Emilia Romagna

Delta del Po, 55 milioni Pnrr per 31 interventi

BOLOGNA (ITALPRESS) – A piedi o in sella a una bici per scoprire una riserva unica, patrimonio Mab Unesco dal 2015. E’ il Delta del Po, un ecosistema terrestre, costiero e marino, fonte prezioso di biodiversità, noto nel mondo per i suoi paesaggi immortalati in oltre 500 tra film e documentari, da registi quali Luchino Visconti, Roberto Rossellini, Michelangelo Antonioni, Alberto Lattuada, Mario Soldati, Pupi Avati, Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati.
Un lembo di terra, tra fiume e mare, che ora, grazie a un importante pacchetto di interventi potrà diventare meta turistica di eccellenza per Emilia-Romagna e Veneto.
Di questo si è parlato oggi nel Castello Estense di Mesola, nel ferrarese, in un incontro dedicato al Progetto integrato per il potenziamento dell’attrattività turistica del Delta del Po presentato congiuntamente dalle Regioni Emilia-Romagna e Veneto e che ha ottenuto 55 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito del Piano di investimenti strategici su siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali del Ministero della Cultura (piano nazionale per gli investimenti complementari al Pnrr).
A illustrare i dettagli del progetto, gli assessori regionali dell’Emilia-Romagna, Andrea Corsini (mobilità, trasporti, infrastrutture, turismo e commercio) e del Veneto, Cristiano Corazzari (territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca). Insieme a loro i presidenti del Parco del Delta del Po di Emilia-Romagna, Aida Morelli, e Veneto, Moreno Gasperini.
In totale sono 31 gli interventi di prossima realizzazione nel Delta, di cui 25 dell’Emilia-Romagna per 30 milioni di euro e sei del Veneto per 25 milioni.
“Siamo pronti a partire con un progetto che animerà un territorio ricco di fascino e storia-afferma l’assessore Corsini-. Percorsi sostenibili di spiccato interesse naturalistico, ma anche museale per apprendere e conoscere sempre meglio i meccanismi di un ecosistema delicato e fondamentale per la vita e lo sviluppo del territorio”.
“Con questi interventi- prosegue l’assessore- promuoviamo un turismo ‘lentò e rispettoso dell’ambiente che fa dell’esperienza il tratto principale di interesse. E questo grazie al lavoro di squadra tra due Regioni, Emilia-Romagna e Veneto, e all’attività degli enti Parco e dei Comuni, che ringrazio, che ha permesso di realizzare un progetto forte perchè condiviso e integrato”.
“Una strategia- chiude Corsini- che dimostra ancora una volta l’importanza della concertazione per mettere a terra progetti utili e credibili”.
-foto ufficio stampa Regione Emilia Romagna-
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Data Valley, entra in funzione il supercomputer Leonardo

BOLOGNA (ITALPRESS) – Si alza il sipario su Leonardo. Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato ufficialmente inaugurato questa mattina il supercomputer europeo che ha sede al Tecnopolo di Bologna. L’infrastruttura, che sarà gestita da Cineca, garantirà l’80% della potenza di calcolo italiana e oltre il 20% di quella europea. Una capacità senza precedenti nel nostro Paese e che sarà al servizio non solo del territorio e dell’Italia, ma dell’Unione Europea: Leonardo, infatti, è stato recentemente classificato come il quarto supercomputer più potente al mondo e sarà destinato a progetti di ricerca, uso scientifico e accademico e applicazioni industriali.
Con l’arrivo della nuova ‘macchinà da 240 milioni di euro (120 dal Governo e 120 dalla Ue), il Tecnopolo – cuore della Data Valley dell’Emilia-Romagna insieme alle Reti regionali Tecnopoli, Alta Tecnologia, Alta Formazione – si conferma sempre di più come una vera e propria cittadella della scienza, grazie agli investimenti della Regione per il recupero urbanistico e l’infrastrutturazione dell’area ex Manifattura Tabacchi, progettata da Pier Luigi Nervi, via via restituita alla città.
Qui è già attivo il Data Center del Centro Meteo Europeo per le previsioni a medio termine e presto vi si trasferiranno anche l’Agenzia Italia Meteo, la Fondazione internazionale Big Data e intelligenza artificiale per lo sviluppo umano (iFab), voluta dalla Regione, laboratori, Centri di ricerca come Infn, Cineca e Cnr. Con l’arrivo previsto a Bologna di circa 1.500 ricercatori scientifici da tutto il mondo. Insieme al Capo dello Stato, alla cerimonia al Tecnopolo hanno partecipato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sindaco della Città Metropolitana di Bologna, Matteo Lepore, la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il presidente del Cineca, Francesco Ubertini, il direttore Generale Reti di comunicazione, contenuti e tecnologia della Commissione Europea, Roberto Viola.
“Oggi è una data storica per l’Emilia-Romagna e il nostro Paese- afferma il presidente Bonaccini- e a nome di tutta la comunità regionale ringrazio il presidente Mattarella per aver accettato ancora una volta di essere qui con noi. Ospitiamo con orgoglio sul nostro territorio questa infrastruttura che sarà al servizio dell’Italia e dell’Europa per competere con i colossi internazionali sul campo del supercalcolo e dei big data: il terreno su cui oggi bisogna essere per vincere le sfide del presente e del futuro. Leonardo sarà una piattaforma al servizio della crescita sostenibile, dell’innovazione e dello sviluppo umano. Vogliamo attirare qui conoscenze, professionalità e talenti, in un ecosistema regionale che vede insieme università, centri di ricerca e sistema produttivo, impegnati su obiettivi condivisi nel Patto per il Lavoro e per il Clima con tutte le parti sociali. Primi fra tutti nuova e buona occupazione, transizione ecologica e digitale, riduzione delle distanze sociali e territoriali”.
“L’Emilia-Romagna è da più di cinquant’anni la patria del supercalcolo italiano, grazie alla presenza di Cineca e all’impegno delle università. Oggi rafforziamo la nostra Data Valley, ormai di livello internazionale. Vogliamo continuare ad essere protagonisti dell’innovazione robotica, tecnologica e digitale- conclude Bonaccini-, lo dobbiamo alle nuove generazioni: la possibilità di costruire una società migliore, più inclusiva, sostenibile e solidale e a misura di cittadino passa da scelte strategiche come quella di oggi”.
Con Leonardo, l’Italia e l’Emilia-Romagna da oggi ospitano uno dei tre precursori europei dei sistemi di classe exascale, finanziati dalla EuroHPC Joint Undertaking e dal ministero dell’Università e della Ricerca, grazie a una performance di 174,7 petaflop. Il progetto fa parte delle azioni che l’Unione Europea sta mettendo in atto per sostenere la diffusione dell’High Performance Computing come forza trainante per la crescita e l’innovazione. Il 50 per cento della potenza di calcolo generata da Leonardo sarà infatti a disposizione degli istituti di ricerca e delle università italiane; il resto sarà utilizzato dai ricercatori europei.
Proprio in quest’ottica, oggi stesso, al termine della cerimonia di inaugurazione, è stato firmato il primo accordo di trasferimento tecnologico basato sul supercomputer Leonardo con un’azienda privata, la Dompè farmaceutici. La collaborazione prevede 1 milione di ore di calcolo che saranno destinate ad accelerare la ricerca contro le pandemie e lo sviluppo di nuovi farmaci per malattie ad alto fabbisogno di cura attraverso la piattaforma Exscalate di Dompè farmaceutici. “E’ una grande soddisfazione per me inaugurare il supercomputer europeo Leonardo, uno tra i più potenti supercalcolatori al mondo, frutto di un grande investimento dell’Europa, con l’impresa comune EuroHPC, e del Ministero dell’Università e della Ricerca- osserva il presidente del Cineca, Ubertini-. Un progetto complesso, a partire dal design del sistema, configurato per sostenere una grande capacità produttiva orientata alla sostenibilità, fino alla costruzione del datacenter che lo ospita, una casa su misura sotto la volta di Pier Luigi Nervi al Tecnopolo di Bologna”. “Leonardo- continua- non è un fatto episodico o fortuito, ma si inscrive nella storia di Cineca, cominciata più di 50 anni fa. Se Cineca oggi è uno dei più riconosciuti centri di supercalcolo a livello mondiale è grazie al sostengo del sistema nazionale delle Istituzioni di ricerca, dall’azione d’indirizzo del governo nazionale, e dalla capacità di sviluppare competenze specialistiche di alto livello per affiancare scienziati e tecnologi, Istituzioni di ricerca e imprese. Leonardo, infatti, non è un sistema isolato ma il centro di un ecosistema che moltiplica le opportunità e innesca nuove traiettorie, alcune già concrete, altre che oggi solo intravediamo o immaginiamo e che potrebbero divenire presto realtà”.
“Leonardo non è un fine ma un mezzo, non ha valore per sè ma per ciò che permette di fare- prosegue Ubertini-. Alla comunità scientifica, ma anche al mondo economico-produttivo e alla Pubblica Amministrazione: dall’osservazione del cosmo alla scienza dei materiali, dalla space economy ai cambiamenti climatici, dalla genomica ai gemelli digitali di città e della Terra, dalla previsione di eventi naturali estremi alla medicina personalizzata, dalle energie rinnovabili alla cybersecurity, dall’agrifood al patrimonio culturale, al contrasto alle frodi. Starà a tutte e tutti noi impegnarci affinchè Leonardo generi le opportunità attese- conclude- e sviluppi tutto il suo potenziale innalzando la frontiera della conoscenza per dare un forte impulso all’innovazione digitale del Paese e dell’Europa”.
Leonardo e i supercomputer EuroHPC JU sono resi accessibili ai ricercatori europei del mondo accademico, degli istituti di ricerca, delle autorità pubbliche e dell’industria con sede negli Stati membri della UE o in un Paese associato a Horizon, per sviluppare nuove applicazioni in aree come intelligenza artificiale e medicina personalizzata, fonti di energia rinnovabile, progettazione di farmaci e materiali, bioingegneria, previsioni meteorologiche e lotta al cambiamento climatico.
La fase di pre-produzione del supercomputer è già iniziata. Il bando LEAP (Leonardo early access program) è rivolto a progetti con un elevato impatto scientifico, in grado di sfruttare una disponibilità estremamente ampia di risorse computazionali. I ricercatori di tutti i settori della scienza, dell’industria e del settore pubblico possono presentare le loro proposte, indipendentemente dalla loro nazionalità. I progetti selezionati avranno accesso al sistema da gennaio 2023. Leonardo diventerà pienamente operativo per gli utenti a fine marzo 2023.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Sangiuliano “Imprenditori pronti a salvare Villa Verdi”

PIACENZA (ITALPRESS) – Le guide turistiche non ci sono più. E’ uno degli eredi, Angiolo Carrara Verdi, a condurre il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano nella villa acquistata dal maestro e compositore nel 1848 a Sant’Agata di Villanova, nel Piacentino. Una proprietà immersa nella campagna con un parco che supera i sei ettari e che, dopo una diatriba sull’eredità tra quattro fratelli (Angiolo che la abiterà ancora per poco, Mercedes, Ludovica ed Emanuela), dovrà essere messa all’asta dopo la decisione della Corte di Cassazione. La villa aveva chiuso i battenti lo scorso 30 ottobre, tra l’amarezza delle oltre 1.500 persone che in quel nel week-end l’avevano ammirata per l’ultima apertura al pubblico. Questa mattina è stata riaperta straordinariamente: il ministro, che già nei giorni scorsi aveva fatto sapere l’interessamento del Governo, su sollecitazione della Regione e delle forze politiche, affinchè il “bene non vada in degrado”, è intervenuto nelle Terre Verdiane di persona per ribadire “l’attenzione sulla vicenda, di questo museo: Verdi è una delle fondamenta della nostra Nazione, Verdi è un patrimonio di tutti quanti noi e di tutti gli italiani. Non è soltanto un grande compositore, ma per quella che è stata la sua biografia, la sua vita, per come è stato un protagonista del Risorgimento, credo sia doveroso prestare la massima attenzione”.
Ad accogliere il ministro c’era l’erede Angiolo Carrara Verdi che ha guidato la delegazione delle autorità locali tra le stanze museo della villa e anche tra quelle private che a breve dovrà abbandonare. Il ministro si è soffermato sugli ambienti esterni e i ricordi custoditi all’interno, i quali lo hanno “un pò commosso: quando ho visto la lettera con cui Cavour invitava Verdi a candidarsi a deputato, quando ho visto i biglietti da visita di Alessandro Manzoni, che è un autore che personalmente mi sta molto caro. Quasi mi venivano un pò di lacrime, lo devo confessare, nel vedere la prima edizione de I promessi sposi. Questo – ha spiegato Sangiuliano ai cronisti a fine visita – ancor più ci fa capire quanto sia un patrimonio di tutti quanti noi e quanto noi abbiamo il dovere di tutelarlo”. Come si può intervenire ancora non li si sa, occorre vedere le decisioni del tribunale e poi si agirà ha chiarito il ministro.
Di certo, ha ribadito, che “questo debba essere un luogo aperto agli italiani, deve essere un’attrattività, anche internazionale, perchè Verdi è un nome internazionale, Verdi e conosciuto a tutte le latitudini: le sue opere vengono rappresentate dappertutto, con la musica è nella testa di tutti quanti. Un luogo da salvare anche perchè in alcune sue parti, purtroppo, è in stato di degrado» e a tal proposito il ministro avrebbe “ricevuto tante telefonate di grandi imprenditori del made in Italy che si sono resi disponibili a intervenire”. Tra le proposte anche quella di mettere in scena un grande concerto e c’è già la disponibilità di alcuni importanti soprintendenti di teatri italiani, dalla Scala di Milano al Teatro dell’Opera di Roma, “ma credo che anche gli altri si uniranno a questa iniziativa: tenere, nel primo semestre del 2023, una serie di concerti verdiani, con la musica di Giuseppe Verdi, e far pagare il biglietto per consentire a tutti gli italiani che parteciperanno di finanziare quello che bisogna fare”.

foto: xa6

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Torna in sicurezza il torrente Termina

BOLOGNA (ITALPRESS) – Ripristinata l’efficienza idraulica in diversi tratti del bacino del torrente Termina, tra i territori dei comuni di Traversetolo e Lesignano Bagni (Pr). Sono terminati nei giorni scorsi i lavori previsti per migliorare lo scorrimento delle acque e contrastare l’erosione delle sponde dell’affluente dell’Enza, finanziati dalla Regione con 380mila euro. “L’obiettivo prioritario di quest’intervento, realizzato dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e Protezione civile, è stato riportare alla massima sezione di deflusso i vari tratti del corso d’acqua- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Protezione civile-. Allo stesso tempo si è intervenuti per mitigare i fenomeni di canalizzazione che possono provocare l’erosione delle sponde e dei versanti oltre a realizzare, quando necessario, strutture di protezione. Si tratta quindi- conclude la vicepresidente- di opere fondamentali per accrescere la sicurezza del territorio e delle popolazioni che lo vivono”.
Avviati a febbraio nel capoluogo di Traversetolo, in una prima fase i lavori hanno previsto lo spostamento di pietre e ghiaia, oltre a interventi di decespugliamento e rimozione delle piante danneggiate o cadute nell’alveo, per potere realizzare le piste necessarie ad allestire un primo sotto cantiere in via Frascarini e a valle dell’abitato di Vignale. Successivamente i lavori sono proseguiti con la costruzione di opere di difesa delle sponde, a destra del corso d’acqua, e di ampliamento della sezione di deflusso del torrente. Il bacino del Termina è infatti già da tempo interessato da fenomeni diffusi di erosione delle sponde e da restringimenti dovuti sia a fenomeni naturali che all’azione dell’uomo, tali da provocare localmente la riduzione della sezione di deflusso delle acque. Questa criticità ha reso necessario intervenire rimuovendo il materiale ghiaioso, in corrispondenza di restringimenti vicino a ponti e centri abitati. Per proteggere le sponde sono state poi costruite difese in massi ciclopici, opere di ingegneria naturalistica e interventi di rinaturalizzazione fluviale.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Violenza donne, via alla campagna “Senza rispetto non c’è gara”

BOLOGNA (ITALPRESS) – Senza rispetto non c’è gara. Nella vita, oltre che nel mondo dello sport. Viene proprio da due grandi campioni del basket e del motociclismo come Marco Belinelli e Andrea Dovizioso il messaggio contro la violenza sulle donne, cuore della campagna di comunicazione che la Regione Emilia-Romagna lancia in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne delle Nazioni Unite. E che è stata presentata oggi Bologna dall’assessora regionale alle Pari opportunità Barbara Lori.
Due testimonial d’eccezione che hanno accettato di impegnarsi a fianco della Regione, per trasmettere un invito alla responsabilità e al rispetto. Due protagonisti di successo del mondo dello sport che si rivolgono ad altri uomini, a partire dai più giovani, per sensibilizzare su un dramma -la violenza sulle donne – che nel nostro Paese sta assumendo proporzioni sempre più drammatiche.
“Siamo di fronte a una vera e propria escalation della violenza, che sconfina sempre più spesso nella piaga dei femminicidi. E tanto più grave perchè avviene quasi sempre in ambito famigliare- ha sottolineato l’assessora alle Pari opportunità Barbara Lori -. La tragedia di Saman, di Alice e di tutte le altre ci addolora, ma non solo: richiama tutti all’urgenza di fare squadra per accelerare ancor più l’impegno sul fronte della prevenzione per evitare fatti così gravi e drammatici. Occorre inoltre rafforzare ulteriormente il nostro impegno di Istituzioni sul piano culturale per promuovere una vera cultura del rispetto e contrastare stereotipi, discriminazioni, modelli educativi ancora evidentemente troppo diffusi. La campagna che lanciamo oggi va proprio in questa direzione”. In Emilia-Romagna secondo i dati elaborati dall’ Osservatorio regionale sulla violenza di genere sono 4.934 le donne che nel 2021 hanno contattato un Centro antiviolenza: oltre 300 in più rispetto alle 4.614 del 2020. Mentre sono 1.667 le chiamate al numero 1522 del Dipartimento nazionale per le pari opportunità (1.606 nel 2020), di cui 994 da parte di donne vittime di violenza o stalking (913 nel 2020).
In crescita anche le donne ospiti di Case rifugio, in prevalenza straniere: 320 nel 2021 contro le 301 dell’anno precedente. E quelle accolte in un Centro antiviolenza: 2.646 (2.335 nel 2020).
Una prima anticipazione sul 2022, limitata tuttavia a 16 Centri, rivela che tra gennaio e maggio hanno preso contatto con un Centro antiviolenza 1.749 donne, mentre le chiamate al 1522 sono state tra gennaio e marzo di quest’anno 370, di cui 191 da vittime di violenza o stalking. “Contrastare il fenomeno della violenza sulle donne – ha detto la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna Emma Petitti- è uno degli obiettivi fondamentali per l’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna e per tutta la comunità regionale: in collaborazione con la rete dei Centri antiviolenza disseminati su tutto il territorio vogliamo continuare a dare supporto e protezione alle donne che si trovano in una difficile situazione. Perchè a volte denunciare non è sufficiente e abbiamo bisogno del sostegno di strutture dedicate per affrontare quell’ emergenza sociale che i dati ci raccontano. Anche quanto sta accadendo in Iran ci obbliga, a una profonda riflessione: per questo abbiamo deciso di allestire in Assemblea legislativa una mostra dedicata ai volti delle donne iraniane per dare voce alla loro protesta e richiamare l’attenzione sui diritti umani negati. Come l’acqua è il titolo dell’esposizione che verrà inaugurata mercoledì 23 e che allude alla volontà ferrea di queste donne di abbattere il muro della violenza di genere”. Sono intervenute alla conferenza anche Cristina Magnani, Presidente del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna e Loretta Michelini, Presidente di MondoDonna Onlus.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Pd, Bonaccini “Mi candidido alla segreteria del partito”

MILANO (ITALPRESS) “Ho deciso di candidarmi alla segreteria del Partito democratico”. Lo ha annunciato il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, parlando al circolo Pd di Campogalliano, il suo comune di nascita. “Mi è parso giusto dirlo prima di tutto a voi e dirlo qui. Agli iscritti del mio circolo, ai compagni e alle compagne. Agli amici del mio Comune. Sono nato proprio qui e ci ho abitato fino a cinque anni” ha aggiunto. “Dopo la dura sconfitta del 25 settembre e la scelta di Enrico Letta di aprire il percorso congressuale, mi sono preso il tempo per ragionare e per capire se io possa essere utile al Pd – ha spiegato Bonaccini – In queste settimane tantissimi mi hanno chiesto di candidarmi iscritti ed elettori, sindaci e amministratori, donne e uomini che sono o erano nostri elettori. Persino diversi che non lo sono mai stati, ma che avrebbero voglia di guardare a noi con speranza, fossimo in grado di dargliela. Mi ha fatto molto piacere, ovviamente, anche se avverto il peso e la responsabilità di questa scelta perchè sono consapevole di come il Pd sia necessario per la stessa qualità democratica del Paese, rappresentando ideali e valori alternativi alle posizioni più conservatrici e regressive o alle derive populiste e sovraniste che abbiamo visto scorrazzare non solo qui ma anche in Europa e in tutto il mondo occidentale” ha detto ancora il governatore emilano.(ITALPRESS).

Photo Credits: www.agenziafotogramma.it

Saman, trovati resti umani vicino alla casa di parenti a Novellara

REGGIO EMILIA (ITALPRESS) – I carabinieri del Nucleo Investigativo del comando Provinciale di Reggio Emilia, insieme a quelli della Compagnia di Guastalla, hanno trovato resti di un cadavere sotterrati all’interno di un casolare abbandonato nelle campagne del comune di Novellara, a poche centinaia di metri dall’abitazione in cui viveva la famiglia di Saman Abbas.
L’area è stata interdetta. I militari, dalle prime ore di questa mattina, sotto il costante coordinamento della locale Procura, insieme ai Carabinieri del Ris di Parma stanno procedendo alle operazioni di recupero e repertamento. Sul posto anche i vigili del fuoco di Reggio Emilia.
La 18enne pakistana, che rifiutò un matrimonio combinato, è
scomparsa dalla notte del 30 aprile 2021 e per l’omicidio sono
indagati cinque parenti.
foto ufficio stampa Carabinieri
(ITALPRESS).

Dopo il restauro torna in mostra il Salterio inglese di Imola

BOLOGNA (ITALPRESS) – Il codice miniato più antico della Biblioteca comunale di Imola e uno dei più importanti manoscritti anglosassoni di inizio Duecento, dopo un delicato intervento di restauro sostenuto dalla Regione torna in esposizione. E’ il Salterio inglese di Imola, oggetto di un importante restauro realizzato dal Laboratorio degli Angeli di Bologna e di digitalizzazione, entrambi sostenuti dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano bibliotecario 2021. A questo prezioso codice è dedicata la rassegna annuale dei “Tesori della Biblioteca”, che offre l’occasione di scoprire le opere più significative conservate nei fondi storici. Il percorso espositivo si inaugura domani, sabato 19 novembre (ore 17 – via Emilia 80, Imola) con un incontro nel corso del quale saranno le stesse restauratrici Carlotta Letizia Zanasi e Camilla Roversi Monaco a spiegare il recupero del codice, grazie al quale sono state fatte anche alcune “scoperte”. Saranno presenti all’incontro Giacomo Gambi, assessore alla cultura del Comune di Imola, Cristina Ambrosini, responsabile Settore Patrimonio culturale Regione Emilia-Romagna, Antonella Salvi, responsabile di progetto per il Settore Patrimonio culturale e Silvia Mirri, direttrice Biblioteca comunale. Nell’occasione della mostra anche un ricco calendario di conversazioni.
Per illustrare la storia e il restauro del Salterio è stato inoltre realizzato un album di approfondimento. Tra i contributi si segnala l’articolo di Kathleen Doyle, già capo curatrice della Sezione dei Manoscritti Miniati della British Library (Londra), che descrive il ricco apparato iconografico del codice e fornisce informazioni interessanti sulle festività e i santi del calendario liturgico medievale inglese. Il restauro, oltre ad aver restituito all’esemplare la sua integrità conservativa, ha offerto una nuova occasione di studio di questo codice ora presentato in un percorso espositivo dal titolo “Viaggi straordinari. Il Salterio inglese e altri tesori dai fondi storici e dagli archivi della Biblioteca”, in programma nella Libreria francescana dal 19 novembre 2022 al 14 gennaio 2023. L’esposizione fornisce al pubblico l’occasione di vedere anche altri documenti antichi – oggi conservati nei depositi della Biblioteca – che hanno viaggiato, anche per migliaia di chilometri, o che ci raccontano le storie di viaggiatori a Imola fra XVI e XVIII secolo.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna
(ITALPRESS).