Emilia Romagna

La torre della Regione si illumina di verde per giornata cancro cervice

BOLOGNA (ITALPRESS) – La torre della Regione Emilia-Romagna s’illumina di verde in occasione della Giornata per l’eliminazione del cancro alla cervice uterina, che ricorre il 17 novembre. Con questo gesto simbolico l’Assemblea legislativa intende sensibilizzare la popolazione sui rischi e sulle forme di prevenzione di uno dei tumori più diffusi fra le donne. In Italia, infatti, ogni anno si registrano 2.400 nuovi casi di questa patologia. La comunità scientifica internazionale e le autorità sanitarie di tutto il mondo sono concordi nel ritenere la prevenzione una carta vincente per la battaglia contro i tumori alla cervice uterina, causati prevalentemente dal Papillomavirus (Hpv). La prevenzione primaria è la vaccinazione anti-Hpv mentre la prevenzione secondaria è costituita dai test per lo screening, con la possibilità di curare efficacemente le formazioni tumorali se identificate tempestivamente.
Il nostro Paese parte da una posizione di vantaggio per le politiche di prevenzione primaria e secondaria. I Livelli essenziali di assistenza (Lea), infatti, già prevedono la vaccinazione gratuita nel corso del dodicesimo anno di età sia per gli adolescenti maschi sia per le femmine nonchè lo screening del tumore del collo dell’utero (Paptest e HPV-test, secondo le indicazioni del Gruppo Italiano per lo Screening Cervicocarcinoma). Non mancano, tuttavia, le criticità, fra le quali si segnalano: carente informazione e debolezze organizzative del sistema, che non hanno consentito di raggiungere la copertura vaccinale degli adolescenti come da obiettivi prefissati dal Piano nazionale prevenzione vaccinale 2017-2019; l’emergenza Covid, che ha accentuato il problema delle coperture vaccinali anti-HPV e ha causato una diminuzione degli screening oncologici; difficoltà e differenze regionali nella vaccinazione delle donne di 25 anni in occasione della chiamata al primo Pap-test e per tutte le fasce d’età superiori ai 12 anni.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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L’Emilia-Romagna si conferma Regione attraente per i giovani

BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Emilia-Romagna è una delle realtà a livello nazionale maggiormente in grado di richiamare giovani studenti e di valorizzarne le competenze nel mercato del lavoro.
L’Emilia-Romagna è una regione attraente grazie anche alla mobilità di studenti, calamitati dagli atenei lungo tutto la via Emilia, e al capitale umano che trova un terreno fertile nell’articolato sistema di imprese (e della ricerca) nel quale investire le proprie capacità e aspettative.
E, ancora, una regione che indiscutibilmente si conferma, a livello nazionale ed europeo, area a elevata intensità lavorativa: occupazione da record con gli occupati in percentuale sulla popolazione in età attiva che variano dal 63,95% del 2000 al 67,71% del 2020, valori che sono significativamente più elevati non solo rispetto al dato nazionale (52,8% e 57,47%) ma anche a quelli registrati nel resto delle regioni del Nord Italia (59,89% e 65,62%).
La fotografia arriva da una ricerca, commissionata dalla Regione all’Istituto Cattaneo, che ha approfondito, nell’arco degli ultimi decenni, l’impatto dell’evoluzione demografica emiliano-romagnola sul sistema produttivo e sui percorsi lavorativi e di vita delle nuove generazioni.
Il rapporto dell’Istituto Cattaneo (scaricabile da questo link) che ha toccato a 360 gradi, sempre per leggere l’universo dei giovani, anche i temi della fecondità, dell’immigrazione, della parità di genere, famiglia, figli, secolarizzazione, partecipazione politica e associativa nonchè l’utilizzo dei media, tradizionali e nuovi.
Oggi a Bologna, in Sala Borsa, la presentazione dello studio con il professor Asher Colombo, presidente Fondazione di ricerca Istituto Carlo Cattaneo, Paolo Barbieri (docente di Sociologia dei processi economici e del lavoro all’Università di Trento), Roberto Impicciatore (docente di Demografia dell’Università di Bologna) e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e relazioni internazionali, Vincenzo Colla.
Nel corso del suo intervento, Colla ha evidenziato “la necessità di progettare una nuova economia sociale per l’Emilia-Romagna per la ricucitura delle nostre comunità e di una maggior qualificazione nel settore dei servizi, con misure regionali che tocchino anche il terziario, oggi anello debole del mercato del lavoro in quanto più precario, frammentato e sottopagato”.
Dal convegno, inoltre, è arrivata la conferma che nelle prossime settimane la Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini, varerà un progetto di legge regionale su ‘Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagnà.
Tante luci sulle opportunità per le nuove generazioni in Emilia-Romagna, ma ci sono anche alcune ombre. Come, ad esempio, i fenomeno dei ragazzi che non studiano e non lavorano (Neet, Not in education employment or training), sotto-occupazione e l’aumentata dualizzazione del mercato del lavoro che in Emilia-Romagna come nel resto del paese, colpisce in primo luogo i giovani e le giovani donne, i più a rischio di precariato e di basso salario (la concentrazione di lavoratori a basso salario è estremamente elevata nella fascia di età 15-24 dove è stabilmente attorno al 40% dei giovani lavoratori).
“Una bussola che ci dice dove andare e quali scelte fare per imboccare la strada giusta. Abbiamo a disposizione -spiega l’assessore Colla- una rigorosa e aggiornata analisi utile a comprendere le implicazioni dell’attuale evoluzione demografica in regione, in grado di valutare l’impatto di questo fenomeno sul futuro del mercato del lavoro, del sistema produttivo, e sui percorsi lavorativi e di vita delle nuove generazioni, particolarmente toccate dalla pandemia e dalle diverse crisi generatesi in questi anni. Le conoscenze prodotte si offrono come una solida base per la programmazione degli interventi che saranno attuati in Emilia-Romagna anche attraverso Pnrr e Fondi europei”.
Uno dei più importanti motori di attrattività è costituito dal sistema universitario. Infatti, dopo un periodo di crescita demografica sostenuta, la popolazione dell’Emilia-Romagna si è sostanzialmente stabilizzata, a differenza di altre regioni che sono già in calo.
Questa dinamica è principalmente legata ai flussi da fuori regione. Senza immigrazione la popolazione dell’Emilia-Romagna sarebbe in calo da oltre trent’anni a causa della bassa fecondità e della struttura per età invecchiata. La dinamicità demografica è sostenuta sia dai flussi dall’estero (soprattutto nel primo decennio del secolo) sia dalla persistente attrattività verso le altre regioni d’Italia: gli arrivi da altre regioni contano 37 mila iscrizioni annue in media negli ultimi dieci anni, per l’80% italiani (a fronte di circa 26 mila cancellazioni).
Il saldo tra immatricolati provenienti da altre regioni e residenti immatricolati fuori regione evidenzia che l’Emilia-Romagna si configura come una delle regioni migliori a livello nazionale in grado di attrarre e valorizzare le competenze dei giovani studenti: al secondo posto a livello nazionale dietro solo la Lombardia ma prima per saldo rispetto al numero di abitanti.
-foto Regione Emilia Romagna –
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Nodo idraulico modenese, Priolo “Sfiorati i 170 milioni di investimenti”

BOLOGNA (ITALPRESS) – La conclusione degli interventi di rialzo e ringrosso degli argini dei fiumi Panaro e Secchia, con un investimento di 52 milioni. I significativi passi avanti fatti per l’adeguamento della Cassa di espansione del Secchia: dopo il via libera alla Valutazione di impatto ambientale, lo scorso febbraio, si è subito avviata la progettazione esecutiva, che sarà pronta a inizio 2023. Ancora, la destinazione – tramite risorse disponibili riprogrammate – di 19 milioni di euro per completare la Cassa ai Prati di San Clemente: l’avvio del nuovo anno porterà in dote nuovi importanti progetti, tra cui questo.
Ecco alcune delle novità emerse stamattina, nel corso di un sopralluogo in più tappe in cui la vicepresidente della Regione Irene Priolo ha fatto il punto sull’attuazione delle opere di sicurezza del nodo idraulico modenese. Nel tour – partito da Sassuolo e concluso a Vignola, passando per Modena – è stata accompagnata dal sindaco della città capoluogo, Gian Carlo Muzzarelli, dal presidente della provincia, Gian Domenico Tomei, e da vari amministratori locali e tecnici regionali.
“Sfiora i 170 milioni di euro il totale degli investimenti realizzati o programmati dal 2014 tra Secchia, Panaro e Naviglio” ha detto Priolo, a margine della visita in località Fossalta, dove l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha concluso l’adeguamento del sistema difensivo del torrente Tiepido, necessario a contenere gli effetti del “rigurgito” del Panaro (3 milioni e mezzo di euro). “L’appuntamento di oggi- ha proseguito- rappresenta un momento importante per vedere da vicino i cantieri completati e quelli avviati, nell’ambito di una vasta azione condivisa in corso con Aipo, Consorzio di Bonifica e amministrazioni locali che sta rispettando tempi e obiettivi definiti”.
“Tre sono i cardini su cui si fonda la strategia regionale per accrescere la sicurezza del nodo idraulico di Modena: arginature, sistema delle casse di espansione e sicurezza dell’intera dell’asta fluviale di Secchia, Panaro, Naviglio e dei loro affluenti- ha concluso la vicepresidente-. Oggi abbiamo fatto il punto della situazione e fissato le prossime tappe, nell’ambito di un percorso che fa della partecipazione dei territori un punto imprescindibile”. Per il sindaco Muzzarelli sono stati realizzati “passi avanti importanti per la sicurezza del territorio in uno dei più importanti e complessi nodi idraulici del Paese, grazie all’impegno forte di Regione e Aipo negli interventi realizzati alla Fossalta, a Ponte Alto e con il collaudo del Diversivo Martiniana. Ora- ha aggiunto- occorre accelerare per completare il collaudo delle Casse del Panaro e per sviluppare gli investimenti, che seguiamo con attenzione, per il potenziamento delle Casse del Secchia, degli interventi relativi ai Prati di San Clemente, a cura del Consorzio di Bonifica, e per il raddoppio delle porte Vinciane”.
“Il lavoro della Regione e Aipo per la tutela del territorio è determinante, e dimostra l’attenzione delle istituzioni nei confronti di un problema che va affrontato sempre più in maniera strutturale e sistemica- ha aggiunto Tomei-. Per garantire risposte efficaci e durature alle sfide del domani è fondamentale uscire dalla logica dell’emergenza, con un approccio programmatorio delle opere e degli interventi da attuare”.
Partito dalla Briglia San Michele sul fiume Secchia, a Sassuolo, dove sono stati investiti complessivamente 1 milione e 600mila euro, il sopralluogo ha quindi raggiunto Ponte Alto, a Modena; è proseguito sull’argine del Panaro in via Tronco, tra Castelfranco e Nonantola, nei luoghi della rotta del 2020, per raggiungere poi la Fossalta. A chiudere il giro dei cantieri, l’appuntamento in località Pedemontana, a Vignola, dove il totale degli interventi di consolidamento delle sponde e di ripristino dell’officiosità idraulica per aumentare la capacità di laminazione dell’alveo del
Panaro ha un valore complessivo di 2 milioni e mezzo di euro.

foto: ufficion stampa Regione Emilia-Romagna

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Avviato il monitoraggio della “Grotta urlante” sul fiume Rabbi

BOLOGNA (ITALPRESS) – Si accendono i riflettori sulla “Grotta urlante” del fiume Rabbi, la suggestiva formazione rocciosa di marna e arenaria che si trova nel comune di Premilcuore (Fc), in località Giumella. Nei giorni scorsi ha preso il via una campagna di osservazione e rilevazioni sulle condizioni morfologiche del sito, nel cuore del parco delle Foreste casentinesi. “Molto conosciuta e visitata da turisti e curiosi, la grotta è al centro di un progetto innovativo, reso possibile grazie alla collaborazione tra l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile e ‘Nhazcà, startup della Facoltà di Scienze della terra dell’Università La Sapienza di Roma- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega alla Difesa del suolo e dell’Ambiente-. L’attività, finanziata dalla Regione con 20mila euro, assicurerà per i prossimi due anni il monitoraggio costante dell’area: specifiche rilevazioni saranno condotte con cadenza semestrale, con l’obiettivo di verificare modifiche ed eventuali fenomeni di degrado del sito a causa dell’erosione provocata dalle acque del fiume e dagli agenti atmosferici e climatici. Una base conoscitiva importante per programmare futuri interventi di conservazione e messa in sicurezza”.
A livello della grotta, infatti, il ripido corso del Rabbi si inalvea in un gorgo e forma una cascata che travolge le depressioni presenti tra le rocce, fino a riversarsi in uno spettacolare abisso, sotto un antico ponte in pietra del XVII secolo. Il rumore generato dall’acqua e amplificato dall’acustica naturale ricorda delle urla, fenomeno da cui deriva il nome della grotta. La campagna di verifiche in programma permetterà di mantenere l’attenzione sulle condizioni di quest’angolo di territorio dall’elevata rilevanza naturalistica, valutandone le criticità in particolare per quanto riguarda eventuali disgregazioni della marna o crolli degli stati di arenaria.

foto: ufficio stampa regione Emilia-Romagna

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Sgarbi “Ferrara avrà un proprio polo museale autonomo”

FERRARA (ITALPRESS) – “Ferrara avrà un proprio polo museale autonomo, costituito dalla pinacoteca nazionale di palazzo dei Diamanti, dal museo archeologico di palazzo Costabili e dal museo di Casa Romei”. Da palazzo Bonacossi – dove si è inaugurata questa sera la mostra dedicata al grande imprenditore, mecenate, collezionista ferrarese Vittorio Cini – il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi ha annunciato la notizia della riforma del sistema delle Gallerie estensi, separandole quindi da Modena. Una tempistica che – ha detto il sottosegretario – non è casuale: “Ferrara è una capitale, e tra i tanti motivi che la rendono una capitale c’è anche la nascita di Cini, un ferrarese potente e convinto della centralità di Ferrara”, ha sottolineato. “Cini ha reso orgogliosa Ferrara a Venezia e credo che sarebbe orgoglioso di vedere Ferrara tornare sugli altari”. E, ironizzando, ha concluso: “Da Vittorio a Vittorio, restituiamo giustizia a Ferrara”.
Il sottosegretario ha poi parlato delle specificità della città: “Ferrara ha una propria scuola ferrarese rinascimentale, inaugurerà a breve la prima mostra in quattro tappe sul Rinascimento, che segnerà la riapertura di palazzo dei Diamanti (18 febbraio 2023, ndr), nel Novecento è diventata capitale del mondo grazie al suo Castello che compare nelle Muse inquietanti di de Chirico ed è stata, grazie all’intuizione di Franco Farina, il primo polo di arte contemporanea, nel 1963. Non è meno gloriosa di Modena e merita una propria autonomia”.

– foto: ufficio stampa Comune Ferrara

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La Food Valley emiliano-romagnola conquista anche la California

BOLOGNA (ITALPRESS) – La Food Valley e i suoi prodotti Dop e Igp conquistano San Francisco, con l’Emilia-Romagna protagonista in occasione del lancio della Settimana della Cucina italiana nel mondo, una delle tappe della missione istituzionale della Regione in California. Obiettivo: continuare a lavorare su promozione e internazionalizzazione delle eccellenze agroalimentari emiliano-romagnole, in un mercato, quello Usa, che già oggi rappresenta un approdo fondamentale per le nostre esportazioni, con un valore di quasi 800 milioni di euro nel 2021. Ma anche per rafforzare collaborazioni nei settori della ricerca e dell’innovazione, a beneficio di un’agricoltura sempre più sostenibile e amica dell’ambiente. A guidare la delegazione emiliano-romagnola il presidente Stefano Bonaccini, insieme all’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi. Un impegno che continua, a pochi mesi dalla missione istituzionale del giugno scorso a New York, Boston, Washington, Philadelphia, per incrociare le competenze e le vocazioni di due territori all’avanguardia in alcuni settori strategici: oltre all’agroalimentare e all’agricoltura 4.0, quello dell’intelligenza artificiale e dei Big data.
“L’agroalimentare costituisce una voce fondamentale dell’export emiliano-romagnolo, la terza per valore dopo la meccanica e il comparto della salute, e gli Stati Uniti rappresentano un partner privilegiato- sottolineano Bonaccini e Mammi-. Con questa missione e con il programma ‘Made in ER’ vogliamo rafforzare ulteriormente il posizionamento delle eccellenze enogastronomiche negli Usa ed aumentare la tutela dei prodotti a qualità regolamentata. Un impegno a fianco dei produttori, per creare sviluppo e lavoro a beneficio di un intero territorio, il nostro, che in tutto il mondo è conosciuto per l’eccellenza delle proprie filiere e per la qualità dei suoi prodotti, la nostra vera carta vincente”. Sono 11 i Consorzi di tutela dei prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna che hanno aderito al programma di promozione #Made in ER-Usa 2022-2023 e che sono stati al centro dell’appuntamento di a San Francisco in occasione dell’avvio della Settimana della Cucina italiana nel mondo: Aceto balsamico di Modena Igp, Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop, Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, Aglio di Voghiera Dop con Aglio Nero, Salumi Piacentini Dop (Pancetta, Coppa e Salame), Mortadella Bologna Igp, Parmigiano-Reggiano Dop, Piadina Romagnola Igp, Prosciutto di Modena Dop, Prosciutto di Parma Dop, Riso del Delta del Po Igp.
Un “assaggio” di un territorio leader in Europa per prodotti a qualità regolamentata, con 44 specialità, per un valore di 2,7 miliardi di euro che diventano 3,5 miliardi considerando anche la produzione vinicola. E l’occasione per inaugurare una mostra dedicata a Pellegrino Artusi, il padre della cucina italiana, nato a Forlimpopoli (FC). All’iniziativa, che si è svolta all’Istituto italiano di cultura, insieme a Bonaccini e Mammi hanno partecipato anche il Console generale a San Francisco, Sergio Strozzi, la direttrice dell’Istituto, Annamaria Di Giorgio, e la direttrice di Ice Los Angeles, Alessandra Rainaldi.

foto: ufficio stampa Regione Emilia-Romagna

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Nel 2022 l’Emilia Romagna chiuderà il bilancio sanitario in pareggio

BOLOGNA (ITALPRESS) – Anche nel 2022 la Regione Emilia-Romagna riuscirà a chiudere il bilancio sanitario in pareggio, nonostante i quasi tre anni di pandemia e la crisi energetica, con costi rilevanti che continuano a non essere coperti dallo Stato, in particolare quelli Covid nell’ambito di una doverosa campagna di prevenzione e contrasto nazionale.
Le risorse per mantenere i conti in ordine sono già state definite nell’ambito del bilancio regionale: si sale così a circa un miliardo di euro speso nell’ultimo triennio a fronte di circostanze del tutto straordinarie.
Ma le difficoltà, con cui peraltro devono fare i conti tutte le Regioni dal 2020, non sono più sostenibili senza l’intervento urgente del Governo. A fare il punto della situazione sono stati oggi nella seduta congiunta delle Commissioni assembleari ‘Salutè e ‘Bilanciò gli assessori alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, e al Bilancio, Paolo Calvano.
“Anche nel 2022 raggiungeremo il pareggio di bilancio- hanno spiegato Calvano e Donini- perchè attueremo una serie di interventi straordinari che ci consentiranno di recuperare i fondi necessari. Ma sia chiaro che non può continuare così: è il terzo anno consecutivo che interveniamo, con le nostre risorse, per far fronte ai mancati ristori del Governo, che non coprono le spese straordinarie sostenute per contrastare la pandemia. Spese cui si è aggiunto l’aumento del costo dell’energia, per il quale non è previsto ristoro. In tre anni la Regione Emilia-Romagna ha speso un miliardo in più per fronteggiare la pandemia”.
“Al nuovo Esecutivo nazionale appena insediato- proseguono- chiediamo di intervenire con urgenza: faccia intendere se crede nella sanità pubblica, perchè nessuna Regione è in grado con le proprie forze di sostituirsi allo Stato. Noi vogliamo continuare a fare fino in fondo la nostra parte per sostenere e migliorare la nostra sanità pubblica, ma Governo e Parlamento devono fare la loro”.
Gli assessori hanno poi sottolineato come il Fondo sanitario italiano debba essere adeguato al livello degli altri Paesi europei e come il Governo debba garantire anche un sostegno per fronteggiare l’aumento dei costi delle bollette, che non colpiscono solo i cittadini e le imprese ma anche le istituzioni pubbliche, in particolare le strutture ospedaliere e i servizi sociosanitari.
“L’Emilia-Romagna- concludono Donini e Calvano- ha una sanità pubblica più grande e performante del resto del Paese: non a caso il PNRR ha preso a riferimento proprio il nostro sistema sanitario regionale, e da tanti punti di vista, per rafforzare l’intero sistema sanitario nazionale: è stato così per le case di comunità, un quarto delle quali oggi sono qui, per l’assistenza domiciliare – qui il target fissato è pressochè già raggiunto – e per la modernizzazione digitale, a partire dal fascicolo sanitario elettronico già pienamente operante nella nostra regione, solo per fare tre esempi. Ma questo sistema a forte e prevalente sanità pubblica deve essere salvaguardato e sostenuto, se non vogliamo creare strutture vuote di personale o smantellare, in modo surrettizio, i servizi ai cittadini. Per questo chiediamo coerenza al Governo e al Parlamento, a partire dalle stesse scelte contenute nel PNRR”.
-foto agenziafotogramma.it-
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Al via la nuova politica agricola comunitaria 2023-27 in Emilia-Romagna

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Entra nel vivo la nuova Pac 2023-27 in Emilia-Romagna. Le associazioni e le organizzazioni di produttori del settore ortofrutticolo e di quello pataticolo hanno presentato alla Regione i rispettivi programmi operativi sui quali viene organizzato il mercato comune dell’ortofrutta e che consentono l’accesso ai sostegni finanziari previsti dalla normativa comunitaria.
“I produttori e le loro organizzazioni, in particolare quelli del settore frutticolo e pataticolo- afferma l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- hanno dimostrato prontezza nel cogliere le opportunità offerte e le sfide introdotte dalla nuova politica comunitaria” .
“I settori di ortofrutta e patate stanno attraversando un momento di difficoltà- prosegue Mammi- ma sono pronte al rilancio di asset fondamentali per l’economia agroalimentare del nostro territorio. Come Regione abbiamo fatto di tutto per mettere a disposizione gli strumenti della Pac che consentono di sviluppare una nuova progettualità, contando su un incremento degli aiuti per costituire il plafond finanziario che può essere sviluppato fino a sette anni per l’ortofrutta e a cinque per le patate. Il nostro obiettivo è sostenere il reddito delle imprese e garantire il lavoro in un settore strategico per l’intero sistema regionale”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS)