Emilia Romagna

Maltempo, le province più colpite Rimini e Forlì-Cesena

BOLOGNA (ITALPRESS) – Quaranta mezzi spazzaneve in azione nel riminese, il territorio più colpito da quest’ultima ondata di maltempo, per mantenere aperte le strade provinciali. Alberi e rami caduti, fenomeni di ingressione marina, allagamenti. Particolarmente colpita la zona appenninica della Valmarecchia e la costa ravennate, dove si è verificato un picco di marea attorno alle 11. E’ ancora stato di allerta in Emilia-Romagna per mareggiate, piene dei fiumi, frane e piene dei corsi minori fino alla mezzanotte di oggi. Interessato, in particolare, tutto il litorale e l’Appennino romagnolo, già colpiti nella notte dal maltempo: a causa di abbondanti piogge e nevicate, sono sorte diverse criticità, in particolare nelle province di Rimini e Forlì-Cesena.
“Il freddo e il maltempo stanno colpendo duramente la costa e l’entroterra romagnolo- commenta Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. Ci siamo subito attivati per monitorare la situazione e intervenire dove necessario, e seguiamo con attenzione l’evoluzione del meteo. Il Centro Operativo Regionale (COR) regionale è attivo h24 da ieri mattina e i coordinamenti provinciali stanno lavorando a stretto contatto con le Prefetture. Ringrazio amministratori, tecnici, vigili del fuoco, volontari e operatori per quanto stanno facendo in queste ore”. Questa mattina si è riunito il Centro Coordinamento dei Soccorsi (CCS) della provincia di Rimini, mentre in serata si riunirà quello della provincia di Forlì Cesena. Aperti i Centri Operativi Comunali di Cesenatico (FC), Cervia e Ravenna (RA), Rimini, Sassofeltrio, il presidio territoriale della Bassa Valmarecchia e il COI Valconca (RN).
Tra i disagi dovuti al maltempo, diversi problemi alla rete elettrica nell’Appennino romagnolo e nel riminese, con oltre 5000 interruzioni in risoluzione. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, in stretto raccordo con Enel e Prefettura sta lavorando per ridurre le criticità. Con l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, stanno collaborando una ventina di squadre, con circa 55 volontari impegnati in diverse a attività di supporto nei territori colpiti e altri in pronta partenza in base alle necessità che vengono via via segnalate.

foto: agenziafotogramma.it

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Agricoltura, oltre 95 milioni di euro di contributi UE

BOLOGNA (ITALPRESS) – Oltre 95 milioni di contributi Ue per il 2023 per investimenti che potranno generare innovazione e qualità, progetti di ricerca, sostegno al reddito delle imprese e competitività sui mercati. Passa da qui la strada per la nuova agricoltura a cui punta la Regione. Un primo passo concreto è il via libera ai piani di spesa (programmi operativi) delle Organizzazioni di produttori e delle loro Associazioni per il consolidamento e la crescita del sistema ortofrutticolo e pataticolo regionale. Entro fine mese gli aiuti comunitari del fondo Feaga, che presiede gli interventi di sostegno ai mercati agricoli, saranno resi disponibili.
“Cresce così la competitività di due settori chiave dell’agricoltura emiliano-romagnola, in una logica di innovazione e sostenibilità della filiera- commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi-. Ancora una volta i produttori in forma aggregata, in particolare quelli del settore pataticolo, hanno dimostrato di cogliere le opportunità per il rafforzamento organizzativo di queste importanti filiere produttive, per sviluppare l’innovazione indispensabile per l’adattamento e la mitigazione ai cambiamenti climatici e per rafforzare il loro valore sui mercati nazionale ed estero”.
Per l’ortofrutta sono stati approvati 12 programmi operativi presentati da sette Associazioni di Organizzazioni produttori (che associano 37 Op) e da 5 Organizzazioni di produttori che aggregano circa 16mila imprese agricole, di cui il 51% con sede in Emilia-Romagna. Le Associazioni e le Organizzazioni sono infatti aperte anche ad aziende su tutto il territorio nazionale e fortemente attrattive. La spesa annua totale è stata approvata per 181,4 milioni di euro cui corrisponde un aiuto comunitario previsionale di 93,8 milioni di euro.
Per il settore pataticolo, una novità di questa nuova Pac, la Regione ha riconosciuto tre Organizzazioni di produttori, che aggregano 233 imprese agricole, di cui l’82% con sede in Emilia-Romagna. I piani di spesa per rendere maggiormente competitivo questo settore e fare da starter per suo ammodernamento ammontano a 3,2 milioni di euro. Gli aiuti Ue valgono 1,9 milioni di euro e serviranno a favorire gli investimenti delle aziende agricole nell’acquisizione di macchine e attrezzature specifiche e nell’applicazione di tecniche produttive a basso impatto ambientale.

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Terminati lavori manutenzione zone collinari-montane Appennino Parmense

BOLOGNA (ITALPRESS) – Sono terminati i cantieri per la manutenzione dei versanti nella zona collinare e montana dell’Appennino parmense, nei comuni di Calestano, Fornovo di Taro, Medesano e Valmozzola. “Con un pacchetto che comprendeva interventi di diversa natura, dal taglio della vegetazione al ripristino delle reti di scarico e scolo delle acque fino al ripristino della viabilità, sono state eseguite operazioni di manutenzione idraulica e riassetto geomorfologico in aree già interessate da dissesti, oggetto di interventi precedenti- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile e alla Sicurezza territoriale-. Si tratta di opere finanziate dalla Regione con 90mila euro, a dimostrazione della costante attenzione riservata al territorio della montagna e a chi lo vive”.
I lavori hanno riguardato quattro aree, nei pressi delle frane di Chiastre di Ravarano, Micone, Cà Colombara e Cà Casella, e Valmozzola. Sono stati progettati e curati dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Via alla realizzazione di impianti di produzione di idrogeno verde

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Emilia-Romagna punta alla produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse. L’obiettivo è la realizzazione di nuovi siti di produzione di ‘energia pulità, soprattutto nelle zone dove vi siano insediamenti produttivi energivori, come ceramiche, cementifici, cartiere, petrolchimici e sistema della logistica. E proprio per questo la produzione dei nuovi impianti dovrà sviluppare una potenza tra 1 e 10 megawatt.
Già dalle prossime settimane, la Regione comincerà a sostenere gli investimenti delle imprese interessate: è stato infatti predisposto un primo finanziamento, a fondo perduto, di 19,5 milioni di euro, con risorse del PNRR stanziate dal Governo in seguito all’adesione di viale Aldo Moro, già lo scorso anno, alla manifestazione di interesse prevista da un apposito bando del ministero della Transizione ecologica.
La Giunta regionale, guidata dal presidente Stefano Bonaccini, ha avviato la procedura per approvare, entro il 31 gennaio 2023, un primo bando che andrà a selezionare progetti per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno rinnovabile in aree industriali dismesse, individuate dalla pianificazione urbanistica dei Comuni, unitamente a uno schema di Accordo da sottoscrivere col ministero dell’Ambiente e Sicurezza energetica (Mase). “Una sfida strategica da cogliere senza incertezze- ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy, Vincenzo Colla- soprattutto in un momento in cui i costi energetici rischiano di mettere in difficoltà il mondo della produzione. La Regione crede fermamente nell’idrogeno come vettore energetico pulito del futuro. Per questo siamo pronti a sostenere attività di produzione su larga scala, in grado di dimostrare la convenienza dell’elettrolisi per l’industria energivora, la logistica e il trasporto locale”.
Secondo l’assessore Colla, “l’economia dell’idrogeno ha uno spazio importante nella transizione energetica, in particolare nella combinazione delle diverse fonti che ci devono portare all’obiettivo finale della decarbonizzazione. L’utilizzo di aree industriali dismesse, inoltre, permette il recupero di superfici abbandonate e chiude così un ciclo virtuoso che consente di evitare nuovo consumo di suolo sfruttando spazi già urbanizzati”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Emilia romagna, 380mila euro per diagnosi e cura della fibromialgia

BOLOGNA (ITALPRESS) – Diffondere in modo omogeneo su tutto il territorio emiliano romagnolo le indicazioni fornite dalle “Linee di indirizzo per la diagnosi ed il trattamento della fibromialgia” elaborate dalla Regione Emilia-Romagna, prima tra le Regioni italiane, attraverso la realizzazione di percorsi di presa in carico dei pazienti affetti da questa patologia e l’avvio nei singoli territori di una specifica formazione del personale medico. Il documento identifica le fasi fondamentali di diagnosi, terapia e presa in carico dei pazienti e i responsabili del percorso di cura, utilizzando la piattaforma Fad regionale dedicata alla fibromialgia. E’ con questi obiettivi che la Giunta regionale – con una recente delibera – ha deciso di ripartire tra le Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna, oltre 380 mila (esattamente 384.167 euro) di finanziamenti statali, per l’implementazione dei percorsi e attività previste nelle linee di indirizzo. “Si tratta di una patologia estremamente invalidante per la quale non esiste una cura risolutiva. Il 12 maggio 2022 si è celebrata la Giornata mondiale della fibromialgia proprio per sensibilizzare riguardo questa sindrome subdola, insidiosa e difficilmente diagnosticabile- sottolinea l’assessore alle politiche per la Salute, Raffaele Donini-. E il nostro auspicio è che oltre a queste risorse, che serviranno ai ricercatori per andare avanti nello studio della malattia e alla formazione di professionisti che sappiano correttamente trattare la malattia in maniera multidisciplinare, arrivi una risposta concreta per i pazienti, ossia il tanto atteso inserimento della patologia nei livelli essenziali di assistenza con un codice di esenzione dal ticket per le prestazioni specialistiche, i farmaci o qualsiasi forma di terapia”. Le linee di indirizzo, redatte da un gruppo tecnico di lavoro multidisciplinare istituito dalla Regione nel 2016, contengono criteri di diagnosi precisi, elaborati sulla base delle evidenze scientifiche internazionali e nazionali per identificare la fibromialgia – o sindrome fibromialgica -, in particolare nelle forme più gravi e invalidanti; oltre a fornire indicazioni per la cura delle persone affette da questa patologia. Il gruppo di lavoro regionale è composto da professionisti della Direzione generale cura della persona, salute e welfare regionale, dell’Agenzia Sanitaria e Sociale regionale, delle Aziende Usl e da rappresentanti dell’Associazione malattie reumatiche dell’Emilia-Romagna, con cui si è avviata l’attività motoria adattata per pazienti con fibromialgia presso i centri termali. I destinatari privilegiati del documento sono tutti i professionisti sanitari di diverse discipline, in primo luogo i medici di medicina generale e i reumatologi, coinvolti quotidianamente nel trattamento della malattia, ma anche tutti quei cittadini che desiderano acquisire maggiori informazioni, migliorando il livello di conoscenza e consapevolezza della propria condizione. Tra gli interventi più innovativi realizzati in Emilia-Romagna per il trattamento della fibromialgia c’è l’Attività motoria adattata: una particolare strategia di cura a carattere motorio consigliata dalle linee di indirizzo regionali per la gestione della malattia. Il trattamento consiste in una combinazione di esercizi ginnici, attività motoria e tecniche di respirazione da svolgere in acqua termale calda e a secco, sotto la costante presenza di personale specializzato, studiata per ridurre la sintomatologia dolorosa preservando le articolazioni e la tonicità muscolare. In regione esiste una rete che mette in collegamento le Aziende Usl del territorio e 243 palestre e associazioni sportive, 65 delle quali sono “Palestre che promuovono salute” e 178 offrono anche corsi di Attività motoria adattata, tutte certificate e istituzionalmente riconosciute dal Servizio Sanitario Regionale. Tra queste ultime, ci sono quelle che fanno capo all’Azienda Usl di Bologna; la palestra del Servizio di Medicina dello Sport dell’Azienda Usl di Modena, in particolare nella sede di Carpi dove è possibile effettuare attività anche in piscina; l’Azienda ospedaliero-universitaria di Modena il cui reparto di Reumatologia gestisce, unico in provincia, un ambulatorio di secondo livello dedicato alla fibromialgia e al dolore cronico diffuso. L’impegno sulla fibromialgia in Emilia-Romagna continua anche dal punto di vista della ricerca: la Reumatologia dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, coordinata dal Prof. Francesco Ursini, ha identificato un particolare quadro della malattia, battezzato come “FibroCovid”, che può comparire dopo il Covid-19. Altri ambiti di ricerca riguardano i costi sociali della fibromialgia, l’impatto negativo della fibromialgia sui risultati della chirurgia ortopedica e il legame tra fibromialgia e obesità. Su quest’ultimo tema, in particolare, è attualmente in corso uno studio particolarmente promettente finalizzato a valutare gli effetti di uno specifico regime alimentare, la dieta chetogenica, sui sintomi della fibromialgia.(ITALPRESS).

Photo credits: www.agenziafotogramma.it

Cinema, Bonaccini “Tanti auguri a Liliana Cavani oggi 90enne”

BOLOGNA (ITALPRESS) – “Tanti auguri a Liliana Cavani che oggi, 90 anni fa, nasceva a Carpi, in provincia di Modena, da dove è partita per creare capolavori che rimarranno per sempre nella storia del nostro cinema e della cultura italiana”. Così il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore alla Cultura, Mauro Felicori, hanno voluto esprimere le proprie felicitazioni alla regista, nel giorno del suo compleanno. “Intellettuale laica e amante delle verità, anche scomode, nei propri film la Cavani è sempre stata particolarmente sensibile all’evoluzione culturale nel nostro Paese – continuano Bonaccini e Felicori – attraverso la cinepresa la regista emiliana ha affrontato i nodi critici della contemporaneità e ha anticipato nelle sue opere tematiche di grande attualità, sempre con uno stile orientato al confronto e alla riflessione critica”. “A questa intellettuale, figlia di una terra che al cinema ha dato e continua a dare tantissimo – concludono – vogliamo esprimere i migliori auguri e ringraziarla per i suoi capolavori che hanno raccontato il nostro tempo attraverso il suo sguardo attento e irriverente”.(ITALPRESS).

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Fondi UE, Bonaccini “Investire nel lavoro e reti di protezione sociale”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un piano operativo e finanziario, per il primo quadrimestre del 2023, che vale oltre 318 milioni euro. Servirà per sostenere interventi a favore di cittadini, aziende ed enti locali dell’Emilia-Romagna. Insieme a nuove opportunità sia per la ricerca sia per le imprese, da quelle manifatturiere a quelle del commercio e del turismo, sul supporto ai processi di digitalizzazione e di internazionalizzazione. A queste si aggiungono il sostegno agli Enti locali per la realizzazione di piste ciclabili e colonnine per la ricarica elettriche, alle Comunità energetiche rinnovabili e per l’attuazione del Piano d’azione per l’energia sostenibile. Altro pilastro, la formazione: dai tradizionali percorsi di istruzione e formazione professionale a quella per la transizione ecologica, digitale e i Big data, fino a quella continua e di accompagnamento di lavoratori, imprese e professionisti, nonchè le borse di dottorato per le alte competenze, l’ampliamento dell’accesso ai servizi educativi 0-3 anni e i centri estivi.
La Giunta regionale – guidata dal presidente Stefano Bonaccini – nella prima seduta dell’anno ha approvato i calendari, da qui ad aprile, e le relative risorse, dei bandi e degli avvisi del Fondo europeo per lo sviluppo regionale (Fesr: 122,8 milioni di euro) e del Fondo sociale europeo Plus (Fse+: 122,6 milioni), la cui pubblicazione sui portali dedicati rappresenta, in base ai regolamenti comunitari, è una delle precondizioni necessarie all’uscita. Una programmazione – presentata dall’assessore regionale allo Sviluppo economico e Formazione, Vincenzo Colla – che è stata condivisa con il Tavolo Regionale per l’Imprenditoria e con la Commissione regionale tripartita.
“Vogliamo dare un segnale importante e lo vogliamo dare in tempi rapidi- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Colla-. Ora serve investire nel lavoro e nelle reti di protezione sociale. Perchè vogliamo sostenere le imprese che innovano e creano buona occupazione. Per fare questo mettiamo a disposizione un programma concreto e organico di misure che servono a realizzare investimenti in grado di incidere sull’economia e, in generale, sulla vita dei cittadini e delle nostre comunità. Dobbiamo creare un volano che sia in grado di dare energia all’intero sistema emiliano-romagnolo, in un momento di grandi difficoltà comuni a tutti, dovute alle conseguenze della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina e alla ripartenza dopo oltre due anni di pandemia. Inoltre, con questo piano vogliamo contrastare le diseguaglianze, rafforzare la crescita e superare il potenziale conflitto tra sviluppo economico e tutela dell’ambiente, accelerando la trasformazione dell’economia e della società in una prospettiva di sostenibilità. Una trasformazione- concludono Bonaccini e Colla – che vogliamo sia giusta, che cioè tenga conto delle esigenze delle generazioni di oggi, ma che al tempo stesso sia in grado di essere un ponte per le aspettative di quelle future, senza lasciare indietro nessuno”.
Nel prossimo calendario, quello che comprenderà i mesi da maggio a settembre, saranno fissati anche i bandi per gli Enti locali emiliano-romagnoli relativi alle infrastrutture verdi urbane e biodiversità così da consentire di inquadrare al meglio i due temi e le spese che potranno essere effettivamente sostenute, avviando anche un confronto con la Commissione Europea.
Oltre ai bandi, va aggiunto, sul fronte del credito, l’istituzione del Fondo rotativo multiscopo, che vale 48 milioni di euro, destinato alle nuove imprese, a partire da quelle femminili, agli investimenti delle aziende per efficientamento energetico e rinnovabili. Partirà poi la gara per individuare il gestore dei ‘basket bond’, promossi dalla Regione in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, per un valore di 25 milioni di euro, che rappresenta lo strumento di finanza alternativa e di accesso al mercato dei capitali a supporto delle imprese che intendono realizzare progetti di crescita, innovazione e internazionalizzazione.
Inoltre, nel calendario sono previsti circa 33 milioni di euro da attribuire alla Protezione civile per gli interventi sul dissesto idrogeologico. Ai bandi si aggiungeranno anche le progettualità espresse dalle Aree Urbane e dalle Aree interne chiamate a presentare le loro strategie territoriali ed i correlati progetti rispettivamente entro fine gennaio e fine aprile.

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Ambiente, Nessuno sforamento del biossido di azoto

BOLOGNA (ITALPRESS) – Nessuno sforamento del biossido di azoto, un risultato mai raggiunto in passato se non nel 2020, anno del blocco totale imposto dal lockdown. E un trend positivo della qualità dell’aria con concentrazioni di quasi tutti gli inquinanti in linea con quelle dell’ultimo quinquennio. In miglioramento anche le polveri sottili, che restano il sorvegliato speciale. I limiti di legge per i valori medi annuali di Pm10 e Pm2.5 sono stati pienamente rispettati. Sforamenti della concentrazione giornaliera (50 µg/m3) si sono rilevati comunque in 12 delle 43 stazione di rilevazione diffuse da Piacenza a Rimini per oltre 35 giorni all’anno, “tetto” massimo fissato dalle norme europee. Ma, rispetto al passato, si è trattato di superamenti di valori più contenuti. Sono questi i dati principali sulla qualità dell’aria in Emilia-Romagna nel 2022, frutto delle rilevazioni condotte dalla rete regionale di misurazione e confluiti nel Report annuale redatto da Arpae.
“La fotografia dell’anno appena trascorso mette in luce aspetti positivi, con il risultato importantissimo del biossido di azoto sempre rimasto nella norma: un dato frutto delle azioni messe in campo e delle innovazioni tecnologiche a partire dal settore dei trasporti con il rinnovo del parco mezzi” spiega la vicepresidente con delega alle politiche ambientali, Irene Priolo. “Segnali di miglioramento arrivano anche dall’andamento delle polveri, ma non basta. Serve continuare in modo ancora più deciso sulla strada intrapresa per rientrare dalla condanna comunitaria, con azioni integrate e intersettoriali necessarie anche a prepararci alla nuova direttiva sulla qualità dell’aria. Azioni destinate al duplice obiettivo di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini dell’Emilia-Romagna”.
Proprio domani è in calendario l’ultimo dei 5 Focus partecipativi promossi dalla Regione, a partire dallo scorso novembre, in vista della redazione del nuovo Piano aria integrato regionale 2030. I riflettori si accenderanno appunto sul tema “Bacino padano e aspetti sanitari”. Tornando ai dati del Report, risultano pienamente rispettati i valori di biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio. Criticità persistono invece per l’ozono, in particolare nel periodo estivo e nelle aree rurali. Si evidenziano superamenti diffusi dei valori obiettivo per la protezione della salute umana (massima media mobile giornaliera su 8h – 120 µg/m3), sebbene in calo specialmente nell’area di pianura ad est del territorio regionale con 9 stazioni che rispettano il limite per tutto l’anno.
“La particolare conformazione morfologica dell’Emilia-Romagna e la rilevanza delle condizioni meteorologicamente sfavorevoli, che portano alla concentrazione di inquinanti nel periodo autunnale e invernale, richiedono l’attuazione di politiche integrate e intersettoriali- conclude Priolo-. Ciò nella consapevolezza che l’aria non ha confini e va oltre le distinzioni amministrative tra i singoli territori, per cui serve attuare misure in un’ottica di Bacino Padano per raggiungere risultati soddisfacenti”. La sintesi dei dati annuali e la relativa analisi derivano dalla elaborazione dei valori rilevati dalla rete regionale di misura della qualità dell’aria della Regione Emilia-Romagna.
La rete, certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015, è gestita da Arpae Emilia-Romagna e sottoposta a rigorosi e costanti controlli di qualità. E’ composta da 47 stazioni, ognuna delle quali procede al rilevamento del biossido di azoto (NO2); 43 misurano le polveri sottili (Pm10) e 24 le ultrasottili (Pm2.5); 34 l’ozono; 5 il monossido di carbonio (CO), 9 il benzene e una il biossido di zolfo (SO2). Le stazioni sono ubicate prevalentemente in area urbana, ad alta densità abitativa.

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