi Cinquecento, ospitati dalla Pinacoteca comunale di Faenza, che è il più antico istituto museale della Romagna, costituito nel 1796, con un patrimonio di opere d’arte che vanno dal Trecento al Ventesimo secolo. Il riallestimento del suo percorso espositivo è stato inaugurato nel dicembre del 2021. Il restauro è stato presentato in conferenza stampa questa mattina presso la Pinacoteca comunale di Faenza dall’assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori, insieme al sindaco di Faenza Massimo Isola.
“Con la programmazione e il finanziamento di questi interventi, contribuiamo in modo significativo alla conservazione del nostro patrimonio culturale – ha spiegato Felicori -. Le opere restaurate a Faenza sono alcune delle testimonianze più antiche provenienti dalle chiese faentine e risalgono alla stagione feconda in cui ogni città della Romagna ospitava botteghe di pittori, decoratori e artieri che con le loro opere hanno portato un contributo significativo all’identità di questi territori”.
“Ringraziamo la Regione Emilia-Romagna e l’assessore Mauro Felicori da sempre vicini alle progettualità artistiche e culturali della nostra città- ha detto il sindaco di Faenza, Massimo Isola-. Questo contributo ci consentirà di intervenire sul patrimonio della Pinacoteca comunale di Faenza per svolgere, nel miglior modo possibile, il lavoro di conservazione delle opere, spesso secolari, che fanno parte del corpus del nostro museo. Queste risorse ci consentiranno quindi di metterle in sicurezza, svolgendo così al meglio la funzione principale che caratterizza la nostra Pinacoteca: prendersi cura e custodire la memoria che, secolo dopo secolo e generazione dopo generazione, trasferiamo per rafforzare e aggiornare la nostra identità e il nostro essere comunità”.
Alla presentazione hanno partecipato Cristina Ambrosini, responsabile del Settore Patrimonio culturale della Regione, Benedetta Diamanti, dirigente Musei e Attività culturali del Comune di Faenza, Federica Gonzato, soprintendente Archeologia Belle Arti Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, Luisa Tori, funzionario e storico dell’arte della Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini, e i restauratori Maria Letizia Antoniacci, Isabella Cervetti e Sandro Salemme.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Frana a Villa Sasso Nero nel comune di Monterenzio, evacuate 18 persone

BOLOGNA (ITALPRESS) – Diciotto persone evacuate, due case distrutte e due strade provinciali interrotte, la SP 35 di Sasso Nero e la SP 21 di Valle del Sillaro. E’ il bilancio della vasta frana che questa mattina si è mossa a Villa Sasso Nero, in comune di Monterenzio (Bo), coinvolgendo un’area dalla lunghezza di circa un chilometro, in una zona abbastanza isolata e poco popolata. Sul posto sono immediatamente intervenuti i tecnici dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile, insieme ai Vigili del Fuoco e all’Amministrazione comunale che ha proceduto ad attivare il Coc (Centro operativo comunale). I gestori dei servizi pubblici, in particolare Enel e Hera, hanno proceduto alla chiusura degli allacci ritenuti potenzialmente pericolosi.
“Da subito la Regione ha messo in campo i suoi tecnici per monitorare la situazione, insieme al Comune e a tutti gli altri enti coinvolti- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. Il dissesto interessa una zona particolarmente estesa, dove si affacciano alcune abitazioni, due agriturismi e immobili destinati a fini agricoli. Per domani si è già organizzato un sorvolo col drone per osservare dall’alto e delimitare esattamente la zona in frana, acquisendo così informazioni particolarmente utili per tenere monitorato l’evento e avviare una riflessione sui possibili interventi da attuare”.
Domani pomeriggio la vicepresidente Priolo effettuerà un sopralluogo nella zona insieme alle squadre di Protezione Civile.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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A Piacenza programma per inserimento minori stranieri non accompagnati

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una opportunità per favorire l’inclusione e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati (Msna), offrendo loro una occasione di formazione e orientamento per l’acquisizione di competenze utili all’inserimento nel mondo al lavoro. E’ in sintesi l’obiettivo del “Protocollo d’intesa per l’attivazione di un progetto sperimentale per sostenere l’inclusione formativa e l’integrazione attraverso il lavoro dei minori stranieri non accompagnati”. L’intesa è stata siglata questa mattina da Prefettura di Piacenza, Regione, dai Comuni di Piacenza e Fiorenzuola d’Arda, Ance e Scuola edile di Piacenza, Asp Azalea e Agenzia formativa dei Comuni di Piacenza e di Fiorenzuola d’Arda.
Si tratta del secondo progetto sperimentale in Emilia-Romagna, dopo quello già realizzato a Modena, unici in Italia, che porterà minori stranieri non accompagnati (che stiano per compiere la maggiore età) a frequentare un’attività formativa presso la Scuola edile locale.
“Una straordinaria opportunità per favorire l’integrazione sociale, attraverso il lavoro, e rendere completo l’inserimento nella comunità- afferma l’assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale, Vincenzo Colla, firmatario del protocollo per conto della Regione -. Così diamo ai giovani una opportunità seria di costruirsi un futuro partendo dalla formazione fino all’inserimento nel mondo del lavoro”.
Il progetto formativo avrà durata di 172 ore e sarà realizzato presso la sede della scuola edile di Piacenza per garantire la disponibilità di spazi attrezzati, laboratori e strumentazioni adeguate al conseguimento degli obiettivi formativi attesi.
I minori stranieri non accompagnati, individuati dai Servizi sociali coinvolti, saranno iscritti al terzo anno di un percorso di istruzione e formazione professionale dell’ente accreditato, dove seguiranno un programma personalizzato finalizzato ad acquisire competenze tecnico professionali sulle lavorazioni edili in generale, quali le finiture interne o la posa del cartongesso.
L’obiettivo è costruire un modello sperimentale che, nel rispetto del quadro normativo e delle competenze di ciascuna parte, permetta ai minori stranieri non accompagnati che si accingono al compimento della maggiore età di accedere ad opportunità formative volte all’orientamento e acquisizione di competenze per un successivo inserimento qualificato nel mercato del lavoro.
L’intesa dà attuazione al protocollo sottoscritto in data 16 maggio 2022 dal Ministero dell’Interno con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Associazione nazionale costruttori edili e le Organizzazioni sindacali dell’edilizia che prevede, per favorire l’integrazione, percorsi formativi mirati presso gli Enti bilaterali del settore edile, con l’obiettivo di un successivo inserimento lavorativo dei richiedenti asilo e dei rifugiati oltre che di altre categorie di migranti vulnerabili con permessi che consentono l’attività lavorativa e l’inserimento in percorsi di politica attiva del lavoro, quali, a titolo esemplificativo, titolari di protezione speciale, minori stranieri non accompagnati o ex minori stranieri non accompagnati.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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