Emilia Romagna

Disabilità, a Savignano sul Panaro apre la “Casa di Nello”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Una “palestra” di autonomia per persone fragili. Un ambiente dove giovani e adulti con gravi disabilità possono mettersi alla prova e imparare a fare da soli nella cura di sè stessi e nel disbrigo delle esigenze quotidiane, dal riordino dell’alloggio alla preparazione dei pasti. Un percorso di autoapprendimento, con l’aiuto di operatori specializzati, in previsione di quando, purtroppo, i loro familiari non ci saranno più o non saranno più in grado di assisterli. Inaugurata questa mattina a Savignano sul Panaro (Mo) la Casa di Nello, un appartamento di circa 100 metri quadrati privo di barriere architettoniche, ristrutturato e arredato, che è stato concesso in comodato d’uso gratuito per quindici anni all’Unione Terre di Castelli dagli eredi dello scomparso Nello Soli, molto attivo nel mondo del volontariato, nell’ambito di un innovativo progetto per il recupero dell’autonomia abitativa e il graduale reinserimento sociale di persone disabili.
Un progetto frutto della collaborazione tra pubblico e privato, realizzato con il contributo finanziario della Regione Emilia-Romagna, che ha messo a disposizione circa 100mila euro nell’ambito degli interventi sul “Dopo di noi”. L’Unione Terre dei Castelli ha stanziato altri 40.000 euro, il resto è arrivato da donazioni da parte di associazioni locali come i Lions e l’Aps Magicamente liberi, mentre artigiani e professionisti locali hanno prestato gratuitamente la lora opera per l’allestimento dell’alloggio. Al taglio del nastro sono intervenuti la presidente dell’Unione e sindaca di Vignola, Emilia Muratori, l’assessore al Welfare e Politiche sociali dell’Unione e sindaco di Guiglia, Jacopo Lagazzi, e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che prima si era recato anche a Guiglia.
“Siamo al fianco delle persone in difficoltà e delle loro famiglie- ha sottolineato Bonaccini-. Stiamo dando attuazione alla legge nazionale sul ‘Dopo di noì con una programmazione attenta alle esigenze dei territori, attraverso la concertazione tra Regione, Comuni, Aziende sanitarie e il coinvolgimento delle associazioni del Terzo settore. Vogliamo dare risposte concrete ai bisogni delle persone fragili e di chi è al loro fianco e lo facciamo offrendo il nostro sostegno ad esperienze di autonomia abitativa finalizzate al reinserimento sociale delle persone più fragili. Il progetto avviato dall’Unione Terre dei castelli ha proprio questo obiettivo, ed è un esempio riuscito di collaborazione tra pubblico e privato: insieme si possono fare grandi cose”.
“Siamo soddisfatti per aver portato a compimento questo innovativo progetto- ha rimarcato la sindaca Muratori-. E colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, hanno concorso a questo importante risultato. I genitori delle persone con disabilità si domandano spesso cosa ne sarà del futuro dei propri figli, quando non ci saranno più. Negli ultimi anni, l’ottica del ‘Dopo di noì ha assunto una ben precisa connotazione: l’obiettivo dell’autonomia, infatti, sta diventando il filo conduttore delle politiche in questo ambito. Le esperienze condotte negli ultimi anni sul nostro territorio come la gestione del chiosco di Marano con il progetto ‘La mia autonomià o i laboratori della ‘Palestra dell’autonomia”, vanno in questa direzione. Con la ‘Casa di Nellò proseguiamo su questa strada”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Sorgerà al Tecnopolo di Bologna la nuova Università dell’Onu

BOLOGNA (ITALPRESS) – Emilia-Romagna sempre più centro d’eccellenza internazionale per la ricerca, la scienza, l’intelligenza artificiale e i big data: il Consiglio dell’Università delle Nazioni Unite (UNU) ha accolto la proposta della Regione, presentata insieme al ministero degli Affari Esteri nel dicembre 2020, di istituire al Tecnopolo di Bologna una nuovo istituto della United Nations University dedicato ai Big Data e Intelligenza Artificiale per la Gestione del Cambiamento dell’Habitat Umano – IBAHC. Lo ha annunciato, durante l’incontro di fine anno con i giornalisti, il presidente Stefano Bonaccini, a cui il rettore UNU, David M. Malone, ha comunicato ufficialmente in una lettera la decisione assunta nella 78esima seduta del Consiglio dell’Università Onu: un via libera che chiude con parere positivo l’istruttoria tecnica avviata sul progetto della Regione, definito insieme all’Ateneo di Bologna, e presentato dalla Farnesina per conto dell’Emilia-Romagna.
“Una notizia straordinaria, che giunge a due anni esatti dalla proposta avanzata d’intesa con il ministero degli Esteri di candidare l’Emilia-Romagna e il Tecnopolo di Bologna come sede dell’Università delle Nazioni Unite dedicata allo studio dei cambiamenti dell’habitat umano indotti dal cambiamento climatico- sottolinea il presidente Bonaccini-. Nella nostra regione e in Italia arriveranno ricercatori, esperti e conoscenze davvero uniche, che si aggiungeranno a infrastrutture già oggi di portata internazionale assoluta come il supercomputer Leonardo e il Data Center del Centro Meteo europeo. Un risultato di squadra, raggiunto grazie all’approfondito lavoro svolto con le tante istituzioni coinvolte e con il fondamentale supporto dell’United Nations University, e che conferma ancora una volta l’Emilia-Romagna come centro d’eccellenza a livello internazionale per le attività di ricerca, scienza, intelligenza artificiale e big data. E con la nostra regione il Paese”.
Secondo il presidente, è grazie all’ecosistema accademico, culturale e produttivo del territorio regionale – che mette insieme università, centri di ricerca, cluster per l’innovazione e infrastrutture- che la Data Valley dell’Emilia-Romagna diventa sempre più attrattiva e capace di mettere le proprie competenze a servizio delle sfide future. “Insieme all’assessora Salomoni e allo staff tecnico dell’assessorato che ha attivamente contribuito al progetto, insieme al rettore Molari e all’Ateneo di Bologna- aggiunge Bonaccini- desidero ringraziare l’allora ministro Di Maio, il Consiglio di UNU, il rettore dell’Università e il Segretario generale delle Nazioni Unite per la fiducia che hanno dimostrato verso l’intero ‘sistema Emilia-Romagnà. E ringrazio l’attuale ministro degli Esteri, Tajani, col quale siamo già lavoro per realizzare le condizioni che adesso dovranno portare all’arrivo della Università Onu in Italia al Tecnopolo di Bologna”.
Il nuovo istituto, che avrà come partner istituzionale l’Università di Bologna e opererà nel contesto accademico che comprende tutti gli Atenei con sede in Emilia-Romagna – l’Università di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma, Cattolica di Piacenza e Politecnico di Milano – potrà anche contare sul sostegno del Centro per la Conservazione del Patrimonio Sostenibile (SHeC) dell’Università per Stranieri di Perugia e della Rete delle Cattedre Unesco del Mediterraneo. Utilizzerà il supercalcolo, i Big data e l’Intelligenza Artificiale per studiare i cambiamenti dell’habitat umano indotti dal climate change, con un’attenzione specifica ai complessi problemi del Global South e alle trasformazioni sociali, economiche e culturali che si stanno verificando come conseguenza di una serie di fattori quali l’urbanizzazione, le migrazioni internazionali e interne, le sfide e le opportunità sociali ed economiche generate dall’innovazione tecnologica.
Dinamiche complesse, che corrispondono a molti degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo sviluppo sostenibile e che assumono un interesse particolare se riferite all’area del Mediterraneo, che costituisce un sistema ambientale unico a livello globale, per le sue caratteristiche geografiche, il suo ambiente naturale, le sue società e le sue culture. Centrale per l’Istituto sarà lo sviluppo di attività innovative, intersettoriali e transdisciplinari di ricerca e istruzione superiore in una duplice prospettiva. La prima riguarda la necessità di anticipare le conseguenze del cambiamento climatico sulle società e sulle comunità umane in tutti i suoi aspetti fisici, socioeconomici, culturali e sanitar
La seconda chiama in causa il ruolo che le nuove tecnologie, in particolare l’elaborazione ad alte prestazioni (HPC) possono giocare nella comprensione e nella valutazione di complessi problemi globali, grazie a potenti simulazioni e analisi di grandi quantità di dati. La combinazione delle due prospettive consentirà agli scienziati di svolgere attività di ricerca e istruzione di alta qualità basata sui dati, nel campo della sostenibilità e dei cambiamenti climatici, per fornire consulenza scientifica indipendente e sostegno alle politiche per lo sviluppo sostenibile globale e affrontare le sfide delle transizioni verdi e digitali. L’IBAHC esplorerà prospettive rivoluzionarie a supporto di nuove sinergie per il collegamento di competenze, laboratori e infrastrutture R&I a livello globale; l’obiettivo sarà quello di comprendere e anticipare l’impatto sociale dei cambiamenti climatici nel contesto delle sfide scientifiche, tecnologiche, industriali, ambientali, sociali ed economiche future ed emergenti legate alla transizione verso un pianeta più sostenibile per migliorare la sicurezza, il benessere e la prosperità globali.
Assieme al Centro delle Nazioni Unite per la resilienza delle coste ai cambiamenti climatici, che sarà ospitato nel Tecnopolo a partire dal 2024, l’infrastruttura bolognese si candida dunque a diventare motore di studio e di ricerca mondiale sul climate change, in perfetta sintonia con quanto previsto dal Patto per il lavoro e per il clima: la tecnologia, i big data e l’intelligenza artificiale vengono messi a disposizione per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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In Emilia Romagna 9 mln per l’assistenza agli studenti con disabilità

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il trasporto casa-scuola destinato agli studenti con disabilità delle scuole secondarie di secondo grado e il personale per l’assistenza educativa. Serviranno a finanziare, tra i tanti, anche questi servizi fondamentali gli oltre 9 milioni di euro destinati dal Fondo statale all’Emilia-Romagna e assegnati dalla Regione alle Province e alla Città metropolitana di Bologna, che a loro volta trasferiranno i contributi a Comuni e Unioni. Le risorse saranno utilizzate per garantire, oltre al trasporto, le funzioni di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale ai ragazzi e alle ragazze con disabilità fisiche e sensoriali delle scuole secondarie di secondo grado (superiori): tra i servizi assicurati dai Comuni, che si aggiungono a quelli resi disponibili dalle istituzioni scolastiche, ci sono ad esempio la fornitura di ausili per l’integrazione, il personale per l’assistenza educativa, l’autonomia e la comunicazione degli studenti con disabilità, i servizi pre e post orario scolastico.
“Si tratta di risorse importanti, perchè servono a sostenere i Comuni nel garantire servizi fondamentali per le famiglie e per una scuola realmente inclusiva- sottolinea l’assessora alla Scuola, Paola Salomoni-. La nostra Regione anche nel 2022 riceve una quota in linea con quella dello scorso anno, peraltro molto aumentata rispetto al 2016 quando fu istituito il Fondo statale ed era ferma a 4 milioni. Non solo, avevamo più volte segnalato, anche in sede di Conferenza delle Regioni, la necessità che i Comuni potessero contare su ulteriori risorse nazionali per il potenziamento dei servizi dedicati a tutti gli altri ordini di scuola: infanzia, primaria e secondaria di primo grado. E la richiesta è stata finalmente accolta”. L’Emilia-Romagna infatti, assieme ad altre Regioni, ha sempre sostenuto sui tavoli nazionali due esigenze: che il fondo statale destinato ai servizi per alunni con disabilità delle scuole secondarie di secondo grado diventasse strutturale e ci fosse uno stanziamento adeguato a coprire il fabbisogno, e che ulteriori risorse, ad analogo supporto, fossero stanziate dallo Stato a favore direttamente dei Comuni per la competenza che hanno a sostegno degli alunni delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di I grado.
“Siamo soddisfatti- aggiunge l’assessora Salomoni- perchè queste richieste hanno trovato risposta dal 2022 attraverso uno stabile stanziamento nazionale di 100 milioni di euro all’anno, che verranno trasferiti alle Regioni per i servizi agli alunni delle secondarie di secondo grado e, in aggiunta a tale fondo, attraverso ulteriori 100 milioni all’anno destinati direttamente ai Comuni per i servizi degli alunni con disabilità delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado: ai Comuni dell’Emilia-Romagna andranno complessivamente oltre 15 milioni: 9 per la prima linea di finanziamento e 6,6 per la seconda”.
Le risorse nazionali del Fondo per gli studenti delle superiori, che come per il 2021 anche per il 2022 ammontano appunto a 100 milioni di euro, sono state ripartite tra le Regioni sulla base del numero degli alunni con disabilità. All’Emilia-Romagna sono stati assegnati 9 milioni 184mila euro, considerati i 6.565 studenti disabili delle scuole secondarie di secondo grado iscritti nell’anno scolastico 2021/2022 (di cui 1.413 nella Città Metropolitana di Bologna, 626 a Ferrara, 441 a Forlì-Cesena, 1.149 a Modena, 605 a Parma, 388 a Piacenza, 598 a Ravenna, 905 a Reggio Emilia e 440 a Rimini).
Questo il riparto delle risorse, approvato dalla Giunta regionale nell’ultima seduta: Città metropolitana di Bologna 1 milione 976mila euro, provincia di Ferrara 875mila euro, Forlì-Cesena 617mila euro, Modena 1 milione e 607mila euro, Parma 846mila euro, Piacenza 542mila, Ravenna 836mila euro, Reggio Emilia 1 milione 266mila euro, provincia di Rimini 615mila euro. A queste risorse si aggiungono i 100 milioni di euro complessivi destinati a livello nazionale direttamente ai Comuni per il potenziamento dei servizi attivati per gli studenti degli altri ordini di scuola: infanzia, primaria e secondaria primo grado. In questo caso la somma, che per i Comuni dell’Emilia-Romagna è di circa 6,6 milioni, viene trasferita direttamente alle Amministrazioni comunali.
-foto agenziafotogramma.it-
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Regione Emilia Romagna investe 135 mln per garantire borse di studio atenei

BOLOGNA (ITALPRESS) – La Regione Emilia-Romagna accelera sul potenziamento del diritto allo studio universitario e mette sul piatto per l’anno accademico 2022-2023 la cifra record di 135 milioni di euro, per una platea più ampia di beneficiari.
Nell’anno accademico 2021-2022 erano infatti 26.395 gli iscritti agli Atenei regionali risultati idonei ai benefici del diritto allo studio erogati da ER.GO, quest’anno saliranno a 27.155 (2,9% in più) con un incremento di risorse pari a 33,3 milioni, per far sì che il 100% di loro riceva i benefici stabiliti.
Un investimento importante, il più alto di sempre per la Giunta di Viale Aldo Moro, necessario per far fronte al forte aumento del fabbisogno finanziario (+32,7%) conseguente alle norme di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e alla scelta della Regione di ampliare al massimo la platea dei beneficiari.
Questo obiettivo è stato raggiunto anche grazie agli Atenei, che complessivamente hanno contribuito con un milione di euro, a testimonianza di come il diritto allo studio sia un valore condiviso tra le istituzioni del territorio.
Per andare incontro alla crescente domanda di sostegno e per puntare su una regione sempre più inclusiva e attrattiva a livello nazionale e internazionale, la Giunta regionale, cogliendo l’opportunità indicata dal PNRR, ha infatti deciso la scorsa estate di aumentare a 24.335,11 euro l’Isee per l’assegnazione della borsa e dei servizi; in corrispondenza di questo aumento della soglia per i benefici, gli Atenei emiliano-romagnoli hanno innalzato anche la propria no tax area.
Più alto anche l’importo unitario della borsa di studio – 6.157,74 euro per i fuori sede, 3.598,51 euro per i pendolari e 2.481,75 euro per gli studenti in sede – con la previsione di ulteriori incrementi del valore della borsa per chi si trova in maggiori difficoltà economiche e per le studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna più di 2.800 studentesse.
Il punto sulle politiche regionali per consentire al maggior numero possibile di giovani di raggiungere i più alti gradi dell’istruzione, con una particolare attenzione agli studenti meritevoli con minori possibilità economiche, è stato fatto oggi in conferenza stampa a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini e dall’assessora regionale all’Università, Paola Salomoni. Hanno partecipato, in presenza o collegati da remoto, anche i Rettori degli Atenei con sede in Emilia-Romagna: Paolo Andrei, Rettore dell’Università di Parma, Carlo Adolfo Porro, Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Laura Ramaciotti, Rettrice dell’Università di Ferrara, e Federico Condello, delegato per gli studenti e le studentesse dell’Università di Bologna in rappresentanza del Rettore, Giovanni Molari.
“Il diritto allo studio- affermano Bonaccini e Salomoni- è tra le priorità del programma di mandato della Giunta e lo dimostrano le risorse stanziate, che continuiamo ad aumentare, per far sì che tutte le studentesse e gli studenti idonei possano usufruire della borsa di studio. Mai come in questo anno accademico sono state investite così tante risorse per finanziare completamente il fabbisogno di borse di studio, che è aumentato del 30% rispetto all’anno scorso. Tra le tante novità di quest’anno, siamo particolarmente soddisfatti della maggiorazione riservata alle studentesse delle lauree Stem che scontano ancora, purtroppo, una ridotta presenza”.
“Il sistema universitario dell’Emilia-Romagna- aggiungono presidente e assessora- grazie anche allo straordinario lavoro dei nostri Atenei, che ringraziamo per il supporto, si dimostra sempre più capace di attrarre i giovani da fuori, un onore ma anche una sfida per testimoniare che chi viene a studiare e studia in Emilia-Romagna ha la sicurezza di trovare il massimo dei benefici che gli spettano. Questo impegno- concludono Bonaccini e Salomoni- va anche nella direzione che abbiamo delineato nel nuovo progetto di legge sui talenti, perchè più della metà di queste borse sono destinate a studenti fuori sede e quindi lavoriamo proprio sul diritto allo studio come forte leva di attrattività”.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Bologna, truffa studenti e turisti affittando la stessa casa on line

BOLOGNA (ITALPRESS) – La Polizia ha interrotto la “carriera” di un 27enne che ha proposto la stessa casa in affitto, dove era domiciliato, a decine di persone tra studenti e lavoratori in cerca di un alloggio a Bologna. Le indagini – condotte dal Centro operativo per la Sicurezza cibernetica della Polizia postale dell’Emilia Romagna e coordinate dal Servizio Polizia oostale di Roma – hanno avuto origine dalla denuncia di due cittadini stranieri che, in cerca di un’abitazione nel capoluogo felsineo, hanno risposto a un annuncio online. La truffa, che si realizzava con la richiesta di una caparra e il perfezionamento di un falso contratto, ha coinvolto decine di persone che, anche attirate dalla posizione centrale dell’immobile, hanno versato caparre mediante bonifici bancari per un importo totale di alcune decine di migliaia di euro.
Il giovane truffatore aveva anche aperto un conto corrente presso una Banca tedesca, immediatamente congelato dagli uomini della Polizia Postale, in cui era ancora giacente una parte delle somme versate.

– foto ufficio stampa Polizia –
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Assessore Mammi incontra consulta agricola della provincia Reggio Emilia

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’apprezzamento per il lavoro fatto dalla Regione Emilia Romagna sullo Sviluppo Rurale e i provvedimenti a difesa della viticoltura, colpita dalla flavescenza dorata. La necessità di affrontare il problema del fotovoltaico posato sui terreni agricoli, che sottrae spazio alle produzioni, e di applicare i piani di controllo per ridurre il numero dei cinghiali sul territorio. Sono alcuni dei temi emersi oggi durante l’incontro, a Reggio Emilia, con la Consulta agricola provinciale, cui ha partecipato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi. Presenti tutte le associazioni, in rappresentanza delle imprese agricole e agroalimentari.
“L’Emilia-Romagna è il cuore agroalimentare del paese, per numeri della produzione e anche per la varietà delle produzioni stesse” ha commentato l’assessore, che ha riferito i contenuti dell’incontro svoltosi ieri a Roma con il ministro delle Politiche Agricole e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida. Incontro che ha visto la partecipazione, oltre che dell’assessore Mammi, degli assessori delle altre Regioni.
“Il problema dell’energia, e dei relativi costi. La necessità di individuare procedure veloci e rapide per distribuire meglio le risorse alle imprese agricole e agroalimentari, scongiurando una crisi economica diffusa. Ancora, il bisogno di costruire con le Regioni, istituzioni vicine ai territori, i documenti attuativi nazionali della Politica Agricola Comunitaria e dello Sviluppo Rurale, evitando così la centralizzazione. Queste sono alcune delle priorità condivise con il ministro” ha detto l’assessore. Sull’Emilia-Romagna, le due priorità indicate sono state le misure di prevenzione contro il diffondersi della Peste Suina Africana e la crisi del settore ortofrutticolo, evidenziando anche il problema della flavescenza dorata nel comparto vitivinicolo. Una questione che ormai tocca un’ampia porzione di territorio italiano. E’ stato poi ricordato come l’Autorità di Bacino del Po abbia indicato al ministero delle Infrastrutture, tra gli interventi prioritari, lo studio per la progettazione dell’invaso dell’Enza.
Nell’incontro di oggi con la Consulta, Mammi ha annunciato l’uscita di 11 bandi dello Sviluppo Rurale 2023-2027 che riguardano l’agroambiente entro la fine dell’anno, per un valore pari a quasi 150 milioni di euro. L’Emilia-Romagna è già pronta con i bandi della nuova programmazione, ha detto l’assessore, ricordando anche l’importante riallocazione di risorse per scorrere le graduatorie su bandi per il contrasto delle emissioni di ammoniaca e la filiera del latte.
Le associazioni, dal canto proprio, hanno ravvisato la necessità di applicare i piani di controllo e ridurre il numero dei cinghiali sul territorio. Tutte hanno sottolineato l’apprezzamento all’Assessorato per il lavoro fatto sullo Sviluppo Rurale e i provvedimenti a difesa della viticoltura. E’ stato riportato da più parti il problema del fotovoltaico posato sui terreni agricoli, che sottrae spazio alle produzioni. Tema, questo, che l’assessore ha evidenziato anche nell’incontro col neo-ministro, indicando la necessità di costruire le condizioni perchè la norma individui soprattutto i terreni di risulta e i tetti come luoghi ideali per la posa dei pannelli, senza consumo del suolo agricolo.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Al via il “Winter Festival” in Emilia Romagna

BOLOGNA (ITALPRESS) – Dal maestro Muti che dirige il Requiem di Verdi alla Compagnia Antonio Gades che fa rivivere il mito di Carmen, passando per l’Harlem Gospel Choir, uno dei più celebri in tutto il mondo, e la mostra Giulio II e Raffaello, ovvero la nuova stagione del Rinascimento. A partire da giovedì 15 dicembre, e fino all’8 gennaio 2023, l’Emilia-Romagna ospita WintER Festival, ricco cartellone di eventi che raccoglie le proposte più interessanti del palcoscenico invernale proprio nel periodo festivo: un’occasione, questa, per avvicinare alla cultura un pubblico ancora più ampio. Occasione che la Regione “supporta” con una vera e propria campagna di comunicazione: “WinterER Festival. In Emilia-Romagna l’inverno è uno spettacolo”. “Teatri, musei, cinema e spazi espositivi hanno ripreso ‘a pieno regimè la propria attività – sottolinea l’assessore regionale alla Cultura dell’Emilia Romagna, Mauro Felicori -. Alla sfida di riportare il pubblico nei luoghi di cultura in questa fase post pandemia, si aggiunge quella di far fronte ai costi energetici crescenti. Per questo la Regione, oltre a sostenere molte delle iniziative e delle programmazioni più importanti, ha deciso di lanciare una campagna di comunicazione che, proprio nel periodo delle festività, richiami l’attenzione del pubblico sulla ricca offerta culturale delle nostre città”.
La campagna è rivolta agli abitanti delle città emiliano-romagnole, ma anche a tutti coloro che decideranno di spostarsi nelle prossime settimane, in occasione delle feste di fine anno. Il cartellone è molto ricco: per quanto riguarda i concerti, spazia da Riccardo Muti – che con l’Orchestra Giovanile Cherubini, da lui fondata nel 2004, dirigerà il Requiem di Verdi a Rimini e a Bologna – a Timothy Brock che sul podio dell’Orchestra Filarmonica Toscanini, con le voci soliste del West-End di Londra, proporrà i grandi successi del musical internazionale, fino all’Harlem Gosper Choir. Non manca la danza, di grandissimo richiamo: dalla Carmen della Compagnia Antonio Gades, in scena al Teatro Comunale di Bologna, allo Schiaccianoci, il balletto di Natale per definizione, che verrà proposto in più versioni. Sarà possibile assistere a spettacoli con Claudio Bisio, Virginia Raffaele, Iaia Forte e Lella Costa, insieme a tanti altri. Per i più piccoli, oltre alle tantissime proposte dei maggiori teatri, lo spettacolo Scarpette Rotte, a firma Emma Dante – su ispirazione della celebra fiaba di Andersen – e prodotto da Ert, Emilia Romagna Teatro Fondazione. E poi le mostre, da I pittori di Pompei a Giulio II e Raffaello, fino al raffinato liberty delle ceramiche di Galileo Chini esposte a Faenza.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Imprese e filiere, dalla Regione Emilia Romagna 20 milioni alle Pmi

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Venti milioni di euro per finanziare gli investimenti delle imprese emiliano-romagnole, del settore manifatturiero e dei servizi alla produzione, che puntano a implementare tecnologie e sistemi per innovazioni di processo, di prodotto, di servizio. Il tutto contribuendo alla lotta al cambiamento climatico.
Il contributo è stato stanziato dalla Regione che, con risorse del nuovo Programma regionale Fesr 2021-2027, ha approvato un bando per il sostegno degli investimenti produttivi finalizzati all’innovazione delle Pmi. Così viale Aldo Moro andrà a sostenere i progetti delle imprese, delle filiere e delle attività professionali, incentivandone il rafforzamento e la crescita.
“Con questa misura- spiega l’assessore allo Sviluppo economico e Lavoro, Vincenzo Colla- da un lato si intendono sostenere investimenti produttivi da parte delle Pmi, per renderle più competitive e per consolidare il loro posizionamento all’interno delle filiere di loro appartenenza e favorire la penetrazione in nuovi mercati. Dall’altro, vogliamo finanziare progetti idonei a contenere gli effetti negativi delle attività produttive sull’ambiente, con particolare riferimento alla lotta ai cambiamenti climatici”.
Le risorse, a fondo perduto, serviranno alle imprese per rendere più produttivi e sostenibili i processi aziendali interni. Ma anche per favorire la crescita e il consolidamento dell’impresa all’interno delle filiere di appartenenza, così come il posizionamento in mercati e filiere produttive diverse.
Saranno premiati i progetti che abbiano una ricaduta positiva sull’occupazione a tempo indeterminato e stabile o quelli che prevedano il recupero dei materiali e la conseguente riduzione della produzione di rifiuti. Ma anche le imprese con una rilevante presenza femminile e giovanile, nonché quelle che operano nelle aree montane o interne dell’Emilia-Romagna.
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