Emilia Romagna

Agricoltura, dalla Regione circa 176 milioni di euro per le imprese

BOLOGNA (ITALPRESS) – Ulteriori risorse, da economie, a disposizione di nuovi investimenti in agricoltura per la riduzione delle emissioni di ammoniaca ma anche per proseguire con i progetti di sviluppo delle imprese agricole. Questo grazie a una modifica del Piano di sviluppo rurale 2014-2022, operativa solo dopo l’approvazione da parte della Commissione europea delle modifiche proposte nel corso del Comitato di Sorveglianza Psr 2014-22 che si è svolto ieri a Faenza (Ra). Le modifiche proposte nel Comitato di sorveglianza Psr 2014-2022 hanno un carattere strategico con un impatto significativo su alcuni obiettivi, tra cui quello collegato alla riduzione delle emissioni di ammoniaca che viene più che raddoppiato per effetto delle riallocazioni finanziarie proposte: un incremento della dotazione di 17 milioni e lo scorrimento della graduatoria dell’ultimo bando per oltre 29 milioni. Tra le altre riallocazioni finanziarie, si propone un potenziamento della dotazione pari a 32 milioni per investimenti in aziende agricole, che sull’ultimo bando ancora in istruttoria permetterà lo scorrimento di gran parte della graduatoria, garantendo 89 milioni di euro di contributi per investimenti.
“Se sommiamo le risorse dello scorrimento delle graduatorie ai bandi ammoniaca e alla misura 4.1, assieme ai 58 milioni che garantiremo ai progetti su agroindustria, significa che metteremo a disposizione delle aziende circa 176 milioni di euro, un’iniezione di risorse fondamentale per accompagnare le imprese verso il sostegno al reddito, maggiore innovazione e sostenibilità, a tutela della qualità che la contraddistingue, ma anche per dare un supporto concreto al settore nel pieno della crisi energetica, con i prezzi di gas e materie prime alle stelle e con gli effetti combinati del cambiamento climatico e della pandemia negli ultimi due anni coi quali fare i conti tutti i giorni”, ha evidenziato l’assessore regionale all’Agrcoltura Alessio Mammi. La proposta di modifica prevede anche l’adattamento alle nuove condizioni per gli impegni in transizione nella programmazione agricola 2023-2027: inoltre, alcune modifiche sono state apportate al sostegno ad attività dimostrative e azioni di informazione, nonchè all’agricoltura sociale in aziende agricole in cooperazione con i Comuni o altri enti pubblici, con lo scopo di agevolarne l’attuazione per i prossimi bandi.
Durante l’incontro – nel quale si è anche costituito il Comitato di monitoraggio il CoPSR, Complemento di programmazione regionale per lo Sviluppo rurale per il quinquennio 2023-2027 – sono state illustrate le strategie e gli interventi del Piano Strategico italiano della Pac 2023-2027, approvato il 2 dicembre 2022 dalla Commissione europea e in vigore dall’1 gennaio 2023.
Piano Strategico della Politica agricola comune 2023-2027 che mette a disposizione del settore agricolo dell’Emilia-Romagna fondi per lo sviluppo rurale da qui al 2027 per 913,2 milioni di euro, cifra che piazza la regione al primo posto per valore delle risorse ottenute fra le Regioni del Centro-Nord: il 40% dall’Europa, quasi 372 milioni, e il restante 60% fra finanziamento statale (379 milioni) e regionale (162,5 milioni). Si tratta di oltre 132 milioni di euro in più rispetto alla programmazione europea 2014-20, considerati nel nuovo settennato 2021-27 anche i due anni del Psr di transizione 2021 e 2022.
Un risultato reso possibile, oltre che dal superamento del criterio dei parametri storici di riparto, dalla maggiore quantità di fondi europei ottenuta proprio nel biennio di transizione e dal maggiore cofinanziamento sia statale che regionale per il 2023-2027. Durante la riunione annunciato anche l’avvio dell’utilizzo dei nuovi fondi del Piano Strategico della Politica agricola comune 2023-2027: il cronoprogramma delle misure prevede 116 bandi nell’arco di cinque anni, 11 dei quali in uscita nelle prossime settimane.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Maltempo, Bonaccini chiede lo stato di emergenza nazionale

BOLOGNA (ITALPRESS) – La Regione Emilia-Romagna, con una lettera a firma del presidente Stefano Bonaccini, ha chiesto al Governo di deliberare lo stato di emergenza nazionale per la durata di 12 mesi per far fronte ai danni causati dalle eccezionali avversità atmosferiche – mareggiate, piogge, vento – che hanno colpito i territori delle province di Ferrara, Ravenna, Forlì Cesena e Rimini dal 22 novembre a ieri, 5 dicembre. Un atto che fa seguito al decreto del 23 novembre scorso, quando lo stesso presidente Bonaccini aveva dichiarato lo stato di crisi regionale, per la durata di 120 giorni decorrenti dalla data di adozione, per i territori delle province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. “C’è bisogno di risposte adeguate e tempestive- commenta Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. Come Regione, ci siamo messi al lavoro subito con interventi di somma urgenza, per 4,2 milioni di euro. Dopo la dichiarazione dello stato di crisi regionale, ora è stata trasmessa al Governo la richiesta di deliberare lo stato di emergenza nazionale, con l’assegnazione delle risorse finanziarie fondamentali per affrontare le gravi conseguenze del maltempo e consentire un pieno ritorno alla normalità”.
Al momento, e secondo una prima stima, si calcolano oltre 27 milioni di euro per danni a beni pubblici, attività di soccorso e assistenza alla popolazione, interventi di massima urgenza per il ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture strategiche. A ciò si aggiungono più di 9 milioni per danni a edifici privati e attività produttive, per una cifra complessiva che supera i 36 milioni di euro.

foto: agenziafotogramma.it

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Bonaccini ricorda vittime strage Casalecchio

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il 6 dicembre 1990, alle 10.38, era un giovedì, un aereo militare in avaria, un MB 326 il cui pilota si era lanciato con il paracadute, precipitò sull’allora succursale dell’Istituto Salvemini in via del Fanciullo 6, a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. Nell’impatto morirono undici studentesse e uno studente della classe 2°A e rimasero ferite 88 persone.
“Quelle giovani vite spezzate- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- appartengono alla memoria della nostra comunità e dell’Italia intera. Il filo del pensiero loro rivolto non si è mai interrotto, e ricordarle, in occasione dell’anniversario, è allo stesso tempo doveroso e tremendamente doloroso. Come ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del trentesimo anniversario della strage, ‘la memoria è fondamento di civiltà, e la sua condivisione genera solidarietà, coscienza, culturà. Per questo, ancora una volta, siamo al fianco dell’Associazione Vittime del Salvemini, di tutti i familiari, amici, docenti, ragazze e ragazzi allora coinvolti, della scuola, di Casalecchio di Reno e della città metropolitana di Bologna. Ricordare è un esercizio che chiama la coscienza di tutti noi, così come adoperarsi per garantire condizioni di sicurezza per la collettività e lavorare affinchè simili tragedie non debbano mai più ripetersi”.
“Lo sgomento e il dolore per la perdita dodici giovanissime vite- sottolinea l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, che sarà presente alle celebrazioni ufficiali- rimangono intatti a 32 anni dalla tragedia. Un dolore indicibile per le famiglie e per l’intera comunità, colpiti da un dramma inimmaginabile in uno dei contesti a cui ogni giorno affidiamo i nostri figli, una scuola. E’ importante, ogni anno, ricordare pubblicamente le ragazze e il ragazzo che ci hanno lasciati, ma è importante farlo tutti i giorni”.

– foto: Regione Emilia Romagna

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Conclusi lavori sistemazione della frana del Camperolo

BOLOGNA (ITALPRESS) – Regolazione delle acque nei versanti e monitoraggio costante del terreno per riportare in sicurezza il territorio.
Si sono conclusi i lavori per la sistemazione della frana nel bacino del Rio Camperolo, a valle dell’abitato e della strada provinciale Spesi, nel comune di Grizzana Morandi, sull’Appennino bolognese.
Si tratta di un doppio intervento, finanziato complessivamente con più di 172mila euro dalla Regione, per lavori di manutenzione ordinaria nei versanti dissestati (97.600 euro) e per la messa a punto della rete di monitoraggio geologico nel bacino del Reno (73mila euro), per rinforzare l’area e ridurre l’attività della frana che si è rimobilizzata nella sommità del bacino del corso d’acqua.
Le opere per la regimazione delle acque sono state previste per eliminare i ristagni e modellare il pendio, in modo da controllare l’attività del dissesto. Si è trattato di lavori operativamente molto complessi a causa delle condizioni del terreno, che risultava completamente saturo nonostante la lunga stagione siccitosa dell’estate scorsa.
I tecnici regionali, oltre alla direzione dei lavori, hanno seguito anche il monitoraggio del fenomeno con rilievi Gps e drone. Grazie alla collaborazione con il Bigea (Dipartimento di scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Bologna) è stata installata una fotocamera in time-laps, che ha permesso di seguire in continuo l’evoluzione del fenomeno.
I lavori effettuati sono fondamentali per poter affrontare le piogge della stagione invernale, ma non solo: risultano essere propedeutici alla realizzazione di opere strutturali, i cui progetti, che permetteranno di impegnare fondi per la manutenzione straordinaria dei versanti – stanziati dal bilancio regionale per le annualità 2021/2022 – sono già in corso di redazione da parte di uno studio specializzato, incaricato dall’Ufficio territoriale di Bologna dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Reggio Emilia, Bonaccini visita teatri sociali

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un’occasione per visitare alcune importanti realtà del territorio, come i Teatri sociali di Gualtieri e Luzzara, o il Palazzo Buris Lodigiani, ancora a Luzzara; fare il punto sugli interventi in corso; incontrare i sindaci e le comunità locali.
Giornata tutta reggiana per il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Iniziata questa mattina con la partecipazione, al Teatro Ariosto, alla cerimonia di inaugurazione del 847^ anno accademico dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia e il 25^ anniversario della sede reggiana dell’Ateneo.
Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, della ministra dell’Università, Anna Maria Bernini, del sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi.
Il primo di una serie di appuntamenti che lo hanno portato a visitare i Teatri sociali di Gualtieri e di Luzzara, che grazie a un recente finanziamento della Regione – rispettivamente 500mila euro a fronte di un costo di 704 mila euro e 214 mila euro su un costo di 285mila euro – saranno riconsegnati a una piena e completa fruizione da parte del pubblico.
E successivamente a Palazzo Buris Lodigiani, ancora a Luzzara, dove potranno partire i lavori per la realizzazione di un intervento di edilizia sociale-residenziale nell’ambito della ricostruzione post sisma grazie alla recente ordinanza della struttura Commissariale, guidata da Bonaccini, che ha stanziato risorse aggiuntive in base al nuovo prezziario regionale sbloccando così i cantieri fermi per il caro materiali: circa 180mila euro su un plafond complessivo di oltre 1,9 milioni di euro.
E dove sono invece in fase di completamento, sempre grazie a un intervento finanziato dalla Regione con 1,7 milioni di euro, sempre nel contesto ricostruzione, i lavori che permetteranno di ospitare nella struttura il Museo delle arti Naives fondato da Cesare Zavattini.
“I teatri sono come le piazze, parte fondamentale dell’identità di un luogo e di una comunità- ha sottolineato Bonaccini-. Luoghi di incontro e di condivisione tra le persone, di cui oggi, più che mai, avvertiamo il bisogno. E i teatri storici rappresentano da questo punto di vista una vera eccellenza, di cui l’Emilia-Romagna è ricca. Per questo come Regione cerchiamo di salvaguardare questo straordinario patrimonio, dando continuità nel tempo alla nostra azione. Un territorio in cui antiche e prestigiose tradizioni culturali si incontrano con un presente fatto di capacità di innovare e fare ricerca come dimostra l’Ateneo di Modena e Reggio Emilia che questa mattina ha visto la partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico del presidente Mattarella”.
“Sono poi particolarmente soddisfatto del fatto che siamo riusciti a sbloccare la seconda parte dell’intervento previsto a Palazzo Buris Lodigiani, grazie all’adeguamento dei prezzi previsto dal nuovo prezziario regionale e alle risorse aggiuntive che abbiamo potuto stanziare”, ha concluso il presidente.
Due interventi quelli di Gualtieri e di Luzzara, che rappresentano solo una parte di quelli finanziati dalla Regione in provincia di Reggio Emilia grazie all’ ultimo bando della legge 13 sugli investimenti sulle sedi di spettacolo. Complessivamente, sono quattro i teatri che beneficeranno di contributi regionali per 1,6 milioni di euro su un costo complessivo di circa 3,4 milioni di euro: oltre a quelli di Gualtieri e Luzzara, anche il teatro comunale G. Rinaldi di Reggiolo e il teatro Asioli di Correggio.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna –
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Assessore Corsini incontrata organizzazioni soccorso stradale

BOLOGNA (ITALPRESS) – In caso di incidente stradale la tempestività è tutto. Proprio per questo la Regione Emilia-Romagna sostiene da anni le organizzazioni di volontariato che ogni giorno sono impegnate a garantire le attività di pronto soccorso sulle strade da Piacenza a Rimini. Sono 79 le associazioni che dal 2018 al 2022 hanno ricevuto, attraverso cinque bandi regionali, circa mezzo milione di euro per l’acquisto di mezzi e attrezzature per il primo soccorso stradale. Le attrezzature maggiormente acquistate dalle organizzazioni di volontariato sono motoseghe, lance, manichette, immobilizzatori, stabilizzatori, estricatori, DAE, barelle, torce e attrezzi di sfondamento e scasso. E nel corso di quest’anno, sempre con un bando regionale, sono stati assegnati 100mila euro a 20 associazioni, principalmente sedi comunali della Croce Rossa italiana, della pubblica assistenza e degli amici dei vigili del fuoco. Oggi pomeriggio, nella sede della Regione, l’assessore a Infrastrutture, Mobilità e Trasporti, Andrea Corsini, insieme al presidente dell’Osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale, Mauro Sorbi, hanno voluto incontrare le organizzazioni di volontariato.
“Il vostro lavoro è prezioso- ha dichiarato Corsini- e voglio ringraziarvi a nome della Regione per l’impegno quotidiano che dedicate alla sicurezza delle persone che ogni giorno percorrono le nostre strade. La sicurezza stradale è un tema importante che affrontiamo dal punto di vista strutturale con gli investimenti e la manutenzione per mantenere le nostre infrastrutture efficienti e con la formazione e l’educazione soprattutto verso i giovani per diffondere una vera cultura della sicurezza in strada. E anche rafforzando il lavoro delle associazioni come le vostre- chiude- che intervengono in caso di incidente per migliorare la risposta di soccorso e ripristinare le condizioni di sicurezza della circolazione”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Lavoro, l’Emilia-Romagna chiama i talenti

BOLOGNA (ITALPRESS) – Chiamare qui giovani talenti. Fare restare quelli che già ci sono, perchè nati in Emilia-Romagna o venuti a studiare nella nostra regione. Agevolare il rientro di chi ha scelto esperienze all’estero, i cosiddetti ‘cervelli in fugà. E, più in generale, rendere l’Emilia-Romagna ancora più attrattiva perchè più a misura di ragazze e ragazzi che – dal percorso di studi alla formazione specialistica post-laurea fino al lavoro e all’attività di ricerca – possano contribuire a far crescere l’intero sistema regionale. E’ l’obiettivo che la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini intende realizzare attraverso il progetto di legge “Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti a elevata specializzazione in Emilia-Romagna”, licenziato in sede politica nell’ultima Giunta e trasmesso al Cal e ai firmatari del Patto per il Lavoro e per il Clima prima del via libera definitivo nella seduta della prossima settimana. A quel punto, il progetto di legge sarà trasmesso all’Assemblea legislativa per l’esame nelle competenti commissioni e per l’approvazione definitiva in Aula.
Il provvedimento è già stato al centro del confronto con le parti sociali e definisce quello che sarà l’impegno condiviso di più soggetti: istituzioni pubbliche ed Enti locali, Università e centri di ricerca, sistema delle imprese, delle professioni e organizzazioni sindacali, Fondazioni e Camere di Commercio. Anche attraverso accordi di collaborazione e di partenariato con altre regioni, nonchè con istituzioni e network europei e internazionali. La legge dispone diverse leve di attrattività: agevolazioni alle imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero o interessati a lavorare o fare ricerca in Emilia-Romagna; percorsi formativi personalizzati per ragazze e ragazzi; ulteriori percorsi di specializzazione e qualificazione attraverso una rete di master in strutture e scuole di alta formazione; pacchetti di servizi di welfare (nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e lavoro, ecc.) per i giovani e le loro famiglie.
Misure che saranno garantite anche attraverso i Fondi europei, in particolare per formazione, occupazione e residenzialità, e del bilancio regionale, dove, già a partire dall’esercizio 2023, è previsto un primo stanziamento di 2 milioni di euro per le imprese che assumeranno. Ma nel complesso le risorse che concorreranno al raggiungimento del traguardo fissato sono molte di più, a partire dagli oltre 100 milioni di euro che la Regione investe per il diritto allo studio universitario assicurando borse di studio in denaro e servizi al 100% degli studenti idonei, in un ecosistema che si conferma di forte attrattività: quasi 170mila iscritti agli atenei dell’Emilia-Romagna lo scorso anno accademico, il 51% dei quali da fuori regione. Per garantire a tutti le stesse opportunità, al di là di condizione economiche e provenienza.
In più, i 13 milioni di euro previsti sempre nel bilancio 2023 per finanziare i progetti sull’attrazione degli investimenti selezionati nell’ultimo bando della legge regionale 14/2014, con quote previste per assunzioni di personale qualificato o per l’ingresso in impresa di ricercatori. Fondi a cui andranno aggiunti quelli di tutti i soggetti coinvolti, dalle altre istituzioni ai privati. “Si tratta di una legge unica nel panorama nazionale- afferma il presidente Bonaccini nella conferenza stampa di presentazione del provvedimento, oggi in Regione- con la quale, ancora una volta, dimostriamo la capacità dell’intero sistema regionale di riuscire a fare insieme ciò che serve. Ed è ancora più importante stavolta perchè parliamo di giovani, ragazze e ragazzi che meritano sostegno e opportunità concrete. Il capitale umano per noi è l’ingrediente decisivo per costruire una regione coesa, dinamica e innovativa. In un territorio che offre già una buona qualità di vita ed esprime eccellenze uniche al mondo, scommettiamo sull’attrazione, il trattenimento e la valorizzazione dei talenti per supportare i nostri settori di punta, dall’automotive all’agroalimentare, dalla Data Valley internazionale ai settori creativi. Talenti, e più in generale giovani, a cui diciamo di venire in Emilia-Romagna, perchè il futuro è già qui ed è qui che investiremo e valorizzeremo le loro capacità e attitudini”, chiude il presidente della Regione
“L’attrattività dell’Emilia-Romagna- sottolineano gli assessori Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Lavoro) e Paola Salomoni (Scuola, Università, Agenda digitale)- poggia sul collegamento e l’interazione di tutto l’ecosistema economico, istituzionale, sociale e dei saperi. In questo modo si consolida la competitività del nostro sistema territoriale, qualificando la rete di filiera e rafforzando il tessuto delle piccole e medie imprese, e si creano nuovi posti di lavoro, qualificati e stabili. Puntiamo soprattutto sui settori ad alto valore aggiunto, attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, in collegamento con la rete regionale dei Tecnopoli, coinvolgendo i nostri atenei e il mondo produttivo, nella Data Valley emiliano-romagnola”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Oltre 6 milioni per la bonifica dell’area Sipe Nobel a Spilamberto

BOLOGNA (ITALPRESS) – Un tempo era un’area dedicata alla produzione della polvere da sparo: il primo impianto risale addirittura all’inizio del Cinquecento. Diventato di proprietà della Società Italiana Prodotti Esplodenti Nobel (Sipe Nobel) nel 1901, è poi più volte passato di mano fino a cessare completamente l’attività nel 1995. Oggi l’area produttiva dismessa di “Sipe – Basse”, in comune di Spilamberto (Mo), con i suoi 530mila metri quadrati di superficie rappresenta in Emilia-Romagna il sito più esteso tra quelli che verranno bonificati attraverso i fondi del Pnrr. Ad annunciarlo stamattina è stata Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega ad Ambiente, Sicurezza territoriale e Protezione civile, nel corso di una visita al sito accompagnata dal sindaco Umberto Costantini. Priolo ha ricordato come sia stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto che assegna oltre 6 milioni di euro per la bonifica: fondi immediatamente operativi, che potranno quindi essere da subito utilizzati per avviare la progettazione delle opere di disinquinamento. In attesa di far partire gli studi necessari, l’Amministrazione comunale ha già comunque avviato le operazioni di bonifica bellica ricorrendo a risorse proprie, per circa 200mila euro.
“La Sipe- ha spiegato il sindaco Costantini- era un tempo una fabbrica di esplosivi, bombe e mine navali. Ieri era un luogo di morte per chi ci ha lavorato e per chi con le conseguenze di quel lavoro ci ha fatto i conti. Ora è un luogo abbandonato e soprattutto davvero molto inquinato. I costi per bonificare l’area sono sempre stati inarrivabili per qualsiasi bilancio comunale. Grazie alla Regione e al Pnrr, questo non è più un sogno, ma realtà. Le risorse – mai ne sono arrivate così tante – ci daranno finalmente la libertà di progettare insieme come comunità l’area”. Una soddisfazione condivisa dalla vicepresidente, che ha sottolineato come il finanziamento assegnato al comune di Spilamberto rientri in una strategia di bonifica dei siti inquinati più ampia.
“L’intervento sull’area Sipe Nobel rientra nel pacchetto da oltre 32 milioni e mezzo di euro assegnati alla nostra regione per riqualificare 24 siti orfani, ossia aree per le quali le procedure di bonifica sono in carico alla pubblica amministrazione- ha evidenziato Priolo-. E’ al via una grande operazione di risanamento ambientale, grazie alla quale, entro il 2026, verranno restituiti alle comunità locali e al tessuto imprenditoriale importanti spazi che potranno essere oggetto di nuovo sviluppo sostenibile e di crescita davvero circolare”.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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